Economia delle istituzioni Seconda settimana (5 febbraio 8 marzo 2007)

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1 Economia delle istituzioni Seconda settimana (5 febbraio 8 marzo 2007) 1

2 Le asimmetrie informative Alcuni individui dispongono di informazioni private che altri non hanno Es: produttori/consumatori imprenditori/compagnia assicurativa manager/azionisti lavoratore/ datore di lavoro Antiquario/acquirente Ristorante/clientela Esperti/assistiti Possono essere originate da: Informazione nascosta (hidden information) Azione nascosta (hidden action) 2

3 Le asimmetrie informative Problema: la parte più informata può sfruttare questa sua condizione a svantaggio della controparte meno informata Es: venditore di un auto usata/acquirente produttore agricolo/consumatore restauratore di mobili /cliente Vi sono due tipi di informazione asimmetrica a seconda del momento in cui si manifesta (prima o dopo la stipula dell accordo): Selezione avversa (asimmetria informativa pre-contrattuale; informazione nascosta) Azzardo morale (asimmetria informativa post contrattuale; informazione o azione nascosta) 3

4 Il modello di Akerlof (noto anche come il modello del mercato dei bidoni ) da Pyndick e Rubinfeld, cap. 17 Le implicazioni dell asimmetria informativa sulla qualità del prodotto sono state analizzate per la prima volta da George Akerlof (1970). Per studiare il modello, partiremo dall esempio delle auto usate, anche se l applicazione dell analisi è più generale (assicurazioni, credito). Si tratta di un esempio di selezione avversa Condurremo l analisi in due passi successivi: I scenario: esistono due mercati separati: quello delle auto buone e quello delle auto cattive. Venditori e compratori sono in grado di distinguere le une dalle altre. II scenario: esiste un asimmetria informativa: il venditore conosce la qualità dell auto e il compratore no. I mercati non sono più separati. 4

5 Il modello di Akerlof: I scenario PH OH PL DH OL DL Mercato H QH Mercato L QL Ci sono due mercati separati: H,L con proprie caratteristiche. 5

6 Il modello di Akerlof: II scenario Il venditore conosce la qualità dell auto, il compratore no. I mercati non sono più separati. Il compratore considera ogni possibile automobile di qualità media : ha un uguale probabilità di incappare in un auto buona o in una cattiva. Il consumatore scopre le vere caratteristiche dell auto solo dopo averla acquistata e guidata per un po. (E.G.). 6 La curva di domanda sarà D M (che giace sotto DH, ma sopra DL).

7 Il modello di Akerlof: II scenario Il venditore conosce la qualità dell auto, il compratore no. Di conseguenza: QH diminuisce e PH diminuisce; QL aumenta e Pl aumenta; PH = PL perché il consumatore non sa distinguere H da L. QH < QL Adesso si vendono più auto cattive e meno auto buone. Ma, quando i consumatori capiscono che la maggior parte delle auto vendute è di bassa qualità, la domanda percepita si sposta ulteriormente. La nuova domanda percepita diventa D LM (più bassa di DM): le caratteristiche medie delle auto vendite peggiorano ulteriormente, facendo spostare la domande percepita ancora di più verso il basso. Questo processo continua fino a quando il prezzo di mercato diventa così basso da attrarre nel mercato solo auto cattive. Di conseguenza, la curva di domanda lineare finisce per coincidere con la curva di domanda del mercato di bassa qualità (come quando vi erano due mercati separati): DL. 7

8 Il modello di Akerlof: Conclusioni Data l asimmetria informativa, i beni di bassa qualità allontanano dal mercato quelli di alta qualità. Questo fenomeno, a cui ci si riferisce come problema dei bidoni, è una rilevante causa di fallimento del mercato. Problema economico: In presenza di informazione asimmetrica, alcuni mercati possono collassare (come nel caso del modello descritto il mercato di alta qualità) L asimmetria informativa può generare un fallimento del mercato. N.B.: le parti potrebbero trarre beneficio dallo scambio, ma la mancanza di informazioni impedisce che questo scambio reciprocamente vantaggioso abbia luogo. 8

9 Altri esempi Il mercato delle assicurazioni. Chi sottoscrive una polizza conosce le proprie condizioni di salute assai meglio della compagnia di assicurazione. Si può creare un problema di selezioen avversa come nel caso delle auto usate. dato che le persone di salute precaria desiderano assicurarsi più di altre, la quota di individui meno sani della media nella popolazione degli asicurati è più elevata che nella popolazione generale Questo costringe le compagnie assicurative ad aumentare i premi delle polizze, in modo che gli individui più sani, consapevoli del basso rischio che corrono, decidono di non assicurarsi. L aumento della proprozione di individui di slaute precaria nella popolazione degli assicurati fa ulteriormente aumentare il rischio, e quindi il premio. Il processo continua fino a quando la quasi totalità delle persone che vogliono assicurarsi godono già di cattiva salute. A questo punto la polizza diventa molto costosa e non si verifica più l incontro tra domanda e offerta di assicurazione. 9

10 Le asimmetrie informative da Balducci, Candela, Scorcu (2001) Problema economico per la parte meno informata: Nei modelli di rischio morale: incentivare la parte più informata controllare il comportamento della parte più informata Nei modelli di selezione avversa: Incentivare la parte che ha informazione privata a rivelarla Trovare strumenti che consentano di avere quanta più informazione possibile Problema economico generale il rischio morale è causa di distorsioni e inefficienze Es: il comportamento non attento dell individuo assicurato aumenta la probabilità sociale di sinistri; il comportamento opportunistico del delegato produce inefficienza che si ripercuote su tutta la collettività Nei modelli di selezione avversa: fallimento del mercato il prezzo seleziona male la qualità del prodotto può non esistere un prezzo al quale l offerta del bene eguagli la quantità domandata 10

11 Le asimmetrie informative Rimedi privati: Nel caso di rischio morale: incrementare le risorse dedicate ai controlli e alle verifiche; proporre contratti con incentivi appropriati per indurre gli agenti a non comportarsi opportunisticamente Nel caso di selezione avversa: da parte dei produttori: Produrre segnali che consentono di distinguere la qualità delle offerte (equilibri di separazione) La standardizzazione Investire in reputazione. Problema: soluzioni costose. Alimentano i costi di transazione 11

12 Le asimmetrie informative Rimedi pubblici per limitare le inefficienze: Regolamentazione: standard di qualità e certificazione del prodotto attestazione di conformità a norme riconosciute di un prodotto (certificazione di prodotto) o di un intero sistema aziendale (certificazione del sistema di qualità). Obiettivo: tutela di standard minimi di qualità Etichettatura descrizione delle caratteristiche credence del prodotto Responsabilità del produttore (caveat venditor) il produttore è responsabile nel caso in cui il consumatore viene danneggiato dalla cattiva qualità del prodotto Controlli e verifiche (tests) 12

13 I segnali di mercato da Pyndick e Rubinfeld, cap. 17 I segnali di mercato sono un meccanismo con cui compratori e venditori possono gestire l asimmetria informativa. Questo concetto è stato formulato per la prima volta da Michael Spence (1974) che ha dimostrato come in alcuni mercati i venditori possano inviare ai compratori dei segnali che contengono informazioni sulla qualità del prodotto. Per illustrare come funzionano i segnali, consideriamo il mercato del lavoro, che rappresenta un buon esempio di mercato con informazione asimmetrica: es: relazione lavoratore/datore di lavoro: i lavoratori sono i venditori e conoscono la qualità del servizio che sono in grado di offrire meglio dell impresa che li vuole assumere (cioè il compratore ) 13

14 I segnali di mercato L impresa potrà scoprire le caratteristiche del lavoratore (impegno profuso nel lavoro, senso di responsabilità, competenze) solo a distanza di qualche tempo dall assunzione del lavoratore. In ogni caso, l allontanamento implica dei costi (sunk cost della formazione; costi di licenziamento): è meglio per l impresa riuscire a capire il potenziale di produttività dei candidati prima dell assunzione. Quali segnali l impresa può cogliere? Un segnale è forte solo se lo possono offrire con maggiore facilità i lavoratori molto produttivi che non quelli poco produttivi, così quel segnale è molto probabile che provenga da un lavoratore molto produttivo Ad esempio, l istruzione è un segnale forte nel mercato del lavoro. Perche? 14

15 I segnali di mercato A) perché l istruzione migliora direttamente la produttività: Nozioni, Cultura, Informazioni Sono utili nell attività lavorativa B) perché le persone più produttive ottengono più facilmente buoni risultati scolastici rispetto a quelle meno produttive Le persone più produttive tendono ad avere livelli di istruzione più elevati, in modo da segnalare il proprio potenziale e ottenere occupazioni meglio remunerate. 15

16 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) Supponiamo che: vi siano due gruppi di lavoratori: Gruppo I: lavoratori poco produttivi (P I =PM I =1) Gruppo II: lavoratori poco produttivi (P II =PM II =2). Metà dei lavoratori appartenga al Gruppo I Ogni impiegato lavora in media 10 anni I lavoratori sono assunti da imprese concorrenziali che ne vendono il prodotto a 10 mila euro Dunque, la PM nel sistema =1,5 Ricavo atteso di un lavoratore del I Gruppo: 100 mila euro (10 x 10 mila) Ricavo atteso di un lavoratore del II Gruppo: 200 mila euro (10 x 2 x 10 mila) 16

17 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) Se le imprese potessero distinguere gli individui in base alla produttività, offrirebbero a ciascuno un salario pari al ricavo marginale del prodotto del lavoro. Non potendolo fare, le imprese corrispondono a ogni lavoratore un salario annuo pari al ricavo marginale del prodotto del lavoro medio: 15 mila euro. Gli individui che appartengono al I gruppo guadagnano di più (15 mila anziché 10 mila) mentre quelli che appartengono al secondo gruppo guadagnano di meno (15 mila anziché 20 mila). Consideriamo ora cosa accade in presenza di segnali di mercato relativi all istruzione. 17

18 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) Sia y una variabile che sintetizza gli attributi dell istruzione (anni di scuola, corsi seguiti, prestigio dell università, media dei voti, ecc.) L istruzione ha un costo C(y) direttamente proporzionale all indice di istruzione (retta universitaria, libri, costo-opportunita, costo dell impegno,ecc.). C I (Y) > C II (Y). Il costo dell istruzione per il gruppo a bassa produttività è maggiore che per quello ad alta produttività: Gli individui meno produttivi sono meno studiosi Gli individui meno produttivi procedono più lentamente nel corso degli studi. Ad es: C I (Y) = (40 mila euro)y C II (Y) = (20 mila euro)y 18

19 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) Supponiamo che le imprese usino questa regola decisionale: Chiunque abbia un livello di istruzione almeno pari a y* (arbitrario) appartiene al gruppo II e riceve un salario di 20 mila euro all anno; chiunque abbia un livello di istruzione inferiore a y* appartiene al gruppo I e riceve un salario di 10 mila euro all anno. Il valore di y* deve permettere di distinguere correttamente le due categorie di individui. Ad es: C I (Y) = (40 mila euro)y C II (Y) = (20 mila euro)y Quanta istruzione otterranno gli appartenenti ai due gruppi dato che le imprese adottano questa regola decisionale? Dato che l istruzione permette agli individui di accedere a un lavoro con una remunerazione più elevata, il beneficio dell istruzione B(y) è l aumento del salario associato a ciascun livello di istruzione 19

20 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) 20

21 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) Inizialmente, B(y)=0, in corrispondenza del salario che si ottiene (10 mila) senza alcuna istruzione universitaria (y=0). Per livelli di istruzione inferiori a y*, B(y) rimane uguale a zero perché il salario rimane quello di base (10 mila), ma se y y*, B(y) = 100 mila (variazione nella remunerazione decennale). Quanta istruzione dovrebbe ottenere un individuo? Chiaramente la scelta è tra 0 e y* Gli individui confrontano i costi con i benefici seguendo la logica: raggiungere il livello di istruzione y* solo se il beneficio (cioè l aumento della retribuzione) è almeno uguale al relativo costo. Per entrambi i gruppi il beneficio è uguale (100 mila), mentre il costo varia. Il gruppo I non otterrà istruzione se: B(y) < C I (y*), ovvero: 100 mila < 40 mila y*, cioè y*>2,5. Il gruppo II deciderà di istruirsi se: B(y) > C II (y*), ovvero: 100 mila > 20 mila y*, cioè y* < 5. 21

22 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) Se l impresa stabilisce un livello di 2,5<y*<5, gli individui appartenenti al primo gruppo non riterranno conveniente ottenere un istruzione universitaria, mentre gli individui appartenenti al II gruppo lo faranno. Ad esempio: per y*=4, la curva C(y) incontra la curva B(y) per il secondo gruppo, mentre giace sempre al di sopra di B(y) per il primo gruppo. L impresa che seleziona candidati per nuovi posti di lavoro, considera quelli privi di istruzione universitaria individui poco produttivi e offre loro un salario di 10 mila all anno; ma considera, correttamente, i laureati individui molto produttivi, e offre loro un salario di 20 mila. Quindi abbiamo raggiunto un equilibrio: Gli individui più produttivi ottengono un certo livello di istruzione universitaria per segnalare la propria produttività; l impresa legge questo segnale correttamente e offre loro un salario più elevato. I lavoratori vogliono identificarsi come molto produttivi e utilizzano l istruzione come segnale. 22

23 Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro (Spence 1974) Nel modello che abbiamo visto (molto semplificato rispetto alla versione originale di Spence) l istruzione non fa nulla per migliorare la produttività dei lavoratori: è semplicemente un segnale. Nella realtà, invece, l istruzione effettivamente aumenta la produttività di un lavoratore. In ogni caso, anche nella realtà l istruzione ha un evidente funzione di segnale. Per esempio, molte imprese richiedono che i candidati a posizioni manageriali abbiano un master: la ragione è che in tali corsi si apprendono nozioni che effettivamente sono utili per la professione di manager, ma anche perché per completare un master ci vuole intelligenza, disciplina e impegno, tutte qualità che tendono a caratterizzare gli individui più produttivi. 23

24 Le garanzie I segnali hanno una funzione importante anche in altri mercati caratterizzati da informazione asimmetrica. Es: mercato dei beni durevoli. Alcuni marchi sono considerati più affidabili di altri: se i consumatori non potessero individuarli, questi non potrebbero essere venduti a un prezzo più elevato. Le imprese che producono beni di migliore qualità devono trovare un modo per rendere consapevole il consumatore della differenza. Uno strumento per farlo sono le garanzie Le garanzie sono un buon segnale della qualità del prodotto perché qunato più sono estese nel tempo tanto più sono costose da sosetnere per i produttori di beni di bassa qualità. Il consumatore sarà quindi disposto a pagare di più per beni che offrono garanzie estese. Possibile problema di rischio morale dei consumatori. 24

25 I premi alla qualità (Klein e Leffler, 1981; Shapiro, 1983) da Tirole (1988) pp Ipotesi del modello: Due qualità Bassa (s=0), con costo unitario di produzione c 0 Alta (s =1), con costo unitario di produzione c 1 c 0 < c 1 I consumatori sono tutti identici e hanno un surplus per periodo pari a Φs - p se comprano un bene di qualità s al prezzo p, 0 se non comprano. Il produttore sceglie la qualità da produrre ogni periodo; Vi è un numero infinito di periodi t=1, 2, Sia δ = 1/(1+r) il fattore di sconto. I consumatori apprendono all inizio del periodo t+1 la qualità scelta dal monopolista nel periodo t. 25

26 I premi alla qualità (Klein e Leffler, 1981; Shapiro, 1983) Se vi fosse un solo periodo, il produttore avrebbe un incentivo a scegliere la qualità s=0, per cui i consumatori non comprerebbero il bene (sussiste il problema dei bidoni nella sua versione più estrema: il mercato collassa) Cerchiamo quindi un equilibrio del tipo: I consumatori basano le aspettative di qualità sulla reputazione dell impresa, misurata al tempo t dalla qualità scelta dal produttore al tempo t-1: Rt = st-1 I consumatori si attendono che st = Rt. Ipotizziamo che s1=1 cioè i consumatori hanno una aspettativa iniziale favorevole. Il produttore inizia con un prezzo p1 e continua fissando lo stesso prezzo e fornendo qualità elevata. Se deviasse e offrisse una qualità scadente, egli continuerebbe offrendo una qualità scadente e fissando p0=0: i consumatori allora cesserebbero di acquistare il prodotto Vedremo che, se la scelta di p1 è fatta in modo giusto, queste strategie formano un equilibrio. 26

27 I premi alla qualità (Klein e Leffler, 1981; Shapiro, 1983) Dobbiamo dimostrare che le aspettative dei consumatori sono razionali e che, date le aspettative dei consumatori e la reputazione iniziale, il produttore massimizza il valore attuale dei profitti futuri. Seguendo la strategia di produrre la qualità alta, il produttore ottiene: (p 1 -c 1 )(1+δ+ δ 2 + δ 3 + ) = (p 1 -c 1 )/(1- δ)= [(1+r)/r](p 1 -c 1 ). Se invece deviasse e vendesse una qualità scadente al prezzo p1, otterrebbe p 1 -c 0 nel periodo in cui devia e 0 da allora in poi. Di conseguenza, affinché il produttore non devi, deve valere: [(1+r)/r](p 1 -c 1 ) p 1 -c 0 Ovvero: p 1 -c 1 r(c 1 -c 0 ) Dunque, il produttore non cambierà in peggio la sua qualità se il prezzo della qualità elvata implica un premio: esso deve infatti essere superiore al costo marginale di almeno r(c 1 -c 0 ). Ciò è comprensibile: riducendo la qualità ora, il monopolista risparmia sui costi di produzione (c 1 -c 0 ), ma perde la rendita derivante dalla reputazione: (p 1 -c 1 )(1+δ+ δ 2 + δ 3 + ) = (p 1 -c 1 )/r 27

28 I premi alla qualità (Klein e Leffler, 1981; Shapiro, 1983) Inoltre, p 1 deve essere tale che il monopolista non vorrebbe ricostruire la propria reputazione se la perdesse. Per far ciò, egli potrebbe vendere per un periodo a un prezzo nullo un bene di qualità elevata. Questo gli costerebbe c 1 nel breve periodo e gli restituirebbe la rendita derivante dalla reputazione (p 1 - c 1 )/r. Quindi è necessario che: Ovvero: -c 1 +(p 1 -c 1 )/r 0 (p 1 -c 1 ) rc 1. E necessario, inoltre, che Φs - p 1. 0, con s=1 Φ. p 1 28

29 I premi alla qualità (Klein e Leffler, 1981; Shapiro, 1983) Conclusioni: Il produttore ha incentivo a produrre una qualità elevata solo se questa implica una rendita tale che il monopolista ha paura di perdere riducendo la qualità. Il premio minimo alla qualità r(c 1 -c 0 ) aumenta la crescere del tasso di interesse. In questo modello la reputazione conta perché i consumatori sono convinti che essa conti. Se essi non lo fossero e credessero che indipendentemente dalla qualità passata il monopolista offrirà in futuro una qualità scadente, quest ultimo non avrebbe incnetivi a mantenere alta la qualità e le aspettative dei conxumatori verrebero ancora una volta confermate. Quindi si ottiene un altro equilibrio che contiene l effetto estremo dei bidoni : qualunque sia la storia il monopolista produce sempre qualità inferiore e i consumatori si aspettano che lo faccia. Di conseguenza, in quest ultimo equilibrio, la ripetizione non ha effetto. Morale: la ripetizione può offrire incentivi a fornire buona qualità, ma non lo farà necessariamente. 29

30 I premi alla qualità (Klein e Leffler, 1981; Shapiro, 1983) Conclusioni: E se l orizzonte fosse finito? Sia T l orizzonte. Alla data T la strategia dominante per il produttore è produrre qualità scadente: non essendovi futuro, il problema è uguale a quello in cui esiste un unico periodo. Quindi i consumatori si attendono s T =0 Dato che la qualità al tempo T non dipende da quello che è successo al tempo T-1, la decisione sulla qualità al tempo T-1 viene presa non tenendo conto di quello che siccederà nel futuro e di nuovo la situazione è analoga a quella esistente con un solo periodo. Per induzione a ritroso il problema dei bidoni si ripercuote all indietro e il monopolista produce una qualità inferiore in ogni periodo 30

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