AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE"

Transcript

1 AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE Audizione nell ambito dell indagine conoscitiva sulla sicurezza sismica in Italia Dr. Ing. Alessandro Martelli Direttore del Centro Ricerche di Bologna e coordinatore degli interventi di promozione, trasferimento e sviluppo tecnologico delle attività svolte dai Centri ENEA del Nord Italia Dr. Ing. Paolo Clemente Responsabile Laboratorio prevenzione rischi naturali e mitigazione effetti VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici Camera dei Deputati Roma, 30 maggio

2 Introduzione Il numero di vittime provocate da eventi naturali in Italia, soprattutto da eventi sismici, è elevatissimo; d'altra parte circa la metà del territorio nazionale è classificato a rilevante rischio sismico e con tali eventi bisogna imparare a convivere, anzi proprio dalle difficoltà connesse al vivere in un territorio ostile, devono trarsi stimoli e spunti per progredire più di ogni altro nel campo scientifico e tecnologico. Purtroppo, però, anche eventi sismici minori hanno messo in evidenza la grande vulnerabilità del patrimonio abitativo e monumentale italiano. Inoltre, un evento sismico può mettere in crisi l assetto socio-economico delle aree colpite, specie se si tratta di un'area urbana industrializzata, producendo danni al sistema edilizio, viario ed in particolare, produttivo. E quello che è accaduto nel 1995 a Kobe, dove è situato uno dei porti più importanti del mondo. In altre situazioni, come quella di Izmit, in Turchia, nel 1999, il sisma ha causato l incendio del più grande impianto petrolchimico turco, creando difficoltà all approvvigionamento di combustibile per il trasporto e inquinamento ambientale. In Italia, scenari di questo tipo potrebbero manifestarsi nell'area padana oggi a industrializzazione diffusa, interessata dalla recente sequenza sismica, iniziata il 20 maggio 2012, e già colpita da precedenti eventi importanti, come quelli del 1117 e del 1570, o nella Sicilia sudorientale, oggi sede di molti stabilimenti petrolchimici, dove nel 1693 si è verificato l'evento di maggiore intensità in Italia (magnitudo 7.4). Va infine osservata l'inaspettata violenza di alcuni eventi sismici, che hanno messo a dura prova anche strutture ben progettate, e gli effetti di tsunami, a fronte dei quali dobbiamo proteggere almeno gli impianti a rischi di incidente rilevante, al fine di evitare disastri come quello giapponese. Appare ovvio, ma lo si afferma inascoltati da tanti anni, come sia indispensabile abbandonare la logica delle emergenze successive per passare ad una corretta politica di prevenzione. Vale la pena ricordare che si definisce rischio sismico (R) per un singolo bene il prodotto simbolico: R = H * V * W dove: H è la pericolosità di un sito in relazione all'evento terremoto ed è una misura dell entità del fenomeno atteso nel sito stesso in un determinato periodo di tempo; è una caratteristica del territorio, indipendente dalla presenza o meno di beni su di esso; V è la vulnerabilità di un bene (edificio, opera d arte, ), ossia la sua suscettibilità a subire un danno di un certo grado, in presenza di un evento sismico di assegnato livello; è una caratteristica del bene, indipendente dalla pericolosità del sito in cui si trova; W è l'esposizione, in cui rientra il valore stimato del bene e le conseguenze di eventuali danni o collasso. 2

3 L'ENEA è impegnata da diversi decenni in attività di ricerca relative sia alla valutazione della pericolosità sismica, sia alla definizione e riduzione dalla vulnerabilità delle strutture. 1. Microzonazione sismica Con riferimento al capitolo pericolosità sismica, l'impegno dell'enea negli ultimi anni si è indirizzato verso la Microzonazione Sismica (MS) e la Risposta Sismica Locale (RSL). In particolare, l'enea ha partecipato o partecipa a: Gruppo di lavoro che ha elaborato gli Indirizzi e Criteri per la microzonazione sismica, approvati nel 2008; Gruppo di lavoro che ha elaborato le Linee Guida della Regione Lazio, approvate nel 2009; Gruppo di lavoro per la "Microzonazione Sismica", istituito dal Dipartimento per la Protezione Civile per il supporto in caso di emergenze e per la revisione degli Indirizzi e Criteri ; Studi di microzonazione sismica in alcuni comuni del Lazio, in collaborazione con l'università Sapienza di Roma e la Regione Lazio. Pur essendoci ancora alcune criticità da risolvere, l impianto metodologico della MS è ritenuto ormai solido, sia dal punto di vista geofisico sia geologico-tecnico. In definitiva, la MS è un valido strumento di prevenzione e pianificazione territoriale, non sostituibile con metodi di valutazione della pericolosità sismica a scala regionale o nazionale, siano essi probabilistici o deterministici. Con riferimento a questi ultimi, l'enea, guarda con interesse al loro sviluppo, soprattutto con riferimento agli aspetti di previsione (intesa come probabilità di un evento sismico in un'area comunque ampia e non come determinazione di data, ora, luogo e magnitudo del prossimo evento sismico) che potrebbero essere utili in sede di scelta delle priorità di intervento in fase di prevenzione. In ogni caso, pur senza scendere nei particolari delle metodologie probabilistica e deterministica, si insiste sulla opportunità di applicarle entrambe per una più completa caratterizzazione della pericolosità sismica di base. Al riguardo va osservato che, a causa dell incompletezza dell informazione storica e delle conoscenze dei fenomeni che generano gli eventi sismici, le mappe di pericolosità sismica basate sui metodi probabilistici sono state smentite più volte negli ultimi anni. L'esempio più evidente viene proprio dal Giappone, dove gli eventi sismici rilevanti degli ultimi anni sono avvenuti in zone cui era stata assegnata una bassa probabilità di accadimento. 1.1 Approfondimenti L'azione sismica misurabile in superficie in un sito dipende dalle caratteristiche della sorgente, da quelle del percorso e, infine, dalle caratteristiche geomorfologiche e geotecniche del sito stesso. Gli effetti di sito svolgono un ruolo fondamentale nella risposta sismica al sito (ved. Mexico City). Per quanto riguarda il metodo di Nakamura, che consiste nella valutazione dei rapporti spettrali H/V tra le componenti orizzontali e quella verticale del moto da misure di 3

4 rumore ambientale, è opinione oramai condiviso dalla comunità scientifica che esso non può fornire il valore dell'amplificazione sismica locale, bensì soltanto individuare la frequenza di risonanza del terreno. Inoltre il metodo, utilizzato per la redazione di carte di microzonazione di primo livello, è sicuramente valido in condizioni 1D (monodimensionali) e comunque quando la componente verticale del moto non è amplificata. Nelle altre condizioni può essere comunque utile per l'identificazione di aree a comportamento sismico omogeneo. 2. Early warning Il sistema early warning funziona su elementi di valutazione concettualmente semplici. Il terremoto genera onde P e onde S, circa 1.7 volte più lente delle P ma più pericolose; al primo arrivo delle onde P può essere stimata la magnitudo; se la magnitudo è alta viene diramato un allarme con un preavviso pari all intervallo tra l istante di valutazione e il tempo di arrivo delle onde S al punto di misurazione; il tempo di preavviso diventa maggiore man mano che ci si allontana dal punto di misurazione (viaggiando il segnale di preavviso molto più velocemente delle onde sismiche). Il sistema di allarme ha un'utilità immediata per sistemi particolari, per i quali alcuni secondi possono essere vitali per portarsi in condizioni di sicurezza o di minore vulnerabilità, come ad esempio i treni ad alta velocità. Nel caso del terremoto di Tohoku, ad esempio, il tempo a disposizione è stato di 8-30 s per le coste più vicine; l allarme è stato tempestivo ed efficace, dando diversi secondi di vantaggio per intervenire su impianti a rischio e treni ad alta velocità. L unico esempio in sistema di allerta sismica che risulta essere attivo in Italia è un sistema EEW (Earthquake Early Warning), installato a partire dal 2005 nell'appennino meridionale, in Irpinia [Weber E. et al. (2007), An advanced seismic network in the southern Apennines (Italy) for seismicity investigations and experimentation with earthquake early warning, Seismol. Res. Lett., 78, ]. L idea di sviluppare ed installare sistemi di allerta sismica risale ad un articolo del Dr. Cooper, pubblicato il 3 novembre 1868 sul San Francisco Daily Evening Bulletin. In esso il Dr. Cooper scriveva: «A very simple mechanical contrivance can be arranged at various points from 10 to 100 miles from San Francisco, by which a wave of the earth high enough to do damage, will start an electric current over the wires now radiating from this city, and almost instantaneously ring an alarm bell,... This bell should be very large, of peculiar sound, and known to everybody as the earthquake bell. Of course nothing but the distant undulation of the surface of the earth should ring it. This machinery would be self-acting and not dependent on the telegraph operator». All'epoca, chiaramente, non esisteva strumentazione sismica come la intendiamo oggi. Per avere la prima realizzazione dell'idea di Cooper dobbiamo aspettare il 1965, quando in Giappone un terremoto di magnitudo 6.1 danneggiò alcune strutture delle ferrovie ad alta velocità (Shinkansen) in corso di realizzazione; La Japanese National Railways (JNR) decise di realizzare un sistema di allerta sismico costituito da comuni sismometri installati ogni km lungo la linea ferroviaria che attivavano un allarme al superamento della soglia di 40 gal ( 0.04 g) nel piano orizzontale. Questo sistema divenne pienamente operativo al completamento della rete Shinkansen nel Un sistema analogo venne realizzato nel 1991 lungo la costa pacifica del Messico (SAS, Sistema de Alerta Sismica). 4

5 Poiché questi sistemi a trigger richiedono di impostare un alto livello di soglia, il rilevamento di un evento sismico forte tende ad avvenire dopo l'arrivo delle onde S (di taglio, le più pericolose), quindi a "perdere" quei secondi tra l'arrivo delle onde P (di compressione, più veloci e meno pericolose) e l'arrivo delle onde S. Se fosse possibile identificare, con elevata attendibilità, magnitudo ed epicentro dell'evento all'arrivo delle onde P, si guadagnerebbe tempo prezioso per l'allerta. Quindi il sistema sfrutta la differenza di velocità di propagazione tra le onde P, più veloci, e le onde S, più lente, e l'identificazione delle caratteristiche sismologiche dell'evento già al primo arrivo delle onde P. Un sistema del genere è stato sviluppato in Giappone a partire dal 1984 col nome di UrEDAS (Urgent Earthquake Detection and Alarm System). I moderni sistemi di Earthquake Early Warning (EEW) sono sostanzialmente basati su questa idea: 6 sistemi in Giappone, due in California (a Pasadena e Berkely), uno in Messico (a Mexico City) ed uno in Romania. I sistemi EEW sono sistemi di informazione realtime in grado di generare un allarme sui potenziali effetti di un terremoto in fase di accadimento mediante l'elaborazione dei dati di reti strumentali installate in prossimità della sorgente sismica (reti regionali) o in prossimità dell'"oggetto" da proteggere (reti locali o site specific). Un sistema EEW locale consiste di un singolo sensore o un array posizionati in prossimità del target; per questi strumenti si elabora in tempo reale l'ampiezza e il periodo dominante del primo arrivo dell'onda P al fine di predire, presso il medesimo sito, il picco del moto sismico del terreno, dovuto al successivo arrivo delle onde S e di superficie. Un sistema EEW regionale è basato su una rete di sensori che copre tutta o parte di un'area sismogenetica. I parametri della sorgente, localizzazione e magnitudo, sono stimati sulla base della porzione iniziale dei segnali registrati e sono utilizzati per predire, con una confidenza quantificata, una misura dell'intensità del moto sismico atteso presso un sito distante, dove si trova un potenziale bersaglio di interesse. Le tecniche standard per determinare i parametri sorgente di un evento sismico si basano su registrazioni complete di diversi sensori spazialmente ben posizionati e si applicano quindi a evento sismico avvenuto. Per questa ragione nel corso degli anni sono state sviluppate differenti strategie per determinare i parametri sorgente nei primi istanti di registrazione dell'evento; queste strategie sono verificate e verificabili principalmente mediante l'ausilio di registrazioni reali di reti reali fornite da reti installate sul territorio. 3. Sicurezza e normativa 3.1 Vulnerabilità delle strutture E ben nota la notevole vulnerabilità del patrimonio edilizio e del sistema infrastrutturale industriale e produttivo italiano. Secondo stime recenti, circa il 70% dell edificato non è adeguato al relativo sisma di progetto al sito: ciò rende il rischio sismico sul nostro territorio potenzialmente maggiore di quello di Paesi dove la pericolosità è più elevata. Il motivo di tale situazione è da ricercare soprattutto nel fatto che gran parte del nostro patrimonio edilizio è obsoleto ed è stato costruito in assenza di norme sismiche o, comunque, delle conoscenze necessarie per la corretta progettazione di costruzioni antisismiche. Va però osservato che, come i più recenti eventi sismici hanno evidenziato, anche edifici di costruzione recente, soprattutto in cemento armato, non hanno sopportato adeguatamente le azioni sismiche, danneggiandosi irreparabilmente 5

6 o addirittura crollando in parte o completamente. Un discorso a parte meritano gli edifici storici. In alcuni casi una buona manutenzione ha garantito la sopravvivenza anche ad eventi rilevanti; in altri la mancanza di manutenzione o interventi impropri ne hanno definitivamente compromesso la conservazione. 3.2 Stato dello sviluppo e dell applicazione delle normative costruttive antisismiche La costruzione di edifici, ponti e altre strutture e infrastrutture è regolata dalle Norme Tecniche per le Costruzioni del febbraio 2008 (NTC08), che comprendono, per la prima volta in Italia, in un unico volume tutte le norme tecniche, prima emanate separatamente, riguardanti: Criteri di sicurezza e azioni sulle costruzioni (risp. cap. 1 e 2) Costruzioni in cemento armato, acciaio, acciaio-calcestruzzo, legno, muratura (cap. 4) Ponti (cap. 5) Norme geotecniche e costruzioni in terra (cap. 6) Costruzioni in zona sismica (cap. 7) Inoltre, è inserito un capitolo relativo agli interventi sulle costruzioni esistenti (cap. 8). I capp. 9, 10 e 11 sono dedicati rispettivamente al collaudo, alla redazione dei progetti e ai materiali. Le NTC08 sono senz'altro tra le norme tecniche più avanzate al mondo, anche perché di recente pubblicazione, e raccolgono le indicazioni degli Eurocodici, spianando la strada alla adozione in Italia delle norme comunitarie. Figlie delle Ordinanze PCM 3274/2003 e 3431/2005 (predisposte dal DPC) e delle NTC05 (a cura del Ministero delle Infrastrutture), che hanno affiancato, ma mai sostituito le precedenti, sono entrate definitivamente in vigore il 01/07/2009 a seguito del sisma dell'aquila, con l'abolizione di tutte le vecchie normative ed a valle di un periodo di oltre 6 anni di estrema confusione, nel quale ognuno utilizzava le norme che voleva. Le NTC08 sono da ritenersi valide da un punto di vista tecnico per quanto riguarda gli aspetti ingegneristici, in quanto recepiscono gli sviluppi recenti e consolidati della ricerca scientifica, ma sono certamente migliorabili soprattutto nei seguenti punti, come già evidenziato nella risoluzione in VIII Commissione permanente della Camera dei Deputati n dell'8 giugno 2011: 1. Una corretta definizione della vita nominale, cui spetta soltanto un significato architettonico-funzionale e non connesso alla sicurezza, che dovrebbe dipendere esclusivamente dall'importanza dell'opera, misurata mediante il fattore d'uso; dal loro prodotto dipende l'intensità sismica di progetto; 2. Riduzione dell'azione sismica di progetto per tener conto delle capacità dissipative della struttura (fattore di struttura), che andrebbe limitata o abolita nelle zone a medio-bassa sismicità; 6

7 3. Criteri di adeguamento sismico degli edifici esistenti, per i quali sarebbe opportuno superare la logica del semplice miglioramento, che spesso porta a un grado di sicurezza insoddisfacente; 4. Qualificazione sperimentale dei dispositivi antisismici, nel caso di strutture con isolamento sismico, ed obbligatorietà del collaudo in corso d opera da parte di un esperto del settore. Con riferimento al punto 2, va rilevato che le norme nascono e si adattano bene agli edifici di nuova realizzazione, ma sono poco incisive per gli edifici esistenti, che, come ricordato precedentemente, rappresentano la stragrande maggioranza del patrimonio edilizio italiano. Sul punto 3, va evidenziata la mancanza in Italia di strutture sperimentali idonee per la qualificazione di dispositivi antisismici, quantomeno di nuova concezione; pertanto l'enea si è fatta promotrice, insieme al Politecnico di Torino, di un'iniziativa per la realizzazione di un nuovo laboratorio in grado di effettuare prove dinamiche per la qualificazione di dispositivi in scala 1:1 con la possibilità di spostamenti nelle tre direzioni. Un'efficace politica di prevenzione dovrebbe guardare soprattutto alle strutture esistenti. Per queste, le NTC08 impongono la valutazione del livello di sicurezza soltanto in pochi casi specifici (danni evidenti, gravi errori di progetto e/o costruzione, cambio destinazione d'uso, interventi che interagiscono con la struttura) e, in caso di esito negativo, prevedono: interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle norme per gli edifici di nuova realizzazione; interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle norme per gli edifici di nuova realizzazione; riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati e che, comunque, comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. In sostanza, non c'è obbligo di verifica dello stato di salute delle costruzioni né di intervento. Soltanto per le opere di interesse strategico l'opcm 3274/2003 obbligava i proprietari alla verifica entro 5 anni, specialmente per le zone a media ed elevata sismicità, secondo un piano di priorità da elaborare entro 6 mesi sulla base delle risorse finanziarie disponibili, ma la necessità di intervenire andava soltanto "tenuta in considerazione... nella redazione dei piani triennali e annuali... nonché ai fini della predisposizione del piano straordinario di messa in sicurezza antisismica...". 3.3 Impianti a rischio di incidente rilevante (RIR) Come detto in precedenza, in aree ad elevata pericolosità sismica del territorio nazionale, sono presenti numerosi impianti a rischio di incidente rilevante (RIR), caratterizzati da una elevata esposizione. Si noti che contrariamente a quanto avviene per gli impianti nucleari, in Italia, non esiste ancora una normativa antisismica specifica per gli impianti ed i componenti chimici a rischio di incidente rilevante e non è nota la vulnerabilità sismica ed a maremoto degli oltre 1000 stabilimenti RIR già 7

8 presenti in Italia. come è sottolineato nella Risoluzione in VIII Commissione n presentata dall On. Angelo Alessandri il 31 gennaio 2012, che ha ripreso l'interrogazione n dello stesso On. Alessandri del 6 settembre Si impongono dunque le azioni urgenti specificate nella suddetta risoluzione. 4. Obiettivi strategici per il Paese Il rischio sismico rappresenta in Italia un problema centrale. Considerando l estensione delle aree interessate dal fenomeno sismico (in pratica l intero territorio peninsulare e le isole, ad esclusione della Sardegna), la complessità dell assetto sismotettonico e la varietà del patrimonio edilizio esistente, la mitigazione del rischio sismico richiede sia un notevole impegno finanziario sia l impiego di personale specialistico altamente qualificato. Negli anni successivi al sisma campano-lucano del 1980, il GNDT (Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti) stimò in centomila miliardi di lire l investimento necessario per un adeguata riduzione del rischio su tutto il territorio nazionale. Tenuto conto dei costi di gestione dell emergenza e della ricostruzione, tale investimento sarebbe risultato estremamente conveniente. Ovviamente, una tale somma (attualizzata) non sarebbe disponibile né utilizzabile in tempi brevi ed è necessaria, pertanto, un oculata programmazione della spesa e degli interventi, stabilendo delle priorità, per quanto riguarda il patrimonio pubblico, e degli incentivi, per quanto riguarda il patrimonio privato. Operativamente, la riduzione del rischio sismico nel nostro paese deve passare attraverso i seguenti punti: Microzonazione sismica, sulla base della quale fornire indicazioni per la progettazione e per i piani regolatori ai comuni; Valutazione della vulnerabilità delle strutture di particolare rilevanza strategica esistenti (centri di gestione delle emergenze, ospedali, scuole, caserme, ponti e viadotti, impianti elettrici e telefonici, impianti chimici, ecc.), che devono restare operative anche in occasione di un terremoto o il cui danneggiamento potrebbe provocare ingenti danni all ambiente; Valutazione della vulnerabilità degli edifici per civile abitazione esistenti anche attraverso la redazione del Fascicolo Fabbricato; Definizione di scenari di danno, in particolare per le aree densamente popolate e industrializzate; Monitoraggio sismico delle strutture, con particolare riferimento a quelle strategiche; Adozione di tecniche innovative di protezione sismica, quali soprattutto l'isolamento sismico e i sistemi di dissipazione di energia per tutti gli edifici di nuova realizzazione e, ove possibile, degli edifici esistenti strategici e/o di particolare rilevanza storico-artistica. Per gli edifici di vecchia costruzione, di carattere non storico-artistico, andrebbe valutata l'opportunità della demolizione e ricostruzione. In ogni caso, se non adeguabili sismicamente, tali edifici non dovrebbero continuare ad essere adibiti ad attività di carattere strategico o pubblico. Con riferimento alle tecniche innovative, si ricorda che consentono di superare la logica della "semplice" salvaguardia della vita, consentendo di realizzare strutture in 8

9 grado di superare eventi sismici anche violenti senza danni importanti. Esse si basano sulla drastica riduzione delle forze sismiche agenti sulla struttura, piuttosto che affidarsi alla sua resistenza. Le attuali norme tecniche consentono l uso delle più moderne tecnologie antisismiche, in particolare dell isolamento sismico e della dissipazione d energia; sono necessari, però, accurati controlli per garantirne la corretta applicazione. 5. Proposta di assicurazione obbligatoria e fondo per la sicurezza e l'efficienza energetica Le attuali normative tecniche per le costruzioni forniscono indicazioni sufficientemente dettagliate sui vari aspetti della progettazione delle nuove costruzioni e sull'adeguamento o miglioramento di quelle esistenti. Con riferimento all'aspetto sismico, va osservato, però, che l'adeguamento o miglioramento è richiesto soltanto in pochi casi specifici, dal momento che le norme non obbligano al miglioramento della sicurezza se non in casi di manifesta insicurezza o di interventi sulle strutture. E' pertanto di fondamentale importanza la messa a punto di un sistema virtuoso che invogli i cittadini ad investire sulla sicurezza dei propri immobili al fine di una cospicua riduzione dei rischi a fronte di eventi ambientali, che non gravi sullo Stato, che non arricchisca una categoria a scapito di altre o dei cittadini stessi e, infine, che contribuisca ad un rilancio dell'economia nel settore edile e del mercato immobiliare. Proposte concrete devono riguardare: l'istituzione di un'assicurazione obbligatoria che sollevi lo Stato dalle spese di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi e permetta di differenziare i costi di assicurazione tra i vari immobili in funzione del rischio effettivo; l'istituzione di un Fondo per la Sicurezza e l efficienza Energetica, che potrebbe alimentarsi anche con quota parte del premio di assicurazione obbligatorio di cui sopra. Come principali conseguenze si avrebbe che il valore degli immobili dipenderebbe pesantemente dal grado di sicurezza ad esse associato, in quanto le assicurazioni sarebbero interessate (costrette) ad attribuire a ciascuna struttura una "valutazione", in termini di sicurezza, che ne riduca il valore sul mercato e influenzi il premio assicurativo. Sarebbe, inoltre, interesse dei cittadini avere un immobile sicuro ed efficiente sotto il profilo strutturale ed energetico, al fine di risparmiare sul premio di assicurazione, e per le stesse compagnie di assicurazione verificare le suddette caratteristiche. Al riguardo, è stata recentemente messa a punto, nell ambito di un protocollo d intesa tra ARPE, ENEA, URIA, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e altri soggetti, una proposta di legge per l introduzione dell assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali e catastrofi, estesa a tutti gli edifici pubblici e privati in contemporanea alla istituzione di un Fondo per la Sicurezza e l Efficienza Energetica (FSE). Al FSE è destinata quota parte della raccolta dell assicurazione obbligatoria dei soggetti privati. Scopo del FSE è selezionare e finanziare, con l accensione di mutui ventennali particolarmente agevolati, interventi sul patrimonio edilizio privato, destinati alla sicurezza strutturale ed all efficienza energetica. 9

10 5.1 Conoscenza dello stato di salute delle costruzioni La conoscenza dello stato di salute delle costruzioni è il passo iniziale e fondamentale per il perseguimento degli obiettivi di cui sopra. Appare valida l'idea dell'istituzione del cosiddetto Fascicolo del Fabbricato che va inteso, almeno in una fase iniziale, come uno strumento di conoscenza di tutti i beni immobili, esistenti o di nuova realizzazione, che raccoglie tutte le informazioni necessarie alla loro gestione. Il Fascicolo di ogni singolo edificio, redatto sulla scorta di accertamenti visivi e attraverso la consultazione di documentazione tecnico-amministrativa fornita dai proprietari o dagli amministratori ovvero acquisita presso uffici pubblici, ha l obiettivo di fornire un quadro dello stato funzionale del manufatto e di individuare gli eventuali provvedimenti da adottare ai fini della sicurezza strutturale e dell'efficienza energetica o di evidenziare la necessità di indagini specialistiche. La conoscenza dello stato di salute delle costruzioni ha una duplice finalità: una diretta, volta a stabilire l eventuale necessità di indagini specialistiche e a programmare la manutenzione ordinaria e straordinaria del fabbricato nel suo complesso e di ciascuna u.i., ai fini di una "gestione sostenibile" della struttura; l altra indiretta, relativa alla pianificazione del territorio ed un più razionale impiego delle risorse disponibili da parte delle amministrazioni locali e nazionali (si pensi ai piani di emergenza di protezione civile, ai piani regolatori, ecc.). La conoscenza del territorio, con particolare riferimento al costruito, è la base di partenza per programmare gli interventi necessari nei singoli casi e nell'insieme, ma anche per poter avanzare proposte efficaci. La sovrapposizione di tali informazioni con le mappe di pericolosità, infine, consentirà di individuare le aree a maggior rischio. L'analisi dello status quo deve mettere in evidenza, per ciascuna struttura: eventuali carenza progettuali, anche in relazione alle pericolosità, legata a fenomeni naturali, quali sismi, frane, ecc., o di natura antropica del sito in cui sorge la struttura; eventuali carenze di manutenzione alle strutture e agli impianti, sia a seguito di eventi particolari sia per naturale invecchiamento; eventuale pericolosità esterna, indotta dalla vicinanza a strutture pericolose. L'integrale delle informazioni relative alle singole strutture fornirà il quadro della situazione complessiva, consentendo di individuare le aree con strutture a maggiore vulnerabilità e di: definire gli obiettivi a medio e lungo termine, individuando le priorità; individuare gli interventi urgenti a livello nazionale e locale; individuare le soglie di passaggio dal recupero con miglioramento o adeguamento a quella della ricostruzione. L'effetto principale di tale proposta sarebbe quello di ridurre gradualmente i costi di emergenza, che potrà avvenire dopo un tempo ragionevole, stimato in almeno 20 anni. Inoltre potrebbe rilanciare il settore dell'edilizia, puntando alla sicurezza. 10

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

LINEA 9 Monitoraggio e early warning di strutture e infrastrutture strategiche

LINEA 9 Monitoraggio e early warning di strutture e infrastrutture strategiche LINEA 9 Monitoraggio e early warning di strutture e infrastrutture strategiche Coordinatore: Prof. Paolo GASPARINI Dipartimento di Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II LINEA 9 Monitoraggio

Dettagli

Lezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

Lezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Lezione 1 Obiettivi prestazionali e normativa vigente Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Obiettivi prestazionali Obiettivi progettuali Sono definiti dall associazione associazione tra

Dettagli

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:

Dettagli

www.lavoripubblici.it

www.lavoripubblici.it Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ****** Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008 16 INTRODUZIONE Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008,

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi

Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi Nuova indagine CINEAS Calamità naturali: il 72% dei residenti in zone a rischio è disposto a sottoscrivere un assicurazione per tutelarsi Il 73% degli intervistati ha vissuto una o più volte catastrofi

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Firenze, 18 febbraio 2014 NUOVI RUOLI NEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Dettagli

MS e CLE: sistemi informativi e diffusione. Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata

MS e CLE: sistemi informativi e diffusione. Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata MS e CLE: sistemi informativi e diffusione Maria Ioannilli Università di Roma Tor Vergata La prevenzione del rischio sismico Dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009, lo Stato ha emanato un nuovo

Dettagli

Manifesto CLASSIFICARE LA VULNERABILITA SISMICA DEI FABBRICATI

Manifesto CLASSIFICARE LA VULNERABILITA SISMICA DEI FABBRICATI Manifesto CLASSIFICARE LA VULNERABILITA SISMICA DEI FABBRICATI Come certificare la sicurezza e la sostenibilità del patrimonio immobiliare favorendo lo sviluppo economico BEN 7 MILIONI DI EDIFICI IN ITALIA

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE IN INGEGNERIA STRUTTURALE MODULO CEMENTO ARMATO

CORSO DI FORMAZIONE IN INGEGNERIA STRUTTURALE MODULO CEMENTO ARMATO CORSO DI FORMAZIONE IN INGEGNERIA STRUTTURALE MODULO CEMENTO ARMATO con il patrocinio di: Politecnico di Bari Ordine degli Architetti della Provincia di Taranto Ordine degli Ingegneri della Provincia di

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Le coperture assicurative del. rischio fotovoltaico. Convegno ISES - Alliance Roma, 15 Settembre 2010

Le coperture assicurative del. rischio fotovoltaico. Convegno ISES - Alliance Roma, 15 Settembre 2010 Le coperture assicurative del rischio fotovoltaico 1 Chi siamo Ariscom è una Compagnia di Assicurazioni che nasce con il preciso obiettivo di fornire alle imprese italiane industriali, armatoriali, aeronautiche

Dettagli

PERCORSO COMPOSITIVO 1. La forza distruttrice della natura.

PERCORSO COMPOSITIVO 1. La forza distruttrice della natura. 8. CALAMITÀ NATURALI L Italia è un paese geologicamente instabile e, come tale, è sottoposto a numerosi fattori di rischio, tra cui fenomeni sismici, vulcanici e alluvionali. A ciò si aggiunge l intervento

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

SOMMARIO: LEGGI SU CUI SI BASANO LE ATTUALI NORME LE NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI E L AZIONE SISMICA

SOMMARIO: LEGGI SU CUI SI BASANO LE ATTUALI NORME LE NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI E L AZIONE SISMICA LEGGI FONDAMENTALI DELLE NORMESISMICHE SOMMARIO: LEGGI SU CUI SI BASANO LE ATTUALI NORME SISMICHE LE NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI E L AZIONE SISMICA Giacomo Di Pasquale, Dipartimento della Protezione

Dettagli

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si

Dettagli

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio

Settore Agricoltura Beni culturali e ambientali Turismo. X Gestione del territorio REGIONANDO 2001 REGIONE LIGURIA Settore Assetto del territorio e Controllo Tecnico ATTIVITÀ REGIONALI PER LA QUALIFICAZIONE E SOSTEGNO DEGLI ENTI LOCALI LIGURI NELLA DIFESA DEL SUOLO E NELLA TUTELA DELLA

Dettagli

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge

Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge SERVIZIO PREVENZIONE E RISCHIO TECNOLOGICO Verifiche Periodiche di Ascensori e Montacarichi D.P.R. 162/99 Linee Guida per gli adempimenti di Legge a cura del Servizio Prevenzione e Rischio Tecnologico

Dettagli

Il volume - corredato da numerosi disegni tecnici e illustrazioni - è

Il volume - corredato da numerosi disegni tecnici e illustrazioni - è Un'adeguata conoscenza degli aspetti fisici, storici ed evolutivi dei terremoti e dei loro effetti sulle costruzioni è indispensabile per rendere consapevoli che un evento sismico è un fenomeno con il

Dettagli

PROGETTAZIONE DELL AMPLIAMENTO DELLA CASA DI RIPOSO DON BOSCO A BOLZANO RELAZIONE GEOLOGICO GEOTECNICA DI PROGETTO- INTEGRAZIONE

PROGETTAZIONE DELL AMPLIAMENTO DELLA CASA DI RIPOSO DON BOSCO A BOLZANO RELAZIONE GEOLOGICO GEOTECNICA DI PROGETTO- INTEGRAZIONE PROGETTAZIONE DELL AMPLIAMENTO DELLA CASA DI RIPOSO DON BOSCO A BOLZANO RELAZIONE GEOLOGICO GEOTECNICA DI PROGETTO- INTEGRAZIONE Redattore della relazione: Dott. Geol. Emanuele Sascor PROGETTAZIONE DELL

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

ALLEGATO Deliverable action 2b. Progetto Impianto fotovoltaico Università degli studi della Tuscia

ALLEGATO Deliverable action 2b. Progetto Impianto fotovoltaico Università degli studi della Tuscia Progetto Impianto fotovoltaico Università degli studi della Tuscia In merito alle azioni da svolgere, nell ambito del progetto, dall Università della Tuscia, si fa riferimento alla realizzazione dell impianto

Dettagli

ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO PER SCOPI DI PROTEZIONE CIVILE

ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO PER SCOPI DI PROTEZIONE CIVILE Territorio e Rischio Idrogeologico ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO PER SCOPI DI PROTEZIONE CIVILE DR. GEOL. FRANCESCO BENINCASA LIBERO PROFESSIONISTA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il nuovo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Elementi di Pianificazione di Emergenza comunale: l'identificazione degli scenari di rischio

Elementi di Pianificazione di Emergenza comunale: l'identificazione degli scenari di rischio Elementi di Pianificazione di Emergenza comunale: l'identificazione degli scenari di rischio Eva Trasforini Fondazione CIMA eva.trasforini@cimafoundation.org Vi racconto qualcosa di me Ho un TOT di anni

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA INTRODUZIONE La ZIP di Padova, ha rappresentato e certamente ancora rappresenta una

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

L efficienza energetica in edilizia

L efficienza energetica in edilizia L efficienza energetica in edilizia Ing. Nicola Massaro - ANCE L Aquila, 13 maggio 2015 www.edifici2020.it Con il patrocinio di Negli ultimi anni si è evoluta la consapevolezza che la sostenibilità, nel

Dettagli

1. Nuovi e già vecchi 2. In classe A si vive meglio 3. L edilizia da riqualificare 4. I vantaggi dei cappotti termici 5. Anche le archistar devono

1. Nuovi e già vecchi 2. In classe A si vive meglio 3. L edilizia da riqualificare 4. I vantaggi dei cappotti termici 5. Anche le archistar devono 1. Nuovi e già vecchi 2. In classe A si vive meglio 3. L edilizia da riqualificare 4. I vantaggi dei cappotti termici 5. Anche le archistar devono studiare 6. Ecoquartieri? «Tutti in classe A» è una campagna

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE Sala delle Colonne BPM Milano 29 aprile 2010 Francesco G. Paparella Presidente AIBA PERCHE IL BROKER Nel 2009 i broker: hanno intermediato il 46,1% dei rami

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Rendimento energetico Disposizioni correttive al D. Lgs. n. 192/06 (D. Lgs. n. 311/06)

Rendimento energetico Disposizioni correttive al D. Lgs. n. 192/06 (D. Lgs. n. 311/06) Rendimento energetico Disposizioni correttive al D. Lgs. n. 192/06 (D. Lgs. n. 311/06) Nuovo ambito di applicazione Certificazione energetica Controllo e manutenzione degli impianti termici Verifiche del

Dettagli

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Convegno L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Catania, 5 dicembre 2002 SINTESI INTERVENTO DR. GAETANO SCOGNAMIGLIO Corporate Governance tradotto letteralmente significa

Dettagli

ANAGRAFE EDILIZIA SCOLASTICA

ANAGRAFE EDILIZIA SCOLASTICA ANAGRAFE EDILIZIA SCOLASTICA Roma, 7 agosto 2015 #MutuiBei Anagrafe Nazionale Per la prima volta una fotografia completa degli edifici scolastici È prevista dall art. 7 della legge n. 23 del 1996, ma non

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE

GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE 1 GESTIONE DEL RISCHIO NEI DISPOSITIVI MEDICI: DALLA CLASSIFICAZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE Ing. Enrico Perfler Eudax s.r.l. Milano, 23 Gennaio 2014 Indice 2 Il concetto di rischio nei dispositivi medici

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

Via Don Angelo Scapin, 36 I-35020 Roncaglia di Ponte San Nicolò (PD) ITALIA Phone/Fax: +39 049 719065 - info@spinips.com www.spinips.

Via Don Angelo Scapin, 36 I-35020 Roncaglia di Ponte San Nicolò (PD) ITALIA Phone/Fax: +39 049 719065 - info@spinips.com www.spinips. Via Don Angelo Scapin, 36 I-35020 Roncaglia di Ponte San Nicolò (PD) ITALIA Phone/Fax: +39 049 719065 - info@spinips.com www.spinips.com STUDI E VERIFICHE DI FATTIBILITÀ... 2 PROGETTAZIONE MECCANICA...

Dettagli

LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA

LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA Rischi naturali Idraulico-idrogeologico Sismico Vulcanico Incendi boschivi e d interfaccia Maremoto Rischi antropici tecnologico trasporti chimico-industriale CNR- IRPI CNR-IRPI

Dettagli

Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza

Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza MICHELE VINCI Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 2 Ottobre 2013 Bibliografia:

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO)

PROTOCOLLO DI INTESA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO (UPI LAZIO) PROTOCOLLO DI INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICACIA DEGLI INVESTIMENTI IN SICUREZZA STRADALE TRA REGIONE LAZIO ASSOCIAZIONE REGIONALE COMUNI DEL LAZIO (ANCI LAZIO) E UNIONE DELLE PROVINCE DEL LAZIO

Dettagli

Imprese multinazionali e outsourcing

Imprese multinazionali e outsourcing Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 9 (a) L outsourcing di beni e servizi 1 Imprese multinazionali e outsourcing Gli investimenti diretti all estero rappresentano quegli investimenti in cui

Dettagli

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08

LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08 LA MANUTENZIONE DELL IMPIANTO ELETTRICO SECONDO IL DLgs 81/08 DEFINIZIONE Per manutenzione di un impianto elettrico si intende l insieme delle attività tecnico-gestionali e dei lavori necessari per conservare

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE

LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VENETO N. 25 del 13 marzo 2007 Il Consiglio

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Firenze, 12 aprile 2011 Auditorium Monte dei Paschi di Siena Intervento di Luciano Baggiani, Presidente dell ANEA Pagina

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Il sistema informativo territoriale della Carta del Rischio

Il sistema informativo territoriale della Carta del Rischio Il sistema informativo territoriale della Carta del Rischio 1 Il Sistema Informativo Territoriale della Carta del Rischio. Gisella Capponi, Direttore dell Istituto Superiore per la Conservazione ed il

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

Ordinanza n. 20 del 19 febbraio 2013

Ordinanza n. 20 del 19 febbraio 2013 IL PRESIDENTE IN QUALITA DI COMMISSARIO DELEGATO AI SENSI DELL ART. 1 COMMA 2 DEL D.L.N. 74/2012 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI DALLA LEGGE N. 122/2012 Ordinanza n. 20 del 19 febbraio 2013 Programmazione

Dettagli

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 Roma, 18 settembre 2013 Dott. Dario Focarelli DG ANIA L ASSICURAZIONE IN CIFRE (ANNO 2011) Oltre 230 le imprese che operano in Italia

Dettagli

LA NOSTRA PROPOSTA DI ASSICURAZIONE DELLA CASA CONTRO I RISCHI DELLE CALAMITA NATURALI

LA NOSTRA PROPOSTA DI ASSICURAZIONE DELLA CASA CONTRO I RISCHI DELLE CALAMITA NATURALI 941 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com LA NOSTRA PROPOSTA DI ASSICURAZIONE DELLA CASA CONTRO I RISCHI DELLE CALAMITA NATURALI 14 ottobre 2014 a cura di Renato Brunetta 2 Il ruolo delle

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

Convegno su Riforma Tariffe Elettriche

Convegno su Riforma Tariffe Elettriche Convegno su Riforma Tariffe Elettriche 10 novembre 2015 Auditorium GSE Paolo Rocco Viscontini Una riforma contro l autoconsumo elettrico e la concorrenza Le disposizioni di legge, che regolano l autoconsumo

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

Genova 28/11/2012. Avv. Tiziana Rumi

Genova 28/11/2012. Avv. Tiziana Rumi Genova 28/11/2012 Avv. Tiziana Rumi 1 Decreto Balduzzi: D.L. 13/09/12 n. 158 (C.5440 del 13.09.12) ART. 3-bis (Unità di risk management, osservatori per il monitoraggio dei contenziosi e istituzione dell'osservatorio

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D ABRUZZO

FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D ABRUZZO Prot. n. 11 / FR / AQ L Aquila, 14 marzo 2012 Al Commissario delegato per la Ricostruzione Dr. Gianni Chiodi Al Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione Arch. Gaetano Fontana Alla ReLUIS c/o Scuola

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

Dettagli

CONCETTI E DEFINIZIONI

CONCETTI E DEFINIZIONI Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria

Dettagli

LA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DI VITA UTILE DELLE APPARECCHIATURE DI LABORATORIO E FORNITURE IN SERVICE

LA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DI VITA UTILE DELLE APPARECCHIATURE DI LABORATORIO E FORNITURE IN SERVICE LA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DI VITA UTILE DELLE APPARECCHIATURE DI LABORATORIO E FORNITURE IN SERVICE INDICE LA PREMESSA PAG. 2 VITA UTILE RESIDUA E DURATA DELLA FORNITURA: LE APPARECCHIATURE RICONDIZIONATE

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO:

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: SERVIZI I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: OPPORTUNITÀ ED ESPERIENZA Maurizio Bottaini Federesco (Federazione Nazionale delle Esco) Federesco BEST PRACTICE ENERGY SERVICE COMPANY, quali operatori di

Dettagli

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE Consiglio Regionale della Basilicata - Gruppo LB / FRATELLI D ITALIA ALLEANZA NAZIONALE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA SEDE PROPOSTA DI LEGGE ISTITUZIONE DEL SERVIZIO REGIONALE PER

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

Continuità operativa e disaster recovery nella pubblica amministrazione

Continuità operativa e disaster recovery nella pubblica amministrazione Continuità operativa e disaster recovery nella pubblica amministrazione DEFINIZIONI Linee Guida per il DR delle PA, DigitPA 2011 Continuità Operativa (CO) Continuità Operativa: l insieme delle attività

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall

Dettagli

Mc4Loc. L analisi dei meccanismi locali

Mc4Loc. L analisi dei meccanismi locali Mc4Loc L analisi dei meccanismi locali Il software che ti consente di valutare i meccanismi locali su edifici in muratura secondo l'analisi cinematica lineare e non lineare. Il programma si pone l obiettivo

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

GAS GASIA gruppo di lavoro GAST PROGETTO RIO MEOLETTO

GAS GASIA gruppo di lavoro GAST PROGETTO RIO MEOLETTO GAS GASIA gruppo di lavoro GAST PROGETTO RIO MEOLETTO La nostra idea Partendo da un nucleo ridotto di aderenti al Gas, abbiamo pensato di cambiare ruolo: da semplici consumatori solidali a imprenditori

Dettagli

Un nuovo e potente strumento di gestione del territorio

Un nuovo e potente strumento di gestione del territorio Un nuovo e potente strumento di gestione del territorio Renzo Chirulli, Engineering & Research - Gennaio 2003 Nota informativa per i Comuni Introduzione La direttiva del 3 marzo 1999 sulla Razionale sistemazione

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROGETTO COORDINAMENTO ATTIVITA'FERROVIA DEL BRENNERO E INTERMODALITA' Prot. n. 19 P306 08 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 36 DI DATA 11 Dicembre 2008 O G G E T T O: Legge

Dettagli

Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria

Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Il mercato assicurativo: selezione avversa, fallimenti del mercato, menù di contratti, assicurazione obbligatoria Esercizio 1 Ci sono 2000 individui ciascuno con funzione di utilità Von Neumann-Morgestern

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3384 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GRILLINI Disposizioni per la formazione delle figure professionali di esperto in educazione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3063 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli