Realizzazione Studi di Settore al fine di facilitare l'emersione di cluster. di imprese operanti nel settore ICT Intervento SD07B CLUOS

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1 Progetto CLUOS DT4 17 Marzo 2009 Realizzazione Studi di Settore al fine di facilitare l'emersione di cluster di imprese operanti nel settore ICT Intervento SD07B CLUOS Sigla deliverable DT4.A Denominazione deliverable Report con una prima analisi delle forze competitive nei principali sottosettori ICT in Campania, definiti sulla base delle combinazioni di Prodotti/Clienti/Tecnologie: confronti in 4 Regioni Evoluzione delle dinamiche intersettoriali delle aziende che operano nel settore ICT attraverso studi di casi italiani Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Tecnologia Meccanica, Produzione e Ingegneria Gestionale Data 21/03/2009

2 1 Obiettivi e Metodologia Strutturazione del questionario Analisi delle dinamiche intersettoriali. Risultati Analisi generale sulle omogeneità Analisi delle omogeneità per regione Relazione omogeneità tecnologica-commerciale/cooperazione Conclusioni

3 1 OBIETTIVI E METODOLOGIA Il progetto CLUOS mira a facilitare la creazione di cluster di imprese operanti nel settore ICT al fine di incrementarne la competitività. La seguente analisi mira a verificare empiricamente la validità del modello descritto nel deliverable DI5. Come suggerisce il framework stesso, l analisi è articolata in due parti: la prima parte è relativa alla stima quantitativa degli indicatori di attrattività settoriale (deliverable DI5); la seconda parte, invece, riguarda le dinamiche intersettoriali i-j. In questo report ci si prefigge lo scopo di indagare sul comportamento di alcune aziende italiane operanti nel settore ICT al fine di verificare l entità e l evoluzione delle dinamiche intersettoriali che coinvolgono le stesse. Nel precedenti deliverables si è largamente parlato dell importanza della cooperazione tra le aziende come strumento che permette di acquisire una posizione competitiva forte in un mercato caratterizzato da una globalizzazione sempre più spinta. Partendo dall assunto di base del framework individuato, secondo cui sono maggiormente probabili interazioni intersettoriali tra aziende che presentano un maggior livello di similarità tra loro, dove con tale aggettivo ci si riferisce alla presenza tra le aziende dei fattori di omogeneità descritti nel modello del Volpato, prima di valutare la dimensione cooperativa delle stesse, ci si è soffermati ad indagare sulla presenza di alcuni di questi fattori di omogeneità al fine di valutarne, poi, le influenze sulla dimensione cooperativa. Tali fattori, però, includono valori e variabili che difficilmente si trovano in database pubblici; pertanto la raccolta dei dati è stata effettuata, in maniera diretta, attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di aziende, opportunamente progettato, contenente una serie di domande sia a risposta aperta che a risposta chiusa mirate a valutare, in particolare, tre dimensioni delle aziende in esame: A: Omogeneità tecnologica B: Omogeneità commerciale C: Cooperazione Tale indagine è lungi da uno studio di tipo statistico, considerato il campione ristretto di imprese che è stato possibile intervistare, ma si può definire più correttamente un analisi di casi di studio. Sono state intervistate in particolare 18 aziende: 5 pugliesi, 5 siciliane, 5 campane e 5 lombarde operanti in prevalenza nel campo della consulenza e fornitura di servizi software, nella progettazione, sviluppo e 3

4 gestione di sistemi gestionali per le imprese, e nella progettazione e realizzazione di sistemi per le telecomunicazioni, quindi nel macrosettore ICT dei servizi intangibili. Sono state scelte aziende di queste quattro regioni per effettuare, nei limiti di questo tipo d analisi, una sorta di confronto tra aziende operanti al nord e aziende operanti al sud dell Italia. 4

5 1.1 Strutturazione del questionario Entrando nel merito della struttura del questionario, come già detto, le dimensioni in analisi sono le tre precedentemente elencate. Le domande sono state elaborate con l intento di stimare qualitativamente gli indicatori individuati in precedenza per ognuna delle dimensioni. Per quanto riguarda la prima dimensione, l omogeneità tecnologica, è stato chiesto alle aziende, innanzitutto, il numero di laureati di primo e secondo livello in una delle discipline tecnico-scientifiche riconducibili alle ICT cioè Informatica, Elettronica, Telecomunicazioni e Automazione nonché il numero di assunzioni di figure professionali effettuate nell ultimo anno e quelle previste per il successivo, provenienti sempre dalle stesse quattro aree disciplinari ICT, al fine di valutare il flusso di competenze e know-how presenti in azienda che, come si è avuto modo di osservare, si presentano come fattori fondamentali per l'innovazione tecnologica e le dinamiche di mercato. Inoltre si è indagato sul tempo dedicato dai dipendenti alla partecipazione a corsi di formazione professionale, al fine di verificare la tendenza delle aziende ad acquisire nuovi skills, ad aggiornare le proprie conoscenze e competenze ponendo attenzione alle nuove tecnologie. Infine ci si è informati sugli investimenti in R&S effettuati dalle aziende, sulla tipologia di attività di ricerca effettuata, sulle qualifiche professionali del personale impiegato, sulle attività di licensing, sui settori aziendali con i quali sono state commercializzate tecnologie e su come le aziende ripartiscono il budget destinato ad attività innovative, al fine di comprendere verso quale contesto tecnologico le aziende indirizzano i propri sforzi. In secondo luogo, per verificare in che misura è presente la dimensione Omogeneità Commerciale, è stato chiesto alle aziende a quale tipologia di clientela si rivolgono, il canale di vendita utilizzato e se esse utilizzano il proprio sito commerciale per la vendita. Come già detto infatti, per due aziende, la possibilità di utilizzare la stessa (o simile) struttura di vendita potrebbe influenzare le decisioni future di prendere in considerazione nuove opportunità di business congiunte. Infine, per valutare la dimensione cooperazione, le aziende sono state interrogate sulle tipologie di relazioni che intraprendono con altre aziende e sulle ragioni che le hanno spinte ad intraprenderle, su quali sono le barriere che ostacolano tali relazioni, sulle funzioni aziendali coinvolte nella relazione e infine sul sottosettore ICT di appartenenza delle aziende partner in modo tale da poter verificare qual è la tendenza delle aziende in esame ad intraprendere relazioni con altre aziende dello stesso o di altri macrosettori ICT e quindi stimare qualitativamente la probabilità che si verifichino dinamiche intersettoriali tra le stesse. 5

6 Di seguito è riportato l elenco delle aziende intervistate. Imprese pugliesi: Cartesio SPA Sinfo SRL Sud Sistemi SRL Consorzio Leader Ser&Practices SRL Imprese siciliane: T.A.D. SRL Si.Form Consulting SRL Italtel SPA (Carini) Engisud SPA Easy Integrazione di Sistemi SRL Imprese lombarde: Web models SRL Solvi SRL Ubiquity SRL Engitel SPA Teleclient SPA Imprese campane: ITALDATA spa Numonyx Italia srl Null pointer srl GeoSystem Group srl ARTS srl 2

7 2 ANALISI DELLE DINAMICHE INTERSETTORIALI. RISULTATI L analisi dei questionari è stata condotta seguendo tre vie alternative: 1. la tendenza generale delle risposte date dalle aziende nel complesso; 2. la tendenza delle risposte date dalle aziende per regione; 3. cercando di trovare delle corrispondenze tra le risposte relative alla dimensione Cooperazione e le risposte relative alle dimensioni Omogeneità Tecnologica e Omogeneità Commerciale per capire se la presenza di una dimensione è influenzata dalle altre. 2.1 Analisi generale sulle omogeneità Omogeneità tecnologica Come già affermato, le prime domande del questionario mirano a dare una valutazione della dimensione Omogeneità Tecnologica. Di seguito sono riportate le tendenze delle risposte date dalle aziende in esame in merito a tale dimensione. L istogramma riportato in figura 1 riporta la percentuale di laureati di primo livello nelle quattro discipline tecnico-scientifiche riconducibili alle ICT: Informatica, Elettronica, Telecomunicazioni e Automazione, presenti nelle aziende oggetto dell indagine. 3

8 30% Informatica Elettronica Telecomunicazioni Automazione % laureati I livello 25% 20% 15% 10% 5% 0% Cartesio SPA Sinfo SRL Sud Sistemi SRL Consorzio Leader Ser&practices SRL T.A.D SRL Si.Form Consulting SRL Italtel SPA Engisud SPA Easy Integr. Di Sistemi SRL Web Models SRL Solvi SRL Ubiquity SRL Engitel Teleclient SPA ITALDATA spa Numonyx Italia srl Null pointer srl GeoSystems Group SRL Figura 1: Percentuale di laureati di primo livello nelle discipline tecnico-scientifiche riconducibili alle ICT delle aziende in esame. E possibile notare immediatamente che gli skills e le conoscenze possedute dai dipendenti di tali aziende risultano essere circoscritte nell ambito informatico. Sette aziende (Italtel SPA-Carini, Engisud SPA, Ubiquity SRL, Engitel SPA e le tre campane: Italdata SPA, Numonyx Italia SRL, Null point SRL) presentano laureati di primo livello in discipline riguardanti l elettronica e in cinque casi (Ubiquity SRL, Engitel SPA, Teleclient SPA, Italdata SPA e GeoSystem Group SRL) sono presenti laureati in Telecomunicazioni ma la presenza di laureati in discipline informatiche permane elevata anche in questi casi. Solo nel caso di Engitel SPA i laureati di primo livello in Elettronica superano quelli in Informatica ma il distacco è minimo ( 19% Elettronici vs. 13% Informatici). Tale tendenza non dipende sicuramente dall offerta formativa universitaria delle quattro regioni in cui sono localizzate le aziende intervistate, in quanto in tutte sono presenti corsi di laurea e di dottorato nelle discipline prima citate. Simili considerazioni possono essere fatte per quanto riguarda i laureati di secondo livello (o in possesso di laurea vecchio ordinamento ) di cui le percentuali sono riportate nella figura 2. ARTS srl 4

9 % laureati II livello 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Cartesio SPA Sinfo SRL Sud Sistemi SRL Elettronica Informatica Telecomunicazione Automazione Consorzio Leader Ser&practices SRL T.A.D SRL Si.Form Consulting SRL Italtel SPA Engisud SPA Easy Integr. Di Sistemi SRL Web Models SRL Solvi SRL Ubiquity SRL Engitel Teleclient SPA ITALDATA spa Numonyx Italia srl Null pointer srl GeoSystems Group SRL ARTS srl Figura 2: Percentuale di laureati di secondo livello nelle discipline tecnico-scientifiche riconducibili alle ICT delle aziende in esame. Anche in questo caso prevale nettamente la presenza di figure professionali con conoscenze e competenze informatiche; in sei casi (Italtel SPA-Carini, Engisud SPA, Ubiquity SRL, Numonyx Italia SRL, Null point SRL e GeoSystem Group SRL) sono presenti laureati di secondo livello in elettronica e in tre casi (Ubiquity SRL, GeoSystem Group SRL e Teleclient SPA) sono presenti laureati di secondo livello in telecomunicazioni ma la presenza di laureati in informatica è prevalente, tranne nel caso della Italtel SPA in cui la percentuale di laureati in discipline informatiche è del 3% rispetto ad un 24% di laureati di secondo livello in elettronica e nel caso della Numonyx Italia SRL in cui la percentuale di laureati in discipline informatiche è del 14% rispetto ad un 78% di laureati di secondo livello in elettronica E da porre in evidenza che la metà delle aziende intervistate può contare su più del 50% di dipendenti con laurea di I o di II livello, solo in Sicilia le aziende intervistate sono tutte sotto la soglia del 50%. Nella figura 3 è riportata, invece, la percentuale di Dottori di Ricerca nelle discipline riconducibili alle ICT. Il grafico mette in evidenza che sono solo sei le aziende in cui sono presenti tali figure professionali (Ser&Practices SRL, Web Models SRL, Engitel SPA, Teleclient SPA 5

10 Null Pointer SRL e GeoSystem Group SRL) e tutte sono riconducibili al campo dell informatica. Comunque tranne in uno di questi casi in cui la percentuale di dottori è ben il 50%, negli altri tre casi questa si mantiene al di sotto dell 11%. % dottori di ricerca 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Cartesio SPA Sinfo SRL Sud Sistemi SRL Informatica Elettronica Telecomunicazione Automazione Consorzio Leader Ser&practices SRL T.A.D SRL Si.Form Consulting SRL Italtel SPA Engisud SPA Easy Integr. Di Sistemi SRL Web Models SRL Solvi SRL Ubiquity SRL Engitel Teleclient SPA ITALDATA spa Numonyx Italia srl Null pointer srl GeoSystems Group SRL ARTS srl Figura 3: Percentuale di dottori di ricerca nelle discipline tecnico-scientifiche riconducibili alle ICT delle aziende in esame. Per quanto riguarda la percentuale di assunzioni di figure professionali provenienti dalle suddette aree disciplinari relative al 2008 (figura 4), anche in questo caso i dati non lasciano dubbi sul fatto che i neo-assunti possiedono competenze riconducibili all area informatica. In tre aziende (Engitel SPA, Numonyx Italia SRL, Null Pointer SRL) sono state effettuate assunzioni di figure professionali provenienti dall area elettronica e delle telecomunicazioni. 6

11 % assunti % 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Cartesio SPA Sinfo SRL Sud Sistemi SRL Consorzio Leader Informatica Elettronica Telecomunicazione Automazione Ser&practices SRL T.A.D SRL Si.Form Consulting SRL Italtel SPA Engisud SPA Easy Integr. Di Sistemi SRL Web Models SRL Solvi SRL Ubiquity SRL Engitel Teleclient SPA ITALDATA spa Numonyx Italia srl Null pointer srl GeoSystems Group SRL ARTS srl Figura 4: Percentuale di assunzioni dell ultimo anno di figure professionali provenienti dalle aree disciplinari riconducibili alle ICT nelle aziende in esame. In merito alle assunzioni previste per il prossimo anno 2009 (figura 5), ci si sarebbe aspettata una tendenza, da parte delle aziende, ad acquisire figure professionali con competenze diverse da quelle informatiche, invece 16 aziende su 20 hanno dichiarato di aver intenzione di assumere altro personale specializzato in tali discipline. % assunzioni previste 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Cartesio SPA Sinfo SRL Sud Sistemi SRL Informatica Elettronica Telecomunicazione Automazione Consorzio Leader Ser&practices SRL T.A.D SRL Si.Form Consulting SRL Italtel SPA Engisud SPA Easy Integr. Di Sistemi SRL Web Models SRL Solvi SRL Ubiquity SRL Engitel Teleclient SPA ITALDATA spa Numonyx Italia srl Null pointer srl GeoSystems Group SRL ARTS srl Figura 5: Percentuale di assunzioni previste per l anno 2009 di figure professionali provenienti dalle aree disciplinari riconducibili alle ICT nelle aziende in esame. 7

12 Tutte le aziende hanno affermato che nel biennio uno o più dipendenti ha partecipato a corsi di formazione professionale, in particolare di tipo tecnico, di durata variabile tra 1-5 giorni, 6-10 giorni ma anche per un periodo superiore a 10 giorni. Per formazione tecnica si intende lo svolgimento di attività volte a fornire e ad aggiornare conoscenze e competenze professionali allo scopo di rendere l azienda più preparata ad operare correttamente nel mercato. Quasi tutte le aziende hanno dichiarato di aver effettuato investimenti in Ricerca e Sviluppo nell ultimo anno (2008) in % variabili del fatturato (figura 6) e prevedono un aumento di tali percentuali nel prossimo anno (per le aziende non riportate in figura non erano disponibili i dati relativi al fatturato). % investimenti in R&S su fatturato (2008) Cartesio SPA Sinfo SRL Sud Sistemi SRL Consorzio Leader Ser&practices SRL T.A.D SRL Si.Form Consulting SRL Italtel SPA Engisud SPA Easy Integr. Di Sistemi SRL Web Models SRL Solvi SRL Ubiquity SRL Engitel SPA Teleclient SPA Figura 6: Percentuale di investimenti in R&S su fatturato (2008) Il tipo di Ricerca e Sviluppo prevalentemente effettuato riguarda la Ricerca Applicata e lo Sviluppo Competitivo. La Ricerca Applicata è mirata all acquisizione di nuove competenze per applicazioni specifiche; lo Sviluppo Competitivo è finalizzato, invece, alla sistematica applicazione delle conoscenze ed esperienze già acquisite per il lancio di nuovi prodotti o processi o il miglioramento di quelli esistenti. 8

13 Nessuna delle aziende in esame ha depositato brevetti nell ultimo anno tranne la Italtel Spa (Carini) e Numonyx Italia SRL. Le aziende hanno acquistato o venduto tecnologie principalmente all'interno del settore uguale al proprio (aziende siciliane e campane) e nell'industria dei contenuti (aziende lombarde), ma anche presso il settore manifatturiero e dei servizi ICT (aziende siciliane e pugliesi) e in altri settori quali quello dei trasporti, bancario, assicurativo, PA. Per quanto riguarda invece i criteri di ripartizione del budget destinato alle attività innovative, ogni azienda si è espressa in modo diverso. Si rileva comunque una tendenza ad investire in Ricerca e Sviluppo interna (circa la metà delle aziende investono in tale attività una percentuale del budget superiore al 50%); alcune aziende investono una buona percentuale del loro budget disponibile anche in progetti di collaborazione e acquisto di macchinari, attrezzature e software. Nel complesso, dalla tendenza delle risposte delle aziende è possibile affermare la presenza di un elevato grado di omogeneità tecnologica tra le stesse. Omogeneità commerciale Come già affermato in precedenza, per struttura commerciale s intendono le modalità con cui un azienda organizza la distribuzione e la commercializzazione del prodotto/servizio offerto; quanto più due aziende presentano una struttura commerciale simile, tanto più queste potranno essere indotte, in futuro, ad intraprendere relazioni di cooperazione tra loro allo scopo di cogliere nuove opportunità di business offerte dal mercato. Le aziende in esame si sono mostrate unanimi nelle risposte alle domande formulate per valutare questa dimensione, sintomo della presenza di un elevata omogeneità commerciale tra le stesse. Tutte, infatti, hanno affermato di rivolgersi ad una tipologia di clientela costituita principalmente da altre imprese, enti e Pubbliche Amministrazioni, di utilizzare un canale diretto per la distribuzione e una struttura di vendita propria e di utilizzare solo in pochi casi il proprio sito web come canale commerciale per la vendita. 9

14 Da queste risposte si evince quindi una tendenza delle aziende a mantenere un rapporto diretto con i propri clienti finali senza intermediari, siano essi altre aziende, agenti di vendita, rappresentanti o interfacce web. Cooperazione L ultima dimensione che rimane da esaminare è quella cooperativa. Le tipologie di relazioni interaziendali che quasi tutte le aziende hanno affermato di intraprendere sono principalmente le alleanze.queste possono essere di due tipi: Alleanze strategiche Patti collaborativi di ricerca Le Alleanze strategiche sono accordi di medio/lungo periodo tra soggetti giuridici diversi per intraprendere progetti strategici comuni. Nel caso di studio in esame le aziende hanno risposto di intraprendere questo tipo di alleanze per accedere a nuovi mercati e sviluppare nuovi prodotti/processi. I motivi che spingono le aziende a costituire questo tipo di alleanze sta nella possibilità di acquisire conoscenze tecnologiche, produttive e di mercato, che non possono essere acquisite internamente e che possono invece essere ottenute attraverso un network. In tal senso le alleanze aumentano la capacità delle aziende di rispondere ai cambiamenti del mercato. I Patti collaborativi di ricerca sono consorzi tra aziende per sviluppare progetti comuni, per esempio di Ricerca e Sviluppo, al fine di condividerne i costi e i rischi. Questa seconda tipologia di alleanza è risultata essere altrettanto diffusa tra le aziende in esame. Le funzioni coinvolte nelle relazioni interaziendali di cui si è appena parlato sono principalmente la Ricerca e Sviluppo, le ICT e, seppure in misura minore, la Vendita e il Marketing. Per quanto riguarda invece le barriere a queste relazioni interaziendali, la maggioranza delle aziende ha risposto che un ostacolo a intraprendere rapporti di cooperazione è la dimensione dell impresa. Probabilmente il motivo è da ricondurre al 10

15 fatto che le alleanze generalmente coinvolgono grandi imprese mentre è risaputo che lo scenario imprenditoriale italiano è caratterizzato principalmente da aziende di dimensioni medio-piccole e quindi, non sempre, investire in relazioni tra aziende di piccole dimensioni può avere, sulle stesse, impatti rilevanti in termini di ottenimento di vantaggi competitivi. Nonostante queste esitazioni, le aziende hanno risposto che intraprendere relazioni interaziendali ha avuto impatto sicuramente positivo sulle stesse. Infine la maggioranza delle aziende ha dichiarato di aver intrapreso relazioni interaziendali con aziende del settore ICT Computer e attività correlate. Tale macrosettore comprende consulenza hardware e software, pubblicazione di software, elaborazione dati, attività di banca dati, etc. Una minoranza invece ha intrapreso relazioni con aziende di telecomunicazioni. In definitiva è possibile affermare che le aziende in esame intraprendono prevalentemente relazioni con altre aziende del loro stesso settore. 11

16 2.2 Analisi delle omogeneità per regione Nel precedente paragrafo sono state spiegate le tendenze delle risposte date dalle aziende in esame in merito alle tre dimensioni oggetto del questionario senza considerare la locazione delle aziende ; adesso si cercherà di analizzare le risposte delle aziende inserendole nel contesto delle relative regioni d appartenenza che ricordiamo essere Puglia, Sicilia e Lombardia e Campania. Omogeneità tecnologica In merito alla dimensione Omogeneità tecnologica è stato già spiegato e mostrato tramite la visualizzazione dei relativi istogrammi, che i dipendenti di tutte le aziende in esame possiedono competenze e conoscenze quasi esclusivamente riconducibili a discipline informatiche. Volendo fare adesso un analisi per regione, sono state calcolate le medie per le aziende pugliesi, siciliane, lombarde e campane delle percentuali di dipendenti in possesso di laurea di primo e di secondo livello, nonché quelle delle percentuali di dottori di ricerca sempre per le tre regioni. I risultati ottenuti sono i seguenti: Aziende pugliesi: in media l'8% dei dipendenti possiede una laurea di I livello in informatica, nessuno possiede una laurea in elettronica, telecomunicazioni o automazione. In media il 23% dei dipendenti possiede una laurea di II livello in informatica, nessuno in elettronica, telecomunicazioni o automazione. Solo in un azienda il 50% dei dipendenti è dottore di ricerca in discipline informatiche mentre nelle altre aziende pugliesi non sono presenti dottori in nessuna disciplina riconducibile alle ICT. Aziende siciliane: in media il 3% dei dipendenti possiede una laurea di I livello in informatica, solo un'azienda presenta un 2% di laureati in elettronica, nessuna laurea in telecomunicazioni o automazione. In media il 3% dei dipendenti possiede una laurea di II livello in informatica, il 6% in elettronica. 12

17 Non è presente nessun dottore di ricerca in discipline riconducibili alle ICT Aziende lombarde: in media il 17% dei dipendenti possiede una laurea di I livello in informatica, il 5% in elettronica, il 4% in telecomunicazioni e l'1% in automazione. In media il 25% dei dipendenti possiede una laurea di II livello in informatica, il 2% in elettronica, il 5% in telecomunicazioni e nessuno in automazione. In media il 3% dei dipendenti è dottore di ricerca in informatica. Aziende campane: in media il 5% dei dipendenti possiede una laurea di I livello in informatica, il 6% in elettronica, il 1% in telecomunicazioni. In media il 30% dei dipendenti possiede una laurea di II livello in informatica, il 41% in elettronica, il 3% telecomunicazione e nessuno in automazione. Solo due aziende hanno dipendenti in possesso di un dottorato di ricerca in informatica (7% e 11% sul totale dipendenti) Dai dati sovrastanti è facile notare quanto sia bassa, in media, la percentuale di laureati di primo e di secondo livello presenti nelle aziende siciliane rispetto a quelle lombarde e campane. In una situazione intermedia tra le due precedenti si trovano invece le aziende pugliesi. Per quanto riguarda i dottori di ricerca, esclusivamente in discipline informatiche, questi appaiono presenti solo nelle aziende lombarde tranne nel caso di una azienda pugliese e due campana. Passando a parlare delle assunzioni di figure professionali riconducibili alle discipline ICT, effettuate nell ultimo anno (2008), in media, la percentuale maggiore, esclusivamente di specializzati in discipline informatiche, è stata effettuata dalle aziende pugliesi con il 20%, seguite dalle aziende campane con il 16% e lombarde col 14% e infine da quelle siciliane col 3%. In merito alle prospettive di assunzioni per il prossimo anno 2009, in media sono sempre le aziende pugliesi e campane a prevedere un maggior numero di ingaggi di personale con competenze informatiche, seguite dalle aziende lombarde e poi dalle aziende siciliane. Le aziende campane mostrano una volontà di recupero dichiarando di 13

18 volere assumere in media il 26% di laureati in discipline informatiche ed il 16% nel settore dell elettronica. Non si può fare nessuna considerazione particolare, per regione, in merito alla partecipazione dei dipendenti delle aziende a corsi di formazione professionale, in quanto tutte le aziende hanno dichiarato di svolgere questo tipo di attività, tranne che i dipendenti delle aziende lombarde partecipano a corsi di durata maggiore di 10 giorni mentre i corsi seguiti dai dipendenti delle aziende siciliane, pugliesi e campane sono di durata più breve (tra 1-5 giorni o tra 6-10 giorni). Le percentuali di investimenti in Ricerca e Sviluppo sul fatturato presentano una varianza elevata da azienda ad azienda quindi non è possibile fare considerazioni generali per regione. Riguardo alla commercializzazione di tecnologie da parte delle aziende in esame si è riscontrata in maniera evidente una tendenza delle aziende lombarde all acquisto o vendita verso aziende appartenenti all industria dei contenuti; si rilevano quindi dinamiche interaziendali dal macrosettore servizi ICT al macrosettore Industria dei contenuti. Le aziende della Puglia e della Sicilia, invece, commercializzano con aziende rientranti un po in tutti i macrosettori ICT. Solo due aziende campane su 5 ha commercializzato tecnologie con aziende appartenenti allo stesso settore. Per quanto riguarda la ripartizione del budget dedicato ad attività innovative, le aziende pugliesi tendono a investire una porzione maggiore del loro budget in progetti di collaborazione; le aziende lombarde e campane preferiscono investire maggiormente in R&S interna. Nelle aziende siciliane invece non c è una chiara tendenza ad investire in un particolare tipo di attività innovativa, ma i budget di queste ultime risultano abbastanza ripartiti. Tali aziende investono anche in acquisto di attrezzature, tecnologie e consulenza. Omogeneità commerciale Per quanto riguarda la dimensione Omogeneità Commerciale non è stato rilevato nessun particolare dato che consenta di fare un confronto per regione in quanto, come 14

19 già detto, si è riscontrata una uniformità delle risposte delle aziende esaminate a livello globale. Cooperazione Nel tipo di analisi precedentemente effettuato si era riscontrata una tendenza delle aziende in esame a intraprendere alleanze strategiche e patti collaborativi di ricerca e sono state spiegate queste due forme di relazioni interaziendali. Un dato interessante relativo alle aziende pugliesi è che queste oltre ad intraprendere le due tipologie di relazioni precedenti, si organizzano anche in Distretti industriali. Questi sono delle organizzazioni di reti di imprese specializzate in particolari tipi di produzione, con una definita localizzazione territoriale. I Distretti industriali rappresentano un elemento fondamentale per lo sviluppo dell economia italiana. Infatti, in molte regioni italiane, tra cui appunto la Puglia sono stati promossi progetti di realizzazione di distretti con gli obiettivi di: rafforzare i fattori di attrattività del territorio, nel rispetto/salvaguardia dell ambiente; promuovere l innovazione, l imprenditoria e lo sviluppo dell economia della conoscenza e dell innovazione realizzare condizioni migliori di occupabilità, di coesione ed inclusione sociale. Esistono diversi tipi di aggregazione distrettuale. In questo caso ci si riferisce ai Distretti High Tech cioè quelle agglomerazioni di aziende che si formano intorno a centri di ricerca o università per l industrializzazione dei risultati della ricerca. Attraverso questo tipo di organizzazione, la Puglia mira allo sviluppo dei settori dell alta tecnologia (tra cui il settore ICT) al suo interno, partendo dalla valorizzazione delle strutture e delle competenze presenti nel proprio sistema scientifico interno. A tal proposito tutte le aziende pugliesi in esame hanno affermato che le funzioni aziendali coinvolte nelle relazioni interaziendali sono appunto la R&S e le ICT. Da un ulteriore ricerca condotta separatamente è stato rilevato che, quattro delle cinque aziende pugliesi in esame (Ser&Practices, Consorzio Leader, Sud Sistemi SRL e 15

20 Cartesio), coadiuvati anche dalle Università della regione, hanno intrapreso nel 2006 un progetto di collaborazione, di nome JUMP (just in time performance support system per organizzazioni dinamiche) con l obiettivo di creare un infrastruttura di comunicazione intelligente di sistemi informativi, attraverso l ideazione, la progettazione e lo sviluppo di un sistema di supporto della performance elettronica (EPSS). Per quanto riguarda le motivazioni e le possibili barriere alla realizzazione di rapporti con altre aziende le risposte sono state omogenee: le principali ragioni che spingono a collaborare sono da ricercare nella crescita della capacità di rispondere ai cambiamenti, nell'accesso a nuovi mercati e nello sviluppo di prodotto/processo; mentre per quanto riguarda le cause che tendono ad ostacolare tali rapporti vengono richiamate in modo quasi uniforme tutte le opzioni presentate nel questionario cioè la disponibilità di partner, la dimensione dell'impresa, la necessità di indipendenza e il rischio di investire in modo errato. Relativamente alle funzioni coinvolte nei rapporti con altre aziende le aziende siciliane indicano attività del core business e le aziende lombarde prediligono relazioni interaziendali basate su attività di vendita e marketing. Le aziende pugliesi e campane puntano su R&S e ICT per istaurare rapporti interaziendali. Un ultimo dato interessante riguarda il settore di appartenenza delle aziende con cui le aziende in esame intraprendono relazioni di cooperazione. In generale, tutte le aziende intervistate hanno affermato di intraprendere relazioni a lungo o a breve con aziende appartenenti al macrosettore ICT computer e attività correlate, le aziende pugliesi per via dei distretti di cui si è già parlato, intraprendono prevalentemente relazioni con centri di ricerca e università, infine, solo le aziende lombarde hanno affermato di intraprendere relazioni con aziende appartenenti al settore delle telecomunicazioni. Quest ultimo dato mostra la vicinanza, presente in particolare nel nord Italia, tra settore Computer e attività correlate e settore Telecomunicazioni entrambi comunque rientranti nel macrosettore dei servizi ICT. 16

21 2.3 Relazione omogeneità tecnologica-commerciale/cooperazione La portata esplicativa dell approccio che intende testare la correlazione tra alcune variabili indipendenti (come la locazione geografica, il codice Ateco, il fatturato ed il numero di dipendenti) e alcune variabili appartenenti all omogeneità tecnologica, commerciale e nei rapporti interorganizzativi (come l investimento in R&S, il titolo di studio dei dipendenti e la loro formazione in azienda, tipologia di canale di vendita, tipologia di rapporto collaborativo, motivazioni e ostacoli ai rapporti interorganizzativi) e tra variabili appartenenti alle diverse omogeneità (relazione tra omogeneità tecnologica e dimensione della cooperazione e relazione tra omogeneità commerciale e dimensione della cooperazione) è limitata dalla numerosità del campione. Non sono state trovate infatti corrispondenze tra le risposte date su tutte le dimensioni, per esempio da aziende con simile fatturato o con pari numero di dipendenti. E non si può delineare nemmeno una dipendenza tra l entità del fatturato e il fatto che l azienda svolga o meno attività di ricerca e sviluppo oppure che intraprenda certe tipologie di relazioni piuttosto che altre. E ancora, volendo fare un altro esempio, aziende che intraprendono le stesse tipologie di relazioni interaziendali hanno addotto differenti motivazioni in merito alle ragioni che le spingono ad avviarle; lo stesso dicasi per le barriere che ostacolano tali relazioni, nel complesso sono state menzionate tutte le opzioni date nel questionario sia come causa che come barriera alla cooperazione 17

22 3 CONCLUSIONI Nonostante i limiti di tale indagine evidenziati nel paragrafo precedente alcune interessanti conclusioni possono essere tratte: le aziende esaminate presentano una certa omogeneità tecnologica e commerciale al loro interno in quanto gli skills e la struttura commerciale delle stesse risultano essere affini. Per quanto riguarda la tipologia di dipendenti il grafico di figura 7 mostra la percentuale di dipendenti in possesso di laurea di I e II livello e di titolo di dottore di ricerca, nelle quattro regioni. Si può concludere che le aziende che presentano le percentuali più basse sono quelle siciliane mentre quelle lombarde e campane hanno le percentuali più elevate. E però da notare che comunque le aziende presentano omogeneità in termini di settore presso cui reclutano i loro dipendenti che è quello informatico. 50,00% Puglia Sicilia Lombardia Campania 45,00% 40,00% 35,00% 30,00% 25,00% 20,00% 15,00% 10,00% 5,00% 0,00% I livello II livello Dottorato Figura 7: Percentuale di dipendenti laureati e con dottorato (2008) 18

23 Le aziende hanno quasi tutte (sedici su venti) investito in R&S nell anno 2008 e hanno in previsione un incremento o almeno un mantenimento degli investimenti in R&S ed inoltre dichiarano di volere assumere nuovi dipendenti con skills nel settore ICT (tali interviste risalgono però ad un periodo antecedente rispetto allo scoppio della crisi finanziaria globale). Per quanto riguarda l aspetto cooperativo, le aziende tendono a collaborare con altre aziende principalmente appartenenti al loro stesso settore, tranne nel caso delle aziende lombarde in cui si è delineata una tendenza alla collaborazione con aziende del macrosettore Industria dei contenuti. L attitudine generale rimane comunque quella di intraprendere relazioni di tipo non equity (figura 8), che non inducono cioè le aziende ad una modifica della loro struttura proprietaria, ma si tratta piuttosto di relazioni basate su accordi di tipo contrattuale mirati a unire competenze e conoscenze per realizzare progetti comuni e al fine di acquisire maggiore capacità reattiva e rispondere prontamente ai cambiamenti e sviluppare prodotti/processi congiuntamente (in figura 9 si riporta il numero di aziende che hanno indicato una certa tipologia di ragioni che inducono a collaborare). Quindi tali aziende tendono a mantenere una propria autonomia giuridica nell ambito della relazione. L analisi delle barriere che ostacolano la nascita di rapporti di collaborazione (figura 10 si riporta il numero di aziende che hanno indicato una certa tipologia di barriere che ostacolano la collaborazione) offre interessanti spunti per la promozione di tali rapporti che va incentivata alla luce della soddisfazione mostrata dalle aziende in merito ai risultati conseguiti. La disponibilità di partner, la dimensione dell impresa e il rischio di investimenti errati sono tra le cause più ricorrenti che impediscono l istaurarsi di rapporti interorganizzativi. Sarebbe auspicabile quindi per incrementare la fiducia tra le aziende l intervento di un organismo superiore che agisca da facilitatore nei rapporti di collaborazione e la possibilità di condividere la conoscenza maturata da aziende che hanno già fatto questa tipologia di esperienza al fine di ampliare la rete di contatti tra partner interessati ai diversi tipi di collaborazione. 19

24 tipologia di cooperazione Alleanze Franchising Joint Vent Outsourc Distretti Consorzi Altro Figura 8: Tipologia di rapporto interorganizzativo ragioni per cooperare Capacità di risp ai cambiamenti Pooling risorse Accesso a nuovi mercati Rid. Costi Svil prod /proc Accesso a tecnol Crescita visibilità Figura 9: Motivazioni che inducono le aziende a cooperare 20

25 barriere alla cooperazione Disponib partner Necessità di indipend Rischio di investire in modo errato Dimensione impresa Altre scelte strat/oper Location dell'altra impresa Figura 10: Barriere che ostacolano la cooperazione tre le aziende Anche i distretti tecnologici si fondano su forme di collaborazione basate su contratti più o meno formali mirate a ridurre gli aspetti distruttivi della competizione. Attualmente tra le aziende in esame non sono state intraprese relazioni di cooperazione tranne che nel caso, prima citato delle aziende pugliesi. I settori principalmente coinvolti nella cooperazione sono illustrati in figura 11 e rafforzano quanto deriva dalle precedenti domande: infatti è soprattutto la R&S a partecipare alle collaborazioni mirando essa allo sviluppo di nuovi prodotti o processi ed in tal senso si cerca di condividere il rischio insito in questo tipo di attività in modo da mitigare una delle principali barriere alla collaborazione che è proprio il rischio di investire in modo errato. 21

26 funzioni coinvolte nelle relazioni interorganizzative Core business Vend/MKT ICT R&D Servizi ausiliari Altro Figura 11: Funzioni coinvolte nella cooperazione 22

27 Indice delle Figure Figura 1: Percentuale di laureati di primo livello nelle discipline tecnico-scientifiche riconducibili alle ICT delle aziende in esame... 4 Figura 2: Percentuale di laureati di secondo livello nelle discipline tecnico-scientifiche riconducibili alle ICT delle aziende in esame Figura 3: Percentuale di dottori di ricerca nelle discipline tecnicoscientifiche riconducibili alle ICT delle aziende in esame Figura 4: Percentuale di assunzioni dell ultimo anno di figure professionali provenienti dalle aree disciplinari riconducibili alle ICT nelle aziende in esame... 7 Figura 5: Percentuale di assunzioni previste per l anno 2009 di figure professionali provenienti dalle aree disciplinari riconducibili alle ICT nelle aziende in esame... 7 Figura 6: Percentuale di investimenti in R&S su fatturato (2008)... 8 Figura 7: Percentuale di dipendenti laureati e con dottorato (2008)..18 Figura 8: Tipologia di rapporto interorganizzativo...20 Figura 9: Motivazioni che inducono le aziende a cooperare...20 Figura 10: Barriere che ostacolano la cooperazione tre le aziende...21 Figura 11: Funzioni coinvolte nella cooperazione

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