ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE LUIGI DI LIEGRO (EX VIA CORTINA) AS 2013/14

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE LUIGI DI LIEGRO (EX VIA CORTINA) AS 2013/14 AI GENITORI DEGLI ALUNNI E DELLE ALUNNE CHE FREQUENTANO CLASSI DI PRIMARIA, come avrete visto con il DOCUMENTO DI VALUTAZIONE RELATIVO AL PRIMO QUADRIMESTRE è stato consegnato per la prima volta per gli alunni della scuola primaria della nostra scuola Il PIANO FORMATIVO INDIVIDUALIZZATO: nelle note seguenti riportiamo una sintesi delle linee del Piano dell Offerta Formativa che esplicitano analisi e scelte hanno portato a tali scelte didattico metodologiche che si concretizzano negli strumenti del PFI e della valutazione connessa, con l obiettivo di operare per lavorare in modo più efficace ed efficiente per il successo formativo di tutti e di ciascuno dei nostri alunni. LE INDICAZIONI NAZIONALI E IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA DELLA SINGOLA SCUOLA Si deve partire dalla nuove linee di indirizzo della scuola italiana: la scuola sta vivendo un momento di importante e significativo cambiamento ed il nostro Istituto Comprensivo ha iniziato a operare una attenta riflessione sulle nuove Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, elaborate ai sensi dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009; Il Ministro Francesco Profumo ha firmato il regolamento con il quale vengono adottate le Nuove Indicazioni nazionali con decreto del 16/11/2012. (le Indicazioni Nazionali per il curriculo della scuola dell infanzia e del primo ciclo dell Istruzione sono anche sul sito della scuola La attuale normativa 1 attribuisce alla singola scuola la responsabilità di realizzare una offerta formativa tenuto conto dei bisogni espressi dai giovani dello specifico territorio, alla luce dei bisogni di formazione espressione della società globale in cui gli stessi dovranno inserirsi come persone, lavoratori, cittadini, consumatori. La definizione del piano formativo implica per ogni singola scuola, per i suoi operatori l impegno a non applicare senza ragionamento, senza responsabili scelte predeterminate, astratte programmazioni o programmi rigidi, infatti non esistono più programmi nazionali ma indicazioni nazionali e il Ministero dell Istruzione definisce i traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine di ogni ordine di scuola, il cui conseguimento deve essere garantito a ciascun cittadino, lasciando alle scuole la responsabilità di definire quale debba essere il percorso, le tappe, nonché del come, con quale attività tali competenze possano essere conseguite veramente da ciascun alunno/a inserito/a in un gruppo di pari. La formulazione, la applicazione, il monitoraggio, l aggiornamento, in autonomia, del Piano dell Offerta Formativa è quindi un dovere di ogni singola istituzione scolastica Il Piano dell Offerta Formativa (POF), definito da ciascuna scuola nell ambito del processo di autonomia rappresenta ed esplicita le scelte didattiche, metodologiche, organizzative, che la scuola responsabilmente decide di assumere, più adeguate allo specifico contesto in relazione all obiettivo del perseguimento del successo formativo di ogni individuo, rispetto allo sviluppo di competenze che ne favoriscano un inserimento attivo, cosciente e responsabile nel contesto della società civile. Con le Indicazioni nazionali s'intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e ragazzi per ciascuna disciplina o campo di 1 Decreto del Presidente della Repubblica n.275 8/03/1999: Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art.21, della legge 15 marzo 1999, n Le istituzioni scolastiche sono espressioni di autonomia funzionale e provvedono alla definizione e alla realizzazione dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni delegate alla Regioni e dei compiti e funzioni trasferiti agli enti locali, ai sensi degli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n A tal fine interagiscono tra loro e con gli enti locali promuovendo il raccordo e la sintesi tra le esigenze e le potenzialità individuali e gli obiettivi nazionali del sistema di istruzione. 2. L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento 1

2 esperienza. Il sistema scolastico italiano ha assunto come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle otto competenze chiave per l'apprendimento permanente (competenze chiave) definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'unione Europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006). Nel contesto collettivo è diritto di ciascun individuo poter apprendere, fruendo di attenzione alla propria specificità. Come definito nel dettato Costituzionale in materia di istruzione che impone ad una scuola realmente espressione di un paese democratico di promuovere il successo e l integrazione di ogni individuo, di ogni persona: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.(art.3 Costituzione Italiana) COME SI STA OPERANDO NELLA SCUOLA LUIGI DI LIEGRO La scuola pubblica è quindi chiamata ad attuare tale indicazioni e a lavorare sulle otto competenze, attraverso un necessario percorso di ricerca e di innovazione metodologica, portando avanti una costante ricerca-azione rispetto alle strategie didattiche e alla valutazione. Il nostro Istituto si è posto come obiettivi prioritari garantire a tutti gli alunni queste competenze fondamentali, promuovendo la qualità dell istruzione; realizzare una scuola integrante, includente e garante dell uguaglianza delle opportunità formative, utilizzando le differenze come risorse, non come freno, promuovendo le diverse potenzialità individuali, consapevolmente conosciute e gestite: il tutto in un percorso fortemente ipotizzato e gestita nella continuita didattico-organizzativa resa possibile dall essere istituto comprensivo. Un gruppo di docenti dei tre ordini di scuola su incarico del Collegio dei docenti ha iniziato l iter di studio e di lavoro, partendo dall attenta lettura delle Indicazioni nazionali; ha dedicato particolari riflessioni alla definizione stessa delle competenze, quale combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Da tali riflessioni si è messo a fuoco come punto centrale che una efficacia padronanza delle competenze chiave sono per ogni individuo il presupposto per la realizzazione e il proprio sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale e l occupazione. Dagli esiti, non certamente adeguati alla complessità della società globale attuale, del sistema di istruzione storico italiano basato sulla trasmissione di contenuti, definiti in "materie" svolte separatamente, si è potuto constatare che ciò non è più sufficiente ed efficace in quanto non riesce a garantire né la trasmissione delle tante informazioni, conoscenze che caratterizzano la società attuale, né la diffusione per i giovani cittadini di una reale capacità di orientarsi ed inserirsi con consapevolezza e responsabilità nella realtà sociale, civile, lavorativa. Pertanto la scuola è chiamata a spostare l'attenzione e la centralità della sua azione dai soli contenuti acquisiti alla verifica di sviluppo di reali competenze in uscita. Varie sono le cause per cui l'attenzione si è focalizzata sul concetto di competenza e hanno tutte a che fare con le repentine trasformazioni che hanno investito il mondo negli ultimi vent'anni:nella società postindustriale il lavoro è cambiato ed ha acquistato sempre maggiore importanza l'aspetto immateriale del lavoro, che in uno scenario di concorrenza globale si è riconfigurato come realtà complessa, legata a fattori come le relazioni interne ed esterne, la comunicazione, le capacità metodologiche e strategiche, la responsabilità individuale; la mobilità degli esseri umani (in quanto lavoratori, ma non solo) ha creato la necessità di reperire strumenti di comunicazione del proprio sapere e del proprio saper fare diversi dai semplici titoli di studio o dai curricoli, che non sempre documentano ciò che una persona realmente sa e sa fare. Con l'elaborazione teorica e pratica della competenza, insomma, si è cercato e si cerca di venire incontro al profondo cambiamento che ha investito il mondo nella sua globalità, e quindi alle rinnovate esigenze della vita e del lavoro. Le competenze indicano ciò che l alunno è effettivamente capace di fare, di pensare, di agire davanti alla complessità unitaria dei problemi e delle situazioni che si trova ad affrontare e a risolvere. 2

3 Nella Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008, viene definito l'eqf, il Quadro Europeo delle Qualifiche. All''interno del documento, si dà una definizione dei risultati dell'apprendimento costituiti in termini di conoscenze, abilità, competenze. Conoscenze: risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Le conoscenze sono descritte come teoriche e/o tecnico-pratiche; Abilità: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali e strumenti); Competenze: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio o nello sviluppo professionale e personale. Le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. La competenza, pertanto, viene a delinearsi come sapere agito e situato (sintesi del sapere, del saper fare, del saper essere), come capacità di mobilitare il sapere per risolvere problemi e gestire situazioni. Non è legata, come l'abilità, a compiti e processi specifici, ma è pervasiva, propria della persona, la quale, anche in mancanza di informazioni e saperi specifici, è capace di mettere in moto abilità, capacità personali, sociali, metodologiche, metacognitive per affrontare problemi e realtà complesse. Mentre l'abilità, quindi, è la profonda conoscenza di una procedura, la competenza è legata alla gestione di situazioni non note, e si fonda sulla capacità di generalizzare, trasferire, creare nessi tra conoscenze e abilità possedute rispetto ad altri contesti, costruendone di nuove. Sono implicate in essa il problem posing, il problem solving, la riflessione, ma anche le capacità sociali ed interpersonali. Ad esse si connettono i termini di responsabilità e autonomia che chiudono la descrizione. Autonomia consiste nel saper attribuire un significato personale alle norme, alle regole, ai patti; un comportamento autonomo è sempre fondato su una scelta, che risiede nella consapevolezza dell'azione. All'autonomia è legata, quasi naturalmente, la responsabilità: l'assunzione su di sé delle conseguenze del proprio comportamento. La Commissione Europea ha adottato i termini competenze e competenze chiave preferendolo a competenze di base, in quanto generalmente riferito alle capacità di base nella lettura, scrittura e calcolo. Il termine competenza è stato infatti riferito a una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Allo stesso tempo, le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personal i, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale e l occupazione. Il quadro di riferimento individua le seguenti otto competenze chiave: 1) comunicazione nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3) competenza matematica e competenze di base di scienze e tecnologia; 4) competenza digitale; 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8) consapevolezza ed espressione culturale. Si riporta di seguito la definizione ufficiale delle otto competenze-chiave (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE)), inserita anche nelle Indicazioni Nazionali 2012, capitolo Finalità Generali. 3

4 La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza di un individuo varia inevitabilmente tra le quattro dimensioni (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e tra le diverse lingue e a seconda del suo retroterra sociale e culturale, del suo ambiente e delle sue esigenze ed interessi. La competenza matematica è l abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico-matematiche, l accento è posto sugli aspetti del processo e dell attività oltre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, schemi, grafici, rappresentazioni). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacità e alla disponibilità a usare l insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico è considerata l applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o bisogni avvertiti dagli esseri umani. La competenza in campo scientifico e tecnologico comporta la comprensione dei cambiamenti determinati dall attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino. La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa implica abilità di base nelle tecnologie dell informazione e della comunicazione (TIC): l uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. Imparare a imparare è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l acquisizione, l elaborazione e l assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa sì che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare e applicare conoscenze e abilità in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell istruzione e nella formazione. La motivazione e la fiducia sono elementi essenziali perché una persona possa acquisire tale competenza. Le competenze sociali e civiche includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all impegno a una partecipazione attiva e democratica. Il senso di iniziativa e l imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l innovazione e l assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. È una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano e a poter cogliere le opportunità che si offrono ed è un punto di partenza per le abilità e le conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad un attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori etici e promuovere il buon governo. Consapevolezza ed espressione culturale riguarda l importanza dell espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive. COME METTERE AL CENTRO DELL INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO COMPETENZE LO SVILUPPO DI La nostra scuola ha realizzato, come strumento di lavoro iniziale ed unificante tra tutti gli ordini di scuola, un protocollo di osservazione in rapporto alle otto competenze all interno dei tre ordini di scuola. Tale strumento costituisce un valido presupposto per avviare una reale continuità nella crescita delle alunne e degli alunni e diminuire i disagi delle transizione tra un ciclo e l altro. I criteri di osservazione individuati sono relativi non alle discipline, ma ai traguardi di competenza, all interno delle varie annualità nel medesimo grado di scuola e in continuità con la scuola che precede e quella che segue. Ultimo step di questo percorso è stata 4

5 la realizzazione di un documento di osservazione per ogni singolo alunno, basato sui criteri di osservazione elaborati, tale documento è denominato Piano Formativo Individualizzato. Il Collegio dei Docenti del nostro IC è consapevole che il percorso di ciascun alunno deve essere centrato sulla specificità del singolo alunno/a, vissuta nel contesto della comunità, ed articolato per tappe, infatti le attenzioni su cui bisogna concentrarsi per ciascun alunno sono diverse, visto che diversi sono gli stili cognitivi, la conoscenza, la consapevolezza dei propri bisogni, delle proprie carenze e delle proprie risorse, le capacità di esprimersi, di relazionarsi con gli adulti e con i pari, e quindi diverse sono le modalità di apprendimento attivate e di insegnamento da attivare. Da ciò nasce la necessità di articolare i percorsi formativi in modo diversificato, attraverso l'individualizzazione degli obiettivi da raggiungere con una personalizzazione delle metodologie, al fine di portare tutti al raggiungimento di quelli che, a livello nazionale, sono definiti come traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado. Il Piano formativo individualizzato (PFI) è il nuovo documento unitario del nostro IC ed è l esplicitazione della direzione che i docenti si impegnano a dare al percorso formativo di ogni singolo alunno. E un piano di previsione da parte dal team di classe per l'infanzia e la primaria e del consiglio di classe per la secondaria, che implica osservazione della realtà del singolo individuo, individuazione delle possibilità /risorse e delle necessità/ bisogni e arriva all esplicitazione di un piano di intervento, attraverso metodi personalizzati e obiettivi chiari, realisticamente perseguibili e verificabili per il successo formativo di ciascuno, nei tempi e con le risorse disponibili. Il valore aggiunto del PFI consiste nella intenzionalità dell intervento che vi viene delineato, condiviso tra i docenti, inizialmente in fase di programmazione e poi nella osservazione di processo e relativa valutazione, nella esplicitazione di analisi della situazione di partenza osservata a tutto tondo per cogliere la specificità di quell alunno, dei suoi punti forti e dei punti deboli e la conseguente esplicitazione degli obiettivi possibili da raggiungere : il PFI rappresenta quindi un documento condiviso da tutti i docenti di classe, esplicitato alle famiglie e all alunno/a, ad inizio di percorso. La necessità di un percorso individualizzato deriva dalla ricerca delle modalità perché sia veramente affermato ed assolto il diritto della centralità della persona, e cioè del diritto di ogni individuo ad essere seguito, sostenuto, valutato come persona nella sua unicità e nella sua unitarietà in relazione alle diverse dimensioni che lo caratterizzano: identità, autonomia, competenze. Il processo, che il PFI vuole progettare, attivare, monitorare, valutare contempla tutti gli obiettivi del quadro generale relativi allo sviluppo delle competenze chiave che troveranno poi la declinazione, trattazione nelle diverse articolazioni disciplinari, via via più strutturate nel passaggio dalle classi della primaria alla secondaria, ma puntualizza e pone in primo piano gli obiettivi che i docenti ritengono prioritari, da gestire assolutamente in forma condivisa e coordinata e comunque indispensabili da conseguire per affrontare altri obiettivi e gli obiettivi specifici disciplinaristi; sono gli obiettivi su cui appare realistico poter intervenire con esiti di successo, in relazione alle caratteristiche di ciascun individuo e su cui tutti i docenti si impegnano ad operare per indurre cambiamenti, sulla base di un piano di un piano previsionale condiviso che permetta una osservazione coerente delle prestazioni e degli esiti. Alla base del Patto Formativo vi sono criteri di riferimento generali che sono stati individuati nelle Competenze chiave, traguardi per lo sviluppo delle competenze uguali per tutti, che possono essere articolati per tappe differenziate, rispondenti alle reali possibilità dell'individuo (individualizzazione dei percorsi e personalizzazione dei metodi). Competenze e criteri di osservazione comuni, quindi, per tutti gli ordini di scuola, ma profili descrittivi diversi che vengono osservati all inizio dell'anno; obiettivi individualizzati come tappe per procedere in relazione alle competenze chiave, utilizzando delle metodologie individualizzate. Ci si propone così di poter seguire il percorso formativo di ogni alunno nella sua evoluzione nel percorso della scuola di base avendo fissato costanti criteri di osservazione articolazione delle competenze chiave, descrittori omogenei di osservazione, sulla base dei traguardi definiti dalle indicazioni, articolati nelle scansioni della scuola di base, facendo si che anche la famiglia e via via il minore, sempre più partecipi attivamente alla gestione del percorso, confronto e collabori attivamente in quanto esplicitato chiaramente dove si vuole andare, e come ci si vuole andare. 5

6 La scuola nel formulare all inizio anno (entro l inizio del mese di novembre massimo) la sua formulazione del PFI per ogni alunno, compie quel compito che la scuola autonoma ha assegnato dalla norma ( vedi pg,1 Decreto del Presidente della Repubblica n.275 8/03/1999: Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art.21, della legge 15 marzo 1999, n.59) : ricercare ed attivare il miglior modo possibile per raggiungere il più ampio successo formativo possibile di ogni specifico alunno/a, permettere comprensione della impostazione e degli obiettivi e delle metodologie formulate dal team da parte dei genitori e via via dei minori, sviluppare confronto, scambio, concertazione tra famiglia e scuola sul tema della istruzioneeducazione, cioè tra i due soggetti formatori più rilevanti nella crescita di un giovane, famiglia e scuola, che devono impegnarsi, ognuno nella sua specificità a comprendersi, collaborare, se possibile integrarsi sugli aspetti chiave della crescita complessiva PER RENDERE OGNI GIOVANE PRONTO PER UNA VITA ADULTA, COME PERSONA, COME CITTADINO, COME LAVORATORE, COME PRODUTTORE, COME CONSUMATORE. IL PFI è un documento ufficiale in cui la scuola esplicita quali sono gli elementi fondati del proprio lavoro, dove si vorrebbe andare e come ci vorrebbe andare: proprio questa esplicitazione deve servire oltre che a capirsi meglio tra genitori ed insegnanti, visto che frequentemente ognuno ha un proprio sistema di riferimento, a osservare più attentamente sotto vari punti di vista l alunno/a, a rivedere osservazioni, obiettivi e metodologie, se la prima ipotesi non dovesse dimostrarsi efficace per portare avanti un bel percorso formativo. Il PFI, redatto dall èquipe, viene consegnato con firma al genitore e resta a lui, proprio percè posa ben analizzarle LA VALUTAZIONE Anche il processo valutativo è fortemente coinvolto nella metodologia della centralità dell alunno nel suo percorso di apprendimento: si tratta per tutto lo svolgimento del curriculo di base ( dall infanzia ad almeno la 3^ secondaria di 1 grado) di applicare la valutazione formativa, valutazione di processo, di percorso a verifica dell efficacia dell azione didattica con momenti di osservazione, prove strutturate, colloqui, interrogazioni, partecipazione a lavori o a scambi di gruppo, etc, Valutare vuol dire dare valore a ciascuna di queste azioni di verifica, ed il valore viene dato in relazione all obiettivo espresso inizialmente: quanto più ci si sarà avvicinati all obiettivo posto per ciascuno, tanto più positiva sarà la valutazione di percorso, indipendentemente dal valore assoluto dell esito: cosa che implica che due valutazioni uguali (stesso voto per esempio) non corrispondono allo stesso livello di prestazione, compito etc.. in relazione a quello che era il quadro iniziale delle due persone. La cosa importante per ogni alunno è andare avanti, acquisire, consolidare, ampliare, precisare, qualificare la propria esplicitazione di traguardi di competenze e di obiettivi specifici di apprendimento, in termini di conoscenze, abilità: non esiste e non potrà esistere che una persona che possieda tutte le conoscenze, abilità, competenze, è però indispensabile che ogni persona sappia, specie all uscita della scuola di base, come raggiungere ulteriori traguardi di competenza ed obiettivi, sappia autonomamente gestire le proprie conoscenze ed abilità per affrontare situazioni nuove, scegliere, agire in modo responsabile. Per cui una volta definito il PFI, le valutazioni periodiche successive, sia relative alle discipline di studio, sia alle ai comportamenti, devono e sono riferite alla situazione descritta nella parte centrale del PFI (descrizione rispetto ai micro e macro criteri di osservazione desunti dalle otto competenze chiave) e alla formulazione di obiettivi contenuta nella ultima pagina del PFI, che ogni docente deve articolare nel proprio specifico lavoro disciplinare, e che tutto l équipe dei docenti si impegna con il PFI a portare avanti e a perseguire in via prioritaria: cioè i docenti, sulla base di osservazioni, prove, esperienze, confronti, etc acquisiscono elementi che valutano ( cioè a cui danno valore ) in base a quanto definito nel PFI. Quest anno si è dovuto procedere alla consegna contemporanea dei Piani Formativi Individualizzati e del documento di valutazione, scansione primo quadrimestre, perché alla prima applicazione della procedura del protocollo di osservazione e dello strumento del PFI si avuta la necessità, di svolgere per la prima volta nella scuola primaria, gli indirizzi definiti in Collegio dei docenti, in modo molto attento e condiviso nelle équipes, articolando nel tempo il lavoro di osservazione e riflessione che ha portato alla formulazione di PFI per ogni singolo alunno. 6

7 Comunque nelle valutazioni quadrimestrali, già da quest anno, anche le valutazioni delle singole discipline e del comportamento e soprattutto le indicazioni finali sono formulate sulla scorta di quanto fissato nel PFI. Certamente quando dal prossimo anno la formulazione del PFI andrà a regime con sua consegna al massimo entro i primi giorni di novembre, sia le famiglie che i docenti potranno vivere il passaggio valutativo come un primo vero bilancio prima di tutto del fatto che il PFI formulati sia veramente adeguato allo specifico alunno (e nel caso si evidenziasse la necessità di aggiustamenti, questi verranno riportati nelle indicazioni finali del documento di valutazione) e che sia potuto essere strumento per articolare in modo più esplicito, deciso, coeso tra i docenti coinvolti il rapporto di insegnamento-apprendimento e il percorso di crescita del singolo alunno. IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE PER GLI AALUNI E LE ALUNNE CHE FREQUENTANO QUEST ANNO LA CLASSE PRIMA PRIMARIA. La delibera del collegio dei docenti che ha introdotto il protocollo di osservazione e il modello di PFI ha anche deliberato che nelle classi prime al termine della prima scansione valutativa con il modello di scheda si consegnerà il Piano Formativo Individualizzato elaborato in équipe; non verranno assegnati voti alle discipline, ed espresse indicazioni: questo al fine di illustrare alla famiglia il sistema di osservazione e di impostazione di lavoro su competenze su cui si basa il curriculo verticale definito nel Piano dell Offerta Formativa della nostra scuola, ove le discipline, quanto più nella primaria e ancor più nei primi anni della stessa, sono strumenti per interpretare esperienze, osservazioni, emozioni etc che il bambino deve affrontare come esperienza personale, supportato e guidato da adulti capaci di ascoltarlo e sostenerlo nella costruzione della propria identità e della corretta autonomia, portando alla acquisizione delle competenze oggi necessarie per vivere sano, libero, consapevole e responsabile, attivo, sereno.. etc. Alla fine dell anno, al secondo quadrimestre le maestre esprimeranno i voti alle discipline: non c è fretta per questo, non fermiamoci solo a come va l apprendimento del leggere e dello scrivere: cerchiamo di capire insieme come i bambini hanno affrontato la novità, come li vedete a casa, se vengono volentieri a scuola se ci sono problemi, anche piccoli punti oscuri, parliamone, noi cercheremo di farlo con voi a fronte di situazioni o sentori da approfondire: non permettiamo ad una chiusura, ad una diffidenza di non farci affrontare per tempo Si auspica così di stabilire da subito con i genitori che svolgeranno nella scuola e con la scuola, insieme ai loro bimbi e bimbe, (speriamo) un percorso lungo ed importante nella vita un rapporto aperto, franco e costruttivo anche utilizzando gli spunti di osservazione e di indirizzo espressi nel PFI per definire una sereno ed aperto patto di collaborazione scuola-famiglia, uniti nell aspirazione di far affrontare la vita al singolo minore coinvolto con più strumenti interpretativi, comunicativi e con più sicura apertura verso gli altri ed il nuovo, senza remore da una parte e dall altra allo stabilire appunto una comunicazione significativa perchè il successo formativo sia vero e il più grande qualitativamente possibile per tutti e per ciascuno. Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita. (detto cinese) Gennaio 2014 il dirigente scolastico Simonetta Caravita Struttura del Patto Formativo Individualizzato Il PFI per ciascun alunno è articolato in: 1. Definizione di metodologie che concretizzano la personalizzazione dei percorsi formativi, cioè del come i docenti si impegnano a realizzare i percorsi per quell'alunno, inserito nel suo contesto specifico (pag.4) 2. Otto Competenze chiave del quadro europeo, che sono articolate in criteri di osservazione più dettagliati (pag.2 modello PFI allegato) 3. Descrizione della situazione iniziale di ogni alunno in relazione alle otto competenze (pag.3), che ogni team di classe e consiglio di classe dovrà rilevare in base alle osservazioni effettuate, tenendo presente come riferimento la griglia di osservazione per la stesura del PFI, in cui sono indicate le competenze, i relativi criteri di osservazione e la descrizione dei livelli di padronanza per ogni ordine di scuola. L osservazione sintetica di come il ragazzo è stato visto in relazione ad una specifica competenza costituisce una descrizione e non una valutazione. In questa sezione si indicheranno accanto alle singole voci descrittive i punti di forza, su cui far leva per un percorso positivo del ragazzo e i punti di debolezza, su cui lavorare in particolare, per rimuovere gli ostacoli più evidenti al percorso di successo ( questi stessi diventano obiettivi prioritari).: si precisa che sono osservazioni e non valutazioni 4. Esplicitazione degli Obiettivi prioritari, realisticamente perseguibili nel corso dell'anno e fondamentali per favorire i processi di apprendimento, di autonomia, di identità e, di conseguenza, l'acquisizione di altri obiettivi trasversali e disciplinari (pag.4) 7

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