LA PROPRIETA INTELLETTUALE

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1 ECONOMIA POLITICA (corso avanzato) CdL in Giurisprudenza Università della Calabria Docente : Marianna Succurro LA PROPRIETA INTELLETTUALE [tratto da Franzoni L.A., Marchesi D.(2006), Economia e politica economica del diritto, il Mulino] 1

2 PROPRIETA INTELLETTUALE Focus diritti di esclusiva su beni immateriali: Innovazioni (brevetto; segreto industriale) Opere d ingegno (diritto d autore) Segni distintivi (marchio) 2

3 3 Conoscenza e Mercato il progresso tecnico, fattore cruciale della crescita economica, dipende dagli investimenti in R&S gli investimenti in R&S dipendono dall appropriabilità dei frutti della ricerca il sapere presenta le tipiche caratteristiche della nonrivalità (una volta scoperta, un innovazione può essere riprodotta senza costi aggiuntivi a vantaggio di tutti) limitare l accesso tramite il sistema dei prezzi è inefficiente fallimento del mercato

4 La produzione pubblica potrebbe essere una soluzione al fallimento di mercato? Il decisore politico assegnerebbe il compito di produrre il bene pubblico L inventore verrebbe pagato per quello che produce, ma non avrebbe il diritto di escludere nessuno dalla fruizione delle proprie opere (no proprietà intellettuale) Tale sistema, però, è difficilmente realizzabile perché 4

5 5 difficile stabilire a priori il valore della miriade di innovazioni tecnologiche difficile valutarne i costi di produzione Di fronte a tale problema, anche lo Stato produrrebbe delle inefficienze fallimento dello Stato Occorre, quindi, valutare caso per caso se il fallimento del governo è peggiore o meno rispetto al fallimento del mercato

6 6 I BREVETTI le invenzioni sono oggetto di un particolare diritto di proprietà intellettuale: il BREVETTO i brevetti forniscono diritti esclusivi su un prodotto, processo, sostanza, design (o migliorie) il titolare del brevetto può escludere gli altri dall utilizzo della propria innovazione Vediamo le principali teorie relative alle funzioni del brevetto

7 7 FUNZIONI DEL BREVETTO TEORIA DELL INCENTIVAZIONE il brevetto fornisce un premio - il profitto di monopolio per un certo numero di anni agli inventori, incentivando l innovazione TEORIA DEL CONTRATTO con il brevetto, lo Stato e l inventore stipulano un contratto con il quale lo Stato premia l inventore per la rivelazione dei contenuti dell innovazione (>diffusione dell innovazione)

8 8 TEORIA DELL APPROFONDIMENTO il brevetto permette lo sviluppo efficiente delle applicazioni derivanti dalle scoperte di base TEORIA DEL DIRITTO NATURALE brevetto come riconoscimento del diritto di proprietà naturale di chi ha prodotto l innovazione La teoria che ha avuto maggiore successo è quella dell incentivazione

9 Non tutte le invenzioni possono essere brevettate Requisiti (art.45 codice della proprietà industriale, 2005): Novità non deve far parte del bagaglio di conoscenze già accessibili al pubblico Originalità deve essere il risultato di un vero sforzo innovativo Industrialità deve trovare un applicazione industriale Liceità non deve essere contraria all ordine pubblico o al buon costume 9

10 10 Perché tanti requisiti? perché si è consapevoli dei COSTI DEL BREVETTO Il titolare del brevetto ha potere di monopolio distorsione per un certo numero di anni Ci sono dei costi di esclusione il brevetto può essere giustificato solo se i costi di esclusione non sono troppo elevati

11 Si devono considerare anche i VANTAGGI DEL BREVETTO nella domanda di brevetto, l invenzione deve essere descritta in modo sufficientemente chiaro e completo perché ogni persona esperta del ramo possa attuarla quindi, i brevetti forniscono 2 pregevoli risultati: 1) maggiori incentivi per R&S 2) accelerazione dell innovazione mediante la divulgazione 11

12 12 Esiste un trade-off tra Esigenza di incentivare l innovazione (brevetti lunghi e ampi) Esigenza di disseminare la conoscenza e ridurre la distorsione di monopolio (brevetti brevi e ristretti) L esigenza di incoraggiare l investimento privato si contrappone all esigenza di un uso socialmente efficiente

13 13 L analisi economica si è occupata principalmente della: DURATA OTTIMALE DEL BREVETTO AMPIEZZA OTTIMALE DEL BREVETTO Il valore del premio per il brevettante è definito sia dalla durata che dall ampiezza del brevetto

14 14 DURATA OTTIMALE DEL BREVETTO Nella maggior parte dei Paesi i brevetti durano 20 anni In Italia sono disponibili anche dei mini-brevetti per innovazioni di minore spessore (durata 10 anni) anni sono troppi i troppo pochi? Per capire quali fattori incidono sulla durata ottimale di un brevetto, partiamo dall analisi di monopolio

15 15 - il brevetto definisce un monopolio temporaneo sull utilizzo dell innovazione - allo scadere del brevetto CP Nella scelta della durata, il legislatore deve conciliare obiettivi contrastanti: - incentivare la ricerca - disseminare le conoscenze

16 16 DURATA OTTIMALE DEL BREVETTO Per i primi T anni: P=P M Q=Q M P P M P CP 0 A П Q M B Q CP Q C П dell inventore: P M Q M -C Q M =(P M -C )Q M П per T anni Surplus dei consumatori: A Perdita secca: B

17 17 DURATA OTTIMALE DEL BREVETTO Per i primi T anni: P=P M Q=Q M P Più è lungo il brevetto P M P CP A П B C maggiore è il profitto atteso, maggiore è l incentivo ad innovare maggiore il valore della perdita B per T anni 0 Q M Q CP Q

18 18 DURATA OTTIMALE DEL BREVETTO Da T in poi: P=P CP Q=Q CP P П dell inventore: (P-C )Q = 0 P M P CP 0 A П Q M B Q CP Q C Surplus dei consumatori: SC=A+ П + B Perdita secca: no

19 Trade-off tra: incentivare l innovazione (brevetti lunghi) ridurre le distorsioni di monopolio (brevetti corti) La durata ottimale del brevetto è più elevata quanto più: è grande A (surplus dei consumatori goduto dal momento dell innovazione) è ridotta la perdita secca sono elevati i costi di ricerca 19

20 INCENTIVI ALLA RICERCA in presenza del sistema brevettuale con un sistema di produzione pubblica Se innovazione subito diffusa, VALORE SOCIALE: VS = A+П+B per T infinito Se innovazione diffusa dopo la scadenza del brevetto, PREMIO PER L INNOVATORE: П per T anni П per T anni < VS 20

21 21 INCENTIVI ALLA RICERCA Il brevetto non permette all innovatore di appropriarsi interamente del VS dell innovazione una parte di surplus resta ai consumatori - A per sempre - B dalla scadenza del brevetto in poi una parte del surplus potenziale si perde - B per T anni Confrontiamo due casi

22 22 1. UN SOLO POSSIBILE INNOVATORE Essendo il premio < VS incentivo insufficiente ad investire appropriabilità incompleta sottoinvestimento 2. DIVERSI POTENZIALI INNOVATORI Il sistema the winner takes all offre incentivi forti alla ricerca sovrainvestimento Quando le imprese impegnate nella ricerca sono più di una, sono presenti entrambi gli effetti

23 Quale effetto prevale? Più basso il mark-up di monopolio, più forte il primo effetto Più alto il numero di concorrenti, più forte il secondo effetto In generale, non è possibile sapere a priori quale dei due effetti dominerà!!! 23

24 AMPIEZZA OTTIMALE DEL BREVETTO L ampiezza concerne la gamma delle innovazioni simili a quella brevettata il cui sfruttamento comporterebbe una lesione del diritto di esclusiva del brevettante (contraffazione) Brevetto ristretto la tutela brevettuale include solo innovazioni molto simili a quella brevettata ( tutela ridotta e scarsi incentivi alla ricerca, ma perdita netta ridotta) Brevetto ampio la tutela brevettuale include anche innovazioni vagamente simili ( tutela ampia, maggior potere di monopolio e incentivi, ma perdita netta alta) 24

25 25 In merito alle innovazioni, distinguiamo tra: Differenziazione orizzontale non produce dominanza di un prodotto su un altro (es. cellulari di marca diversa) Differenziazione verticale produce dominanza di un prodotto su un altro (qualità) (es. preferenza per uno smartphone rispetto ad un cellulare semplice) graficamente, è possibile delimitare lo spazio in cui si esercita l azione di contraffazione

26 Se il prodotto brevettato corrisponde al punto B Differenziazione verticale C B Differenziazione orizzontale I prodotti dell area C possono essere impiegati solo con la licenza del titolare del brevetto 26

27 AMPIEZZA ORIZZONTALE Focus sulle innovazioni ritenute equivalenti a quella brevettata Gli ordinamenti giuridici dei diversi paesi danno risposte diverse a questo problema Es. Giappone: brevetti ristretti Usa: brevetti ampi Confrontiamo brevetti ampi e ristretti 27

28 P P A P R P CP C 0 Q R Q A Q CP Q Brevetto ampio (P=P A ) profitti elevati (incentivo alto) perdita secca elevata (distorsione alta) Brevetto ristretto (P=P R ) profitti bassi (incentivo basso) perdita netta ridotta (distorsione ridotta) 28

29 29 Brevetti ampi molta innovazione molta distorsione Brevetti ristretti poca innovazione poca distorsione come si relazionano i due effetti? costruiamo una misura di costo sociale: la «perdita netta per unità di profitto»

30 30 P P A Perdita sec ca BR Perdita sec ca BA P R P CP C 0 Q M Q CP Q Un brevetto ristretto comporta poca perdita netta per unità di profitto Con un brevetto ristretto l incentivo all innovazione può essere fornito con un minor costo sociale Ma, con un brevetto ristretto, anche l incentivo ad innovare è basso allora, può intervenire la DURATA del brevetto

31 Gilbert e Shapiro (1990) dimostrano che: (ampiezza orizzontale) il brevetto ottimale dovrebbe avere durata infinita e ampiezza minima: la durata sostiene l incentivo ad innovare l ampiezza ridotta permette di contenere i costi sociali del monopolio 31

32 AMPIEZZA VERTICALE Focus su innovazioni differenziate verticalmente Si distingue, infatti, tra <innovazione principale> (del brevettante) <miglioramento> E preferibile favorire le innovazioni principali (con brevetti ampi per l innovatore principale) o i miglioramenti (con brevetti ristretti per l innovatore principale)? 32

33 33 Ampiezza verticale P O C Area O: innovazioni non originali (non possono essere brevettate) Area C: innovazioni non sufficientemente innovative (non possono essere sfruttate senza la licenza del titolare del brevetto principale)

34 34 Ampiezza verticale M c M b M a P O C M a miglioramento non sufficientemente originale M b miglioramento originale, ma non sufficientemente innovativo (necessaria licenza su innovazione P) M c miglioramento tanto innovativo da poter essere brevettato

35 Dato un qualsiasi miglioramento, potrà cadere nei tre casi a seconda dall ampiezza verticale offerta dall ordinamento al brevetto principale un brevetto principale ristretto favorisce i miglioramenti ma i miglioramenti sono possibili solo se ci sono incentivi sufficienti a produrre l innovazione principale 35

36 Vincenzo Denicolò (1996) dimostra che: (ampiezza verticale) Il brevetto relativo all innovazione principale dovrà essere tanto più ampio quanto più: - è grande il suo valore sociale (A e П delle due innovazioni) - è piccolo il suo valore privato - è costosa le sua produzione 36

37 ACCORDI DI RICERCA E SVILUPPO e ANTITRUST Spesso scegliere la strategia di R&S significa scegliere non soltanto quanto ma anche come investire Le imprese considerano anche il rischio insito nelle loro strategie di R&S Trade-off: rischio basso innovazione piccola con pr alta rischio alto innovazione grande con pr bassa 37

38 38 Dimensione e rischiosità di certi progetti possono richiedere cooperazione tra imprese Senza condivisione del rischio alcuni progetti potrebbero non essere intrapresi La normativa antitrust è più tollerante nei confronti degli accordi di R&S rispetto ad altri tipi di accordi che distorcono la concorrenza

39 39 LA TUTELA DEL SEGRETO INDUSTRIALE Altro strumento di tutela delle innovazioni è il segreto industriale il segreto industriale offre una protezione nei confronti di chi tenta di appropriarsi dell innovazione in modo sleale

40 Per essere tutelate dal segreto industriale, le informazioni aziendali devono soddisfare tre requisiti (art. 98 codice di proprietà industriale): Non essere note o facilmente accessibili agli esperti del settore (segretezza) Avere valore economico in quanto segrete Essere sottoposte a misure adeguate a mantenerle segrete non è richiesta l originalità 40

41 BREVETTO E SEGRETO INDUSTRIALE La funzione economica del segreto industriale è incentivare l innovazione (funzione identica a quella del brevetto) Il segreto industriale non offre protezione nei confronti dei concorrenti che ottengono la stessa innovazione con mezzi leciti (tutela più debole di quella del brevetto) Mentre il brevetto fissa il tempo del monopolio, a cui segue la CP, il segreto industriale permette all innovatore di essere monopolista per un tempo indeterminato, al quale segue una concorrenza imperfetta (duopolio, triopolio, ecc.) 41

42 Supponiamo che l innovazione possa essere replicata solo da un impresa l impresa impieghi S anni per ottenerla BREVETTO SEGRETO INDUSTRIALE P P P M M P M M P CP CP C P D P CP D CP C 0 Q M Q CP Q 0 Q M Q D Q CP Q Ipotizziamo uguale profitto atteso di settore Quale dei due risulta più efficiente dal punto di vista sociale? 42

43 43.. confrontiamo la rispettiva perdita sociale Nei primi S anni: monopolio in entrambi i casi Dopo S: periodo (T-S) di monopolio seguito da CP con il brevetto periodo infinito di duopolio con il segreto industriale (come dal confronto tra BA e BR) la perdita netta per unità di profitto è minore nel duopolio rispetto al monopolio allora potremmo ritenere preferibile il segreto industriale

44 Tuttavia, nel duopolio i profitti di settore sono divisi tra i due innovatori: П innovatore perdita innovatore quindi, la perdita netta per unità di profitto associata al segreto industriale può essere maggiore di quella associata al brevetto ciò vale soprattutto quando l equilibrio di duopolio è lontano da quello di CP (perdita secca elevata) 44

45 45 Pertanto, se la concorrenza tra due o più imprese non è molto forte, il brevetto domina il segreto industriale (almeno viene stabilita una scadenza per la distorsione di monopolio) Inoltre, nel caso del segreto industriale, le risorse spese dal concorrente per la duplicazione dell innovazione rappresentano un costo (sociale) non presente nel sistema brevettuale

46 IL DIRITTO D AUTORE Garantisce all autore l utilizzo esclusivo della propria opera d ingegno, vietandone la riproduzione non autorizzata da parte di terzi L ampiezza di tale diritto varia a seconda del tipo di opera considerata A differenza del brevetto, tutela la forma (espressione) dell opera d ingegno, non il suo contenuto (idea), che rimane riproducibile Non è subordinato a registrazione e dura tutta la vita (e oltre) La funzione è la stessa di quella del brevetto: incentivo a dedicare energia all attività creativa 46

47 47 I SEGNI DISTINTIVI MARCHI DI FABBRICA I segni distintivi (ditta, insegna, marchio) permettono all imprenditore di distinguere sul mercato la propria impresa e i propri prodotti I segni distintivi sono oggetto di tutela da parte dell ordinamento che ne conferisce un diritto all uso esclusivo da parte di chi li ha registrati (marchi) o utilizzati per primo

48 Per poter essere registrato il marchio deve godere dei seguenti requisiti (art.7 codice di proprietà industriale): Capacità distintiva il marchio deve poter individuare un prodotto particolare Verità non deve contenere espressioni ingannevoli per il pubblico (su qualità, provenienza, ecc.) Novità non deve essere noto al mercato al momento della registrazione Liceità non deve essere contrario alla legge, all ordine pubblico, al buon costume 48

49 Funzione economica del marchio: Consente ai consumatori di individuare un determinato prodotto, distinguendolo da quelli simili investimenti in qualità da parte delle imprese Consente al produttore di costruirsi una reputazione Il marchio assume importanza soprattutto nei casi in cui le caratteristiche del prodotto non siano discernibili 49

50 Si distingue tra: Beni omogenei (le caratteristiche sono standardizzate) Beni esperienza (le caratteristiche possono essere apprese con il consumo) Beni fiducia (il consumatore deve affidarsi al consiglio di esperti) i segni distintivi svolgono una funzione importante soprattutto per i beni esperienza 50

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