Rafforzamento delle competenze strategiche e manageriali in materia di progettazione integrata territoriale delle pubbliche amministrazioni locali

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1 Rafforzamento delle competenze strategiche e manageriali in materia di progettazione integrata territoriale delle pubbliche amministrazioni locali Un progetto promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica Presidenza del Consiglio dei Ministri (Misura II.2 del PON ATAS) ed attuato da un raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) composto da CRESME ricerche S.p.A. (capofila), Deloitte Counsulting S.p.A., SDA Bocconi, Eures Group S. r. l. SOMMARIO In questo numero: La nuova politica di coesione pag. 2 NEWSLETTER N. 2 Verso il nuovo ciclo di programmazione. il contributo di PIT-AGORA Gli obiettivi della nuova programmazione pag. 3 Lo stato attuale del negoziato pag. 6 Le parole d ordine: alcuni concetti pag. 7 PIT-AGORA e la nuova programmazione: cosa si potrebbe fare pag. 8 Una prima sperimentazione: la Basilicata Pag.9 News dalle regioni pag. 10 a cura di Riccardo Cinquegrani e Alessia Salaris COORDINAMENTO DI REDAZIONE Segreteria PIT-AGORA C/O Cresme Ricerche S.p.A Via Fogliano 15, Roma Tel. 06/ Fax 06/ segreteria@pit-agora.it Sito internet : Il 2005 rappresenta una tappa importante del percorso verso il nuovo ciclo di programmazione : a livello nazionale e regionale dovranno essere individuate le priorità strategiche da perseguire per poter definire nel 2006 la nuova generazione di programmi operativi. In quest anno, dunque, le Regioni saranno chiamate a valutare l esperienza della Progettazione Integrata Territoriale fin qui condotta, a valorizzarne i pregi e a ipotizzarne le possibili evoluzioni. Forte della sua presenza stabile nel territorio, il Progetto PIT-AGORA ha avviato al proprio interno una riflessione sul tema PIT e nuova politica di coesione, che troverà momenti di confronto e dibattito pubblico in numerose occasioni di incontro. In questa delicata fase, il Progetto PIT-AGORA intende, dunque, offrire la propria collaborazione alle AdG, mettendo a disposizione la propria esperienza e le proprie professionalità, e dando il proprio contributo al rafforzamento delle competenze delle Pubbliche Amministrazioni Locali in materia di progettazione integrata territoriale. Roberto Mostacci Responsabile del Progetto PIT-AGORA UNIONE EUROPEA

2 2 Newsletter Pit-agora N. 2 La nuova politica di coesione La politica di coesione dell Unione Europea per il periodo sarà caratterizzata da alcune novità sostanziali e cercherà di ottimizzare gli aspetti positivi realizzati nel corso di questo sessennio. L Unione Europea, superata l importante tappa dell ampliamento, sta analizzando una proposta di riforma che introduce radicali innovazioni indispensabili in un contesto socio-economico così profondamente modificato. Per i nuovi Fondi strutturali la Commissione prevede uno stanziamento di circa 336 miliardi di Euro, pari allo 0,41% del PIL comunitario. Lo scorso 14 luglio, la Commissione ha adottato le relative proposte di regolamento, allo scopo di giungere alla loro approvazione in tempo utile per consentire l avvio dei nuovi programmi a partire dal In linea generale, allo stato attuale dei negoziati e sulla base della documentazione ufficiale disponibile, è possibile ipotizzare che la riforma, tenda a: favorire interventi strutturali focalizzati sugli orientamenti strategici dell Unione (Strategie di Lisbona e Göteborg per una «economia fondata sulla conoscenza» più competitiva e sostenibile; e strategia europea per l occupazione ); concentrare maggiormente l azione sulle regioni più svantaggiate, anticipando al contempo il cambiamento nel resto dell Unione; garantire un maggior decentramento e un attuazione più snella, trasparente ed efficace degli interventi; riconoscere un sostegno finanziario più cospicuo alle zone penalizzate da svantaggi naturali, nonché una maggiore attenzione alla dimensione urbana; attribuire maggiore responsabilità agli Stati membri e alle regioni, particolarmente in materia di controllo; ridurre il numero di strumenti finanziari in materia di coesione (tre invece di sei). LA NUOVA PROGRAMMAZIONE: QUALI NOVITA? Allargamento Strategia di Lisbona (economia fondata sulla conoscenza) Strategia di Göteborg (sviluppo sostenibile) Strategia europea per l occupazione Stanziamento di circa 336 miliardi di euro (0,41% del PIL) , QUALI FINALITA Concentrare l azione sulle regioni più svantaggiate Garantire un maggior decentramento e un attuazione più snella Riconoscere un sostegno finanziario più cospicuo alle zone penalizzate da svantaggi naturali Attribuire maggiore responsabilità agli Stati membri e alle regioni in materia di controllo Ridurre il numero di strumenti finanziari in materia di coesione (da 6 a 3)

3 3 Gli obiettivi della nuova programmazione Tra le principali novità della programmazione europea per il sessennio vi è la rimodulazione degli obiettivi per lo sviluppo regionale. L attuale Obiettivo 1 diventa Obiettivo Convergenza, teso ad accelerare la crescita economica delle regioni meno avanzate. Gli Obiettivi 2 e 3 vengono riassunti nell Obiettivo Competitività Regionale e occupazione con particolare attenzione alla sviluppo sostenibile e all incremento dell occupazione. Il nuovo Obiettivo Cooperazione Territoriale si ispira alle positive esperienze dei PIC INTERREG, EQUAL ed URBAN. Di seguito una breve disamina dei 3 Obiettivi. OBIETTIVO CONVERGENZA Simile all attuale obiettivo 1, mira ad accelerare la convergenza economica delle regioni meno avanzate: cercando di creare condizioni più propizie alla crescita e all occupazione favorendo investimenti nelle persone e nelle risorse fisiche; innovazione e società della conoscenza; adattabilità ai cambiamenti economici e sociali; tutela dell ambiente; efficienza amministrativa. Regioni con PIL/abitante < al 75% media UE Regioni con PIL/abitante < al 75% media UE Questa priorità, simile all attuale obiettivo 1, mira ad accelerare la convergenza economica delle regioni meno avanzate: cercando di creare condizioni più propizie alla crescita e all occupazione favorendo investimenti nelle persone e nelle risorse fisiche; innovazione e società della conoscenza; adattabilità ai cambiamenti economici e sociali; tutela dell ambiente; efficienza amministrativa. L obiettivo «Convergenza» riguarderà le regioni con un prodotto interno lordo pro capite (PIL/abitante), calcolato in base ai dati relativi all ultimo triennio antecedente l adozione del regolamento, inferiore al 75 % della media dell UE allargata. Tale situazione interesserà principalmente la maggior parte dei nuovi Stati membri. Al fine di consolidare i progressi conseguiti nel corso delle precedenti programmazioni, alcune delle attuali Regioni Obiettivo 1 (che supereranno la soglia del 75 %), beneficeranno di una sorta di regime di sostegno transitorio a carattere decrescente fino al Le risorse destinate all obiettivo «CONVERGENZA», saranno pari a 264 miliardi di euro, ossia il 78,54 % della dotazione dei fondi a fronte dell attuale 75 %. Con tali risorse sarà possibile prevedere interventi rivolti al miglioramento delle infrastrutture e dei trasporti, al rafforzamento della pubblica amministrazione, alla protezione dell ambiente.

4 4 OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Attraverso specifici programmi, la politica di coesione aiuterà le regioni interessate ad anticipare e promuovere i mutamenti economici nelle aree industriali, urbane e rurali, potenziandone la competitività. Gli interventi riguarderanno soprattutto lo sviluppo sostenibile e l incremento occupazionale. Tutte le Regioni Europee non incluse nell obiettivo convergenza 57,9 miliardi di Euro (17,22% dello stanziamento complessivo) Questo nuovo Obiettivo riassume gli attuali Ob. 2 e 3 e vi rientrano tutte le Regioni europee non incluse nell Obiettivo convergenza sopra descritto. Attraverso specifici programmi, la politica di coesione aiuterà le regioni interessate ad anticipare e promuovere i mutamenti economici nelle aree industriali, urbane e rurali, potenziandone la competitività. Gli interventi riguarderanno soprattutto lo sviluppo sostenibile e l incremento occupazionale. Dovrebbe essere abbandonato il criterio della zonizzazione previsto dall attuale Ob. 2 a favore di una metodologia basata sulle priorità da finanziare. Pertanto la Commissione propone un duplice approccio. Si tratterà, da un lato, di rafforzare la competitività e l attrattiva delle regioni attraverso programmi di sviluppo regionale, anticipando i cambiamenti economici e sociali e sostenendo l innovazione, la società della conoscenza, l imprenditorialità, la protezione dell ambiente e la prevenzione dei rischi. Dall altro, mediante programmi nazionali o territoriali di livello adeguato finanziati dal FSE, si tenderà a potenziare l adattabilità dei lavoratori e delle imprese nonché a garantire lo sviluppo di mercati del lavoro per rafforzare l inclusione sociale, in linea con la strategia europea per l occupazione. L obiettivo COMPETITIVITA beneficerà di una dotazione finanziaria di 57,9 miliardi di Euro, pari al 17,22% dello stanziamento complessivo.

5 5 Newsletter Pit-agora N. 2 OBIETTIVO COOPERAZIONE TERRITORIALE Questo nuovo obiettivo finanzierà la cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale e viene proposto a seguito delle positive esperienze registrate dai programmi ad iniziativa comunitaria INTERREG, EQUAL ed URBAN Regioni Europee situate lungo i confini interni, talune frontiere terrestri esterne e alcune Regioni ai confini marittimi 13,2 miliardi di Euro (3,94% dello stanziamento complessivo) Questo nuovo obiettivo non finanzierà la formazione, bensì la cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale e viene proposto a seguito delle positive esperienze registrate dai programmi ad iniziativa comunitaria INTERREG, EQUAL ed URBAN. Le risorse destinate alla cooperazione territoriale saranno pari a 13,2 miliardi di euro, ossia il 3,94% dello stanziamento complessivo. SINTETIZZANDO Stanziamenti Priorità OBIETTIVO 1 CONVERGENZA 78.5% 264 MLD INNOVAZIONE INFRASTRUTTURE RISORSE UMANE AMBIENTE/PREVENZIONE RISCHI CAPACITA AMMINISTRATIVA TRASPORTI, AMBIENTE ENERGIE RINNOVABILI, TRASPORTI SOSTENIBILI OBIETTIVO 2 OBIETTIVO 3 INTERREG EQUAL URBAN LEADER+ 9 OBIETTIVI 6 STRUMENTI COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA 3 OBIETTIVI 3 STRUMENTI 17.2% 57.9 MLD 3.9% 13.2 MLD INNOVAZIONE, ACCESSIBILITA STRATEGIA EUROPEA PER L OCCUPAZIONE, AMBIENTE PREVENZIONE DEI RISCHI INNOVAZIONE, AMBIENTE, CULTURA, ISTRUZIONE, PREVENZIONI RISCHI AUMENTA LO STANZIAMENTO COMPLESSIVO PER L OBIETTIVO CONVERGENZA MA DIMINUISCE PER I PAESI UE 15 (DA 212 A 173 MLD)

6 6 Lo stato attuale del negoziato LO STATO DEI NEGOZIATI Concentrazione sulla priorità competitività attraverso investimenti in Ricerca & Innovazione Introduzione di una nuova rubrica crescita sostenibile (che intende legare la crescita alla competitività, alla ricerca e alla convergenza) Pressione di alcuni contribuenti netti ( gruppo dei 6 ovvero GB, Francia, Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia) al fine di contenere lo stanziamento per la nuova programmazione Enfasi sul tema della coesione territoriale mediante la valorizzazione di un approccio territoriale integrato PROSSIMI APPUNTAMENTI Primo semestre 2005: il Consiglio europeo adotterà una decisione sulle prospettive finanziarie per il periodo Parlamento e il Consiglio approvano i nuovi regolamenti Nei tre mesi successivi il Consiglio adotterà gli Orientamenti strategici della Comunità per la coesione. Su tale base la Commissione, gli Stati membri e le regioni definiranno i Quadri nazionali di riferimento strategico 2006 Nuova generazione di Programmi Operativi Gennaio 2007:avvio delle azioni

7 7 Newsletter Pit-agora N. 2 Le parole d ordine: d alcuni concetti Le indicazioni che emergono fino a questo momento dai documenti relativi alle proposte per la nuova programmazione rendono possibile l identificazione di alcuni concetti chiave che dovranno essere articolati e dettagliati maggiormente al fine di elaborare i documenti programmatici per il periodo Tra questi concetti, a titolo esemplificativo si sottolineano: sostenibilità; competitività; approccio territoriale integrato; innovazione : LE PAROLE D ORDINE DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE INFRASTRUTTURE COMPETITIVITA INNOVAZIONE AMBIENTE CAPITALE UMANO ACCESSIBILITA PREVENZIONE RISCHI SOSTENIBILITA ENERGIE RINNOVABILI OCCUPAZIONE CULTURA ISTRUZIONE Il primo livello di collaborazione che il progetto PIT-AGORA propone riguarda un attività relativa alla definizione operativa da attribuire a questi concetti finalizzata a creare approcci integrati e a definire possibili elementi di contatto tra le attività di progetto e la nuova programmazione. Ad esempio, il concetto di competitività può essere definito sulla base delle capacità di un territorio di costruire o valorizzare la presenza di: attract factors (poli d eccellenza, capitale umano ad elevata specializzazione, qualità della vita); predisposizione all accoglienza (capacità di fornire condizioni vantaggiose per lo sviluppo sostenibile); esplicitazione di un proprio modello di sviluppo (chiarezza negli obiettivi e nei vincoli del territorio); capacità delle istituzioni pubbliche (azione di coordinamento e sostegno al tessuto produttivo) tendenza all internazionalizzazione (attrazione di IDE sia sulla base delle vocazioni territoriali ma anche tramite rivoluzioni come Torino ICT, Biotech nella Repubblica Ceca); capacità di fare sistema (riuscire ad aggregare settore pubblico, privato ma soprattutto le persone).

8 8 PIT- AGORA e la nuova programmazione: cosa si potrebbe fare Gli scenari aperti dalla nuova programmazione, rendono possibile anticipare alcune richieste e sollecitazioni provenienti dalle Amministrazioni regionali che verranno chiamate, realisticamente entro il mese di settembre 2005, a contribuire alla stesura del Quadro di riferimento strategico nazionale. L aspetto innovativo riguarda il fatto che, come riporta il rapporto annuale DPS del 2004, questo documento avrà una valenza strategica (e non operativa come nel caso dei QCS), indicherà le priorità di intervento regionali ed espliciterà la strategia che si intende perseguire con la politica di coesione all interno di ogni singolo territorio. L ipotesi centrale è relativa all esistenza di punti di contatto tra le attività di Pit-agora, il dettato della nuova programmazione e le esigenze delle Autorità di Gestione Regionali in merito alla redazione di documenti propedeutici alla stesura del Quadro di Riferimento Strategico Nazionale. In particolare, sono stati individuati tre temi di interlocuzione con le AdG che riguardano: A. La scala sovracomunale come dimensione dello sviluppo locale: L ipotesi di partenza è che, anche a prescindere dalla forma attuale dei PIT, il tema dell aggregazione dei comuni sia cruciale nella definizione delle strategie di sviluppo regionale, sia sul piano della programmazione, sia su quello della gestione dei servizi pubblici locali. Occorre capire, ad esempio: a) quale futuro si sta delineando con la riforma dei F.S. per il livello sovra-comunale? b) quale insegnamento possiamo trarre dall esperienza PIT nelle regioni Obiettivo 1? c) quali sono le possibili modalità di definizione (o ridefinizione) degli ambiti (incentivi/disincentivi, enti intermedi, indicatori socio-economici, valorizzazione di aggregazioni dal basso ecc.)? E come cambiano nei diversi contesti regionali? B. I modelli organizzativi di gestione L ipotesi di partenza della riflessione è che qualsiasi strategia per il futuro debba tener conto realisticamente delle amministrazioni locali che esistono oggi nel Mezzogiorno, coinvolgendole per valorizzarne le potenzialità e superare gli ostacoli. A tal proposito, sarebbe interessante approfondire il tema e dare una risposta a questioni quali: a) come evolve a livello europeo il concetto di governance? b) come recuperare il capitale istituzionale e amministrativo che con i PIT si è costituito per non ripartire da zero? c) l ufficio unico può essere un modello da rafforzare anche in futuro? In quali regioni e con quali funzioni? d) quale ruolo si va prefigurando per gli enti intermedi (ad es., Com. Montane) e per altri soggetti (GAL, agenzie di Sviluppo ecc.)? C. Il coinvolgimento delle partnership socioeconomiche. L ipotesi di partenza è che gli attuali PIT non sempre siano riusciti a coinvolgere adeguatamente il partenariato socio-economico. Sarebbe utile riflettere su: a) quali sono gli attori da coinvolgere (non solo le imprese, ma anche scuola, terzo settore ecc.)? b) su quale base è possibile realizzare il loro coinvolgimento? c) come si possono rafforzare reti corte e lunghe che sappiano andare anche al di là dei limiti amministrativi della programmazione? Su questi tre temi, il Progetto PIT-AGORA ha avviato al proprio interno una riflessione, che troverà momenti di confronto e dibattito con le Autorità di Gestione, i PIT e gli altri protagonisti di questa delicata fase. CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE

9 9 Queste tre linee di attività, declinate sulla base delle indicazioni provenienti dalla nuova programmazione, dovrebbero condurre alla redazione di un documento ad elevato contenuto tecnicoscientifico, frutto anche del confronto con le AdG e gli altri destinatari dell azione di sistema. La struttura proposta può essere sintetizzata, a mero titolo esemplificativo, come segue: UNA PROPOSTA DI ANALISI PROGRAMMAZIONE CONCETTO: COMPETITIVITA ESPERIENZA PIT-AGORA A. Evoluzione dei PIT: la scala sovracomunale Localizzazione di attract factors Valutazione degli ambiti territoriali dei PIT B. Modelli organizzativi di gestione C. Coinvolgimento delle partnership socioeconomiche Capacità delle istituzioni pubbliche Capacità di fare sistema Valutazione dell esperienza dell Ufficio Unico Valutazione impatto su attori non istituzionali Una prima sperimentazione: la Basilicata A fronte di una richiesta formulata dall AdG Basilicata sul tema Sviluppo locale e nuovi sistemi di governance in Basilicata, il Progetto PIT-AGORA ha incluso tra le sue attività presso questa regione un analisi volta alla definizione ottimale dei futuri assetti territoriali, anche alla luce dell evoluzione della politica di gestione, e dei relativi modelli di gestione. Il progetto, condiviso con l AdG, prevede una preventiva analisi del quadro socio-economico, territoriale e geografico-politico, tesa a valutare l efficacia delle attuali aree PIT, anche al fine di rendere coerente l esperienza della progettazione integrata con l insieme delle politiche di sviluppo che insistono sul territorio regionale, nell ottica di una definizione di ambiti sovracomunali che possano rappresentare il perno della futura programmazione regionale. Ulteriore punto focale del progetto sarà quello di analizzare i possibili ambiti di aggregazione dei comuni per una gestione efficiente del sistema dei servizi pubblici locali e l individuazione di possibili meccanismi di incentivazione/disincentivazione. Parallelamente, assumerà un importanza fondamentale l elaborazione di modelli organizzativi innovativi sul piano istituzionale, amministrativo e di governance, sia relativi all ambito di programmazione sovracomunale (con particolare attenzione all evoluzione e al rafforzamento delle UCG), sia tra i diversi livelli istituzionali coinvolti, ponendo una particolare attenzione al partenariato sociale, al terzo settore, alle scuole e ad attori fino ad ora trascurati. Al fine di gestire il delicato passaggio dalla fase di studio a quella attuativa, appare infine necessario elaborare un piano d azione che indichi i passaggi chiave della transizione al livello organizzativogestionale, amministrativo-istituzionale e finanziario.

10 10 REGIONE SARDEGNA Laboratori territoriali per definire il nuovo ciclo di progettazione integrata REGIONE CAMPANIA POR Progetti Integrati Sottoscritti gli accordi di programma per 7 PIT. NEWS dalle Regioni Ad aprile verranno organizzati i laboratori settoriali nelle otto province della Regione Autonoma Sardegna con la supervisione di un gruppo di supporto tecnico e coinvolgeranno il partenariato territoriale nell'individuazione e definizione dei nuovi progetti integrati. Da questa fase fondamentale dipenderà la predisposizione dei bandi per azioni che dovranno promuovere l'inclusione sociale; la competitività del sistema regionale; la sostenibilità ambientale, la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale della regione; la realizzazione di iniziative locali di sviluppo e occupazione. All interno di tale percorso, il Progetto Pit-agora è stato chiamato a portare un contributo di carattere metodologico sul tema della pianificazione strategica. Info: REGIONE PUGLIA Sottoscritti gli accordi di programma dei "Progetti Integrati Territoriali" per sette distretti industriali della Regione Campania (Solofra, Calitri, S.Marco dei Cavoti, S. Agata dei Goti-Casapulla, Grumo Nevano-Aversa, S. Giuseppe Vesuviano, Nocera-Gragnano) per un investimento complessivo di 500 milioni di euro, tra fondi Por, altre risorse pubbliche e private. I Pit riguardano i distretti industriali delle Province di Avellino (Solofra, Calitri), Benevento (S. Marco dei Cavoti), Napoli (S. Giuseppe Vesuviano) ed i distretti interprovinciali di S. Agata dei Goti- Casapulla (Provincia di Caserta e Benevento), Grumo Nevano-Aversa (Provincia di Caserta e Napoli) e Nocera-Gragnano (Provincia di Salerno e Napoli) per complessivi 98 comuni. Info: Pubblicato il regolamento regionale per programmi integrati di agevolazioni in ambito Pit Il Regolamento n.11/05, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 44 del 23 marzo 2005, disciplina il regime di aiuti per favorire iniziative di integrazione funzionale e territoriale nell ambito dei 10 Progetti Integrati Territoriali (Pit) pugliesi. Gli aiuti hanno la finalità di promuovere programmi di investimento della base produttiva connessa a processi di innovazione tecnologica che prevedano anche sviluppo formativo delle risorse umane. Le risorse finanziarie disponibili sono quelle degli Assi 3 Risorse umane e 4 Sistemi locali di sviluppo del Por Puglia 2000/2006, che saranno attivate con appositi Bandi. I beneficiari individuati dal Regolamento sono le Piccole e Medie Imprese operanti nel settore manifatturiero e dei servizi e i programmi di investimento dovranno essere svolti nell ambito di unità produttive locali ubicate in uno degli ambiti territoriali dei Pit. Info:

11 11 REGIONE SICILIA PIT-AGORA e la valorizzazione degli interventi finanziati con i PIT REGIONE BASILICATA Un aggiornamento sui i due Progetti di Accompagnamento NEWS dalle Regioni Tramite i Progetti di Accompagnamento, PIT-AGORA favorisce la valorizzazione degli interventi finanziati nei PIT. In particolare, per il PIT 8 - Valle del Torto e dei Feudi continua l azione di sensibilizzazione rivolta alle Amministrazioni locali al fine di potenziare il ruolo dello Sportello Unico per le Attività Produttive: è stato redatto un Accordo di Programma per la costituzione di una struttura per la gestione e il coordinamento delle attività proprie dello SUAP per tutto il territorio PIT. Riguardo ai PIT 23 - Magazzolo Platani, PIT 9 - Ecomuseo del Mediterraneo e PIT 24 Etna, è stato avviato un tavolo di lavoro con il Dipartimento BB.CC.AA., per verificare la possibilità di inserire i beni oggetto di intervento nei circuiti tematici regionali. Relativamente al PIT 12 Messina, sta per essere avviato un tavolo di lavoro delle Città metropolitane con la partecipazione anche dei due PIT Palermo e Catania al fine di elaborare proposte e azioni per i contesti urbani, che potranno essere utilizzate per la predisposizione di Progetti Pilota del PIR Reti per lo sviluppo locale. REGIONE CALABRIA Le attività di accompagnamento di PIT-AGORA Il 2005 si è aperto con la transizione alla Fase II del progetto PIT-AGORA, che in Basilicata si sostanzierà in un insieme organico di attività tese a proiettare l esperienza lucana dei PIT oltre il 2006, promuovendo un azione più dinamica e centrale della struttura locale e rafforzando il rapporto sinergico e costruttivo con tutti i livelli istituzionali. Per quanto riguarda il PIT Lagonegrese- Pollino, l 84% delle opere infrastrutturali inserite all interno dell Accordo di Programma ha ormai acquisito la validazione ufficiale da parte dei Responsabili di Misura competenti Per il PIT Montagna-Materana, a seguito di numerosi incontri sia con le amministrazioni locali sia con i Responsabili di Misura, sono stati individuati due progetti alternativi per il Comune di Ferrandina e per la Comunità Montana Collina Materana. L attività di raccordo tra i vari livelli istituzionali ha consentito di velocizzare i passaggi finalizzati alla validazione dei progetti. Nel corso degli ultimi mesi i 7 PIT destinatari dei Progetti di Accompagnamento hanno beneficiato di una consulenza strategica ed operativa, con particolare riferimento ai modelli di gestione. Nello specifico, i PIT sono stati accompagnati nella scelta della formula gestionale più adatta per costituire un ufficio unico/comune che si occupi della fase di implementazione del PIT. A questo proposito è stato redatto un documento su Forma di cooperazione e coordinamento nella gestione dei servizi degli enti locali. Inoltre, sono stati organizzati incontri di discussione, analisi e supporto operativo tra i PIT ed i Nuclei Territoriali per rispondere a bandi per il finanziamento di azioni innovative. Sui temi del Project Finance è stato organizzato un laboratorio introduttivo sostenuto da una selettiva raccolta di vari progetti elaborati dai Comuni inseriti nei PIT al fine di strutturare un Project Work.

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