Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase"

Transcript

1 Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase Lo sviluppo curriculare delle competenze di sicurezza Percorso formativo per i docenti GOP3060 Programma Generale SEDE: Éupolis Lombardia Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione Via Pola, 12/14 Ingresso nucleo B Milano

2 Indice DESTINATARI... 8 METODOLOGIA DIDATTICA... 7 PERCORSO... 8 PERCORSO FORMATIVO E OBIETTIVI... 6 PREMESSA... 3 PROGRAMMA DEI LAVORI... 9 RISULTATI ATTESI... 7 VALUTAZIONE... 7 Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 2 di 11

3 PREMESSA Il progetto Integrazione della sicurezza nei curricula scolastici nasce dall enfasi posta da Regione Lombardia 1 alla promozione del cambiamento dei comportamenti dei lavoratori, integrando la cultura della sicurezza e salute sul lavoro nei curricula scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, e valorizzando modelli di apprendimento, di conoscenza, di acquisizione di competenze e abilità in materia di sicurezza e salute. Il progetto è coerente e sinergico con lo spirito che ha condotto nel 2011 all intesa tra la Regione Lombardia e l Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, per la realizzazione della rete delle Scuole che promuovono Salute ispirata al network europeo School for Health in Europe. In relazione alle indicazioni contenute nelle Linee guida per la promozione della salute nelle scuole (IUHPE, 2011) 2 e nella Risoluzione di Vilnius ( Migliorare le scuole attraverso la salute,she, 2009) 3 che riconoscono chiaramente alla scuola la peculiarità di essere un contesto privilegiato per la promozione della salute (IUHPE, 2007) 4 e la sicurezza (D.lgs. 81/2008) 5, la Scuola lombarda che promuove la salute assume titolarità nel governo dei processi di salute che si determinano nel proprio contesto sul piano didattico, ambientale-organizzativo, relazionale- affinché benessere e salute diventino esperienza di vita delle comunità scolastiche. Integrare sicurezza e salute nei curricula scolastici è un obiettivo ambizioso, oggi prevalentemente basato su due principi fondamentali (OSHA Europa, 6 ): 1) integrazione del tema della sicurezza in maniera trasversale lungo tutto il percorso scolastico. La sicurezza non è più argomento per le sole discipline scientifiche, ma anche per discipline umanistiche quali letteratura e lingue straniere; 2) sviluppo di competenze chiave orientate alla sicurezza in allievi e personale scolastico, docente e non docente, secondo le regole dell apprendimento orientato all esperienza e basato sul dialogo tra studenti, insegnanti e tecnici della sicurezza (SPSAL). L ambiente scolastico infatti rappresenta il luogo ideale nel quale strutturare, articolare e approfondire la cultura della sicurezza e della salute affinché nelle nuove generazioni questo concetto venga radicato e diventi stile di vita. La scuola ha in primo luogo la responsabilità diretta di garantire la sicurezza degli studenti nell ambito dell istruzione, in particolare nella formazione professionale che può presentare rischi specifici, e una responsabilità indiretta di preparare gli studenti alla vita futura, aiutandoli a sviluppare, 1 Piano regionale per la promozione della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro 2 International Union for Health Promotion and Education (IUHPE), Verso una scuola che promuove salute. Linee guida per la promozione della salute nelle scuole. 2 versione del documento Protocolli e linee guida per le scuole che promuovono salute, Traduzione italiana a cura di AA.VV. In: pdf 3 Schools for Health in Europe (SHE), Risoluzione di Vilnius Migliorare le scuole attraverso la salute. Terza conferenza europea delle Scuole che Promuovono Salute, Traduzione italiana a cura di AA.VV. In: 4 International Union for Health Promotion and Education (IUHPE), Canadian Consortium of Health Promotion Research (CCHPR), Dichiarazione di Vancouver. Delineare il futuro della promozione della salute: le priorità per l azione, Traduzione italiana a cura di AA.VV. In: 5 Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008 in materia di "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro 6 Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA Europa), Integrazione della sicurezza e della salute sul lavoro nel sistema educativo: esempi di buone pratiche nella scuola e nella formazione professionale, In: Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 3 di 11

4 nel corso della carriera scolastica, un maggior senso di responsabilità nei riguardi della sicurezza propria e altrui (MIUR, 2009) 7. Il punto di incontro tra il mandato della scuola e il mandato delle istituzioni a tutela della salute e sicurezza dei cittadini è l esigenza di sviluppare nei giovani abilità trasversali applicabili a vari ambiti e temi (life skills 8 ): la scuola è chiamata a sviluppare negli studenti le competenze chiave per la cittadinanza 9 così come le istituzioni per la tutela della salute sono chiamate a promuovere nei giovani la capacità di mantenere un adeguato livello di benessere psico-fisico. La sicurezza trova nella prevenzione la strategia più efficace per la sua attuazione e la prevenzione, a sua volta, identifica nella educazione la modalità migliore per aiutare i ragazzi a riconoscere le situazioni pericolose e ad adottare comportamenti adeguati per vivere in sicurezza (Bortolotti, ) Nello specifico sulle competenze in tema di SICUREZZA la letteratura e le buone pratiche 11 evidenziano 12 come un organizzazione della vita scolastica attenta agli aspetti della sicurezza, ai saperi e alle competenze trasmessi durante le attività didattiche, oltre al buon esempio di tutto il personale scolastico, siano fattori chiave che permettono ai bambini e ai giovani di acquisire abilità e consapevolezza dei rischi strutturali o legati a scelte comportamentali scorrette. È compito dell intera comunità scolastica favorire: informazioni su molteplici aspetti della sicurezza a scuola; coscienza della sicurezza; consapevolezza dell importanza della prevenzione in tema di sicurezza; attenzione nell esecuzione delle attività e nel rispetto dei provvedimenti attinenti la sicurezza nella scuola. 7 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (MIUR), Documento d indirizzo per la sperimentazione dell insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, In: df 8 Per l OMS, le life skills sono abilità che permettono di gestire efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana (WHO, 1993). Tra queste troviamo il pensiero critico, la gestione delle emozioni e dello stress, la capacità di compiere delle scelte. 9 Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alle competenze chiave Bortolotti S et al. Progetto pilota per lo sviluppo della cultura della salute e della sicurezza nella scuola di un territorio circoscritto. In Prevenzione oggi, 1 (3-4 )2005, pp In 11 Per buone pratiche intendiamo, secondo la definizione di Kahan e Goodstadt (2001) quegli insiemi di processi e attività che, in armonia con i principi/valori/credenze e le prove di efficacia e ben integrati nel contesto ambientale, sono tali da poter raggiungere il miglior risultato possibile in una determinata situazione. Questa definizione è in linea con quella di buone prassi dichiarata nel D. legs. 81/08 soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro elaborate e raccolte dalle regioni, dall istituto superiore per la prevenzione della sicurezza del lavoro (ISPESL), dall istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e degli organismi paritetici di cui all articolo 51, validate dalla commissione consultiva permanente.. che provvede ad assicurarne la più ampia diffusione 12 1)Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA Europa), Integrazione della sicurezza e della salute sul lavoro nel sistema educativo: esempi di buone pratiche nella scuola e nella formazione professionale, In: 2) British Columbia. Ministry of Education, Safe, caring and orderly schools: a guide, In: 3) Report Scuola e sicurezza: dall esperienza di un lavoro in rete raccomandazioni pratiche a supporto della progettazione DORS, 2011 In: Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 4 di 11

5 La costruzione di una scuola sicura, nel senso più ampio del termine, che rappresenti un contesto educante, protettivo e garante delle regole condivise, richiede: il rispetto della normativa; l adozione di politiche educative e organizzative concordate, implementate e revisionate periodicamente dall intera comunità scolastica, che siano ampiamente comunicate a tutti coloro che operano nella scuola o che con essa si relazionano; l attuazione e il rispetto di procedure, da parte del personale docente e non docente, per la prevenzione del rischio e la promozione di situazioni che si svolgono in condizioni di sicurezza. Ad esempio, nella gestione di situazioni tipiche della vita scolastica (lezioni in palestra, regole per accogliere gli alunni prima dell inizio delle lezioni e durante le pause, ) che richiedono prassi funzionali, consolidate e adatte a garantire la sicurezza del singolo e del gruppo; la realizzazione e la diffusione di buone pratiche educative di promozione della salute e della sicurezza da cui attingere spunti, attività, metodi da sperimentare durante i diversi momenti della vita scolastica quotidiana e da utilizzarsi come principi-guida per lo sviluppo di una scuola sicura, in cui la disciplina (da intendersi come rispetto delle regole) rappresenta un fattore chiave anche nella costruzione di un ambiente sociale ed emotivo rassicurante. Nello specifico, i punti di forza della promozione della sicurezza a scuola sono: organizzazione del lavoro attenta e conforme al rispetto della cultura delle regole e della prevenzione da parte di tutto il personale al fine di ridurre rischi specifici per la sicurezza e la salute di tutti gli attori della scuola; promozione della salute e della sicurezza come parte integrante degli ambienti di vita e responsabilità del singolo e della società nei confronti di se stessi e della collettività; presenza di un Servizio di Prevenzione e Protezione che collabori alle attività didattiche; definizione e condivisione di misure cautelari per attività didattiche specifiche predisposte dagli insegnanti per ridurre al minimo i rischi per gli alunni; programmazione delle attività didattico-educative che prevedano momenti formativi e informativi incentrati sulle regole dello stare insieme, prevenzione di comportamenti a rischio, coinvolgimento di insegnanti esperti nello sviluppo delle attività educative e dei relativi materiali didattici; realizzazione di progetti modulabili ai contesti tenendo conto delle loro caratteristiche organizzative, delle esigenze e della storia della scuola; adozione di metodi interattivi di insegnamento che coinvolgano gli studenti in prima persona, attraverso lavori di gruppo, simulazioni di situazioni di pericolo, regole e casi concreti da mostrare e risolvere insieme; sistema di informazione capillare che raggiunga tutta la comunità scolastica, le famiglie e gli allievi; cooperazione tra scuola e famiglia fondata sulla comunicazione costante su quanto svolto in classe, sugli argomenti trattati, sulle modalità di apprendimento degli alunni, sulle loro difficoltà attraverso relazioni periodiche e organizzazione di incontri informativi sulla sicurezza per i genitori degli studenti. Risulta importante far capire agli studenti e a tutto il personale che lavora nell edificio scolastico quali sono le azioni da intraprendere per la sicurezza propria e degli altri, e quali sono gli atteggiamenti da cambiare individuando i rischi e i pericoli attraverso una valutazione del rischio. [ ] Salute, rischio, sicurezza sono concetti molto astratti. Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 5 di 11

6 Per coinvolgere e cercare di interessare gli studenti su questi argomenti risulta essenziale (Frareg- Frafor 13 ): fare esempi concreti, e assegnare agli studenti compiti/attività reali, quale strumento metodologico di grande efficacia didattica; individuare contesti famigliari; porre attenzione alla percezione del rischio degli allievi e alla dimensione emozionale del tema della sicurezza e della salute; analizzare azioni quotidiane che coinvolgono gli studenti in prima persona; realizzare azioni congiunte sui determinanti comportamentali e ambientali di rischio; coinvolgere tutte le discipline scolastiche (anche le discipline umanistiche, con attenzione particolare al valore culturale della sicurezza e della salute); raccordarsi con il mondo del lavoro. PERCORSO FORMATIVO E OBIETTIVI Dalle premesse sopra indicate nasce la richiesta della committenza per questo percorso di formazione, che coinvolga i docenti al fine di: sviluppare in modo organico e completo il tema «sicurezza» dando la necessaria enfasi a tutti gli aspetti ad esso connessi, per fornire agli alunni conoscenze e atteggiamenti corretti nei confronti del tema della sicurezza come prerequisito per l assunzione libera e cosciente di adeguati comportamenti; fornire agli allievi un opportunità di reale crescita culturale, da spendere in una futura attività lavorativa o in un successivo percorso formativo, rendendoli in grado di compiere scelte adeguate allo sviluppo ed alla diffusione di una reale cultura della sicurezza e della salute; rispondere in modo strutturato alle sollecitazioni dell art. 11, commi 1 e 4 del D.Lgs 81/08 14, sulle attività promozionali riferite alla sicurezza sul lavoro, alle quali il legislatore ha inteso dare particolare enfasi proprio in ambito scolastico. Da questi obiettivi generali, discendono i seguenti obiettivi specifici: permettere ai partecipanti di riflettere in maniera critica sul tema della sicurezza nella scuola e sul significato e le implicazioni dell inserimento di tale tema nei curricula scolastici di ogni scuola; aiutarli a definire percorsi didattici verticali (con carattere sequenziale per ogni ordine di scuola) per lo sviluppo di competenze 15 relative alla cura della propria e altrui sicurezza, fondati sulle evidenze di efficacia e sugli esempi di buona pratica; 13 Consulenza e Formazione in Sicurezza, Qualità, Privacy, Ambiente e CSR Art 11 comma 1, lettera c): finanziamento, da parte del Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca. delle attività degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all inserimento in ogni attività scolastica di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche art 11 comma 4: Ai fini della promozione e divulgazione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro è facoltà degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale inserire in ogni attività scolastica.. percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche ulteriori rispetto a quelli disciplinati dal comma 1, lettera c) e volti alle medesime finalità. 15 Per competenza si intende la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale. M. Trittico, le competenze chiave di cittadinanza. Rivista dell istruzione, 1, Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 6 di 11

7 costruire unità formative interdisciplinari da diffondere successivamente a tutta la comunità scolastica; definire strumenti e metodi specifici per ogni ordine di scuola e identificare criteri e indicatori (in termini di conoscenze e comportamenti) di apprendimento e valutazione. RISULTATI ATTESI Al termine del percorso sarà consegnato un PRODOTTO (costruito in aula a partire da un documento traccia proposto dal formatore, a partire dalla letteratura e dalle buone pratiche in tema di sicurezza), composto da TRE DISTINTI DOCUMENTI DIDATTICI relativi allo sviluppo di competenze sulla sicurezza (uno per ogni ordine di scuola, sequenziali e integrati tra loro: primaria, secondaria di I grado, secondaria di ) in un continuum verticale di accompagnamento dello studente lungo tutto il percorso di studi. I documenti didattici articoleranno: le competenze in materia di sicurezza declinate rispetto all età e al percorso di studi specifico; gli indicatori cognitivo-comportamentali che segnalano l acquisizione della competenza. alcune unità didattiche progettuali per lo sviluppo della competenza (conoscenze, contenuti, metodo didattico); strumenti e metodi per la valutazione delle competenze acquisite. Sarà inoltre reso disponibile un catalogo di BUONE PRATICHE nazionali e regionali sul tema. METODOLOGIA DIDATTICA La didattica implica una significativa partecipazione dei docenti in considerazione dei principi teorici che orientano la formazione per adulti (andragogia di Knowles 16 ) il cooperative learning e la capacity building 17. Sarà quindi articolato un contratto formativo a partire dalle esperienze professionali specifiche dei partecipanti e delle loro aspettative in merito al percorso. I moduli saranno poi sviluppati con momenti di presentazione di materiali pre-definiti, alternati a lavori di gruppo anche al fine di enfatizzare l apprendimento dall esperienza (Kolb) e la riflessione formativa e sul proprio contesto professionale (Schön). VALUTAZIONE La valutazione del percorso formativo prevede diversi livelli integrati: valutazione di processo (schede di monitoraggio per ogni modulo, compilate da un conduttore); valutazione di impatto (schede di gradimento al termine del percorso formativo, utili per il riorientamento della didattica nelle edizioni successive); valutazione di esito: disponibilità del prodotto atteso. 16 Knowles MS, Quando l adulto impara, Milano Franco Angeli, Di Rienzo M (a cura di, 2006), Dossier Capacity Building. L evoluzione del concetto. Dalla cooperazione allo sviluppo alla modernizzazione delle PA europee, Formez. In: Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 7 di 11

8 DESTINATARI Il Laboratorio è rivolto a DOCENTI delle scuola primarie e secondarie di I e, identificati sulla base di ruolo e/o rappresentatività rispetto all ordine di scuola e territoriale, anche al fine di sostenere successivamente la diffusione e l utilizzo del prodotto che esita dal percorso. Il numero massimo di partecipanti per garantire la qualità della didattica è di circa 25 persone per edizione. PERCORSO Si prevedono, come da richiesta della committenza, 10 edizioni totali. Per ciascuna edizione saranno predisposti e resi disponibili materiali e documenti specifici per l ordine di scuola considerato: 1 edizione per la scuola primaria. 2 edizioni per la scuola secondaria di I grado. 7 edizioni per la scuola secondaria di (2 edizioni per i docenti dei licei, 5 edizioni per i docenti di istituti tecnici e professionali). Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 8 di 11

9 PROGRAMMA DEI LAVORI Prima sessione: 4 ore Presentazione del gruppo e dei formatori. Definizione del contratto formativo ed esplicitazione degli obiettivi del percorso. Valorizzazione delle buone pratiche sperimentate in Lombardia sul tema della sicurezza. Parole chiave e contenuti sul tema della sicurezza. Presentazione del portfolio di competenze in tema di competenze di cittadinanza/life skills e sicurezza rispetto all età e all ordine di scuola: le evidenze della letteratura. Quali sono le competenze di cittadinanza/life skills (trasversali)? Quali sono le competenze in tema di sicurezza che gli allievi devono acquisire al termine dello specifico ordine di scuola? Conclusioni e sintesi della sessione. Seconda sessione: 8 ore Presentazione del documento traccia_0 che verrà utilizzata durante il percorso. Definizione di un percorso didattico coerente con il proprio ordine di scuola. Analisi critica delle buone pratiche in tema di sicurezza. Analisi e condivisione di unità formative (strutturate per conoscenze, contenuti, apprendimenti e metodologia didattica) interdisciplinari per l acquisizione delle competenze in tema di sicurezza. Riflessioni sul sistema di valutazione della acquisizione delle competenze: o quali indicatori per ogni competenza? o quali target di comportamento si possono osservare per la verifica dell apprendimento? Conclusioni e sintesi della sessione. Terza sessione: 4 ore Presentazione di metodologie didattiche attive. Progettazione di unità formative che connettano la salute e la sicurezza con le materie curriculari attraverso metodologie didattiche attive. Sperimentazione di una o più ipotesi di unità formative. Conclusioni e sintesi Quarta sessione: 4 ore Presentazione del documento traccia_2 aggiornato alla luce di quanto prodotto in 3^ giornata. Analisi e condivisione delle prove di valutazione necessarie alla valutazione delle competenze acquisite al termine di ciascun ciclo. Prospettive future: o come condividere e diffondere i temi/contenuti della formazione effettuata; o come mettere a sistema nel proprio ordine di scuola l acquisizione delle competenze di sicurezza. Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 9 di 11

10 Co-revisione del documento traccia_3 per ciascun ordine scuola. Conclusioni e sintesi del percorso: i prossimi passi del Progetto. DOCENTI E TUTOR I formatori che guideranno il percorso sono: Paola Ragazzoni, Docente corso post-laurea in Psicologia della Salute presso l Università degli Studi di Torino; Formatrice e referente area Buone Pratiche DoRs presso il Centro regionale di documentazione per la promozione della Salute della Regione Piemonte. Stefano Tomelleri, Direttore del Master Esperto in processi di formazione e di sviluppo della sicurezza sul lavoro presso l Università degli Studi di Bergamo. Giacomo Calvi, Coordinatore del Master Esperto in processi di formazione e di sviluppo della sicurezza sul lavoro presso l Università degli Studi di Bergamo. Tutor esperti di metodologie formative. Operatori SPSAL coinvolti in alcune delle sessioni formative. RESPONSABILI E GRUPPO DI LAVORO Responsabile regionale: Massimo Vasarotti, Direzione Generale Occupazione e Politiche del Lavoro di Regione Lombardia Dirigente di riferimento Éupolis Lombardia: Carla Castelli Gruppo di lavoro: Nicoletta Cornaggia e Agostina Panzeri, Direzione Generale Salute di Regione Lombardia Giuseppe Di Raimondo Metallo, Pietro di Lazzaro, Pietro Cavallo, Direzione Generale Occupazione e Politiche del Lavoro di Regione Lombardia Bruna Baggio,Ufficio Scolastico Regionale Marina Cassoni, Éupolis Lombardia Domenica Sottini, ASL di Brescia ORGANIZZAZIONE Éupolis Lombardia - Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione Struttura Gestione delle Scuole e Servizi Continuativi Telefono: /404; Fax: sistemaregione@eupolislombardia.it; Per l iscrizione on line sito internet: Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 10 di 11

11 CALENDARIO EDIZIONE ORDINE DI SCUOLA CALENDARIO ORARI SEDE GOP3060/AI Primaria Giovedì 31 ottobre 2013 Lunedì 2 dicembre 2013 Giovedì 16 gennaio 2014 Lunedì 10 febbraio 2014 Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 GOP3060/BI I grado Giovedì 31 ottobre 2013 Lunedì 9 dicembre 2013 Giovedì 16 gennaio 2014 Lunedì 10 febbraio 2014 Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 GOP3060/CE I grado Lunedì 4 novembre 2013 Venerdì 13 dicembre 2013 Venerdì 17 gennaio 2014 Giovedì 13 febbraio 2014 Bergamo GOP3060/DE GOP3060/EI GOP3060/FI Istituiti tecnici e professionali Istituiti tecnici e professionali Licei Lunedì 4 novembre 2013 Giovedì 19 dicembre 2013 Venerdì 17 gennaio 2014 Giovedì 13 febbraio 2014 Giovedì 14 novembre 2013 Venerdì 10 gennaio 2014 Lunedì 3 febbraio 2014 Giovedì 27 febbraio 2014 Giovedì 14 novembre 2013 Lunedì 13 gennaio 2014 Lunedì 3 febbraio 2014 Giovedì 27 febbraio 2014 Bergamo Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 Milano Éupolis Lombardia Via Pola 12/14 GOP3060/GE Licei Lunedì 18 novembre 2013 Giovedì 16 gennaio 2013 Lunedì 10 febbraio 2014 Lunedì 3 marzo 2014 Bergamo GOP3060/HE Istituiti tecnici e professionali Lunedì 18 novembre 2013 Giovedì 23 gennaio 2014 Giovedì 13 febbraio 2014 Lunedì 3 marzo 2014 Brescia GOP3060/IE Istituiti tecnici e professionali Lunedì 25 novembre 2013 Giovedì 30 gennaio 2014 Venerdì 21 febbraio 2014 Giovedì 13 marzo 2014 Pavia GOP3060/LE Istituiti tecnici e professionali Giovedì 28 novembre 2013 Venerdì 24 gennaio 2014 Lunedì 17 febbraio 2014 Lunedì 10 marzo 2014 Varese Nota: L INDIRIZZO DELLE SEDI DIVERSE DA MILANO SARA COMUNICATO ENTRO IL 15/10/2013 Programma GOP3060 Generale Rev. 0 Pagina 11 di 11

Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase

Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Seconda fase Lo sviluppo curriculare delle competenze di sicurezza Percorso formativo per i docenti GOP3060 Programma Generale SEDE: Éupolis

Dettagli

Obiettivo percorso curriculare

Obiettivo percorso curriculare Obiettivo percorso curriculare Consegnare alla società un cittadino più consapevole al mondo dell impresa un lavoratore più orientato a comportamenti sicuri. Perchè la scuola? Whole of school approach

Dettagli

Le competenze curriculari di sicurezza nelle scuole: i risultati

Le competenze curriculari di sicurezza nelle scuole: i risultati La scuola sicura Lo sviluppo delle competenze di sicurezza nei curricula scolastici Le competenze curriculari di sicurezza nelle scuole: i risultati Bruna Baggio Dirigente scolastico - Referente Rete SPS

Dettagli

Proposta Piano triennale di formazione. IPSSS E. De Amicis Collegio Docenti 24 maggio 2016

Proposta Piano triennale di formazione. IPSSS E. De Amicis Collegio Docenti 24 maggio 2016 Proposta Piano triennale di formazione IPSSS E. De Amicis Collegio Docenti 24 maggio 2016 Premessa Nella formulazione di una proposta per il piano di formazione da realizzare nel corso del prossimo triennio

Dettagli

Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015

Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015 Progettare per sviluppare competenze trasversali. Quale processo valutativo attivare? RENDERE OPERATIVO IL PROTOCOLLO D INTESA: verso le scuole che promuovono salute. Seminario regionale Senigallia 15

Dettagli

Estensione del programma regionale LST Lombardia

Estensione del programma regionale LST Lombardia Estensione del programma regionale LST Lombardia 22 febbraio 2015 RETE DELLE SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE SPS e la Carta d Iseo Le scuole si impegnano a: Assumere la titolarità del governo di determinanti

Dettagli

LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE

LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE PERCORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI E ASSISTENTI EDUCATIVI DALLA SCUOLA DELL INFANZIA,

Dettagli

Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari

Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari Regolamento dei Dipartimenti Disciplinari 1. Finalità I Dipartimenti costituiscono, nell ambito dei loro fini istituzionali, il luogo privilegiato della libera collaborazione per lo sviluppo ottimale della

Dettagli

Strategia formativa e Portfolio

Strategia formativa e Portfolio Strategia formativa e Portfolio Azione F3: Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti Verso

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA

ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA Il progetto è volto a riconsiderare la scuola come spazio in cui intrecciare relazioni,

Dettagli

Il modello lombardo di alternanza scuola lavoro

Il modello lombardo di alternanza scuola lavoro Il modello lombardo di alternanza scuola lavoro Baveno 3 aprile 2014 Maria Rosaria Capuano Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia IL CONTESTO LOMBARDO NEL RAPPORTO SCUOLA LAVORO consolidata tradizione

Dettagli

Intelligenza emotiva, competenze trasversali e gestione delle relazioni per il successo professionale

Intelligenza emotiva, competenze trasversali e gestione delle relazioni per il successo professionale Intelligenza emotiva, competenze trasversali e gestione delle relazioni per il successo professionale Corso 40 ore Area tematica: Gestione delle risorse umane: focus sull intelligenza emotiva e sulla psicologia

Dettagli

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA Rendimi il tempo della mia adolescenza Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentano la vita, Quelle pene strazianti

Dettagli

«Cyberbullismo e cittadinanza digitale»

«Cyberbullismo e cittadinanza digitale» «Cyberbullismo e cittadinanza digitale» FIDAE «Cyberbullismo: una sfida educativa» Istituto Gonzaga, Milano Simona Chinelli, referente cyberbullismo per l USR Lombardia L intervento 1. I documenti di riferimento

Dettagli

Anno di formazione e prova docenti neoassunti

Anno di formazione e prova docenti neoassunti Anno di formazione e prova docenti neoassunti Fase Peer to Peer Tutorial informativo/formativo per docenti neoassunti e tutor A cura del prof. Cesario Oliva 081.8112478 email:gildains.caserta@gmail.com

Dettagli

PROFILO DI SALUTE DELLA SCUOLA

PROFILO DI SALUTE DELLA SCUOLA RETE SHE PIEMONTE Rete Regionale delle Scuole che promuovono Salute PROFILO DI SALUTE DELLA SCUOLA Istituto di Istruzione Superiore Q. Sella Biella LA RETE EUROPEA DELLE SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE (SHE)

Dettagli

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana

Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI

Dettagli

Progetto LA CASA DELLE BUONE RELAZIONI. Un offerta formativa gratuita. rivolta a docenti di ogni ordine e grado. di Milano e provincia

Progetto LA CASA DELLE BUONE RELAZIONI. Un offerta formativa gratuita. rivolta a docenti di ogni ordine e grado. di Milano e provincia Progetto LA CASA DELLE BUONE RELAZIONI Un offerta formativa gratuita rivolta a docenti di ogni ordine e grado di Milano e provincia Comunità Nuova Onlus Tel. 02.48303318 Fax 02.48302707 Sede legale e amministrativa:

Dettagli

La lavagna sul comodino: scuola in ospedale e istruzione domiciliare nel sistema lombardo

La lavagna sul comodino: scuola in ospedale e istruzione domiciliare nel sistema lombardo La lavagna sul comodino: scuola in ospedale e istruzione domiciliare nel sistema lombardo Il sistema scolastico, la scuola in ospedale e l istruzione domiciliare: azioni strategiche Bruna Baggio Referente

Dettagli

PROGETTO SCUOLASALUTE

PROGETTO SCUOLASALUTE Progetto Interministeriale Scuola e Salute Incontro Referenti Regionali USR e Sanità - 22 giugno 2010 PROGETTO SCUOLASALUTE REGIONE LAZIO Dott.sa Anna De Santi: Responsabile scientifico Dott.sa Cristina

Dettagli

Piano triennale per l attuazione del piano nazionale scuola digitale

Piano triennale per l attuazione del piano nazionale scuola digitale Piano triennale per l attuazione del piano nazionale scuola digitale Animatore digitale d istituto triennio 2016-2019 docente Scafuto Teresa Premessa Il nostro istituto al fine di sviluppare e di migliorare

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING

MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING ISTITUTO COMPRENSIVO Emanuele Falcetti Apice (Benevento) a. s. 2009/2010 MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009

Dettagli

La Formazione in ingresso dei docenti

La Formazione in ingresso dei docenti La Formazione in ingresso dei docenti Bergamo, 17 novembre 2015 Delia Campanelli Direttore Generale dell Ufficio Scolastico Regionale 1 Il contesto attuale Complessità crescente e rapidità di cambiamento

Dettagli

PROGETTO LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE

PROGETTO LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE PROGETTO LIFE SKILLS E COMPETENZE CHIAVE ULSS 9 Dipartimento di Prevenzione USP TREVISO Interventi Educativi DD Roncade IC Silea DD Villorba SM Villorba FINALITA DEL PROGETTO Incrementare la salute dei

Dettagli

Piano Annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

Piano Annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "ANTONIO GRAMSCI" Albano/Pavona Piano Annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente Anno Scolastico 2015/2016 PREMESSA La formazione in servizio, che

Dettagli

CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI

CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI Allegato Verb 2 del 5/5/2016 CRITERI PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI PREREQUISITI - contratto a tempo indeterminato; - assenza di azioni disciplinari con sanzioni erogate nel corso dell a.s.

Dettagli

A scuola di competenze

A scuola di competenze Dipartimento di Filosofia e Scienze dell Educazione - Università di Torino Progetto di ricerca A scuola di competenze 2013-2014 2014-2015 Obiettivi 1. Rispondere ai bisogni di formazione dei docenti in

Dettagli

Gli strumenti Unioncamere per l Orientamento. Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP

Gli strumenti Unioncamere per l Orientamento. Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP Gli strumenti Unioncamere per l Orientamento il sistema informativo Excelsior e il portale Filo Licia Cianfriglia Vicepresidente ANP Introduzione al secondo webinar per dirigenti e docenti a cura di Anp,

Dettagli

Progetto di dettaglio

Progetto di dettaglio Area Politiche ed Offerte per la Formazione Iniziale e Permanente Ricerca azione per la prevenzione della dispersione scolastica e formativa Progetto di dettaglio Realizzazione di un percorso di degli

Dettagli

Obiettivi e strumenti dell azione regionale per la promozione del benessere negli ambienti di vita e di lavoro

Obiettivi e strumenti dell azione regionale per la promozione del benessere negli ambienti di vita e di lavoro Workshop Stress lavoro-correlato: stato dell arte e prospettive Obiettivi e strumenti dell azione regionale per la promozione del benessere negli ambienti di vita e di lavoro Introduzione a cura di Maria

Dettagli

Linee guida nazionali per l orientamento permanente

Linee guida nazionali per l orientamento permanente Linee guida nazionali per l orientamento permanente L orientamento è un insieme di attività che mette in grado i cittadini di ogni età,, in qualsiasi momento della loro vita di identificare le proprie

Dettagli

ITC-PACLE «V. BACHELET» FERRARA A.S. 2015/2016

ITC-PACLE «V. BACHELET» FERRARA A.S. 2015/2016 ITC-PACLE «V. BACHELET» FERRARA A.S. 2015/2016 Il Progetto vuole promuovere la «Salute» mediante interventi che consentano ai giovani di riflettere sui molteplici aspetti connessi al concetto di salute

Dettagli

ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE

ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE Il Dirigente Scolastico Domenica DI SORBO TITOLO del PROGETTO VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Programmazione dei Fondi Strutturali Europei 2007-2013 Programma Operativo Nazionale Competenze per lo

Dettagli

SCHEDA PROPOSTA PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE TITOLO PROGETTO:

SCHEDA PROPOSTA PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE TITOLO PROGETTO: SCHEDA PROPOSTA PROGETTI DI PROMOZIONE ALLA SALUTE TITOLO PROGETTO: Soggetto promotore Istituto Scolastico Scuola. Sede della scuola Ambito: Val Seriana Val Seriana Superiore e Val di Scalve Target (a

Dettagli

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO 16 20 Luglio 2007 ( Maddaloni ) Nell ambito delle azioni previste in attuazione dei Protocolli d intesa stipulati il 23 novembre 2006 e il 13 marzo 2007 rispettivamente,

Dettagli

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO 16 20 Luglio 2007 ( Maddaloni ) Nell ambito delle azioni previste in attuazione dei Protocolli d intesa stipulati il 23 novembre 2006 e il 13 marzo 2007 rispettivamente,

Dettagli

Istituto Comprensivo San Vito Viale Trento e Trieste, San Vito Romano Roma tel. 06/ Fax 06/ rmic8an002-distretto Scolastico

Istituto Comprensivo San Vito Viale Trento e Trieste, San Vito Romano Roma tel. 06/ Fax 06/ rmic8an002-distretto Scolastico Istituto Comprensivo San Vito Viale Trento e Trieste, 30-00030 San Vito Romano Roma tel. 06/9571058 Fax 06/95479212 rmic8an002-distretto Scolastico XXXVI Mail : rmic8an002@istruzione.it web: www.scuolesanvitoromano.it

Dettagli

PRESENTAZIONE IL PROGETTO

PRESENTAZIONE IL PROGETTO PRESENTAZIONE Come l orientamento alla cultura della protezione civile, della sicurezza e dell autoprotezione dai rischi si integra nel percorso formativo dei giovani, esaltandone le percezioni, le motivazioni

Dettagli

Descrittori sotto ambito a1

Descrittori sotto ambito a1 ALLEGATO 1 Ambiti di Legge e sotto ambiti (Legge 107/15) Indicatori Descrittori Descrittori sotto ambito a1 volti ad evidenziare la qualità dell insegnamento ambito a) l. 107/15: qualità dell insegnamento

Dettagli

Gli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo

Gli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo Gli esperti Ismu Mariagrazia Santagati Progetto Interculture - Fondazione Cariplo Ruolo e funzioni - Garanti del contenuto che qualifica il Progetto Interculture - sulla base dell assunzione e della condivisione

Dettagli

Stress management e orientamento al risultato

Stress management e orientamento al risultato Stress management e orientamento al risultato 3 giornate Gestione dello stress e orientamento al risultato sono due competenze chiave nel lavoro e nella vita quotidiana. La pressione del tempo, le scadenze,

Dettagli

Progetto interministeriale Scuola e salute Gli accordi interministeriali, filosofia e motivazioni del progetto

Progetto interministeriale Scuola e salute Gli accordi interministeriali, filosofia e motivazioni del progetto Progetto interministeriale Scuola e salute Gli accordi interministeriali, filosofia e motivazioni del progetto Dott.ssa Daniela Galeone Ministero del Lavoro, della Salute e dellepolitiche Sociali Torino,

Dettagli

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Metodologia e ambiti di applicazione 5/6 maggio 2012

WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Metodologia e ambiti di applicazione 5/6 maggio 2012 1 WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Metodologia e ambiti di applicazione 5/6 maggio 2012 PRESENTAZIONE Da diversi anni la scuola ha aperto le proprie porte al mondo della

Dettagli

Accoglienza ed inclusione dei migranti. Le esperienze della scuola

Accoglienza ed inclusione dei migranti. Le esperienze della scuola Accoglienza ed inclusione dei migranti Le esperienze della scuola Punti su cui confrontarsi Il modello di accoglienza e di integrazione degli alunni migranti. Integrazione scolastica ed inclusione sociale.

Dettagli

Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014

Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014 Progetto per il sostegno dell educazione fisica e sportiva nella scuola primaria 28/11/2014 1 Premessa Partendo dall analisi dell esperienza fatta con 5 edizioni del progetto di Alfabetizzazione Motoria

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA

PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI CATANIA PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO CENTRO DI SERVIZI PER LA DISABILITA UNIVERSITA DEGLI STUDI AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE n 3 UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. tra. Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale. AVIS Regionale Toscana

PROTOCOLLO D INTESA. tra. Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale. AVIS Regionale Toscana PROTOCOLLO D INTESA tra Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale e AVIS Regionale Toscana VISTO il D.L. del 16 aprile 1994, n.297 e successive modificazioni ed integrazioni, contenente

Dettagli

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA

UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA CONFCOOPERATIVE TOSCANA PROTOCOLLO DI INTESA tra UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA TOSCANA (di seguito denominato USR) e CONFCOOPERATIVE TOSCANA (di seguito denominata CONFCOOPERATIVE) Rafforzare il rapporto tra scuola e mondo

Dettagli

IL CORPO FRA CULTURE: IDENTITA' DI GENERE E AFFETTIVITÀ NELLE NUOVE GENERAZIONI Un intervento sperimentale di Peer Education partecipata e

IL CORPO FRA CULTURE: IDENTITA' DI GENERE E AFFETTIVITÀ NELLE NUOVE GENERAZIONI Un intervento sperimentale di Peer Education partecipata e IL CORPO FRA CULTURE: IDENTITA' DI GENERE E AFFETTIVITÀ NELLE NUOVE GENERAZIONI Un intervento sperimentale di Peer Education partecipata e multiculturale PRIMA FASE DEL PROGETTO (2013-14) Sperimentazione

Dettagli

Corso di formazione Concorso a cattedra 2016 Le competenze e abilità del docente. Programma

Corso di formazione Concorso a cattedra 2016 Le competenze e abilità del docente. Programma Corso di formazione Concorso a cattedra Le competenze e abilità del docente Programma DESTINATARI Candidati del Concorso a Cattedra per tutte le classi di concorso di ogni ordine e grado. NUMERO PARTECIPANTI

Dettagli

Percorsi di prevenzione su fumo, alcol e sostanze Dipartimento Patologia delle Dipendenze Guida ai percorsi

Percorsi di prevenzione su fumo, alcol e sostanze Dipartimento Patologia delle Dipendenze Guida ai percorsi Guida ai percorsi Le nostre proposte operative sono suddivise in 5 tipologie progetti di formazione, rivolti a docenti e a genitori progetti di educazione e promozione della salute, rivolti ad allievi

Dettagli

Alunni Diversamente Abili (DVA)

Alunni Diversamente Abili (DVA) Alunni Diversamente Abili (DVA) Protocollo per l inclusione degli studenti diversamente abili Finalità: garantire il diritto all istruzione e i necessari supporti agli alunni; inserire gli alunni diversamente

Dettagli

PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo

PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo Il progetto PUZZLE - Educare alla Diversità nasce da una serie di riflessioni ed esperienze educative promosse e sperimentate dalla cooperativa Il Cardo sul

Dettagli

PROGETTO ORIENTAMENTO

PROGETTO ORIENTAMENTO PROGETTO ORIENTAMENTO anno scolastico 2014.15 Finalità: - L orientamento è un processo di apprendimento contestuale all attività curricolare, struttura non accessoria ma centrale dell azione formativa:

Dettagli

Progetto triennale di intervento dell animatore digitale Prof. Nicola Zompa

Progetto triennale di intervento dell animatore digitale Prof. Nicola Zompa Premessa Progetto triennale di intervento dell animatore digitale Prof. Nicola Zompa L Animatore Digitale è un docente che, insieme al Dirigente Scolastico e al Direttore Amministrativo, coordinerà la

Dettagli

Progetto:

Progetto: Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Ufficio IV - Ambito Territoriale di Asti Partners Progetto: INFORMI@MOCI Associazione Mani Colorate

Dettagli

ORIENTAMENTO NELLE TRANSIZIONI: STRUMENTI PER LA SCUOLA

ORIENTAMENTO NELLE TRANSIZIONI: STRUMENTI PER LA SCUOLA XIV Convegno Nazionale AlmaDiploma Orientamento e dis-orientamento Gli strumenti e le azioni per le scelte degli studenti della scuola secondaria di I e II grado ORIENTAMENTO NELLE TRANSIZIONI: STRUMENTI

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI PER LA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI NEL SISTEMA DI

Dettagli

IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del

IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM 36167 del 5-11-2015 Secondo quanto riportato dal DM 850 del 27/10/2015, il periodo di formazione e di prova è finalizzato specificamente

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del benessere organizzativo

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del benessere organizzativo PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.5.1 7.2.1 7.8.1 Programma: Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del benessere organizzativo Razionale

Dettagli

IN SICUREZZA Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici. Il modello delle Scuole che Promuovono Salute:

IN SICUREZZA Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici. Il modello delle Scuole che Promuovono Salute: IN SICUREZZA Progetto di Integrazione Sicurezza nei curricula scolastici Il modello delle Scuole che Promuovono Salute: salute e sicurezza nelle scuole. Leadership del Dirigente e buone prassi. Materiali

Dettagli

Accompagnare al cambiamento

Accompagnare al cambiamento Accompagnare al cambiamento percorso per Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari Reggio Emilia 24-25-26 settembre 2009 E.Centis*, P.Beltrami*, G.P.Guelfi** (*) Azienda USL Bologna (**) Università

Dettagli

Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus)

Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus) Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus) Premessa Il progetto presentato si muove nell ambito di una strategia di sostegno delle famiglie romane, realizzando:

Dettagli

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento. PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche

Dettagli

TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO

TITOLO INIZIATIVA DESTINATARI LUOGO DURATA COSTO AMBITO PRESENTAZIONE delle INIZIATIVE di FORMAZIONE ORGANIZZATE dai SOGGETTI ACCREDITATI o RICONOSCIUTI COME QUALIFICATI (DM 177/00 - Direttiva 90/03) Allegato B ENTE: ISTITUTO BENALBA PER L'AGGIORNAMENTO E LA

Dettagli

Agenzia delle Entrate

Agenzia delle Entrate Protocollo d intesa tra Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Trento e Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca PROTOCOLLO D INTESA tra l Agenzia delle Entrate

Dettagli

PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009

PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009 PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009 Le proposte hanno come sfondo, obiettivi e modalità di formazione, fissati nella direttiva del Sovrintendente Scolastico in materia

Dettagli

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva Le scelte di politica scolastica, coerentemente all analisi del contesto territoriale e dei bisogni formativi evidenziati nelle Linee Guida georeferenziate, data la criticità e la problematicità delle

Dettagli

AUTONOMIA SCOLASTICA. Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015

AUTONOMIA SCOLASTICA. Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015 AUTONOMIA SCOLASTICA Dal D.Lgs 275del 1999 alla L.107del 2015 IL MODELLO DI STATO E L AUTONOMIA SCOLASTICA L AUTONOMIA ALLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E STATA CONFERITA TRAMITE LART. 21 DELLA LEGGE 59/97

Dettagli

IL PIANO NAZIONALE DI FORMAZIONE PER IL TRIENNIO 2016/2019.in sintesi

IL PIANO NAZIONALE DI FORMAZIONE PER IL TRIENNIO 2016/2019.in sintesi I.C. ENZO BIAGI via Orrea 23 00123 ROMA IL PIANO NAZIONALE DI FORMAZIONE PER IL TRIENNIO 2016/2019.in sintesi MIUR D.M. 797 del 19 OTTOBRE 2016 F.S. Nicoletta Cigliano LEGGE 107/2015 La formazione in servizio

Dettagli

MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA

MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA MONITORAGGIO SU PROGETTO PILOTA Progetto DSA: creare una buona scuola per un apprendimento facilitato degli allievi DSA Prof. Antonio Augenti, Dott.ssa Maria A. Geraci Dott.ssa M. Filomena Casale PREMESSA

Dettagli

GRUPPO DI LAVORO CIIP SSL SCUOLA

GRUPPO DI LAVORO CIIP SSL SCUOLA GRUPPO DI LAVORO CIIP SSL SCUOLA INTEGRAZIONE DELLA SSL NELL ISTRUZIONE SCOLASTICA ED UNIVERSITARIA Roma, 31 o)obre 2014 ing. Elisa GERBINO Segretario ANIS Coordinatore del GdL CIIP Scuola INQUADRAMENTO

Dettagli

Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola

Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola Curricolo verticale d'istituto e co-progettazione: integrazione tra le competenze dell'esperto e le esigenze della scuola Paolo Seclì Università di Modena e Reggio Emilia Dip. di Educazione e Scienze Umane

Dettagli

CORSO DI PERFEZIONAMENTO BIENNALE A.A. 2016/2017 e 2017/2018 (Legge 19/11/1990 n art. 6, co. 2, lett. C )

CORSO DI PERFEZIONAMENTO BIENNALE A.A. 2016/2017 e 2017/2018 (Legge 19/11/1990 n art. 6, co. 2, lett. C ) CORSO DI PERFEZIONAMENTO BIENNALE A.A. 2016/2017 e 2017/2018 (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett. C ) Corso di Perfezionamento Universitario BIENNALE Tecniche e metodologie didattiche innovative

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

Area di ricerca 3 Utilizzo della metodologia life skills education e peer education

Area di ricerca 3 Utilizzo della metodologia life skills education e peer education Progetto CCM Utilizzo della strategia di prevenzione di comunità nel settore delle sostanze d abuso Area di ricerca 3 Utilizzo della metodologia life skills education e peer education Referente: Azienda

Dettagli

La Qualità è a scuola

La Qualità è a scuola Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CAMPANIA Direzione Generale Via Ponte della Maddalena 55-80142 Napoli Segreteria Direttore Generale - 0815576624-356

Dettagli

Azienda Policlinico Umberto I. Settore Formazione Provider Nazionale per la Formazione ECM n 545

Azienda Policlinico Umberto I. Settore Formazione Provider Nazionale per la Formazione ECM n 545 Azienda Policlinico Umberto I Settore Formazione Provider Nazionale per la Formazione ECM n 545 Roma, 17 giugno 2011 Azienda Policlinico Umberto I L Azienda Policlinico Umberto I, è volta alla programmazione

Dettagli

Codice GSA1058AI-DI Sede: Éupolis Lombardia - Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione via Copernico, 38 20125 Milano

Codice GSA1058AI-DI Sede: Éupolis Lombardia - Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione via Copernico, 38 20125 Milano Conoscere le differenze culturali e crescere nell integrazione: modelli comunicativi e processi di costruzione di una rete territoriale integrata Percorso formativo di secondo livello per operatori sanitari,

Dettagli

CITTADINANZA E COSTITUZIONE NEL QUADRO DELLA RECENTE NORMATIVA

CITTADINANZA E COSTITUZIONE NEL QUADRO DELLA RECENTE NORMATIVA Sergio Blazina dirigente tecnico USR Piemonte CITTADINANZA E COSTITUZIONE NEL QUADRO DELLA RECENTE NORMATIVA Museo diffuso 5 ottobre 2016 LE ORIGINI LEGGE 169/2008, art. 1 comma 1: A decorrere dall'inizio

Dettagli

ANNO SCOLASTICO Parte I analisi dei punti di forza e di criticità

ANNO SCOLASTICO Parte I analisi dei punti di forza e di criticità tel. +39 0426-631742 fa 0426 322199 Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. RILEVAZIONE DEI BES PRESENTI: n 1. Disabilità con D.F. (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 48 Minorati vista 1 Minorati

Dettagli

Prot.4938/A2a All ALBO di ISTITUTO IL COMITATO DI VALUTAZIONE DELIBERA

Prot.4938/A2a All ALBO di ISTITUTO IL COMITATO DI VALUTAZIONE DELIBERA Prot.4938/A2a All ALBO di ISTITUTO IL COMITATO DI VALUTAZIONE VISTA la legge 13.7.2015, n. 107, art. 1 commi 126-130; VISTO il DLgs. 16.4.1994, n. 297, art. 11 così come novellato dalla legge 107/15, ed

Dettagli

Via Pietro Micca, Torino tel. 011/ PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO LINEE GUIDA

Via Pietro Micca, Torino tel. 011/ PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO LINEE GUIDA PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO LINEE GUIDA 1. Premessa L alternanza scuola-lavoro non è un percorso formativo, ma una metodologia didattica che si realizza all interno dei percorsi curricolari e presuppone

Dettagli

Una questione complicata

Una questione complicata Una questione complicata mettere in ordine Documenti MIUR MIUR.AOODPIT.REGISTRO UFFICIALE(U).0000035.07-01-2016 OGGETTO: Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione

Dettagli

PROGETTI INNOVATIVI AUTONOMI DI SPERIMENTAZIONE IN ASL

PROGETTI INNOVATIVI AUTONOMI DI SPERIMENTAZIONE IN ASL PROGETTI INNOVATIVI AUTONOMI DI SPERIMENTAZIONE IN ASL ORDINAMENTO E INDIRIZZO DI RIFERIMENTO Il Progetto coinvolge le classi terze e quarte dell indirizzo TURISMO. L indirizzo TURISMO è un indirizzo specifico

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO PIANO DI MIGLIORAMENTO Finalità generali: realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza

Dettagli

A.S. 2015/16 CIRCOLARE INTERNA N. 294

A.S. 2015/16 CIRCOLARE INTERNA N. 294 Bagheria, 30/05/2016 A.S. 2015/16 CIRCOLARE INTERNA N. 294 Ai Docenti neo immessi in ruolo Ai docenti tutor Al DSGA Al Personale ATA Sito web Atti Oggetto: Adempimenti finali Docenti neo immessi in Ruolo

Dettagli

Relazione Finale. sul progetto

Relazione Finale. sul progetto Relazione Finale sul progetto Il presente intervento formativo è stato inserito nell ambito di un esperienza di ricercaazione su strategie didattiche innovative e alternative sulla Qualità d Aula e nasce

Dettagli

PROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE

PROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE PROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE LA RETE DI SCUOLE IIS MONTALE Cinisello Balamo IC ZANDONAI Cinisello Balsamo IC BUSCAGLIA Cinidello Balsamo Progetto "I Care" - I.I.S. "E.

Dettagli

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1

Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa. Bozza di lavoro 1 Proposta di Patto Provinciale per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica e formativa 1 Bozza di lavoro 1 Considerati la Legge del 27 dicembre 2006 n. 296 articolo 1, comma 622, che prevede

Dettagli

La didattica per competenze, costruzione di moduli interdisciplinari

La didattica per competenze, costruzione di moduli interdisciplinari La didattica per competenze, costruzione di moduli interdisciplinari Interdisciplinarietà non come somma di discipline. Modulo interdisciplinare Quali competenze per risolvere un problema interdisciplinare.

Dettagli

L ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, L IMPEGNO INAIL PER LA PREVENZIONE

L ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, L IMPEGNO INAIL PER LA PREVENZIONE Roma, 12 dicembre 2016 Ester Rotoli L ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, L IMPEGNO INAIL PER LA PREVENZIONE LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA NELLA SCUOLA Cultura della prevenzione SCUOLA Cultura della salute e della

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CASSANO MAGNAGO II ( Scuola dell Infanzia - Primaria E. Fermi - Secondaria G.B. Maino)

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CASSANO MAGNAGO II ( Scuola dell Infanzia - Primaria E. Fermi - Secondaria G.B. Maino) ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CASSANO MAGNAGO II ( Scuola dell Infanzia - Primaria E. Fermi - Secondaria G.B. Maino) PROGETTO INTERCULTURA a.s. 2011/2012 Premessa La scuola è spesso la prima istituzione

Dettagli

AREA DEI SAPERI FORMATIVI

AREA DEI SAPERI FORMATIVI AREA DEI SAPERI FORMATIVI I percorsi di studio QUADRO ORARIO SETTIMANALE DELL INDIRIZZO SCIENZE SOCIALI 5 anno Italiano 4 Latino (corso mattutino) 2 Storia 2+1 1^lingua straniera 2 2^ lingua straniera

Dettagli

Alternanza scuola - lavoro. Dirigente tecnico Maurizio Rosina Assessorato Istruzione e Cultura

Alternanza scuola - lavoro. Dirigente tecnico Maurizio Rosina Assessorato Istruzione e Cultura Alternanza scuola - lavoro Il contesto normativo Già introdotta dalla Riforma Moratti del 2005, è stata resa obbligatoria dalla legge 107 del 2015, la c.d. legge sulla Buona Scuola, e coinvolge tutte le

Dettagli

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA. all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA

PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA. all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA ISTITUTO COMPRENSIVO DON F. MOTTOLA TROPEA PROGRAMMAZIONE ANNUALE ATTIVITA ALTERNATIVA all insegnamento della RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA PRIMARIA ATTIVITA ALTERNATIVA ALL I.R.C. L esigenza di un attività

Dettagli

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN VAL DI SOLE

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN VAL DI SOLE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN VAL DI SOLE Azioni di miglioramento condivise per la riduzione dei rifiuti e la qualita della raccolta differenziata PROPOSTA DI PROGETTO Aprile 2015 Per Comunità della Valle

Dettagli