Come avviare un progetto di Agricoltura Sociale

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1 Seminario di Approfondimento AGRICOLTURA SOCIALE: Cura, Inclusione, Accoglienza Come avviare un progetto di Agricoltura Sociale a cura di Francesca DURASTANTI Lombrico Sociale Università della Tuscia - Viterbo Bassano del Grappa (VI) 10 dicembre 2009 Iniziativa cofinanziata da PSR Regione del Veneto Mis

2 Modello? Linee guida?.o forse consigli e confronto? Non è possibile avere un modello, o delle regole. Non può esistere UN modello, esistono tanti modelli Troppe variabili E possibile trovare dei consigli, delle esperienze e farne tesoro. Le buone prassi, le linee guida non vanno considerate come punti di arrivo, ma come punti da cui partire

3 Progettare in Agricoltura Sociale Progettare: gettare in avanti, quindi provare a costruire il futuro Capacità di progettare: per fornire spessore e concretezza alle idee. Non esiste una Ricetta, ma esistono degli ingredienti utili Difficoltà: troppe variabili, tanti casi diversi. Perché? Perché si progettano relazioni e interazioni Con le persone Con l aziendal Con il territorio Sistema filiera: impresa agricola Sistema rete: mondo sociale

4 Un possibile percorso di discussione Perché? Dove? Come? Quando? Chi?

5 Il percorso: Perché? Un progetto nasce per rispondere a dei bisogni o a problematiche rilevate. Promuovere un cambiamento sociale e culturale Progettare in Agricoltura Sociale vuol dire: Fare della modularità e della flessibilità i cardini dell azione; individuando nell innovazione e nella qualità l asse di rotazione del sistema e facendo della partecipazione la metodologia prioritari della programmazione. (F.Di Iacovo).

6 Flessibilità Organizzazione di modelli di attività finalizzati alla costruzione della flessibilità, per gli utenti e per la tipologia di azienda. Per poter far fronte a situazioni impreviste: è un adattamento continuo (cambiano le persone, i lavori, etc. etc. non può essere un azienda (o una progettazione) rigida. Modularità Progettare e programmare per moduli, riproducibili e ampliabili (specie all avvio) Ciò consente di apportare modifiche e di testare le scelte e gli investimenti e di programmare dove investire in futuro, di calibrare le azioni

7 Innovazione In novare: fare nuovo. Innovazione è una attività di pensiero che, elevando il livello di conoscenza attuale, perfeziona un processo migliorando quindi il tenore di vita dell uomo. Innovazione è cambiamento che genera progresso umano; porta con sé valori e risultati positivi, mai negativi. L AS non rappresenta una novità nella vita delle comunità, ma è anzi una tradizione innovativa, capace di legare le capacità e le peculiarità che le aziende hanno sempre implicitamente valorizzato ad esigenze nuove, ai bisogni contemporanei. Innovazione di processi e strumenti che sono da sempre appartenuti al mondo agricolo per adattarli alle necessità odierne. Continuare ad essere azienda agricola, valorizzandone e accentuandone alcune peculiarità. Fare leva sui caratteri della tradizione del mondo agricolo.

8 Qualità In AS chiamati ad operare su diversi livelli di Qualità: Qualità di rapporti: la capacità di costruire rapporti di qualità è una leva/strumento di lavoro e di successo (partenariato-reti). Qualità di prodotto: prodotto agricolo. Qualità di processo: metodologia con cui il prodotto è stato attenuto. Qualità di vita: miglioramento declinato per ciascun attore coinvolto

9 Il Percorso: Dove? In un territorio. In un luogo fisico (micro territorio: l azienda agricola; macro: l area). Nel progettare chiediamoci: in che area sono? Acquisire una visione territoriale (complessiva dell azienda). Devo poter conoscere il territorio per poter dialogare con esso. La forza di agire su un territorio omogeneo è: avere gli stessi strumenti, le stesse difficoltà, le stesse situazioni, le stesse leve. Nel progettare siamo chiamati a sviluppare la capacità di elaborare soluzioni coerenti con i bisogni del territorio partendo proprio dalle opportunità che esso offre o facendole emergere e valorizzandole.

10 Dove? agiamo in/su un contesto Agire sul contesto per renderlo adatto ai nostri obiettivi. Al mutare del contesto può diminuire la disabilità. Non basta cambiare contesto. Attenzione a non trasferire in altro contesto modelli che hanno fallito nei i contenuti spostare in campagna. La forza è proprio nello sviluppare nuove soluzioni combinando gli elementi del territorio e della tradizione agricola, per sviluppare nuovi modelli, o modelli altri. Contesto agricolo: forza dell agricoltura è la capacità di diversificare: nel tempo e soprattutto nello spazio: permette così di trovare l attività idonea ma anche di spostare facilmente (in base agli umori, al momento, alle circostanze) le persone.

11 Il nostro DOVE: l analisi delle del Territorio - analisi territorio: le necessità, le soluzioni in atto, le carenze, le opportunità -analisi dei problemi, degli obiettivi, identificazione ambiti di intervento; Non deve essere solo uno studio descrittivo, non solo quantitativo (es. numero disabili, tipologia;) Deve poter fornire indicazioni anche qualitative (es. la distribuzione nel territorio, la concentrazione, le caratteristiche a livello economico, sociale); la percezione che hanno rispetto ai servizi già presenti, i pro e contro che rilevano, quali altri attori ci sono, cosa fanno e come; L analisi dovrebbe portare alla lettura di una realtà territoriale ampia e complessa.

12 Come fare l analisi? Condurre un analisi delle risorse e dei bisogni presenti si può fare attraverso fonti statistiche, attraverso interviste, dialogo diretto con gli attori, con le esperienze, il mondo del sociale, delle associazioni, la Asl, etc.etc. per riuscire a costruire un quadro esaustivo composto dai più punti di vista, dai diversi lati di osservazione. Perché è importante? Aiuta a favorire la condivisione delle problematiche ma anche delle opportunità Più un intervento è radicato nel territorio meglio sopravvive perché risponde alle esigenze.ha motivo di esistere. In questo modo si è in grado di stare dietro all evoluzione del territorio stesso, ai suoi cambiamenti ed apportare modifiche al mutare delle esigenze.

13 Il Percorso: Come? La Partecipazione come metodologia prioritaria della programmazione Lo strumento del Partenariato (Quando?) Nascono per: 1 Motivazione forte, prossimità, contagio. Motivazione: è l elemento catalizzatore. 2 Oppure: ad hoc per avere accesso a finanziamenti/bandi. Nel primo caso: caratteristica comune è la nascita dal basso. Coinvolgono persone fortemente motivate che spesso provano a dare delle soluzioni a problemi della collettività.

14 Se stiamo insieme ci sarà un perché Qual è la leva per entrare in un partenariato? Ciascun partner deve avere il suo perché. Sociale si apre alla possibilità di costruire nuovi servizi. Azienda agricola ha la possibilità di aprirsi a nuovi mercati. Soggetti svantaggiati trovano possibilità di inserimento. Gli uni e gli altri riconoscono nell idea reciproci vantaggi. Logica win-win: vincono tutti.

15 Questione di feeling Come si costruisce il partenariato? Per prossimità e contagio : si comincia dal vicino Si definisce il partenariato: per risultato, non per progetto, e a volte si arriva anche per caso. Soprattutto: attraverso una Visione e Condivisione degli obiettivi Avere un approccio relazionale: creare un clima buono: che clima c è nella mia rete? Partire dalla costruzione delle relazioni. Sono poi le relazioni costruite che creano i presupposti per i passi successivi. Una logica di relazioni, di integrazione e dialogo.

16 Qualche strumento La parola Protocolli di intesa (es. società della Salute della Valdera) Associazione Temporanea d Impresa Lettere intenti Accordi e divisione mansioni Fonti: Quaderno AIAB: Agricoltura Sociale: riconoscimento e validazione delle pratiche inclusive nel welfare locale a cura di A. Ciaperoni

17 Un esempio concreto: di avvio di progetto La costruzione dei partenariati e delle reti locali per l esercizio delle attività plurifunzionali in agricoltura.

18 Il partenariato: attori diversi ma in sintonia

19 Parole chiavi Compagnia: un gruppo di diversi soggetti che si trovano insieme generalmente instaurando un rapporto di vicinanza e condivisione. Capagno: il capagno, tipica espressione viterbese per indicare il cesto utilizzato per raccogliere i prodotti agricoli.

20 Perché: gli obiettivi Creare un partenariato di soggetti pubblici, privati e del privato sociale denominato La Compagnia del Capagno volto a promuovere inclusione sociale e integrazione lavorativa di persone con disabilità nel settore dell agricoltura, della trasformazione e della distribuzione di prodotti agroalimentari. Costituire una rete di acquisto di consumatori socialmente responsabili stabilendo un rapporto diretto produttore-consumatore che valorizzi le valenze qualitative, ambientali e solidali dei beni e dei servizi del capagno. Sensibilizzare la cittadinanza all adozione di modelli di consumo socialmente responsabili e al ruolo dell agricoltura sociale come ambito di inclusione sociale e lavorativa di soggetti a bassa contrattualità.

21 Come: la creazione di un Gruppo di Acquisto Le aziende aderiscono conferendo i prodotti e viene chiesto loro di essere anche disponibili ad accogliere persone con disabilità nella propria azienda per periodi di formazione e/o di coinvolgimento lavorativo. (Patti Chiari) L azienda guadagna in termini di nuovi sbocchi possibili di mercato e, questa azione, contribuisce alla costruzione della reputazione dell azienda. Le persone con disabilità possono trovare concrete occasioni di formazione e inserimento lavorativo, all interno del progetto e/o presso le aziende. Il consumatore riceve un prodotto di qualità: qualità di prodotto e di processo Un azione in cui tutte le parti ne ricevono beneficio, In una logica win-win: Aziende, utenti, consumatori

22 Parteneriato Protocollo Individuazione di aziende sensibili Il percorso Analisi della domanda Avvio formazione Creazione di occasioni di lavoro stabili E sostenibili/fav orire miglioramento della qualità di vita Analisi dell offerta Progetto pilota Monitoraggio Valutazione

23 La costruzione dei partenariati e delle reti locali per l esercizio delle attività plurifunzionali in agricoltura: La Costruzione del Capagno Scelta degli steli: Il Parteneriato L immersione: lo stelo viene immerso in acqua: non si può far parte di una rete condividendo un pezzo, bisogna immergersi nella situazione. La Base che da la forma: Il Protocollo di Intesa per prendersi degli impegni formali. L intreccio.che da la forza, la tenacia e la resistenza e lo caratterizza (Cesta vs sedia): l intreccio di attori diversi

24 La Costruzione del Partenariato: l intreccio di attori diversi Le difficoltà Linguaggi diversi tra gli attori. Differenti punti di vista. Il tempo come fattore limitante: tempi lunghi e complessi. Le opportunità Apre la possibilità di dialogare con più parti (omologare non il linguaggio ma l intento). Valore per dare una visione di insieme e considerare i vari punti. Il tempo come valore (ci diamo tempo per riflettere), ma anche un tempo dedicato: la divisione dei compiti tra i partner. Gestione della frustazione: il non vedere il risultato a breve, il divario tra impegno profuso e risultati.

25 Il Percorso: Chi? I tanti chi dell Agricoltura Sociale Un progetto in AS si caratterizza per la molteplicità e diversità degli attori che coinvolge: le comunità rurali, i consumatori, associazioni gli operatori socio-assistenziali, le istituzioni locali, le strutture sociali e sanitarie, gli utenti, operatori e tecnici, Etc. etc. l azienda agricola. La difficoltà di far dialogare e di far confrontare tanti attori differenti può essere gestita attraverso figure capaci di favorire il dialogo (facilitatori o mediatori). Ruolo importante dello strumento comunicazione che deve essere bidirezionale e funzionare si all interno, tra gli attori attivi che all esterno per raggiungere e rendere partecipe la comunità locale.

26 Un punto sull azienda agricola L AS restituisce un carattere di centralità e di radicamento nel proprio territorio dell impresa agricola e ne promuove azioni coerenti con le risorse naturalistiche, umane e sociali. L azienda agricola è chiamata a continuare ad essere azienda agricola non a diventare altro In AS è prevista una forte componente imprenditoriale. Anzi è rilevante in quanto le attività di AS richiedono mediamente una maggiore capacità imprenditoriale e competenze diverse e certamente nuove rispetto alle più tradizionali attività sia agricole che sociali. Criticità : forte diversificazione della aziende che operano in AS comporta il saper intraprendere diversi itinerari, avere differenti approcci. Tante varie produzioni, comportano tanti saperi Al crescere della diversificazione deve corrispondere una crescita dei saperi e delle professionalità. L azienda si adatta pian piano, non si sconvolge

27 Organizzazione e gestione del lavoro in azienda Fotografia dello stato dell azienda; Analisi delle attività già avviate in azienda; Analisi delle possibili conversioni, aggiustamenti da apportare; Scelta e progettazione delle nuove attività agricole in funzione del coinvolgimento; o di nuove modalità di azione (es, vendita diretta, GAS) Scelta e eventuale modifica del piano colturale, individuazione dei compiti, calendario settimanale delle attività.

28 Come si collega l azienda? Esempi di matrimonio con aziende agricole Azienda agricola e l associazione sportiva: Il Giardino di Filippo. Lo strumento: La cessione di un ramo di azienda Cooperativa sociale vicina all azienda agricola: Arcacoop Il prodotto con il doppio marchio La cooperativa sociale dentro l azienda agricola: Sorgente sociale. Lo strumento: L associazione temporanea di Impresa L azienda agricola sociale: Il Borgo del Viandante soc. agr. Lo strumento: lo statuto.

29 Per concludere: la progettazione in AS Ha un rapporto diretto con l esperienza Èlocale Direttamente legata alle esigenze specifiche emerse dal territorio È sperimentale e deve essere aperta ai cambiamenti E fortemente partecipata Necessità di una pluralità di professionisti Attori del progetto sono anche persone con difficoltà E chiamata a costruire relazioni ed interazioni Processo continuo, adattabile, flessibile Necessita di feed back

30 Due interrogativi aperti a proposito di termini Agricoltura sociale: attività connessa o modo di fare agricoltura? Fattoria Sociale? (l IDA??) o Azienda/Impresa Agricola Sociale? Gioco trovare le differenze? O pensare semplicemente che possono esserci modi altri di fare agricoltura

31 Bibliografia Lo sviluppo sociale nelle aree rurali a cura di F.Di Iacovo Franco Angeli Progettazione sociale in agricoltura: i passaggi logici P. Scarpellini (materiali corso progettazione in agricoltura sociale ARSIA Toscana) Come si progetta un impresa agri-sociale F. Durastanti (in quaderni AIAB: Agricoltura Sociale: riconoscimento e validazione delle pratiche inclusive nel welfare locale a cura di A. Ciaperoni) La progettazione in agricoltura sociale F. Durastanti (materiali corso progettazione in agricoltura sociale ARSIAL Lazio) Dieci discorsi sul welfare M.Finizio I servizi sociali nelle aree rurali F.Di Iacovo; S.Senni Quando le campagne coltivano valori F.Di Iacovo.

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