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3 Area della Pianificazione strategica Direzione Sviluppo del territorio ed Edilizia Comune di Venezia Tel Fax pianostrategico@comune.venezia.it S.Polo Venezia Novembre 2007 Progetto grafico Stampa Centro Produzione Multimediale Comune di Venezia

4 Indice Presentazione 1. Venezia a UrbanPromo 2006 Le opportunità di investimento offerte dalla città di Venezia. 1.1 I progetti per Venezia Laura Fincato, Assessore al Piano strategico e pianificazione territoriale Mara Rumiz, Assessore alle Politiche della residenza; Casa; Patrimonio; Lavori Pubblici di Venezia. Gianfranco Vecchiato, Assessore all Urbanistica; Edilizia convenzionata e privata. 7

5 Indice 1.2 Le potenzialità competitive di Venezia Tavola rotonda coordinata da Paolo Verri Interventi di Giuseppe Capuano Clara Garibello Antonio Intiglietta Uberto Visconti di Massino Luca Finzi Alberto Iori Giovanni Di Corato 2. Scenari di sviluppo: la capacità competitiva del sistema Venezia - Padova 2.1 Il posizionamento dell asse Venezia - Padova 2.2 Il posizionamento di Venezia e Padova secondo il rapporto DATAR 2.3 Il posizionamento di Venezia e Padova secondo l Atlante della competitività delle province 2.4 La qualità della vita nelle province di Venezia e di Padova in base ai risultati del dossier qualità della vita de Il Sole 24 Ore Presentazione Dal 2004 si svolge a Venezia Urbanpromo, evento di marketing urbano e territoriale che si propone di fare crescere la cultura della fattibilità urbanistica, economica ed ambientale dei progetti di trasformazione urbana e territoriale, migliorando la qualità dei processi di pianificazione e progettazione e rendendo i mercati urbani più aperti e concorrenziali. L edizione 2006 aveva l obiettivo dichiarato di avanzare ulteriormente lungo il percorso tracciato negli anni precedenti, di miglioramento della qualità dei processi di pianificazione e progettazione, affrontando temi quali: le sinergie tra città e infrastrutture, tra gli investimenti tesi a riqualificare le aree dismesse e quelli volti a potenziare le connessioni infrastrutturali, tra le iniziative di sviluppo locale e gli scenari di sviluppo economico nazionale ed europeo. In tale ambito il Comune di Venezia insieme alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Venezia ha promosso il convegno dal titolo Le opportunità di investimento offerte dalla città di Venezia - La fattibilità economica e tecnica dei grandi progetti di trasformazione urbana di prossima realizzazione sul territorio, tenutosi mercoledì 8 novembre presso la chiesa di San Vidal. In questa occasione, in una fase in cui le maggiori città italiane fanno a gara per promuoversi come sistemi urbani dinamici, capaci di generare sviluppo, Venezia ha presentato agli operatori del settore real estate il pro- 8 9

6 Presentazione Presentazione prio progetto di sviluppo di medio lungo termine e alcuni dei più significativi interventi di trasformazione urbana di prossima realizzazione nel territorio comunale. Nella prima parte della mattinata i rappresentanti del Comune hanno illustrato i progetti in corso per la città di Venezia, fornendo stimoli e riflessioni che hanno costituito il materiale di discussione della tavola rotonda svoltasi nella seconda parte dei lavori, durante la quale alcuni operatori del settore real estate sono stati invitati ad esprimere il proprio punto di vista in merito ai fattori di successo e/o debolezza del sistema locale che possono condizionarne o favorirne la capacità competitiva relativamente alla attrazione di investimenti esterni per processi di trasformazione o al suo proporsi come localizzazione ottimale per funzioni urbane di eccellenza, riferendo il loro parere alla specificità dell area veneziana. Le presentazioni istituzionali che hanno aperto i lavori hanno, rispettivamente evidenziato i fattori che determinano la capacità competitiva di Venezia ai fini dell attrazione di investimenti per progetti di trasformazione urbana di rilevante interesse; illustrato le specificità dei grandi progetti che interessano il territorio comunale, il loro rapporto con le linee di indirizzo del nuovo strumento urbanistico (ora in fase di elaborazione) e le nuove modalità procedurali adottate dall AC per assicurare la loro traduzione operativa: concorsi di progettazione, bandi pubblici, presentato le politiche di settore per la residenza come ambiti dove la concertazione pubblico/privato può assicurare risultati positivi. che la possibilità di costruire chiare e dirette sinergie tra le realtà locali che compongono il sistema regionale, è stata preceduta dal diversi momenti di discussione su temi urbani di interesse strategico, ai quali hanno partecipato rappresentanti di enti e associazioni che, per la loro rilevanza strategica e la capacità di intervento, contribuiscono sostanzialmente alla definizione dei due sistemi locali. Completa il ricco quadro di analisi che viene offerto al lettore la sintesi del dossier informativo che descrive le caratteristiche socioeconomiche e territoriali delle due città, predisposto in occasione dell incontro tenutosi a Mestre il 19 gennaio 2007 sul tema La capacità competitiva del sistema Venezia - Padova, in cui, a partire della considerazione dei punti di forza e di debolezza delle due città, le potenziali sinergie derivabili dalla lettura unitaria dei due sistemi locali sono state riferite a concreti processi di integrazione. Ma nell insieme dimostrano come l affermazione Venezia promuove/governa il proprio sviluppo non sia solo uno slogan che accompagna azioni di marketing territoriale bensì una realtà. Una realtà che ha trovato piena realizzazione nel progetto di rafforzamento della capacità competitiva delle città di Venezia e di Padova come fattore di sviluppo del Nord Est e che ha condotto, nel maggio di quest anno, alla sottoscrizione da parte dei sindaci delle due città di un protocollo di intesa che si pone l ambizioso obiettivo di istituire forme stabili di confronto tra le due città per la costruzione di modelli di governance costruiti per rafforzare la posizione del sistema Venezia Padova. L iniziativa, nata dall osservazione, ampiamente condivisa da pianificatori, programmatori, economisti, politici di come l assenza di una capitale riconosciuta condizioni lo sviluppo dell intero Veneto e, indirettamente, limiti an

7 1. Venezia a UrbanPromo 2006 Le opportunità di investimento offerte dalla città di Venezia Chiesa di S.Vidal Venezia 8 Novembre

8 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo I progetti per Venezia Laura Fincato Assessore al Piano strategico e pianificazione territoriale Comune di Venezia La capacità competitiva di Venezia ai fini dell attrazione di investimenti per progetti di trasformazione urbana di rilevante interesse. Questo incontro è diventato ormai un appuntamento annuale che costituisce l occasione per presentare una sorta di rendiconto dell attività sin qui svolta dall amministrazione di Venezia. Chi vi parla non è né un urbanista, né un architetto e tanto meno un sociologo, di me credo di poter dire, come certamente posso dire dei miei colleghi di Giunta, che siamo dei buoni amministratori e che guadagnamo questa qualifica ogni giorno lavorando per una città che non solamente amiamo e viviamo, ma che amiamo in tutta la sua complessità e differenza proprio perché la viviamo. Chi conosce Venezia, e chi oggi è chiamato a parlarne dal punto di vista della vivibilità, sa di parlare di realtà differenti. Sa di parlare, più che di una città bipolare, di una città complessa formata da una città antica, che si chiama Venezia, da una città che si chiama Mestre, e da una realtà industriale creata nel corso del 900 e oggi in profonda trasformazione, che può a sua volta in parte diventare realtà urbana e in parte rimanere realtà industriale, che si chiama Marghera. Se abbiamo ben chiara questa complessità, non frazionamento ma diversità, sappiamo che dobbiamo guardare al Piano strategico non sono dal punto di vista sociologico, o da quello architettonico, ma da un punto di vista amministrativo e politico. Questo sta facendo l Amministrazione comunale, con grande impegno, con grande serietà e, credo, con qualche risultato, che sarebbe ingiusto esaltare ma anche scorretto negare. Questo è un appuntamento importante, un occasione non tanto per fare dell autocoscienza, ma semplicemente per fare il punto su ciò che nel frattempo è avvenuto. Esattamente un anno fa ci siamo incontrati a Palazzo Franchetti per discutere su cosa sia un Piano strategico e per confrontarci con altre città, in particolare con Torino, che ne avevano già realizzato uno, o che si apprestavano a vararne la seconda versione. Ora, dopo quell incontro e dopo l approvazione di un apposito provvedimen- to, anche Venezia può dire di avere il proprio Piano strategico, perché ciò che ci era stato lasciato dalla precedente Amministrazione era un lavoro interessante, intelligente e ricco di indicazioni, che doveva però essere riconosciuto dalla nuova Amministrazione, dal momento che quest ultima si era posizionata, nel corso della campagna elettorale, in una situazione, contemporaneamente, di continuità e di discontinuità con la precedente. Continuità nel senso della responsabilità amministrativa rispetto ai fatti e discontinuità perché le scelte politiche, che appartengono agli elettori, avevano indicato una diversa Amministrazione. Era quindi necessario il passaggio attraverso una valutazione prima della nuova Giunta e poi del Consiglio comunale. Nel momento in cui il Piano strategico è diventato un atto dell amministrazione, accettato quindi non solo in quanto metodologia, ma anche nei suoi contenuti (non è stata poca cosa la rilettura e l accettazione di una visione della nostra città), abbiamo affermato che il Piano strategico non era più soltanto un metodo, non era più soltanto una verifica di volontà, ma doveva diventare azione di programma. La nuova Giunta comunale ha definito l azione di programma non solo attraverso la scelta sui temi da affrontare e la definizione delle priorità fra i temi stessi, ma, per quanto riguarda le trasformazioni fisiche, indicando le aree e le situazioni in cui era possibile realizzarle e soprattutto definendo le politiche che sottendevano le trasformazioni. Una tra tutte - di cui parlerà meglio dopo la collega Rumiz - la politica della residenza, in relazione soprattutto al problema dell offerta. Gli articoli dei giornali di questi giorni, e gli altri messaggi che ci giungono, fra i quali quello del patriarcato, segnalano che lo spopolamento è una situazione che deve essere affrontata in maniera seria. Pur ritenendo che questo non sia l unica causa della cosiddetta decadenza della città, verificheremo questo aspetto della trasformazione in corso e vedremo attraverso quali politiche combattere il depauperamento della città. Si tratta certamente di un tema che deve essere affrontato usando il metodo del Piano strategico, il metodo della condivisione, ed è quello che stiamo facendo, cercando di dare delle risposte concrete. Tornando alla necessità che un amministrazione si qualifichi per quello fa, anche se non sono tra quanti distinguono nettamente il pensare dal fare e che privilegiano assolutamente il fare, solo per dimostrare a tutti i costi che qualcosa è cambiato, dico che voi potreste essere, se onestamente attenti a quello che abbiamo fatto, i primi testimoni di quello che l Amministrazione ha realizzato nel corso dell anno rispetto alla situazione descritta nell appuntamento che abbiamo vissuto insieme l anno 14 15

9 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 scorso. L abbiamo fatto e lo ha fatto in prima persona il Sindaco andando a presentare a Mestre in due occasioni pubbliche distinte quello che nel DVD che presentiamo anche in questa occasione viene intitolato Sarà Mestre. Sarà Mestre quindi, non un ipotesi o un disegno, ma un insieme di realizzazioni in corso, di trasformazioni che questa città sta già vivendo. Una città che ha bisogno di identificarsi e di riscoprire la propria identità. Riscoprire perché chi conosce Mestre sa che nel passato si è studiato fino a conoscere perfettamente nei minimi particolari la realtà, la storia, la natura del centro storico di Venezia mentre non si è valorizzata a sufficienza la storia recente di Mestre, la storia degli ultimi 50 anni della nostra vita, la storia di una città che è nata in maniera atipica, ma che ha cercato da subito di affermarsi anche attraverso la definizione di una propria identità. Proprio in questi giorni è stata inaugurata una targa in memoria del prosindaco Gaetano Zorzetto, una persona che ha dato un forte contributo alla definizione dell identità di Mestre. Ricordiamo, ad esempio, le sue battaglie per la realizzazione del Parco di San Giuliano che ha contribuito a restituire la visione del collegamento fisico tra le realtà territoriali di Venezia e Mestre, eliminando una barriera che era fatta anche di immondizia (non dimentichiamo quale era l origine del Parco di San Giuliano); nè dimentichiamo le sue battaglie per la creazione, nell area vicina all aeroporto, del Bosco di Mestre, che potrà diventare il primo grande esempio in Europa di recupero ambientale attraverso la creazione di un bosco urbano. Ricordiamo anche la trasformazione di tutta l area del Terminal di Tessera che consentirà l identificazione delle porte di ingresso verso Venezia: attraverso la stazione dell Alta velocità, la metropolitana di superficie, la realizzazione di un bellissimo aeroporto, completato con la porta di accesso sulla darsena secondo il disegno di Frank O. Gehry. Ricordiamo infine la trasformazione della zona di Favaro, il quartiere di Mestre oggi più attivo dal punto di vista progettuale, nel quale si stanno realizzando interventi come lo stadio ed il casinò e che diventerà un terminal per la mobilità urbana. Tutto questo non è nel disegno dell Assessore al Piano strategico o in qualche schizzo dell Assessore all Urbanistica, ma è nelle progettazioni che si stanno realizzando. Cito, ad esempio, la creazione di chilometri di piste ciclabili a Mestre come risposta ad uno dei problemi della città, una città che in quanto centro di scambio e di commercio costituisce una realtà certamente diversa da quella del centro storico o di Marghera. Le piste ciclabili sono anche una risposta e un indicazione sul modo di vivere la città rispetto ad una problematica importante come l inquinamento atmosferico. Cito ancora la riqualificazione dell area dell ospedale Umberto I, nel cuore di Mestre, che diventerà, anche attraverso un concorso di idee, una zona centralissima. Bisognerà riuscire a far emergere anche un progetto simbolico, come diceva l anno scorso il nostro sindaco, una sorta di Tour Eiffel, che sappia dare a Mestre un segno, qualcosa che possa far capire ai mestrini che quell area è, insieme a Piazza Ferretto, il cuore della città, il cuore della comunicazione della città. Il progetto accompagnerà la riqualificazione della zona di via Piave, intorno alla stazione, ormai nelle mani della mafia cinese. Anche la mia collega Mara Rumiz, credo, parlerà del frazionamento nel territorio comunale degli uffici del comune e della necessità della creazione di un cuore amministrativo, non dico una cittadella come qualcuno aveva pensato, ma un solo luogo in cui collocare le sedi dell Amministrazione: un segno di pianificazione. L Assessore Rumiz - ha presentato proprio in questi giorni alla Giunta l avviso pubblico per individuare un unica sede per gli uffici della terraferma che servirà ad evitare, in tempi ragionevolmente brevi, il pendolarismo dei cittadini alla ricerca di una risposta tra vari sportelli disseminati per la città. Credo che questo sia un segnale di grande trasformazione. Ho iniziato a parlare di Mestre per questo motivo, proseguirò parlando di Marghera per poi tornare al centro di Mestre, e di nuovo verso Marghera, seguendo un percorso facilmente individuabile guardando la linea di gronda. Marghera è un luogo in cui la riqualificazione urbana deve confrontarsi con il dibattito sui nuovi sistemi di produzione, sulle potenzialità produttive di questo paese, sulla produzione materiale o immateriale. È necessario riflettere su questi aspetti e non limitarsi a proporre la trasformazione di un edificio o di un capannone. Ovviamente il livello di aspettativa è molto alto, così come è elevata la complessità delle scelte. Pur senza entrare nel merito del problema della chimica bisogna chiarire cosa significhi portualità moderna o rete dei porti dell Alto Adriatico, cosa significhi logistica moderna o centri per la ricerca qualificata a Marghera. Tutto ciò attiene non tanto all ideazione quanto alla progettazione, dal momento che in alcune aree, come non tutti sanno, sono già in corso progetti di trasformazione e di riqualificazione. E proprio perché ci sono cantieri attivi, quando si parla in un certo modo di Marghera bisognerebbe semplicemente avere l umiltà di andare a vedere per capire come evolve la situazione e per capire il problema della viabilità rispetto alla piattaforma logistica. Credo sia inutile pensare di creare un centro moderno ed europeo se poi manca una soluzione al problema della viabilità. Si tratta di questioni strettamente legate, rispetto alle quali l Amministrazione sta attuando delle soluzioni, non nella logica del fare, intesa nel senso cui accennavo prima, ma nella la logica della coerenza e della re

10 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 sponsabilità amministrativa. Dopo Mestre, Tessera e Marghera, arriviamo al centro storico, di cui è tanto facile parlare quanto difficile vivere, per parlare della riqualificazione dell Arsenale. Si deve scegliere per l Arsenale una riprogettazione che tenga conto di che cosa è stato l Arsenale e che non ignori il problema all accesso all area, per evitare di renderla esclusivamente un luogo di pensiero, un luogo morto da riflessione serale, dal momento che la sua riqualificazione obbliga ad una scelta su come entrare a Venezia. L Arsenale è il luogo della cultura, della Biennale e della ricerca qualificata, ma è anche un luogo in cui bisogna arrivare e vivere. Non stiamo pensando soltanto agli alberghi, troppo spesso indicati come soluzione dei problemi di Venezia ogni volta che ci sono possibilità di realizzazione o di trasformazione. Le necessità di questa città sono diverse, e ne parlerà poi l Assessore Rumiz. Entro in un campo che in questo momento mi sta particolarmente a cuore e sta a cuore al nostro Sindaco: ci sembra che il Governo, presentando l ipotesi che i diversi enti locali possano concepire ed applicare delle particolari tasse, abbia finalmente preso atto della peculiarità di alcuni territori. Lungi da me pensare che debba esserci una tassa unica nei confronti dei turisti, ma vogliamo cogliere la sfida costituita dalla possibilità di governare l enorme realtà turistica veneziana. Qualunque sia la decisione del Governo, la discussione deve proseguire tenendo conto delle richieste che Venezia avanza, proprio perché Venezia ha il diritto, anche su questo argomento, di esercitare le proprie capacità. Ci occupiamo di questi problemi e dovremo occuparcene in futuro, perché Venezia è un luogo molto più famoso di altre città d arte e di altre città italiane ed europee. Si tratta di un problema sul quale dovremo soffermarci per giungere ad una soluzione ed evitare che si arrivi a costruire a Marghera una Disneyland per il turista povero che non riesce ad arrivare a Venezia. I progetti di riqualificazione in corso a Venezia sono coerenti con la natura del centro storico. Si tratta di progetti da realizzare in aree pregiate della città, in cui si deve intervenire tenendo conto di numerosi vincoli. Naturalmente è possibile pensare di costruire un segno simbolico come la Tour Eiffel nel centro di Mestre come dicevo prima e non a Santa Marta, ma anche nel centro storico, proprio a Santa Marta, si sta manifestando il segno della volontà di cambiamento. L operazione non è semplice: è necessario concertare, mettere insieme le potenzialità, le volontà, le capacità realizzative del sistema pubblico e di quello privato. L Amministrazione comunale non deve gestire direttamente, ma deve regolare la trasformazione, come ad esempio ha fatto scegliendo di puntare sul Lido per creare o ricreare un turismo di qualità, assicurando una ricettività di qualità legata al turismo non solamente balneare, ma anche culturale. La valenza turistica viene riqualificata attraverso la realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema, del nuovo Centro congressi. Credo che questi esempi vadano oltre la generica definizione di trasformazione urbana, in quanto contengono elementi fondamentali, come la valorizzazione delle vocazioni, l accordo pubblico-privato, il grande rilievo urbanistico ed architettonico. Mara Rumiz Assessore alle Politiche della residenza, Casa, Patrimonio, Lavori Pubblici di Venezia Comune di Venezia Le politiche di settore per la residenza come ambiti dove la concertazione pubblico/privato può assicurare risultati positivi. Grazie a Laura Fincato che ha fatto un quadro completo della situazione e delle prospettive della nostra città. Faccio due premesse prima di entrare nel merito di alcune scelte che si stanno già compiendo. Innanzitutto credo che il Piano strategico così come illustrato da Laura Fincato serva soprattutto come metodo. Il grande limite del nostro territorio e della nostra città, infatti, è l assenza di una logica di sistema che porta molti a parlarsi addosso, ad accusarsi reciprocamente del non fatto o delle scelte che si stanno facendo, che porta molti a lamentarsi. Fare sistema può consentirci di superare una situazione tipica di Venezia, può costituire il salto di qualità che ci consente di affrontare i problemi in maniera nuova, per risolverli e non per farne oggetto di continua discussione e di continuo dibattito. Seconda premessa: Venezia è una città di modeste dimensioni dal punto di vista demografico, ma la complessità fisica della città impone una pluralità di progetti e di modelli organizzativi che non si ritrovano altrove. Ad esempio a Milano o a Roma ci si sposta con maggior facilità e sia i progetti culturali che i modelli organizzativi della raccolta dei rifiuti, dell igiene urbana o dei trasporti possono essere pensati su scala cittadina. A Venezia, invece, la situazione è molto diversa e non è, tra l altro, limitata alla questione della cosiddetta città bipolare, che per molti anni ha tenuto banco. Venezia non è solo questo. Può, piuttosto, essere considerata un arcipelago, una 18 19

11 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 pluralità di luoghi con una propria identità: il centro storico è cosa diversa dal Lido; quest ultimo è diverso da Burano; per non parlare dei vecchi municipi della terraferma, di Marghera, di Favaro e degli altri. Anche di questo dobbiamo tenere conto quando affrontiamo i problemi della città. Un altra questione da chiarire, anzi, un altra idea da definire: per tanti anni, fino al 2002, Venezia ha potuto contare su risorse particolarmente cospicue. Arrivavano in città, attraverso la Legge Speciale, una media di 120 milioni di euro all anno. L anno scorso la città non ha avuto una lira, ma mi auguro che da quest anno la situazione si inverta, grazie agli emendamenti alla legge finanziaria che Laura Fincato e gli altri parlamentari veneziani stanno proponendo. In questi ultimi anni il comune ha fatto fronte al problema degli investimenti solo attraverso risorse proprie. Negli ultimi due anni il comune è riuscito a reperire 200 milioni di euro attraverso una diversa gestione del proprio patrimonio: operazioni come la cartolarizzazione hanno consentito di portare nelle casse comunali 60 milioni per l alienazione di nove immobili; per altri quattro verrà presto bandita un altra asta e si procederà anche all alienazione di un edificio nel Bacino Orseolo; grazie ad un diverso rapporto con le nostre società abbiamo potuto cedere alla società Casinò il Palazzo Vendramin Calergi. Queste azioni ci hanno permesso di mantenere una buona capacità di investimento, soprattutto in terraferma. Anche se a volte queste operazioni vengono commentate con frasi come il comune si disfa dei gioielli di famiglia, devo dire che non può essere questo il tema: il problema è infatti assolutamente diverso. Quali sono i compiti dell Amministrazione comunale? Quali sono le proprietà strategiche di un Amministrazione comunale per il perseguimento dei fini istituzionali? Il resto, quello che non è strategico, credo debba trovare altri utilizzi, anche per evitare situazioni che ancora oggi esistono come il fatto di non riuscire a garantire tutela e conservazione ad alcuni edifici di grandissimo pregio. È necessario non tanto individuare una ricetta valida in tutte le situazioni, ma partire dalla valutazione di ogni singola situazione, dal contesto sociale e culturale in cui ci si trova per individuare la strada giusta. Devo anche dire che in questo anno e mezzo è stato stimolante individuare diverse ipotesi che potessero portare a raggiungere un duplice risultato: la tutela di un bene architettonico, storico ed artistico e l individuazione del progetto gestionale più idoneo. Diversamente, in passato, si è verificata molto spesso, forse anche a causa della facilità di accedere alle risorse, l abitudine di intervenire solo con progetti di recupero e di restauro o di nuova edificazione. Il Centro Candiani costituisce un esempio di questo modo di operare dal momento che si sono realizzati progetti senza avere prima affrontato alcune questioni: a cosa serve? qual è il progetto di gestione? chi lo gestirà? Molto spesso è più impegnativo gestire che realizzare e per questo abbiamo stabilito che nessun intervento possa essere approvato senza piano gestionale e individuazione del soggetto che lo condurrà. In questi ultimi mesi abbiamo individuato diverse modalità di intervento. Ad esempio, poco fa facevo riferimento alla cartolarizzazione che è stata un impresa particolarmente impegnativa: l anno scorso il consiglio comunale ha modificato le modalità della cartolarizzazione, attuando il massimo di concorrenza e di trasparenza possibile, consentendo sia la vendita in blocco degli edifici sia la vendita dei singoli edifici e realizzando la massima convenienza per l Amministrazione comunale. Per altre realtà abbiamo proposto la strada dei progetti di finanza: sono in corso le commissioni di valutazione per il progetto che riguarda la Scuola Grande della Misericordia, mentre per il progetto relativo al Cinema Rossini è stata presentata una ipotesi che prevede l apertura di tre sale cinematografiche che verranno consegnate, secondo il progetto, alla gestione dell Amministrazione comunale; figurarsi se l Amministrazione comunale pretende di gestire in proprio anche le sale cinematografiche! L esperienza però ci ha insegnato che per garantire la permanenza nella città di Venezia - città della Biennale Cinema - di alcune sale cinematografiche (il Cinema Giorgione e il Cinema Astra) abbiamo dovuto gestirle direttamente. Per il Cinema Rossini, per il quale stiamo prevedendo l apertura al piano terra anche di un supermercato, che ritengo utilissimo in un area centrale come quella di San Marco, seguiremo la stessa strada. Un altra modalità di intervento è rappresentata dagli avvisi pubblici, come nel caso di Punta della Dogana per la quale è in corso, da parte di un apposita commissione, la valutazione dei progetti presentati (vedo qui uno dei componenti della commissione di concorso). Non è vero come sostiene un giornale francese, che la commissione ha esaurito i propri lavori: proprio l altro ieri infatti sono stati sentiti sia Pinault che la Guggenheim, per cui dire che è stato tirato un bidone a Pinault francamente è falso. Sono in corso delle gare di appalto per l affidamento della gestione del Bar Paradiso ai Giardini della Biennale e per la tenuta Scarpa Volo a Mazzorbo. La prima riguarda un punto pregiatissimo che mi auguro possa essere gestito diversamente da quanto è avvenuto in passato, non solo in funzione della Biennale, ma anche per garantire un punto aperto fino a tardi per i giovani e non solo; la seconda è relativa ad una deliziosa piccola tenuta con vigneto, orto e foresteria. Si tratta solo di esempi che spiegano come l Amministrazione comunale non sia quel soggetto burocratico capace soltanto di mendicare soldi a Roma, ma che si è attrezzata, anche 20 21

12 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 con buoni risultati, per poter continuare a garantire un alto livello di servizi alla città. Veniamo ad altre questioni aperte, a problemi quali l organizzazione degli uffici e la residenza, la cui soluzione può davvero contribuire a dare un segnale diverso alla città e ad innalzarne la qualità urbana. Innanzitutto accorpare in un unica sede gli uffici della terraferma, oggi sparsi in diverse parti del territorio ed in diverse municipalità, consentirebbe una migliore organizzazione interna degli uffici e darebbe anche una risposta di qualità alla domanda dei cittadini che oggi si vedono costretti a girare da una parte all altra della città. E un problema che abbiamo iniziato ad affrontare già qualche mese fa. Abbiamo ricevuto parecchie offerte di spazi e, come ricordava prima Laura Fincato, la scorsa settimana nella riunione di Giunta abbiamo licenziato un avviso pubblico. Il comune è interessato ad avere / mq., naturalmente in una zona centrale della terraferma, ed i parametri che porteranno alla scelta saranno relativi alla qualità della proposta, cioè alla disponibilità di spazi adeguati e qualificati per l organizzazione degli uffici, ma anche alla facile accessibilità. Per questa ragione, oltre alla buona condizione ambientale, il problema della viabilità è assolutamente centrale. Il secondo parametro indicato è ovviamente relativo al costo, mentre il terzo è costituito dal fattore temporale, dal momento che per il comune non è indifferente poter contare su spazi disponibili in tempi brevi. Questa condizione ci consentirebbe non solo di organizzare meglio i nostri uffici e quindi il nostro personale, ottimizzando le risorse, ma anche di rispondere meglio ai cittadini e soprattutto di dare un contributo forte - in quanto diretto del comune - anche a quel segno urbano di cui necessita tanto la terraferma. Naturalmente per finanziare l operazione metteremo in vendita gli uffici, o quella parte di essi che risulteranno disponibili dopo l accorpamento dei servizi. Per quanto riguarda la questione della casa, in questi ultimi giorni il tema è stato affrontato sulle pagine dei giornali, soprattutto in riferimento al centro storico. Questo tema, pur avendo caratteristiche diverse, va affrontato con la stessa determinazione anche per Mestre. Nel nostro comune esistono circa alloggi in affitto, di cui circa pubblici (suddivisi per poco più del 50% all Ater e per il restante al comune) distribuiti più o meno equamente tra la terraferma e il centro storico veneziano. Il nuovo problema, sorto negli ultimissimi anni, è rappresentato dal fatto che la domanda oggi non riguarda più solo le fasce più deboli della popolazione. Sicuramente dovremo incrementare la capacità di risposta nei confronti dei ceti più deboli, ma contemporaneamente abbiamo l obbligo di farci carico anche della domanda che sta emergendo, per diverse cause, con forza, da quello che fino a poco tempo fa veniva chiamato il ceto medio. Lasciamo alle analisi sociologiche l approfondimento sull esistenza o meno del ceto medio, diciamo solo che la domanda abitativa proviene da coloro i quali fino a pochi anni fa potevano trovare risposte sul libero mercato (coppie di insegnati, di funzionari, di quadri), da coloro che, per intenderci, comprano all Ikea e si muovono con Volare Web, e, in maniera sempre più pressante, dai giovani, che non riescono a trovare risposta né nelle graduatorie né sul libero mercato, cioè da quella parte della popolazione che rende viva una città e senza la quale non è pensabile che una città possa considerarsi tale. Si è molto discusso riguardo al numero degli abitanti: certamente abitanti sono pochi per una città che ha l ambizione di continuare ad essere capoluogo del Veneto, ma anche di confrontarsi a livello nazionale e internazionale con le altre città. Per quanto riguarda la terraferma, si è dibattuto molto su un presunto sovraccarico urbanistico per Mestre, ma bisogna ricordare da una parte che i Piani regolatori hanno tempi lunghi, dall altra che la definizione del numero degli abitanti teorici serve per dimensionare la parte di competenza pubblica, come i servizi, le strade, le fognature. Abbiamo però l esigenza di realizzare nella terraferma veneziana un programma di social housing di cui si sente la necessità, per evitare che i nuclei familiari, che non riescono a trovare risposta sul libero mercato, si spostino nei comuni della cintura veneziana. Questo pomeriggio, nel convegno dedicato al social housing presenteremo in maniera articolata i programmi che partiranno in quattro grandi aree della terraferma (Quartiere Pertini, Asseggiano, Ca d Oro e Vallenari). Quello che mi preme sottolineare ora, nella consapevolezza della scarsità di risorse economiche, è che si tratta di realizzare, certo non in quartieri popolari di antica memoria, pezzi di città ad alto contenuto qualitativo che, attraverso affitti rivolti alla fascia intermedia, al ceto medio e abitazioni a libero mercato assicurino quel mix di residenza capace di evitare la trasformazione delle aree residenziali pubbliche in aree di ghetto o in aree marginali del territorio. Per quanto riguarda Venezia (rinviando al pomeriggio il tema sugli insediamenti residenziali) non v è dubbio che gli abitanti siano pochi, anche se agli abitanti residenti va aggiunta una quota assai consistente - intorno al 18% dei residenti - di cittadini che lavorano e studiano nella nostra città e che pertanto devono essere equiparati ai cittadini con certificato di residenza. Gli interventi a Venezia vanno dimensionati su questo insieme di abitanti e quindi, oltre alla residenza normale, occorre affrontare il tema della resi

13 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 Gli interventi dei due Assessori che mi hanno preceduto hanno toccato diversi temi. Io vorrei fare alcune considerazioni: l urbanistica classica, per come si studiava a scuola, è profondamente cambiata in seguito ai fenomeni che si sono verificati a partire dalla metà degli anni 80. Mi riferisco in particolare alle trasformazioni subite dalle zone industriali classiche, a cominciare dai paesi tradizionalmente forti come la Germania, la Francia e l Inghilterra, a causa dei grandi svuotamenti di aree e delle gravi ripercusdenza studentesca. A proposito di questo aspetto devo dire che, pur ritenendo gli studenti una risorsa importante per la nostra città, non credo che il comune possa essere il referente unico di tutte le richieste. Negli ultimi tre anni, il nostro comune ha messo a disposizione delle università 300 posti letto tra l area ex-junghans e l area di Sant Anna di Castello, mentre il progetto delle Conterie di Murano va a rallentatore (non per mancanza di volontà, ma per un problema di bonifiche che pure stiamo affrontando); inoltre insieme all Università si sta affrontando il tema dell Ex- Caserma Manin, nella quale si pensa di realizzare una parte di residenza studentesca e una parte di residenza normale. Nonostante ciò, penso che il problema della residenza studentesca non possa essere risolto interamente dall Amministrazione comunale. Sul tema della residenza aggiungo che, accanto alla partita legata all area dell Italgas di Santa Marta ed a quella del cantiere ACTV a Sant Elena (tra l altro è già stato approvato il progetto per il nuovo cantiere al Tronchetto e questo ci aiuta ad accelerare i tempi), ci sono altri interventi di minore dimensione che possono contribuire a dare una risposta alla domanda abitativa. In particolare sono due i progetti che il comune sta avviando insieme all Agenzia del Demanio: uno riguarda l area di San Pietro di Castello e l area della Celestia, l altro l area dell Umberto I a Venezia, l ex ospedale pediatrico, in cui è possibile realizzare una quarantina di alloggi e di cui torneremo a parlare nel pomeriggio. Gianfranco Vecchiato Assessore all Urbanistica, Edilizia convenzionata e privata Comune di Venezia Le specificità dei grandi progetti che interessano il territorio comunale di Venezia sioni sulle zone urbane limitrofe, che hanno generato le ricerche, da parte della politica, di soluzioni alternative, di investimenti e di modi diversi di approcciarsi alla qualità sul territorio. Un fenomeno che, in qualche modo, è avvenuto anche sul nostro territorio comunale, caratterizzato dalla presenza della più grande area industriale del Nord-Est e in cui le manifestazioni di crisi del sistema, pur se già evidenti nella prima metà degli anni 70, si sono evidenziate con ritardo rispetto ad altri paesi europei. Abbiamo quindi avuto la possibilità di esaminare le esperienze degli altri, le trasformazioni avvenute ed i modi in cui questi Paesi sono stati capaci di attrarre investimenti e di modificare le situazioni presenti fino a poco più di vent anni fa. Un altro fattore è subentrato a livello internazionale: negli anni 70 la Cina e il sistema economico dei paesi che gravitavano attorno all ex URSS era bloccato, mentre oggi i fenomeni che arrivano in particolare dall Asia hanno completamente modificato il quadro delle relazioni economiche. Tutto questo incide, data l interconnessione dei mercati, anche sul nostro sistema produttivo, sul nostro sistema urbano e infrastrutturale. In particolare, se dovessimo ragionare dal punto di vista urbanistico, lo faremmo all interno dei confini del comune di Venezia, ma ormai, lo dicono i fatti, anche la competizione tra i grandi insediamenti avviene su aree vaste. In Italia, la città di Roma, quella di Milano ed altre 7 città metropolitane sono state recentemente riportate all attenzione come aree metropolitane, e tra queste è stata inserita Venezia. In realtà il sistema Veneto, con un diametro ed un raggio territoriale simile a quello che può avere Roma o la metropoli urbana di Milano, non comprende ovviamente solo Venezia, ma si estende a Padova e a tutta una serie di realtà che stanno attorno, vivaci, con identità forti, con difficoltà infrastrutturali e tutte in competizione tra loro. Se confrontiamo questo peso, Venezia non è più il Comune di abitanti, ma un area con più di un milione di abitanti. Per questo motivo abbiamo cominciato a tessere alcuni contatti anche con Padova, constatando una cosa semplice: che, nella cartina dell Europa allargata ad Est, l area del territorio del Triveneto è un area, certamente ancora di grande vivacità, ma dove non emerge nessun punto specifico. La città più vicina indicata nelle cartografie è Lubiana, poi ci sono Bologna, Milano e, a nord, Monaco. Questo accade perché non si fa sistema ed ognuno lavora per proprio conto, mettendo in difficoltà anche l Ente regionale, non riuscendo a rappresentare all esterno un progetto attorno ad un piano forte e condiviso. Questa situazione produce una debolezza generale e credo che i tentativi fatti negli ultimi dieci-quindici anni partissero dalla constatazione evidente che tutto il sistema padano doveva essere messo in rete per attirare risorse e investimenti. Come sappiamo, 24 25

14 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 non ci sono risorse da sprecare, soprattutto perché quando si sprecano risorse si produce un danno maggiore. Per fare un esempio: negli anni 70 era stato avviato un progetto per l idrovia Padova-Venezia che poi è stato fermato nel durante Tangentopoli, fermando sostanzialmente l uso delle risorse - circa 210/230 miliardi di vecchie lire - e degli espropri fatti lungo i percorsi che dovevano essere attraversati dall idrovia. Da allora quest opera è stata sostanzialmente dimenticata, ma recentemente, soprattutto a Padova, si è tornati a discuterne, soprattutto in riferimento alla questione idraulica che interessa anche il bacino della Laguna. Una serie di dati dimostrerebbe che in questi anni sono avvenuti cambiamenti radicali in tutto il bacino lagunare con la continua espulsione di sedimenti in mare; gran parte di questa importante zona del nostro territorio comunale vive situazioni di non ricambio e quindi di sofferenza. Uno studio del Prof. Dalpaos suggerisce che il completamento di questa idrovia (che tra l altro esce nel comune di Mira e non in quello di Venezia) potrebbe servire a recuperare sedimenti ed evitare il processo di continua erosione. Al di là di questi ragionamenti occorre affrontare un problema: i nostri investitori vanno, o sono andati, progressivamente spostandosi dal nostro paese ai paesi dell Est ed in Asia. Abbiamo indubbiamente la necessità di creare e di rendere sempre più vivo un sistema che per logistica e per qualità sia storica che ambientale è uno dei più interessanti a livello internazionale. Cosa può fare quindi l azione politica al riguardo? Intanto può ragionare con gli obiettivi dati dai processi di concertazione e di partecipazione, facendo sì che le politiche della Pubblica Amministrazione trovino un consenso diffuso nella pubblica opinione, in particolare fra gli operatori. Questo potrebbe consentire che progetti condivisi e tarati anche sulle esperienze di vari interlocutori possano ottenere successo. Da questo punto di vista ci sono vaste zone delle aree industriali di Marghera che richiedono interventi di questo tipo. Ad esempio: è stato avviato, sull esperienza di altri paesi europei, il progetto del Parco Tecnologico nella prima fascia della zona industriale con l obiettivo di aggregare un area molto degradata al resto della zona urbana di Mestre mentre in via Torino sono iniziati gli interventi di riqualificazione su un area un tempo marginale e periferica, che è il risultato di una politica urbanistica degli anni 60 sbagliata, attraverso la riqualificazione con un attività universitaria e e la progressiva riqualificazione di aree limitrofe. Tra i prossimi obiettivi dell Amministrazione vi è lo spostamento del Mercato Ortofrutticolo dalla zona dove è rimasto fin dagli anni 60 in un altra area del territorio, cercando di riqualificarne lo spazio, attualmente di circa 7/8 ettari, con funzioni più adatte alla vicinanza, all espansione ed alle necessità dell Università di Ca Foscari e dello Iuav, che lì hanno trasferito una parte delle proprie attività, con l obiettivo di migliorare la qualità architettonica che comincia a manifestarsi in Via Torino. Per quanto riguarda l iniziativa dei privati e i relativi risultati vi sono buoni riferimenti come l Hotel Laguna Palace e altri interventi collaterali. Esiste inoltre una serie di progetti che hanno bisogno di investimenti condivisi con gli operatori, ad esempio il sistema di parcheggi scambiatori, da realizzare in convenzione con i privati; le trasformazioni e le dismissioni di aree occupate dalle Ferrovie dello Stato, lungo un asse molto importante che dal cavalcavia che porta a Marghera raggiunge il cavalcavia della Giustizia sulla Miranese (circa 1 km occupato da fasce di binari che le Ferrovie intendono dismettere, in parte con funzioni di carattere urbano) ed infine una serie di investimenti importanti che desideriamo diventino simboli di un riscatto della città del XXI secolo. Una questione, toccata prima nell intervento dell Assessore Rumiz, è assolutamente condivisibile: le strutture pubbliche non devono funzionare solamente in quanto necessarie per svolgere il loro compito di servizio nei confronti dei cittadini, ma anche perché i territori, sulla base di un confronto tra il funzionamento e la qualità delle Pubbliche Amministrazioni, attirano (o perdono) investimenti. Se un investitore sa che per stabilirsi nel comune di Venezia impiega il doppio o il triplo del tempo rispetto a un altra zona, si scoraggiano gli investimenti e non si attirano risorse. Abbiamo prima fotografato una realtà non più sostenibile: la dispersione di uffici in tantissime sedi che comporta una disfunzione del sistema traducibile in perdita di tempo e di risorse che incide anche sulla qualità degli investimenti dei privati. Questa Amministrazione ha trovato una situazione che non era cambiata di molto negli ultimi anni, specialmente riguardo alla dispersione e all utilizzazione delle risorse interne. In qualche modo le leggi ci sono venute incontro, visto che precedentemente c era una maggiore rigidità, mentre oggi anche le Pubbliche Amministrazioni possono operare sul mercato come dei soggetti che tengono conto del confronto tra risorse. Credo che questo sia uno dei punti da sviluppare e analizzare, anche attingendo alla consulenza e all apporto del mondo esterno, in particolare delle strutture dell impresa, della ricerca e dell Università. Tematica questa che, come sappiamo, rappresenta uno dei punti dolenti del sistema italiano e del Nord-Est perché, a differenza di quanto avviene all estero, il rapporto tra ricerca, Università, Impresa e Pubbliche amministrazioni avviene con più difficoltà e siamo consapevoli che occorre trovare su questo terreno la forte convinzione da parte di tutti per raggiungere dei risultati che non 26 27

15 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 continuino ad allontanare il nostro Paese da quelli più avanzati. La società intera è chiamata ad uno sforzo anche culturale, per dimostrare di essere in grado di restare protagonista sulla scena internazionale, del proprio destino. 1.2 Le potenzialità competitive di Venezia Tavola rotonda coordinata da Paolo Verri I partecipanti alla tavola rotonda Paolo Verri è stato fino a luglio 2006 il direttore di Torino Internazionale, l Associazione nata nel maggio 2000, e oggi composta da 120 soci, per sostenere, monitorare, promuovere e comunicare le opportunità offerte dal Piano Strategico, promuovendo il confronto fra gli attori che rappresentano interessi diversi e complementari nell area metropolitana di Torino. Attualmente coordina il Progetto Italia 150, il grande evento che si svolgerà a Torino e in Piemonte dal marzo a dicembre del 2011 per commemorare i 150 anni dell Unità d Italia. Giuseppe Capuano, autore di numerose pubblicazioni e articoli riguardanti l economia regionale e le piccole e medie imprese, è dirigente responsabile dell Area Studi e Ricerche dell Istituto Guglielmo Tagliacarne - Fondazione Unioncamere. L Istituto Guglielmo Tagliacarne promuove ed attua iniziative a sostegno dello sviluppo economico del territorio e del sistema imprenditoriale locale svolgendo attività integrate di ricerca e formazione. Clara Garibello è direttore di ricerca di Scenari Immobiliari, l istituto indipendente di studi e di ricerche su economia e mercati del territorio che opera in Italia ed in Europa dal Nel quadro della crescente globalizzazione, Scenari Immobiliari offre agli operatori internazionali informazioni e indicazioni di qualità sull Italia. È inoltre parte attiva in un network delle principali società di consulenza immobiliare in Europa. Antonio Intiglietta, già vicesindaco di Milano, è Presidente della società Gestione Fiere. GE.FI. spa organizza, presso la Fiera di Milano, L Artigiano in Fiera, la manifestazione internazionale più importante del settore, e EIRE Expo Italia Real Estate, un punto di incontro degli operatori del mercato immobiliare italiano e del Mediterraneo, e di discussione delle best practice che in esso si sono determinate Umberto Visconti di Massino è Acquisition & Development Manager di Ing Real Estate Development, un azienda multidisciplinare che opera in vari segmenti del mercato immobiliare, svolgendo la sua attività sul mercato internazionale. ING Real Estate Development si occupa di progetti 28 29

16 Venezia ad UrbanPromo 2006 Venezia ad UrbanPromo 2006 complessi quali sviluppi urbani su larga scala a utilizzazione mista con coinvolgimento a lungo termine; ristrutturazione di (parti di) centri cittadini ad alto livello di complessità. Luca Finzi è Direttore tecnico di Multi Development-C Italia, la filiale italiana del gruppo olandese Multi Corporation, una holding attiva in 16 paesi europei in qualità di investitore e sviluppatore real estate, che comprende un gruppo di società attive nello sviluppo di realtà immobiliari (Multi Development), negli investimenti (Multi Investment), nell asset management (Multi Asset Management) e nella gestione di centri commerciali (Multi Mall Management). Alberto Iori è Direttore Investment & Asset Management Industrial di Pirelli Real Estate, uno dei principali operatori nel panorama immobiliare italiano. Pirelli Re è una management company che gestisce fondi e società proprietarie di immobili, iniziative di sviluppo e non performing loans nei quali coinveste con quote di minoranza (attività di fund e asset management) e ai quali fornisce, così come ad altri clienti, tutti i servizi immobiliari specialistici (attività di service provider), sia direttamente che tramite il network di agenzie in franchising. Giovanni Di Corato è responsabile Real Estate di CAAM SGR, società di gestione del risparmio che opera nell area comunitaria attraverso il fondo Nextra immobiliare Europa. Nato nel 2001, il fondo vale oggi 253 milioni di euro con proprietà in Gran Bretagna (il 47,3%), Francia (24,8%) e Germania (6,6%). Il segmento uffici rappresenta il 78,9% del totale di Nextra mentre nel retail è investito l 8,5% del capitale e nella logistica il 6,2 per cento. Gli interventi Paolo Verri Sono stato Direttore del Piano strategico di Torino dal 2000 al 2006 ed oggi mi occupo del progetto per i 150 anni dell Unità d Italia che Torino coordinerà nel 2011, in accordo con il Governo, insieme alle città di Firenze, di Roma e di Reggio Emilia. Sono molto grato al comune di Venezia per avermi invitato e viene subito da fare una facile battuta sulla durata in questo convegno degli interventi degli amministratori pubblici: fornisce la misura di quanto spazio siamo abituati a lasciare ai privati rispetto agli investimenti. Questa misura rappresenta una delle tensioni più naturali del nostro paese, nel quale è sempre necessario avere, nella relazione pubblico-privato, una dialettica più forte rispetto ad altri territori. Nei sei anni di esperienza a Torino abbiamo lavorato avendo a disposizione un investimento complessivo di circa milioni di euro, a partire dal Piano regolatore del 1995 e dal Piano strategico del Questa mattina abbiamo due grandi prospettive, suggerite dai rappresentanti della città di Venezia: guardare agli investimenti di taglia medio-piccola e guardare agli investimenti di taglia medio-grande, in modo da risolvere problemi di qualità, da un lato, e avere un immaginario e una vision più ampia, dall altro. Credo che avremo, grazie alla qualità dei relatori, ampie occasioni di verificare questi due aspetti. Comincerei con Giuseppe Capuano, che ci offre uno sguardo generale sullo scenario economico della conurbazione metropolitana veneta, in relazione, ovviamente, ad alcune della cose dette sull arcipelago Venezia, sulle possibilità di legame con Padova e con il sistema regionale del Nord-Est, per poi avere un focus sugli scenari immobiliari con Clara Garibello e infine un approfondimento più di merito sulle opportunità di investimento da parte di Antonio Intiglietta. Giuseppe Capuano A partire dalla fine degli anni Novanta, l accelerazione del cambiamento nei modelli di sviluppo tradizionali, dovuta al progresso tecnologico (società dell informazione, reti telematiche, servizi avanzati), all introduzione dell euro, alla crescente globalizzazione dei mercati con il nuovo posizionamento competitivo delle economie emergenti, solo per citare alcuni degli avvenimenti economici più importanti, ha cambiato gli equilibri e indotto i soggetti pubblici e privati a profondi cambiamenti. Tale processo ha interessato anche il nostro Paese, presentando notevoli differenze nelle modalità e nella capacità di reagire a livello territoriale. Nel Nord d Italia, essendo la realtà regionale più immediatamente esposta a tali cambiamenti (non a caso, circa l 80% delle nostre esportazioni proviene dalle regioni settentrionali) si è innescato un difficile processo di adeguamento alle nuove sfide al fine di ripensare ad un nuovo percorso di crescita per le economie locale per i prossimi anni. In questo contesto in pieno divenire, l economia veneziana si presenta come una economia al bivio, dove occorrerà individuare un nuovo modello di sviluppo che, uscendo da un approccio meramente economico, dia 30 31

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