La dieta nelle patologie endocrine

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1 La dieta nelle patologie endocrine Prof.ssa Carla Lubrano Dipartimento di Fisiopatologia Medica

2 ... Quando voi potete guarire con la dieta, non prescrivete nessun rimedio... Rhazés medico arabo d.c.

3 Nutrizione ottimale Un adeguato apporto di alimenti che permette di: Ottimizzare le funzioni fisiologiche di un Individuo Assicurare la salute e il benessere

4 obiettivi: LARN Proteggere l intera popolazione dal rischio di carenze nutrizionali Fornire elementi utili per valutare l adeguatezza nutrizionale della dieta media della popolazione o di gruppi di essa rispetto ai valori proposti Pianificare la politica degli approvvigionamenti alimentari nazionali nonché l alimentazione di comunità

5 Fabbisogno energetico.l apporto di energia alimentare necessario a compensare il dispendio energetico di individui che mantengono un livello di attività fisica sufficiente a partecipare attivamente alla vita sociale ed economica e che abbiano dimensione e composizione corporee compatibili con un buon stato di salute a lungo termine (LARN 1996)

6 Alimentazione equilibrata Per Alimentazione Equilibrata si intende quel tipo di alimentazione in grado di soddisfare i fabbisogni dell organismo quantitativamente (calorie), qualitativamente (composizione bromatologica e varietà degli alimenti) tenendo conto delle necessità psicologiche e socioculturali dell individuo.

7 Dieta bilanciata Un adeguato insieme di alimenti in grado di fornire la quantità necessaria di nutrienti per: Supportare la crescita Mantenere il peso corporeo Prevenire lo sviluppo di malattie associate a eccessi o carenze alimentari

8 BILANCIO ENERGETICO Introito o entrata energetica dall ambiente all uomo (alimenti) Dispendio o spesa energetica dall uomo all ambiente (attività fisica) Introito e dispendio definiscono il Bilancio energetico

9 Equilibrio energetico E in = E out Il peso corporeo si mantiene stabile mentre al prevalere di un bilancio negativo o positivo corrisponde una riduzione o un aumento del peso corporeo. La perdita di un kg di grasso corrisponde circa a 7700 kcal.

10 La dieta come terapia: E il primo approccio terapeutico della maggior parte dei disordini metabolici: integrare carenze ridurre l ingestione di metaboliti nocivi fornire elementi protettivi ridurre fattori di rischio

11 Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo Ippocrate

12 I principi nutritivi I principi nutritivi sono sostanze chimiche che si trovano più o meno in tutti gli alimenti, ma in quantità diverse dall uno all altro e agiscono nell organismo essenzialmente in tre modi: apportando i materiali per la costruzione e il mantenimento dei tessuti corporei (funzione costruttrice e riparatrice);

13 I principi nutritivi fornendo i combustibili, cioè le sostanze che bruciando (ovvero combinandosi con l ossigeno) nell organismo gli assicurano le energie necessarie per lo svolgimento delle sue attività (funzione energetica); fornendo le sostanze capaci di regolare i processi biologici che si svolgono nell organismo (funzione equilibratrice regolatrice protettiva).

14 I vari principi nutritivi: I glucidi o zuccheri Le proteine I lipidi o grassi Le vitamine Minerali Acqua

15 La distribuzione dei macronutrienti

16 Fabbisogno proteico Il fabbisogno proteico nell adulto è di circa 1 g/kg/die. Chi pratica attività fisica può aumentare l apporto fino a 1,5-1,7 g/kg/ die.

17 Fabbisogno lipidico L apporto lipidico non dovrebbe superare il 30% delle calorie totali Dal punto di vista qualitativo: Acidi grassi saturi 7-10% Acidi grassi monoinsaturi 12-15% Acidi grassi polinsaturi: 7-10%

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19 Fabbisogno glucidico Rappresentano circa il 55-60% fino al 65% delle calorie totali 20-30% zuccheri semplici 70-80% zuccheri complessi Una dieta ricca in glucidi può aumentare il quantitativo di glicogeno muscolare ed epatico migliora una prestazione atletica intensa e di breve durata aumenta la resistenza e ritarda la comparsa dei segni

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23 Gruppo Alimenti Nutrienti forniti 1 2 carni, pesci, uova latte e derivati proteine di alta qualità, ferro alcune vitamine del gruppo B calcio, proteine di alta qualità alcune vitamine del gruppo B carboidrati, 3 4 cereali, tuberi e derivati legumi proteine di scarsa qualità, vitamine del gruppo B proteine di media qualità, ferro, alcune vitamine del gruppo B 5 Oli e grassi da condimento grassi

24 GRUPPO 1 CARNE - PESCE - UOVA F O R N I S C O N O FERRO, VIT B12, PROTEINE AD ALTO VALORE BIOLOGICO (Nobili) GRASSI CONTENUTI SATURI: - INSATURI: CARNE ROSSA UOVO POLLO PESCE FUNZIONE: COSTRUZIONE MASSA MUSCOLARE, TESSUTI regolarmente 2-3/settimana 1/settimana CONSUMI CONSIGLIATI Pollo,tacchino Maiale salumi Pesce magro Manzo, vitello Interiora Uova Pesce grasso fritti

25 GRUPPO 2 LATTE - YOGURT - FORMAGGI F O R N I S C O N O CALCIO, VITAMINA B, PROTEINE AD ALTO VALORE BIOLOGICO (Nobili) PORZIONE MEDIA CONSIGLIATA PER IL FABBISOGNO GIORNALIERO DI CALCIO 250g di latte LO YOGURT: L acidificazione del prodotto avviene da parte di due principali ceppi batterici: il lattobacillo Lactobacillus bulgaricus lo Streptococcus thermophilus. I batteri lattici vivi assunti con lo yogurt realizzano un vero antagonismo biologico verso eventuali germi patogeni dell intestino con conseguente riduzione dei fenomeni putrefattivi. regolarmente 2-3/settimana 1/settimana CONSUMI CONSIGLIATI Latte parz.scremato Latte intero Panna Latte scremato formaggi burro youghurt

26 GRUPPO 3 CEREALI - PATATE F O R N I S C O N O VITAMINA B, CARBOIDRATI, PROTEINE A MEDIO VALORE F I B R E FUNZIONE FONTE DI ENERGIA A LENTO CONSUMO (PANE, PASTA) OTTIMO IL CONSUMO DI PRODOTTI INTEGRALI PER IL FABBISOGNO DI FIBRE 35 gr. al giorno regolarmente 2-3/settimana CONSUMI CONSIGLIATI 1/settimana Pane integrale Lieviti biscotti Pasticceria Pasta integrale Pizza Patate fritte cereali Pasta all uovo castagne riso

27 GRUPPO 4 L E G U M I FORNISCONO ferro, vitamina b, proteine di origine vegetale fibre solubili/insolubili Galattomannani,pectine,gomme, mucillaggini Cellulosa, emicellulosa, lignine POSSONO ESSERE SOSTITUITI ALLA CARNE CONSUMI CONSIGLIATI 2-3 VOLTE per SETTIMANA (Anche in sostituzione di pane, pasta, patate, carne) 100 GR. DI LENTICCHIE (IN PROTEINE) CORRISPONDONO A:

28 GRUPPO 5 GRASSI DA CONDIMENTO SATURI Di origine animale Aumentano il colesterolo Aumentano rischio di malattie cardiache INSATURI Di origine vegetale - pesce Diminuiscono il colesterolo Riducono il rischio di malattie cardiovascolari F O R N I S C O N O ACIDI GRASSI ESSENZIALI (LINOLEICO - LINOLENICO) EVITANO CARENZE NUTRIZIONALI, SONO FONDAMENTALI PER LA CRESCITA DELL UOMO OLIO DI OLIVA E OLIO DI SEMI FORNISCONO 9 KCAL PER GRAMMO La quota consigliata di olio è 20ml. Pari a 4 cucchiaini al giorno

29 GRUPPO 6 ORTAGGI FRUTTA (Fonte di Vitamina A) Si distinguono per il loro colore giallo arancio e verde scuro Forniscono vitamine A e C sali minerali e fibre carote, albicocche, melone, cachi, zucca, peperoni, spinaci, cicoria, lattuga 100 gr. di spinaci corrispondono a 400 microgr. di vitamina A

30 GRUPPO 7 ORTAGGI FRUTTA (Fonte di Vitamina C) Forniscono vitamine A e C sali minerali e fibre Questo gruppo comprende: frutta acidula agrumi, kiwi frutti di bosco ananas Ortaggi cavoli, spinaci radicchio peperoni 120 gr. di arance corrispondono a 50 mg. di vitamina C : mandarini, limoni, mandaranci, 100 gr. fragole 180 gr. lattuga, broccoli 180 gr. lamponi 200 gr. ananas 500 gr. cavolini di bruxelles 80 gr. Peperoni 40 gr.

31 Distribuzione energetica dei pasti nell arco della giornata. Colazione 20% Snack 5% Pranzo 40% Merenda 5%

32 LA COSCIENZA ALIMENTARE Ognuno dovrebbe conoscere il proprio fabbisogno calorico quotidiano Ognuno dovrebbe conoscere il proprio BMI e la propria % di massa grassa

33 Approccio dietetico Obesità Sindrome Metabolica

34 Body Mass Index (BMI) Indice di Massa Corporea (IMC) BMI = PESO ALTEZZA 2 m 2 Kg Classificazione BMI (kg/m 2 ) Rischio di comorbilità Normalità medio Sovrappeso ³ 25 Pre-obesi Aumentato Obesi classe I Moderato Obesi classe II Severo Obesi classe III ³40.0 Molto severo World Health Organization, 1998

35 Terapia obesità Dieta Attività fisica Terapia comportamentale Supporto sociale e psicologico Terapia farmacologica

36 METABOLIC SYNDROME Insulin resistance Obesity Diabetes Hypertension Dyslipidaemia Atherosclerosis risk Reaven GM. Annu Rev Med 1993; 44:121

37 UNICA STRATEGIA OGGI PROPONIBILE Dieta e cambiamenti nello stile di vita DIETA significa modificare l alimentazione 1) qualitativamente 2) quantitativamente Ciò consente di contrastare anche la suscettibilità genetica

38 Una modesta perdita di peso riduce la mortalità e migliora la salute La riduzione del 5-10% del peso iniziale è sufficiente a: Ridurre eventi cardiovascolari, mortalità cardica e della mortalità totale in pazienti con pregresso IMA Ridurre la mortalità per diabete(>30%) e la mortalità totale(>20%) nei diabetici di tipo 2 Ridurre (58%) del rischio di sviluppare diabete nei pazienti sovrappeso Migliorare: - Ipertensione - Dislipidemia - Controllo glicemico - Danno epatocellulare, infiammazione e fibrosi.

39 (Blackburn, 1993) RIDUZIONE DEL PESO: QUANTO? I fase: 5-10% del peso iniziale... una percentuale variabile di pazienti trae significativi benefici da questa perdita di peso II fase: 20% del peso iniziale questa quota di riduzione del peso migliora, in modo rilevante la malattia ipertensiva, il diabete e le patologie cardiovascolari...

40 Terapia dietetica tradizionale Diete a deficit bilanciato ( 1200 kcal/die) Diete a basso contenuto calorico (LCD: kcal/die) Diete a bassissimo contenuto calorico (VLCD: < 800 kcal/die)

41 Indicazioni VLCD Necessità di forte decremento ponderale in tempi brevi per patologie mediche o chirurgiche Modalità di esecuzione suggerite formule liquide commerciali e/o alimenti supplementare con fibre, minerali (sopr. potassio), vitamine, acqua (2 litri/die)

42 VLCD Avvertenze introito calorico minimo: 400 kcal (F) 500 kcal (M) proteine ad alto valore biologico, minimo 50 g/die indispensabile stretta supervisione medica efficacia minima a lungo termine (--> weight cycling) rischio elevato di colelitiasi se lipidi < 12g/die

43 VLCDs Vanno usate sotto stretta supervisione medica Inducono un rapido miglioramento del controllo glicemico e lipidico Migliorano la sensibilità all insulina e la secrezione insulinica La loro efficacia nel lungo periodo è ancora controversa

44 LCD Indicazioni Pazienti con ridotti dispendi energetici (es. mobilità fortemente limitata in età avanzata) Necessità di decremento ponderale in tempi brevi per patologie mediche o chirurgiche

45 LCD Modalità di esecuzione suggerite 3-4 pasti/die proteine: g/kg peso ideale lipidi: <25% (20-30 g/die) fibre: g/die Avvertenze difficoltosa la compliance a medio e lungo termine

46 Dieta a deficit calorico bilanciato Obiettivi Ottenere una perdita di peso lenta ma progressiva (riduzione dell 8-10% del peso iniziale in 4-6 mesi) Ridurre altri fattori di rischio (ipercolesterolemia, ipertensione) Acquisire nuove abitudini alimentari

47 Dieta a deficit calorico bilanciato Quante calorie? Valutare il dispendio energetico (LARN) Valutare coesistenza di disturbo del comportamento alimentare Definire il tempo di raggiungimento degli obiettivi Deficit calorico Perdita di peso kcal g/settimana kcal g/settimana kcal/die (donna attiva) kcal/die (uomo attivo)

48 Dieta a deficit calorico bilanciato: composizione nutrizionale Calorie Lipidi totali Proteine Carboidrati Fibre Colesterolo Cloruro di sodio Calcio kcal/die inferiore al dispendio energetico 30% delle calorie totali saturi 8-10% monoinsaturi fino al 15% polinsaturi fino al 10% 15% delle calorie totali 55% delle calorie totali g/ die < 300 mg/ die non più di 100 mmol/die (circa 2.4g di sodio o 6 g di cloruro di sodio) mg/die (fonte: LiGIO 1999)

49 L. Fontana et Al. PNAS Apr, 27; 2004 La sola restrizione calorica (CR) a lungo termine riduce i fattori di rischio cardiovascolare Un recente studio ha messo a confronto 18 pazienti a regime dietetico ipocalorico con 18 pazienti dieta libera per un periodo di 6 anni: Soggetti sani di età compresa tra 35 e 82 anni (media 50) di estrazione socio-economica diversa reclutati indipendentemente dalla presenza di fattori di rischio preesistenti CR: Kcal/die 26% Kcal da proteine 28% Kcal da grassi 46% Kcal da carboidrati complessi Eliminati tutti gli alimenti contenenti acidi grassi saturi e quelli ad alto contenuto di zuccheri

50 CR riduce significativamente tutti i BMI PA TChol PCR LDL IL-6 HDL IL-8 L.Fontana et Al. PNAS Apr, 27; 2004

51 Goals della terapia nutrizionale Raggiungere un peso ragionevole Assicurare un buon controllo glicemico Normalizzare il profilo lipidico

52 Vantaggi del calo ponderale Miglioramento del controllo glicemico Miglioramento della sensibilità insulinica Diminuzione della pressione arteriosa Miglioramento del profilo lipidico Diminuzione dei livelli di PAI-1

53 DIETA MEDITERRANEA Ricca di agenti anti-ossidanti: Frutta Verdura Cereali Olio di oliva Utilizzata nel trattamento della sindrome metabolica perchè riduce il rischio di patologia cardiovascolare

54 DIETA MEDITERRANEA

55 DIETA MEDITERRANEA

56 Dieta mediterranea: Piramide alimentare:

57 La dieta mediterranea GIORNALMENTE - cereali integrali e tuberi: pane e pasta di frumento integrale, riso, mais, farro, avena, segale, orzo, grano saraceno, patate, ecc.; - legumi secchi e verdi: fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave, lupini, cicerchie, ecc.; - frutta (a polpa e a guscio): mele, pere, arance, mandarini, albicocche, pesche, uva, fichi, angurie, meloni, lamponi, fragole, castagne, noci, nocciole, mandorle, pinoli, pistacchi, ecc.; - verdure e ortaggi: rape, ravanelli, carote, insalate, spinaci, cicorie, crescione, porri, asparagi, finocchi,

58 La dieta mediterranea - condimenti: principalmente olio extravergine di oliva. - erbe aromatiche: basilico, timo, maggiorana, origano, aglio, ecc.; - latte intero di vacca o capra e formaggi; - vino.

59 La dieta mediterranea UNA-TRE VOLTE A SETTIMANA - carne: prevalentemente bianca, quindi di volatili da cortile come pollo,tacchino, coniglio. - pesce: in prevalenza azzurro come acciughe, sardine, aringhe, aguglie, sgombri, spatole, ecc.; - uova: utilizzate anche per la fare la pasta. CON MINORE FREQUENZA - dolci, miele.

60 DIETA MEDITERRANEA La DIETA MEDITERRANEA può essere utilizzata come terapia della sindrome metabolica perché: Riduce significativamente i markers di infiammazione Una dieta ricca di vitamine ed altri antiossidanti migliora la funzione endoteliale grazie ad una marcata riduzione delle citochine infiammatorie L incremento del contenuto in fibre (da 4,5 g a 16,8/die ) in una dieta ricca di carboidrati è associata alla riduzione dei livelli di IL-18 La dieta programmata secondo questo principio dimostra una riduzione dello stress ossidativo associato all ingestione dei macronutrienti T. Kim et Al. Jama Vol 292 N 12, Sept 2004

61 DIETA MEDITERRANEA E un tipo di nutrizione funzionale? Ha funzione terapeutica per la Sindrome Metabolica Razionale per la terapia della Sindrome Metabolica: Riduce i markers infiammatori Migliora la funzione endoteliale Riduce lo stress ossidativo T. Kim et Al. Jama.292; n12, 2004

62 DIETA MEDITERRANEA Ricca di grassi mono/poli insaturi e di fibre Alto contenuto di acidi grassi ω-3 Ridotto contenuto di acidi grassi ω-6 RIDUCE SIGNIFICATIVAMENTE LA PREVALENZA DELLA SINDROME METABOLICA E DEL RISCHIO CV ASSOCIATO K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004

63 ACIDI GRASSI ω-3 Attivano il PPAR-γ stimolando la sua azione immunomodulante Migliorano lo stato infiammatorio cronico Harefuoh 2004 Aug, 243(8):

64 K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004 DIETA MEDITERRANEA e CVD Dieta Mediterranea (90 pz): 50-60% carboidrati 15-20% proteine < 30% grassi di cui saturi < 10% Colesterolo < 300 mg/die Almeno mg/die tra frutta e verdura g/die noci Dieta libera (90 pz): 400 g/die cereali integrali Informazioni nutrizionali di carattere generale simili alla dieta IN ENTRAMBI I GRUPPI È STATO INCREMENTATO L ESERCIZIO FISICO

65 DIETA MEDITERRANEA e CVD Risultati dopo due anni: peso circonferenza vita PA glicemia ed insulinemia colesterolo e trigliceridi IL-6 IL-7 IL-8 PCR HDL K. Esposito et Al. Jama Sept, vol 292 N 12, 2004

66 Adherence to Mediterranean diet and health status: meta-analysis Risk of mortality from cardiovascular diseases associated with two point increase in adherence score formediterranean diet. Squares represent effect size; extended lines show 95% confidence intervals; diamond represents total effect size BMJ 2008;337:a1344

67 Dieta e diabete: Obiettivi clinici della dieta: Ottenere e mantenere livelli di glicemia quanto più possibile vicini alla norma Ottenere livelli di lipidemia ottimali Garantire un adeguato apporto calorico Prevenire, ritardare o trattare fattori di rischio o complicanze legate alla nutrizione Migliorare o mantenere lo stato di salute generale grazie

68 Dieta e diabete:

69 Dieta e diabete: Calorie Sufficienti a ottenere e/o mantenere un appropriato peso corporeo negli adulti, una normale crescita nei bambini e un adeguato apporto in gravidanza Proteine 10-20% delle calorie giornaliere (0,8-1,2 g/kg/die) Ridurre in caso di nefropatia diabetica

70 Dieta e diabete: Piramide alimentare:

71 Dieta e diabete: Grassi Individualizzati in base alla valutazione dello stato nutrizionale e agli obiettivi terapeutici Grassi saturi < 10% delle calorie giornaliere Grassi poliinsaturi fino al 10% delle calorie

72 Dieta e diabete: Colesterolo < 300 mg/die Carboidrati Individualizzati in base alle abitudini alimentari del paziente e allo stato nutrizionale La percentuale e la distribuzione variano in base alla terapia, intorno al 50-55%

73 Dolcificanti Dieta e diabete: Il saccarosio non deve superare il 5% delle calorie totali e comunque ne è consigliabile l uso nel contesto di pasti misti Preferire l uso dei dolcificanti senza valore nutritivo (approvati dalla FDA) che non comportano nessun rischio per il paziente Fibre

74 Dieta e diabete: Sodio < 3000 mg/die come in popolazione generale < 2400 mg/die se ipertensione lieve e moderata < 2000 mg/die se nefropatia, ipertensione, edemi Alcolici uso moderato se il diabete è ben controllato Vitamine/Minerali

75 Dieta e diabete:

76 Dieta e osteoporosi OSTEOPOROSI : condizione di perdita di massa ossea e di minor resistenza dello scheletro ad un trauma, anche di lieve entità,in grado di incrementare il rischio e l incidenza di fratture ossee

77 OSTEOPOROSI Primitiva Secondaria donne in menopausa Sgg anziani Terapia corticosteroidea M di Cushing Immobilizzazione prolungata Ipogonadismo Iperparatiroidismo IRC Ipertiroidismo Artite reumatoide Alcolismo

78 Assorbimento del calcio L assorbimento del calcio esogeno (a cui si aggiungono mg/die di quello endogeno presente nelle secrezioni digestive e nelle cellule della mucosa intestinale desquamate) avviene per ~63% nell ileo terminale tramite meccanismi di trasporto attivo mediati dalla vitamina D. L apporto esogeno di calcio é determinato dal contenuto di calcio nella dieta e dalla scelta di alimenti ricchi di calcio. L assorbimento é inversamente proporzionale all apporto,ogni incremento nell apporto è associato ad un progressivo calo nell efficienza di assorbimento. L assorbimento é influenzato dall interazione nel lume intestinale del calcio con

79 Assorbimento del calcio sostanze chelanti :fosfati inorganici,acido ossalico presenti nel rabarbaro,spinaci e cardi;,acido fitico presente nella crusca...; Minerali: competizione da parte di magnesio,ferro e rame Il sale aumenta l eliminazione di calcio con le urine: per 1g di sale ingerito sono eliminati 10 mg di calcio Una dieta ricca di proteine aumenta l eliminazione di calcio con le urine :per 1 g di proteine é eliminato 1 mg di calcio Macronutrienti : gli zuccheri,specie il lattosio, ne aumentano l assorbimento ;gli acidi grassi formano col calcio sali insolubili,riducendone l assorbimento

80 Fabbisogno giornaliero di calcio Fabbisogno di calcio (mg/die) GIOVANI 0-10 anni anni mg/die mg/die DONNE UOMINI Premenopausa Gravidanza Allattamento Postmenopausa anni > 65 anni 1200 mg/die 1500 mg/die 1200 mg/die 1500 mg/die

81 Alimenti e calcio Adeguato apporto di calcio assorbibile è garantito da: latte e suoi derivati : prediligere latte scremato, yogurt, formaggi freschi ; Acqua :deve contenere almeno 300 mg/l di calcio Alcune verdure a foglia verde (con basso contenuto di ossalati e da un assorbimento frazionale di calcio elevato) :broccoli, verze, cavoli, cavolini di Bruxelles... Legumi ;soia e prodotti derivati (latte, tofu...) Cereali integrali

82 Indicazioni nutrizionali e comportamentali Fabbisogno di vitamina D Fondamentale è la vitamina D che aumenta l assorbimento intestinale di calcio e la sua fissazione nelle ossa. Esposizione ai raggi solari Corretta alimentazione (pesce, cereali, grassi ) anni anni >70 anni Soggetti a rischio Gravidanza / allattamento 200 UI/die 400 UI/die 600 UI/die 800 UI/die 400 UI/die

83 Indicazioni nutrizionali e comportamentali Moderare l introito di sodio Evitare diete iperproteiche Consumare non più di 3 tazze di caffè/die (x 150 mg/die di caffè si perdono 5 mg/die di calcio ) Non assumere più di 35 g di fibre al giorno Evitare alcool Evitare fumo Svolgere costantemente attività fisica Evitare sovrappeso e magrezza

84 Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie L elemento fondamentale per la prevenzione e il trattamento delle tireopatie è lo IODIO. L assunzione raccomandata è 150 ug/die (in gravidanza è 175 ug/die ;durante l allattamento è di 200ug/die ). utilizzare sale iodato per il condimento dei cibi Alimenti contenenti iodio sono: Pesce,frutti di mare Latte Uova Nella frutta e negli ortaggi la presenza di iodio varia dalla

85 Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie Alcuni elementi contengono sostanze gozzigene, ovvero inibiscono la captazione dello iodio e, pertanto,andrebbero evitate : Cavolo Broccoli Verze Rapa Cipolla noci

86 Indicazioni nutrizionali nelle tireopatie Oltre a tali indicazioni di carattere generale, nell ipotiroidismo (soprattutto se associata ad incremento ponderale) é consigliabile una dieta ipocalorica e ipolipidica,ricca di fibre e di alimenti vegetali,evitando carni grasse, formaggi, alcolici ; nell ipertiroidismo (soprattutto se associato a perdita di peso) si consiglia una dieta con adeguato apporto di alimenti ad alta densità nutrizionale, evitando caffè, tè, alcolici, carni e formaggi affumicati, carni grasse e limitando l introito di fibre.

87 Iperuricemia e gotta Iperuricemia : ac.urico >7 mg/dl (U >0.42 mmol/l;d>0.36) aumentata produzione (deficit dell ipoxantina-guanina fosforibosil-trasferasi ;aumentata attività della fosforibosil trasferasi) Aumentato turnover delle nucleo proteine (es anemie emolitiche,linfomi,leucemie );aumentato indice di proliferazione e morte cellulare (es psoriasi) Diminuita eliminazione (nefropatie con diminuzione della VFG)

88 Indicazioni nutrizionali nelle iperuricemie e gotta Acqua : bere l/die medio minerale bicarbonato-calcica o oligominerale (Sangemini,Fiuggi,Chianciano) in quanto ha proprietà uricosuriche evitare gli alimenti ricchi di purine : carni grasse, insaccati, molluschi, crostacei, salmone, sgombro, acciughe, aringhe, formaggi, uova, grassi animali, estratti di carne, alimenti inscatolati e in salamoia, asparagi, funghi secchi, legumi,secchi,melanzane, peperoni, piselli, frutta secca, cachi, banane, fichi,marmellate,burro. Evitare alcool,vino,birra : (l etanolo induce l aumento del catabolismo delle purine e aumento della formazione di acido lattico che blocca la secrezione di urati da parte dei tubuli renali) Ridurre gli alimenti che contngono metilxantine : caffè, tè,

89 Indicazioni nutrizionali nelle iperuricemie e gotta E importante ridurre la quota glucidica in particolare gli zuccheri della frutta,fruttosio, sorbitolo, xilitolo (perché correlati con un aumentata sintesi delle purine ) E fondamentale controllare l apporto lipidico per le patologie spesso associate. per le persone obese o in sovrappeso è necessario una perdita di peso graduale (an dimagrimento repentino può aumentare l uricemia )

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