Non autosufficienza e carichi familiari in Lombardia: ieri, oggi e domani
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- Rocco Barone
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1 Lombardia Statistiche Report N 1 / 8 febbraio 2016 Non autosufficienza e carichi familiari in Lombardia: ieri, oggi e domani Sintesi Al 2013 la diffusione di limitazioni nello svolgimento delle attività quotidiane fra i residenti in Lombardia riguarda l 8,1% degli : circa 167 mila lombardi sono in condizione di non autosufficienza (parziale o totale). La diffusione della non autosufficienza varia in maniera evidente a seconda dell età degli individui: si passa da un incidenza al 3% nei lombardi con età compresa fra i 65 e i 79 anni, al 20,5% fra i più (over80enni). Dal 2005 al 2013, essendo cresciuto il numero di, nonostante questi siano con maggiore probabilità autosufficienti, è aumentata la quantità di coloro che sono in condizione di non autosufficienza, vi sono infatti complessivamente oltre 40 mila persone non autosufficienti in più. L ASL di Brescia è la zona in cui si registra maggiore diffusione del fenomeno (13,3%) seguita dall area delle ASL di Mantova e Cremona (9,9%). Per minore diffusione si distinguono invece l ASL di Bergamo (5,2%) e l area delle ASL di Pavia e Lodi (5,4%). Il 9,3% degli che vivono soli non sono autosufficienti. La concentrazione di casi di non autosufficienza è tuttavia nettamente più elevata negli che vivono con uno o più figli adulti (13,3%) o in famiglie di altri tipo (il 18,4% negli che vivono in famiglie più articolate come ad esempio con figli in coppia e eventuali nipoti). In Lombardia nel 2013 vi sono quattro grandi, di cui uno non autosufficiente, ogni dieci donne in età anni. Dal 2005 al 2013 l indice di carico è cresciuto sia per i grandi in genere (erano tre al 2005) sia considerando i soli non autosufficienti (da 6,5 a 8,8% nel 2013). L indice di carico per i grandi più elevato si registra nell ASL di Milano città dove vi è oltre un over80enne ogni due donne 45-64enni. Per i non autosufficienti invece l indice più elevato si riscontra nell ASL di Brescia (13,4%) e nell area di Mantova e Cremona (12,5%). A cura di: Gisella Accolla Numero chiuso il: 8 febbraio 2016 Dal 2015 al 2020 si prevede un incremento del numero di non autosufficienti over65enni del 7,7%, con il raggiungimento di quasi 190 mila individui in Lombardia. L aumento dei non autosufficienti sarà dovuto principalmente al consistente incremento previsto del numero di grandi (80enni o più). Nei prossimi cinque anni si prevede che aumenterà anche il numero delle persone che solitamente in famiglia si prende carico dei non autosufficienti, tuttavia, tale incremento non sarà sufficiente: al 2020 vi saranno 16 over80enni in più, di cui 3 non autosufficienti, ogni potenziali donne che potenzialmente se ne prenderanno cura.
2 Limitazioni nelle attività quotidiane La popolazione anziana, se di per sé è generalmente portatrice di maggiori bisogni di cura e assistenza, lo è ancora più in caso di presenza di limitazioni nello svolgimento delle attività quotidiane, soprattutto se si tratta di fragilità plurime. Partendo dai casi più gravi, in Lombardia al 2013 si osserva che l 1,5% degli over65enni residenti è confinato a letto, si tratta complessivamente di quasi 32 mila persone, a questi individui si aggiungono altri che presentano delle limitazioni, più o meno marcate, nello svolgimento di una serie di attività quotidiane, fra cui la più diffusa è la difficoltà nella mobilità (nel coricarsi o sedersi): riguarda oltre 320 mila, anche se nella maggior parte dei casi non si tratta di gravi difficoltà (12,9% con qualche difficoltà e 3,8% solo con l aiuto di qualcuno) (tabella 1). Spicca in termini negativi anche l elevata quota di che necessitano dell aiuto di qualcuno per poter fare il bagno (oltre 290 mila lombardi pari all 8,1% degli ultra 65enni residenti nella regione). Tabella Incidenza % di individui di 65 e più anni rispetto alla presenza di singoli elementi di non autosufficienza. Lombardia, anni 2005 e % Confinati a letto 1,0 1,5 Singoli item della scala ADL: Con qualche difficoltà Solo con l'aiuto di qualcuno Con qualche difficoltà Solo con l'aiuto di qualcuno Fare il bagno 9,8 8,1 9,3 8,1 Vestirsi 9,4 4,2 9,3 4,8 Lavarsi mani e viso 4,1 2,8 4,2 2,7 Spostarsi (coricarsi o sedersi) 13,1 4,0 12,9 3,8 Mangiare 3,6 2,5 4,4 2,7 Diffusione della non autosufficienza Per una visione sintetica a partire dalle limitazioni nelle 5 attività quotidiane considerate (ADL) e dall essere confinato a letto è possibile classificare gli lombardi in base a 4 livelli di non autosufficienza. Al 2013 si stima la presenza fra gli residenti di: circa 300 mila individui con autosufficienza limitata (14,6%), circa 100 mila parzialmente non autosufficienti (5,1%) e circa 60 mila totalmente non autosufficienti (3,0%) (figura 1). Dal 2005 al 2013 il peso relativo degli totalmente non autosufficienti è rimasto invariato, mentre è aumentato lievemente quello di chi è solo parzialmente non autosufficiente, tuttavia l incremento significativo di persone residenti con più di 65 anni avvenuto nel periodo ha fatto sì che in termini assoluti vi siano complessivamente oltre 40 mila persone non autosufficienti (parzialmente o totalmente) in più. Se da un lato l incremento degli residenti nella regione ha fatto sì che ve ne siano un numero maggiore in condizione di non autosufficienza, va tuttavia evidenziato che per quel che concerne gli individui in piena autonomia si osserva tanto un incremento del numero 2
3 assoluto quanto un aumento in termini relativi, dovuto molto probabilmente ai passi effettuati dalla medicina nel periodo osservato e al miglioramento delle condizioni generali di salute degli individui a parità d età. In sintesi si può quindi affermare che dal 2005 al 2013 essendo cresciuto il numero di, nonostante questi siano con maggiore probabilità autosufficienti, è aumentata la quantità di coloro che sono in condizione di non autosufficienza parziale o totale. Figura 1 - Distribuzione % dei 65enni o più per livello di non autosufficienza. Lombardia, anni 2005 e ,9 77,3 16,0 14,6 4,1 5,1 3,0 3, Non autosufficienza totale Autosufficienza limitata Non autosufficienza parziale Autosufficienza piena Concentrando l attenzione sui soli casi di non autosufficienza (parziale o totale) emerge come la diffusione di limitazioni nello svolgimento delle attività quotidiane riguardi complessivamente l 8,1% degli, si tratta di 167 mila lombardi over65enni che necessitano di maggiore assistenza, rispetto alle 125 mila che si trovavano in questa condizione nel La diffusione della non autosufficienza varia in maniera evidente a seconda dell età degli individui: solo l 1,2% dei lombardi con età compresa fra i 65 e i 79 anni è totalmente non autosufficiente e l 1,9% è parzialmente non autosufficiente, mentre fra i più le incidenze di questi livelli di non autosufficienza salgono rispettivamente al 7,6% e al 12,9% (figura 2). In termini assoluti circa 45 mila grandi (80enni o più) vivono in condizione di totale mancanza di autosufficienza e altri circa 77 mila sono parzialmente non autosufficienti, per un totale di 122 mila individui; a questi si aggiungono 45 lombardi parzialmente o totalmente non autosufficienti con età compresa fra i 65 e i 79 anni. 3
4 Figura 2 - Incidenza di non autosufficienti nei 65enni o più distinta fra parziale e totale per classe d'età. Lombardia, anni 2005 e ,3 12, ,5 7,6 2,0 1,9 1,4 1, enni 80enni o più Non autosufficienza totale Non autosufficienza parziale Fra le diverse aree vaste della Lombardia, la zona in cui maggiore è la diffusione della non autosufficienza negli è l ASL di Brescia dove il 13,3% degli sono non autosufficienti e l area delle ASL di Mantova e Cremona (9,9%). Per minore diffusione della problematica negli si distinguono invece l ASL di Bergamo (5,2%) e l area Pavia-Lodi (5,4%). Dal 2005 al 2013 l incidenza di non autosufficienza negli è aumentata in quasi tutte le aree vaste della Lombardia ed in particolar modo nell ASL di Brescia (+4,5 punti percentuali); mentre si distinguono per un calo del fenomeno l ASL di Bergamo e l area delle ASL di Pavia e Lodi (figura 3). Figura 3 - Incidenza di non autosufficienti nei 65enni o più. Aree vaste della Lombardia, anni 2005 e ,7 6,4 7,2 5,7 8,4 6,9 6,7 7,3 8,2 8,8 5,2 13,3 7,3 5,4 9,9 9,9 7,1 8,1 0 Milano città Milano provincia e MB VA-CO LC-SO BG BS PV-LO MN-CR Totale Lombardia
5 Carichi familiari Nonostante le persone non autosufficienti necessitino di assistenza e cure particolari che spesso gravano sulla famiglia di appartenenza, non sono rari i casi in cui l anziano con problemi di autosufficienza vive da solo: il 9,3% degli che vivono soli non sono autosufficienti e questa percentuale si raddoppia se si considerano i soli individui con 80 anni o più (tabella 2). La concentrazione di casi di non autosufficienza è tuttavia nettamente più elevata negli che vivono con uno o più figli adulti (il 13,3% degli non è autosufficiente) o in famiglie di altri tipo (non sono autosufficienti il 18,4% degli che vivono in famiglie più articolate come ad esempio le coppie con o senza figli con nonno anziano). Tabella 2 - Incidenza % di individui di 65 o più anni non autosufficienti (sul totale dei coetanei) per classe d'età e tipologia familiare di appartenenza. Lombardia, anni 2005 e Anziano che vive: 65-79enni 80enni o più Totale 65enni o più 65-79enni 80enni o più Totale 65enni o più Solo 4,7 17,5 9,8 2,3 18,8 9,3 In coppia senza figli 2,9 9,3 3,7 2,7 12,3 4,8 In coppia con figli 1,1 22,3 2,4 4,1 25,1 6,4 Non in coppia con figli adulti 1,9 40,6 12,9 0,5 42,6 13,3 Altro 7,0 35,5 15,5 7,6 41,5 18,4 Totale 3,3 19,8 7,1 3,0 20,5 8,1 Gli over80 sono, rispetto agli altri, più frequentemente soggetti a disabilità progressive. In Italia il ruolo assistenziale è spesso svolto dalla famiglia: quasi il 50% degli non autosufficienti riceve aiuto per la gestione domestica da familiari stretti e circa il 20% da una rete informale più estesa (parenti, amici, etc.) (dati al 2011 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali). Alla luce di tali considerazioni, rapportando i quantitativi dei grandi (over80enni) con la fascia di popolazione che solitamente in famiglia se ne prende carico, cioè le donne con età compresa fra i 45 e i 64 anni (Secondo i dati dell indagine Cisf Famiglia 2009 nel 79% dei casi la cura degli è attribuita alle donne), è possibile stimare due indici di carico familiare, uno rispetto ai grandi in genere e uno specifico per i non autosufficienti. In Lombardia nel 2013 si passa da un indice di care pari a 42,7%, per i grandi in totale, a 8,8 per i non autosufficienti; in altri termini vi sono quattro grandi, di cui 5
6 uno non autosufficiente, ogni dieci donne in età (figura 4). Dal 2005 al 2013 l indice di carico è cresciuto sia per i grandi in genere (erano tre al 2005) sia considerando i soli non autosufficienti (l indice passa da 6,5 a 8,8 nel 2013). Figura 4 - Indici di carico familiare degli e dei non autosufficienti. Lombardia, anni 2005 e ,7 6,5 non autosufficienti 42, ,8 non autosufficienti Tabella 3 - Indici di carico familiare degli e dei non autosufficienti (NA). Aree vaste della Lombardia, anni 2005 e NA NA Milano città 40,9 6,5 53,4 8,1 Milano provincia e MB 26,5 4,4 37,3 8,1 VA-CO 38,0 8,0 44,3 7,4 LC-SO 33,5 7,0 45,0 8,1 BG 25,5 7,1 38,2 6,2 BS 26,1 7,7 42,0 13,4 PV-LO 41,1 6,7 40,2 7,8 MN-CR 40,5 7,6 48,6 12,5 Totale Lombardia 32,7 6,5 42,7 8,8 6
7 L indice di carico per i grandi più elevato si registra nell ASL di Milano città dove vi è oltre un over80enne ogni due donne 45-64enni. Per i non autosufficienti invece l indice più elevato si riscontra nell ASL di Brescia (13,4) e nell area delle ASL di Mantova e Cremona (12,5) (tabella 3). Dal 2005 al 2013 gli indici di carico sono cresciuti in quasi tutte le aree vaste della Lombardia e in particolar modo nell ASL di Brescia tanto per l indice di carico generale dei grandi quanto per i soli non autosufficienti (rispettivamente +16 punti e +5,7). Le attese future Dall utilizzo congiunto delle informazioni sull attuale diffusione della non autosufficienza negli e delle previsioni della popolazione anziana nei prossimi anni (dati Éupolis Lombardia) è possibile effettuare delle stime sull evoluzione futura del fenomeno nel prossimo quinquennio. Ipotizzando infatti che la probabilità di non essere autosufficiente, a parità di classe d età e di area vasta di residenza, resti invariata nel breve termine (i tassi di non autosufficienza nel breve periodo tendono a variare poco e hanno un impatto molto limitato sulla stima dei non autosufficienti rispetto all impatto prodotto dall invecchiamento demografico) le attuali incidenze di non autosufficienza (stimate al 2013) sono state applicate ai dati di previsione della popolazione anziana per area vasta, proiettando quindi nel futuro il numero atteso di non autosufficienti (tabella 4). Tabella 4 - Proiezioni degli individui di 65 o più anni non autosufficienti per classe d'età. Lombardia, anni TOT Var. % ,5% 10,3% 7,7% Dalle proiezioni effettuate emerge che dal 2015 al 2020 si prevede un incremento del numero di non autosufficienti over65enni del 7,7%, con il raggiungimento di quasi 188 mila e 800 persone in Lombardia. L aumento dei non autosufficienti sarà dovuto principalmente al consistente incremento previsto del numero di grandi (80enni o più) e quindi di grandi non autosufficienti, per i quali si stima una crescita superiore al 10% e il superamento delle 140 mila unità (circa 141 mila) rispetto le attuali quasi 130 mila (Tabella 4 e Figura 5). 7
8 Figura 5 - Proiezioni degli individui di 65 o più anni non autosufficienti: numeri indice (2015=100). Lombardia, anni , ,3 107,7 100, enni 80enni o + TOT 65enni o Figura 6 - Proiezioni degli individui di 65 o più anni non autosufficienti. Aree vaste della Lombardia, anni 2015 e ,9 Milano città +15,6 Milano provincia e MB +6,3 +6,7 +11,7 +8,0 +2,8 +3,3 VA-CO LC-SO BG BS PV-LO MN-CR Se da un lato si prevede che nei prossimi cinque anni aumentino tanto i grandi quanto di conseguenza il numero di non autosufficienti, dall altro si stima che aumenterà anche il numero delle persone che solitamente in famiglia se ne prende carico (caregiver), le donne con età compresa fra i 45 e i 64 anni. Come mostra la figura 7 fino al 2018 la crescita di popolazione che assiste compenserà quella di persone da assistere (80+) facendo sì che l indice di carico familiare relativo al totale dei grandi resti 8
9 pressappoco invariato. Nella seconda fase del quinquennio tuttavia l aumento di caregiver sarà meno marcato rispetto a quello di, pertanto si prevede che l indice di carico inizierà a aumentare superando i 45 over80enni ogni 100 potenziali caregiver (Figura 7 e Tabella 5). La stessa tendenza, seppur meno evidente, si prevede avverrà nel caso degli indici di carico degli non autosufficienti, che si stimano intorno all 8,9% fino al 2018 per poi salire al 9,2% nell ultimo biennio. Complessivamente al 2020 si prevede vi saranno 16 over80enni in più, di cui 3 non autosufficienti, ogni potenziali donne che potenzialmente se ne prenderanno cura (Tabella 5) Figura 7 - Proiezioni degli indici di carico familiare e delle sue componenti: variazione mediante numeri indice (2015 è base=100). Lombardia, anni (autosufficienti e non autosufficienti) Donne 45-64enni (autosufficienti e non autosufficienti) Tabella 5 - Proiezioni degli indici di carico familiare degli e dei non autosufficienti (NA). Lombardia, anni Icare grandi NA ipotesi A ,7 8, ,8 8, ,7 8, ,9 8, ,5 9, ,3 9,2 Var. in punti % ,6 0,3 9
10 Le proiezioni degli indici di carico familiare per area vasta risultano in linea con le variazioni rispetto al numero di non autosufficienti osservate: a Milano e nell area meridionale della regione (Pavia-Lodi-Mantova-Cremona) l aumento del numero di donne 45-64enni si prevede compenserà quello di, mentre si stima che non sarà sufficiente nel resto delle aree vaste e soprattutto nella provincia di Milano (escluso il capoluogo) e Monza e Brianza dove al 2020 si prevedono circa 4 over80enni in più, di cui 1 non autosufficiente, ogni 100 donne 45-64enni (Tabella 6 e Figura 8). Tabella 6 - Proiezioni degli indici di carico familiare degli e dei non autosufficienti (NA). Aree vaste della Lombardia, anni 2015 e NA NA Milano città 53,0 8,1 52,1 7,9 Milano provincia e MB 37,4 8,1 41,7 9,1 VA-CO 44,4 7,4 46,3 7,7 LC-SO 43,9 7,9 45,7 8,2 BG 38,0 6,2 40,3 6,5 BS 41,4 13,2 42,7 13,6 PV-LO 48,3 9,4 47,1 9,2 MN-CR 50,2 12,9 49,7 12,8 Totale Lombardia 43,7 8,9 45,3 9,2 Figura 8 - Variazione in punti percentuali dal 2015 al 2020 degli indici di carico familiare degli e dei non autosufficienti (NA). Aree vaste della Lombardia , ,9-0,1 0,9 Milano città Milano provincia e MB 1,9 1,8 2,3 1,2 0,3 0,3 0,4 0,4-0,2-0,1-0,4-1,1 VA-CO LC-SO BG BS PV-LO MN-CR Totale Lombardia NA 1,6 0,3 10
11 Glossario ADL (Activities of Daily Living): Le ADL sono sei attività della vita quotidiana identificate come essenziali per l autonomia della persona, fanno riferimento ai seguenti ambiti: fare il bagno, vestirsi, provvedere alla toilette personale, spostarsi, continenza di feci e urine, alimentazione. La scala delle ADL (proposta da Katz T.F. dell Università del Michigan già nel 1963) ha trovato grande consenso e diffusione per la misurazione del grado di non autosufficienza degli. Per consentire la stima della diffusione della non autosufficienza ISTAT ha inserito nell indagine Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, una batteria di quesiti per la misura della scala ADL (solo 5 su 6 in quanto non viene rilevata l autonomia dell anziano in termini di continenza di feci e urine). Area Vasta: Le aree vaste lombarde sono otto raggruppamenti di ASL individuati da ISTAT come livello territoriale di riferimento per l indagine campionaria multiscopo Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, anni 2005 e In Lombardia le aree vaste sono Milano città, Milano provincia e MB, VA-CO, LC-SO, BG, BS, PV-LO e MN-CR. Le aree vaste sono solo parzialmente coincidenti con le nuove ATS (Agenzie di Tutela della Salute) recentemente definite da Regione Lombardia, in particolare coincidono con le ATS le seguenti due aree vaste: ASL di BG (ATS di Bergamo), ASL di Mantova e di Cremona (ATS della Val Padana). Indice di carico grandi : IcareGA = Pop. 80anni / Pop. Fem enne %. Indice di carico grandi non autosufficienti: IcareGANA= Pop. 80anni Non Aut. / Pop. Fem enne %. Non autosufficienza (definizione di riferimento): Condizione di incapacità di provvedere a sé stessi autonomamente. E quindi considerata non autosufficiente la persona che presenta una riduzione parziale o totale delle capacità funzionali tale da non poter condurre in autonomia la propria esistenza (definizione dell Organizzazione mondiale della Sanità). Non autosufficienza (metodologia di misurazione): Il livello di autosufficienza degli è stato definito utilizzando l essere confinato a letto (individui che hanno sicuramente perso alcune abilità incluse nella batteria delle ADL) e il livello di difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane (nelle 5 ADL rilevate da ISTAT). A partire da tali informazioni, a ogni individuo anziano, sono stati assegnati i punteggi in termini di livello di autosufficienza in ciascuna delle 5 attività quotidiane considerate (0 svolgimento dell attività senza difficoltà', 1 'svolgimento con qualche difficoltà' e 2 'svolgimento solo con l'aiuto di qualcuno'). Per ciascun individuo è stato quindi stimato il livello generale di 11
12 autosufficienza come sintesi dei livelli registrati nelle singole 5 ADL, tale indice è stato costruito in modo da assumere valore compreso fra 0 anziano totalmente autosufficiente e 1 anziano totalmente non autosufficiente. Gli sono stati poi assegnati a quattro classi per livello di autosufficienza in base al valore assunto dal relativo indice ADL e al fatto di essere confinato o meno a letto: 1. Autosufficienza piena (indice ADL pari a 0); 2. Autosufficienza limitata (indice ADL pari a 0,1-0,2-0,3 o 0,4); 3. Non autosufficienza parziale (indice ADL fra 0,5 0,6 0,7 o 0,8); 4. Non autosufficienza totale (indice ADL pari a 0,9 o 1 o individuo confinato a letto). Fra queste categorie si è deciso di ritenere individui non autosufficienti quelli appartenenti alla terza o alla quarta categoria (non autosufficienza parziale o totale). Fonti ISTAT, Indagine Condizioni di Salute e Ricorso ai Servizi Sanitari, anno 2005 e anno 2013 e Éupolis Lombardia, Previsioni della popolazione. Éupolis Lombardia Lombardia Statistiche Report Éupolis Lombardia - Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione supporta l esercizio delle funzioni di Regione Lombardia, attraverso la promozione e diffusione di un sistema avanzato di conoscenze al fine di sostenere, secondo il principio di sussidiarietà, lo sviluppo complessivo del territorio lombardo e degli enti, istituzioni e organismi a esso relazionati. Lombardia Statistiche Report propone approfondimenti tematici presentando il posizionamento regionale sullo specifico argomento, frutto di apposite elaborazioni sui micro-dati delle più recenti indagini rese disponibili da ISTAT. 12
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