CRIMINALITÀ MINORILE: ASPETTI INTRODUTTIVI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "www.ifct.ch CRIMINALITÀ MINORILE: ASPETTI INTRODUTTIVI"

Transcript

1 1

2 CRIMINALITÀ MINORILE: ASPETTI INTRODUTTIVI 2

3 ADOLESCENZA 3

4 L adolescenza L adolescenza è ritenuta dagli psicologi una fase di grande impegno nella costruzione di un identità Si manifestano modificazioni fisiche e psichiche preparatorie dell età adulta e fondamentali per costituire il fondamento della vita relazionale. 4

5 L adolescenza e la trasgressione Nell adolescenza si manifesta sovente l insofferenza alle leggi e agli ordinamenti familiari e sociali, È una fase in cui fenomeni di trasgressione aggressiva possono portare i giovani fino ai confini della delinquenza. 5

6 Adolescenza come età a rischio è esposta alla pressione dei contrasti fra il mondo endogeno e quello esogeno dell individuo tale pressione se non efficacemente canalizzata può determinare l inizio di un percorso di devianza in grado di condizionare la sua intera esistenza. 6

7 IL DISAGIO GIOVANILE

8 Il disagio giovanile Gli esperti (Marotta et altri) sottolineano come il disagio giovanile trae origine da: 1. problematiche individuali (es. uno stile educativo genitoriale inadeguato) 2. da fattori sociali (deprivazione economica e culturale) 3. scarsa consistenza e qualità della comunicazione con il mondo degli adulti. 8

9 I segni classici del disagio giovanile abbandono scolastico; bullismo; consumo di droga e alcool occasionale (che tende a divenire stabile se la sostanza utilizzata provoca dipendenza); reati appropriativi; comportamenti violenti dimostrativi; esplosioni incontrollabili sul piano dell emotività; Psicopatologie (compreso il suicidio giovanile). 9

10 Disagio non vuol dire crimine sostenere l esistenza di un nesso di correlazione lineare tra disagio giovanile e devianza è però criminologicamente scorretto. La correlazione è però probabilistica 10

11 Il disagio può essere controllato dal giovane con: con sacrificio delle proprie aspirazioni, gestione della frustrazione e attesa di tempi migliori; con crisi dell equilibrio personale, con nevrosi o altre forme di disturbo psichico; con ricerca di nuove forme culturali, di rifiuto del percorso normale e con forme innovative di esistenza (legali); con forme alternative, anche se talvolta estremizzate, di lotta politica. 11

12 L origine del disagio giovanile (approccio moderno) Povertà, emarginazione (sociale) Difficoltà relazionale (psicosociale) Scarsa capacità di dar senso alle proprie scelte di vita (psicologica)

13 Il disagio quindi: è una condizione aperta che sovente, ma non sistematicamente, può produrre atti antisociali. esiste una differenza e uno scarto qualitativo tra comportamenti antisociali casuali, riassorbibili e quelli apertamente devianti, formalmente perseguibili. la differenza tra i primi e i secondi, oltre a trovare giustificazione nelle differenze psicologiche individuali, è spesso legata anche a circostanze occasionali e al processo di etichettamento sociale che normalmente scatta parallelamente alla prima sanzione penale e che rende più difficile il rientro nella norma. 13

14 Disagio non vuol dire crimine La maggior parte dei giovani, fortunatamente, pur sperimentando quotidianamente un contesto sociale che offre strumenti di supporto e di sostegno alla loro crescita spesso insufficienti, non si rifugia in comportamenti di violenza (o di devianza in genere) ma tende a sviluppare comunque l accettazione della strutturasocialeincuiviveesimuove.

15 Disagio qualche volta vuol dire crimine In alcuni casi però, talvolta a seguito di dinamiche complesse e di difficile valutazione, le medesime situazioni si traducono in contesti di disagio giovanile e in comportamenti ad esso correlati: l abbandono scolastico, unconsumodidrogaedialcoloccasionaleeabituale; il bullismo, varie forme di crimine contro il patrimonio, i comportamenti violenti, i comportamenti autodistruttivi suicidari.

16 Disagio non vuol dire crimine Non DISAGIO Situazioni di crescita DISAGIO crimine Non crimine

17 SITUAZIONE CONTESTUALE 17

18 Psicologia criminale dei minori Rispetto ai modelli di interpretazione correnti del comportamento criminale degli adulti, la permanenza del soggetto/autore del crimine in una fascia di età adolescenziale implica la necessità di valutare specifiche variabili legate al quadro di maturazione psicologica dell individuo. 18

19 APPROCCIO DETERMINISTICO Opportunità differenziali (Cloward e Ohlin, 1960)

20 3 Compassione della vittima Paura dei sensi di colpa L azione criminale Anticipazione mentale degli effetti dell azione 2 Stima possibilità di essere scoperto Stima rischi di essere denunciato Paura della sanzione PROGETTAZIONE DEL CRIMINE 4 FANTASIA CRIMINALE 1 5 Esecuzione del crimine motivazione pulsione Modello a 5 fasi, M. Strano, 2001

21 Flow-chart per l analisi dell azione criminale Cultura Alcool-droghe Psicopatologia Alcool-droghe Psicopatologia Socializzazione Personalità Psicopatologia Personalità Alcool-droghe Psicopatologia motivazione Fantasia criminale Anticipazione mentale degli effetti dell azione Progettazione Esecuzione Vissuto Socializzazione Personalità Aggressività Pulsioni sessuali Cultura Socializzazione Personalità Aggressività Paura di essere scoperto Stima rischi di cattura Paura della sanzione Compassione della vittima Paura dei sensi di colpa Disponibilità di risorse e strumenti Comportamento della vittima Fattori contingenti Reazioni psicologiche Marco Strano, 2001

22 effetti strumentali ed espressivi dell azione criminale

23 L influenza del gruppo sul comportamento criminale

24 La gang induce delle alterazioni percettive fornendo informazioni errate al decision making process del criminale Compassione della vittima Paura dei sensi di colpa Anticipazione mentale degli effetti dell azione gang gang Esecuzione Paura di essere scoperto Paura della sanzione penale Paura della sanzione sociale gang

25 Gruppi devianti giovanili L influenza del gruppo dei pari sulla creazione dell identità giovanile, sugli atteggiamenti e sui comportamenti dei minori è documentata da numerose ricerche. Qualora il gruppo dei pari sia permeato da subculture devianti, tale situazione è in grado di influenzare notevolmente le scelte criminali del singolo. 25

26 La violenza e le gangs «La violenza è la riduzione della complessità basilare della banda e, allo stesso tempo, la principale modalità selettiva all interno del gruppo oltre ad una serie di rituali stabiliti, ai quali gli aspiranti devono aderire esteriorizzando gesti di obbedienza nei confronti del capo..»

27 La classificazione delle gangs e dei gruppi di giovani devianti Classificazione in base alla natura degli effetti anticipati del comportamento

28 L adolescente e il gruppo Secondo Howell (1998): le norme che regolano il gruppo costituiscono un importante fattore nell elevare il livello di violenza nel gruppo stesso come avviene in fasi specifiche quali l iniziazione, dove l atto violento assume la funzione di intensificare il legame tra i membri.

29 Coinvolgimento di minori in attività criminali organizzate la condotta di questi minori spesso non è deviante ma solo illegale, perché la famiglia utilizza per il suo sostentamento ciò che il ragazzo guadagna con il furto, con il contrabbando o con lo spaccio di droga e fornisce poi a lui un riconoscimento morale che di fatto lo legittima non facendolo sentire, appunto, come deviante. 29

30 Consumo di droghe giovanile intreccio di problematiche di tossicodipendenze e forme di evolutive di psicopatologie. è aumentato l uso di droghe illecite con una crescente diffusione fra la popolazione giovanile, soprattutto maschile, ed hanno subito un largo aumento anche delle forme di consumo eccessive e distruttive. cambiamento evidente rispetto alle tipologie di droghe assunte: dal 1993 ad oggi si è notato un incremento nell utilizzo di sostanze come ecstasi, cannabis e cocaina ed un decremento nell uso degli oppiacei. 30

31 Minori immigrati l immigrazione da paesi poveri si è particolarmente diffusa emergono difficoltà gestionali dovute alle differenze culturali, ai problemi di integrazione e di comunicazione. I minori immigrati diventano vittime di fenomeni di emarginazione e di razzismo che rischiano di rinforzare i comportamenti devianti. i minori stranieri, a parità di reato, ricevono più spesso misure cautelari detentive rispetto ai ragazzi italiani. 31

32 Criminalità minorile femminile fenomeno emergente della delinquenza minorile. espansione del cosiddetto numero oscuro. meno facile l individuazione della minore femmina che commette il reato rispetto al minore di sesso maschile;. ridotta recidività tra le femmine aumento di reati di spaccio e detenzione di droga, sebbene ancora in basse percentuali rispetto ai maschi. 32

33 Riassumendo: le forme emergenti di devianza minorile dei minori immigrati, delle forme di delinquenza legate alla costituzione di bande giovanili devianti; di forme di devianza legate allo sviluppo di psicopatologie in adolescenti tossicodipendenti. 33

34 La criminalità minorile e il disagio giovanile

35 Il concetto di disagio giovanile Durante l adolescenza e gli anni subito seguenti il giovane si trova costretto ad affrontare situazioni particolari, connesse all età specifica ed al modo in cui vive il proprio sviluppo. E in questa delicata fase che i giovani, nella società occidentale, incontrano il maggior numero di difficoltà per affermarsi e possono scegliere di dare un significato diverso alla loro esistenza attraverso condotte devianti o criminali.(marotta, 2000).

36 L ideologia giovanile e il contrasto Le problematiche del disagio giovanile e dei comportamenti delinquenziali correlati sono state ampiamente indagate in vari ambiti di ricerca(balloni, 1986). Di frequente sono emerse indicazioni sull esistenza di un ideologia giovanile in contrasto con quella della società degli adulti(franchini, Introna, 1972) Tale contrasto è in larga parte responsabile delle situazioni di disagio e di aggressività conflittuale nei riguardi dell ambiente esterno(marotta, 2000).

37 Il fenomeno della devianza minorile Si assiste ad un aumento dei reati contro la persona soprattutto da parte dei minori italiani Un aspetto più problematico è relativo all aumento dei minori immigrati presenti nelle statistiche criminali nel nostro Paese Si assiste ad un crescente coinvolgimento dei minori in attività criminali organizzate.

38 Devianza minorile e allarme sociale In Italia e in Europa la devianza minorile pur non proponendo episodi clamorosi (vedi le stragi all interno di alcune scuole californiane), rappresenta una costante preoccupazione. Sono emerse addirittura proposte tecniche a favore di un più rigido e allargato utilizzo carcerazione per i minorenni e aprire la strada per un abbassamento a 12 anni l età imputabile per gli adolescenti

39 L andamento dei dati sui minori denunciati tra il 91 e il 99 per i ragazzi italiani, una lieve diminuzione dei numeri relativi sia ai infraquattordicenni sia, in modo anche più marcato, agli adolescenti i minori immigrati salgono costantemente in modo preoccupante nella fascia d età passando da una percentuale del 10,9% del totale dei denunciati nel 91 ad una percentuale di 21,4% nel 1999.

40 Minori e adulti I minori denunciati in Italia sono circa l 8 9% in rapporto alle denunce degli adulti, il fenomeno delle denunce interessa circa 10 adolescenti su 1000 nelle rispettive fasce d età. In paesi europei simili al nostro, per condizioni di sviluppo socio economico, il fenomeno della criminalità minorile, oltre ad essere più preoccupante, presenta delle risposte istituzionali maggiormente punitive, rigide e isolanti.

41 L introduzione del Nuovo Processo Penale Minorile con l introduzione del Nuovo Processo Penale Minorile il carcere minorile è diventato una misura residuale applicata solamente al 5% circa dei ragazzi denunciati

42 Le risposte alternative alla detenzione le prescrizioni giudiziarie (art.20 DPR 448/88), la permanenza in casa (art.21 DPR 448/88), l inserimento in comunità alloggio (art. 22 DPR 448/88), la messa alla prova (art. 28 DPR 448/88), l affidamento in prova ai servizi sociali (art. 47 OP).

43 Le misure alternative alimentano la percezione sociale di impunità della devianza minorile si diffonde di una percezione sociale di impunità della devianza minorile aumenta la tendenza a strumentalizzare i minorenni nelle attività criminali degli adulti per le non pesanti conseguenze penali che derivano dai reati da loro commessi.

44 Le forme emergenti di devianza minorile (come già detto) si assiste ad un incremento nel circuito deviante: dei minori immigrati, della delinquenza legata alla costituzione di bande giovanili devianti, di forme di devianza legate allo sviluppo di psicopatologie in adolescenti tossicodipendenti

45 Disagio socio-economico e rischio potenziale i fenomeni di devianza minorile acquisiscono un importante rilevanza specialmente al Sud Italia il disagio socio-economico e culturale del Sud favorisce una vasta area di rischio potenziale per lo sviluppo del disagio e della devianza.

46 L aumento dei minori immigrati Nel Nord, la percentuale dei minorenni residenti si aggira attorno al 3,6%, al Centro è di 3,3 mentre al Sud e nelle isole non raggiunge l 1%. La percentuale dei minori immigrati sul totale della stessa popolazione immigrata è aumentata, passando dal 14,2% nel 1996 al 18,1 nel In tali dati non sono considerati i minori immigrati senza residenza e clandestini (Osservatorio Nazionale per l Infanzia, 2000).

47 Giustizia minorile e minori immigrati generalmente i ragazzi immigrati, ricevono misure molto più rigide, punitive e detentive rispetto ai ragazzi italiani Le variabili che influenzano di più questa tendenza sono legate alla condizione di immigrato, alla mancanza di risorse familiari, ambientali, comunitarie.

48 I mediatori interculturali A Roma (e anche in altre città italiane) sono stati effettuati specifici programmi di formazione per gruppi di mediatori interculturali, riservati a persone provenienti da altre culture (Africa, Medio- Oriente, Sud America, Est Europa) i mediatori culturali intervengono in varie strutture e istituzioni, come ospedali, servizi sociali e soprattutto carceri per adulti e minori.

49 gli adolescenti tossicodipendenti C è il cambiamento evidente nelle tipologie di droghe assunte. Dal 1993 ad oggi si è notato: un incremento nell utilizzo di sostanze come cocaina, alcool, ecstasi e cannabis un diminuzione nell uso degli oppiacei

50 Perche le organizzazioni criminali utilizzano i minori il minore controllocui sono sottoposti gli infradiciottenni, la minore restrittivitàdelle misure cui sono sottoposti i minorenni la non imputabilitàdi cui godono i minori al di sotto dei 14 anni.

51 Criminalità minorile e psicopatologia Solo il 3% del numero totale di soggetti presi in carico sono caratterizzati da problematiche di tipo psicopatologico. su un totale di soggetti presi in carico nel 1999, 636 sono stati diagnosticati attraverso categorie psicopatologiche. di questi una larga parte assume sostanze stupefacenti.

52 Il fenomeno del bullismo Esso sta dilagando da nord a sud e ormai non è più soltanto appannaggio dei maschi. Le manifestazioni tipiche sono: gesti maneschi, estorsioni, insulti contro compagni perché è la dimostrazione quotidiana di quel potere, insulti contro ragazze perché quella sessuale è la manifestazione più esemplare di quel potere, insulti contro professori perché loro sono l autorità, il nemico primo del bullo che vuole affermare il suo potere.

53 La dinamica del bullismo Alle elementari troviamo la dinamica del bullismo allo stato nascente la sua molla principale è laconquista delle leadership con mezzi impropri; le sue armi vedono il ricattoin testa; i suoi effettisi riscontrano sia sul singolo, (vittimizzazione e isolamento), che sul collettivo.

54

55 Cos è una gang (una banda) La banda è un modello del gruppo violento, il fenomeno tipico delle grandi concentrazioni urbane osservato e studiato maggiormente nelle società anglosassoni e americane, mentre in Italia non ha mai assunto dimensioni preoccupanti. Essa ha una struttura di tipo gerarchico nel senso che all interno del gruppo esiste una stratificazione in grado di garantire le comunicazioni in contesti di violenza e di complessità ridotta. La violenza è la riduzione della complessità basilare della banda e, allo stesso tempo, la principale modalità selettiva all interno del gruppo oltre ad una serie di rituali stabiliti, ai quali gli aspiranti devono aderire esteriorizzando gesti di obbedienza nei confronti del capo (Marotta, 2000).

56 Le caratteristiche delle gangs di strada la presenza di un quadro morale che definisce accettabili alcuni comportamenti che violano una norma penale e che vengono, viceversa, usualmente considerati riprovevoli dalla cultura dominante; la circolazione di una serie di competenze diffuse che consentono di realizzare delle azioni illegali e che vengono apprese dagli appartenenti al gruppo (esecuzione di crimini, elusione della scoperta e della cattura, eccetera); la presenza di un linguaggio tipico condiviso; lapresenzadiunagerarchiainternadefinitaediunoopiùleader;

57 Le caratteristiche delle gangs di strada (2) la fruizione di musica, letteratura o altre forme artistiche i cui testi/contenuti confermano il quadro morale del gruppo; la presenza di una simbologia specifica (grafica murale, oggettistica, abbigliamento, tatuaggi eccetera) e di rituali che rinforzano il senso di appartenenza; la frequentazione di luoghi fisici di aggregazione abituale (strade, locali, clubs, eventi, stadi); il consumo diffuso di sostanze psicotrope o alcool; l esecuzione di varie forme di crimine; l attuazione di comportamenti violenti (fisici o verbali) diretti verso soggetti esterni ed interni al gruppo.

58 Gang e uso della violenza Molti gruppi (le gang ), sono governate da norme che sostengono l uso espressivo della violenza per: risolvere una disputa, per raggiungere obiettivi di gruppo relativi al reclutamento dei membri, per difendere l identità dei componenti, per l espansione del territorio, per la difesa dell onore del gruppo.

59 Le gangs in Italia Il fenomeno delle gang pur non essendo particolarmente strutturato e grave come in altri Paesi (USA) non va sottovalutato. la presenza diffusa di una cultura della devianza e i fattori di disagio socio economiche e familiare incidono notevolmente sulla formazione di aggregazioni devianti e violente in adolescenza.

60 Il disagio si sposta su internet Da qualche anno a questa parte le problematiche del disagio giovanile sembrano riflettersi e manifestarsi anche attraverso un uso distorto della rete internet, ad esempio nell ambito delle intrusioni clandestine e dei danneggiamenti di siti web operati da giovani hackers(strano 2000).

61 L origine delle gangs: l America dell 800 Bovery Boys Dead Rabbits

62 Il nazismo e gli Swing Boys Nascono a Berlino anni 30 Sono composti da proletariato giovanile Propongono la resistenza di strada Amano il Jazz negro Finiscono tutti nei campi di concentramento

63 Una classica gangs USA Guidata da un leader Gerarchia interna definita Controlla un territorio Stabile nel tempo Coinvolta in comportamenti delinquenziali Coinvolta in scontri con gangs rivali Senso di appartenenza al gruppo Forte coesione interna

64 Due classiche gangs USA contrapposte: Bloods e Crips Operano a Los Angeles Crips (blu) Bloods (rosso) Circa 300 sottogruppi

65 Organizzazione di una gang di una città USA (droga) Responsabili strategici: 5 soggetti Leadership centrale: soggetti Leader locali che controllano gruppi minori: 100 soggetti Gruppo dei ragazzi di strada (16-22 anni) Affiliati periferici (pagano tributi alla gang in cambio di protezione e droga)

66 Attività economica di una gang di una città USA (ricavi) 80% 70% 60% 50% 40% 30% vendita crack estorsioni 20% 10% 0%

67 le cybergangs differenze con le subculture giovanili tradizionali assenza di simbologia fisica di identificazione gerarchie interne poco definite a parte quelle assai sfuggenti legate al livello di competenza. utilizzo degli pseudonimi(detti handles), sovente privi di elementi che consentono l identificazione sociale del soggetto (età, sesso, nazione di origine, eccetera).

68 I cybergruppi devianti sono disomogenei composti da soggetti con caratteristiche spesso assai diversificate anche se la prevalenza, dei loro membri sembra essere di giovani di buon livello sociale e culturale(sterling1992).

69 Il linguaggio dei cybergruppi Il linguaggio comune si pone come il più importante elemento di coesione e di identità per i cybergruppi devianti. Gli hackers condividono infatti un vero e proprio gergo, fortemente permeato dalla lingua inglese e da termini di informatica. Tale forma di linguaggio costituisce il mezzo primario di comunicazione intergruppo e intragruppo e appare volutamente criptico ed allusivo rappresentando un importante ossatura dell identità subculturale del mondo dell hacking.

70 Il gergo degli hackers Il gergo degli hackers costituisce una struttura su cui si consolidano affinità e sentimenti di identità di gruppo, una struttura posta in aperta conflittualità con la cultura dominante non-digitale. Il linguaggio delle comunità underground dell infosfera digitalizzata è anche uno strumento di identificazione immediata tra membri sconosciuti e nel contempo un immediato reciproco test di competenza informatica tra gli interlocutori (se non capisci di che cosa sto parlando non conosci quello di cui ti sto parlando).

71 Le subculture devianti digitali e l apprendimento del crimine La produzione di subculture devianti, con la diffusione della telematica, può divenire svincolata dal luogo fisico delle gangs di strada edaicontattifacetoface

72 Cyberspazio e disagio Anche nel cyberspazio le dinamiche di illegalità possono essere lo specchio di condizioni di disagio giovanile, esorcizzate attraverso azioni telematiche di disturbo e di danneggiamento, che presentano, attualmente, contorni meno definiti rispetto a quelli del sistema socio-culturale convenzionale.

73 Marco Strano, 54 anni, Psicologo e Criminologo è considerato uno dei maggiori esperti del mondo di Psicologia investigativa e criminalprofiling. Ha cominciato la sua attività professionale di investigatore nel 1980 come Ufficiale dei Carabinieri (Divisione Unità Speciali), comandando un nucleo speciale di sicurezza investigazione e vigilanza presso un Supercarcere. Poi dopo alcuni anni, è transitato nei Servizi di Intelligence e Sicurezza della Presidenza del Consiglio dove ha operato per 7 anni nel Nucleo Operativo Speciale dell Ufficio dell Alto Commissario Antimafia di Palermo occupandosi di operazioni di intelligence tattica, e poi al suo scioglimento, nel 1991, per altri 10 anni come Agente Operativo in Italia e all estero in una speciale unità di contrasto alla criminalità organizzata, maturando una grande esperienza sul campo nell attività operativa di strada e in aree di campagna. Parallelamente all attività operativa istituzionale, Marco Strano ha approfondito studi di Sociologia dell Organizzazione, di Psicologia e di Criminologia effettuando alcune pubblicazioni scientifiche pionieristiche. Nel 2001 è transitato a domanda nella Polizia di Stato dove ha svolto un periodo di quattro anni nella Polizia delle Comunicazioni come Dirigente dell U.A.C.I. (Unità di Analisi dei Crimini Informatici) occupandosi di attività investigativa e di analisi criminologica nel contrasto al cybercrime(con particolare interesse verso il contrasto alle organizzazioni di pedofili). Dal 2005 presta servizio come Direttore Tecnico Capo (Psicologo) l equilaventemilitare di Tenente Colonnello, presso il comparto sanitario della Polizia di Stato, con compiti di Psicologia applicata all investigazione (Autopsia psicologica e profiling) e in generale all attività di polizia. Ricopre inoltre la carica di Dirigente Nazionale di un Sindacato di Polizia nel cui ambito sta svolgendo studi sulla Psicologia degli operatori di polizia in situazioni di combattimento a fuoco. È il Presidente del Centro Studi per la legalità la sicurezza e la giustizia Crimecafé ( che assiste gratuitamente vittime di stalkinged è Direttore scientifico della prestigiosa Associazione internazionale di criminologi ed esperti forensi I.F.C.T. (International ForensicsConsultingTeam) di Bellinzona -Suisse. In passato ha collaborato con l'unità di Scienze comportamentali (BehavioralScience Unit) dell'accademia FBI di Quantico per un progetto di ricerca sull intuitive policing(intuizione nell attività di polizia) con il patrocinio dell American PsychologicalAssociation. E autore di numerosi libri su tematiche criminologico-investigative: Evoluzione Mafiosa e tecnologie criminali (edizioni Giuffrè, 1995); Nuove frontiere della criminalità (edizioni Giuffré, 1997); Computer crime (edizioni Apogeo, 2000); Cyberterrorismo (edizioni yackson, 1999); Manuale di Criminologia Clinica (edizioni Marcello Rossini, 2000); Sicurezza e Privacy in azienda, (edizioni Apogeo, 2002); Manuale di Criminologia (edizioni SEE, 2003); Chi è unabomber, (edizioni Aliberti2007) e di più di 100 articoli scientifici in materie psicologiche e criminologiche. 73

U.A.C.I. Unità di Analisi sul Crimine Informatico Computer Crime Analysis Unit

U.A.C.I. Unità di Analisi sul Crimine Informatico Computer Crime Analysis Unit SERVIZIO POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI U.A.C.I. Unità di Analisi sul Crimine Informatico Computer Crime Analysis Unit di Marco Strano 2004 Rischi e costi degli attacchi inside Gli attacchi inside

Dettagli

COMUNE DI MILANO Settore Servizi Socio Sanitari Piano Infanzia e Adolescenza - attuazione della legge 28.8.97 n 285 seconda triennalità 2001-03

COMUNE DI MILANO Settore Servizi Socio Sanitari Piano Infanzia e Adolescenza - attuazione della legge 28.8.97 n 285 seconda triennalità 2001-03 COMUNE DI MILANO Settore Servizi Socio Sanitari Piano Infanzia e Adolescenza - attuazione della legge 28.8.97 n 285 seconda triennalità 2001-03 n progetto scheda di sintesi del progetto TITOLO DEL PROGETTO:

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti 17. Criminalità: le sostanze stupefacenti Nel 2004 Roma è risultata tra le prime città italiane per sequestri di droghe tradizionali, soprattutto di cocaina (487,4 Kg, pari al 15,2% dei sequestri complessivi

Dettagli

FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo. Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari

FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo. Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari FORMAZIONE DEI FORMATORI Disagio e bullismo Dr Fabio Muscionico U.O. Gestione Consultori Familiari Cosa è il BULLISMO Il termine bullismo è utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri

Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri Città di Torino Divisione Servizi Educativi Settore Integrazione educativa Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri a cura di Carla Bonino Gli interventi che la Divisione Servizi

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3047 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato LIVIA TURCO Norme per la promozione della partecipazione dei giovani immigrati al servizio

Dettagli

Interventi nelle istituzioni

Interventi nelle istituzioni Interventi nelle istituzioni Il Minotauro Il Minotauro è formato da psicologi e psicoterapeuti che da oltre trent anni collaborano nell area della prevenzione e del trattamento del disagio psicologico,

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

SCHEDA DI RILEVAZIONE

SCHEDA DI RILEVAZIONE Allegato 3 RICERCA: SCUOLA ED IMMIGRAZIONE SCHEDA DI RILEVAZIONE PROGETTO OSSERVATORIO PERMANENTE SULLA CONDIZIONE DEGLI IMMIGRATI E SULLO STATO DEI PROCESSI DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE NELLE REGIONI

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO

AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO AZIONI DEL SUCCESSO FORMATIVO Premessa La scuola,oggi, trova la sua ragione di essere nell assicurare ad ogni alunno il successo formativo, inteso come piena formazione della persona umana nel rispetto

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Formazione genitori. I percorsi

Formazione genitori. I percorsi Formazione genitori Sappiamo che spesso è difficile trovare un po di tempo per pensare a come siamo genitori e dedicarci alla nostra formazione di educatori, sappiamo però anche quanto sia importante ritagliarsi

Dettagli

dott.ssa Sofia Conterno

dott.ssa Sofia Conterno Rafforzamento delle competenze sui modelli organizzativi di gestione del personale dott.ssa Sofia Conterno Prima parte LA LEADERSHIP SITUAZIONALE LA LEADERSHIP EFFICACE UN LEADER EFFICACE HA SVILUPPATO

Dettagli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli

Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli www.centroap.it Servizi di psicologia per la famiglia, per i genitori e i figli TEST DI RIUSCITA SCOLASTICA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO svolto sul sito del Centro AP www.orientastudenti.it

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

A.D.H.D. DISTURBO DA DEFICIT DELL ATTENZIONE E DELL IPERATTIVITA Negli ultimi anni, con una frequenza superiore rispetto al passato, si sente parlare di bambini e adolescenti iperattivi o con problemi

Dettagli

Sviluppo di comunità

Sviluppo di comunità Sviluppo di comunità Rendere la comunità locale un attore del cambiamento sociale S e per comunità si intende un gruppo sociale (comunità locale, scuola, organizzazione, associazione), nel quale relazioni,

Dettagli

Cartoni animati: alleati educativi?

Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori 20 gennaio 2013 Dott.ssa AlessiaRosa Cartoni animati: alleati educativi? Percorso media educativo per insegnanti e genitori I media pervadono oggi la

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

8. IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE SOCIALI

8. IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE SOCIALI 8. IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE SOCIALI 8.1 Reati droga-correlati produzione, traffico e vendita di sostanze illegali e di associazione finalizzata alla produzione e al traffico (art. 73 e art. 74) 8.2 Reati

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO A. S. 2013-2014 PROGETTO SALUTE EMERGENZA ALCOOL

ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO A. S. 2013-2014 PROGETTO SALUTE EMERGENZA ALCOOL ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO A. S. 2013-2014 PROGETTO SALUTE EMERGENZA ALCOOL CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 1. Titolo del progetto EDUCAZIONE SALUTE EMERGENZA ALCOOL La vita è bella non affogarla

Dettagli

IL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta. Valeria Aquaro

IL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta. Valeria Aquaro IL COUNSELING NELLA SCUOLA: un esperienza diretta Valeria Aquaro E essenzialmente un attività di AIUTO, con proprie e specifiche caratteristiche. Si è sviluppata a partire dagli anni 60 come fenomeno sociale

Dettagli

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE

STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze

Dettagli

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare A cura di Dr.ssa BOVE Daniela Laura Cooperativa Sociale AMANI Comune di Brindisi Roma, 18 Gennaio 2010 cambiamenti

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Indice Obiettivi della ricerca Caratteristiche socio demografiche del campione I risultati della ricerca Percezione della discriminazione di Esperienze

Dettagli

Numero Verde per l ascolto ascolto, la consulenza e la prevenzione del bullismo: primi risultati

Numero Verde per l ascolto ascolto, la consulenza e la prevenzione del bullismo: primi risultati Numero Verde per l ascolto ascolto, la consulenza e la prevenzione del bullismo: primi risultati Laura Volpini 28 Marzo 2007 Università di Roma La Sapienza Il perché del numero verde: Richiesta da parte

Dettagli

Punto di vista un progetto di sistema

Punto di vista un progetto di sistema Progetti scuola /extrascuola Punto di vista un progetto di sistema L.Grotti - Promeco Forlì 17 Febbraio 2011 Promeco È un servizio pubblico istituito attraverso una convenzione tra più enti. (Comune, A.USL,

Dettagli

3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI ANNO SCOLASTICO 2005/2006

3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI ANNO SCOLASTICO 2005/2006 Scheda allegato A) 3 CIRCOLO DIDATTICO DI CARPI PROGETTO PER L INTEGRAZIONE DI ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 2005/2006 Premessa La scuola si fa portavoce dei valori fondamentali

Dettagli

Approcci di rete alla prevenzione: patto tra istituzioni, forze dell'ordine e risorse del sociale. L'esperienza di Torino, Italia

Approcci di rete alla prevenzione: patto tra istituzioni, forze dell'ordine e risorse del sociale. L'esperienza di Torino, Italia Programme PREVENTION AND FIGHT AGAINST CRIME 2007 2013 Community prevention and community prevention Approcci di rete alla prevenzione: patto tra istituzioni, forze dell'ordine e risorse del sociale. L'esperienza

Dettagli

SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE

SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE SERVIZI E INTERVENTI SOCIALI PER BAMBINI, RAGAZZI E FAMIGLIE Rapporto sui dati delle Zone sociosanitarie/società della salute della Regione Toscana Anni 2007-2009 GENNAIO 2011 INDICE Nota metodologica

Dettagli

LA COMMISSIONE PER LA DEFINIZIONE DEL PATTO FORMATIVO

LA COMMISSIONE PER LA DEFINIZIONE DEL PATTO FORMATIVO Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Centro per l Istruzione degli Adulti CPIA Metropolitano di Bologna Viale Vicini, 19 40122 Bologna Tel. 051/555391 Fax 051 5282450 email: bomm36300d@istruzione.it

Dettagli

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,

Dettagli

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2

TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 TOLLO CH -VIA CAVOUR N.2 Tel. 0871. 961126-961587 Fax 0871 961126 email chic81300t@istruzione.it chic81300t@pec.istruzione.it www.istitutocomprensivotollo.it CHIC81300T Cod. Fisc. 80003000694 PROGETTO

Dettagli

Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE. GREEN JOBS Formazione e Orientamento

Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE. GREEN JOBS Formazione e Orientamento Figure professionali «Mobilità sostenibile» COMUNICATORE AMBIENTALE GREEN JOBS Formazione e Orientamento COMUNICATORE AMBIENTALE Il comunicatore ambientale è una figura professionale che si occupa di tutti

Dettagli

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it *Perché parliamo di genere e salute augusta.angelucci@alice.it La conferenza di PechIno 1995 ha a introdotto i principi di : EMPOWERMENT E GENDER MAINSTREAMING 28/10/15 La Conferenza ha adottato la Piattaforma

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE Legge 184/83 E la prima normativa specifica che disciplina l adozione e l affidamento dei minori. Legge 28 marzo 2001 n.149 Disciplina dell adozione

Dettagli

Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational

Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational Progetto Dos Edu: Drugs on Street Educational Interventi informativi ed educativi per la prevenzione dell incidentalità stradale correlata al consumo di alcol e droga prof.ssa Paola Cannavale COME NASCE

Dettagli

RISPOSTE ALLE IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE SOCIALI

RISPOSTE ALLE IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE SOCIALI PARTE 9 RISPOSTE ALLE IMPLICAZIONI E CONSEGUENZE SOCIALI 9.1 Reinserimento sociale 9.1.1 Casa 9.1.2 Istruzione e formazione 9.1.3 Occupazione 9.1.4 Assistenza sociale di base 9.2 Modalità di esecuzione

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia. Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo

Dettagli

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO 1. Il bambino sviluppa il senso dell identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

L obiettivo di questa breve analisi è quello di offrire un panorama sullo stato dell arte dei servizi erogati per conto dell Agenzia Comunale per le

L obiettivo di questa breve analisi è quello di offrire un panorama sullo stato dell arte dei servizi erogati per conto dell Agenzia Comunale per le L obiettivo di questa breve analisi è quello di offrire un panorama sullo stato dell arte dei servizi erogati per conto dell Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze nel corso dell anno 2009. Si è dunque

Dettagli

IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO

IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO E I GRUPPI DI LAVORO IL GRUPPO Etimologia Il termine «gruppo» deriva da «groppo» (nodo) che rimanda all idea di assemblaggio, qualcosa che riunisce, lega tra loro molteplici elementi ma anche

Dettagli

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) Cilap eapn Italia PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA) PROGRAMMA LIFELONG LEARNING GRUNDTVIG 2012 PARTENARIATO DI APPRENDIMENTO (No. 2012-1-IT2_GRU06_37625_1)

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1

IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 Attività in sede Si effettuano colloqui di orientamento per persone che si trovano in arresti domiciliari o sottoposte ad altre misure alternative alla

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Studio Criminalistica

Studio Criminalistica Data: 00/00/00 Studio Criminalistica Analisi e Valutazioni in ambito psicologico e criminologico Corso di Criminologia per i Professionisti Eventi di informazione/formazione su tematiche criminologiche

Dettagli

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL

Dettagli

IL MOBBING. Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro

IL MOBBING. Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro IL MOBBING Alcune considerazioni per inquadrare il problema anche alla luce delle normative su salute e sicurezza sul lavoro Paola Cenni GdL: Mobbing and Diversity Management Comitato Pari Opportunità,

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

La Convenzione sui diritti dell infanzia

La Convenzione sui diritti dell infanzia NOME... COGNOME... CLASSE... DATA... La Convenzione sui diritti dell infanzia La Convenzione sui diritti dell infanzia è stata approvata dall Assemblea generale delle Nazioni unite (ONU) il 20 novembre

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.

Dettagli

Le strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie nella provincia di Piacenza

Le strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie nella provincia di Piacenza Provincia di Piacenza Osservatorio del sistema sociosanitario Le socio-assistenziali e socio-sanitarie nella provincia di Piacenza I dati riassuntivi di seguito esposti sono elaborati dal Settore Sistema

Dettagli

PROGETTO LEGALITÁ - Io, cittadino nel Mondo

PROGETTO LEGALITÁ - Io, cittadino nel Mondo PROGETTO LEGALITÁ - Io, cittadino nel Mondo Premessa Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili (Circolare Ministeriale n 302/93) Con tale progetto la

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare

di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare Servizio di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare Associazione italiana per l educazione demografica Sezione di Roma Scopo del servizio è offrire consulenza legale su tutte le

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

INDICATORI, ABILITA /CAPACITA, CONOSCENZE

INDICATORI, ABILITA /CAPACITA, CONOSCENZE BIENNIO BIENNIO 5 ANNO Competenza storico-sociale n. Comprendere il cambiamento e la diversita dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI Div. VIII PMI e Artigianato Indagine su

Dettagli

Auto Mutuo Aiuto Lavoro

Auto Mutuo Aiuto Lavoro Assessorato al Lavoro Auto Mutuo Aiuto Lavoro progettazione e sperimentazione di un nuovo servizio rivolto a chi perde il lavoro Il progetto Nel quadro delle politiche attive al lavoro non esiste ad oggi

Dettagli

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica

Progetto. Educazione alla salute e psicologia scolastica Progetto Educazione alla salute e psicologia scolastica Il progetto di psicologia scolastica denominato Lo sportello delle domande viene attuato nella nostra scuola da sei anni. L educazione è certamente

Dettagli

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Programmazione Italiano, storia e geografia. Classe IV Costruzioni, ambiente e territorio Anno 2014/2015 Professoressa Pili Francesca Situazione di

Dettagli

Manifesto dei diritti dell infanzia

Manifesto dei diritti dell infanzia Manifesto dei diritti dell infanzia I bambini costituiscono la metà della popolazione nei paesi in via di sviluppo. Circa 100 milioni di bambini vivono nell Unione europea. Le politiche, la legislazione

Dettagli

ALL. A Competenze chiave di cittadinanza

ALL. A Competenze chiave di cittadinanza ALL. A Competenze chiave di cittadinanza Cosa sono Dove se ne parla Riferimenti europei L intreccio Nel dettaglio A cosa servono Cosa contrastare Come si acquisiscono Le competenze chiave di cittadinanza

Dettagli

L omicidio volontario in Italia. Rapporto EURES 2013 SINTESI L ITALIA E IL CONTESTO INTERNAZIONALE

L omicidio volontario in Italia. Rapporto EURES 2013 SINTESI L ITALIA E IL CONTESTO INTERNAZIONALE L omicidio volontario in Italia. Rapporto EURES 2013 SINTESI Meno omicidi in Italia. Ma non al Sud Il rischio più alto nei grandi centri urbani Gli uomini principali vittime degli omicidi, ma in famiglia

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

Introduzione. L avvento delle nuove tecnologie della comunicazione in. tutte le società moderne ha sollecitato ad interrogarsi

Introduzione. L avvento delle nuove tecnologie della comunicazione in. tutte le società moderne ha sollecitato ad interrogarsi Introduzione L avvento delle nuove tecnologie della comunicazione in tutte le società moderne ha sollecitato ad interrogarsi sull impatto che esse avranno, o stanno già avendo, sul processo democratico.

Dettagli

ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA

ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA AI MINORI E ALLE LORO FAMIGLIE 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Il nostro Progetto La scelta? Essere indipendente!

Il nostro Progetto La scelta? Essere indipendente! Il nostro Progetto La scelta? Essere indipendente!, in un ottica di prevenzione della salute, si è proposto di offrire ai ragazzi del secondo anno un occasione di discussione e di riflessione all interno

Dettagli

Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico

Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico Uno degli strumenti innovativi introdotti dalla legge n. 269/98 riguarda l attività di investigazione rivolta alla prevenzione

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

Questionario di interessi professionali Q.I.P.

Questionario di interessi professionali Q.I.P. Questionario di interessi professionali Q.I.P. Gli interessi professionali Nella vita di una persona, la scelta del percorso formativo e della professione rappresentano momenti importanti e significativi.

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016

ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI Scuola Statale dell Infanzia Bruno Munari 2015-2016 Via di Pontaldo, 2 PRATO tel. 0574 635112 E mail info@donmilani.prato.it Sito web:www.donmilani.prato.gov.it Dirigente

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

Elementi di fragilità sociale in adolescenza

Elementi di fragilità sociale in adolescenza Elementi di fragilità sociale in adolescenza Convegno Esordi psicotici e disturbi bipolari: quale relazione con l abuso di sostanze? Ravenna, 21 giugno 2013 dott.ssa Sabrina Mainetti Elementi di fragilità

Dettagli