EMAS nelle PMI. Marco GLISONI
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1 EMAS nelle PMI Marco GLISONI
2 IL REGOLAMENTO IMPONE DI IMPLEMENTARE UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE (SGA) in coerenza con la NORMA internazionale UNI EN ISO Che cos è un SGA? * E uno strumento che permette di gestire in modo coordinato e sistematico tutte le attività e i processi di un organizzazione che, direttamente o indirettamente, possono avere ripercussioni sull ambiente.
3 Regolamento CE n.1221/2009 Indice Capo I Disposizioni generali Artt. 1 e 2 Capo II Registrazioni delle organizzazioni Artt. da 3 a 5 Capo III Obblighi delle organizzazioni registrate Artt. da 6 a 10 Capo IV Norme applicabili agli organismi competenti Artt. da 11 a 17 Capo V Verificatori ambientali Artt. da 18 a 27 Capo VI Organismi di accreditamento e abilitazione Artt. da 28 a 31 Capo VII Norme applicabili agli altri Stati membri Artt. da 34 a 41 Capo VIII Norme applicabili alla Commissione Artt. da 42 a 47 Capo IX Disposizioni finali Artt. da 48 a 52
4 Regolamento CE n.1221/2009 Allegati I Analisi ambientale con individuazione degli obblighi normativi, degli aspetti ambientali diretti e indiretti e dei criteri per la significatività degli impatti II Requisiti del sistema di gestione ambientale e ulteriori elementi di cui le organizzazioni che applicano il sistema EMAS devono tener conto, con il raffronto tra la norma ISO 14001:2004 e il nuovo Regolamento EMAS III Audit ambientale interno corrisponde, con rimaneggiamenti nella forma e nei contenuti, al precedente Allegato II del Regolamento 761/2001 IV Comunicazione ambientale con indicazione delle caratteristiche e delle informazioni da inserire all interno della Dichiarazione ambientale (indicatori chiave, riferimento agli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente) V Logo EMAS VI Informazioni richieste per la registrazione VII Dichiarazione del verificatore ambientale sulle attività di verifica e convalida VIII Tavola di concordanza in cui viene messo a confronto, articolo per articolo, il nuovo Regolamento con il precedente EMAS II
5 EMAS - Reg. CE 1221/2009 sull adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit Che cosa è EMAS? Chi può partecipare? Applicazione di EMAS in Italia Dati su EMAS Agevolazioni e semplificazioni
6 ASPETTI CHIAVE I principali punti chiave di EMAS sono i seguenti: performance: perseguire il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali credibilità: garantita da verifiche di terza parte che vengono condotte da auditor indipendenti trasparenza: rappresentata dalla Dichiarazione Ambientale che fornisce al pubblico informazioni sugli impatti ambientali e sugli strumenti messi in campo per mitigarli
7 Approccio metodologico Analisi Iniziale A C T Riesame della Direzione Miglioramento continuo Politica Pianificazione P L A N Monitoraggio Attuazione D O e misurazione
8 I SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE ANALISI AMBIENTALE INIZIALE EMAS POLITICA AMBIENTALE ISO OBIETTIVI AMBIENTALI AUDIT AMBIENTALE PROGRAMMA AMBIENTALE SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE CERTIFICAZIONE DA PARTE DI ORGANISMO COMPETENTE DICHIARAZIONE AMBIENTALE CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE DA PARTE DEL VERIFICATORE ACCREDITATO ISTRUTTORIA ORGANISMO COMPETENTE - ANPA REGISTRAZIONE SITO
9 EMAS= ISO LOGO
10 EMAS in Europa aggiornamento dicembre 2013
11 EMAS per dimensione (Europa)
12 EMAS in Italia aggiornamento dicembre 2013
13 EMAS per regione aggiornamento dicembre 2013
14 ISO14001 nelle province del Piemonte AL AT BI CN NO TO VCO VC
15 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE FOTOGRAFIA dell Organizzazione rispetto al suo impatto sull ambiente ATTIVITÀ IDENTIFICAZIONE ASPETTI AMBIENTALI ESAME PRASSI di di GESTIONE ESISTENTI Criteri di di valutazione PRESCRIZIONI LEGALI VALUTAZIONE IMPATTI SIGNIFICATIVI DETERMINARE DETERMINARE LE LE PRIORITA PRIORITA
16 LA POLITICA AMBIENTALE DEFINIZIONE DAL REGOLAMENTO «politica ambientale», le intenzioni e l orientamento l generali di un organizzazione rispetto alla propria prestazione ambientale,, così come espressa formalmente dall alta altadirezione,, ivi compresi il rispetto di tutti i pertinenti obblighi normativi in materia di ambiente e l impegno l a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.. Tale politica fornisce un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i traguardi ambientali; E il riferimento primario per il SGA E emanazione della Direzione Deve essere personalizzata e riferirsi direttamente all organizzazione Va diffusa al personale E la prima interfaccia con il pubblico
17 LA POLITICA AMBIENTALE A.2. POLITICA AMBIENTALE -Contenuti L alta direzione deve definire la politica ambientale dell organizzazione e assicurare che, all interno del campo di applicazione definito per il proprio sistema a di gestione ambientale, essa: a) sia appropriata alla natura, alla dimensione e agli impatti ambientali a delle proprie attività,, prodotti e servizi; b) includa un impegno al miglioramento continuo e alla prevenzione ne dell inquinamento; c) includa un impegno al rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre prescrizioni che l organizzazione l sottoscrive, che riguardano i propri aspetti ambientali; d) fornisca il quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi e i traguardi ambientali; e) sia documentata, attuata e mantenuta attiva; f) sia comunicata a tutte le persone che lavorano per l organizzazione l o per conto di essa; g) sia disponibile al pubblico.
18 SEMPLIFICAZIONI PER LE PMI Ci sono delle deroghe ai tempi di rinnovo della registrazione per le organizzazioni di piccole dimensioni (art.7): rinnovo dopo 4 anni (anziché 3) e aggiornamenti ogni 2 anni (anziché annuale
19 IL PROGRAMMA AMBIENTALE DEFINIZIONI DAL REGOLAMENTO «programma ambientale»,, una descrizione delle misure,, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere obiettivi e traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi; «obiettivo ambientale»,, un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale,, che l organizzazione decide di perseguire; «traguardo ambientale»,, un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad un organizzazione o ad una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi;
20 IL PROGRAMMA AMBIENTALE A.3.3. Obiettivi, traguardi e programma/i L organizzazione deve, per ogni funzione e livello pertinente, stabilire, attuare e mantenere attivi obiettivi e traguardi ambientali documentati. Gli obiettivi e i traguardi devono essere misurabili,, ove possibile, e devono essere coerenti con la politica ambientale,,... Deve anche considerare le proprie opzioni tecnologiche, le proprie esigenze finanziarie, operative e commerciali, e i punti di vista delle parti p interessate. Per raggiungere i propri obiettivi e traguardi, l organizzazione l deve stabilire, attuare e mantenere attivi uno o più programmi. Il/I programma/i deve/devono contenere: a) l indicazione l delle responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi per ogni funzione e livello pertinente dell organizzazione; b) i mezzi ed i tempi attraverso i quali essi devono essere raggiunti.
21 IL PROGRAMMA AMBIENTALE B.3. Prestazioni ambientali 1) Le organizzazioni devono poter dimostrare che il sistema di gestione g e le procedure di audit siano rivolti alle effettive prestazioni ambientali dell organizzazione con riferimento agli aspetti diretti e indiretti rilevati nell analisi ambientale. 2) Le prestazioni ambientali dell organizzazione rispetto ai suoi obiettivi e traguardi devono essere valutate all interno del processo di riesame della direzione.. L organizzazione L deve inoltre impegnarsi a migliorare continuamente le proprie prestazioni ambientali. 3) I mezzi con cui conseguire gli obiettivi e i traguardi non possono essere considerati obiettivi ambientali....
22 IL PROGRAMMA AMBIENTALE Contenuti del Programma Ambientale: 1. Obiettivi specifici e target corrispondenti QUANTIFICAZIONE 2. Azioni e mezzi da utilizzare 3. Responsabilità e poteri decisionali 4. Stima delle risorse economiche 5. Scadenze temporali 6. Modalità di monitoraggio
23 IL PROGRAMMA AMBIENTALE ESEMPI DI PROGRAMMI AMBIENTALI
24 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE È COSTITUITO da un insieme di persone, risorse e procedure scritte,, al fine di pianificare le azioni, realizzarle, verificarne i risultati e decidere se mantenere o modificare le decisioni adottate in fase di pianificazione. PERSONALE + RISORSE + PROCEDURE L efficacia del Sistema, il suo corretto funzionamento e la sua adeguatezza si fondano sulla corretta individuazione degli aspetti ambientali in fase di Analisi e il mantenimento della conformità alla normativa ambientale, attraverso un attivit attività di verifica periodica.
25 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Le procedure previste dal Regolamento EMAS: 1. Proc. individuazione degli aspetti ambientali delle proprie attivit vità 2. Proc. definizione obiettivi e programmi 3. Proc. identificazione delle prescrizioni legali 4. Proc. sensibilizzazione/formazione personale 5. Proc. gestione comunicazioni interne e richieste soggetti esterni 6. Proc. controllo dei documenti 7. Proc. controllo conformità delle attività rispetto a politica, obiettivi e programmi ambientali e rispetto alle procedure del SGA 8. Proc. gestione delle situazioni di emergenza 9. Proc. controllo operativo/sorveglianza degli effetti ambientali 10. Proc. verifica della conformità normativa 11. Proc. gestione delle non conformità e definizione/attuazione delle misure correttive 12. Proc. audit ambientale 13. Proc. gestione delle registrazioni ambientali
26 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PROCEDURE Esempio /1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2. RIFERIMENTI ALLA NORMA 3. ABBREVIAZIONI E DEFINIZIONI 4. RESPONSABILITÀ 5. MODALITÀ OPERATIVE 6. DOCUMENTI ASSOCIATI
27 PG PRESCRIZIONI LEGALI A.3.2. Prescrizioni legali e altre prescrizioni L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per: a) identificare e avere accesso alle prescrizioni legali applicabili e alle altre prescrizioni che l organizzazione l sottoscrive che riguardano i propri aspetti ambientali; b) determinare come tali prescrizioni si applicano ai propri aspetti ambientali. L organizzazione deve assicurare che tali prescrizioni legali applicabili e altre prescrizioni che l organizzazione l sottoscrive siano tenute in considerazione nello stabilire, attuare e mantenere attivo il proprio sistema di gestione ambientale.
28 PG PRESCRIZIONI LEGALI B.2. Rispetto degli obblighi normativi Le organizzazioni che intendono registrarsi al sistema EMAS devono poter dimostrare di: 1) aver identificato e conoscere le implicazioni per l organizzazione l di tutti gli obblighi normativi applicabili in materia di ambiente emerse nel corso dell analisi ambientale di cui all allegato allegato I; 2) provvedere al rispetto della normativa ambientale, comprese le l autorizzazioni e i relativi limiti; 3) aver predisposto procedure che consentano all organizzazione di rispettare nel tempo tali obblighi.
29 PG PRESCRIZIONI LEGALI A.5.2. Valutazione del rispetto delle prescrizioni A Coerentemente con il proprio impegno al rispetto delle prescrizioni, l organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per la valutazione periodica del rispetto delle prescrizioni legali applicabili. L organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle valutazioni periodiche. A L organizzazione deve valutare il rispetto delle altre prescrizioni i che essa sottoscrive. L organizzazione, L se lo desidera, può combinare tale valutazione con la valutazione del rispetto delle prescrizioni legali di cui al punto A o stabilire una o più procedure separate. L organizzazione deve conservare le registrazioni dei risultati delle valutazioni periodiche.
30 PG AUDIT INTERNO A.5.5. Audit interno L organizzazione deve assicurare che siano condotti audit interni del sistema di gestione ambientale a intervalli pianificati, al fine di: a) determinare se il sistema di gestione ambientale: * èconforme a quanto èstato pianificato per la gestione ambientale, compresi i requisiti della presente norma internazionale, * è stato correttamente attuato ed è mantenuto attivo; b) fornire alla direzione informazioni sui risultati degli audit. Uno o più programmi di audit devono essere pianificati, stabiliti, attuati e mantenuti attivi dall organizzazione, tenendo in considerazione l importanza l ambientale della/e operazione/i esaminata/e e i risultati degli audit precedenti.
31 PG AUDIT INTERNO A.5.5. Audit interno Devono essere stabilite, attuate e mantenute attive una o più procedure di audit che indichino: * le responsabilità e i requisiti per pianificare e condurre gli audit,, per riportarne i risultati e per conservarne le relative registrazioni, * la determinazione dei criteri, del campo di applicazione, della a frequenza e della metodologia degli audit. La selezione degli auditor e la conduzione degli audit deve assicurare l obiettività e l imparzialitl imparzialità del processo di audit. Vedi ALLEGATO III DEL REGOLAMENTO
32 AUDIT INTERNO VERIFICA se il Sistema èconforme a quanto previsto dal Regolamento EMAS, valuta le prestazioni ambientali dell organizzazione su tutte le aree aziendali e verifica se il Sistema è efficace rispetto alle esigenze dell azienda ed alla politica ambientale. Fasi: 1) Definizione di obiettivi e campo di applicazione 2) Individuazione del responsabile 3) Costituzione del Gruppo di audit (se necessario) 4) Preparazione e comunicazione del piano di audit 5) Predisposizione dei documenti di lavoro 6) Raccolta delle evidenze oggettive 7) Determinazione delle risultanze di audit 8) Preparazione del rapporto 9) Rilascio delle eventuali Non Conformità 10) CONTROLLO follow up
33 ESEMPIO 2 -PIANO DI AUDIT Società : ENERGIE ALTERNATIVE Indirizzo/ località : Via Alessandro Volta, 1 Edisonlandia Ns. rif.: Sig. Guglielmo Marconi Rif. 2004R00001 Gruppo di Verifica : L. D Auditor (LDA) XYZ Valutatore Resp. Data di verifica: 24 25/12/2004 T. Member (TME) XYZ Valutatore Orario Attività ISO ref. Auditor 1 A GIORNATA (24/12/2004) Riunione di apertura: presentazione del team, conferma dello scopo dell audit e modalità di raccolta evidenze, conferma del programma. Aspetti Ambientali, identificazione e valutazione, documentazione del SGA, planimetrie: valutazione procedure e documentazione, valutazioni e determinazioni in merito all Oss. 5 di Initial Audit del 12/10 u.s.. Sorveglianza e misurazione, parametri alla base delle autorizzazioni, aspetti operativi/analitici: identificazione parametri autorizzativi e modalità di controllo delle emissioni atmosferiche e degli scarichi idrici, valutazioni e determinazioni in merito all Oss. 2 e 3 di Initial Audit del 12/10 u.s Identificazione prescrizioni legali, valutazione periodica della conformità legale: determinazioni in merito alle Oss. 1 e 2 di Initial Audit del 12/10 u.s.. Personale e comunicazioni: ruoli e responsabilità, gestione turni, formazione sensibilizzazione e competenze, piano di formazione, comunicazioni esterne con le parti interessate, registrazioni. Circolazione acque scarico (approvvigionamento turbine vapore, condensatore, reintegri e demineralizzazione, canalizzazioni, dilavamento piazzali convogliato e non convogliato, scarichi): controllo operativo, gestione rifiuti e reflui, sorveglianza e misurazioni, gestione emergenze, formazione e sensibilizzazione, comunicazione, gestione documentazione e registrazioni GP-01 BVQ , 4.4.2, 4.4.3, 4.2, , 4.5.1, 4.4.7, 4.4.2, 4.4.3, 4.4.4, 4.4.5, PAUSA PRANZO LDA TME LDA TME Orario Attività ISO ref. Auditor Produzione termoelettrica (caldaia): controllo operativo, emissioni in atmosfera, efficienza energetica, sorveglianza e misurazioni, gestione emergenze, formazione e sensibilizzazione, comunicazione, gestione documentazione e registrazioni. Strumentazione e regolazione: procedure, tarature e manutenzioni delle apparecchiature e dei sistemi automatici, e gestione documentazione e registrazioni, valutazioni e determinazioni in merito all Oss. 4 di Initial Audit del 12/10 u.s.. Gestione rifiuti: controllo operativo, sorveglianza e misurazioni, registrazioni, valutazione della conformità dei trasportatori e dei destinatari. Emergenze e risposta: depositi sostanze pericolose, presidi antincendio, controllo quantitativi stoccati, sversamenti e gestione sostanze pericolose, emergenze esogene, gestione documentazione, azioni correttive in merito alla NC 1/1 di Initial Audit del 12/10 u.s , 4.5.1, 4.4.7, 4.4.2, 4.4.3, 4.4.4, 4.4.5, , 4.4.4, 4.4.5, , 4.5.1, 4.5.3, , 4.4.7, 4.5.1, 4.4.2, 4.4.4, Conclusioni 1 a giornata e coordinamento auditor A GIORNATA (15/12/2004) 9.00 Riesame della direzione, politica ambientale, obiettivi traguardi e programmi Audit interni e non-conformità: procedure, registrazioni, efficacia. 4.6, 4.2, 4.3.3, , Analisi risultanze e compilazione rapporto Riunione di chiusura: presentazione risultati e attività del comitato di certificazione -- LDA TME LDA TME LDA Le tempistiche delle attività possono subire delle modifiche anche in funzione delle esigenze dei Responsabili Aziendali. Si comunica preliminarmente l obiettivo dell audit (scopo della certificazione), basato sui risultati dell Initial Audit: Termovalorizzazione di biomasse solide tramite produzione di energia elettrica. La formulazione dello scopo verrà esaminata in sede di riunione iniziale, per poter confermare o emendare il programma di cui sopra (rif. ISO 19011:2003, 6.2.2). Si prega di predisporre tutte le autorizzazioni necessarie per l'accesso alla Vostra sede e reparti operativi e la disponibilità di un ufficio per le riunioni interne al gruppo di verifica BVQI. Si prega di predisporre, su supporto cartaceo: Copia dell elenco delle leggi vigenti applicabili; Due copie dell organigramma nominativo; Due copie dell elenco dei documenti del SGA con stato di revisione; Due copie in formato A3 o A4 della planimetria dello stabilimento comprensiva degli impianti/attrezzature di rilievo ambientale (es.: rete fognaria, emissioni in atmosfera, depositi temporanei rifiuti).
34 COMUNICAZIONE AMBIENTALE A.4.3. Comunicazione L organizzazione deve, in relazione ai propri aspetti ambientali ed al proprio sistema di gestione ambientale, stabilire, attuare e mantenere attive una o più procedure per: a) assicurare la comunicazione interna fra i differenti livelli e le diverse funzioni dell organizzazione; b) ricevere, documentare e rispondere alle richieste pertinenti provenienti dalle parti interessate esterne. L organizzazione deve decidere se comunicare all esterno riguardo ai propri aspetti ambientali significativi e deve documentare la propria decisione. d Se l organizzazione decide di comunicare all esterno, essa deve stabilire ed attuare uno o più metodi di comunicazione esterna.
35 COMUNICAZIONE AMBIENTALE B.5. Comunicazione 1) Le organizzazioni devono poter dimostrare di avere un dialogo aperto con il pubblico e le altre parti interessate, comprese le comunità locali e i clienti, circa l impatto ambientale delle loro attività e dei loro prodotti e servizi per individuare le questioni che preoccupano il pubblico e le altre parti interessate. 2) L apertura, L la trasparenza e la comunicazione periodica di informazioni ambientali sono elementi determinanti al fine di differenziare EMAS E da altri sistemi analoghi. Questi fattori sono inoltre importanti per l organizzazionel perché creano un rapporto di fiducia con le parti interessate. 3) EMAS èsufficientemente flessibile da consentire alle organizzazioni di d predisporre informazioni mirate per un determinato pubblico, garantendo antendo allo stesso tempo che siano disponibili tutte le informazioni necessarie a coloro che le richiedono.
36 Indicatori chiave (Allegato IV) 36
37 LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE _E il documento tramite il quale la collettività interpreta e giudica il ruolo e le azioni dell organizzazione _Richiede uno sforzo di riorganizzazione e di sintesi delle proprie informazioni _Richiede uno sforzo di comunicazione finalizzata alla trasparenza _Necessita di risorse umane e finanziarie _Non va vista come aggravio di lavoro ma come strumento di immagine e trasparenza _Nonè destinata nén al Verificatore nén al Comitato EMAS
38 LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE: 1. SCARSA FRUIBILITÀ ESTERNA: un linguaggio spesso troppo tecnico e poco comunicativo; 2. DOCUMENTO TROPPO COMPLESSO: la presenza di approfondimenti non richiesti dal Reg. EMAS e tendenza a rivolgersi a più soggetti diversi volendo raggiungere più obiettivi; 3. INFORMAZIONI SUPERFLE: la presenza di informazioni e dati non n essenziali che moltiplicano le difficoltà nel verificare informazioni e dati stessi 4. GLI IMPEGNI POLITICI: l impegno l politico dell Organizzazione per la tutela del territorio (e non solo del sito in cui opera) non èsempre esplicitato concretamente nelle azioni del programma ambientale;
39 LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE: 5. RISPONDERE ESAUSTIVAMENTE A TUTTI I REQUISITI DEL REGOLAMENTO EMAS: si assume come priorità e come linea di indirizzo per elaborare il documento; 6. AGGIORNAMENTO DATI: spesso manca la disponibilità di dati aggiornati (in particolare per aspetti indiretti). ESEMPI DI DICHIARAZIONI AMBIENTALI
40 40
41 POLITICA QUALITA AMBIENTE SICUREZZA
42 Valutazione significatività aspetti ambientali Metodologia Livelli di significatività Esempi applicativi tratti dalla DA GAIA Legami con gli indicatori di prestazione 42
43 Indicatori chiave di GAIA Produzione rifiuti Consumi energetici Consumi idrici Uso del suolo 43
44 CODICE APPALTI Articolo 42 - Capacità tecnica e professionale dei fornitori e dei prestatori di servizi Può essere fornita in uno dei seguenti modi: f) indicazione, per gli appalti di servizi e unicamente nei casi appropriati, stabiliti dal regolamento, delle misure di gestione ambientale che l'operatore potrà applicare durante la realizzazione dell'appalto;
45 CODICE APPALTI Art Norme di gestione ambientale le stazioni appaltanti chiedano l'indicazione delle misure di gestione ambientale che l'operatore economico potrà applicare durante l'esecuzione del contratto, e allo scopo richiedano certificati rilasciati da organismi indipendenti per attestare il rispetto da parte dell'operatore economico, esse fanno riferimento al sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) o a norme di gestione ambientale basate sulle pertinenti norme europee o internazionali certificate da organismi conformi alla legislazione comunitaria o alle norme europee o internazionali relative alla certificazione.
46 Agevolazioni normative per le organizzazioni registrate EMAS soggette all IPPC (D.Lgs 59/2005) Il rinnovo dell Autorizzazione Integrata Ambientale per le aziende registrate EMAS ogni 8 anni e per chi ha la certificazione ISO ogni 6 anni. In Piemonte la DGR 22 dicembre 2008 n prevede inoltre agevolazioni tariffarie alle aziende certificate ISO o EMAS, in particolare gli sconti maggiori si hanno per impianti registrati EMAS: sconto di euro per il rilascio, per cui invece di si pagano euro; sconto di 750 per rinnovo, per cui invece di si pagano 500 euro.
47 Altre agevolazioni normative per le organizzazioni registrate EMAS D.Lgs. 209/2003 (Veicoli fuori uso): l autorizzazione per un impianto registrato EMAS è concessa e rinnovabile per 8 anni anziché 5. D.Lgs 152/2006 (Rifiuti): garanzie finanziarie scontate per la spedizione di rifiuti. In Piemonte la DGR del 12 giugno 2000 prevede inoltre una riduzione della garanzie finanziarie previste per le operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti (- 40% per i soggetti registrati EMAS). D.Lgs 15/2011 (Progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all energia): se il prodotto è progettato da un organizzazione registrata EMAS, il sistema di gestione di tale organizzazione è ritenuto attuativo delle corrispondenti prescrizioni dell allegato IV.
48 EMAS: Incentivi ed agevolazioni Regione Piemonte: sconto 40% sulle fidejussioni per i gestori di cave con registrazione EMAS (20% per Iso 14001) DPGR 10/R del 29/07/2003: nei procedimenti di concessione di derivazione di acqua pubblica è preferita la domanda dell organizzazione che possiede o sta per ottenere la registrazione EMAS. DPGR 6/R del 10/10/2005: riduzione del canone regionale per l uso di acqua pubblica per le organizzazione registrate EMAS.
49 EMAS: Incentivi ed agevolazioni Premio INAIL - riduzione del premio per gli interventi finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro. Tra gli interventi è inclusa anche l'adozione di un sistema di gestione ambientale, che vale 30 punti; ulteriori punti fino a 100 possono essere aggiunti grazie ad attività di buona prassi organizzativa Ecolabel - costi Ecolabel ridotti (-30%) per le organizzazioni registrate EMAS
50 Finanziamenti per l EMAS POR Piemonte : Asse I Misure 1.3 Innovazione e PMI e 2.2 Adozione tecnologie ambientali. Tra le spese ammissibili a beneficiare dell agevolazione sono compresi: i servizi di consulenza utilizzati esclusivamente ai fini della realizzazione del progetto di innovazione (compresi i servizi di consulenza gestionale,, di formazione,, di consulenza sull uso delle norme). La DGR del 26/05/2008 e la successiva DD 320 del 27/05/2008, prevedono che le certificazioni ambientali conseguite consentano di aumentare il proprio punteggio nelle graduatorie di assegnazione dei contributi per lo sviluppo del settore agroindustriale, previsti dalla L.R. n.95 del 22/12/1995.
51 Incentivi/Agevolazioni/Premialità (livello comunale) ESEMPI sconti per oneri di urbanizzazione sconti su IRAP, tassa rifiuti, ecc.. riduzione tempi procedure (VIA,... priorità su appalti di servizi (capacità tecnica., elenco fornitori. priorità su concessioni, finanziamenti
52 Interventi della CCIAA di Torino a favore delle PMI Abbattimento del 50% delle tariffe sui servizi di analisi, consulenza e formazione del Laboratorio Chimico Camera di commercio Torino rivolto alle piccole e medie imprese della Provincia di Torino. Rientrano nel contributo la consulenza finalizzata alla predisposizione e verifica dei sistemi di gestione ambientale, la consulenza e le analisi finalizzate alla valutazione degli ambienti di lavoro, oltre alla predisposizione e verifica dei sistemi di gestione per la sicurezza.
53 Arpa Piemonte Struttura Educazione e Promozione Ambientale Tel m.glisoni@arpa.piemonte.it
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