Progetto Distretto Diffuso del Commercio. Integrazione progettuale. Comuni di. Merate Cernusco Lombardone Lomagna Montevecchia Osnago

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1 Comuni di Merate Cernusco Lombardone Lomagna Montevecchia Osnago Confcommercio Lecco Integrazione dei Comuni di Calco Robbiate Progetto Distretto Diffuso del Commercio Integrazione progettuale Maggio

2 INDICE 0. Premessa al IV bando 0.1 Stato di avanzamento del Distretto 0.2 L evoluzione del Distretto 0.3 L allargamento dei confini distrettuali Progetto e piano finanziario Calco Progetto e piano finanziario Robbiate 0.4 Studio di fattibilità per la crescita distrettuale 1. Introduzione 1.1 Cos è il Distretto 1.2 Obiettivi del Distretto 1.3 Quadro normativo di riferimento 2. Fasi di vita del Distretto 3. Area di riferimento del Distretto 3.1 L area scelta per il Distretto 3.2 Supporto cartografico 4. Descrizione dell area di Distretto 4.1 Metodologia di indagine 4.2 Il contesto ambientale 4.3 Analisi demografica 4.4 La situazione commerciale 4.5 Il turismo 4.6 Analisi SWOT 5. Il partenariato 5.1 Azione progettuale 5.2 Azione informativa Percorso di consolidamento Strumenti 3. Partner del Distretto 6. Strategia e obiettivi 6.1 Metodologia 6.2 Obiettivi generali 6.3 Idea forza 6.4 Descrizione degli interventi previsti Interventi pubblici Interventi privati 6.7 Risultati attesi 7. Coerenza con la programmazione locale e sovralocale 7.1 Analisi di coerenza interna 7.2 Analisi di coerenza esterna 2

3 8. Sostenibilità ambientale 9. Piano finanziario 10. Cronoprogramma degli interventi 11. Modello di gestione del Distretto 12. Sistema di monitoraggio 12.1 Monitoraggio finanziario 12.2 Monitoraggio fisico 12.3 Monitoraggio procedurale 13. Piano di comunicazione 13.1 Materiale di promozione e di informazione 13.2 Strumenti di promozione e informazione 13.3 Seminari e workshop Allegati: - Accordo di Distretto - Cartografia A cura delle Amministrazioni comunali aderenti all iniziativa Con il supporto dell Unione Commercianti di Lecco Maggio

4 0. Introduzione al IV bando A seguito del decreto direttore regionale del n del 7 maggio 2009 i Comuni di Merate, Cernusco Lombardone, Lomagna, Montevecchia e Osnago hanno costituito ufficialmente il Distretto del Commercio del meratese. Nel corso di questi ormai tre anni di vita del Distretto è stato possibile raggiungere i primi risultati che ci si era posti, ovvero favorire la nascita di un processo partecipativo sul territorio che riguardasse non solo il rapporto tra amministrazioni comunali ed imprese, ma tra le imprese stesse. Il Distretto era, infatti, nato dalla consapevolezza che per migliorare la fruibilità del territorio non ci si poteva limitare ad interventi infrastrutturali, ma si doveva investire tempo e risorse in processi collaborativi tra i soggetti che operano concretamente sul territorio. 0.1 Stato di avanzamento del Distretto Prima di entrare nel merito delle motivazioni che hanno spinto all integrazione del Distretto, si reputa strettamente necessario procedere con un brevissimo resoconto su quanto fino ad ora è stato ottenuto (e raggiunto) in relazione a quanto previsto al momento della candidatura del Distretto. E fin da subito importante dichiarare che con la costituzione del Distretto si è verificata una importantissima e significativa crescita, non solo per quel che riguarda l impatto sul territorio avuto con la realizzazione fisica di quanto preventivato, ma anche per quel che riguarda la rete di rapporti che si sono andati costituendo e rafforzando per il raggiungimento degli obiettivi preventivati. Per una maggiore rapidità e comodità di lettura, si è pensato di strutturare il quadro delle attività realizzate, secondo differenti brevi sezioni: Area comunicazione a) Logo del Distretto E stato realizzato il logo del Distretto del commercio, per meglio pubblicizzare questa importante realtà commerciale che comprende il territorio di ben cinque Comuni. Il Logo è stato apposto su ogni tipo di materiale promozionale ed informativo prodotto dai Comuni e dalle Associazioni che costituiscono l asse portante del distretto stesso, in maniera tale che ogni evento e/o ogni iniziativa possa contribuire a diffonderne la realtà e la tipicità. In particolare oltre a brochure e locandine sono state realizzate delle magliette promozionali che sono state distribuite nel corso di manifestazioni ed eventi sul territorio. Il logo ben si presta anche ad accogliere nuovi comuni, pertanto non dovrà essere modificato. b) Sito Internet E stato realizzato il sito internet dedicato al Distretto del Commercio con il collegamento sul sito del Comune di Merate e su tutti i siti internet dei comuni ed Associazioni aderenti. I testi permettono di conoscere gli obiettivi del distretto, le sue iniziative e le opportunità offerte dal territorio e le iniziative promozionali, ivi compreso manifestazioni e tipologie commerciali di particolare interesse per i consumatori finali, in aggiunta ad indicazioni relative all individuazione delle aree di parcheggio ed altro ancora. 4

5 La sezione del Distretto consente di poter comprendere anche a chi non ha partecipato al Distretto quali siano gli obiettivi, le finalità e le attività che esso promuove e porta avanti, e di informare cittadinanza e commercianti sugli eventi e sulle iniziative che tramite il Distretto sono state realizzate o verranno realizzate. c) Organizzazione di eventi La parte di promozione maggiormente rilevante è quella relativa all organizzazione di eventi che hanno coinvolto le imprese operanti sul territorio (appartenenti o no al Distretto) e le amministrazioni comunali. Obiettivo di tali eventi è stato quello di contribuire ad amalgamare tra loro i soggetti che possono svolgere un ruolo fondamentale nella rivitalizzazione del territorio ed in secondo luogo di animare il territorio portando nuovi visitatori e frequentatori nel territorio del Distretto. Gli eventi hanno carattere commerciale, sociale e tradizionale e hanno avuto l importante ruolo di richiamare sul territorio molti utenti esterni al Distretto, che hanno potuto così animare il territorio e usufruire dei negozi in esso operanti. Gli eventi organizzati sul territorio distrettuale a regia diretta dell Associazione la nostra mela che per prima è nata grazie al Distretto ed in stretta collaborazione con L Amministrazione Comunale di Merate, sono stati i seguenti: Anno 2008: 8 marzo: sono state distribuite pergamene con poesie e una descrizione storica della festa della Donna attraverso tutti i commercianti del territorio 23 marzo: sono state distribuite uova pasquali multicolori nell intero centro storico di Merate 1 aprile: l intero centro storico del Comune di Merate è stato addobbato con pesci e palloncini 25 aprile: le vie commerciali del territorio sono state addobbate con bandierine tricolore 10 maggio: le vie e le piazze commerciali sono state addobbate con fiori plastificati di vari colori 21 giugno: notte bianca con negozi aperti, intrattenimento musicale, artisti di strada e somministrazione di alimenti e bevande nelle piazze Aprile/agosto: organizzate serate di introduzione al cinema e intrattenimenti vari in strada, con spettacoli di luce notturna 27 settembre: mercatino dei bambini commerciante per un giorno, durante il quale hanno potuto vendere giocattoli e libri vecchi e devolvere il ricavato ad una associazione di beneficenza 19 ottobre: festa del cioccolato, con sculture e assaggi gratuiti Dicembre: addobbi natalizi per le vie del commercio, tombolata e trenino turistico Anno 2009: 8 marzo: pergamene con poesie distribuite per la festa della Donna, accompagnate da mimose e quadri 25 aprile: bandierine tricolore in tutte le vie commerciali del territorio comunale Pasqua: alberi ed uova pasquali multicolori sul territorio del centro 8 maggio: festa della mamma con addobbi floreali e visite alle ville di Merate 5

6 27 giugno: notte rosa con negozi aperti ed intrattenimenti musicali, artisti da strada e somministrazione alimenti e bevande Ottobre: festa del cioccolato e sculture in piazza con assaggi gratuiti ed intrattenimenti vari Dicembre: addobbi natalizi e trenino turistico Queste iniziative che sono state riproposte, hanno permesso di consolidare le azioni di promozione sul territorio distrettuale e hanno dato imputo decisivo per l organizzazione di ulteriori iniziative. La partecipazione in termini di visitatori è stata massiccia ed ha superato, per le più importanti, i visitatori. Anno 2010: Tombolata : L Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali del meratese ha organizzato il 17 gennaio 2010 la tombolata di fine anno. Per la realizzazione della Tombolata, dal 21 al 25 novembre, effettuando acquisti negli esercizi commerciali del Distretto, per ogni 200 di spesa, era possibile ritirare una cartella per partecipare alla Tombolata, con la possibilità di vincere altri premi, per un totale di circa cartelle consegnate nelle due anni di svolgimento della manifestazione. (pari a circa ,00 di spesa) Notte Bianca : L Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali del meratese ha organizzato il 19 giugno 2010 una serata di apertura dei negozi, animata dall estrazione dei premi della Lotteria della Notte Bianca. Per la realizzazione della Lotteria, effettuando acquisti negli esercizi commerciali del Distretto, per ogni 10 di spesa veniva dato in omaggio un biglietto della Lotteria e la possibilità di essere estratti e vincere altri premi. Musica - Lettura e Cinema: il Comune di Osnago ha organizzato una serie di incontri rivolti a tutte le fasce d età con tematiche differenti, che vanno dalla musica con serate di musica dal vivo di tutti i generi, alla letteratura con incontri di lettura di poesie e di favole per bambini alla proiezione di film, che hanno contribuito a far conoscere il territorio e le sue attività commerciali. Acquisti a km 0 e letteratura: il Comune di Cernusco Lombardone ha organizzato serate a tema per coinvolgere i fruitori del Distretto. Sono state organizzate serate in cui vengono letti ed interpretati alcuni brani tratti da libri e serate in cui è possibile acquistare i prodotti a km zero. Commercianti per un giorno : l Associazione La Nostra Mela con le imprese commerciali e con la collaborazione con i giovani del Distretto del Commercio organizza per il giorno 16 aprile 2011 una giornata in cui i giovani coinvolti potranno essere commercianti per un giorno. E prevista la realizzazione di materiale promozionale, quali magliette che riportano il logo del Distretto e dell Associazione La Nostra Mela. Tombolata : sempre l Associazione la nostra mela riproporrà per l ultima edizione la manifestazione, completamente rinnovata. Tali eventi sono proseguiti anche per i primi mesi del 2011, autofinanziati dall associazione stessa grazie all iter progettuale avviato dal Distretto. Oggi molti eventi vengono organizzati dall Associazione con fondi raccolti direttamente dalle imprese aderenti alle iniziative, fattore che dimostra l importanza del distretto e il positivo operato di questi anni. 6

7 d) Materiale promozionale Per accompagnare gli eventi del programma di Distretto è stata realizzata una brochure da distribuire su tutto il territorio. Lo scopo di questa brochure è quella di pubblicizzare il Distretto come strumento di coesione e cooperazione, ma anche per contribuire a diffondere il nome/logo del Distretto del Commercio. La brochure è stata pubblicizzata anche attraverso il giornale dei comuni aderenti, accompagnata dalla promozione degli eventi e delle iniziative che vengono organizzate sul territorio distrettuale. Area operativa Fin da subito è emersa la necessità, anche per via delle medie dimensioni del territorio, di dare vita ad un gruppo di lavoro coeso che fosse in grado di portare avanti gli interessi dei commercianti e di cooperare su un territorio di 5 comuni. Pertanto sul territorio sono sorti dei gruppi più o meno organizzati di commercianti che stanno iniziando a proporre delle iniziative congiunte. Il lavoro da fare a livello distrettuale è ancora molto importante, in quanto si tratta di realtà per ora isolate che devono trovare coesione a livello distrettuale. Sul territorio di Merate è sorta una associazione denominata La Nostra Mela. L Associazione ha assunto un ruolo molto importante, insieme a quelle della Amministrazioni coinvolte, nella realizzazione di azioni di animazione del territorio. Ha cercato, infatti, di coinvolgere le imprese che sul territorio operano e di cogliere le principali idee manifestate traducendole poi negli eventi e nelle iniziative proposte. Sono stati, quindi, organizzati incontri ad hoc per la pianificazione degli eventi e per la condivisione delle procedure di messa in atto delle decisioni concordate. L Associazione è nata dall aggregazione spontanea delle imprese del territorio del meratese (aderenti e non al Distretto) di rendere maggiormente accoglienti ed invitanti i propri esercizi commerciali per riuscire a creare una rete fidelizzata di clienti grazie alla garanzia di avere un trattamento speciale e di avere a disposizione prodotti di qualità. Questa Associazione, quindi, si è assunta l incarico non solo di dare vita a momenti di incontro, di svago e di divertimento, ma anche di iniziative di tipo promozionali, quali omaggi, sconti o concorsi a premi. Fondamentale è l impegno dell Associazione la nostra mela, in stretta intesa con il Coordinate del distretto, nell effettuare incontri con la grande e media distribuzione che hanno già portato ad intese e condivisione di progetti ed iniziative che prossimamente verranno portate ai tavoli tematici e proposte alla cabina di regia del distretto, regolarmente costituita. Pertanto da qui è nata anche l idea di allargare il distretto a nuove amministrazioni comunali e dare vita ad uno studio di fattibilità in grado di coordinare e programmare la crescita commerciale dell area sia in termini di fruizione urbanistica delle aree sia in termini di visibilità ed eventi. Sono stati anche avviati rapporti con la Grande distribuzione, al fine di capire come organizzare eventuali progetti di crescita dell area. 7

8 Area gestionale a) Incontri organizzati Per gestire in maniera ben organizzata e condivisa tutte le attività previste dal Programma di Distretto sono stati programmati da parte del Comitato di Distretto alcuni incontri volti alla pianificazione delle azioni da compiere e al monitoraggio sullo stato d avanzamento delle attività del Distretto. Di seguito, vengono riportati gli incontri avuti a partire dall uscita delle graduatorie che sanciscono la nascita del Distretto. 18 novembre Incontro tra i membri delle cinque Amministrazioni Comunali coinvolte nel Distretto, l Unione dei Commercianti Lecchesi e le imprese per illustrare e definire i passi per la costituzione del Distretto e per le modalità di partecipazione; 02 dicembre Incontro con le imprese aderenti al Distretto per raccogliere le schede di progetto riguardanti gli interventi da realizzare con il Distretto e per condividere le azioni di animazione per tutto il Distretto; 15 luglio 2009 Incontro con i membri del Comitato di Distretto per definire le azioni successive utili ad avviare ufficialmente le attività del Distretto, in relazione alle scadenze definite da Regione Lombardia; 23 febbraio 2010 Incontro con i membri del Comitato di Distretto finalizzato alla verifica dello stato d avanzamento delle attività del Distretto. Nello specifico, si è discusso delle attività inerenti la comunicazione e la promozione per condividere una strategia comune. 29 giugno Incontro con i membri del Comitato di Distretto finalizzato alla verifica delle attività ed alla pianificazione delle azioni di promozione Ottobre Incontro con i membri del Comitato di Distretto per la verifica delle attività e la deliberazione circa la necessità di dare vita ad un libretto promozionale del distretto Poiché il Distretto ha individuato un suo coordinatore/manager all interno del Comitato, che ha assunto il compito di coordinare le diverse iniziative in essere, le riunioni sono state spesso sostituite da scambi di mail e comunicazioni telefoniche, al fine di aggiornare tutti circa lo stato di avanzamento delle attività e di mettere in evidenza le eventuali criticità emerse dalla gestione. Si sono svolti anche degli incontri sul territorio gestiti direttamente dai gruppi di commercianti, dei quali non si ha una traccia precisa, ma che il Distretto, nei prossimi anni, vorrebbe mappare e sistematizzare. b) Monitoraggio RL Sono stati realizzati a cura del Comitato di Distretto alcuni momenti di verifica delle attività che hanno permesso la predisposizione di report di monitoraggio consegnati successivamente a Regione Lombardia. I momenti della valutazione sono stati, fino ad ora, due: Scheda avanzamento lavori (19 novembre 2009) Nel mese di novembre, Regione Lombardia ha ritenuto importante avere indicazione sullo stato d avanzamento dei lavori del Distretto. Per questo motivo, è stata compilata una scheda riassuntiva riguardante: gli strumenti di governance per la gestione integrata dei rapporti con i partner di Distretto; l individuazione del Coordinatore/Manager di Distretto; l avvio e gestione dei lavori/attività; 8

9 le tipologie di spesa sostenute o da sostenere oltre a quelle già inserite nel piano finanziario del Distretto; eventuali criticità incontrate. Report Indicatori di performance (15 luglio 2010) Nel mese di febbraio, è stata richiesta la compilazione di un report finalizzato ad avere una conoscenza di come gli utenti esterni al Distretto percepissero l attività di Distretto. E stato, quindi, distribuito un questionario, seguendo le indicazioni e il format richiesti da Regione Lombardia, alle imprese commerciali e ai residenti/frequentatori degli esercizi commerciali del Distretto. Area finanziaria L aggiornamento della situazione delle imprese è stato svolto ogni due mesi. Le attività commerciali sono state contattate direttamente via telefono e hanno ricevuto comunicazioni che ricordano loro il materiale necessario alla rendicontazione e sollecitano la realizzazione degli interventi anche a mezzo fax e a mezzo mail. Come da report finanziario consegnato in Regione Lombardia, il Distretto ha realizzato per la quasi totalità l ammontare di spesa che si era prefissato. Per maggiori informazioni si rimanda alla tabella ufficiale. 0.2 L evoluzione del Distretto Grazie a questa organizzazione mirata e agli sforzi profusi per parte pubblica e privata, e al fatto che il tavolo di lavoro creato non ha carattere politico ma operativo, pur essendo composto da assessori e sindaci oltre che da rappresentanti delle imprese e delle associazioni nate spontaneamente nell ambito dell esperienza distrettuale, è stato possibile per il Distretto valutare per tempo gli obiettivi per una sua crescita futura. In particolare, attraverso gli incontri che sono stati organizzati, è stato possibile mettere in evidenza punti di forza e di debolezza del territorio. Da qui, sono seguite delle idee e delle proposte per il miglioramento del Distretto. Vediamo in dettaglio l analisi sviluppata nel corso degli ultimi mesi: Punti di forza territorio ricco di attività commerciali lungo un medesimo asse viario bene identificato buone capacità di cooperazione tra le amministrazioni comunali e le imprese del territorio presenza di associazioni di promozione commerciale nate grazie all esperienza distrettuale presenza della grande distribuzione con la quale avviare un percorso di crescita presenza sul territorio di Merate di progettualità targate "politecnico milano" Punti di debolezza mancanza di una programmazione commerciale ed urbanistica unitaria e a lungo termine necessità di migliorare altre aree commerciali presenti sul territorio distrettuale 9

10 Attraverso l analisi di tali rilevanze è stato possibile valutare quali interventi/iniziative potevano essere di interesse per lo sviluppo del territorio. Sulla base delle risposte è stato possibile delineare il seguente quadro della situazione: necessità di allargare i confini distrettuali attraverso l ingresso di nuovi comuni contermini e aventi le medesime caratteristiche del distretto, al fine di non minarne l equilibrio attuale necessità di sviluppare uno studio di fattibilità per la crescita del distretto, in grado di mettere in evidenza da qui ai prossimi anni le modalità di intervento a livello urbanistico e commerciale 0.3 Allargamento dei confini distrettuali La scelta di allargare i confini distrettuali nasce dalla necessità di unire le forze e le risorse necessarie per un reale e concreto sviluppo del territorio. Pertanto tale scelta è sorta spontaneamente all interno del Comitato di Distretto. Poiché il Distretto ha avviato delle progettualità con il Politecnico di Milano volte ad individuare le migliori proposte di crescita dell area, e stante la presenza di un asse viario sul quale si affacciano molte imprese commerciali piccole e grandi, la scelta di allargamento è stata fatta con i due comuni di Calco e Robbiate. 10

11 La loro integrazione permette di estendere al meglio i contenuti dello studio proposto in calce al presente documento, pertanto si tratta di un fattore strategico per una corretta evoluzione del distretto. I nuovi comuni investiranno in un primo momento in sicurezza per migliorare la fruibilità del territorio. Per quanto attiene alla compagine privata, in questi mesi sono stati fatti diversi incontri con le imprese operanti sul territorio dei due comuni, grazie ai quali è stato possibile illustrare le finalità alla base del Distretto, la necessità di un loro coinvolgimento futuro nella organizzazione e gestione di eventi a valere sul Distretto. Al fine di valutare al meglio le progettualità proposte dalle imprese e per individuarne di nuove in grado di qualificare realmente il Distretto, è intenzione del Comitato individuare le imprese dei due comuni, alle quali destinare almeno il 50% del contributo, attraverso un bando ad hoc che rispecchi i contenuti del IV bando. Si è optato per tale via al fine di individuare progettualità in linea con le prime risultanze dello studio, evitando di intervenire in aree non strategiche Progetto e piano finanziario Calco Il progetto Il Comune di Calco intende realizzare un impianto di video-sorveglianza per garantire una migliore sicurezza agli spazi di fruizione del territorio. Nello specifico, intende dotarsi di un impianto che sia in grado di garantire un livello di sicurezza molto elevato grazie alla dotazione di telecamere poste nei punti considerati strategici del territorio comunale. La scelta delle telecamere e della tecnologia utilizzata è stata fatta in primo luogo per la funzionalità ed in secondo luogo per la resistenza dei materiali con un conseguente costo di gestione contenuto. Essendo una tecnologia piuttosto avanzata ed in grado di video-sorvegliare 24 ore su 24 il territorio non necessita di manutenzione e di verifica frequente dello stato di funzionamento. Più nel dettaglio, l impianto sarà realizzato utilizzando la tecnologia Video su IP composto da telecamere IP o appositi convertitori che sono in grado di codificare il segnale analogico proveniente dagli elementi di ripresa in uno digitale in grado di transitare su reti LAN/WAN. L infrastruttura di trasporto dei dati sarà realizzata mediante l impiego di apparati funzionanti in Wireless MIMO (multiple input multiple output) per consentire costi di gestione bassi o nulli per la l'amministrazione comunale. L'apparecchiatura che compone l'impianto è rappresentata da 3 principali elementi: il centro di controllo e gestione localizzato presso il Comando della Polizia Locale del Comune di Calco, ovvero il cuore del sistema di video-sorveglianza nel quale verranno indirizzate le immagini rilevate dalle postazioni di videosorveglianza e dal/i punti di rilancio; le postazioni di video-sorveglianza, ovvero le telecamere posizionate nei punti considerati maggiormente strategici per la rilevazione delle immagini del territorio. Le telecamere fisse sono 5 e saranno posizionate in (2) Largo Pomeo, via Nuova Provinciale, via Nazionale e via San Vigilio; 11

12 i punti di rilancio, ovvero l'infrastruttura di rete che consente di veicolare verso il centro controllo tutti i dati rilevati, posizionata sul campanile della Chiesa del Comune di Calco. Sul punto di rilancio saranno installate le apparecchiature di bridging che collegheranno da un lato le postazioni di videosorveglianza e dall altro il centro di controllo con queste ultime. Il punto di rilancio sarà equipaggiato con un sistema di alimentazione che consenta l autonomia di funzionamento anche in mancanza della tensione di rete, provvedendo inoltre alla protezione verso i contatti indiretti, sovracorrenti e cortocircuiti di tutte le apparecchiature ivi installate. Il piano finanziario Intervento Importo in Spesa Contributo Risorse proprie Comune di Calco , , ,00 Imprese* , , ,00 TOTALE , , ,00 * Le imprese saranno individuate attraverso un apposito bando per individuare progetti in linea con le prime risultanze dello studio di fattibilità Tempi di realizzazione Data l'esigenza di dotare il territorio di un sistema di sicurezza e il progetto esecutivo, l'inizio dei lavori sarà immediatamente successivo alla presentazione della richiesta di finanziamento del Distretto Progetto e piano finanziario Robbiate Il progetto Il progetto presentato dal Comune di Robbiate prevede la realizzazione di un'area verde il parco Coglia. L'area in oggetto occupa una superficie di circa metri quadrati localizzati in un'area non costruita, ma individuata nel PRG vigente come Zona F Sistema del verde pubblico e assimilabile - Attrezzature ed impianti di interesse generale. La posizione della nuova area verde è molto significativa e soprattutto di utilità pubblica perchè inserita nel centro del Comune in un contesto in prevalenza residenziale e molto vicino ai principali servizi pubblici o di uso pubblico, quali il Municipio, Villa della Concordia e il suo parco nella quale è ubicata la biblioteca ed il centro anziani, una scuola materna privata con centro sportivo parrocchiale, l oratorio, ed infine il plesso scolastico costituito dalla scuola materna, elementare e media inferiore consortile con relativo centro sportivo. La collocazione acquista ancora più rilevanza se si analizzano i percorsi ciclo-pedonali presenti nelle vicinanze che consentono il collegamento con i territori comunali vicini. La realizzazione dell'intervento consentirebbe di intervenire in maniera più allargata sul contesto rivedendo anche l'organizzazione degli spazi circostanti l'area progetto e soprattutto migliorando la viabilità, incluse le aree di sosta, e le vie di comunicazione per raggiungere l'area. 12

13 Nello specifico, però, l'intervento è finalizzato a dotare l'area delle attrezzature e dell'organizzazione degli spazi in maniera tale da consentire agevolmente il relax, lo svago e l'incontro dei fruitori dello spazio che saranno bambini e famiglie giovani e anziani. E' prevista inoltre la realizzazione di una nuova piazza caratterizzata da un disegno della pavimentazione che consenta di identificare gli stalli per le bancarelle di mercati e fiere e che ospiti delle aree gioco come scacchiere giganti, un campo di pallavolo e un campo da basket (entrambi regolamentari), integrati nel disegno della pavimentazione (si precisa che le attrezzature necessarie potranno essere montate e smontate a seconda delle esigenze, delle stagioni o delle manifestazioni che si programmeranno di volta in volta); la piazza sarà attraversata dai filari di alberi che accompagnano lo svilupparsi dei due principali percorso Nord- Sud. Seguendo le previsioni di PRG vigente, è previsto un nuovo parcheggio, mitigato e inserito nel contesto attraverso la piantumazione di alberi e la realizzazione di una aiula, con accesso da via Villa, che abbia posti per auto, ma anche spazi per cicli e motocicli. E' prevista poi l'istallazione di un impianto di illuminazione volto a valorizzare le varie ambientazioni naturali, associato ad un sistema di videosorveglianza; quest ultimo in funzione del fatto che, per volontà dell Amministrazione Comunale, il nuovo parco non sarà recintato. Il piano finanziario Intervento Comune Robbiate di Importo in Spesa Contributo Risorse proprie , , ,00 Imprese* , , ,00 TOTALE , , ,00 * Le imprese saranno individuate attraverso un apposito bando per individuare progetti in linea con le prime risultanze dello studio di fattibilità Tempi di realizzazione I tempi di realizzazione del presente progetto sono quelli compresi tra giugno 2011 e dicembre Studio di fattibilità per la crescita distrettuale Dal 2009, l amministrazione di Merate e il Politecnico di Milano hanno in corso una collaborazione per la formazione e lo svolgimento di studi e ricerche di interesse locale, da cui il territorio di Merate è divenuto un caso studio sui temi dell architettura, del paesaggio e del territorio, con l obiettivo di promuovere la ricerca e la formazione sui temi di interesse locale e sovra-locale. Dopo la prima fase di analisi e i primi risultati di lettura del territorio l esperienza di ricerca progettuale si è necessariamente allargata ad altre realtà disciplinari presenti nel Politecnico, 13

14 coinvolgendo così l ambito della conservazione del costruito e, in modo più strutturato, il Laboratorio di Sintesi Finale (Laurea in Design degli Interni_Facoltà del design). In particolare, l allargamento di competenze, determinato dalla forma complessa che andava assumendo l attività di ricerca, conduceva al riconoscimento nel territorio meratese di alcune aree di intervento puntuale, fra cui quella del commercio, come si evidenzierà a un certo punto, poteva rappresentare un importante vettore di innovazione per l implementazione di importati reti per lo sviluppo economico e la crescita sociale del territorio. Il Laboratorio di Sintesi Finale (Laurea in Design degli Interni_Facoltà del design) ha acquisito i punti d arrivo della ricerca che proveniva dagli altri ambiti disciplinari coinvolti per focalizzare la sua indagine sulle nuove centralità urbane riconoscibili entro i confini meratesi. Confini meratesi presto superati dai risultati non solo della ricerca sul campo, ma anche dalle risposte progettuali attivate. Tale percorso ha preso pertanto avvio in parallelo allo sviluppo del Distretto del commercio, ed è intenzione del Comitato di applicare tali metodologie all intero territorio del distretto, nella sua forma allargata. Ne è emerso un laboratorio di idee per la promozione e la valorizzazione del territorio. Lo studio di fattibilità allegato al presente documento prende avvio da tale importante esperienza progettuale, che potrà qualificare l intera area distrettuale e individuare in concreto progettualità ed iniziative da mettere in campo. NB: Nelle pagine che seguono si riporta il precedente programma di distretto aggiornato con i dati dei due nuovi comuni 14

15 1. Introduzione 1.1 Cos è il Distretto Il termine distretto sottende una pluralità di significati in relazione al settore di intervento nel quale lo stesso si sviluppa: in via generale si può affermare che un distretto è connotato dalla presenza di un insieme di soggetti (pubblici e privati) che, in un area territoriale delimitata, operano in uno stesso settore, al fine di attivare proficue sinergie e interazioni. Le declinazioni che può assumere sono diverse e spaziano dall ambito sanitario, fino a quello delle ricerca e dell innovazione. Utilizzare il concetto di distretto nel settore del commercio rappresenta, per il territorio della Regione Lombardia, una novità recentemente introdotta a supporto del settore. Nello specifico i Distretti del Commercio si identificano come aree con caratteristiche omogenee per le quali soggetti pubblici e privati propongono interventi di gestione integrata nell interesse comune dello sviluppo sociale, culturale ed economico e della valorizzazione ambientale del contesto urbano e territoriale di riferimento In base alla definizione fornita dal bando regionale : tale definizione è fornita dalla Regione stessa che così individua le caratteristiche verso le quali i progetti di definizione dei distretti dovranno tendere. Le caratteristiche di ogni Distretto sono strettamente correlate alle dimensioni del Comune, all organizzazione del tessuto urbano ed economico e al sistema di relazioni esistente tra Comuni contermini. Il Distretto del Commercio qui proposto si snoda all interno del tessuto centrale dei cinque Paesi coinvolti, i quali vantano la presenza di numerose attività commerciali e ristorative di notevole importanza per il territorio, in quanto capaci di fornire un servizio non solo commerciale, ma anche sociale. È importante evidenziare fin da subito come il territorio coinvolto nel Distretto disponga, al proprio interno, di un raggruppamento di attività commerciali, di natura sia programmata che spontanea, talmente consistente da riuscire a generare effetti di sinergia e richiamo anche sui comuni limitrofi non coinvolti dal progetto. Osservazioni sulla nascita del Distretto L istituzione di un Distretto del commercio (configurato come area sub-provinciale o sovracomunale, a seconda del punto di vista di partenza) non è affatto semplice, in quanto manca l identificazione del distretto con uno specifico elemento della filiera produttiva da promuovere nei mercati locali, nazionali ed internazionali, come avviene invece per i distretti industriali. Il distretto industriale nasce infatti come sintesi di un certo ambito produttivo in cui il manufatto è frutto della combinazione delle energie imprenditoriali site in un particolare contesto territoriale. Il prodotto dunque appartiene al territorio da cui proviene. Nel commercio questo senso di appartenenza non è possibile, in quanto il prodotto è «globale» per definizione; i prodotti posti in vendita, tolti i casi di quelli tipici e di qualità, possono provenire infatti da ogni parte del Mondo. I distretti commerciali non hanno peraltro nemmeno trovato spazi adeguati nella normativa regionale, ma si configurano ancora come libere aggregazioni di imprese articolate sia sul piano funzionale sia su quello territoriale, con l obiettivo di accrescere lo sviluppo delle aree e dei settori di riferimento, di migliorare l efficienza nell organizzazione e nella produzione, secondo principi di sussidiarietà verticale ed orizzontale. Alla luce di quanto appena detto è utile però sottolineare come esista una comunità di intenti per gli operatori delle attività distributive presenti in una determinata località, e quindi anche nel territorio del Distretto Commerciale qui descritto, identificabile nell obiettivo comune di mantenere, ma anche incrementare i flussi della domanda e di fare in modo che gli standard di riferimento degli stessi siano il più possibile elevati in modo da competere sempre più con le aree 15

16 commerciali limitrofe (in alcuni casi più convenienti, meglio assortite, di qualità superiore, maggiormente accessibili, più dotate dal punto di vista del servizi disponibili, ecc.). Di fondamentale importanza per la scelta dell istituzione di un Distretto del commercio è l ubicazione dello stesso. Il contesto in cui operano gli esercizi è infatti da tenere in considerazione sia per quella che potrebbe definirsi condizione interna al distretto presenza o meno di una pluralità di soggetti, quali ad esempio attività imprenditoriali, non necessariamente commerciali, ma comunque connaturate al luogo sia per la situazione esterna al distretto presenza o meno di aree commerciali limitrofe forti. L analisi che segue mette bene in evidenza questo aspetto e le caratteristiche dell area oggetto dell intervento sui cinque Comuni. Infine è importante rilevare la valenza sociale assunta dal Distretto qui proposto: la tutela e la valorizzazione delle aree urbane e dei centri è infatti fondamentale non solo per favorire la permanenza dei piccoli commercianti, ma anche e soprattutto per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono sul luogo, con particolare riguardo agli anziani e ai bambini. Caratteristiche del Distretto L area sulla quale viene a crearsi un Distretto è di fatto un area commerciale, che presenta però al suo interno anche caratteristiche legate alla socialità del contesto in cui si crea il Distretto. Inoltre il Distretto deve avere al suo interno degli elementi attrattori che permettano di individuare collegamenti tra i diversi settori economici presenti sul territorio. In altre parole, la capacità di attivare spostamenti di flussi di popolazione viene incrementata per il Comune di appartenenza dalla presenza sul territorio di una struttura nata con obiettivi non direttamente commerciali. Si tratta in questo caso di fattori strategici per l attrattività e la vivibilità di un Distretto del Commercio: - presenza di addensamenti di esercizi commerciali anche integrati con altri settori economici (Es: servizi, ricettività) - connessione con punti di rilevanza del territorio (Es: riferimenti culturali o turistici, stazioni e altri snodi del sistema di trasporto pubblico) di rilievo alla scala comunale o sovracomunale - buona accessibilità e sviluppo di mobilità sostenibile (Es: trasporto pubblico, parcheggi per cicli e motocicli, infrastrutture per la mobilità dolce, isole pedonali) - qualità urbana (Es: arredo urbano, aree verdi, segnaletica, pulizia, sicurezza) - offerta di servizi (Es: animazione/eventi, attività culturali e di intrattenimento, presenza di bar e ristoranti, quantità e qualità del servizio commerciale). Inoltre il Distretto commerciale per sua natura si collega anche al tempo libero e alla socialità delle persone, che sul territorio possono incontrarsi e socializzare. 1.2 Obiettivi del Distretto Gli obiettivi che si sono posti di raggiungere, attraverso i Distretti del Commercio, i partner di progetto (enti locali, imprese ed associazioni di categoria rappresentative del territorio) riguardano la promozione della valorizzazione integrata del territorio e la creazione di uno spazio urbano che presenti al suo interno diverse attività commerciali al dettaglio e ristorative. 16

17 Nello specifico, si intendono perseguire i sotto indicati obiettivi: OBIETTIVO Rilancio delle attività commerciali interne al Distretto, ma anche di quelle dei comuni limitrofi attraverso il miglioramento delle condizioni di attrattività delle aree commerciali presenti DESCRIZIONE INTERVENTO Interventi di riqualificazione, ammodernamento delle strutture commerciali Messa in sicurezza di alcuni esercizi commerciali e messa in opera di arredo urbano coordinato ed omogeneo in grado di diffondere una percezione di omogeneità e integrazione Sistemazione delle vie di accesso alle strutture commerciali Istituzione di un modello gestionale coordinato ed univoco, che permetta l utilizzo di economie di scala Sviluppo di un sistema informativo funzionale, efficiente ed economico capace di mettere in rete le varie amministrazioni del Distretto Razionalizzazione delle risorse umane e strumentali, tramite la condivisione del personale, degli spazi e delle strutture Istituzione di un partenariato coeso, in grado di collaborare nel tempo dando vita a strategie di sviluppo innovative e integrate Istituzione di un modello di Governance che preveda la costituzione di tavoli di lavoro periodici in cui i partner possano confrontarsi e verificare lo stato dell arte del progetto Costituzione di un piano di comunicazione omogeneo su tutto il territorio dei 5 comuni aderenti al progetto, che identifichi fortemente l area interessata dal Distretto e permetta di attrarre utenti del commercio tutto l anno Creazione di un sito internet che descriva e promuova le attività del Distretto Commerciale Creazione di un piano di marketing volto alla valorizzazione del Distretto Sviluppo di attività di animazione che riescano a promuovere il più possibile all esterno le attività intraprese dal Distretto Da evidenziare come questi obiettivi si inseriscano all interno di un progetto pilota per la creazione di un distretto del commercio, che sia in grado da un lato di portare benefici economici e sociali sul territorio e dall altro di creare una cultura del fare distretto che possa generare in futuro ulteriori iniziative spontanee sul territorio e che permetta anche una gestione nel tempo del Distretto stesso. Obiettivo ultimo è quello di avviare sul territorio un approccio e un metodo di 17

18 lavoro in una logica di medio e lungo termine, che permetta di valutare le esperienze e monitorare i risultati acquisiti. Il distretto si pone infine un obiettivo sociale molto importante: permettere al territorio di creare nuovi spazi di aggregazione sociale legati al commercio. 1.3 Quadro normativo di riferimento L istituzione di un Distretto del commercio si fonda sulla seguente normativa regionale: - il Programma Regionale di Sviluppo della VIII legislatura approvato con DGR VIII/327 del 20 luglio 2005, in particolare laddove si individuano e si definiscono gli obiettivi di sviluppo delle reti commerciali e distributive (Obiettivo 3.8), tra i quali orientare il processo di modernizzazione e razionalizzazione del settore del commercio secondo un modello di sviluppo sostenibile ed equilibrato, sia dal punto di vista della diffusione territoriale, sia dal punto di vista delle diverse forme distributive ( ), la complementarietà e l integrazione produttiva/commerciale delle diverse forme distributive. ( ) Il processo di riorganizzazione del settore vuole, pertanto, essere l occasione per salvaguardare e valorizzare il piccolo commercio ed il servizio di vicinato, anche come fattore di coesione sociale e di riqualificazione del tessuto urbano, contrastando i fenomeni di desertificazione dei centri storici e delle periferie, così come delle aree montane e marginali, promuovendo allo stesso tempo un utilizzo razionale del territorio. Si richiamano altresì, senza riprenderne qui segnatamente il testo per economia del presente atto, altri ed importanti Obiettivi del PRS strettamente sinergici col precedente, quali l obiettivo 3.4 Turismo, il 3.5 Marketing territoriale, il 3.6 Artigianato e servizi, il 4.2 Sicurezza urbana e polizia locale, il 6.4 Tutela dell ambiente ed il 6.5 Valorizzazione del territorio. - Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale , approvato con DCR n. VIII/425 del 26 luglio 2007 che attua gli obiettivi del PRS anche relativamente a quanto oggetto del presente atto, sottolineando in particolare i seguenti aspetti nell ambito di intervento 3.8. Reti distributive, sistema fieristico e tutela dei consumatori : valorizzazione della rete distributiva di vicinato, attraverso l attuazione in via sussidiaria, di Progetti Integrati per la Competitività di Sistema (PICS) e Azioni per la Competitività Territoriale (ACT) anche in partnership col sistema camerale lombardo azioni di formazione e benchmarking in ambito internazionale rivolte a imprenditori, esponenti del sistema associativo e delle amministrazioni locali, finalizzate a sperimentare nuove forme di organizzazione del commercio al dettaglio nelle aree urbane specifiche misure per la piena valorizzazione dei negozi, dei mercati storici e delle altre testimonianze della qualità e della tradizionale presenza del commercio sul territorio e nelle città lombarde - la l.r. 2 febbraio 2007 n. 1 Strumenti di competitività per il territorio e le imprese della Lombardia, che avvia un percorso coordinato di interventi integrati a sostegno della competitività e contestualmente dispone misure di semplificazione e di sburocratizzazione in tali ambiti a favore delle imprese - la l.r. 23 luglio 1999 n. 14 Norme in materia di commercio che, fornendo un quadro delle finalità dell azione programmatoria regionale in materia di reti distributive, richiama, tra le sue finalità, all art. 1 quelle di cui alle lettere a), b), c), d), e), particolarmente in sintonia col presente atto - il Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale , approvato con DCR VIII/215 del 2 ottobre 2006, e le conseguenti Modalità attuative, che in attuazione degli indirizzi strategici individua la necessità per il settore commerciale di attivare non solo dinamiche di sviluppo economico endogeno, ma anche dinamiche intersettoriali e sociali 18

19 orientate a favorire azioni integrate per la competitività territoriale, richiedendo ai diversi attori coinvolti un sostanziale cambiamento di approccio - la l.r. 21 marzo 2000 n. 13 Interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle pmi commerciali, che disciplina gli interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese commerciali, il cui art. 1, lett. a), indica, tra le finalità dell azione di Regione Lombardia, gli interventi diretti a riqualificare il commercio, attraverso l ammodernamento delle strutture aziendali e dei metodi gestionali delle imprese, lo sviluppo delle forme associative e dei rapporti di collaborazione interaziendali, la realizzazione di interventi di riqualificazione urbana e l offerta di adeguati servizi commerciali anche nelle zone marginalizzate - la l.r. 14 marzo 2003 n. 2 Programmazione negoziata regionale, laddove si stabiliscono e si assumono quali modalità ordinarie di intervento della Regione sul territorio, quelle della programmazione negoziata, con gli Enti locali, le Autonomie Funzionali e le Parti sociali, ciascuno per le proprie competenze, secondo le proprie responsabilità e con i propri strumenti attuativi, nel quadro di un insieme di obiettivi e di indirizzi programmatici condivisi ed assunti unitariamente, anche attraverso l utilizzo di strumenti quali l Accordo di Programma, l Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, il Programma Integrato di Sviluppo Locale - la l.r. 11 marzo 2005 n. 12 Legge per il governo del territorio, laddove si riordina la normativa per il governo urbanistico e territoriale della Lombardia e si indicano nei criteri ispiratori e nelle disposizioni generali di pianificazione del territorio (Parte I, Titoli I e II), i criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione, sostenibilità, partecipazione, collaborazione, flessibilità, compensazione ed efficienza - il Patto per lo sviluppo dell economia, del lavoro, della qualità e della coesione sociale per la VII legislatura, sottoscritto a Milano il 19 settembre 2001 e rinnovato all inizio dell VIII legislatura quale documento di metodo e di orientamento programmatico fondante nei rapporti tra Regione Lombardia e le Parti sociali per l esplicitazione ed il raggiungimento degli obiettivi, delle priorità e delle scelte condivise tra la Regione e le stesse Parti sociali in un orizzonte di legislatura - la Programmazione Comunitaria , che prevede importanti strumenti ed assi sia nel POR Competitività (in particolare nell Asse 1 Innovazione ed economia della conoscenza e nell Asse 4 Tutela e Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale) sia nel POR Occupazione (Asse 1 Adattabilità; Asse 2 Occupazione ed Asse 4 Capitale Umano) - l Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo sottoscritto in data 16 giugno 2006 da Regione Lombardia e dal Sistema Camerale Lombardo, che prevede tra le azioni di cui all Asse 3 Promozione del territorio e dell ambiente misure con particolare riferimento alla riqualificazione territoriale per lo sviluppo del commercio, tra le quali sono state assunte e avviate le Azioni per la Competitività Territoriale, in partnership con le Camere di Commercio, aggregando altresì Enti locali, Associazioni ed altri soggetti pubblici e privati secondo logiche molto flessibili e concrete di programmazione negoziata territoriale 19

20 2. Fasi di vita del Distretto La costruzione di un programma complesso quale il Distretto diffuso del commercio, costituisce una tappa di un processo interattivo di governo locale che, per garantire i migliori risultati e la maggiore efficacia, necessita di tre condizioni: Condivisione della metodologia: il metodo utilizzato per la stesura del programma e per la sua successiva attuazione deve essere assunto e condiviso dall intero partenariato. Ciò è particolarmente significativo soprattutto nel momento in cui si affrontano scelte strategiche per lo sviluppo commerciale dell area, che implicano impatti diretti (o indiretti) sull area interessata dal programma e in generale sul sistema economico locale. Costanza dell azione strategica nel tempo: l azione intrapresa per la programmazione del Distretto deve essere continuativa nel tempo. Per questo il modello gestionale del Distretto prevede la realizzazione dello stesso in due fasi temporali distinte ma tra loro collegate: la prima fase, di start up del Distretto prevede l avvio delle azioni basilari che saranno sostenute con il contributo regionale. Durante i 18 mesi di start up il partenariato dovrà lavorare a stretto contatto per dare vita ad ulteriori programmi strategici di sviluppo del tessuto commerciale e individuare una serie di partner in grado di sostenere finanziariamente nei prossimi anni il Distretto, dotandolo di una struttura gestionale propria. Aggiornamento nel tempo delle linee strategiche: per evitare che la programmazione commerciale diventi irrealizzabile nel tempo, è necessaria una periodica rifocalizzazione del partenariato sui valori e sulle finalità proprie della pianificazione stessa, pertanto si prevedono, come già specificato, degli incontri periodici volti ad individuare nuovi partner finanziari in grado di sostenere economicamente lo sviluppo del Distretto stesso. Il partenariato intende rispettare queste tre importanti condizioni che si pongono alla base dell intero percorso. Per la redazione del programma di Distretto si è scelto di utilizzare un metodo basato sull inclusione dei principali soggetti decisionali, sulla partecipazione e sulla condivisione delle scelte prese di volta in volta. Questo metodo sarà applicato nelle due fasi previste per la realizzazione e implementazione del Distretto: Fase 1: avvio del Distretto - individuazione delle aree di intervento e delle specifiche azioni da sviluppare nei primi 18 mesi di vita del Distretto Fase 2: consolidamento del Distretto individuazione delle aree di intervento e delle specifiche azioni da sviluppare nei prossimi anni, attraverso una crescita costante del Distretto La realizzazione di queste fasi permetterà di pervenire ad una visione strategica per la crescita e lo sviluppo economico e commerciale del territorio di riferimento del progetto. 20

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