Lezione 4: Principi di Conservazione Conservazione della quantità di moto e del momento della quantità di moto

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Lezione 4: Principi di Conservazione Conservazione della quantità di moto e del momento della quantità di moto"

Transcript

1 Lezione 4: Principi di Conservazione Conservazione della quantità di moto e del momento della quantità di moto Claudio Tamagnini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Perugia Dottorato Internazionale Congiunto Firenze Braunschweig Firenze, Febbraio 2014

2 Sommario 1 Forze agenti ed equazioni di equilibrio globale 2 3 Forma Euleriana Forma Lagrangiana 4 Forma Euleriana Forma Lagrangiana

3 Forze agenti su un mezzo bifase saturo Durante il moto di un corpo, le interazioni meccaniche tra le sue parti o tra il corpo e l ambiente esterno sono descritte da forze. In meccanica dei continui si distinguono due tipi di forze: i) Forze di volume; ii) Forze di superficie, o di contatto. In un continuo multifase è inoltre necessario prendere in considerazione le azioni esercitate sulla generica fase α dalle rimanenti fasi. Tali azioni sono descritte dalle cosiddette: iii) Forze di interazione (forze interne).

4 Forze di volume Le forze di volume sono esercitate dall ambiente esterno. Tipicamente sono definite dalla densità b per unità di massa nella configurazione corrente: b(x) : S t V Se le forze di massa derivano dalla sola azione della gravità, b = g grad(z) = cost. Per una miscela bifase satura si ha: f s v = (1 n)ρ s b dv S t f w v = nρ w b dv S t } f v = f s v + f w v = {(1 n)ρ s + nρ w b dv = ρb dv S t S t

5 Forze di interazione Le forze di interazione rappresentano a livello macroscopico le azioni trasmesse alla generica fase α dagli altri costituenti della miscela. Tipicamente sono descritte come forze per unità di volume totale mediante il campo vettoriale: ˆp α int(x) : S t V n ˆp α int = 0 α=1 La seconda relazione discende dai postulati (i) e (iii) di Truesdell. Per una miscela bifase satura, le risultanti delle forze di interazione sono date da: f s int = ˆp s int dv S t f w int = ˆp w int dv S t { } f int = f s int + f w int = ˆp s int + ˆp w int dv = 0 S t

6 Forze di contatto Tra le forze di contatto è possibile distinguere: le forze esercitate dall ambiente esterno, agenti sul contorno esterno del corpo S t ; le forze trasmesse tra parti separate del corpo, lungo la superficie di separazione.

7 Ipotesi di Cauchy: il vettore sforzo specifico Postulato di Cauchy Esiste una densità di forze di superficie t(x, t, n) : S t R N V, dipendente dal versore n della normale esterna nel punto x, tale che la forza di contatto trasmessa attraverso da con normale n N è pari a: df c = t(x, t, n) da (1) Il vettore t è detto sforzo specifico.

8 Sforzi specifici parziali In un mezzo bifase, è possibile estendere il postulato di Cauchy alle singole fasi, assumendo che: df c = df s c + df w c df s c = t s (x, t, n) da df w c = t w (x, t, n) da (2) dove: t s = sforzo specifico nella fase solida (per unità di area totale) t w = sforzo specifico nella fase liquida (per unità di area totale)

9 Sistemi di forze agenti sulla miscela e sulle fasi Si definisce sistema di forze agenti su un mezzo bifase nella configurazione corrente S t della traiettoria T la coppia di funzioni: (b, t) t : T N V b : T V con t(x, t, n) funzione regolare di x S t per ogni t ed n N, e b(x, t) funzione continua di x S t per ogni t. I sistemi di forze agenti sulle fasi solida e liquida nella configurazione corrente S t della traiettoria T sono dati dalle terne: (b, t s, ˆp s int) t s : T N V b : T V ˆp s int : T V (b, t w, ˆp w int) t w : T N V b : T V ˆp w int : T V con le stesse caratteristiche di continuità e regolarità.

10 Conservazione della quantità di moto Il principio di conservazione della quantità di moto per la fase solida richiede che per ogni parte P t S t ed ogni t sia: d (1 n)ρ s v s dv = {(1 n)ρ s b + ˆp s dt int} dv + t s da (3) P t P t P t Il principio di conservazione della quantità di moto per la fase liquida richiede che per ogni parte P t S t ed ogni t sia: d w nρ w v s dv = {nρ w b + ˆp w dt int} dv + t w da (4) P t P t P t

11 Conservazione della quantità di moto Il principio di conservazione della quantità di moto per la miscela si ottiene come conseguenza delle eq. (3) e (4). Osservando che: d (1 n)ρ s v s dv dv = (1 n)ρ s dt P t Pt s dv = (1 n)ρ s a s dv dt P t d w nρ w v w d dv = nρ w dt P t Pt w v w dv = nρ w a w dv dt P t t s + t w = t ˆp s int + ˆp w int = 0 Si ha: P t { (1 n)ρ s a s + nρ w a w} dv = ρb dv + t da (5) P t P t

12 Conservazione del momento della quantità di moto Il principio di conservazione del momento della quantità di moto per la fase solida richiede che per ogni parte P t S t ed ogni t sia: d (1 n)ρ s r v s dv = dt P t {(1 n)ρ s r b + r ˆp s int} dv + r t s da (6) P t P t Il principio di conservazione del momento della quantità di moto per la fase liquida richiede che per ogni parte P t S t ed ogni t sia: d w dt nρ w r v w dv = P t {nρ w r b + r ˆp w int} dv + r t w da (7) P t P t

13 Conservazione del momento della quantità di moto Il principio di conservazione del momento della quantità di moto per la miscela si ottiene come conseguenza delle eq. (6) e (7). Osservando che, per α = s, w: d α n α ρ α r v α dv = n α ρ α {r dα v α } + v α v α dv dt P t P t dt = n α ρ α r a α dv P t Si ha: P t r { (1 n)ρ s a s + nρ w a w} dv = ρ r b dv + r t da (8) P t P t

14 Principio di azione e reazione Il principio di azione e reazione impone che per ogni x S t la funzione t(x, t, n) sia continua in N, e soddisfi la condizione: t(x, t, n) = t(x, t, n) La dimostrazione si ottiene a partire dal principio di conservazione della quantità di moto, applicato ad un elemento di volume cilindrico con generatrici parallele ad n, di base da ed altezza δh 0.

15 Teorema di Cauchy (per il mezzo bifase) Teorema (esistenza del tensore delle tensioni) Sia (t, b) un sistema di forze agenti sul corpo S t durante il moto. Esiste un tensore del secondo ordine σ(x, t) tale che, per ciascun elemento di superficie da, con normale esterna n si ha: t(x, t, n) = σ(x, t)n t i (x k, t, n j ) = σ ij (x k, t)n j (9) Il tensore σ è detto tensore delle tensioni di Cauchy (totali). La funzione σ è un campo spaziale, essendo definita sulla configurazione corrente del corpo.

16 Teorema di Cauchy (per la fase solida) Teorema Sia (t s, b, ˆp s int) un sistema di forze agenti sulla fase solida del corpo S t durante il moto. Esiste un tensore del secondo ordine σ s (x, t) tale che, per ciascun elemento di superficie da, con normale esterna n si ha: t s (x, t, n) = σ s (x, t)n t s i = σ s ij(x k, t)n j (10) Il tensore σ s è detto tensore di Cauchy delle tensioni parziali per la fase solida. La funzione σ s è un campo spaziale, essendo definita sulla configurazione corrente del corpo.

17 Teorema di Cauchy (per la fase liquida) Teorema Sia (t w, b, ˆp w int) un sistema di forze agenti sulla fase liquida del corpo S t durante il moto. Esiste un tensore del secondo ordine σ w (x, t) tale che, per ciascun elemento di superficie da, con normale esterna n si ha: t w (x, t, n) = σ w (x, t)n t w i = σ w ij (x k, t)n j (11) Il tensore σ w è detto tensore di Cauchy delle tensioni parziali per la fase liquida. La funzione σ w è un campo spaziale, essendo definita sulla configurazione corrente del corpo.

18 Tensori delle tensioni totali e parziali: osservazioni i) Per la relazione esistente tra i vettori sforzo specifico, si ha: t = t s + t w σ = σ s + σ w ii) (Ipotesi costitutiva). Di norma, il tensore delle tensioni parziali nella fase liquida è assunto isotropo: σ w = p w 1 (12) con p w positiva in compressione. Ciò equivale ad assumere che gli effetti della viscosità del liquido siano messi in conto unicamente nelle forze di interazione ˆp α int.

19 Tensori delle tensioni totali e parziali: osservazioni iii) Il modulo della forza di contatto trasmessa dal liquido lungo un elemento di superficie da è pari a: df w c = t w da = p w da iv) Se u è la pressione interstiziale del liquido nel punto x all istante t, e da w è la frazione di area totale da occupata dai pori (saturi), si ha anche: df w c = t w da = u da w v) Assumendo valida la legge di Delesse: da w /da = dv w /dv = n w = n p w = nu σ w = un 1 σ = σ s un 1 (13)

20 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Euleriana del PCQM: fase solida Tenendo conto dell eq. (10), il principio di conservazione della quantità di moto per la fase solida eq. (3) si modifica come segue: 0 = {(1 n)ρ s (b a s ) + ˆp s int} dv + P t σ s n da P t 0 = {div σ s + (1 n)ρ s (b a s ) + ˆp s int} dv P t Poichè tale relazione deve valere P t S t, il teorema di localizzazione fornisce la seguente forma locale del principio di conservazione della quantità di moto per la fase solida: div σ s + (1 n)ρ s (b a s ) + ˆp s int = 0 (14)

21 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Euleriana del PCQM: fase liquida Tenendo conto dell eq. (11), il principio di conservazione della quantità di moto per la fase liquida eq. (4) si modifica come segue: 0 = {nρ w (b a w ) + ˆp w int} dv + P t σ w n da P t 0 = {div σ w + nρ w (b a w ) + ˆp w int} dv P t Poichè tale relazione deve valere P t S t, il teorema di localizzazione fornisce la seguente forma locale del principio di conservazione della quantità di moto per la fase liquida: div σ w + nρ w (b a w ) + ˆp w int = 0 (15) grad(nu) + nρ w (b a w ) + ˆp w int = 0 (16)

22 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Euleriana del PCQM: mezzo bifase Tenendo conto dell eq. (9), il principio di conservazione della quantità di moto per il mezzo bifase eq. (5) si modifica come segue: 0 = {(1 n)ρ s (b a s ) + nρ w (b a w )} dv + P t σn da P t 0 = {div σ + (1 n)ρ s (b a s ) + nρ w (b a w )} dv P t Poichè tale relazione deve valere P t S t, il teorema di localizzazione fornisce la seguente forma locale del principio di conservazione della quantità di moto per il mezzo bifase: div σ + (1 n)ρ s (b a s ) + nρ w (b a w ) = 0 (17)

23 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Lagrangiana del PCQM: mezzo bifase La forma Lagrangiana (riferita alla configurazione di riferimento del solido) del principio di conservazione della quantità di moto per il mezzo bifase si ottiene considerando che: 1) (1 n)ρ s (b a s ) dv = J(1 n)ρ s (B A s ) dv P t P 2) nρ w (b a w ) dv = Jnρ w (B A w ) dv P t P 3) σn da = JσF T N da P t P dove: B = b ϕ 1 = b A s = a s ϕ 1 A w = a w ϕ 1

24 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Lagrangiana del PCQM: mezzo bifase Ponendo: m s := J(1 n)ρ s m w := Jnρ w P(X, t) := JσF T l eq. (9) richiede che, per ogni parte P B della configurazione di riferimento del solido, si abbia: 0 = {m s (B A s ) + m w (B A w )} dv + PN da P P 0 = {div P + m s (B A s ) + m w (B A w )} dv P

25 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Lagrangiana del PCQM: mezzo bifase Poichè quest ultima relazione deve valere P B, il teorema di localizzazione fornisce la seguente forma Lagrangiana locale del principio di conservazione della quantità di moto per il mezzo bifase: div P + m s (B A s ) + m w (B A w ) = 0 (18) Il tensore materiale (a due punti): P(X, t) := JσF T P ia = Jσ ij (F 1 ) Aj è definito primo tensore delle tensioni di Piola Kirchhoff.

26 Tensori di Piola Kirchhoff parziali Forma Euleriana Forma Lagrangiana Dalla decomposizione del tensore delle tensioni totali di Cauchy: σ = σ s + σ w deriva immediatamente una analoga decomposizione del primo tensore di Piola Kirchhoff: P = P s + P w dove: P s (X, t) := Jσ s F T P w (X, t) := Jσ w F T P s ia = Jσ s ij(f 1 ) Aj P w ia = Jσ w ij (F 1 ) Aj Nel caso in cui si adotti per σ w l espressione (13), si ha: P w (X, t) := uφf T P w ia = uφ(f 1 ) Ai

27 Interpretazione fisica di P Forma Euleriana Forma Lagrangiana Tenendo conto della relazione che lega gli elementi di area nda S t ed N da B, si ha: df c = σn da = JσF T N da = PN da Il tensore P trasforma la normale N nel punto X = ϕ 1 t (x) di B nel vettore sforzo specifico T = PN che esprime la forza di contatto per unità di area nella configurazione di riferimento.

28 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Euleriana del PCMQM: mezzo bifase Tenendo conto dell eq. (9), il principio di conservazione del momento della quantità di moto per il mezzo poroso eq. (8) si modifica come segue: { r (1 n)ρ s a s +nρ w a w} dv = ρ r b dv+ r σn da (19) P t P t P t L integrale di superficie è esprimibile come: { r σn da = div(r σ) dv = r div σ + e σ T } dv P t P t P t Dimostrazione (div(r σ)) i = (e ijk r j σ kl ) / x l = e ijk r j σ kl / x l + e ijk δ jl σ kl = e ijk r j σ kl / x l + e ijk σ kj

29 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Euleriana del PCMQM: mezzo bifase Tenendo conto del risultato precedente, l eq. (19) si modifica in: P t r { } div σ + (1 n)ρ s (b a s ) + nρ w (b a w ) dv + e σ T dv = 0 P t Poichè tale relazione deve valere P t S t ed il primo integrale è nullo, il teorema di localizzazione fornisce la seguente forma locale del principio di conservazione del momento della quantità di moto per il mezzo bifase: e σ T = 0 σ = σ T (20)

30 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Euleriana del PCMQM: fasi solida e liquida Seguendo un ragionamento analogo, le eq. (6) e (7) si modificano in: e σ st dv = 0 e σ wt dv = 0 P t P t per ogni parte P t S t. Il teorema di localizzazione fornisce le seguenti forme locali del principio di conservazione del momento della quantità di moto per la fase solida: e per la fase liquida: e σ st = 0 σ s = σ st (21) e σ wt = 0 σ w = σ wt (22)

31 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Lagrangiana del PCMQM Il primo tensore di Piola Kirchhoff è un tensore a due punti; pertanto per P il concetto di simmetria è privo di senso. La simmetria del tensore delle tensioni di Cauchy trasmette a P le seguenti proprietà di simmetria: PF T = FP T F 1 P = P T F T (23) Dimostrazione 1) PF T = JσF T F T = Jσ = JFF 1 σ T = FP T 2) F 1 P = JF 1 σf T = JF 1 σ T F T = P T F T

32 Forma Euleriana Forma Lagrangiana Forma locale Lagrangiana del PCMQM Tali caratteristiche di simmetria si applicano anche ai tensori P s e P w : P s F T = FP st F 1 P s = P st F T (24) P w F T = FP wt F 1 P w = P wt F T (25) Nel caso in cui si adotti per σ w l espressione (13), si ha inoltre: P w F T = FP wt = uφ 1 (26) F 1 P w = P wt F T = uφ F 1 F T = uφ C 1 (27)

Lezione 3: Principi di Conservazione Conservazione della massa per un continuo poroso

Lezione 3: Principi di Conservazione Conservazione della massa per un continuo poroso Lezione 3: Principi di Conservazione per un continuo poroso Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Perugia Dottorato Internazionale Congiunto Firenze Braunschweig Firenze,

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi

Dettagli

a t Esercizio (tratto dal problema 5.10 del Mazzoldi)

a t Esercizio (tratto dal problema 5.10 del Mazzoldi) 1 Esercizio (tratto dal problema 5.10 del Mazzoldi) Una guida semicircolare liscia verticale di raggio = 40 cm è vincolata ad una piattaforma orizzontale che si muove con accelerazione costante a t = 2

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Dinamica dei corpi deformabili. Conservazione della quantità di moto

Dinamica dei corpi deformabili. Conservazione della quantità di moto Capitolo 2 Dinamica dei corpi deformabili. Conservazione della quantità di moto 2.1 Forze Le forze che agiscono su un elemento B n del corpo B sono essenzialmente di due tipi: a) forze di massa che agiscono

Dettagli

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare

L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare L EQUILIBRIO UNIVERSALE dalla meccanica celeste alla fisica nucleare Cap.4 giroscopio, magnetismo e forza di Lorentz teoria del giroscopio Abbiamo finora preso in considerazione le condizionidi equilibrio

Dettagli

Lezione 5: Richiami di termomeccanica dei mezzi continui

Lezione 5: Richiami di termomeccanica dei mezzi continui Lezione 5: Richiami di termomeccanica dei mezzi continui Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Perugia Dottorato Internazionale Congiunto Firenze Braunschweig Firenze,

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

FAM. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente

FAM. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente Serie 11: Meccanica IV FAM C. Ferrari Esercizio 1 Centro di massa: sistemi discreti Determina il centro di massa dei seguenti sistemi discreti. 1. Sistema composto da quattro PM come nella tabella seguente

Dettagli

Anche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J.

Anche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J. Lavoro Un concetto molto importante è quello di lavoro (di una forza) La definizione di tale quantità scalare è L= F dl (unità di misura joule J) Il concetto di lavoro richiede che ci sia uno spostamento,

Dettagli

Richiami sulle derivate parziali e definizione di gradiente di una funzione, sulle derivate direzionali. Regola della catena per funzioni composte.

Richiami sulle derivate parziali e definizione di gradiente di una funzione, sulle derivate direzionali. Regola della catena per funzioni composte. PROGRAMMA di Fondamenti di Analisi Matematica 2 (che sarà svolto fino al 7 gennaio 2013) A.A. 2012-2013, Paola Mannucci e Claudio Marchi, Canali 1 e 2 Ingegneria Gestionale, Meccanica-Meccatronica, Vicenza

Dettagli

CAPITOLO 5 IDRAULICA

CAPITOLO 5 IDRAULICA CAPITOLO 5 IDRAULICA Cap. 5 1 FLUIDODINAMICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO FLUIDO CORPO MATERIALE CHE, A CAUSA DELLA ELEVATA MOBILITA' DELLE PARTICELLE CHE LO COMPONGONO, PUO'

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

Esercizi svolti di Elettrotecnica

Esercizi svolti di Elettrotecnica Marco Gilli Dipartimento di Elettronica Politecnico di Torino Esercizi svolti di Elettrotecnica Politecnico di Torino TOINO Maggio 2003 Indice Leggi di Kirchhoff 5 2 Legge di Ohm e partitori 5 3 esistenze

Dettagli

Lezioni di Matematica 1 - I modulo

Lezioni di Matematica 1 - I modulo Lezioni di Matematica 1 - I modulo Luciano Battaia 16 ottobre 2008 Luciano Battaia - http://www.batmath.it Matematica 1 - I modulo. Lezione del 16/10/2008 1 / 13 L introduzione dei numeri reali si può

Dettagli

Forze Conservative. Il lavoro eseguito da una forza conservativa lungo un qualunque percorso chiuso e nullo.

Forze Conservative. Il lavoro eseguito da una forza conservativa lungo un qualunque percorso chiuso e nullo. Lavoro ed energia 1. Forze conservative 2. Energia potenziale 3. Conservazione dell energia meccanica 4. Conservazione dell energia nel moto del pendolo 5. Esempio: energia potenziale gravitazionale 6.

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

LINEE AEREE PARALLELE

LINEE AEREE PARALLELE LINEE AEREE PARALLELE Coefficiente di autoinduzione di una linea bifilare Sia data la linea riportata in fig. 1 Fig. 1 Linea bifilare a conduttori paralleli essa è costituita da due conduttori aerei paralleli

Dettagli

x 2 + y2 4 = 1 x = cos(t), y = 2 sin(t), t [0, 2π] Al crescere di t l ellisse viene percorsa in senso antiorario.

x 2 + y2 4 = 1 x = cos(t), y = 2 sin(t), t [0, 2π] Al crescere di t l ellisse viene percorsa in senso antiorario. Le soluzioni del foglio 2. Esercizio Calcolare il lavoro compiuto dal campo vettoriale F = (y + 3x, 2y x) per far compiere ad una particella un giro dell ellisse 4x 2 + y 2 = 4 in senso orario... Soluzione.

Dettagli

Lezione del 28-11-2006. Teoria dei vettori ordinari

Lezione del 28-11-2006. Teoria dei vettori ordinari Lezione del 8--006 Teoria dei vettori ordinari. Esercizio Sia B = {i, j, k} una base ortonormale fissata. ) Determinare le coordinate dei vettori v V 3 complanari a v =,, 0) e v =, 0, ), aventi lunghezza

Dettagli

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali

1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali 1 Applicazioni Lineari tra Spazi Vettoriali Definizione 1 (Applicazioni lineari) Si chiama applicazione lineare una applicazione tra uno spazio vettoriale ed uno spazio vettoriale sul campo tale che "!$%!

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 RISOLUZIONE N. 81/E Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Comunicazione del luogo di conservazione in modalità elettronica dei

Dettagli

MOMENTI DI INERZIA. m i. i=1

MOMENTI DI INERZIA. m i. i=1 MOMENTI DI INEZIA Massa Ad ogni punto materiale si associa uno scalare positivo m che rappresenta la quantità di materia di cui è costituito il punto. m, la massa, è costante nel tempo. Dato un sistema

Dettagli

Q t CORRENTI ELETTRICHE

Q t CORRENTI ELETTRICHE CORRENTI ELETTRICHE La corrente elettrica è un flusso di particelle cariche. L intensità di una corrente è definita come la quantità di carica netta che attraversa nell unità di tempo una superficie: I

Dettagli

Ottimizazione vincolata

Ottimizazione vincolata Ottimizazione vincolata Ricordiamo alcuni risultati provati nella scheda sulla Teoria di Dini per una funzione F : R N+M R M di classe C 1 con (x 0, y 0 ) F 1 (a), a = (a 1,, a M ), punto in cui vale l

Dettagli

Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia

Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 8 VERIFIC DI FISIC: lavoro ed energia Domande ) Energia cinetica: (punti:.5) a) fornisci la definizione più generale possibile di energia cinetica, specificando l equazione

Dettagli

Proprieta meccaniche dei fluidi

Proprieta meccaniche dei fluidi Proprieta meccaniche dei fluidi 1. Definizione di fluido: liquido o gas 2. La pressione in un fluido 3. Equilibrio nei fluidi: legge di Stevino 4. Il Principio di Pascal 5. Il barometro di Torricelli 6.

Dettagli

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI

Pressione. Esempio. Definizione di pressione. Legge di Stevino. Pressione nei fluidi EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Pressione EQUILIBRIO E CONSERVAZIONE DELL ENERGIA NEI FLUIDI Cos è la pressione? La pressione è una grandezza che lega tra di loro l intensità della forza e l aerea della superficie su cui viene esercitata

Dettagli

11 Teorema dei lavori virtuali

11 Teorema dei lavori virtuali Teorema dei lavori virtuali Teorema dei lavori virtuali Si consideri una trave ad asse rettilineo figura.). Per essa si definisce sistema carichi sollecitazioni CS) l insieme di tutte le grandezze di tipo

Dettagli

INTRODUZIONE AL CONTROLLO OTTIMO

INTRODUZIONE AL CONTROLLO OTTIMO INTRODUZIONE AL CONTROLLO OTTIMO Teoria dei Sistemi Ingegneria Elettronica, Informatica e TLC Prof. Roberto Zanasi, Dott. Giovanni Azzone DII - Università di Modena e Reggio Emilia AUTOLAB: Laboratorio

Dettagli

Preparazione alle gare di II livello delle Olimpiadi della Fisica 2013

Preparazione alle gare di II livello delle Olimpiadi della Fisica 2013 Preparazione alle gare di II livello delle Olimpiadi della Fisica 01 Incontro su temi di termodinamica 14/1/01 Giuseppina Rinaudo - Dipartimento di Fisica dell Università di Torino Sommario dei quesiti

Dettagli

Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale

Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale Per gli Istituti Tecnici Industriali e Professionali Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale A cura del Prof. Chirizzi Marco www.elettrone.altervista.org 2010/2011 POTENZA ELETTRICA NEI CIRCUITI

Dettagli

SCIENZE INTEGRATE FISICA

SCIENZE INTEGRATE FISICA CLASSE DISCIPLINA ORE SETTIMANALI TIPO DI PROVA PER GIUDIZIO SOSPESO MODULO 1: Il moto e l energia I concetti di sistema di riferimento e le grandezze cinematiche. I diversi tipi di rappresentazione del

Dettagli

CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI

CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI CRITERI DI RESISTENZA DEI MATERIALI Tutti i materiali da costruzione rimangono in campo elastico sino ad una certa entità delle sollecitazioni su di essi agenti. Successivamente, all incrementare dei carichi,

Dettagli

Lezione 2: Cinematica dei continui porosi

Lezione 2: Cinematica dei continui porosi Lezione 2: Cinematica dei mezzi continui porosi Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Perugia Dottorato Internazionale Congiunto Firenze Braunschweig Firenze, 13 14 Febbraio

Dettagli

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

APPUNTI SUL CAMPO MAGNETICO ROTANTE APPUTI UL CAPO AGETICO ROTATE Campo agnetico Rotante ad una coppia polare Consideriamo la struttura in figura che rappresenta la vista, in sezione trasversale, di un cilindro cavo, costituito da un materiale

Dettagli

2. Giovedì 5/03/2015, 11 13. ore: 2(4) Spazi vettoriali euclidei. Vettori nello spazio fisico: Prodotto scalare e prodotto

2. Giovedì 5/03/2015, 11 13. ore: 2(4) Spazi vettoriali euclidei. Vettori nello spazio fisico: Prodotto scalare e prodotto Registro delle lezioni di MECCANICA 1 Corso di Laurea in Matematica 8 CFU - A.A. 2014/2015 docente: Francesco Demontis ultimo aggiornamento: 21 maggio 2015 1. Lunedì 2/03/2015, 11 13. ore: 2(2) Presentazione

Dettagli

I appello - 24 Marzo 2006

I appello - 24 Marzo 2006 Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ing. Energetica e Gestionale A.A.2005/2006 I appello - 24 Marzo 2006 Risolvere gli esercizi motivando tutte le risposte. I.) Studiare la convergenza puntuale,

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15

Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15 Università del Salento Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Industriale Appello di FISICA GENERALE 2 del 27/01/15 Esercizio 1 (9 punti): Una distribuzione di carica è costituita da un guscio sferico

Dettagli

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott.

Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott. Università di Trieste Facoltà d Ingegneria. Esercitazioni per la preparazione della prova scritta di Matematica 3 Dott. Franco Obersnel Lezione 19: campi vettoriali e formule di Gauss-Green nel piano.

Dettagli

Analisi Statistica Spaziale

Analisi Statistica Spaziale Analisi Statistica Spaziale Posa D., De Iaco S. posa@economia.unile.it s.deiaco@economia.unile.it UNIVERSITÀ del SALENTO DIP.TO DI SCIENZE ECONOMICHE E MATEMATICO-STATISTICHE FACOLTÀ DI ECONOMIA ANNO ACCADEMICO

Dettagli

PALI Si distinguono: Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo.

PALI Si distinguono: Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo. PALI Si distinguono: 1. pali di piccolo diametro se D/L0,05 Nel caso 1 il palo non modifica il moto ondoso, mentre nel caso 2 il moto ondoso è modificato dal palo.

Dettagli

Capitolo 1. Integrali multipli. 1.1 Integrali doppi su domini normali. Definizione 1.1.1 Si definisce dominio normale rispetto all asse

Capitolo 1. Integrali multipli. 1.1 Integrali doppi su domini normali. Definizione 1.1.1 Si definisce dominio normale rispetto all asse Contenuti 1 Integrali multipli 2 1.1 Integralidoppisudomininormali... 2 1.2 Cambiamento di variabili in un integrale doppio. 6 1.3 Formula di Gauss-Green nel piano e conseguenze. 7 1.4 Integralitripli...

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

LO STATO GASSOSO. Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi

LO STATO GASSOSO. Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi LO STATO GASSOSO Proprietà fisiche dei gas Leggi dei gas Legge dei gas ideali Teoria cinetico-molecolare dei gas Solubilità dei gas nei liquidi STATO GASSOSO Un sistema gassoso è costituito da molecole

Dettagli

Collegamento a terra degli impianti elettrici

Collegamento a terra degli impianti elettrici Collegamento a terra degli impianti elettrici E noto che il passaggio di corrente nel corpo umano provoca dei danni che possono essere irreversibili se il contatto dura troppo a lungo. Studi medici approfonditi

Dettagli

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI 1 Nel campo elettrotecnico-elettronico, per indicare una qualsiasi grandezza elettrica si usa molto spesso il termine di segnale. L insieme dei valori istantanei assunti

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100

Dettagli

RISOLUZIONE N.80/E QUESITO

RISOLUZIONE N.80/E QUESITO RISOLUZIONE N.80/E Direzione Centrale Normativa Roma, 24 luglio 2012 OGGETTO: Interpello - Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Fatture di importo inferiore a 300,00 euro - Annotazione cumulativa anche

Dettagli

Sommario. Alcuni esercizi. Stefania Ragni. Dipartimento di Economia & Management - Università di Ferrara

Sommario. Alcuni esercizi. Stefania Ragni. Dipartimento di Economia & Management - Università di Ferrara Sommario Dipartimento di Economia & Management - Università di Ferrara Sommario Parte I: Capitalizzazione semplice e composta Parte II: Capitalizzazione mista Parte III: Capitalizzazione frazionata e tassi

Dettagli

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE Funzione: legge che ad ogni elemento di un insieme D (Dominio) tale che D R, fa corrispondere un elemento y R ( R = Codominio ). f : D R : f () = y ; La funzione f(): A

Dettagli

OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 ALFA Spa Articolo 19-bis del DPR 26 ottobre 1972, n. 633

OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 ALFA Spa Articolo 19-bis del DPR 26 ottobre 1972, n. 633 RISOLUZIONE N. 305/E Roma, 21 luglio 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 ALFA Spa Articolo 19-bis del DPR 26 ottobre

Dettagli

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k Capitolo 4 Serie numeriche 4. Serie convergenti, divergenti, indeterminate Data una successione di numeri reali si chiama serie ad essa relativa il simbolo u +... + u +... u, u 2,..., u,..., (4.) oppure

Dettagli

Appunti tratti dal videocorso di Elettrotecnica 1 del prof. Graglia By ALeXio

Appunti tratti dal videocorso di Elettrotecnica 1 del prof. Graglia By ALeXio Appunti tratti dal videocorso di Elettrotecnica 1 del prof. Graglia By ALeXio Parte b Bipoli elettrici - potenza entrante Tensione e corrente su di un bipolo si possono misurare secondo la convenzione

Dettagli

Modulo di Meccanica e Termodinamica

Modulo di Meccanica e Termodinamica Modulo di Meccanica e Termodinamica 1) Misure e unita di misura 2) Cinematica: + Moto Rettilineo + Moto Uniformemente Accelerato [+ Vettori e Calcolo Vettoriale] + Moti Relativi 3) Dinamica: + Forza e

Dettagli

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini

Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Strane anomalie di un motore omopolare Di Valerio Rizzi e Giorgio Giurini Gli scriventi, in qualità di studiosi del generatore omopolare hanno deciso di costruire questo motore per cercare di capire le

Dettagli

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ]

Idrogeologia. Velocità media v (m/s): nel moto permanente è inversamente proporzionale alla superficie della sezione. V = Q [m 3 /s] / A [m 2 ] Idrogeologia Oltre alle proprietà indici del terreno che servono a classificarlo e che costituiscono le basi per utilizzare con facilità l esperienza raccolta nei vari problemi geotecnici, è necessario

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

. Si determina quindi quale distanza viene percorsa lungo l asse y in questo intervallo di tempo: h = v 0y ( d

. Si determina quindi quale distanza viene percorsa lungo l asse y in questo intervallo di tempo: h = v 0y ( d Esercizio 1 Un automobile viaggia a velocità v 0 su una strada inclinata di un angolo θ rispetto alla superficie terrestre, e deve superare un burrone largo d (si veda la figura, in cui è indicato anche

Dettagli

TRAVE SU SUOLO ELASTICO

TRAVE SU SUOLO ELASTICO Capitolo 3 TRAVE SU SUOLO ELASTICO (3.1) Combinando la (3.1) con la (3.2) si ottiene: (3.2) L equazione differenziale può essere così riscritta: (3.3) La soluzione dell equazione differenziale di ordine

Dettagli

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo

bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo Momento di una forza Nella figura 1 è illustrato come forze uguali e contrarie possono non produrre equilibrio, bensì una tendenza a ruotare quando vengono applicate in punti diversi di un corpo esteso.

Dettagli

Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton

Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Parte I Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton Cap 3.1- Prima legge della DINAMICA o di Newton 3.1-3.2-3.3 forze e principio d inerzia Abbiamo finora studiato come un corpo cambia traiettoria

Dettagli

TRAVI SU SUOLO ALLA WINKLER, INTERAZIONE TERRENO-FONDAZIONE

TRAVI SU SUOLO ALLA WINKLER, INTERAZIONE TERRENO-FONDAZIONE Università degli Studi di Palermo Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica TRAVI SU SUOO AA WINKER, INTERAZIONE TERRENO-FONDAZIONE Prof.. Cavaleri Ing. F. Di Trapani TRAVI

Dettagli

Richiami su norma di un vettore e distanza, intorni sferici in R n, insiemi aperti, chiusi, limitati e illimitati.

Richiami su norma di un vettore e distanza, intorni sferici in R n, insiemi aperti, chiusi, limitati e illimitati. PROGRAMMA di Fondamenti di Analisi Matematica 2 (DEFINITIVO) A.A. 2010-2011, Paola Mannucci, Canale 2 Ingegneria gestionale, meccanica e meccatronica, Vicenza Testo Consigliato: Analisi Matematica, M.

Dettagli

TX Figura 1: collegamento tra due antenne nello spazio libero.

TX Figura 1: collegamento tra due antenne nello spazio libero. Collegamenti Supponiamo di avere due antenne, una trasmittente X e una ricevente X e consideriamo il collegamento tra queste due antenne distanti X X Figura : collegamento tra due antenne nello spazio

Dettagli

x 1 + x 2 3x 4 = 0 x1 + x 2 + x 3 = 0 x 1 + x 2 3x 4 = 0.

x 1 + x 2 3x 4 = 0 x1 + x 2 + x 3 = 0 x 1 + x 2 3x 4 = 0. Problema. Sia W il sottospazio dello spazio vettoriale R 4 dato da tutte le soluzioni dell equazione x + x 2 + x = 0. (a. Sia U R 4 il sottospazio dato da tutte le soluzioni dell equazione Si determini

Dettagli

Gas perfetti e sue variabili

Gas perfetti e sue variabili Gas perfetti e sue variabili Un gas è detto perfetto quando: 1. è lontano dal punto di condensazione, e quindi è molto rarefatto 2. su di esso non agiscono forze esterne 3. gli urti tra le molecole del

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da entità o grandezze misurabili.

Dettagli

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie

Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Insegnamento di Fondamenti di Infrastrutture viarie Territorio ed infrastrutture di trasporto La meccanica della locomozione: questioni generali Il fenomeno dell aderenza e l equazione generale del moto

Dettagli

Matematica e Statistica

Matematica e Statistica Matematica e Statistica Prova d esame (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie - A.A. 0/3 Matematica e Statistica Prova di MATEMATICA (0/07/03) Università di Verona - Laurea in Biotecnologie

Dettagli

Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d

Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d Ingegneria dei Sistemi Elettrici_3d Soluioni di problemi elettrostatici I problemi elettrostatici riguardano lo studio degli effetti delle cariche elettriche fisse. I principi dei campi elettrostatici

Dettagli

Dipendenza dai dati iniziali

Dipendenza dai dati iniziali Dipendenza dai dati iniziali Dopo aver studiato il problema dell esistenza e unicità delle soluzioni dei problemi di Cauchy, il passo successivo è vedere come le traiettorie di queste ultime dipendono

Dettagli

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato gassoso GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA Lo stato gassoso Classificazione della materia MATERIA Composizione Struttura Proprietà Trasformazioni 3 STATI DI AGGREGAZIONE SOLIDO (volume e forma propri) LIQUIDO

Dettagli

Il trasporto di materia. Principi di Ingegneria Chimica Ambientale

Il trasporto di materia. Principi di Ingegneria Chimica Ambientale Il trasporto di materia Principi di Ingegneria Chimica Ambientale 1 Considerazioni preliminari Il nostro studio sarà limitato a: miscele binarie miscele diluite (ossia in cui la frazione molare di uno

Dettagli

SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2014

SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2014 SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 01 1. Determiniamo l espressione analitica di g() dividendo il suo dominio in intervalli. La circonferenza di diametro AO ha equazione (+) + = + + = 0

Dettagli

FAM. Serie 34: Elettrodinamica IX. Esercizio 1 Legge di Faraday e legge di Lenz. C. Ferrari. Considera una spira come nella figura qui sotto

FAM. Serie 34: Elettrodinamica IX. Esercizio 1 Legge di Faraday e legge di Lenz. C. Ferrari. Considera una spira come nella figura qui sotto Serie 34: Elettrodinamica IX FAM C. Ferrari Esercizio 1 Legge di Faraday e legge di Lenz Considera una spira come nella figura qui sotto n C S 1. Disegna la corrente indotta nella spira se il campo magnetico

Dettagli

Energia potenziale L. P. Maggio 2007. 1. Campo di forze

Energia potenziale L. P. Maggio 2007. 1. Campo di forze Energia potenziale L. P. Maggio 2007 1. Campo di forze Consideriamo un punto materiale di massa m che si muove in una certa regione dello spazio. Si dice che esso è soggetto a un campo di forze, se ad

Dettagli

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2014/15

I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2014/15 I.S.I.S. Zenale e Butinone di Treviglio Dipartimento di Scienze integrate anno scolastico 2014/15 KIT RECUPERO SCIENZE INTEGRATE FISICA CLASSI PRIME TECNICO TURISTICO SUPPORTO DIDATTICO PER ALUNNI CON

Dettagli

19. Inclusioni tra spazi L p.

19. Inclusioni tra spazi L p. 19. Inclusioni tra spazi L p. Nel n. 15.1 abbiamo provato (Teorema 15.1.1) che, se la misura µ è finita, allora tra i corispondenti spazi L p (µ) si hanno le seguenti inclusioni: ( ) p, r ]0, + [ : p

Dettagli

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305. Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/39305 Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie LA GIUNTA REGIONALE Premesso: che con D.P.R. 12 aprile

Dettagli

Particolarità nell applicazione del DPR 462/01

Particolarità nell applicazione del DPR 462/01 Particolarità nell applicazione del DPR 462/01 Ambito di applicazione del DPR 462/01 Sono soggette all applicazione del DPR 462/01 soltanto le attività che rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs.

Dettagli

Rappresentazione dei numeri in un calcolatore

Rappresentazione dei numeri in un calcolatore Corso di Calcolatori Elettronici I A.A. 2010-2011 Rappresentazione dei numeri in un calcolatore Lezione 2 Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Rappresentazione dei numeri

Dettagli

Oscillazioni: il pendolo semplice

Oscillazioni: il pendolo semplice Oscillazioni: il pendolo semplice Consideriamo il pendolo semplice qui a fianco. La cordicella alla quale è appeso il corpo (puntiforme) di massa m si suppone inestensibile e di massa trascurabile. Per

Dettagli

RISOLUZIONE N. 74/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 74/E QUESITO RISOLUZIONE N. 74/E Direzione Centrale Normativa Roma, 6 novembre 2013 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Imposta sul valore dei contratti assicurativi: chiarimenti in materia

Dettagli

percorso fatto sul tratto orizzontale). Determinare il lavoro (minimo) e la potenza minima del motore per percorrere un tratto.

percorso fatto sul tratto orizzontale). Determinare il lavoro (minimo) e la potenza minima del motore per percorrere un tratto. Esercizio 1 Una pietra viene lanciata con una velocità iniziale di 20.0 m/s contro una pigna all'altezza di 5.0 m rispetto al punto di lancio. Trascurando ogni resistenza, calcolare la velocità della pietra

Dettagli

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito.

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito. INTEGRALI DEFINITI Sia nel campo scientifico che in quello tecnico si presentano spesso situazioni per affrontare le quali è necessario ricorrere al calcolo dell integrale definito. Vi sono infatti svariati

Dettagli

Programmazione Modulare

Programmazione Modulare Indirizzo: BIENNIO Programmazione Modulare Disciplina: FISICA Classe: 2 a D Ore settimanali previste: (2 ore Teoria 1 ora Laboratorio) Prerequisiti per l'accesso alla PARTE D: Effetti delle forze. Scomposizione

Dettagli

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE

PROBABILITÀ - SCHEDA N. 2 LE VARIABILI ALEATORIE Matematica e statistica: dai dati ai modelli alle scelte www.dima.unige/pls_statistica Responsabili scientifici M.P. Rogantin e E. Sasso (Dipartimento di Matematica Università di Genova) PROBABILITÀ -

Dettagli

Il lavoro nelle macchine

Il lavoro nelle macchine Il lavoro nelle macchine Corso di Impiego industriale dell energia Ing. Gabriele Comodi I sistemi termodinamici CHIUSO: se attraverso il contorno non c è flusso di materia in entrata ed in uscita APERTO:

Dettagli

Estensimetro. in variazioni di resistenza.

Estensimetro. in variazioni di resistenza. Estensimetro La misura di una forza incidente su di un oggetto può essere ottenuta misurando la deformazione o la variazione di geometria che l oggetto in questione subisce. L estensimetro estensimetro,

Dettagli

RISOLUZIONE N. 31/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 31/E QUESITO RISOLUZIONE N. 31/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 4 febbraio 2009 OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge 27 luglio 2000 n. 212 Obblighi dichiarativi delle imprese

Dettagli

Danilo Saccoccioni - LAVORO - - ENERGIA MECCANICA - - POTENZA -

Danilo Saccoccioni - LAVORO - - ENERGIA MECCANICA - - POTENZA - Danilo Saccoccioni - LVORO - - ENERGI MECCNIC - - POTENZ - LVORO COMPIUTO D UN ORZ RELTIVMENTE UNO SPOSTMENTO Diamo la definizione di lavoro compiuto da una forza relativamente a uno spostamento, distinguendo

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

RISOLUZIONE N.126/E QUESITO

RISOLUZIONE N.126/E QUESITO RISOLUZIONE N.126/E Roma, 16 dicembre 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza giuridica - Adempimenti contabili degli enti non commerciali ed obbligo di rendicontazione di cui all'art. 20

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 2011/2012

Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 2011/2012 Analisi Matematica 2 per Matematica Esempi di compiti, primo semestre 211/212 Ricordare: una funzione lipschitziana tra spazi metrici manda insiemi limitati in insiemi limitati; se il dominio di una funzione

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli