LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA Progettazione (Metodi, Strumenti, Applicazioni)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA Progettazione (Metodi, Strumenti, Applicazioni)"

Transcript

1 LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA MECCANICA Progettazione (Metodi, Strumenti, Applicazioni) PROGETTAZIONE AVANZATA DI INGRANAGGI Parte 2 Valutazione della capacità di carico Carlo GORLA

2 CEDIMENTO PER FLESSIONE DEL DENTE La rottura per flessione, quasi sempre a fatica, di un dente interrompe la trasmissione di potenza e può avere conseguenze catastrofiche (ad esempio per gli elicotteri). 2 Di conseguenza il coefficiente di sicurezza viene mantenuto un po più elevato di quello rispetto ad altri tipi cedimento (pitting, scuffing) che non interrompono la trasmissione di potenza. POLITECNICO DI MILANO Schema della rottura a flessione di un dente

3 Cedimento per flessione del dente - 2 E noto che la sollecitazione al piede di un dente è la somma di tre azioni: Flessione Taglio Azione normale Vi è inoltre l effetto dell intaglio al piede, che dipende dall entità del raggio di raccordo ρ F in relazione agli altri parametri dimensionali 3 POLITECNICO DI MILANO Schema degli sforzi al piede di un dente

4 Cedimento per flessione del dente - 3 La ripartizione della forza F n dipende dalle rigidezze dei denti 4 La forza che le due ruote si scambiano si ripartisce per un certo tratto, su due coppie di denti.

5 5 Cedimento per flessione del dente - 4 Non è però vero che la forza si divide in due parti uguali. Si tratta di un problema iperstatico. Le quote di carico scambiate dalle due coppie di denti sono differenti perché differente è la rigidezza delle due coppie di denti contemporaneamente in presa. Differente e continuamente variabile è infatti il punto di applicazione della forza sul fianco del dente. La rigidezza flessionale di una data trave (forza necessaria per ottenere un abbassamento unitario) è tanto più elevata quanto più è corta.

6 6 Cedimento per flessione del dente - 5 Esempio esplicativo Consideriamo due coppie di mensole (fra loro uguali) in contatto nei punti: P 1 : a metà lunghezza, P 2 : in estremità di una.

7 7 Cedimento per flessione del dente - 6 Equilibrio orizzontale: P = P 1 + P 2 Congruenza degli spostamenti: s =! 1 +! 2 =! 3 Si tratta di mensole incastrate con carico all estremità, quindi:! =! = 1 2 " P1 $ l % # 2& ' 3EJ 3! 3 = 3 P2 l 3EJ

8 8 Cedimento per flessione del dente - 7 Imponendo la congruenza degli spostamenti:! ' l $ P1 % " 2 2 & # 3EJ 1 +! 2 = =! 3 = 3 3 P2 l 3EJ Per l equilibrio orizzontale, risulta: P 1 = 4 5 P P 2 = 1 5 P

9 9 Cedimento per flessione del dente - 8 P 1 4 = P 1 5 P2 = P 5 La ripartizione del carico tra le due coppie di mensole è molto diversa.

10 10 Cedimento per flessione del dente 9 Il calcolo degli sforzi al piede del dente è ben noto:! f = M W f f " a = F n sin! bs Fn " m = F n cos! bs Fn! f 0 =! f Y S Il fattore Y S tiene conto dell intaglio e della relativa sensibilità POLITECNICO DI MILANO

11 11 Cedimento per flessione del dente - 10 Visualizzazione cromatica 3D dei valori dello sforzo principale massimo (SPmax): calcoli col FEM

12 12 Cedimento per flessione del dente - 11 Visualizzazione cromatica 2D (sez. di mezzeria) dei valori dello sforzo principale massimo (SPmax) Mappe dell andamento degli sforzi principali al piede del dente (sez. di mezzeria)

13 Cedimento per flessione del dente - 12 Ingranaggi cilindrici a denti diritti L andamento degli sforzi sul profilo del dente è variabile, in relazione al punto di contatto fra i denti lungo l arco d azione. La forza normale al profilo ha valori circa doppi nel tratto B-D nel quale tutto il carico passa attraverso due soli denti (ruota-pignone). Il punto D è quello di contatto singolo più esterno. 13 POLITECNICO DI MILANO Distribuzione del carico sul dente e sforzo al piede in funzione del punto di contatto

14 14 Cedimento per flessione del dente - 13 Ingranaggi cilindrici a denti elicoidali Analoghi sono gli andamenti per le ruote elicoidali, tenendo conto dell andamento effettivo del contatto. POLITECNICO DI MILANO Linea di contatto per dentature elicoidali Misura estensimetrica sforzo al piede

15 15 Cedimento per flessione del dente - 14 POLITECNICO DI MILANO Distribuzione del carico e sforzo al piede in funzione del punto di contatto

16 16 Cedimento per flessione del dente - 15 Come migliorare la resistenza a flessione? Aumentare lo spessore dei denti : minor numero di denti spostamento positivo del profilo angolo di pressione più elevato Diminuire l effetto d intaglio: raggio di raccordo al piede più elevato POLITECNICO DI MILANO evitare intaglio (gradini di rettifica etc)

17 17 Cedimento per flessione del dente - 16 Come migliorare la resistenza a flessione? Migliorare i materiali e la loro resistenza a fatica: trattamenti superficiali (nitrurazione, vementazione etc) pallinatura bassa rugosità al piede Lavorazioni elevata qualità di lavorazione POLITECNICO DI MILANO

18 18 Cedimento per flessione del dente - 17 Forma del dente in funzione dell entità dello spostamento di profilo POLITECNICO DI MILANO

19 19 Cedimento per flessione del dente - 18 Sperimentazione per determinare il limite di fatica e la resistenza a fatica (diagramma di Wöhler) a flessione dei denti. F N Occorre riprodurre in maniera semplice e ripetibile questo tipo di sollecitazione. Occorre effettuare prove ripetibili eliminando ogni fattore di influenza, diverso da quello che si vuole studiare. Ciò viene fatti con apposite macchine di prova (pulsatori a risonanza, macchine universali etc). POLITECNICO DI MILANO

20 20 Cedimento per flessione del dente - 21 Diagramma di Wöhler ottenuto con prove di fatica a flessione su ingranaggi cementati (Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano). POLITECNICO DI MILANO

21 21 CEDIMENTO PER PITTING (FATICA DA CONTATTO) Il pitting è un fenomeno di fatica superficiale che si presenta negli ingranaggi, nei cuscinetti, in altri componenti in acciaio soggetti a pressione di contattovariable nel tempo, anche mediata da lubrificante. Il limite di carico più restrittovo per la gran parte degli ingranaggi è il pitting; di conseguenza il dimensionamento a pitting è di importanza fondamentale. POLITECNICO DI MILANO A differenza della rottura per flessione del dente, fino a una certa misura il pitting è accettabile e non compromette la trasmissione della potenza attraverso gli ingranaggi.

22 22 Cedimento per pitting - 2 Pitting (Macro-Pitting) È un fenomeno progressivo (fatica). Si verifica quando la cricca nuclea sulla superficie o immediatamente sotto di essa. In genere la cricca si propaga per una breve distanza circa parallela alla superficie del dente, poi devia o si ramifica verso la superficie esterna.

23 23 Cedimento per pitting - 3 Quando la cricca è cresciuta a sufficienza si distacca un pezzetto di materiale superficiale: in questo modo si è formano i tipici crateri, chiamati pit. Sui bordi dei crateri si trovano sovente altre cricche.

24 24 Cedimento per pitting - 4 Limitando la pressione di contatto si limitano i valori delle sollecitazioni nello strato superficiale e sub-superficiale. Secondo le ipotesi più valide, il cedimento per pitting, è dovuto proprio alla τ max che sollecita ciclicamente il materiale sotto la superficie e che può nucleare una cricca. Propagandosi appare poi in superficie e fa saltare via una briciola di acciaio che forma così un pit. Superficie esterna Cricca sub-superficiale

25 25 Cedimento per pitting - 5 I pit di materiale inquinano il lubrificante: la ferrografia consente di valutare il tipo di danneggiamento (fonte: ENI Ricerche).

26 26 Cedimento per pitting - 6 Initial pitting: presenta piccoli crateri (minori di 1 mm) e solo in alcune aree, tendendo a ridistribuire il carico rimuovendo le asperità più alte. Un adeguata redistribuzione del carico lo arresta. ANSI AGMA 1010 E95c

27 27 Cedimento per pitting - 7 Progressive pitting: presenta crateri molto più larghi di 1 mm, procede fino al danneggiamento di vaste porzioni del dente. ANSI AGMA 1010 E95c

28 28 Cedimento per pitting - 8 Spalling: è il nome dato al progressive pitting quando i crateri si uniscono e coprono una importante quota della superficie del fianco del dente. ANSI AGMA 1010 E95c

29 29 Cedimento per pitting - 9 Poiché si ritiene che il cedimento per pitting: 1. sia dovuto alle sollecitazioni che si generano per effetto della pressione di contatto fra le superficie dei denti, 2. sia un fenomeno progressivo: fatica. si parla di fatica da contatto (un ampio campo d indagine che interessa anche il rotolamento senza lubrificante). Non ci si lasci confondere: il contatto diretto tra i denti non avviene e non deve avvenire il contatto è sempre mediato da un velo (film) di lubrificante il pitting non ha niente a che vedere con l usura

30 30 Cedimento per pitting - 10 Il contatto teorico geometrico è di area nulla. T 1 E 1 α E 2 T 2

31 31 Cedimento per pitting - 11 Nella realtà di due solidi deformabili, la pressione di contatto produce una deformazione locale delle due superficie il contatto reale avviene su una superficie (area di contatto) Nascono sollecitazioni (dette di contatto) sui due denti. Causa del pitting è questa variazione nel tempo delle sollecitazioni di contatto. Si previene quindi l insorgere del pitting limitando la pressione massima di contatto ad un valore che si sia dimostrato, sperimentalmente, inferiore a quello che possiamo chiamare limite di fatica superficiale.

32 32 Cedimento per pitting - 12 Richiamo al calcolo delle pressioni di contatto Il problema del contatto fra due solidi deformabili di forma generica è stato studiato da Hertz. Consideriamo due cilindri con raggio r 1 e r 2 lunghezza b a contatto lungo una generatrice in condizioni di assenza di attrito premuti l uno contro l altro da una forza F N

33 33 Cedimento per pitting - 13 I cilindri si deformano e danno luogo, nel contatto, ad una pressione con andamento parabolico il cui valore massimo p H viene raggiunto nel centro dell area di contatto. I principali risultati della teoria di Hertz, riguardano: la larghezza del rettangolo di contatto 2 e il valore massimo della pressione di contatto l andamento degli sforzi all interno dei due corpi a contatto

34 34 Cedimento per pitting - 14 Larghezza del rettangolo di contatto K 1 = 1 $ # "! E K 2 = 1 $ # "! E p' = F b N La semilarghezza e del rettangolo di contatto vale: e = 4 " p' "(K! 1 + K2 ) 1 +! 2 "! 1 "! 2

35 35 Cedimento per pitting - 15 Valore massimo della pressione di contatto p H 2! p = H "! p' e

36 36 Cedimento per pitting - 16 La pressione di contatto provoca uno stato di sollecitazione nel materiale sottostante La sollecitazione di scorrimento (τ yx ) raggiunge un massimo a profondità z 1 = 0,8 e dove assume il valore τ yx max = 0,3 p H

37 37 Cedimento per pitting - 17 TENSORE SFORZO D = 560 mm 0,0 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2-20,0-40,0-60,0 sforzi [MPa] -80,0-100,0-120,0-140,0-160,0-180,0 profondità z [mm] Sigma Z Sigma X Sigma Y TauXZ Andamento in un caso reale di due cilindri a contatto

38 38 Cedimento per pitting - 18 Esempio numerico Due cilindri uguali in acciaio: ρ 1 = ρ 2 = 50 mm E 1 = E 2 = E = MPa ; ν = 0.3 Carico applicato p = 250 N/mm p H = 605 MPa τ yxmax = 184 MPa e = 0,052 mm z 1 = 0,041 mm

39 39 Cedimento per pitting - 19 La pressione di contatto varia lungo l ingranamento per 2 motivi: 1 motivo: cambia F N lungo la retta d azione (1 o 2 coppie di denti in presa) 2 motivo: variano con continuità i raggi di curvatura dei denti ρ1 e ρ2 Si può scrivere che: p 2 H = F K b N 1 (! + 1 1! 2 )

40 40 Cedimento per pitting - 20 Poiché ρ 1 + ρ 2 = a sin α risulta p F b! 1 +! 2 FN a ( ) K (!! b!! 2 N H = K = ) da cui: ρ 1 0 p 2 H ρ 2 0 p 2 H

41 41 Cedimento per pitting - 21 ρ 1 e ρ 2 sono i raggi dei cerchi che approssimano l evolvente nel punto di contatto. al variare del punto di contatto variano anche ρ 1 e ρ 2 che hanno il raggio di curvatura dell evolvente in quel punto

42 42 Cedimento per pitting - 22 Definito il raggio di curvatura relativo ρ r per cui 1! r = 1! 1 + 1! 2 p 2 H = K F b N 1 (! 1 + 1! 2 ) = K F b N 1! r Poiché ρ 1 + ρ 2 = a sinα = T 1 T 2 = costante, p 2 H raggiunge il minimo quando 1/ρ r è minimo.

43 43 Cedimento per pitting ! r = 1! 1 + 1! 2 =! 1 +!!! = a # sin"!! 1 2 Si può dimostrare che ρ r è massimo per: " 1 = " 2 = a # sin! 2 Quindi p 2 H è minimo nel punto intermedio di T 1 T 2

44 44 Cedimento per pitting - 24 Si deve tenere conto anche che F N varia in relazione all ingranamento varia in relazione al valore di e α cioè del ricoprimento

45 45 Cedimento per pitting - 25 L andamento del carico e della pressione di contatto sono diversi se gli ingranaggi sono a denti diritti o elicoidali POLITECNICO DI MILANO Andamento della pressione massima di contatto lungo il dente in funzione del punto di contatto (ingranaggi diritti e elicoidali)

46 46 Cedimento per pitting - 26 Come migliorare la capacità di carico a pitting? geometria aumentando il raggio di curvatura relativo applicando spostamenti di profilo positivi con un elevato rapporto di condotta (migliore ripartizione del carico) materiali adottando materiali con strato superficiale a maggiore resistenza a fatica superficiale lubrificanti adottando lubrificanti specifici (vedi più avanti) e additivi specifici POLITECNICO DI MILANO lavorazioni realizzando ruote con elevata qualità di lavorazione ottenendo una bassa rugosità superficiale sul fianco del dente applicando modifiche di profilo ed elica

47 47 Cedimento per pitting - 27 Occorre tenere conto non solo dell ingranaggio ma anche del sistema complessivo, cioè delle cedevolezze dell albero, dei cuscinetti etc., modificando i profili dei denti in modo che, sotto carico e quindi deformati, compensino le frecce elastiche restituendo una corretta distribuzione del carico. POLITECNICO DI MILANO

48 48 Cedimento per pitting - 28 Esempi di modifiche topologiche dei denti che consentono di ottenere pressioni di contatto meglio distribuite e più favorevoli. Le modifiche topologiche, dell ordine del micrometro o della decina di micrometro, sono decise in funzione della coppia da trasmettere e sono ottimizzate per la coppia desiderata. POLITECNICO DI MILANO Sforzo al piede con denti NON modificati (sin) e modificati (destra)

49 49 Cedimento per pitting - 29 Esempi di modifiche topologiche dei denti che consentono di ottenere pressioni di contatto meglio distribuite e più favorevoli. Le modifiche topologiche, dell ordine del micrometro o della decina di micrometro, sono decise in funzione della coppia da trasmettere e sono ottimizzate per la coppia desiderata. POLITECNICO DI MILANO Pressione di contatto con denti NON modificati (sinistra) e modificati (destra)

50 50 Cosa è il micro-pitting? Cedimento per pitting - 30 E una forma di danneggiamento che, vista al microscopio, sembra simile al pitting ma in realtà solo perché consiste in piccoli danneggiamenti superficiali causati da insufficienza delle condizioni tribologiche complessive nel contatto lubrificato. Fa apparire il dente come se fosse coperto di brina, o coperto di macchie grigie. Ingrandendola, la superficie appare coperta da pit molto piccoli (in genere profondi meno di 20 µm). Sezioni metallurgiche attraverso i micro-pit mostrano cricche da fatica che formano un angolo inferiore a 45 con la superficie e che possono estendersi più in profondità dei micro-pit. POLITECNICO DI MILANO Si manifesta più frequentemente in dentature indurite superficialmente.

51 51 Cedimento per micro-pitting - 31 Aspetto del micro-pitting

52 52 Cedimento per micro-pitting - 32 Il micro-pitting si traduce in modifica progressiva del profilo del dente, come appare in questa figura in funzione del n di cicli: N0 < N1 < N2..< N6

53 53 Cedimento per micro-pitting - 33 I fattori che determinano il micro-pitting (Fonte: Höhn et al, FZG, T-U München)

54 54 Cedimento per micro-pitting - 34 I fattori che determinano il micro-pitting danno anche le indicazioni per evitare questo fenomeno, tipico delle ruote indurite superficialmente (per lo più cementate): geometria del dente basso strisciamento specifico opportune modifiche di profilo lubrificanti elevata viscosità (ma si abbassa Il rendimento!) additivi opportuni lavorazione bassa rugosità elevata classe di qualità Esercizio rodaggio

55 55 CEDIMENTO PER GRIPPAGGIO (SCUFFING) Il cedimento per grippaggio (detto universalmente scuffing) consiste in: saldatura repentina di due punti della ruota e del pignone dovuta alla elevata pressione ci contatto e non impedita dal film di lubrificante, insufficiente a tenere separate le superficie dei denti. A causa del movimento relativo, alla saldatura segue lo strappo e una parte di materiale si stacca da un dente e si incolla all altro. In seguito questo materiale depositato, che ha elevata durezza, agisce come utensile e ne asporta ancora da entrambi i fianchi. Perché viene meno la separazione dei due fianchi? POLITECNICO DI MILANO Occorre richiamare la Teoria elasto-idrodinamica

56 Cedimento per grippaggio (scuffing) - 2 Teoria Elastoidrodinamica 56 Andamento della pressione tra corpo volvente e pista di un cuscinetto (fonte: Timken) Si osservano le deformazioni elastiche dei due corpi, tenuti separati dal film di lubrificante

57 Importante: la viscosità del lubrificante dipende da: pressione temperatura Aumentando la pressione aumenta la viscosità Aumentando la temperatura cala la viscosità Cedimento per grippaggio (scuffing)

58 Cedimento per grippaggio (scuffing) - 4 La pressione alla quale è soggetto il lubrificante intrappolato fra i denti per effetto della forza scambiata dai denti a contatto ne fa aumentare fortemente la viscosità 58 Con la viscosità aumenta la capacità di trasmettere la pressione fra la superfici di un dente e quella dell altro, creando un film che tiene separate le due superfici, che a loro volta si deformano.

59 Cedimento per grippaggio (scuffing)

60 Cedimento per grippaggio (scuffing) La teoria che studia questi aspetti è detta Teoria elasto- idro-dinamica Elasto-Hydro-Dynamic Theory (EHD) elasto i corpi si deformano elasticamente idro interviene il lubrificante dinamica il lubrificante ed i corpi sono in movimento

61 Cedimento per grippaggio (scuffing) Il problema è complicato da diversi aspetti. I principali sono: la viscosità dei lubrificanti dipende dalla temperatura (diminuisce all aumentare della temperatura), e la temperatura locale può salire fortemente, con conseguente calo di viscosità; le irregolarità superficiali rendono più problematico il formarsi di un film sufficientemente spesso; la capacità di creare un film di lubrificante dipende dalla velocità.

62 Cedimento per grippaggio (scuffing) Lo spessore del film di lubrificante deve essere sufficiente, in relazione al reale profilo delle superficie a contatto. Ad esempio nei cuscinetti a rotolamento e negli ingranaggi.

63 Cedimento per grippaggio (scuffing) Si definisce il parametro: Spessore del film di lubrificante! = h R Rugosità composta delle due superfici: R = R + 2 R i è il valore medio picco/valle del profilo, che dipende dal tipo di lavorazione meccanica R 1 2

64 Cedimento per grippaggio (scuffing) Affinché non vi sia contatto, occorre che le condizioni di lubrificazione (lubrificante, viscosità, temperatura, velocità) siano tali da produrre uno spessore del film superiore ad R. λ 3 non c è danneggiamento 1.5 < λ < 3 è possibile il danneggiamento λ 1.5 è probabile il danneggiamento

65 Cedimento per grippaggio (scuffing) Aspetto di un grippaggio severo: il grippaggio si presenta come una serie di striature in direzione radiale sui denti interessati

66 Cedimento per grippaggio (scuffing) Aspetti tipici del grippaggio ANSI AGMA 1010 E95c

67 Cedimento per grippaggio (scuffing) Due metodi possono essere utilizzati per la verifica a scuffing: 1. Il metodo della flash temperature 2. Il metodo della integral temperature Entrambi ritengono che il cedimento (la rottura istantanea del film di lubrificante fra due denti in contatto) dipenda dalla temperatura: 1. istantanea (flash) 2. media (integral)

68 Cedimento per grippaggio (scuffing) Flash Temperature Ipotesi di base La temperatura di contatto è la somma di: 1. temperatura di interfaccia (che varia lentamente) 2. temperatura flash che varia rapidamente lungo la linea di contatto La somma delle due temperature deve essere limitata perché non si provochi la rottura del film di lubrificante

69 Cedimento per grippaggio (scuffing) Andamento schematico della temperatura lungo la linea di contatto in funzione del punto di contatto Θ B : temperatura di contatto Θ Mi : temperatura di interfaccia Θ fl : flash temperature ISO TR

70 Cedimento per grippaggio (scuffing) Andamento della flash temperature in tre casi diversi riguardo alla posizione del punto primitivo C sulla retta dei contatti. Maag

71 Cedimento per grippaggio (scuffing) La verifica si effettua limitando la massima temperatura di contatto ovvero definendo il coefficiente di sicurezza S B : S B =!! S B max "! "! oil oil Θ s : temperatura di scuffing che l olio può sopportare Θ Bmax : massima temperatura di contatto Θ oil : temperatura dell olio La ISO consiglia comunque di indicare una differenza minima di temperatura fra la temperatura di scuffing e la temperatura massima di contatto calcolata: Θ s Θ Bmax 50 K

72 Cedimento per grippaggio (scuffing) Integral Temperature Ipotesi di base Lo scuffing può verificarsi quando il valore medio della temperatura di contatto (integral temperature) raggiunge un valore critico. Il valore critico viene ricavato da prove su ingranaggi e tiene conto dei parametri più significativi: tipo di lubrificante rugosità superficiale velocità di strisciamento carico

73 Cedimento per grippaggio (scuffing) Andamento calcolato delle temperature nell ingranamento: Θ oil : temperatura alla quale l olio entra nell ingranamento Θ M : temperatura bulk delle superfici dei denti, immediatamente prima del contatto Θ fla int : temperatura integrale pesata con un coefficiente C2

74 Cedimento per grippaggio (scuffing) La verifica si effettua limitando il valore di Θ int al valore limite Θ ints ovvero definendo il coefficiente di sicurezza S Smin : int S S int S! int = " " S S min S Smin < 1 elevato rischio di scuffing 1 S Smin 2 rischio moderato di scuffing S Smin > 2 basso rischio di scuffing

TRASMISSIONE AD INGRANAGGI. Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Prof. Sergio Baragetti

TRASMISSIONE AD INGRANAGGI. Università degli Studi di Bergamo Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Prof. Sergio Baragetti TRASMISSIONE AD INGRANAGGI Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Prof. Sergio Baragetti GEOMETRIA DELLE RUOTE DENTATE La geometria delle ruote dentate si fonda sul modulo, m, dato da Dal modulo dipendono

Dettagli

RUOTE DENTATE Perdite e rendimento

RUOTE DENTATE Perdite e rendimento Dipartimento di Ingegneria eccanica, Nucleare e della Produzione UOTE DENTATE Perdite e rendimento Prof. Ing. Enrico ANFEDI Integrazione degli argomenti trattati al Cap. 5 del testo di Juvinall e arshek:

Dettagli

RUOTE DENTATE. Introduzione

RUOTE DENTATE. Introduzione RUOTE DENTATE 362 Introduzione Le ruote dentate costituiscono un sistema affidabile per la trasmissione del moto tra assi paralleli, incidenti e sghembi. La trasmissione avviene per spinta dei denti della

Dettagli

Università di Pisa. Facoltà di Ingegneria

Università di Pisa. Facoltà di Ingegneria Università di Pisa Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione Corso di laurea in Ingegneria Aerospaziale Studio teorico e sperimentale del danneggiamento di

Dettagli

Capitolo 4. Superfici, tribologia, caratteristiche dimensionali e controllo qualità. 2008 Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A.

Capitolo 4. Superfici, tribologia, caratteristiche dimensionali e controllo qualità. 2008 Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A. Capitolo 4 Superfici, tribologia, caratteristiche dimensionali e controllo qualità 1 Proprietà superficiali dei metalli Figura 4.1 Schema di una sezione della superficie di un metallo. Lo spessore di ciascuno

Dettagli

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Forza CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA Cos è una forza? la forza è una grandezza che agisce su un corpo cambiando la sua velocità e provocando una deformazione sul corpo 2 Esempi

Dettagli

Imetodi usati per la produzione

Imetodi usati per la produzione Un software per ottimizzare la rigidezza d ingranamento In questo articolo si presenta il calcolo delle geometria dei denti usando utensili diversi; sulla base di questa geometria, si calcolano la rigidezza

Dettagli

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)

Dettagli

ELEMENTI DI UNA RUOTA DENTATA A DENTI DIRITTI

ELEMENTI DI UNA RUOTA DENTATA A DENTI DIRITTI 1 Ruote dentate Le ruote dentate servono per la trasmissione del moto rotatorio continuo fra due alberi a distanza ravvicinata, con assi paralleli, concorrenti o sghembi. I denti della ruota motrice spingono,

Dettagli

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale 1 IL MATERIALE X-LAM Nel programma CDSWin il materiale X-LAM pu ò essere utilizzato solo come elemento parete verticale. Quindi, dal punto di vista strutturale, il suo comportamento è prevalentemente a

Dettagli

Oli Klübersynth GH 6 Oli sintetici per ingranaggi e per alte temperature

Oli Klübersynth GH 6 Oli sintetici per ingranaggi e per alte temperature Descrizione: Gli oli Klübersynth GH 6 sono oli per ingranaggi e per alte temperature a base di poliglicoli. Presentano una elevata resistenza al grippaggio e offrono buona protezione antiusura; nel test

Dettagli

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione

Dettagli

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni

Dettagli

Dimensionamento delle strutture

Dimensionamento delle strutture Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle

Dettagli

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati

Dettagli

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro)

Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) Capacità di assorbire una deformazione plastica senza rompersi: alta=duttile (es. oro) bassa=fragile (es. vetro) E dipendente dalla temperatura:capacità di riposizionamento di difetti ed atomi (diffusione

Dettagli

COPPIE CONICHE PER TRASMISSIONI TRA ASSI ORTOGONALI

COPPIE CONICHE PER TRASMISSIONI TRA ASSI ORTOGONALI DICHIARAZIONE DI INTENTI Il progetto modifica dell attuale assortimento di coppie coniche, sviluppato con l intento di unificare l esecuzione di questo prodotto e di ridurre il numero delle posizioni di

Dettagli

L Unità didattica in breve

L Unità didattica in breve L Unità didattica in breve Trasmissione del moto mediante ruote dentate Si definisce ingranaggio l accoppiamento di due ruote dentate ingrananti fra loro, montate su assi la cui posizione relativa resta

Dettagli

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici La tecnologia del serraggio idraulico ad espansione si è evoluto fino a raggiungere livelli di precisione e di affidabilità tali da poter soddisfare

Dettagli

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /

Dettagli

FISICA DELLA BICICLETTA

FISICA DELLA BICICLETTA FISICA DELLA BICICLETTA Con immagini scelte dalla 3 SB PREMESSA: LEGGI FISICHE Velocità periferica (tangenziale) del moto circolare uniforme : v = 2πr / T = 2πrf Velocità angolare: ω = θ / t ; per un giro

Dettagli

Ruote dentate elicoidali e loro controllo con micrometro a piattelli

Ruote dentate elicoidali e loro controllo con micrometro a piattelli Ruote dentate elicoidali e loro controllo con micrometro a piattelli Nella ruota dentata cilindrica a denti elicoidali le linee dei fianchi, essendo delle eliche, sono inclinate di un angolo β rispetto

Dettagli

RUGOSITÀ. Introduzione

RUGOSITÀ. Introduzione RUGOSITÀ 299 Introduzione Le superfici degli oggetti reali sono di solito affette da irregolarità microgeometriche. Tali irregolarità possono essere casuali (tipico nei pezzi prodotti per fusione), ovvero

Dettagli

Consideriamo due polinomi

Consideriamo due polinomi Capitolo 3 Il luogo delle radici Consideriamo due polinomi N(z) = (z z 1 )(z z 2 )... (z z m ) D(z) = (z p 1 )(z p 2 )... (z p n ) della variabile complessa z con m < n. Nelle problematiche connesse al

Dettagli

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa

Dettagli

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile Elementi di ottica L ottica si occupa dello studio dei percorsi dei raggi luminosi e dei fenomeni legati alla propagazione della luce in generale. Lo studio dell ottica nella fisica moderna si basa sul

Dettagli

iglidur V400: Resistenza chimica e alle alte temperature

iglidur V400: Resistenza chimica e alle alte temperature iglidur : Resistenza chimica e alle alte temperature Produzione standard a magazzino Eccellente resistenza all usura anche con alberi teneri e temperature fino a +200 C Ottima resistenza agli agenti chimici

Dettagli

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio. Carichi unitari delle sezioni e verifica di massima Una volta definito lo spessore, si possono calcolare i carichi unitari (k/m ) Solaio del piano tipo Solaio di copertura Solaio torrino scala Sbalzo piano

Dettagli

Le piastre Precompresse

Le piastre Precompresse Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Le piastre Precompresse Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ PIASTRE

Dettagli

Appunti sulle funi. Le Funi Carmine Napoli

Appunti sulle funi. Le Funi Carmine Napoli Appunti sulle funi DEFINIZIONE Fune: è un organo flessibile formato da un insieme di fili di acciaio, di forma e dimensioni appropriate, avvolti elicoidalmente in uno o più gruppi concentrici attorno ad

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie Forze, leggi della dinamica, diagramma del corpo libero 1 FORZE Grandezza fisica definibile come l' agente in grado di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo. Ci troviamo di fronte ad una

Dettagli

13. Campi vettoriali

13. Campi vettoriali 13. Campi vettoriali 1 Il campo di velocità di un fluido Il concetto di campo in fisica non è limitato ai fenomeni elettrici. In generale il valore di una grandezza fisica assegnato per ogni punto dello

Dettagli

Elementi di macchine 9 Elementi di macchine Generalità La costruzione di una macchina si basa anche sull utilizzo di componenti commerciali normalizzati; tali componenti possono essere impiegati come reperiti

Dettagli

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica

Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica Esame sezione Brevetti 2003-2004 Prova Pratica di meccanica OGGETVO: Brevettazione dl un perfezionamento riguardante I pressatori per mescolatori dl gomma Egregio dottore, Le invio una breve relazione

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2

CORRENTE ELETTRICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V 2 isolati tra loro V 2 > V 1 V 2 COENTE ELETTICA Intensità e densità di corrente sistema formato da due conduttori carichi a potenziali V 1 e V isolati tra loro V > V 1 V V 1 Li colleghiamo mediante un conduttore Fase transitoria: sotto

Dettagli

Minicorso Regole di Disegno Meccanico

Minicorso Regole di Disegno Meccanico Parte 3 Minicorso Regole di Disegno Meccanico di Andrea Saviano Tolleranze dimensionali di lavorazione Accoppiamenti mobili, stabili e incerti Giochi e interferenze Posizione della zona di tolleranza e

Dettagli

EasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente

EasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente EasyPrint v4.15 Gadget e calendari Manuale Utente Lo strumento di impaginazione gadget e calendari consiste in una nuova funzione del software da banco EasyPrint 4 che permette di ordinare in maniera semplice

Dettagli

FAS Funi e accessori per sollevamento S.p.A.

FAS Funi e accessori per sollevamento S.p.A. FAS Funi e accessori per sollevamento S.p.A. Corso di formazione. Modulo TC- 02 FUNI DI ACCIAIO PER GRU Verifiche ed Analisi dei punti critici. 1 Manutenzione, controllo e sostituzione. i La legge. La

Dettagli

GEOMETRIA DELLE MASSE

GEOMETRIA DELLE MASSE 1 DISPENSA N 2 GEOMETRIA DELLE MASSE Si prende in considerazione un sistema piano, ossia giacente nel pian x-y. Un insieme di masse posizionato nel piano X-Y, rappresentato da punti individuati dalle loro

Dettagli

KISSsoft- Seminario d approfondimento su: Ingranaggi cilindrici e conici, dimensionamento e ottimizzazione

KISSsoft- Seminario d approfondimento su: Ingranaggi cilindrici e conici, dimensionamento e ottimizzazione KISSsoft- Seminario d approfondimento su: Ingranaggi cilindrici e conici, dimensionamento e ottimizzazione Due giorni Il 18/03/13 dalle 09.30 alle 17.30 e il 19/03/13 dalle 09.00 alle 17.00. KISSsoft AG

Dettagli

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA. La COPERTURATOSCANA, prodotta da COTTOREF, è composta da tre articoli fondamentali: tegole, coppi e colmi, oltre ad una serie di pezzi

Dettagli

Anche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J.

Anche nel caso che ci si muova e si regga una valigia il lavoro compiuto è nullo: la forza è verticale e lo spostamento orizzontale quindi F s =0 J. Lavoro Un concetto molto importante è quello di lavoro (di una forza) La definizione di tale quantità scalare è L= F dl (unità di misura joule J) Il concetto di lavoro richiede che ci sia uno spostamento,

Dettagli

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012 Problema 1 Due carrelli A e B, di massa m A = 104 kg e m B = 128 kg, collegati da una molla di costante elastica k = 3100

Dettagli

Prof. Sergio Baragetti. Progettazione FEM

Prof. Sergio Baragetti. Progettazione FEM Prof. Sergio Baragetti Progettazione FEM Perché gli Elementi Finiti Le teorie classiche della meccanica, studiate nei corsi precedenti, sono risolutive nella grande maggioranza dei casi: problemi piani,

Dettagli

La rumorosità degli ingranaggi (Parte 1^)

La rumorosità degli ingranaggi (Parte 1^) La rumorosità degli ingranaggi (Parte 1^) Il problema del rumore generato dalle trasmissioni è diventato sempre più pressante negli ultimi anni, anche a causa della maggiore esigenza di combattere l inquinamento

Dettagli

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE CARATTERISTICHE Le lacche Molykote sono dispersioni di sostanze lubrificanti solide, come ad esempio il bisolfuro di molibdeno, e di resine leganti organiche o inorganiche finemente

Dettagli

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali Equazioni irrazionali Definizione: si definisce equazione irrazionale un equazione in cui compaiono uno o più radicali contenenti l incognita. Esempio 7 Ricordiamo quanto visto sulle condizioni di esistenza

Dettagli

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è

Dettagli

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 I SISTEMI DI CONNESSIONE Tipologie di connettori Calcolo della sollecitazione nei connettori Connettori a totale ripristino di resistenza Connettori a parziale ripristino

Dettagli

Laboratori per la ricerca su ingranaggi e trasmissioni Edoardo Conrado Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica

Laboratori per la ricerca su ingranaggi e trasmissioni Edoardo Conrado Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica Laboratori per la ricerca su ingranaggi e trasmissioni Edoardo Conrado Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica Banchi di prova e attività di ricerca Banchi di prova Banco CENIT2 Banco Prove Flessione

Dettagli

ESAME DI STATO 2009/10 INDIRIZZO MECCANICA TEMA DI : MECCANICA APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO

ESAME DI STATO 2009/10 INDIRIZZO MECCANICA TEMA DI : MECCANICA APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO ESAME DI STATO 2009/10 INDIRIZZO MECCANICA TEMA DI : MECCANICA APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO Lo studio delle frizioni coniche si effettua distinguendo il caso in cui le manovre di innesto e disinnesto

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA

LA CORRENTE ELETTRICA L CORRENTE ELETTRIC H P h Prima che si raggiunga l equilibrio c è un intervallo di tempo dove il livello del fluido non è uguale. Il verso del movimento del fluido va dal vaso a livello maggiore () verso

Dettagli

AUTODIFFUSIONE Autodiffusione

AUTODIFFUSIONE Autodiffusione DIFFUSIONE ATOMICA La diffusione è un processo importante che influenza il comportamento di un materiale alle alte temperature (creep, trattamenti termici superficiali, tempra chimica del vetro, ricristallizzazione,

Dettagli

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE

www.rodacciai.it PROVA DI TRAZIONE L 0 = 5.65 S 0 PROVE MECCANICHE PROVA DI TRAZIONE La prova, eseguita a temperatura ambiente o più raramente a temperature superiori o inferiori, consiste nel sottoporre una provetta a rottura per mezzo di uno sforzo di trazione generato

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti; !""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento

Dettagli

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000

lo 2 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Capittol lo 2 Visualizzazione 2-1 - PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000 Nel primo capitolo sono state analizzate le diverse componenti della finestra di Word 2000: barra del titolo, barra dei menu,

Dettagli

Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea

Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea Calcolo della trasmittanza di una parete omogenea Le resistenze liminari Rsi e Rse si calcolano, noti i coefficienti conduttivi (liminari) (o anche adduttanza) hi e he, dal loro reciproco. (tabella secondo

Dettagli

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE VALVOLE TERMOSTATICHE LE VALVOLE TERMOSTATICHE Per classificare ed individuare le valvole termostatiche si deve valutare che cosa si vuole ottenere dal loro funzionamento. Per raggiungere un risparmio energetico (cosa per la

Dettagli

Progetto e costruzione di macchine Joseph E. Shigley, Charles R. Mischke, Richard G. Budynas Copyright 2005 The McGraw-Hill Companies srl

Progetto e costruzione di macchine Joseph E. Shigley, Charles R. Mischke, Richard G. Budynas Copyright 2005 The McGraw-Hill Companies srl Copyright 2005 The Companies srl Esercizi aggiuntivi capitolo 13 Analisi 13-4 Un pignone cilindrico a denti dritti di 21 denti ingrana con una ruota da 28 denti. Il passo diametrale è di 3 denti/in e l

Dettagli

SIMULAZIONI LTCA MEDIANTE METODI F.E.M. PER L ANALISI DI INGRANAGGI CILINDRICI A DENTI DRITTI

SIMULAZIONI LTCA MEDIANTE METODI F.E.M. PER L ANALISI DI INGRANAGGI CILINDRICI A DENTI DRITTI Autori: SIMULAZIONI LTCA MEDIANTE METODI F.E.M. PER L ANALISI DI INGRANAGGI CILINDRICI A DENTI DRITTI Marco Beghini Fabio Presicce Ciro Santus Marco Facchini Collaborazione fra DIMNP, Università di Pisa

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

F S V F? Soluzione. Durante la spinta, F S =ma (I legge di Newton) con m=40 Kg.

F S V F? Soluzione. Durante la spinta, F S =ma (I legge di Newton) con m=40 Kg. Spingete per 4 secondi una slitta dove si trova seduta la vostra sorellina. Il peso di slitta+sorella è di 40 kg. La spinta che applicate F S è in modulo pari a 60 Newton. La slitta inizialmente è ferma,

Dettagli

DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE

DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE COSTRUZIONI GEOMETRICHE Anno Accademico 2014-2015 Le Costruzioni Geometriche Nello studio del disegno tecnico, inteso come linguaggio grafico comune fra i tecnici per la progettazione

Dettagli

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia

Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione. Foronomia Idrostatica Correnti a pelo libero (o a superficie libera) Correnti in pressione Foronomia In idrostatica era lecito trascurare l attrito interno o viscosità e i risultati ottenuti valevano sia per i liquidi

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a. Metodo utilizzato da FaTA-e

Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a. Metodo utilizzato da FaTA-e 1 2 Contributo dei tamponamenti nelle strutture in c.a Metodo utilizzato da FaTA-e La presenza dei tamponamenti in una struttura in c.a., come evidenziato nei vari eventi tellurici avvenuti, riveste un

Dettagli

Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA

Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA Politecnico di Bari I Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica ENERGIA EOLICA turbine eoliche ad asse verticale VAWT A.A. 2008/09 Energie Alternative Prof.B.Fortunato

Dettagli

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale La Distribuzione Normale o Gaussiana è la distribuzione più importante ed utilizzata in tutta la statistica La curva delle frequenze della distribuzione Normale ha una forma caratteristica, simile ad una

Dettagli

= 0,375 cioè ω = 136

= 0,375 cioè ω = 136 Il controllo della durezza Nel settore della meccanica ci si incontra spesso con il concetto di durezza ; ed infatti la durezza è una caratteristica fondamentale per giudicare se un certo materiale è idoneo

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

Catalogo Tecnico Giunti GF con gabbia in resina

Catalogo Tecnico Giunti GF con gabbia in resina Catalogo Tecnico Giunti GF con gabbia in resina - Trasmissioni Industriali S.a.s. - Via Lago di Annone,15 36015 Z.I. Schio ( VI ) Tel. 0445/500142-500011 Fax. 0445/500018 NUOVO SITO GIFLEX GF CON MANICOTTO

Dettagli

ControlloCosti. Cubi OLAP. Controllo Costi Manuale Cubi

ControlloCosti. Cubi OLAP. Controllo Costi Manuale Cubi ControlloCosti Cubi OLAP I cubi OLAP Un Cubo (OLAP, acronimo di On-Line Analytical Processing) è una struttura per la memorizzazione e la gestione dei dati che permette di eseguire analisi in tempi rapidi,

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5

1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 DI UN SISTEMA DI FISSAGGIO PER FACCIATE CONTINUE 2 INDICE 1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 3.1 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA...

Dettagli

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica

ENERGIA. Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 1 ENERGIA Energia e Lavoro Potenza Energia cinetica Energia potenziale Principio di conservazione dell energia meccanica 2 Energia L energia è ciò che ci permette all uomo di compiere uno sforzo o meglio

Dettagli

Cuscinetti a strisciamento e a rotolamento

Cuscinetti a strisciamento e a rotolamento Cuscinetti a strisciamento e a rotolamento La funzione dei cuscinetti a strisciamento e a rotolamento è quella di interporsi tra organi di macchina in rotazione reciproca. Questi elementi possono essere

Dettagli

Compressori volumetrici a) Compressori alternativi

Compressori volumetrici a) Compressori alternativi Compressori volumetrici a) Compressori alternativi Il parametro fondamentale per la valutazione di un compressore alternativo è l efficienza volumetrica: η v = (Portata volumetrica effettiva) / (Volume

Dettagli

ANALISI E VERIFICA DI UN RIDUTTORE AERONAUTICO PER AUMENTARNE LA POTENZA TRASMISSIBILE

ANALISI E VERIFICA DI UN RIDUTTORE AERONAUTICO PER AUMENTARNE LA POTENZA TRASMISSIBILE Università degli Studi di Bologna FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Laboratorio di disegno CAD ANALISI E VERIFICA DI UN RIDUTTORE AERONAUTICO PER AUMENTARNE LA POTENZA TRASMISSIBILE

Dettagli

GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL

GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA CCNL GUIDA RAPIDA BOZZA 23/07/2008 INDICE 1. PERCHÉ UNA NUOVA VERSIONE DEI MODULI DI RACCOLTA DATI... 3 2. INDICAZIONI GENERALI... 4 2.1. Non modificare la struttura dei fogli di lavoro... 4 2.2. Cosa significano

Dettagli

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI

FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI 1.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI PALI Il dimensionamento dei pali viene eseguito tenendo conto dei criteri appresso riportati. a) Inizialmente vengono determinati i carichi

Dettagli

SPC e distribuzione normale con Access

SPC e distribuzione normale con Access SPC e distribuzione normale con Access In questo articolo esamineremo una applicazione Access per il calcolo e la rappresentazione grafica della distribuzione normale, collegata con tabelle di Clienti,

Dettagli

Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon

Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon I tre programmi sono utility generali preparate appositamente per gli studenti (ma che potrebbero essere utili anche per professionisti). MomCad

Dettagli

FUNZIONI DI IMPAGINAZIONE DI WORD

FUNZIONI DI IMPAGINAZIONE DI WORD FUNZIONI DI IMPAGINAZIONE DI WORD IMPOSTARE LA PAGINA Impostare la pagina significa definire il formato del foglio e vari altri parametri. Per impostare la pagina occorre fare clic sul menu File e scegliere

Dettagli

Impianti per il trasferimento di energia

Impianti per il trasferimento di energia Capitolo 2 Impianti per il trasferimento di energia 2.1 2.1 Introduzione In molte zone di un velivolo è necessario disporre di energia, in modo controllato; questo è necessario per molte attività, ad esempio

Dettagli

Università degli Studi di Trieste a.a. 2009-2010. Convogliatori. continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi:

Università degli Studi di Trieste a.a. 2009-2010. Convogliatori. continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi: Convogliatori I trasportatori di tipo fisso con moto spesso continuo sono anche definiti convogliatori. Sono qui compresi: trasportatori a rulli (motorizzati o non motorizzati); trasportatori a nastro;

Dettagli

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo.

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo. Febbraio 1. Un aereo in volo orizzontale, alla velocità costante di 360 km/h, lascia cadere delle provviste per un accampamento da un altezza di 200 metri. Determina a quale distanza dall accampamento

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

Schede tecniche - Ingranaggi di precisione

Schede tecniche - Ingranaggi di precisione Schede tecniche Ingranaggi di precisione Ingranaggi a denti dritti ed elicoidali Formula Formula Descrizione Simbolo Unità Ingranaggi a denti diritti Ingranaggi elicoidali Modulo reale m n Modulo apparente

Dettagli

SEZIONI. Introduzione

SEZIONI. Introduzione SEIONI 128 Introduzione Sezionare un solido significa tagliarlo secondo una superficie ideale in modo da mostrare il volume interno del solido stesso. Nella maggior parte dei casi l elemento secante è

Dettagli

CAPITOLO 5 IDRAULICA

CAPITOLO 5 IDRAULICA CAPITOLO 5 IDRAULICA Cap. 5 1 FLUIDODINAMICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO FLUIDO CORPO MATERIALE CHE, A CAUSA DELLA ELEVATA MOBILITA' DELLE PARTICELLE CHE LO COMPONGONO, PUO'

Dettagli

9. Urti e conservazione della quantità di moto.

9. Urti e conservazione della quantità di moto. 9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due

Dettagli