dal 1559 AUDISIO s.a.s di Pierfelice Audisio & c. - Via Valdieri TORINO -

Transcript

1 dal 1559

2 L Azienda Loretto Pali L Azienda Nata alla fine degli anni Settanta, l azienda vinicola Castello di Spessa si trova in una delle più pregiate zone enologiche italiane, le colline del Collio goriziano che degradano verso la fertile pianura solcata dall Isonzo. I suoi vigneti si estendono per 28 ettari nella DOC Collio e per 55 ettari nella DOC Friuli Isonzo. Il clima mite grazie alla vicinanza del mare Adriatico (Venezia e Trieste si trovano poco lontano) è ideale per la viticoltura, con una buona escursione termica, ottimale per preservare al meglio profumi e aromi delle uve. I terreni del Collio sono formati da strati di marna e arenaria, che donano ai vini,in particolare ai bianchi, un carattere unico dalla caratteristica di sapidità. Nella DOC Friuli Isonzo, ove è situata anche la cantina di vinificazione, il terreno si contraddistingue invece per la presenza di argilla, sabbia e ghiaia e conferisce struttura e colore ai vini rossi, intensi e vellutati, ed aromi eleganti ed armoniosi a quelli bianchi. Le cantine di invecchiamento del Castello di Spessa, molto scenografiche, sono scavate nel sottosuolo del maniero e si trovano su due livelli: il primo è il più antico e risale al periodo medievale; il secondo, più sotto, a 18 metri di profondità, è ricavato da un bunker militare realizzato nel 1939 e ha una temperatura costante a 14, ideale per la maturazione dei vini. Le cantine, che custodiscono le barrique per l invecchiamento dei vini, sono visitabili. Vi si organizzano degustazioni. Dal 1987 la famiglia Pali, attuale proprietaria, perpetua la tradizione di ospitalità del luogo, dando nuova vita al maniero e facendone il cuore del complesso d'hotellerie Castello di Spessa Golf & Wine Resort. Castello di Spessa Società Agricola Proprietà: Loretto Pali Enologo: Enrico Paternoster Zona: DOC Collio DOC Friuli Isonzo Superficie: 28 ha DOC Collio - 55 ha DOC Friuli Isonzo Produzione annuale: bottiglie Anno di fondazione: 1979 *** Azienda Vinicola Castello di Spessa Soc. Agr. a r.l. Via Spessa Capriva del Friuli (GO) Tel Fax

3

4 La Storia Le origini del Castello di Spessa si nascondono fra mistero e leggenda. Il toponimo Spessa deriva dall aggettivo latino spissu che significa spesso, denso: infatti originariamente quest area era ricoperta da una fitta selva di cipressi. Le origini del castello sembrano risalire ai tempi dei romani, i quali avrebbero costruito un posto di avvistamento proprio dove oggi sorge il castello, a protezione delle numerose scorrerie barbariche. Il Castello, foto d epoca Il Medioevo Le notizie sul castello fanno risalire la sua costruzione alla fine del Da allora la proprietà passò a diverse casate nobiliari. Un documento testamentario del 1532, redatto da Raimondo Dornberg cita la proprietà di Spessa, ricevuta in feudo dall arciduca Carlo d Austria e lasciata in eredità alla figlia Dorotea, che la portò in dote alla famiglia Rassauer de Ratscha sposando il nobile Giuseppe. Dal matrimonio, nel 1547, nacque Giovannina che andò in sposa al barone Adamo Smetcovitz, cameriere dell imperatore Massimiliano II. Rimasta vedova, Giovanna accettò la proposta dello stesso Imperatore di unirsi in matrimonio con il conte Sigismondo I della Torre di Valsàssina, del ramo udinese. Tutto il Settecento è stato per la Contea di Gorizia un secolo di grande splendore e sviluppo culturale, sociale ed economico, nel quale i Torriani ed il loro maniero ebbero un ruolo importante: basti ricordare che nel 1765 venne fondata a Gorizia la Cesarea Regia Società d Agricoltura, a cui va il grande merito di aver saputo incrementare la produzione vinicola e frutticola della zona. Il vino prodotto era certamente di grande qualità. Negli ultimi decenni del XIX secolo, la proprietà fu acquistata dalla famiglia triestina Mally e tra il 1879 ed il 1880 da Rodolfo marchese De Voelkel che iniziò un opera di rifacimento e ristrutturazione del complesso. I lavori furono seguiti dall architetto triestino Ruggero Berlam ed ultimati nel Il novecento e le guerre Al marchese subentrarono il dottor Eduard Roeckereth di Lipsia e in seguito il barone triestino Demetrio Economo di San Serff, che intervenne nella realizzazione del parco che circonda il castello. Nel 1916 venne sequestrata alla famiglia Economo la parte interrata del castello. Le cantine e i sotterranei vennero poi presidiati dall esercito italiano per la loro posizione sicura ed isolata. Come sede di comandi Il bunker militare, oggi barriquerie militari, Spessa ospitò sia il maresciallo Cadorna che il maresciallo Diaz. Nel 27 vi soggiornò anche Emanuele Filiberto d Aosta e, durante il secondo conflitto mondiale, Mussolini. Il bunker realizzato negli anni 30 fu utilizzato come rifugio e deposito dalle truppe tedesche, e alla fine della guerra il castello fu occupato da ufficiali americani. Durante tutto questo tempo, dal 1925 al 1949, il maniero fu proprietà dei coniugi Anna Sartorio e Salvatore Segrè. Dopo la loro scomparsa, il figlio adottivo, Giorgio Stavro di Santarosa diede vita ad un importante azienda vitivinicola e ad un allevamento di purosangue da galoppo.

5 Le Cantine Medievali Un capitolo a parte merita la cantina di affinamento risalente al Medioevo, una delle più antiche del Friuli, che rappresenta il cuore del Castello di Spessa. Essa si sviluppa su due livelli: il primo e il più antico, è una spettacolare cantina di maturazione in cui si svolgono anche degustazioni di vini e altri eventi, mentre più sotto, settanta scalini conducono al secondo Le cantine medievali: invecchiamento dei cru livello ricavato in un ex bunker scavato nel 1939 a scopi militari. La sua struttura di cemento armato garantisce una temperatura costante di 14 C per tutto l'anno: qui, tra le antiche volte della cantina ed in queste condizioni ottimali, maturano i Cru e le Riserve dei vini rossi del Castello di Spessa. Il bunker: archivio di tutte le annate La cantina: invecchiamento riserve Gli ospiti illustri Qui soggiornarono diverse personalità in varie epoche. Il Castello di Spessa è passato alla storia soprattutto per aver dato dimora nel 1773 a Giacomo Casanova. Nell'inverno di quell anno, il Conte Luigi della Torre Valsassina lo invitò infatti a trascorrere un periodo di riposo nel suo castello, dove appena giunto sedusse una serva, Sgualda, di cui anche il conte era invaghito, cosa che La statua dedicata al Casanova provocò una violenta lite tra i due uomini, che indusse Casanova a lasciare il castello. Nonostante ciò, egli non mancò di citare nelle sue memorie i vini eccellenti che aveva potuto assaggiare nella tenuta del conte. Più lungo e meno tormentato fu invece il soggiorno che il conte Lodovico della Torre offrì a Lorenzo da Ponte, librettista di Mozart, dal settembre 1779 al dicembre 1780.

6 Un vigneto chiamato Friuli Vigne DOC Collio Castello di Spessa Il Friuli Venezia Giulia ha una naturale vocazione per la viticoltura: circa ettari sono coltivati a vigneto, 60% dei quali con varietà di uve bianche e oltre il 75% nelle zone DOC. Ci sono circa aziende vinicole, la dimensione media di un vigneto è di circa 2 ettari, e l'80% delle aziende vinicole hanno meno di 10 ettari di superficie vitata. la DOC Collio è una delle 10 zone DOC del Friuli Venezia Giulia, di cui due condivise con il Veneto: DOC Collio, DOC Carso, DOC COF (Colli Orientali del Friuli), DOC Friuli Annia, Friuli DOC Aquleia, DOC Friuli Grave, Doc Friuli Isonzo, Friuli Latisana DOC, DOC Lison-Pramaggiore (interregionale) e Prosecco DOC (interregionale). Nella regione ci sono anche 4 aree DOCG: DOCG Colli Orientali del Friuli Picolit, DOCG Lison, DOCG Ramandolo DOCG e Rosazzo. Uno degli slogan commerciali storici e più importanti per promuovere l'identità enologica della regione è stato creato negli anni '60, "Un Vigneto Chiamato Friuli".

7 DOC Collio Cantine di Invecchiamento In questa zona DOC, il Castello di Spessa vanta le antiche cantine di invecchiamento e 28 ettari di vigne. Lo sviluppo della coltivazione della vite fu merito del conte Theodore de la Tour, ma la storia dei vigneti del Collio risale addirittura all'epoca preromana e attraversa il Medioevo, un periodo in cui i vini del Collio erano conosciuti ed apprezzati in tutta Europa. Un grande punto di riferimento sono la fondazione della città Vigneto di ribolla gialla di Aquileia dai Romani nel 181 ac, uno dei più importanti porti romani per lo scambio e la costruzione delle vie consolari Julia Augusta e Postumia, che favorivano il transito delle merci verso il Nord. Nel 1891, un anno dopo il 125 anniversario della fondazione della Società Agraria di Gorizia ordinato dall'imperatrice Maria Teresa d'austria nel 1765, la città ospitò il 4 Congresso Enologico Austriaco. Gorizia era chiamata dagli Asburgo la "Nizza dell'adriatico", essendo una rinomata località di villeggiatura, e il Collio era considerato "il giardino" dell Impero austroungarico a cui forniva vino, olio d'oliva, verdura e frutta, in particolare ciliegie: nel 1963 nacque la Strada del Vino e delle Ciliegie che parte da Gorizia per giungere fino a Dolegna del Collio, attraversando anche i comuni di Capriva del Friuli, Cormons, Mossa, San Floriano del Collio. Il Collio è stato in prima linea durante la prima guerra mondiale, e la sanguinosa battaglia dell'isonzo fu combattuta anche tra i suoi vigneti. Nel Collio, come a Gorizia, la prima guerra mondiale fu una catastrofe per gli uomini e le coltivazioni, fu solo dopo la seconda guerra mondiale e con molto duro lavoro che è stato in grado di riemergere. La ricostruzione che seguì incoraggiò notevolmente l'evoluzione della viticoltura nella regione. Le vigne del Collio Il Collio DOC comprende i vigneti collinari in provincia di Gorizia, vicino al confine con la Slovenia, tra i fiumi Isonzo e Judrio. In generale, i dolci pendii hanno un esposizione a sud. Le montagne del Prealpi Giulie proteggono la zona dai venti freddi che soffiano da nord, mentre la vicinanza del mare Adriatico, mantiene il clima mite e temperato. Alla fine dell'estate vi sono notevoli escursioni termiche tra giorno e notte che esaltano le Vista del Castello dalle vigne della tenuta varietà aromatiche. Ciò che rende questa zona particolarmente adatta alla coltivazione della vite è il terroir del Collio, un perfetto connubio fra clima e terreno, combinazione di cui la vite pianta molto adattabile ma allo stesso tempo estremamente sensibile alle condizioni dell ecosistema in cui vive e si sviluppa beneficia enormemente. L impasto tipico è la cosiddetta ponca, marna arenaria di origine eocenica, frutto di stratificazioni millenarie ricche di sali e microelementi che conferiscono al vino una specifica e inconfondibile connotazione.

8 I vini, in particolare le varietà bianche, sono in grado di raggiungere un perfetto equilibrio tra struttura, freschezza e complessità di aromi, e possono invecchiare splendidamente. La zona del Collio, che si estende tra Judrio per l'occidente e Isonzo ad Est, è distribuita su otto dei venticinque comuni della provincia di Gorizia: Capriva del Friuli, Cormòns, Dolegna del Collio, Farra d'isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio e San Lorenzo Isontino. Le tre rivoluzioni della qualità Collio è da sempre sinonimo di vini di altissima qualità. La prima rivoluzione della qualità ha avuto inizio negli anni '70 quando le aziende vinicole introdussero presse orizzontali, serbatoi in acciaio inox e un sistema di imbottigliamento sterile. La fermentazione a temperatura controllata è stata decisiva per definire il carattere dei vini bianchi del Collio con i loro profumi freschi, eleganti e puliti. Questa rivoluzione è stata possibile grazie ad alcuni produttori, pionieri di qualità, che sono stati i primi in Italia a collaborare con le aziende tedesche come Seitz, leader nella produzione di macchine enologiche innovative. Sono stati anche anni di sperimentazione e dei primi famosi uvaggi bianchi, vini con strutture importanti, complessità di aromi maturi, in contrasto con l acidità, le vendemmie anticipate e il colorito della maggior parte dei vini bianchi di quel tempo. Gli anni '80 sono stati caratterizzati dalla seconda rivoluzione della qualità, non solo nella regione, ma in tutto il Paese: l'introduzione della barrique per l'invecchiamento dei vini. Questo passaggio ha determinato la supremazia delle zone collinari del Friuli, Collio e COF, in particolare, che divennero ben presto un punto di riferimento per gli appassionati di vino di tutto il mondo, alla ricerca di vini bianchi strutturati, raffinati e importanti. La terza rivoluzione della qualità ha avuto inizio negli anni '90, questa volta nei vigneti con la maggiore densità di piante e rendimenti più bassi. La nuova cultura della qualità è stata focalizzata su nuove tecniche di coltivazione, una fertilizzazione più razionale e un diverso metodo di potatura. Nel 1988 il Collio è stata una delle prime aree DOC in Italia ad avviare un progetto di divisione in zone, al fine di trovare i migliori territori per ciascun vitigno. Il progetto si è concluso nel 1993, con l'individuazione di tre principali metodi di allevamento: doppio capovolto o cappuccina, Guyot e cordone speronato. Il Collio DOC è sempre stato un fulcro incredibile di innovazione e sperimentazione. Dagli anni '90 è stato anche la culla di un movimento culturale sulla base di un nuovo modello di interpretazione del rapporto uomo/natura e la nascita di una nuova scuola focalizzata sui vini biodinamici, vini bianchi con lunga macerazione sulle bucce e, talvolta, vinificato in anfore, come nell antichità. La ponca Dettaglio della ponca

9 DOC Friuli Isonzo Cantine di Vinificazione La tenuta de La Boatina Le cantine di vinificazione In questa zona DOC che comprende il lembo di terra tra la valle dell'isonzo e le alte pianure di ghiaia della provincia di Gorizia, il Castello di Spessa vanta le cantine di vinificazione e 55 ettari di vigne. La ghiaia è stata portata a valle dalle acque dei ghiacciai delle Alpi orientali, e la protezione offerta dai monti, unita alla vicinanza del mare, offrono un clima tipicamente mediterraneo. Ricerche e analisi hanno portato alla divisione del territorio in due aree omogenee in termini di clima e suolo, chiamate Rive Alte, a destra del fiume, e Rive di Giare, a sinistra. L'area compresa tra Gorizia e Cormòns, sulla sponda destra del fiume Isonzo, è la più fresca: la maggior parte delle varietà di uve bianche sono concentrate in questa parte della zona. Qui il terreno è ricco di argilla rossa mista a ghiaia nobile. L'area sulla riva sinistra dell'isonzo si trova più a sud e, essendo più vicina al mare, beneficia del clima Adriatico. L'area compresa tra Gradisca e Cormons è più calda e ventilata: questi vigneti sono ideali per le varietà rosse. Il terreno è prevalentemente calcareo con presenza di ghiaia bianca. In generale, i vini rossi mostrano un eccellente complessità, i bianchi sono ben strutturati, equilibrati e vantano delicate note aromatiche rivelando anche un grande potenziale di invecchiamento. Secondo il regolamento DOC dell area Friuli Isonzo, solo alcuni vitigni sono autorizzati a ottenere la denominazione DOC sull'etichetta, tra i quali: Chardonnay, Sauvignon, Friulano, Merlot, Pinot Grigio, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. I vini di questa zona sono ben strutturati, armonici e hanno aromi ben bilanciati. Azienda Vinicola Castello di Spessa Soc. Agr. a r.l. Via Spessa Capriva del Friuli (GO) Tel Fax (Fonti: Friulano&Friends, Consorzio Collio, Consorzio Isonzo, Slow Food, AIS, ONAV)