ASSEMBLEA GENERALE ANIMA

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1 ASSEMBLEA GENERALE ANIMA Intervento di Marco Fortis Vice Presidente Fondazione Edison Docente di Economia Industriale e Commercio Estero Università Cattolica di Milano Milano, 9 ottobre 2012

2 L ECONOMIA MONDIALE E DI NUOVO IN FRENATA (variazioni % del PIL) Stati Uniti 3,0 1,7 2,0 1,9 2,3 2,4 Giappone 4,4-0,7 2,2 2,2 2,0 1,9 Germania 3,6 3,1 0,8 1,1 1,3 1,6 Francia 1,4 1,7 0,0 0,6 1,2 1,6 Regno Unito 2,1 0,7-0,1 0,8 0,7 1,0 Italia 1,8 0,5-2,2 0,1 1,1 1,4 Spagna -0,1 0,7-1,9-0,5 1,2 1,4 Uem 1,8 1,5-0,5 0,5 1,2 1,6 Europa Centrale* 2,7 3,2 0,9 1,6 2,0 2,8 Ue-27 2,0 1,5-0,3 0,6 1,2 1,5 In azzurro, dato consolidato; in violetto, dato previsionale. * Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Romania. Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Prometeia, luglio 2012

3 PRIMA DELLA GRECIA, GLI OCCHI DEL MONDO ERANO CONCENTRATI SUI DEBITI DI STATI UNITI E U.K. I suspect that the reason the ratings agencies have not downgraded the UK may be that if they did so, they would, in logic, have to downgrade the US, too. Yet we also cannot escape from an inconvenient truth. Neither the UK nor the US is quite as wealthy as it once believed. There are losses to be shared, much of which will fall on public spending, taxation, or both. Once it becomes evident that neither of these countries can rise to the challenge, fiscal crises are inevitable. It would only be a question of when. Martin Wolf, Financial Times, November 24, 2009

4 MA POI TUTTO IMPROVVISAMENTE E CAMBIATO: ACROPOLIS NOW! Source: The Economist, May 10th 2010

5 SOLO IL DECISO INTERVENTO DELLA BCE E DI MARIO DRAGHI HANNO RIPORTATO UN PO DI CALMA SUI MERCATI FINANZIARI E SUGLI SPREAD

6 L ECONOMIA ITALIANA E ENTRATA IN RECESSIONE PERCHE STA FACENDO LO SFORZO FISCALE MAGGIORE: L AZIONE DEL GOVERNO MONTI Dynamic of cumulated primary balances, (% of GDP) Source: compiled by Fondazione Edison on data from European Commission and IMF ITALY GERMANY FRANCE UK USA

7 LE CONSEGUENTI POLITICHE FORZATE DI AUSTERITA FRENANO LA DOMANDA INTERNA ITALIANA. SOLO LA DOMANDA ESTERA NETTA DA UN CONTRIBUTO POSITIVO AL PIL 1,5 Contributi alla crescita del Pil italiano (ai prezzi dell'anno precedente) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat 1 1,0 0,8 0,9 0,5 0-0,5 III trim 2011 IV trim 2011 I trim 2012 II trim ,2-1 -1,5-0,7-1,2-1,4-1,0-2 Domanda nazionale al netto delle scorte Domanda estera netta

8 COME TORNARE A CRESCERE? Secondo il Centro Studi Confindustria (Scenari economici n. 12), per aumentare il PIL italiano occorre agire su: Composizione fisco Riduzione evasione Investimenti concessionarie Durata dei processi Dimensione di impresa Capitale umano Occupazione femminile Investimenti in infrastrutture Liberalizzazioni Inefficienza logistica Burocrazia Occupazione giovanile e anziana Catch-up del Sud R&S Secondo il CSC di quanto aumenta il PIL italiano con le riforme? Nel lungo periodo (20 anni)il PIL triplica (CSC, Rapporto biennale 2012, Cambia Italia. Come fare le riforme e tornare a crescere ).

9 MA LA RIFORMA PIÙ IMPORTANTE CHE DOBBIAMO FARE È QUELLA DELLA NOSTRA IMMAGINE ALL ESTERO. L immagine dell Italia percepita all estero, nonostante il recupero di credibilità operato dal Governo Monti ed in prima battuta dallo stesso premier con la sua autorevolezza, è tuttora disastrosa: prevalgono su di noi luoghi comuni ed antiche credenze, spesso autoalimentate dagli stessi opinion maker di casa nostra, che inevitabilmente ci condannano sempre ad essere i malati d Europa o gli allievi perennemente dietro la lavagna, a scontare castighi che vanno dalla vecchia macchia del debito pubblico ad una presunta perdita generalizzata di competitività. E corretto abbattere la spesa pubblica improduttiva, tagliare gli sprechi, fare le riforme, ma attenzione a non frustrare lo sviluppo, creando una spirale perversa per cui gli sforzi fatti in termini di riduzione del debito vengono vanificati dalla caduta del PIL, con crescita della disoccupazione e chiusura di aziende.

10 SERVE UNA RIFORMA REPUTAZIONALE : ALL ITALIA MANCA IL MARKETING PAESE Se l Italia, pur con i suoi problemi, non ricostruisce la sua immagine all estero sarà sempre costretta a fare i compiti a casa ben oltre quello che sarebbe giustificato, a fare più rigore del necessario, a pagare più tasse del dovuto, il che sottrarrà risorse per la crescita. Se vogliamo essere meno puniti dai mercati e giudicati meno superficialmente dagli stessi organismi internazionali e dalle agenzie di rating, dobbiamo cominciare a ricostruire con pazienza l immagine del nostro Paese, cominciando dalla base, vale a dire dalle statistiche. Per vendere i nostri Btp e Bot sui mercati dobbiamo fare un marketing più aggressivo, da una parte, e, dall altra, smettere di diffondere all estero superficiali messaggi autolesionistici; dobbiamo chiarire che molte statistiche convenzionali distorcono la reale situazione economica del nostro Paese oppure non sono capaci di mettere in evidenza i nostri punti di forza.

11 LA NOSTRA SITUAZIONE ECONOMICA REALE È ASSAI MIGLIORE DI QUELLA CREDUTA ALL ESTERO (E DOBBIAMO CONVINCERCI DI CIÒ NOI STESSI PER PRIMI) L Italia si è impegnata a conseguire il pareggio di bilancio entro il 2013, caso unico al mondo, anche se ciò ci ha portati in una dura recessione. Perché? Perché l Italia è considerata un Paese che non cresce e che ha i conti pubblici scassati, cioè un Paese debole finanziariamente, che corre il rischio di fare la fine della Grecia. Se il nostro spread è alto è essenzialmente perché siamo accusati di due cose: avere un PIL che cresce poco (perché, si dice, siamo poco competitivi) ed un alto rapporto debito pubblico/pil (perché, si dice, siamo spendaccioni).

12 I LUOGHI COMUNI DA SFATARE: LA QUESTIONE DELLA DEBOLEZZA FINANZIARIA L Italia è considerata un Paese finanziariamente a rischio. Eppure tra il 1993 e il 2013 l Italia esprimerà il più alto avanzo statale cumulato del mondo, pari a oltre 700 miliardi di euro correnti. Ma pochi all estero conoscono questi dati. In realtà, i conti pubblici italiani ormai non sono peggiori di quelli di molti altri Paesi avanzati ex virtuosi, Stati Uniti in testa, mentre i conti privati dell Italia sono tra i migliori se non i migliori. E, in aggiunta, non abbiamo banche esposte sui titoli tossici e nei PIGS. Il rapporto debito pubblico/pil è un indicatore totem superato che fa sembrare l Italia più in difficoltà di quello che è veramente, mentre permette ad altre economie di mascherare i loro problemi. Altri indicatori, come il rapporto tra debito pubblico/ricchezza finanziaria netta delle famiglie o debito pubblico/patrimonio complessivo delle famiglie (incluse le abitazioni) o debito pubblico/entrate statali, ci renderebbero più giustizia. Anche la nostra posizione finanziaria netta sull estero è sostenibile e nettamente migliore di quella dei Paesi davvero in difficoltà, come i PIGS.

13 NESSUNO BATTE L ITALIA PER AVANZO STATALE PRIMARIO: MERITO DI CITTADINI E IMPRESE CHE PAGANO SEMPRE PIÙ TASSE, NON DELLO STATO CHE NON SA TAGLIARE LE SPESE Cumulated Primary Balances: (current values - billions of euro; billions of pounds for UK) Source: compiled by Fondazione Edison on data from European Commission GERMANY ITALY FRANCE UK

14 IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO GODE PURTROPPO DI UNA PESSIMA FAMA A LIVELLO INTERNAZIONALE, MA LA VERITÀ E CHE NON SIAMO PIÙ LA PECORA NERA Come è cambiata in soli cinque anni la classifica del debito pubblico per abitante (dollari) Italia Irlanda Francia Canada Canada Usa* Germania Italia Irlanda Regno Unito Regno Unito Francia Usa* Germania * Nel caso degli Stati Uniti è conteggiato solo il debito collocato sul mercato, senza considerare i debiti intergovernativi, quelli degli Stati e delle municipalità. Considerando anche questi, il debito USA salirebbe a livelli simili a quelli dell'irlanda. Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Economist Intelligence Unit, "The global debt clock", 27 settembre 2012.

15 DUE MISURAZIONI DIVERSE E COMPLEMENTARI DEL DEBITO PUBBLICO Debito pubblico di alcuni Paesi dell'eurozona: 1 trimestre 2012 In rosso i Paesi il cui debito pubblico peggiora se rapportato, anziché al PIL, alla ricchezza delle famiglie; in verde quelli in cui migliora. Fonte: Fondazione Edison su dati Eurostat GRE IRE SPA POR FIN ITA GER FRA AUT BEL NET Debito pubblico in % del PIL Debito pubblico in % della ricchezza finanziaria netta delle famiglie

16 I CITTADINI ITALIANI SONO OGGI I MENO GRAVATI DAI DEBITI IN RAPPORTO AL LORO PATRIMONIO, MA È IL DEBITO/PIL CHE CONTINUA A FAR TESTO E A COLLOCARCI TRA I PAESI CRITICI Somma di debito pubblico e debito delle famiglie in % del patrimonio lordo finanziario ed immobiliare delle famiglie: anno 2013 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Commissione UE, Tesoro USA, Casa Bianca e Credit Suisse 70% 60% 58,6% 62,7% 50% 43,3% 43,7% 49,7% 50,9% 40% 30% 28,5% 29,2% 32,0% 33,8% 33,9% 35,3% 20% 10% 0% ITA FRA BEL UK GER FIN SPA USA OLA POR GRE IRL

17 CI STIAMO IMPOVERENDO A COLPI DI TASSE PERCHÈ PARADOSSALMENTE NON SIAMO CAPACI DI SPIEGARE CHE SIAMO I PIÙ RICCHI E, DUNQUE, NON A RISCHIO COME INVECE ALL ESTERO CI GIUDICANO Ricchezza mediana per adulto in alcuni Paesi: anno 2011 (ricchezza finanziaria netta ed im mobiliare, in dollari per adulto) Fonte: Credit Suisse, W ealth Databook AUSTRALIA LUSSEMBURGO ITALIA GIAPPONE GRAN BRETAGNA SVIZZERA FRANCIA CANADA GERMANIA USA GRECIA

18 LA RICCHEZZA DEGLI ITALIANI NON E SOLO IMMOBILIARE, COME MOLTI CREDONO, MA ANCHE FINANZIARIA Ricchezza finanziaria netta delle famiglie: anno 2010 Fonte: Eurostat BEL ITA OLA FRA GER SPA IRL GRE 0 in miliardi di euro (scala a sinistra) in % del PIL (scala a destra)

19 L ITALIA HA IL PIU BASSO LIVELLO DI DEBITO PRIVATO, IN PARTICOLARE DELLE FAMIGLIE Private debt in selected countries: 3rd Q 2011 (% of GDP) Source: compiled by Fondazione Edison on data from Bank of Italy, "Financial Stability Report", No. 3, April ITALY GERMANY FRANCE UNITED STATES JAPAN UNITED KINGDOM SPAIN PORTUGAL IRELAND Households Non-financial enterprises

20 L ITALIA HA UN RAPPORTO DEBITO PUBBLICO/ENTRATE STATALI STABILE, GLI ALTRI PAESI INVECE FUORI CONTROLLO 450% Rapporto tra debito pubblico ed entrate statali: Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati e previsioni FMI 400% 350% 300% 250% 200% 150% 100% 50% 0% USA ITA UK SPA GRE IRE POR

21 I LUOGHI COMUNI DA SFATARE: LA QUESTIONE DELLA CRESCITA Nell ultimo quindicennio la crescita del nostro PIL è stata bassa, ma lo era anche quella della Germania, che pure è il Paese più competitivo al mondo. Altri Paesi crescevano più di noi e della stessa Germania, cioè USA e UK ma anche Grecia, Irlanda, Spagna, ecc. Lo facevano solo grazie ai debiti privati e/o pubblici che sostenevano la domanda interna, non perché fossero Paesi competitivi, tanto è vero che tali economie hanno alti deficit commerciali strutturali con l estero per i manufatti mentre l Italia è in forte surplus. Si sente affermare che l Italia non cresce perché le manca la competitività. Non è così. Le imprese italiane che esportano, soprattutto quelle del cosiddetto quarto capitalismo, pur sostenute da un sistema Paese che non le aiuta, sono competitive. Se l Italia non cresce è perché la sua domanda interna è stagnante da anni ed oggi addirittura in forte calo con l austerità.

22 LA CRESCITA ECONOMICA DEGLI ULTIMI 15 ANNI E STATA DROGATA DAI DEBITI, SOPRATTUTTO PRIVATI, ECCETTO CHE IN GERMANIA E ITALIA GDP growth and aggregated debt change, Source: com piled by Fondazione Edison on data from Eurostat IRELAND SPAIN GREECE UK BELGIUM FRANCE AUSTRIA NETHERLANDS ITALY GERM ANY 0% 50% 100% 150% 200% 250% Grow th of the non-financial economy aggregated debt (in pct points of GDP) GDP cumulated real grow th (%)

23 IN TERMINI DI RISULTATI, L ITALIA NON SEMBRA AFFATTO CARENTE DI COMPETITIVITA ESTERNA Nonostante i fattori di sistema (burocrazia, infrastrutture, lentezza ed incertezza del diritto, rigidità del mercato del lavoro, costi dell energia, ecc.) penalizzino notevolmente le imprese italiane, il nostro Paese si è confermato nel 2010 secondo per competitività solo alla Germania, secondo il Trade Performance Index UNCTAD/WTO. L Italia, assieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud, è tra i 5 soli Paesi del G-20 con un surplus per i manufatti. La bilancia commerciale manifatturiera con l estero ha raggiunto negli ultimi 12 mesi terminanti a giugno 2012 un livello record vicino agli 80 miliardi di euro, assai superiore ai massimi pre-crisi toccati nel 2008, che erano intorno ai 64 miliardi. Notevole è il contributo della meccanica, che è oggi il nostro settore di punta.

24 GERMANY s COMPETITIVENESS UNCTAD-WTO INDEX: YEAR 2010 World competitiveness ranking in 14 sectors Source: International Trade Centre, UNCTAD/WTO

25 ITALY s COMPETITIVENESS UNCTAD-WTO INDEX: YEAR 2010 World competitiveness ranking in 14 sectors Source: International Trade Centre, UNCTAD/WTO

26 NEL 2011 IL SURPLUS MANIFATTURIERO CON L ESTERO DELL ITALIA E QUELLO CRESCIUTO PERCENTUALMENTE DI PIÙ Bilancia commerciale con l'estero per i prodotti manufatti non alimentari: principali Paesi del G-20 (miliardi di dollari) CINA GERMANIA GIAPPONE COREA DEL SUD ITALIA FRANCIA GRAN BRETAGNA STATI UNITI Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati WTO

27 Il saldo commerciale con l'estero delle 4A del made in Italy: (miliardi di euro) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat rett Alimentari e vini Arredo-casa Abbigliamento-moda-cosmetici Automazione-meccanica-plastica-gomma

28 80 Dinamica del saldo commerciale dell'automazionemeccanica-gomma-plastica e del resto delle 4A: (miliardi di euro) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat rett Resto delle 4A Automazione-meccanica-plastica-gomma

29 Il posizionamento dell Italia nella Meccanica non elettronica secondo i sottoindici e l Indice complessivo di competitività dell UNCTAD/ WTO: anno 2010 (posizionamento dell Italia nella classifica mondiale) Indice surplus con l'estero Indice quota di export mondiale Indice export pro capite Indice livello di diversificazione dei mercati Indice livello di diversificazione dei prodotti Indice complessivo di competitività 3 posto 5 posto 12 posto 1 posto 1 posto 2 posto 53,1 miliardi di USD 53,1% Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati UNCTAD/WTO USD - - -

30 IL VALORE AGGIUNTO DELLA MECCANICA ITALIANA E ASSAI RILEVANTE Valore aggiunto dell'industria italiana della meccanica in senso stretto a confronto con quello di alcune industrie hi-tech europee: anno 2007 (valori in miliardi di euro) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat ,4 64,8 61, , , ITALIA Germania Francia + Germania Francia Ue-27 Francia 6,6 MECCANICA Chimica + Farmaceutica Autoveicoli Chimica + Farmaceutica Aerospazio Apparecchi di tlc

31 Saldo commerciale con l'estero dell'italia per i macchinari ed apparecchi: dati annuali (miliardi di euro) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat ,8 24,3 24,1 25,5 28,6 30,8 35,6 41,7 44,2 36,1 37,6 44,

32 Dinamica storica del saldo manifatturiero italiano e delle macchine e apparecchi meccanici (miliardi di euro, 12 mesi scorrevoli, aggiornato a giugno 2012) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat SALDO MACCHINARI E APPARECCHIATURE SALDO MANIFATTURIERO

33 Indice delle eccellenze competitive nel commercio internazionale: il posizionamento complessivo dell Italia, anno 2010 (miliardi di dollari) Posizione dell'italia tra i Paesi esportatori: Numero di prodotti Valore complessivo dell'export italiano nei prodotti indicati Casi di prodotti in cui l'italia è il 1 esportatore mondiale ,7 Casi di prodotti in cui l'italia è il 2 esportatore mondiale ,7 Casi di prodotti in cui l'italia è il 3 esportatore mondiale ,6 Totale casi di prodotti in cui l'italia figura nei primi 3 posti al mondo tra i Paesi esportatori Fonte: Osservatorio GEA-Fondazione Edison su dati ONU ,0

34 Indice delle eccellenze competitive nel commercio internazionale: il posizionamento dell Italia nelle macchine, apparecchi e prodotti in metallo: anno 2010 (miliardi di dollari) Posizione dell'italia tra i Paesi esportatori: Numero di prodotti Valore complessivo dell'export italiano nei prodotti indicati Casi di prodotti in cui l'italia è il 1 esportatore mondiale 86 25,9 Casi di prodotti in cui l'italia è il 2 esportatore mondiale 95 24,0 Casi di prodotti in cui l'italia è il 3 esportatore mondiale ,7 Totale casi di prodotti in cui l'italia figura nei primi 3 posti al mondo tra i Paesi esportatori Fonte: Osservatorio GEA-Fondazione Edison su dati ONU ,7

35 Quota % relativa al NUMERO e al VALORE dei primi, secondi e terzi posti detenuti dall industria meccanica e dei mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli, rispetto al totale dei primati italiani: anno 2010 Fonte: Osservatorio GEA-Fondazione Edison su dati ONU NUMERO VALORE 31,7% 42,5% 68,3% 57,5% Prime, seconde e terze posizioni detenute dall'italia nella meccanica e nei mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli Restanti prime, seconde e terze posizioni dell'italia Prime, seconde e terze posizioni detenute dall'italia nella meccanica e nei mezzi di trasporto diversi dagli autoveicoli Restanti prime, seconde e terze posizioni dell'italia

36 Saldi commerciali di Italia e Germania nei 154 prodotti della meccanica relativi ai settori ANIMA: anno 2011 (miliardi di euro, salva diversa indicazione) Italia Germania Saldo commerciale complesssivo dei 154 prodotti Numero di prodotti in cui il saldo commerciale dell'italia (Germania) è superiore a quello della Germania (Italia) Saldo commerciale dei prodotti in cui l'italia (Germania) è più forte della Germania (Italia) 17,7 31, ,8 28,2 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat

37 Prodotti ANIMA in cui l Italia presenta un surplus commerciale superiore ai 100 milioni di euro: anno 2011 (milioni di euro; in azzurro le voci in cui il saldo italiano supera quello tedesco) PRODOTTI ANIMA Italia Germania Oggetti di rubinetteria e organi simili per tubi o condutture flessibili 3.238, ,3 Parti di turbine a gas 1.161,1 427,6 Pompe per liquidi 721,2-27,4 Cofani, armadi, vetrine, banchi e mobili simili, per la produzione del freddo 641,4-238,6 Macchine ed apparecchi per la panificazione, la pasticceria e la biscotteria industriali 585,4 180,6 Scambiatori di calore 573,2 386,1 Pompe per aria e compressori d'aria o di altri gas, cappe aspiranti ad estrazione o a riciclaggio, con ventilatore incorporato 548, ,8 Apparecchi e dispositivi per la preparazione di bevande calde o per la cottura o per il riscaldamento degli alimenti (escl. apparecchi domestici) 544,2 320,2 Autoveicoli per usi speciali (non costruiti principalmente per il trasporto di persone o di merci) 508,6 432,4 Pompe centrifughe diverse da quelle delle sottovoci e ,6 955,2 Parti di turboreattori e turbopropulsori, n.n.a. 368,4-742,0 Parti di oggetti di rubinetteria e organi simili per tubi o condutture flessibili, ecc. n.n.a. 365,6 285,6 Motori a pistone alternativo, con accensione a scintilla "motori a scoppio" 361, ,7 Serbatoi, cisterne, vasche, tini ed altri recipienti simili per qualsiasi materia, di ghisa, ferro o acciaio, di capacità > 300 l 326,8 74,8 Caldaie per il riscaldamento centrale (non elettriche) 295,8 795,1 Macchine di sondaggio e di perforazione per l'estrazione della terra, dei minerali o dei minerali metalliferi, semoventi 295,7 183,0 (segue)

38 (segue) Prodotti ANIMA in cui l Italia presenta un surplus commerciale superiore ai 100 milioni di euro: anno 2011 (milioni di euro; in azzurro le voci in cui il saldo italiano supera quello tedesco) PRODOTTI ANIMA Italia Germania Macchine ed apparecchi a getto di sabbia, a getto di vapore e simili apparecchi a getto 262,8 438,4 Parti di turbine a vapore, n.n.a. 241,4 292,4 Carrelli semoventi (non elettrici) muniti di un dispositivo di sollevamento 204,7 295,8 Motori a pistone, con accensione per compressione "motori diesel o semi-diesel" 204,7 943,0 Parti di pompe per liquidi, n.n.a. 203,5 732,2 Macchine ed apparecchi per il condizionamento dell'aria, comprendenti un ventilatore a motore, senza attrezzatura frigorifera, ma con dispositivi atti a modificare la temperatura e l'umidità 197,0 143,0 Apparecchi ausiliari per caldaie delle voci 8402 o 8403, p.es. economizzatori, surriscaldatori, apparecchi di pulitura o recuperatori di gas 183,9 16,1 Congegni di chiusura automatica per porte, di metalli comuni 180,6 106,0 Parti di macchine di sondaggio o di perforazione delle sottovoci o , n.n.a. 180,5 234,8 Recipienti di ghisa, ferro o acciaio, per gas compressi o liquefatti 178,6 50,9 Riduttori di pressione 170,4 88,5 Apparecchi elevatori, trasportatori o convogliatori, ad azione continua, per merci 165,6 646,3 Pale meccaniche, escavatori, caricatori e caricatrici-spalatrici, semoventi 164,1-27,4 Pompe per vuoto 163,7 463,8 Turbine a gas di potenza > kw (escl. turboreattori e turbopropulsori) 151,2 579,0 Parti di caldaie per il riscaldamento centrale, n.n.a. 148,4-119,7 Cerniere di ogni specie, di metalli comuni 146,7 341,4 Macchine e apparecchi semoventi, su pneumatici 142,2 404,9 Macchine ed apparecchi per lavori pubblici, l'edilizia o lavori analoghi, n.n.a. 139,2 926,8 (segue)

39 (segue) Prodotti ANIMA in cui l Italia presenta un surplus commerciale superiore ai 100 milioni di euro: anno 2011 (milioni di euro; in azzurro le voci in cui il saldo italiano supera quello tedesco) PRODOTTI ANIMA Italia Germania Generatori e distributori di aria calda, incl. i distributori che possono funzionare come distributori di aria fresca o condizionata (a riscaldamento non elettrico), aventi un ventilatore o un soffiatore a 134,1-3,0 motore, e loro parti, di ghisa, ferro o acciaio Pompe volumetriche alternative, diverse da quelle delle sottovoci e (escl. pompe di carburante, olio o liquido di raffreddamento per motori ad accensione a scintilla o per compressione 130, ,9 e pompe per calcestruzzo) Betoniere ed apparecchi per preparare il cemento 129,8 189,3 Macchine ed apparecchi per la preparazione industriale delle frutta e egli ortaggi 127,1 17,0 Parti di macchine, apparecchi e strumenti della voce 8428, n.n.a. 126,0 499,8 Parti di caldaie a vapore e caldaie dette "ad acqua surriscaldata", n.n.a. 121,0 25,2 Apparecchi elevatori, trasportatori o convogliatori, ad azione continua, per merci, a nastro o a cinghia 120,2 473,5 Valvole di troppo pieno o di sicurezza 119,5 242,8 Carrelli semoventi a motore elettrico, muniti di un dispositivo di sollevamento 110, ,3 Forni a resistenza "a riscaldamento indiretto", industriali o di laboratorio (escl. forni di essiccazione) 109,1 259,3 Gruppi a compressione il cui condensatore è costituito da uno scambiatore di calore 108,6 133,3 Gru a torre 107,3 93,8 Bruciatori per l'alimentazione di focolari, a combustibili solidi polverizzati o a gas, incl. i bruciatori misti 107,0 153,4 Macchine, apparecchi e strumenti per mulini o per la lavorazione dei cereali o dei legumi secchi 105,2 52,9 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat

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