MPC di sistemi non lineari output feedback and tracking

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "MPC di sistemi non lineari output feedback and tracking"

Transcript

1 MPC di sistemi non lineari output feedback and tracking Dipartimento di Informatica e Sistemistica Via Ferrata 1, Pavia Riccardo.Scattolini@unipv.it 1

2 Stato dell arte Sono stati proposti molti algoritmi MPC stabilizzanti con retroazione sullo stato Il problema della retroazione sull uscita è stato risolto con il principio di separazione Una sfida ancora aperta è quella di sviluppare metodi MPC con capacità di inseguimento di segnali di riferimento con dinamica definita 2

3 Schema della presentazione Schemi di controllo per l inseguimento asintotico nel controllo lineare MPC non lineare: il problema della regolazione MPC non lineare: il problema dell inseguimento con modelli di stato MPC non lineare: il problema dell inseguimento con modelli ingresso - uscita 3

4 Schemi di controllo per l inseguimento asintotico Sistemi lineari e segnali esogeni costanti d w e u R0 R2 R1 R2 R System y R0 = insiemi di integratori 1/(z-1) R1, R2 =regolatori lineari stabilizzanticon azione feedback - feedforward 4

5 Schema 1 w e u R2 R0 v z1 d Sistema y Non molto usato in MPC n. ingressi = n. uscite Utile nel controllo non lineare per estendere il principio del modello interno 5

6 Schema 2 R21 R22 d w e u u R1 R0 Sistema y schema MPC classico, come nel GPC numero di integratori = numero di variabili di ingresso R21, R22 possono essere termini non causali 6

7 Schema 3 w e u R0 R2 Sistema d y Non usato nel MPC Numero di integratori = numero di variabili di uscita 7

8 Il sistema non lineare Sistema non lineare a tempo discreto x(k +1)=f(x(k),u(k)), x(t) =x t f(0,0)=0, h(0)=0 y(k) =h(x(k)) f e h sono funzioni sufficientemente smooth 8

9 Il problema di regolazione retroazione sullo stato è trovare una legge di controllo u=(x) tale che l origine sia un punto di equilibrio stabile e x (k) X u(k) U X e U sono insiemi compatti che contengono l origine 9

10 L output admissible set Data la legge di controllo u=(x) un output admissible set Y k è un insieme di stati iniziali da cui si può raggiungere l origine nel rispetto dei vincoli 10

11 L approccio MPC - I Ad ogni t, minimizza rispetto a [u(t), u(t+1),,u(t+m-1)] il funzionale di costo J = t+nà1 i=t Con i vincoli x(i) 2 + u(i) 2 + V Q R f (x(t + N)) x X, u U e x(t + N) X f u(k) =Kx(k), k > t + M 11

12 L approccio MPC - II Quindi applica soltanto u(t) e ripeti la procedura di ottimizzazione all istante t+1 Ciò definisce la legge di controllo MPC u=rh(x) 12

13 Parametri di progetto N = orizzonte di predizione M = orizzonte di controllo Q, R = matrici dei pesi Vf(x(t+N)) = peso finale Xf = insieme finale u = Kx legge di controllo lineare localmente stabilizzante Yrh = output admissible set di u=rh(x) YK = output admissible set di u=kx 13

14 Stabilità di MPC Xf =0, Vf = 0 Xf =YK, Vf = 0 commuta a u=kx all interno di YK Xf =YK, Vf = x Pf x Xf =YK, V f (x(t)) = x(i) 2 i=t Q+K 0 RK Tutte stabilizzano esponenzialmente l origine 14

15 Retroazione sull uscita Osservatore esponenzialmente stabile (ad esempio EKF) xê(k +1)=g(xê(k),h(x(k)),u(k)) controllo MPC u Sistema y xê Osservatore dello stato Controllo MPC esponenzialmente stabilizzante + osservatore esp. stabile L origine è un equilibrio esponenzialmente stabile 15

16 Il problema del tracking w Orizzonte di predizione Orizzonte del riferimento y w Orizzonte di controllo Legge di controllo lineare Ipotesi: esiste un equilibrio tale che xö(wö) = f(xö(wö),uö(wö)) wö =h(xö(wö)) t W Ipotesi: Il sistema linearizzato è stabilizzabile, detettabile, senza zeri di trasm. z=1 16

17 Sistema + R0 x 1 (k +1)=f 1 (x 1 (k),v(k),w(k)) e(k) =h 1 (x 1 (k),w(k)) Legge lineare localmente stabilizzante v(k) =K 1 (wö)(x 1 (k) à xö 1 (wö)) Metodo 1 - I w e u y R2 R0 v z1 Sistema Minimizza rispetto av(k),,v(k+m-1) t+nà1 J 1 = P ð í í íe(i) 2 + í í ñ Q v(i) 2 + V R f1 (x 1 (t + N),wö) i=t V f1 = P ð í í íe(i) 2 + í K1 (x Q 1 (i) à xö 1 (wö)) í ñ 2 R i=t+n x 1 (t + N) Y K 1 + altri vincoli 17

18 R2 si ottiene combinando la legge MPC con un osservatore Con l ipotesi di osservabilità opportuna, xö 1 (wö) è punto di equilibrio esponenzialmente stabile Pro: facile generalizzare a altri segnali esogeni Metodo 1 - II w e u y R2 R0 v z1 Sistema Contro: è difficile includere vincoli su u, u; stesso numero di ingressi e uscite; bisogna calcolare xö 1 (wö) 18

19 Supponi di conoscere un reg. dinamico localmente stabilizzante x r (k +1)=A r x r (k)+b r e(k) v(k) =C r x r (k)+d r e(k) Metodo 1 - III come evitare il calcolo di xö 1 (wö) Minimizza rispetto av(k),,v(k+m-1), xr(k+m) x r (k J ã +1)=A r x r (k)+b r e(k) 1 = t+ M à 1 è ke(i) k 2 Q + kv(i) é + k x r (t + M ) k 2 Rr + V ã f1 = P i= t t+nà1 + P P i=t+n i=t+m k2 R n v(k) =C o r x r (k)+d r e(k) ke(i) k 2 Qö + kx r (i) + V ã f1 ke(i) k 2 Qö + kx r (i) k 2 Qö R k 2 Qö r, ì x 1 (t + N) x r (t + N) ì Yã f1 (wö) 19

20 Vf ei xr w e u u y R1 R0 Sistema Metodo 2 - I Sistema + R0 x 2 (k +1)=f 2 (x 2 (k),îu(k),w(k)) e(k) =h 2 (x 2 (k),w(k)) Legge lineare localmente stabilizzante îu(k) =K 2 (wö)(x 2 (k) à xö 2 (wö)) J 2 = Minimizza rispetto au(k),,u(k+m-1) t+nà1 P ð i=t ñ ke(i) k 2 Q + kîu(i) + k2 Vf2 (x 2 (t + N),wö) R V f2 = P i=t+n ke(i) k 2 Q + k K 2(x 2 (i) à xö 2 (wö)) x 2 (t + N) Y K2 + altri vincoli k 2 R 20

21 w e u u y R1 R0 Sistema Metodo 2 - II R1 è ottenuto combinando la legge MPC con un osservatore Contro: n. di integratori = n. di ingressi; per modelli incerti, è necessario un osservatore anche se x è noto; non si generalizza ad altri riferimenti. Con l ipotesi di osservabilità opportuna, xö 2 (wö) è un punto di equilibrio esponenzialmente stabile Pro: facile includere vincoli su u e u; schema MPC classico 21

22 w e u y R0 R2 Sistema Metodo 3 - I Sistema + R0 x 3 (k +1)= f 3 (x 3 (k),u(k),w(k)) e(k) =h 3 (x 3 (k),w(k)) dove x 3 (k) contiene lo stato del sistema, degli integratori e u(k-1), cosicché u(k)=u(k)-u(k-1)=u(k)-x 3 (k) 22

23 w e u y R0 R2 Sistema Metodo 3 - II Legge localmente stabilizzante u(k) =uö(wö) + K 3 (wö)(x 3 (k) à xö 3 (wö)) Minimizza rispetto au(k),,u(k+m-1), t+nà1 ð ñ J 3 = ke(i) k 2 Q + kîu(i) + V f3 (x 3 (t + N),wö) V f3 = P i=t P i=t+n k2 R ke(i) k 2 Q + kuö(wö) + K 3 (x 3 (i) à xö 3 (wö)) x 3 (t + N) Y K3 + altri vincoli k 2 R 23

24 w e u y R0 R2 Sistema Metodo 3 - III R2 è ottenuto combinando la legge MPC con un osservatore Contro: schema non standard ; non si generalizza ad altri riferimenti; Con l ipotesi di osservabilità opportuna, xö 3 (wö) è un punto di equilibrio esponenzialmente stabile Pro: facile includere vincoli su u e u; minimo numero di integratori 24

25 Modelli Ingresso-Uscita - I Con riferimento allo schema 2, con tecniche di identificazione si può ottenere il modello ingresso- uscita e(k +1)=í(e(k),..., e(k à n),îu(k),..., îu(k à n)) con (0,0)=0 25

26 Posto Modelli ingresso-uscita - II x(k) = [ e(k),..., e(k à n),îu(k),..., îu(k à n) ] 0 il modello può essere scritto come x(k +1)=f(x(k),îu(k)) e(k) =Cx(k) e il problema di tracking è trasformato in un problema di regolazione 26

27 Un esempio illustrativo Continuous Stirred Tank Reactor Cç A = q V (C Af à C A ) à k 0 exp(à E RT )C A Tç = q V (T f à T) à 4H úcp k 0 exp(à E RT )C A + UA VúCp (T c à T) y = T, u = T c Equilibrio instabile Cö A =0.5mol/L Tö = 350K T ö c = 300K Vincoli 220K 6 T c 6 550K 220K 6 T 6 550K 0 6 C A 6 C Af =1mol/L 27

28 Risposta allo scalino 0.8 T c =300K æ 5K (a) 440 (a) C A (mol/l) C A (mol/l) Time (minute) (b) T (K) T (K) Time (minute ) (b) Time (minute) Time (minute ) (a) +5K, (b) -5K 28

29 Retroazione sull uscita - metodo 2 Regolatore dinamico localmente stabilizzante N = 4 Q = 10, R = 1 Extended Kalman Filter 29

30 Esperimento 1 Scalino pre-programmato C A (mol/l) T (K) T c (K) Time (min) Regolatore lineare: linea blu; MPC: linea rossa 30

31 Esperimento 2 Rampa pre-programmata C A (mol/l) T (K) T c (K) Time (min) Regolatore:linea blu; MPC: linea rossa 31

32 Esperimento 3 variazioni del parametro E/R E/R(K) Time (min) C A (mol/l) Time (min) T(mol/L) T c (mol/l) Time (min) Variazione di E/R Time (min) 32

33 Conclusioni Oggi ci sono algoritmi MPC con retroazione sull uscita e tracking per sistemi non lineari L aspetto computazionale è fondamentale per l impiego pratico di queste tecniche attività di ricerca futura può riguardare: (a) osservatori non lineari (b) identificazione ingresso-uscita affidabile 33

34 Riferimenti Magni L., G. De Nicolao and R. Scattolini : "Output feedback and tracking of nonlinear systems with model predictive control", Automatica, to appear, Magni L., G. De Nicolao, L. Magnani, and R. Scattolini : "A stabilizing modelbased predictive control for nonlinear systems", Automatica, to appear, De Nicolao G., L. Magni and R. Scattolini : "Tracking of nonlinear systems via model based predictive control", ADCHEM 2000, International Symposium on Advanced Control of Chemical Processes, Pisa, Italy - June 14-16, De Nicolao G., L. Magni and R. Scattolini : "Stabilizing Receding-Horizon control of nonlinear time varyng systems", IEEE Trans. on Automatic Control, AC-43, , De Nicolao G., L. Magni and R. Scattolini : "Stabilizing predictive control of Nonlinear ARX models", Automatica, 33, , De Nicolao G., L. Magni and R. Scattolini : "On the robustness of receding-horizon control with terminal constraints", IEEE Trans. on Automatic Control, AC-41, ,

MPC di sistemi nonlineari state-feedback

MPC di sistemi nonlineari state-feedback MPC di sistemi nonlineari state-feedback L. Magni Dipartimento di Informatica e Sistemistica Università Via Ferrata 1, 27100 Pavia Lalo.Magni@unipv.it http://conpro.unipv.it/lab/ 1 Per il sistema Definizione

Dettagli

Controllo Predittivo (cenni)

Controllo Predittivo (cenni) Controllo Predittivo (cenni) Controllo Digitale - A. Bemporad - A.a. 2007/08 Optimizer Model Predictive Control Plant Reference r(t) Input u(t) Output y(t) Measurements MODEL: è richiesto un modello del

Dettagli

Motore in corrente continua Controllo in retroazione dello stato e Osservatore dello stato Controllo ottimo

Motore in corrente continua Controllo in retroazione dello stato e Osservatore dello stato Controllo ottimo Motore in corrente continua Controllo in retroazione dello stato e Osservatore dello stato Controllo ottimo Esercitazioni di Controlli Automatici LS (Prof. C. Melchiorri) Si consideri il motore elettrico

Dettagli

2.5 Stabilità dei sistemi dinamici 20. - funzioni di trasferimento, nella variabile di Laplace s, razionali fratte del tipo:

2.5 Stabilità dei sistemi dinamici 20. - funzioni di trasferimento, nella variabile di Laplace s, razionali fratte del tipo: .5 Stabilità dei sistemi dinamici 9 Risulta: 3 ( s(s + 4).5 Stabilità dei sistemi dinamici Si è visto come un sistema fisico può essere descritto tramite equazioni differenziali o attraverso una funzione

Dettagli

IDENTIFICAZIONE dei MODELLI e ANALISI dei DATI. Lezione 40: Filtro di Kalman - introduzione. Struttura ricorsiva della soluzione.

IDENTIFICAZIONE dei MODELLI e ANALISI dei DATI. Lezione 40: Filtro di Kalman - introduzione. Struttura ricorsiva della soluzione. IDENTIFICAZIONE dei MODELLI e ANALISI dei DATI Lezione 40: Filtro di Kalman - introduzione Cenni storici Filtro di Kalman e filtro di Wiener Formulazione del problema Struttura ricorsiva della soluzione

Dettagli

Politecnico di Milano. Fondamenti di Automatica (CL Ing. Gestionale) a.a.2014-15 Prof. Silvia Strada Prima prova intermedia 28 Novembre 2014 SOLUZIONE

Politecnico di Milano. Fondamenti di Automatica (CL Ing. Gestionale) a.a.2014-15 Prof. Silvia Strada Prima prova intermedia 28 Novembre 2014 SOLUZIONE Politecnico di Milano Fondamenti di Automatica (CL Ing. Gestionale) a.a.014-15 Prof. Silvia Strada Prima prova intermedia 8 Novembre 014 SOLUZIONE ESERCIZIO 1 punti: 8 su 3 Si consideri il sistema dinamico

Dettagli

Ottimizzazione nella gestione dei progetti Capitolo 4: la gestione dei costi (Programmazione multimodale): formulazioni

Ottimizzazione nella gestione dei progetti Capitolo 4: la gestione dei costi (Programmazione multimodale): formulazioni Ottimizzazione nella gestione dei progetti Capitolo 4: la gestione dei costi (Programmazione multimodale): formulazioni CARLO MANNINO Università di Roma La Sapienza Dipartimento di Informatica e Sistemistica

Dettagli

Segnali e Sistemi. Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici. Gianni Borghesan e Giovanni Marro

Segnali e Sistemi. Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici. Gianni Borghesan e Giovanni Marro Segnali e Sistemi Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici Gianni Borghesan e Giovanni Marro Indice Introduzione 2. Notazione............................. 2 2 Classificazione

Dettagli

INTRODUZIONE AL CONTROLLO OTTIMO

INTRODUZIONE AL CONTROLLO OTTIMO INTRODUZIONE AL CONTROLLO OTTIMO Teoria dei Sistemi Ingegneria Elettronica, Informatica e TLC Prof. Roberto Zanasi, Dott. Giovanni Azzone DII - Università di Modena e Reggio Emilia AUTOLAB: Laboratorio

Dettagli

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L.

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010. Prof. L. Parte 3 Aggiornamento: Settembre 2010 Parte 3, 1 Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento Prof. Lorenzo Marconi DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093788 Email: lmarconi@deis.unibo.it URL:

Dettagli

Capitolo 4: Ottimizzazione non lineare non vincolata parte II. E. Amaldi DEIB, Politecnico di Milano

Capitolo 4: Ottimizzazione non lineare non vincolata parte II. E. Amaldi DEIB, Politecnico di Milano Capitolo 4: Ottimizzazione non lineare non vincolata parte II E. Amaldi DEIB, Politecnico di Milano 4.3 Algoritmi iterativi e convergenza Programma non lineare (PNL): min f(x) s.v. g i (x) 0 1 i m x S

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Fondamenti di Automatica Analisi dei sistemi dinamici Dott. Ing. Marcello Bonfè Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara Tel. +39 0532 974839 E-mail: marcello.bonfe@unife.it pag. 1 Analisi dei

Dettagli

Rappresentazione nello spazio degli stati

Rappresentazione nello spazio degli stati Chapter 1 Rappresentazione nello spazio degli stati La modellazione di un sistema lineare di ordine n, fornisce un insieme di equazioni differenziali che una volta trasformate nel dominio discreto, possono

Dettagli

Inversione stabile ingresso-uscita per sistemi lineari e non lineari. 2 Esempio del pendolo sul carrello

Inversione stabile ingresso-uscita per sistemi lineari e non lineari. 2 Esempio del pendolo sul carrello Inversione stabile ingresso-uscita per sistemi lineari e non lineari Alcuni appunti per la Scuola avanzata Giovanni Zappa su tecniche di controllo e identificazione Udine 14-15 Novembre 28 Luca Consolini,

Dettagli

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - Appendice Circuiti con amplificatori operazionali - L amplificatore operazionale Il componente ideale L amplificatore operazionale è un dispositivo che

Dettagli

analisi di sistemi retroazionati (2)

analisi di sistemi retroazionati (2) : analisi di sistemi retroazionati (2) Marco Lovera Dipartimento di Elettronica e Informazione Politecnico di Milano lovera@elet.polimi.it Indice Piccolo guadagno Stabilita ingresso-uscita Guadagno L 2

Dettagli

Modulo di Meccanica e Termodinamica

Modulo di Meccanica e Termodinamica Modulo di Meccanica e Termodinamica 1) Misure e unita di misura 2) Cinematica: + Moto Rettilineo + Moto Uniformemente Accelerato [+ Vettori e Calcolo Vettoriale] + Moti Relativi 3) Dinamica: + Forza e

Dettagli

Gas perfetti e sue variabili

Gas perfetti e sue variabili Gas perfetti e sue variabili Un gas è detto perfetto quando: 1. è lontano dal punto di condensazione, e quindi è molto rarefatto 2. su di esso non agiscono forze esterne 3. gli urti tra le molecole del

Dettagli

Metodi di previsione

Metodi di previsione Metodi di previsione Giovanni Righini Università degli Studi di Milano Corso di Logistica I metodi di previsione I metodi di previsione sono usati per ricavare informazioni a sostegno dei processi decisionali

Dettagli

La Minimizzazione dei costi

La Minimizzazione dei costi La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione

Dettagli

CAPITOLO 3 FONDAMENTI DI ANALISI DELLA STABILITA' DI SISTEMI NON LINEARI

CAPITOLO 3 FONDAMENTI DI ANALISI DELLA STABILITA' DI SISTEMI NON LINEARI 31 CAPITOLO 3 FONDAMENTI DI ANALISI DELLA STABILITA' DI SISTEMI NON LINEARI INTRODUZIONE L'obbiettivo di questo capitolo è quello di presentare in modo sintetico ma completo, la teoria della stabilità

Dettagli

Indice. Capitolo 1 Introduzione... 1. Capitolo 2 Rappresentazioni lineari e modelli di sistemi da diverse discipline... 9

Indice. Capitolo 1 Introduzione... 1. Capitolo 2 Rappresentazioni lineari e modelli di sistemi da diverse discipline... 9 Indice Capitolo 1 Introduzione... 1 Capitolo 2 Rappresentazioni lineari e modelli di sistemi da diverse discipline... 9 2.1 Alcuni semplici modelli.............................. 10 2.1.a Un sistema meccanico

Dettagli

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1) Transitori Analisi nel dominio del tempo Ricordiamo che si definisce transitorio il periodo di tempo che intercorre nel passaggio, di un sistema, da uno stato energetico ad un altro, non è comunque sempre

Dettagli

Cristian Secchi Pag. 1

Cristian Secchi Pag. 1 INGEGNERIA E TECNOLOGIE DEI SISTEMI DI CONTROLLO Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica STRUMENTI MATEMATICI PER L ANALISI DEI SISTEMI DISCRETI Ing. Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it

Dettagli

Esame scritto di Teoria dei Sistemi - Modena - 22 Giugno Domande

Esame scritto di Teoria dei Sistemi - Modena - 22 Giugno Domande Esame scritto di Teoria dei Sistemi - Modena - Giugno 5 - Domande Per ciascuno dei seguenti test a risposta multipla segnare con una crocetta le affermazioni che si ritengono giuste. Alcuni test sono seguiti

Dettagli

e-dva - eni-depth Velocity Analysis

e-dva - eni-depth Velocity Analysis Lo scopo dell Analisi di Velocità di Migrazione (MVA) è quello di ottenere un modello della velocità nel sottosuolo che abbia dei tempi di riflessione compatibili con quelli osservati nei dati. Ciò significa

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

ANALISI E SIMULAZIONE DI SISTEMI DINAMICI. Lezione I: Introduzione ai sistemi dinamici

ANALISI E SIMULAZIONE DI SISTEMI DINAMICI. Lezione I: Introduzione ai sistemi dinamici ANALISI E SIMULAZIONE DI SISTEMI DINAMICI Lezione I: Introduzione ai sistemi dinamici Cosa è un sistema dinamico Un pò di storia Principio di causalità Concetto di stato Esempi di sistemi dinamici 1-1

Dettagli

PROBABILITA CONDIZIONALE

PROBABILITA CONDIZIONALE Riferendoci al lancio di un dado, indichiamo con A l evento esce un punteggio inferiore a 4 A ={1, 2, 3} B l evento esce un punteggio dispari B = {1, 3, 5} Non avendo motivo per ritenere il dado truccato,

Dettagli

Se x* e punto di minimo (locale) per la funzione nell insieme Ω, Ω = { x / g i (x) 0 i I, h j (x)= 0 j J } lo e anche per F(x) = f o (x) + c x x 2

Se x* e punto di minimo (locale) per la funzione nell insieme Ω, Ω = { x / g i (x) 0 i I, h j (x)= 0 j J } lo e anche per F(x) = f o (x) + c x x 2 NLP -OPT 1 CONDIZION DI OTTIMO [ Come ricavare le condizioni di ottimo. ] Si suppone x* sia punto di ottimo (minimo) per il problema min f o (x) con vincoli g i (x) 0 i I h j (x) = 0 j J la condizione

Dettagli

Circuiti di condizionamento per sensori resistivi

Circuiti di condizionamento per sensori resistivi Perché non è possibile utilizzare direttamente un partitore di tensione per condizionare uno strain gage? isposta: Per problemi di risoluzione: una d piccola provocherebbe una dout difficile da misurare;

Dettagli

Secondo Compitino di Basi di Dati

Secondo Compitino di Basi di Dati Secondo Compitino di Basi di Dati 10 Giugno 2004 NOME: COGNOME: MATRICOLA: Esercizio Punti previsti 1 18 2 12 3 3 Totale 33 Punti assegnati Esercizio 1 (Punti 18) Si vuole realizzare un applicazione per

Dettagli

Il sistema di Rossler

Il sistema di Rossler Il sistema di Rossler Il sistema di Rossler è considerato il più semplice sistema di terzo ordine a tempo continuo capace di manifestare comportamenti di tipo caotico. = = + (1) = + Questo sistema presenta

Dettagli

Gestione di Banche Dati Georeferenziati attraverso Web Mapping Conclusioni del Seminario --

Gestione di Banche Dati Georeferenziati attraverso Web Mapping Conclusioni del Seminario -- Provincia di Venezia -- Settore Protezione Civile e Difesa del Suolo Gestione di Banche Dati Georeferenziati attraverso Web Mapping Conclusioni del Seminario -- Lucia Lovison-Golob Associate, Harvard University

Dettagli

Indice. 1 Introduzione alle Equazioni Differenziali 1 1.1 Esempio introduttivo... 1 1.2 Nomenclatura e Teoremi di Esistenza ed Unicità...

Indice. 1 Introduzione alle Equazioni Differenziali 1 1.1 Esempio introduttivo... 1 1.2 Nomenclatura e Teoremi di Esistenza ed Unicità... Indice 1 Introduzione alle Equazioni Differenziali 1 1.1 Esempio introduttivo............................. 1 1.2 Nomenclatura e Teoremi di Esistenza ed Unicità.............. 5 i Capitolo 1 Introduzione

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

Computazione per l interazione naturale: Modelli dinamici

Computazione per l interazione naturale: Modelli dinamici Computazione per l interazione naturale: Modelli dinamici Corso di Interazione Naturale Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it boccignone.di.unimi.it/in_2015.html

Dettagli

Fondamenti di Automatica. Unità 3 Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici

Fondamenti di Automatica. Unità 3 Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici Fondamenti di Automatica Unità 3 Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici Equilibrio di sistemi dinamici Linearizzazione di sistemi dinamici Stabilità interna

Dettagli

4. Operazioni elementari per righe e colonne

4. Operazioni elementari per righe e colonne 4. Operazioni elementari per righe e colonne Sia K un campo, e sia A una matrice m n a elementi in K. Una operazione elementare per righe sulla matrice A è una operazione di uno dei seguenti tre tipi:

Dettagli

Richiami: funzione di trasferimento e risposta al gradino

Richiami: funzione di trasferimento e risposta al gradino Richiami: funzione di trasferimento e risposta al gradino 1 Funzione di trasferimento La funzione di trasferimento di un sistema lineare è il rapporto di due polinomi della variabile complessa s. Essa

Dettagli

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Il problema del flusso di costo minimo

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Il problema del flusso di costo minimo Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Il problema del flusso di costo minimo L. De Giovanni G. Zambelli 1 Problema del flusso a costo minimo Il problema del flusso a costo minimo é definito

Dettagli

Metodi Stocastici per la Finanza

Metodi Stocastici per la Finanza Metodi Stocastici per la Finanza Tiziano Vargiolu vargiolu@math.unipd.it 1 1 Università degli Studi di Padova Anno Accademico 2011-2012 Lezione 6 Indice 1 Il metodo bootstrap 2 Esercitazione 3 Interpolazione

Dettagli

Tecniche di analisi multivariata

Tecniche di analisi multivariata Tecniche di analisi multivariata Metodi che fanno riferimento ad un modello distributivo assunto per le osservazioni e alla base degli sviluppi inferenziali - tecniche collegate allo studio della dipendenza

Dettagli

Tecniche di riconoscimento statistico

Tecniche di riconoscimento statistico On AIR s.r.l. Tecniche di riconoscimento statistico Applicazioni alla lettura automatica di testi (OCR) Parte 4 Reti neurali per la classificazione Ennio Ottaviani On AIR srl ennio.ottaviani@onairweb.com

Dettagli

mese 1 2 3 4 5 richiesta 6000 7000 8000 9500 11000

mese 1 2 3 4 5 richiesta 6000 7000 8000 9500 11000 1.7 Servizi informatici. Un negozio di servizi informatici stima la richiesta di ore di manutenzione/consulenza per i prossimi cinque mesi: mese 1 2 3 4 5 richiesta 6000 7000 8000 9500 11000 All inizio

Dettagli

Introduzione. Ing. Gianmaria De Tommasi A.A. 2008/09. Controllo Digitale. Introduzione. Sommario. Informazioni sul corso.

Introduzione. Ing. Gianmaria De Tommasi A.A. 2008/09. Controllo Digitale. Introduzione. Sommario. Informazioni sul corso. Controllo Ing. Gianmaria De Tommasi A.A. 2008/09 1 2 di un sistema di controllo digitale Segnali tempo continuo e segnali tempo discreto Metodologie di progetto di sistemi di controllo digitali Alcune

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

Appunti sul corso di Complementi di Matematica - prof. B.Bacchelli. 03 - Equazioni differenziali lineari omogenee a coefficienti costanti.

Appunti sul corso di Complementi di Matematica - prof. B.Bacchelli. 03 - Equazioni differenziali lineari omogenee a coefficienti costanti. Appunti sul corso di Complementi di Matematica - prof. B.Bacchelli 03 - Equazioni differenziali lineari omogenee a coefficienti costanti. Def. Si dice equazione differenziale lineare del secondo ordine

Dettagli

Metodi incrementali. ² Backpropagation on-line. ² Lagrangiani aumentati

Metodi incrementali. ² Backpropagation on-line. ² Lagrangiani aumentati Metodi incrementali ² Backpropagation on-line ² Lagrangiani aumentati 1 Backpropagation on-line Consideriamo un problema di addestramento di una rete neurale formulato come problema di ottimizzazione del

Dettagli

p atm 1. V B ; 2. T B ; 3. W A B 4. il calore specifico a volume costante c V

p atm 1. V B ; 2. T B ; 3. W A B 4. il calore specifico a volume costante c V 1 Esercizio (tratto dal Problema 13.4 del Mazzoldi 2) Un gas ideale compie un espansione adiabatica contro la pressione atmosferica, dallo stato A di coordinate, T A, p A (tutte note, con p A > ) allo

Dettagli

Esempio. Approssimazione con il criterio dei minimi quadrati. Esempio. Esempio. Risultati sperimentali. Interpolazione con spline cubica.

Esempio. Approssimazione con il criterio dei minimi quadrati. Esempio. Esempio. Risultati sperimentali. Interpolazione con spline cubica. Esempio Risultati sperimentali Approssimazione con il criterio dei minimi quadrati Esempio Interpolazione con spline cubica. Esempio 1 Come procedere? La natura del fenomeno suggerisce che una buona approssimazione

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

6. Trasformate e Funzioni di Trasferimento

6. Trasformate e Funzioni di Trasferimento 6. Trasformate e Funzioni di Trasferimento 6.3 Richiami sulla Trasformata di Laplace Definizione La trasformata di Laplace di f(t) è la funzione di variabile complessa s C, (s = σ + jω), F (s) = e st f(t)dt

Dettagli

a t Esercizio (tratto dal problema 5.10 del Mazzoldi)

a t Esercizio (tratto dal problema 5.10 del Mazzoldi) 1 Esercizio (tratto dal problema 5.10 del Mazzoldi) Una guida semicircolare liscia verticale di raggio = 40 cm è vincolata ad una piattaforma orizzontale che si muove con accelerazione costante a t = 2

Dettagli

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini.

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini. Algoritmi di routing dinamici (pag.89) UdA2_L5 Nelle moderne reti si usano algoritmi dinamici, che si adattano automaticamente ai cambiamenti della rete. Questi algoritmi non sono eseguiti solo all'avvio

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6

EQUAZIONI DIFFERENZIALI. 1. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x 2 log t (d) x = e t x log x (e) y = y2 5y+6 EQUAZIONI DIFFERENZIALI.. Trovare tutte le soluzioni delle equazioni differenziali: (a) x = x log t (d) x = e t x log x (e) y = y 5y+6 (f) y = ty +t t +y (g) y = y (h) xy = y (i) y y y = 0 (j) x = x (k)

Dettagli

Risparmiare sulla bolletta del telefono

Risparmiare sulla bolletta del telefono Livello scolare: 1 biennio Risparmiare sulla bolletta del telefono Abilità interessate In situazioni problematiche, individuare relazioni significative tra grandezze di varia natura (per esempio variazione

Dettagli

Raffinamento dello schema e forme normali. T. Catarci, M. Scannapieco, Corso di Basi di Dati, A.A. 2008/2009, Sapienza Università di Roma

Raffinamento dello schema e forme normali. T. Catarci, M. Scannapieco, Corso di Basi di Dati, A.A. 2008/2009, Sapienza Università di Roma Raffinamento dello schema e forme normali 1 Forme Normali Le forme normali consentono di valutare la qualità delle relazione Sono state proposte diverse forme normali che includono, in ordine di generalità:

Dettagli

Tesina di Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati

Tesina di Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati Tesina di Identificazione dei Modelli e Analisi dei Dati Ceccarelli Egidio e Papi Alessio 19 Luglio 2000 1 Indice 1 Introduzione 3 2 Valutazioni relative all identificazione 3 3 Prove 4 4 Conclusioni 5

Dettagli

PROBABILITA CONDIZIONALE

PROBABILITA CONDIZIONALE Riferendoci al lancio di un dado, indichiamo con A l evento esce un punteggio inferiore a 4 A ={1, 2, 3} B l evento esce un punteggio dispari B = {1, 3, 5} Non avendo motivo per ritenere il dado truccato,

Dettagli

Identificazione dei modelli e analisi dei dati

Identificazione dei modelli e analisi dei dati Identificazione dei modelli e analisi dei dati Prof. Giuseppe De Nicolao Dipartimento di Informatica e Sistemistica Università degli Studi di Pavia giuseppe.denicolao@unipv.it Informazioni utili Orario

Dettagli

Fondamenti di Automatica. Modellistica dei sistemi dinamici a tempo discreto

Fondamenti di Automatica. Modellistica dei sistemi dinamici a tempo discreto Fondamenti di Automatica Modellistica dei sistemi dinamici a tempo discreto Sistemi dinamici a tempo discreto I sistemi dinamici a tempo discreto sono sistemi in cui tutte le grandezze variabili sono funzioni

Dettagli

Basi di dati 9 febbraio 2010 Compito A

Basi di dati 9 febbraio 2010 Compito A Basi di dati 9 febbraio 2010 Compito A Domanda 0 (5%) Leggere e rispettare le seguenti regole: Scrivere nome, cognome, matricola (se nota), corso di studio e lettera del compito (ad esempio, A) sui fogli

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Introduzione agli Algoritmi Genetici Prof. Beatrice Lazzerini

Introduzione agli Algoritmi Genetici Prof. Beatrice Lazzerini Introduzione agli Algoritmi Genetici Prof. Beatrice Lazzerini Dipartimento di Ingegneria della Informazione Via Diotisalvi, 2 56122 PISA ALGORITMI GENETICI (GA) Sono usati per risolvere problemi di ricerca

Dettagli

Algoritmi e Strutture Dati

Algoritmi e Strutture Dati Elementi di Programmazione Dinamica Maria Rita Di Berardini, Emanuela Merelli 1 1 Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Camerino Il problema La CMC produce automobili in uno stabilimento

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria. Unità 2. Regime finanziario della capitalizzazione semplice

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria. Unità 2. Regime finanziario della capitalizzazione semplice Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo - 6 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it SILSIS Unità Capitalizzazione semplice Capitalizzazione composta in

Dettagli

In questi ultimi anni ha ricoperto un grande interesse lo studio di controllori autonomi

In questi ultimi anni ha ricoperto un grande interesse lo studio di controllori autonomi Capitolo 2 Controllo Cooperativo In questi ultimi anni ha ricoperto un grande interesse lo studio di controllori autonomi intelligenti per gli Unmanned Aerial Vehicles (UAVs), cioè velivoli senza equipaggio

Dettagli

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1 1 PORTAFOGLIO Portafoglio Markowitz (2 titoli) (rischiosi) due titoli rendimento/varianza ( μ 1, σ 1 ), ( μ 2, σ 2 ) Si suppone μ 1 > μ 2, σ 1 > σ 2 portafoglio con pesi w 1, w 2 w 1 = w, w 2 = 1- w 1

Dettagli

TSP con eliminazione di sottocicli

TSP con eliminazione di sottocicli TSP con eliminazione di sottocicli Un commesso viaggiatore deve visitare 7 clienti in modo da minimizzare la distanza percorsa. Le distanze (in Km) tra ognuno dei clienti sono come segue: 7-8 9 7 9-8 79

Dettagli

Problem Management. Obiettivi. Definizioni. Responsabilità. Attività. Input

Problem Management. Obiettivi. Definizioni. Responsabilità. Attività. Input Problem Management Obiettivi Obiettivo del Problem Management e di minimizzare l effetto negativo sull organizzazione degli Incidenti e dei Problemi causati da errori nell infrastruttura e prevenire gli

Dettagli

Modelli matematici e realtà:

Modelli matematici e realtà: Piano Lauree Scientifiche Matematica e Statistica 2010-11 Modelli matematici e realtà: sulle equazioni differenziali - prima parte R. Vermiglio 1 1 Dipartimento di Matematica e Informatica - Università

Dettagli

METODI per effettuare previsioni con analisi di tipo WHAT-IF

METODI per effettuare previsioni con analisi di tipo WHAT-IF METODI per effettuare previsioni con analisi di tipo WHAT-IF 1. TABELLA DATI Una tabella di dati è un intervallo che mostra come la modifica di alcuni valori nelle formule ne influenza i risultati. Le

Dettagli

Funzioni con dominio in R n

Funzioni con dominio in R n 0.1 Punti e vettori di R n Politecnico di Torino. Funzioni con dominio in R n Nota Bene: delle lezioni. Questo materiale non deve essere considerato come sostituto Molto spesso risulta che una quantita

Dettagli

Uso di librerie preconfezionate. pezzi di programma già scritto da altri; di solito ben collaudati;

Uso di librerie preconfezionate. pezzi di programma già scritto da altri; di solito ben collaudati; Uso di librerie preconfezionate Cosa sono: pezzi di programma già scritto da altri; di solito ben collaudati; comprendono le definizioni delle funzioni e il codice eseguibile; per librerie di pubblico

Dettagli

Modelli di Ottimizzazione

Modelli di Ottimizzazione Capitolo 2 Modelli di Ottimizzazione 2.1 Introduzione In questo capitolo ci occuperemo più nel dettaglio di quei particolari modelli matematici noti come Modelli di Ottimizzazione che rivestono un ruolo

Dettagli

La schedulazione. E.Mumolo mumolo@units.it

La schedulazione. E.Mumolo mumolo@units.it La schedulazione E.Mumolo mumolo@units.it Concetti fondamentali Multiprogrammazione: esecuzione simultanea di più sequenze di esecuzione Pseudo-parallelismo su una sola CPU Esecuzione parallela su più

Dettagli

Controllo Ottimo e Predittivo per Sistemi Dinamici a Parametri Concentrati

Controllo Ottimo e Predittivo per Sistemi Dinamici a Parametri Concentrati Controllo Ottimo e Predittivo per Sistemi Dinamici a Parametri Concentrati Angelo Alessandri alessandri@diptem.unige.it Dipartimento di Ingegneria della Produzione, Termoenergetica e Modelli Matematici

Dettagli

Computational Game Theory

Computational Game Theory Computational Game Theory Vincenzo Bonifaci 24 maggio 2012 5 Regret Minimization Consideriamo uno scenario in cui un agente deve selezionare, più volte nel tempo, una decisione tra un insieme di N disponibili:

Dettagli

Modelli per la gestione delle scorte

Modelli per la gestione delle scorte Modelli per la gestione delle scorte Claudio Arbib Università di L Aquila Seconda Parte Sommario Sui problemi di gestione aperiodica equazioni di stato Funzioni di costo Un modello convesso formulazione

Dettagli

Appunti redatti da Ing. Prof. Antonio Pontillo. Le termocoppie

Appunti redatti da Ing. Prof. Antonio Pontillo. Le termocoppie Le termocoppie È raro imbattersi in un processo industriale che non necessiti del controllo di una temperatura; in effetti, basta pensare che ben il 25% del mercato mondiale dei sensori riguarda sensori

Dettagli

Definire all'interno del codice un vettore di interi di dimensione DIM, es. int array[] = {1, 5, 2, 4, 8, 1, 1, 9, 11, 4, 12};

Definire all'interno del codice un vettore di interi di dimensione DIM, es. int array[] = {1, 5, 2, 4, 8, 1, 1, 9, 11, 4, 12}; ESERCIZI 2 LABORATORIO Problema 1 Definire all'interno del codice un vettore di interi di dimensione DIM, es. int array[] = {1, 5, 2, 4, 8, 1, 1, 9, 11, 4, 12}; Chiede all'utente un numero e, tramite ricerca

Dettagli

CONTI PATRIMONIALI (E FINANZIARI )

CONTI PATRIMONIALI (E FINANZIARI ) IL BILANCIO D ESERCIZIO: COSA E E COME SI LEGGE (e soprattutto come si utilizza nel controllo di gestione dell impresa) STATO PATRIMONIALE = FOTOGRAFIA DEL PATRIMONIO CONTO ECONOMICO = FILM DELLA GESTIONE

Dettagli

TSP con eliminazione di sottocicli

TSP con eliminazione di sottocicli TSP con eliminazione di sottocicli Un commesso viaggiatore deve visitare 7 clienti in modo da minimizzare la distanza percorsa. Le distanze (in Km) tra ognuno dei clienti sono come segue: 3 5 7-8 9 57

Dettagli

Sistemi Operativi. Scheduling della CPU SCHEDULING DELLA CPU. Concetti di Base Criteri di Scheduling Algoritmi di Scheduling

Sistemi Operativi. Scheduling della CPU SCHEDULING DELLA CPU. Concetti di Base Criteri di Scheduling Algoritmi di Scheduling SCHEDULING DELLA CPU 5.1 Scheduling della CPU Concetti di Base Criteri di Scheduling Algoritmi di Scheduling FCFS, SJF, Round-Robin, A code multiple Scheduling in Multi-Processori Scheduling Real-Time

Dettagli

Sistemi Operativi SCHEDULING DELLA CPU. Sistemi Operativi. D. Talia - UNICAL 5.1

Sistemi Operativi SCHEDULING DELLA CPU. Sistemi Operativi. D. Talia - UNICAL 5.1 SCHEDULING DELLA CPU 5.1 Scheduling della CPU Concetti di Base Criteri di Scheduling Algoritmi di Scheduling FCFS, SJF, Round-Robin, A code multiple Scheduling in Multi-Processori Scheduling Real-Time

Dettagli

Selezione di un portafoglio di titoli in presenza di rischio. Testo

Selezione di un portafoglio di titoli in presenza di rischio. Testo Selezione di un portafoglio di titoli in presenza di rischio Testo E ormai pratica comune per gli operatori finanziari usare modelli e metodi basati sulla programmazione non lineare come guida nella gestione

Dettagli

Ottimizzazione Multi Obiettivo

Ottimizzazione Multi Obiettivo Ottimizzazione Multi Obiettivo 1 Ottimizzazione Multi Obiettivo I problemi affrontati fino ad ora erano caratterizzati da una unica (e ben definita) funzione obiettivo. I problemi di ottimizzazione reali

Dettagli

Fondamenti di Automatica

Fondamenti di Automatica Equilibrio e stabilità di sistemi dinamici Linearizzazione di sistemi dinamici Stabilità interna di sistemi dinamici Stabilità interna di sistemi dinamici LTI Criteri di stabilità per sistemi dinamici

Dettagli

OCCUPATI SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA

OCCUPATI SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA ESERCIZIO 1 La tabella seguente contiene i dati relativi alla composizione degli occupati in Italia relativamente ai tre macrosettori di attività (agricoltura, industria e altre attività) negli anni 1971

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Approssimazione polinomiale di funzioni e dati

Approssimazione polinomiale di funzioni e dati Approssimazione polinomiale di funzioni e dati Approssimare una funzione f significa trovare una funzione f di forma più semplice che possa essere usata al posto di f. Questa strategia è utilizzata nell

Dettagli

Elementi di Automazione Lezione 3 - Classificazione dei sistemi dinamici - Richiami di algebra delle matrici

Elementi di Automazione Lezione 3 - Classificazione dei sistemi dinamici - Richiami di algebra delle matrici Elementi di Automazione Lezione 3 - - Ing. Gianmaria De Tommasi A.A. 2006/07 1 2 Modello implicito I-S-U ẋ(t) = f ( x(t), u(t), t ), x(t 0 ) = x 0 y(t) = η ( x(t), u(t), t ) oppure x(k + 1) = f ( x(k),

Dettagli

Processo di rendering

Processo di rendering Processo di rendering Trasformazioni di vista Trasformazioni di vista Il processo di visione in tre dimensioni Le trasformazioni di proiezione 2 Rendering nello spazio 2D Il processo di rendering (visualizzazione)

Dettagli

Problemi di localizzazione impianti

Problemi di localizzazione impianti Problemi di localizzazione impianti Laura Galli Dipartimento di Informatica Largo B. Pontecorvo 3, 56127 Pisa laura.galli@unipi.it http://www.di.unipi.it/~galli 2 Dicembre 2014 Ricerca Operativa 2 Laurea

Dettagli

Sistema operativo: Gestione della memoria

Sistema operativo: Gestione della memoria Dipartimento di Elettronica ed Informazione Politecnico di Milano Informatica e CAD (c.i.) - ICA Prof. Pierluigi Plebani A.A. 2008/2009 Sistema operativo: Gestione della memoria La presente dispensa e

Dettagli

- Trovare soluzione ottima primale ( con il simplesso o algoritmo analogo)

- Trovare soluzione ottima primale ( con il simplesso o algoritmo analogo) Se si ha un problema lineare e' possibile risolverlo in piu' modi (equivalenti ) - Trovare soluzione ottima primale ( con il simplesso o algoritmo analogo) - Trovare soluzione ottima duale (con il simplesso

Dettagli

Smart Grids: impatto sulla Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale

Smart Grids: impatto sulla Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Smart Grids: impatto sulla Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale Sviluppo delle reti intelligenti in Italia MILANO, 29 MAGGIO 2009 Agenda Smart Grid concept Caratteristiche rete elettrica futura Sfide

Dettagli

Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 100 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita?

Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 100 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita? Viene lanciata una moneta. Se esce testa vinco 00 euro, se esce croce non vinco niente. Quale è il valore della mia vincita? Osserviamo che il valore della vincita dipende dal risultato dell esperimento

Dettagli