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1 ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE L ENERGIA E L AMBIENTE LA PROTOTIPAZIONE RAPIDA NEL DISTRETTO DI SUZZARA CHIAVE DI LETTURA E PROPOSTE DI INTERVENTO DOTT. RAFFAELE DE MARIA ING. SERGIO PETRONILLI PROTOCENTER 1 NOVEMBRE 2000

2 INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 CARATTERISTICHE DELL INTERVENTO 1.2 CARATTERISTICHE DELLE TECNOLOGIE DI PROTOTIPAZIONE RAPIDA (RAPID PROROTYPING) 2. CARATTERISTICHE E CONSIDERAZIONI SUL CAMPIONE DI IMPRESE ANALIZZATO 3. INDIVIDUAZIONE DELLE PROBLEMATICHE IN FASE DI PROGETTAZIONE 3.1 ANALISI DELLA FASE DI PROTOTIPAZIONE 4. IL DISTRETTO DI SUZZARA E LA PROTOTIPAZIONE RAPIDA 4.1 CONOSCENZA DELLE TECNOLOGIE DI RAPID PROTOTYPING (RP) E RAPID TOOLING (RT) 4.2 ESPERIENZE ACQUISITE DI RP E RT 4.3 IMPORTANZA E ASPETTATIVE DELLE TECNOLOGIE 5. PROPOSTE DI INTERVENTO APPENDICE: QUESTIONARI PROTOCENTER 2 NOVEMBRE 2000

3 1. INTRODUZIONE L innovazione di prodotto e la riduzione del time to market rappresentano fattori di competitività che anche le PMI devono affrontare attraverso cambiamenti sia di tipo culturale che organizzativo. Tra le tecnologie in grado di contribuire alla soluzione di queste problematiche rientra la Prototipazione Rapida, attraverso la quale è possibile rispondere in maniera efficiente alle richieste del mercato e di progettare, già nelle fasi di sviluppo, non solo il prodotto finale, ma anche tutte le attività del ciclo produttivo. Il nostro paese, ed il sistema delle PMI in particolare, presentano un significativo ritardo nell applicazione di queste tecnologie. In questo panorama, ENEA, nel quadro della collaborazione con AIS, partecipa ad un azione di diffusione nel distretto di Suzzara delle tecnologie di RP, mediante la realizzazione di casi di studio organizzati su più livelli (dalla sensibilizzazione, alla formazione, alla realizzazione di attività di sviluppo), e alla creazione di reti di servizio al territorio. 1.1 CARATTERISTICHE DELL INTERVENTO Nell ambito di questa collaborazione tra ENEA e AIS, è stato messo a punto un questionario allo scopo di individuare, sulla base dei fabbisogni delle imprese, sia la tipologia sia le modalità ottimali per la corretta fruizione di queste tecnologie. Il distretto, pur trovandosi all interno di una zona geografica dove sono installate il 50% delle macchine di prototipazione totali presenti nel territorio nazionale, si trova in una situazione di ritardo nell utilizzazione sia delle tecnologie di RP che di RT (Rapid tooling). In prima istanza ciò può essere imputato alle peculiarità del distretto di Suzzara che, pur presentando una prevalente identità di tipo metalmeccanico, mostra al suo interno una maggiore articolazione produttiva rispetto ad altri distretti nei quali la preminenza di una certa produzione risulta essere netta, come ad esempio quella di Prato del settore tessile, o quella orafa della provincia di Arezzo. Ciò non toglie che l atmosfera tipica dei sistemi distrettuali basati sulle PMI sia chiaramente presente a Suzzara, e che questo possa essere un elemento utile per individuare una strategia complessiva di intervento a supporto della diffusione delle tecnologie di RP e RT. 1.2 CARATTERISTICHE DELLE TECNOLOGIE DI PROTOTIPAZIONE RAPIDA Rispetto ai metodi classici che operano per asportazione di materiale, le tecnologie di RP consentono, a partire da un modello CAD tridimensionale, di realizzare un prototipo per addizione di uno strato di materiale sull altro, mettendo a disposizione delle aziende un modello geometrico comunque complesso, prima della realizzazione di una qualsiasi attrezzatura, sia di pre-serie che definitiva. I materiali utilizzabili vanno dai termoplastici con caratteristiche simili a quelli utilizzati nei processi di stampaggio ad iniezione, ai materiali metallici, fino alle sabbie da fonderia. Il Rapid Tooling rappresenta invece l insieme delle tecniche che, utilizzando in maniera diretta o indiretta tecnologie di RP, consentono la PROTOCENTER 3 NOVEMBRE 2000

4 costruzione in tempi brevi di attrezzature destinate alla realizzazione della pre-serie. L introduzione del RP e del RT all interno dei processi aziendali permette di: - diminuire i costi e i tempi per la realizzazione dei modelli quando questi presentano geometrie complesse; - progettare le attività necessarie alla produzione, già nelle fasi di sviluppo (Ingegneria Concorrente), contribuendo a ridurre in maniera significativa il Time To Market ; - possedere una maggiore rapidità nello sviluppo e nella gestione delle modifiche al progetto; - individuare errori e problemi nel progetto fin nelle fasi di sviluppo riducendo notevolmente la probabilità di costose iterazioni; - essere più vicino alle esigenze del cliente; - anticipare l attività di packaging e di marketing senza aver prodotto un solo pezzo. Accanto a questi non trascurabili aspetti di tipo strategico, vediamo quelli in ambito produttivo: - il passaggio dal progettista al modellista per la realizzazione del prototipo avviene senza ambiguità di interpretazione del disegno; - nella produzione di oggetti complessi le tecniche di prototipazione rapida permettono di individuare errori prima di preparare le attrezzature ausiliare e principali; - invece di produrre il modello, si può pensare di realizzare direttamente l'attrezzatura di pre-serie o, in alcuni casi, inserti per l attrezzatura definitiva, costruendo stampi in silicone o in metallo (Rapid Tooling,); - si riduce il numero delle attrezzature di prova perché esse entrano in produzione solo quando è stato creato il prototipo; - il modello matematico, realizzato con un programma CAD 3D, può essere interfacciato con altri sistemi di produzione assistita (PDM, FEM, CNC) - la qualità finale del manufatto migliora. 2. CARATTERISTICHE E CONSIDERAZIONI SUL CAMPIONE DI IMPRESE ANALIZZATO Una volta definite le potenzialità delle tecnologie, queste andranno confrontate con le problematiche ed i bisogni individuati attraverso l analisi delle risposte delle aziende al questionario, in modo da individuare le condizioni ottimali per un loro inserimento all interno della struttura produttiva del distretto. Come accennato in precedenza, il distretto di Suzzara presenta un forte indirizzo di tipo metalmeccanico all interno del quale sono presenti imprese con una diversificata tipologia di prodotti che vanno dal settore auto, alla componentistica meccanica fino alla carpenteria pesante. Nel grafico di Fig.1, è mostrata la tipologia delle imprese del distretto. PROTOCENTER 4 NOVEMBRE 2000

5 La distinzione tra settore 14% Imprese del Distretto 8% meccanico e settore di lavorazione delle materie plastiche, è stato fatto per Fig. 1 10% mettere in evidenza, per quest ultimo, la particolare importanza del RT rispetto 68% al RP. Meccanico Plastica Studio Tec. Altre Delle 51 aziende prese in considerazione per definire una fotografia del distretto, 19 hanno risposto (37%) al questionario spedito, percentuale che, confrontata con quella di analoghe indagini relative ad altri distretti, è indicativa dell elevata disponibilità a collaborare delle imprese nell ambito del RP. Va sottolineato che il questionario ha una sua complessità, interessando, all interno di ogni singola azienda, tutta una serie di soggetti appartenenti il più delle volte a reparti diversi. Una verifica da eseguire è quella invece se considerare il campione di imprese aderenti all iniziativa come sufficientemente rappresentativo nel definire una congruente linea di intervento per la diffusione delle tecnologie di RP e RT all interno del distretto. Come mostrato nella Fig. 2, la ripartizione della tipologia di imprese del campione segue abbastanza fedelmente l andamento di quella del distretto. Tale considerazione ci permette quindi di considerare i questionari ricevuti significativi per definire un quadro dei problemi e dei bisogni delle imprese all interno del distretto stesso Fig Imprese del Distretto Imprese del campione Totale Meccanico Plast. Studio tecnico Altre Un primo elemento per inquadrare le caratteristiche delle imprese del campione, è stato quello di raggrupparle in funzione del numero di dipendenti, considerando questo come uno degli indicatori della potenzialità di investire in nuove tecnologie. PROTOCENTER 5 NOVEMBRE 2000

6 Considerando che il 52% delle imprese, come mostrato in Fig. 3 ha un numero di dipendenti superiore a 50, è possibile ipotizzare che esistono le condizioni e le potenzialità per la messa in atto, insieme ai fornitori delle tecnologie, di un assetto tecnologico ed organizzativo capace di assorbire i passi critici dell adozione del RP e del RT, passi che le imprese di più Numero dipendenti 21% 27% Fig. 3 5% <10 <30 <50 26% 5% 16% <80 <100 >100 piccole dimensioni non riescono a superare, specie durante lo sviluppo di un nuovo prodotto o per la realizzazione di varianti. Per valutare inoltre la possibilità di utilizzare al meglio le tecnologie di RP e RT, sono state prese in esame, sia le dimensioni medie dei pezzi realizzati dalle aziende, in quanto allo stato attuale uno dei limiti sono proprio le dimensioni dei pezzi realizzabili, sia l entità del lotto di produzione per ogni pezzo, per rendersi conto se è più importante, in funzione della tipologia di prodotti, la costruzione di un prototipo funzionale o direttamente dell attrezzatura per la pre-serie. Per quanto riguarda il primo aspetto, in coerenza con l eterogeneità della produzione nel distretto, si realizzano, sia componenti di piccole dimensioni, minori di 250 mm, che rientrano nelle capacità produttive di tutti i sistemi di RP e RT, sia componenti con dimensioni superiori ai 500 mm, che possono essere realizzati solo pensando di dividere il modello in più parti, da incollare successivamente. In questo caso, la fattibilità tecnologica ed economica, va considerata caso per caso, non trascurando il fatto che, anche in un sistema di grandi dimensioni, possono esistere dei sottosistemi la cui prototipazione può fornire comunque indicazioni preziose per un miglioramento sia della fase di progettazione che produttiva. Per quanto riguarda il secondo aspetto, che riprenderemo più in dettaglio nei paragrafi 4.1 e 4.2, la prima considerazione da fare è che in generale si utilizza il RP nel caso di una produzione limitata o dove la componente stile assume un ruolo importante (come nella produzione di accessori, componenti per auto, etc), mentre è prevalente il RT nel caso in cui l attenzione sia concentrata più sul processo (es. nella progettazione di stampi). PROTOCENTER 6 NOVEMBRE 2000

7 3. INDIVIDUAZIONE DELLE PROBLEMATICHE IN FASE DI PROGETTAZIONE Le risposte al questionario, rappresentano lo specchio dei punti di forza e di debolezza del distretto, e quindi hanno lo scopo di individuare, come denominatore comune tra le imprese, gli elementi critici del processo di progettazione che possono essere risolti in maniera efficace dalle tecnologie di RP e RT. Sono state quindi poste alcune domande in maniera diretta, per mettere in evidenza le problematiche maggiormente sentite all interno delle imprese e alle quali potevano essere date delle risposte multiple. Per quanto riguarda la quantificazione degli aggettivi usati nel questionario, questi si devono considerare come Problemi principali % 100 Fig Riduzione Tempi Riduzione Costi 20 0 Tempi per Variazioni relativi e dipendenti dal particolare settore considerato. Il problema maggiormente sentito (Fig.4), è quello relativo alla diminuzione dei costi che può essere affrontato, ad esempio dal punto di vista produttivo, in maniera efficace dal RP o RT, solo se le geometrie realizzate sono complesse, con la presenza cioè di sottosquadri e spigoli vivi o tali da richiedere la costruzione di elettrodi particolari in un processo di elettroerosione. Per un analisi più accurata dei bisogni del distretto, sono state formulate domande più specifiche riguardanti, oltre che la geometria, anche gli aspetti relativi alla costruzione dei prototipi. In relazione alla prima considerazione si vede in Fig. 5, come l incidenza della scelta della geometria, nel contesto del processo di progettazione, costituisca un elemento critico per Incidenza della geometria 5% 16% Fig.5 POCO MOLTO MOLTISSIMO 79% PROTOCENTER 7 NOVEMBRE 2000

8 l 84% delle imprese. A riprova di questo, in Fig. 6, è mostrato come nel 73% dei casi, quando la geometria del modello è molto complessa, sia qualche volta necessario ricorrere a delle attrezzature aggiuntive alle quali si potrebbe rinunciare se la costruzione avvenisse ricorrendo alle tecnologie di prototipazione rapida. Necessità di attrezzature aggiuntive 16% 11% Fig. 6 MAI QUALCHE VOLTA SPESSO 73% La criticità nella scelta della geometria è messa in evidenza anche dal numero di iterazioni che mediamente si rendono necessarie in fase di progetto, anche se può succedere che alcune di queste non siano causate da errori, ma da varianti richieste dal committente o da mutate necessità progettuali. Come mostrato nella Fig.7, è inevitabile eseguire alcune iterazioni durante la fase di ingegnerizzazione del prodotto e addirittura ne sono necessarie molte nel 37% dei casi. Iterazioni medie in fase di progetto 0% Fig. 7 37% NESSUNA POCHE 63% MOLTE Ciò costituisce senz altro una delle motivazioni che porta ad un aumento dei tempi e dei costi, specie se si verifica nella fase di realizzazione della preserie già utilizzando le attrezzature definitive, contrariamente al fatto se questa avvenisse dopo aver realizzato un modello o un attrezzatura in prototipazione rapida, alla quale corrisponde in certi casi, un tempo e un costo di iterazione minori. 3.1 ANALISI DELLA FASE DI PROTOTIPAZIONE PROTOCENTER 8 NOVEMBRE 2000

9 Miglioramento nei prodotti con la costruzione di prototipi 0% Fig. 8 47% 53% NESSUNO DISCRETO ELEVATO Per quanto riguarda il secondo aspetto, cioè quello relativo alla realizzazione del prototipo, dobbiamo considerare che la sua costruzione richiede tempo e denaro per cui se esso non fornisce ulteriori informazioni ci troviamo di fronte ad uno step inutile. Il problema che si dovrebbe risolvere per primo in questa fase, non è tanto quello se ricorrere o meno alla Incidenza del costo del prototipo rispetto ai costi totali di progettazione 0% 28% Fig.9 POCO MOLTO 72% MOLTISSIMO prototipazione rapida, ma se costruire un prototipo usando le tecnologie più idonee. Va precisato infatti che in astratto la realizzazione di un prototipo non è una passaggio essenziale. Esso svolge principalmente la funzione di validare il progetto, il processo produttivo e tutte le attività ad esso connesse, consentendo di affrontarle in modo unificato, al fine di giungere ad una ottimizzazione del processo globale, piuttosto che alla ottimizzazione delle singole fasi. Come mostrato in Fig. 8, le aziende del distretto confermano l importanza della disponibilità di un prototipo, con il quale, nel 47% dei casi, è possibile ottenere un miglioramento elevato nella qualità dei prodotti. Il costo per la sua realizzazione, rispetto a quello totale di progettazione, incide però molto nel 72%, (Fig. 9), ed è quindi necessaria una sua effettiva utilizzazione in un contesto globale affinché diventi uno strumento di effettivo vantaggio competitivo. Sulla base di queste risultanze, nello specifico contesto, La Prototipazione Rapida può quindi essere usata per produrre piccole serie di prodotti finali in materiale idoneo a soddisfare certe caratteristiche meccaniche. In taluni casi questa soluzione è preferita in quanto più economica, poiché, data la dimensione limitata della serie, questa è meno costosa di quella ottenuta attraverso processi tradizionali. Analogamente per quanto riguarda l incidenza del PROTOCENTER 9 NOVEMBRE 2000

10 tempo di realizzazione di un nuovo prototipo rispetto a quello totale di progettazione, si vede, Fig. 10, come questo incida molto nel 58% dei casi. In questo caso, il vantaggio nell uso del RP rispetto ad esempio ai processi di fresatura ad alta velocità per Alluminio o per materiali non metallici, può essere realizzato quando si hanno geometrie con spigoli vivi oppure nel caso di modelli complessi e con molti dettagli, per i quali è necessario usare utensili piccoli con ridotte distanze tra le traiettorie adiacenti, con conseguente aumento dei tempi di lavorazione. 4. IL DISTRETTO DI SUZZARA E LA PROTOTIPAZIONE RAPIDA Il successo e l adozione delle tecnologie di RP e RT, dipendono essenzialmente dalla diffusione dei sistemi di progettazione assistita di tipo 3D. In assenza di un modello matematico tridimensionale del prototipo, la preparazione del file di descrizione geometrica, necessario come input della fase di prototipazione, comporta tempi e costi elevati e probabilità di errore. La carenza strutturale di investimenti in attrezzature CAD-CAM avanzate, e più in generale di quelle che oggi vengono Incidenza del tempo di realizzazione del prototipo 5% 37% Fig.10 POCO MOLTO 58% MOLTISSIMO chiamate CAx, produce a sua volta una carenza di competenze di progettazione non all altezza delle nuove tecnologie. I progettisti devono quindi modificare il proprio comportamento, in relazione ai limiti e alle potenzialità del software disponibile, per risolvere problemi nuovi, quali ad esempio la chiusura dei triangoli nel formato STL specifico per il RP, Strumenti informatici di progettazione 5% 21% Fig.11 42% 32% CAD 2D CAD 3D CAD 3D AVANZ. NESSUNO PROTOCENTER 10 NOVEMBRE 2000

11 o errori in fase di traduzione del file CAD da un formato all altro che rischierebbero di vanificare i vantaggi temporali derivanti dall uso delle tecnologie di RP. Alla luce di queste considerazioni, si può notare, Fig.11, che il 74% delle aziende del campione analizzato dispone degli strumenti informatici necessari alla creazione del modello tridimensionale indispensabile per la fase di prototipazione, mentre il 42% dispone di strumenti che consentono di eseguire anche quella che prende il nome di prototipazione virtuale, come ad esempio la verifica di assemblaggio necessaria per individuare l esistenza o meno di interferenze in un insieme. Complessivamente possiamo quindi affermare che il distretto presenta un buon livello di informatizzazione che costituisce la base di partenza per un corretto approccio alle tecnologie di RP. 4.1 CONOSCENZA DELLE TECNOLOGIE DI RAPID PROTOTYPING E RAPID TOOLING Il dato che emerge dal grafico di Fig. 12, è che il 42% delle aziende del campione, non possiede alcuna conoscenza delle tecnologie di RP e RT, anche se praticamente non è Livello di conoscenza delle tecnologie di RP e RT 5% Fig % NESSUNA 53% DISCRETA ELEVATA molto corretto andare a sommarle insieme, in quanto queste sono viste in maniera molto diversa dalle aziende, soprattutto in funzione delle loro caratteristiche. Le aziende infatti che sono più incentrate sul prodotto, specie quelle che agiscono in veste di committente, avranno maggiore interesse al RP, mentre quelle incentrate più sul processo, come nel caso dei subfornitori o ad esempio dei costruttori di stampi, saranno maggiormente rivolti verso il RT. Interessante è notare come la maggioranza delle aziende del distretto che non possiede alcuna conoscenza delle tecnologie, sia quella relativa alla costruzione di sistemi meccanici complessi di grandi dimensioni per i quali è notoriamente più difficile, ma non necessariamente svantaggioso, utilizzare il RP, per le sue limitazioni dimensionali rispetto, ad esempio, ai sistemi di lavorazione tradizionali per asportazione di truciolo. Non è certamente un caso, poi, se tra queste, il 50% non fa uso di un sistema CAD tridimensionale, a riprova del fatto che l acquisizione di tecnologie innovative avviene per gradi, attraverso una serie di percorsi obbligati. Le aziende invece che hanno la maggiore conoscenza delle due tecnologie risultano chiaramente quelle del settore di lavorazione delle materie plastiche che è stato il primo nel quale si è avuto un consistente sviluppo di applicazioni per il RT. PROTOCENTER 11 NOVEMBRE 2000

12 4.2 ESPERIENZE ACQUISITE DI RP E RT Come era prevedibile, la percentuale di imprese che, a partire da una conoscenza nell ambito del RP e RT, è passata poi, ad una sua effettiva utilizzazione (Fig.13), è chiaramente diminuita. Spesso succede che, seppur queste tecnologie siano da considerarsi consolidate, i miglioramenti in termini di caratteristiche meccaniche, precisione e tempi di lavorazione dovuti agli investimenti fatti in azioni di ricerca e sviluppo nel campo dei materiali, nell hardware e nel software da parte delle aziende costruttrici, non sempre sono Esperienze di RP e RT 5% 0% Fig.13 32% NESSUNA USIAMO IL RP 63% USIAMO IL RT USIAMO SIA IL RP CHE IL RT evidenti agli utilizzatori finali, per i quali i costi e l incertezza di quelli che saranno gli effettivi vantaggi ottenibili dalla disponibilità di un modello, unita ad una non completa conoscenza delle loro prestazioni, rappresentano ancora un ostacolo non trascurabile. L effettivo risparmio economico derivante dall uso delle tecnologie di RP, si riconduce, infatti, a due aspetti difficilmente quantificabili: il risparmio di tempo effettivo e la riduzione del numero di iterazioni che si devono sostenere per la costruzione del modello. A peggiorare questa situazione possono concorrere altri fattori di tipo strutturale, come ad esempio le dimensioni aziendali, o il non essere impegnati nello sviluppo del progetto o di agire in condizioni di subfornitura. In merito a queste considerazioni va ricordato che il distretto è costituito in maniera significativa da committenti verso aziende di sub-fornitura di piccole dimensioni e si può quindi ritenere che le incertezze accennate in precedenza costituiscono una delle motivazioni principali che danno luogo ad uno scarso utilizzo del RP. PROTOCENTER 12 NOVEMBRE 2000

13 4.3 IMPORTANZA E ASPETTATIVE DELLE TECNOLOGIE Quando si parla di prototipazione, le prestazioni ideali attese da un prototipo, sono che questo possa essere usato direttamente nel processo produttivo o in una simulazione funzionale per avviare anticipatamente le procedure di omologazione. La realizzazione di modelli di RP in materiale originale, viene in generale considerata come uno degli elementi decisivi per l adozione delle tecnologie. Come è mostrato in Fig.14, anche nel distretto vengono mantenute queste aspettative, e il 58% dei casi, che si attende un utilizzazione dei prototipi all interno del processo produttivo, indica un interesse potenziale maggiore rivolto nell ambito del RT piuttosto che al RP. Mentre nel RP i processi sono oramai consolidati, con Requisiti richiesti dai prototipi rapidi % 100 Fig VERIFICHE ESTETICHE DI ELEVATA PRECISIONE PRECISI E CON CARATT. MECC. UTILIZZARE NEL PROC. PRODUTTIVO 0 VERIFICHE ESTETICHE DI ELEVATA PRECISIONE PRECISI E CON CARATT. MECC. UTILIZZARE NEL PROC. PRODUTTIVO sviluppi prevedibili verso i materiali, nel RT stiamo assistendo ad una continua evoluzione anche nei processi che, se da un lato indicano il continuo sforzo dei costruttori nel fornire sistemi sempre più alternativi a quelli tradizionali, dall altro contribuiscono ad aumentare, nel cliente finale, quel livello di incertezza relativamente al rapporto costo-prestazioni di cui si parlava in precedenza. Da qui la necessità di un continuo aggiornamento tecnico che non può essere lasciato all iniziativa della singola impresa, ma che deve vedere un azione mirata di diffusione, tra le Agenzie di sviluppo e gli Enti di ricerca. Un altro dato che emerge dal precedente grafico, è quello che mostra un interesse verso la possibilità di eseguire verifiche estetiche (32%), a riconferma della notevole diffusione, che stanno avendo, all interno del mercato del RP, i modellatori concettuali. Per quanto riguarda l importanza relativa tra il RP e il RT, vediamo dalla Fig.15, che il 53% delle aziende del campione considera le tecnologie entrambe significative, anche se vi è un restante 21% che indica una preferenza verso il RP. In genere si afferma che il RP è più importante del RT in quanto, quest ultimo, non è così familiare all interno delle aziende e PROTOCENTER 13 NOVEMBRE 2000

14 questo è dovuto, in parte, al fatto che ha iniziato a diffondersi in Italia solo da pochissimi anni. Quello che è rilevante in questo caso, è distinguere nettamente le due tecnologie in funzione di quelle che sono le caratteristiche delle aziende. 21% Confronto tra l'importanza del RP e RT 21% Fig.15 5% RP RT ENTRAMBE NON SO' 53% 5. PROPOSTE DI INTERVENTO Dall esame delle risposte al questionario, come mostrato nei grafici, si può notare che i bisogni e le problematiche di tipo progettuale e di processo all interno del distretto di Suzzara, siano quelle classiche alle quali le tecnologie di RP e RT possono effettivamente fornire una risposta concreta. L attività fin qui svolta di sensibilizzazione consente inoltre di affermare che, anche da parte delle imprese, esiste un interesse diffuso verso il RP, il quale non ha trovato ancora una sua collocazione ben definita all interno del distretto, anche per la presenza di una certa differenziazione produttiva alla quale può essere data una risposta con sistemi di prototipazione molto diversi, non tutti disponibili presso il distretto o presso un unico fornitore di servizi. Si tratta, a questo punto, di individuare quali siano i percorsi ottimali da seguire per una corretta azione di diffusione delle tecnologie di RP. Precedenti esperienze hanno mostrato che le azioni critiche per il trasferimento tecnologico in ambito RP, raramente passano attraverso corsi e seminari. Questi sono certamente utili in una fase iniziale svolgendo l importante ruolo di catalizzare l attenzione; in sostanza sollevano il problema senza però risolverlo. Nella maggioranza dei casi l obbiettivo è invece raggiunto attraverso la fornitura di servizi reali e supportando l applicazione delle tecnologie mediante attività di formazione, prove in laboratorio ed attività di ricerca e sviluppo, in funzione delle esigenze delle singole aziende. In sostanza a livello locale, tenuto conto delle specificità del distretto di Suzzara e delle indicazioni emerse nella presente indagine, si può ipotizzare la nascita di un integratore specializzato in RP e RT, in grado di costituire per le imprese una piattaforma di riferimento capace di organizzare la soluzione per i loro problemi, assicurando nel frattempo, una funzione di sostegno ai processi di collaborazione tra le imprese stesse e PROTOCENTER 14 NOVEMBRE 2000

15 tra queste e i centri di ricerca. Importante sarà inoltre anche la capacità di interfacciamento con le realtà nazionali ed internazionali, per promuovere sia la sperimentazione di nuove tecnologie che la loro combinazione. Per essere davvero efficace l azione guida dovrà riguardare non solo i processi di RP e RT, ma anche fornire delle indicazioni a come integrare questi con la struttura aziendale. Infatti, un giusto approccio per l applicazione di tecnologie per la riduzione del Time To Market, è ottenuto da un percorso dove le tecnologie e la struttura organizzativa interagiscono in maniera ottimale per coinvolgere attorno al prodotto, oltre alle varie figure che operano internamente all azienda, anche la catena dei fornitori e i clienti. Uno sguardo al mercato ha rilevato le notevoli difficoltà a coinvolgere simili figure se si parla solamente sulla base di considerazioni teoriche. Può essere utile per il distretto adottare quindi un approccio progressivo, sul tipo delle best practices, attraverso la selezione di un nucleo di aziende committenti disponibili a sperimentare un percorso per l utilizzo del RP, coinvolgendo in particolare le imprese interessate alla realizzazione del prodotto finale. I criteri di individuazione dovrebbero tenere conto del livello organizzativo, della disponibilità a seguire un percorso completo e del posizionamento dell impresa, unitamente alla sua capacità di svolgere un azione catalizzante all interno del distretto. ENEA, con il proprio Protocenter e la rete di relazioni sviluppate, può offrire una valida possibilità di sperimentazione di questo percorso in collaborazione con AIS, vista la sua specifica esperienza di Agenzia promotrice di processi di innovazione, insieme ai soggetti presenti sul territorio interessati a sostenere lo sviluppo tecnologico ed organizzativo del distretto. PROTOCENTER 15 NOVEMBRE 2000

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