SEMINARIO SU STRATEGIA COMPETITIVA 26 27/05/2010
|
|
- Aniella Ranieri
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 SEMINARIO SU STRATEGIA COMPETITIVA 26 27/05/2010 SOMMARIO Strategia : Definizioni e significato Esempi di settori industriali Fattori che differenziano i settori Esempi di confronto dei fattori differenzianti tra i vari settori Attrattività di un settore Esempi sull attrattività dei settori Commenti su struttura del settore Esempio di una barriera di entrata Strategie di base: commenti Esempi di strategie di base Conclusioni STRATEGIA Significato letterale: Capacità di usare astuzie e accorgimenti per raggiungere uno scopo STRATEGIA COMPETITIVA Capacità di usare astuzie e accorgimenti per una efficace competizione in un settore industriale al fine di incrementare quote di mercato sottraendole alla concorrenza
2 LA STRATEGIA COMPETITIVA Ricerca di una posizione competitiva favorevole in un settore industriale L analisi di settore tiene conto del grado di concorrenzialità sulla base di cinque dimensioni fondamentali. All interno di ciascun settore il grado di concorrenzialità esprime la propensione di ciascuna impresa ad attaccare le altre per sottrarre quote di mercato, aggiudicandosi la preferenza dei clienti. ALCUNI SETTORI INDUSTRIALI METALMECCANICO ALIMENTARE CHIMICO ISTALLATORI INFORMATICO ELETTRICI Automotive A.Minerale Prod.reattivi Officine mecc. Confetture Prod.soda Costr.mac.uten. Gelati Detersivi Costr.ferrovie Latte Farmaceutici Costr.Aeronau. Pr.caseari Parafarmaci Cuscinetti Dolciarie Additivi Prod.lamiere Soft drink Pr.Acidi Siderurgia Bibite Pr.azoto Profilati Yogurt Pr.ossigeno Tubi Caffè
3 FATTORI DI DIFFERENZIAZIONE TRA I SETTORI Complessità del processo Tecnologia Incidenza materia prima Valore degli investimenti industriali Incidenza costi logistica e suo impatto Incidenza degli investimenti di Marketing e Pubblicitari Incidenza dei costi di distribuzione Incidenza dei costi di Ricerca e Sviluppo Valore aggiunto della trasformazione Innovazione Flessibilità cambio prodotto Organizzazione ESEMPI DI DIFFERENZIAZIONE TRA SETTORI INFORMATICO AUTO ALIMENTARE CHIMICO ISTALLATORI EDILE NAVALE GRAFICO Complessità proces. ALTA ALTA BASSA ALTA BASSA BASSA ALTA BASSA Tecnologia ALTA ALTA MEDIA ALTA BASSA MEDIA ALTA MEDIA Incidenza mat. Pr. MEDIA MEDIA MEDIA MEDIA BASSA MEDIA ALTA BASSA Incidenza m.d ope MEDIA MEDIA BASSA BASSA ALTA ALTA ALTA MEDIA Valore inv.industr. MEDIO ALTO MED/BAS ALTO BASSO BASSO MEDIO MEDIO Incid.costi Logist. MEDIA MEDIA MED/ALT MEDIA BASSA BASSA BASSA MEDIA Incid.inv.Marketing MEDIA MEDIA MED/ALTA BASSA BASSA BASSA BASSA BASSA Incidenz costi dist MEDIA ALTA ALTA MEDIA BASSA BASSA BASSA MEDIA Incid. costi Ric e Sv. ALTA ALTA MEDIA ALTA BASSA BASSA ALTA BASSA Valore agg. Trasf. ALTO ALTO MEDIO MED/ALT BASSA MEDIO ALTO BASSO Innovazione ALTA ALTA BASSA ALTA BASSA BASSA ALTA BASSA Fless.var.prod. MED/BAS BASSA MED/ALTA BASSA ALTA BASSA BASSA ALTA Organizzazione ALTA ALTA BAS/MED ALTA ALDA ALTA ALTA MEDIA
4 INFLUENZA DEL C.ECONOMICO NELLA SCELTA DELLA STRATEGIA DA ADOTTARE, L AZIENDA VALUTA ATTENTAMENTE L INFLUENZA CHE ESSA HA SUL CONTO ECONOMICO. IL CONTO ECONOMICO RAPPRESENTA LA STRUTTURA DEI COSTI E DEI RICAVI PER VERIFICARE SE IL RISULTATO AZIENDALE SARA IN ATTIVO O IN PASSIVO LA STRATEGIA COMPETITIVA DA INDIVIDUARE E FUNZIONE DELL ATTRATTIVITA DEL SETTORE A CUI APPARTIENE L AZIENDA
5 ATTRATTIVITA DEL SETTORE ATTRATTIVITA DEL SETTORE INDUSTRIALE Le 5 forze competitive che determinano l attrattività di un settore industriale 1) 2) 3) 4) 5) Entrata di nuovi concorrenti Minaccia di sostituti Potere contrattuale dei clienti Potere contrattuale dei fornitori Rivalità tra i concorrenti Classi di soggetti - clienti: imprese di distribuzione o utilizzatori finali; - fornitori: di materie prime, componenti, servizi - potenziali entranti: le imprese che potrebbero entrare nel settore perché svolgono combinazioni economiche analoghe; - prodotti sostitutivi: ovvero imprese che offrono prodotti succedanei a quelli dell impresa di riferimento.
6 Le pressioni competitive La concorrenza ha un significato molto ampio: indica le pressioni esercitate sull impresa da ciascuna delle cinque classi di attori; Tali pressioni sono le forze che determinano la redditività di un settore e quindi la sua competitività. Quanto maggiore è l intensità delle forze subite da un impresa, tanto più difficile è il conseguimento di soddisfacenti livelli di redditività. ESEMPI ESTREMI SULL ATTRATTIVITA DEL SETTORE INDUSTRIALE 1.Caso di Azienda fortemente leader in ambito Nazionale nel proprio settore: Fiat ( Automotive) sono bassi i rischi di entrata di competitors a livello nazionale bassa la minaccia di sostituzione basso il potere contrattuale con i clienti (distributori) basso il potere contrattuale con i fornitori (per le materie prime per l alto volume di acquisto, per i terzisti per la costanza di lavoro commissionato) bassa rivalità dei concorrenti a livello nazionale DUNQUE sono basse le pressioni dei 5 fattori dell attrattività e non è difficilissimo essere redditivi per l Azienda, e si adotta una strategia competitiva basata sul controllo dei costi
7 2. Caso di una Azienda del settore alimentare non leader con prodotto non unico: per tutti i fattori i rischi sono alti ad eccezione del potere contrattuale con i clienti che è basso quindi è alta la pressione dei 5 fattori e l Azienda trova una competitività difficile e quindi la sua redditività è molto difficile poiché sono tanti gli elementi da combattere sul mercato di riferimento. DUNQUE La sua strategia dovrà essere orientata su una proposta qualità/ basso prezzo controllando attentamente i costi e avere una organizzazione di alto profilo professionale per combattere con successo su tutti i fronti ATTRATTIVITA DEL SETTORE ATTRATTIVITA DEL SETTORE INDUSTRIALE La potenza di ciascuna forza è una funzione della struttura del settore industriale, cioè delle caratteristiche economiche e tecniche che stanno alla base di un settore industriale Prezzi Le 5 forze Costi Investimenti
8 STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE 1 Barriere all entrata 2 Determinanti della concorrenza 3 Determinanti del potere dei fornitori 4 Determinanti della minaccia di sostituzione 5 Determinanti del potere dei clienti STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE Barriere all entrata Economie di scala Costringono il nuovo entrante a produrre grandi quantità oppure a subire svantaggi di costo. Per esempio le economie di scala nella produzione, ricerca, marketing e servizi nel settore dei computer costituiscono una fortissima barriera all entrata
9 STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE Barriere all entrata Fabbisogni di capitale Una forte barriera all entrata è creata dalla necessità di grandi capitali per gli investimenti, soprattutto in impianti, R&S, promozione, etc. STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE Barriere all entrata Vantaggi di costo Ci sono, per alcune aziende, vantaggi di costo indipendenti dalla loro grandezza e dalle economie di scala. Si tratta di vantaggi derivanti dalla curva di apprendimento (e in particolare dall esperienza), dalle tecnologie proprietarie, dall accesso a materie prime migliori, sussidi governativi o localizzazione geografica favorevole
10 STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE Barriere all entrata Accesso alla distribuzione I nuovi entranti hanno necessità di trovare canali di distribuzione per i loro prodotti. In alcuni casi, quando questo è difficile, le aziende che entrano sono costrette a creare i propri canali di distribuzione STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE STRUTTURA DI UN SETTORE INDUSTRIALE Barriere all entrata Politiche governative I governi possono limitare l accesso ad un settore a causa della necessità di licenze o limiti sull acquisto di materie prime. Esempi di barriere all entrata indirette sono rappresentate anche dalle leggi sull inquinamento delle acque e dell aria e dalle leggi sulla salvaguardia della salute
11 ESEMPIO DI POLITICA GOVERNATIVA CHE LIMITA L ENTRATA DI AZIENDE IN UN SETTORE L ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO PRODUCE: 1. Carte valori: Francobolli Carte d identità Passaporti Permessi di soggiorno Bollini farmaceutici targhe per auto e moto scontrini del lotto etc 2.Stampa della Gazzetta Ufficiale 3.Coniazione monete 4.Produzione carta filigranata Il committente per tutti questi prodotti è lo Stato. Sono vigenti delle leggi ( privative) che impongono che le commesse relative a questi prodotti debbono essere assegnate dallo Stato esclusivamente al Poligrafico dello Stato.. E chiaro che nel settore questo è un fondamentale limite di entrata STRATEGIE DI BASE a) LEADERSHIP DI COSTO OBIETTIVO: essere il produttore a più basso costo nel proprio settore industriale STRUMENTI: - ricercare/effettuare tutte le varie potenziali sorgenti del vantaggio di costo (la loro numerosità/natura è funzione della struttura del settore) - raggiungere la parità nella base di differenziazione rispetto ai propri concorrenti (offrire un prodotto sostanzialmente identico)
12 LEADERSHIP DI COSTO -Acquisire quote di mercato proponendo un costo più basso possibile Obiettivo: aumentare il CAN (Cifra di Affari Netta= Fatturato)) MA PER MANTENERE LA REDDITIVITA E NECESSARIO AGIRE SU TUTTI GLI ELEMENTI DI COSTO Industriale (produttività, investimenti,organizzazione,politiche del personale) Ricerca di soluzioni di economia sui processi Costi di struttura Marketing sull essenzialità Politica di acquisti anche su mercati esteri Per la distribuzione ricercare canali mirati a basso costo Riduzione dei costi logistici LEADERSHIP DI COSTO Condizioni di successo Competenze e Risorse Investimenti ed accesso alle fonti di finanziamento; Innovazioni di processo; Supervisione di lavoro esecutivo; Progettazione che facilita il processo produttivo; Bassi costi di distribuzione Condizioni Organizzative Stretto controllo dei costi; Reporting frequenti e dettagliati; Organizzazione e responsabilità definite; Incentivi orientati al rispetto di obiettivi quantitativi
13 LEADERSHIP DI COSTO I rischi I mutamenti di tecnologia che annullano vantaggi precedenti; Bassi costi di apprendimento per imprese esterne al settore, capaci di imitare o di sfruttare conoscenze; Incapacità di innovazioni di prodotto o di marketing determinate dall enfasi sui costi. STRATEGIA DI DIFFERENZIAZIONE L Azienda si propone al cliente/mercato con un prodotto che si distingue per un valore unico rispetto alla concorrenza: Esempi: -un auto che fa 40 km/lt -un auto elettrica con alta autonomia (24 ore) -un prodotto alimentare dal gusto inimitabile (coca cola) In genere il prezzo di vendita è medio/alto, ma l Azienda non incamera tutto il margine per utile, ma ne reinveste una parte per : -Investimenti commerciali a sostegno del prodotto -Distribuzione: scegliendo canali più qualificati -Assicurare una qualità ottimale (rischi non qualità= zero) -Ricerca e sviluppo per mantenere alta la qualità e l immagine del prodotto e aggiornarlo frequentemente
14 DIFFERENZIAZIONE I rischi L alto differenziale di prezzo fra concorrenti che seguono strategie di basso costo e l impresa che punta sulla differenziazione; Il fattore differenziazione influenza il consumatore più professionale; L imitazione restringe le potenzialità della differenziazione. DIFFERENZIAZIONE Condizioni di successo Competenze e risorse Condizioni organizzative Elevate competenze di marketing; Innovazione del Prodotto; Fiuto creativo; Stretto coordinamento fra R&S, marketing, produzione; Capacità di ricerca di base; Qualità e competenze tecnologiche riconosciute; Lunga esperienza nel settore o capacità di creare collegamenti infratecnologici; Cooperazione stretta fra i canali Valutazione dei risultati ed incentivi personalizzati; Condizioni per attrarre ricercatori, mano d opera di alta qualità, creativi.
15 FOCALIZZAZIAZIONE OBIETTIVO: STRUMENTI: Ottenere un vantaggio competitivo in uno o più segmenti anche se non si possiede un vantaggio competitivo generale - Scegliere un area ristretta di competizione all interno di un settore industriale; - Individuare le differenze tra il segmento prescelto e i restanti all interno del settore, che giustifichino la realizzazione di una strategia ad hoc ; - Approfittare delle riduzioni o degli eccessi di efficienza da parte dei concorrenti che competono all interno dell intero settore. ESEMPI DI DIFFERENTI STRATEGIE COMPETITIVE DELLA ITALAQUAE SPA AZIENDA PRODUTTRICE A.MINERALE DEL SETTORE ALIMENTARE 5 MARCHI Ferrarelle : effervescente naturale prodotta in Riardo (CE) Santagata: effervescente naturale prodotta in Riardo (CE) Natia: liscia oligominerale prodotta in Riardo (CE) Boario: effervescente addizionata prodotta in Boario (Brescia) Vitasnella: liscia oligominerale prodotta in Boario (Brescia) Acqua di Nepi: effervescente naturale prodotta in Nepi (Viterbo)
16 FERRARELLE Acqua minerale effervescente naturale a distribuzione Nazionale con quota di mercato tra le prime 3 e superiore al 30% Obiettivo: diventare Leader di mercato erodendo altre quote ai concorrenti dello stesso comparto (acque effervescenti) e anche del comparto acque lisce Strategia competitiva scelta: DIFFERENZIAZIONE UNICITA : Immagine del marchio e gusto unico particolare riconosciuto dai consumatori Prezzo praticato: medio alto Packaging : alto profilo Investimenti Industriali medio alti Forte innovazione sul packaging Pubblicità medio alta Canali distributivi medio alti Alti costi di qualità per mantenere alta la soddisfazione dei consumatori Alti costi di ricerca e sviluppo per assicurare il ritrovamento di sorgenti con le stesse caratteristiche e quindi costanza del prodotto Managment di medio alto profilo Risultato positivo sulla redditività
17 SANTAGATA Acqua effervescente naturale a distribuzione locale. Quota di mercato alta sul locale, ma bassissima e poco rilevante a livello nazionale Obiettivo : utilizzare Santagata per combattere localmente i concorrenti della Ferrarelle attraverso una strategia LEADER DI COSTO controbattendo le acque effervescenti concorrenti di Ferrarelle che adottavano politiche di prezzo. DI CONSEGUENZA Strategia competitiva scelta: Leader di costo -Applicazione di prezzo basso sul mercato -Utilizzo packaging economico -Distribuzione locale abbattendo i costi facendo pesare il potere di Ferrarelle -Investimenti industriali bassi (si utilizzavano le stesse linee di produzione di Ferrarelle) -Investimenti pubblicitari=0 Investimenti di Marketing : bassissimi -Managment e organizzazione a costi bassissimi con l utilizzo della struttura organizzativa di Ferrarelle Il risultato di redditività fu positivo
18 NATIA Acqua minerale liscia oligominerale a distribuzione locale con quota di mercato bassa sul nazionale e media su base locale. Obiettivo: Fornire alla rete commerciale al centro sud la possibilità di presentare alla distribuzione una acqua piatta di basso prezzo unitamente a Ferrarelle e quindi combattere le concorrenti di acqua piatta sul prezzo. Strategia scelta quindi fu leader di costo con le stesse azioni adottate per Santagata Il risultato di redditività fu il pareggio BOARIO Acqua minerale effervescente addizionata distribuita sul territorio nazionale. Quota di mercato medio bassa al nord e bassa su scala nazionale Prezzo praticato medio Redditività negativa Obiettivo: migliorare le quote di mercato al nord focalizzando le vendite su quest area visto che il marchio veniva percepito solo localmente, migliorare la redditività portandola almeno in pareggio
19 La strategia era di difficile determinazione perché: Leadership di costo : NO Perché: -anche con l applicazione di bassi prezzi non c era penetrazione nel mercato, non aumentava il fatturato e quindi la redditività peggiorava ancora di più Leadership di differenziazione: NO Perché: -l immagine del marchio e le peculiarità del gusto non fornivano un elemento indistinguibile e unico da proporre al mercato che potesse giustificare un prezzo medio alto QUALE DETERMINAZIONE FU PRESA? Nel 2000 fu introdotta una nuova acqua: VITASNELLA Acqua minerale liscia oligominerale sulla quale applicare una strategia di DIFFERENZIAZIONE. Fu infatti utilizzato il marchio della linea Vitasnella (yogurtmerendine) veicolato sulla stessa linea strategica di marketing (Acqua che favorisce la linea) che rappresentò l elemento di differenziazione Fu possibile applicare un prezzo medio alto recuperando brevemente quote di mercato e compensando le redditività di Boario che fu gestita come acqua complementare.
20 CONCLUSIONI A) La competitività è asservita comunque a conseguire 2 risultati fondamentali: 1. portare l Azienda ad accrescere le quote di mercato e quindi il fatturato 2.portare l azienda ad una redditività crescente nel tempo B) Essere competitivi non sempre è sinonimo di offrire il più basso prezzo di acquisto, anche se le tendenze attuali di mercato spingono su questa linea La sfida è quella di offrire dei prodotti che combinino in maniera conveniente per i clienti: -prezzo -qualità -servizio -garanzia e sostituzione (in caso di problemi di qualità) -assistenza -dialogo con il cliente
Belowthebiz idee in rete
Le 5 forze di Porter Nella formulazione di una strategia un passo fondamentale è la definizione e lo studio delle principali caratteristiche del settore in cui si opera. Lo schema di riferimento più utilizzato
DettagliCorso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N.
Analisi di Settore Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Il settore è il luogo economico delle imprese che esercitano reciprocamente la concorrenza (Guido, 2000). Il confine settoriale è definito
DettagliIl marketing nel processo di pianificazione strategica dell impresa
Il marketing nel processo di pianificazione strategica dell impresa Obiettivi della lezione Il marketing nell organizzazione e nella pianificazione d impresa Gli strumenti di analisi strategica Competitività
DettagliL IMPRESA NELL AMBIENTE
L IMPRESA NELL AMBIENTE General environment P Settore e mercati del settore (task environment) D O ORGANIZZAZIONI OVUNQUE E SISTEMI OVUNQUE General environment 2 SETTORE, MERCATI E IMPRESA L ambiente viene
DettagliInnovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014
Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap
DettagliLa scelta dei canali di entrata. Michela Floris micfloris@unica.it
La scelta dei canali di entrata Michela Floris micfloris@unica.it Una premessa Individuare il canale che, meglio degli altri può essere efficace per la propria attività nei mercati esteri non è semplice
DettagliLe strategie di marketing
Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliSegmentazione del mercato e scelta del target
Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE
DettagliANALISI DI SETTORE. Robert M. Grant
ANALISI DI SETTORE Robert M. Grant Prof. T. Pencarelli Spagnoletti Massimo indice 1. Analisi ambientale e settoriale 2. Analisi dell attrattività del settore 3. Previsione della redditività settoriale
DettagliLESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE
LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliMASTER GESTIONE DEI SERVIZI PORTUALI ECONOMIA DELLE RETI
MASTER GESTIONE DEI SERVIZI PORTUALI ECONOMIA DELLE RETI MICHELE GRIMALDI A.A. 2010/2011 Analisi Strategica Analisi SWOT OBIETTIVI DELL ANALISI INDUSTRIALE TIPOLOGIE DI ANALISI INDUSTRIALE: IL MODELLO
DettagliLe imprese di trasporto in Italia
I Benefici conseguiti con la valutazione SQAS Le imprese di trasporto in Italia Delle oltre 113.000 imprese di trasporto iscritte all Albo degli Autotrasportatori in Italia, ben il 42,5% dispone di un
DettagliLA NATURA E LE FONTI DEL VANTAGGIO COMPETITIVO. CAPITOLO SETTIMO Grant R. L analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, Bologna, 1999 1
LA NATURA E LE FONTI DEL VANTAGGIO COMPETITIVO CAPITOLO SETTIMO Grant R. L analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, Bologna, 1999 1 IL VANTAGGIO COMPETITIVO E la capacità dell impresa
DettagliAlcuni spunti relativi ad un nuovo Progetto D impresa (Startup)
Alcuni spunti relativi ad un nuovo Progetto D impresa (Startup) L'idea Imprenditoriale e Le Persone Il Prodotto/Servizio Il Piano Di Marketing Il Piano Di Produzione Gli Aspetti Economico-Finanziari L'
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Marketing Industriale Prof. Ferruccio Piazzoni L analisi di competitività dei segmenti I Mktg-L06 SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLA CONCORRENZA
Dettagli1. Analisi dei concorrenti L ambiente economico di un impresa è una determinante relativamente poco importante della sua redditività.
SEGMENTAZIONE MERCATO SEGMENTAZIONE DEL MERCATO 1. Analisi dei concorrenti L ambiente economico di un impresa è una determinante relativamente poco importante della sua redditività. Le determinanti delle
DettagliLa tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane
La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo
DettagliIndice di un Business Plan (2)
Il Piano di Marketing www.docenti.unina unina.it/mario.raffa Corso di Gestione dello Sviluppo Imprenditoriale Prof. Mario Raffa raffa@unina.it it Indice di un Business Plan (2)! 3. Il piano di marketing
DettagliMarketing Internazionale
Marketing Internazionale Facoltà di Economia CdL in Economia e Gestione Aziendale II semestre A.A. 2008-2009 Il posizionamento nei mercati internazionali Posizionamento Dopo aver scelto il segmento l impresa
DettagliAnalisi della domanda
CASESTUDY E UNA PICCOLA IMPRESA (8 ADDETTI) NELL HINTERLAND MILANESE OPERA NEL SETTORE DELLA COSMESI PRODUCE DUE PRODOTTI: CREMA PER IL VISO E CREMA PER IL CORPO SI E CREATA UNA NICCHIA DI MERCATO DOVE
DettagliIl mercato di monopolio
Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con
DettagliMONOPOLIO, MONOPOLISTA
Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it La scelta della strategia di marketing I Mktg-L04 Principali scenari di sviluppo
DettagliL ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO
L ANALISI ABC PER LA GESTIONE DEL MAGAZZINO È noto che la gestione del magazzino è uno dei costi nascosti più difficili da analizzare e, soprattutto, da contenere. Le nuove tecniche hanno, però, permesso
DettagliCOME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING
Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN
DettagliTorreBar S.p.A. Svolgimento
TorreBar S.p.A. Svolgimento 2. Partendo dalle informazioni sopra esposte, si costruisca la mappa strategica specificando le relazioni di causa effetto tra le diverse prospettive della BSC. Azioni Crescita
DettagliANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING
ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia
DettagliINDICATORI ECONOMICI E ANALISI STRATEGICA
Specializzazione Tecnico del Commercio Estero INDICATORI ECONOMICI E ANALISI STRATEGICA Nicoletta d Ovidio Classe 5 Ctga Un azienda per internazionalizzarsi deve prendere in considerazione diversi fattori:
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliCompetere nei mercati internazionali
Corso di Strategie d impresa A.A. 2009/2010 Prof. Tonino Pencarelli - Dott. Simone Splendiani Competere nei mercati internazionali A cura di: Martina Fiordigigli Silvia Gardini Cap. 7, Thompson A., Strickland
DettagliFasi di crescita. Chiara Casadio
Fasi di crescita Chiara Casadio condizioni interne ed esterne Le strategie di crescita possono essere influenzate da condizioni interne ed esterne all impresa. Le condizioni esogene principali possono
DettagliL analisi Competitiva
L analisi Alessandro De Nisco Università del Sannio COSA E L ANALISI COMPETITIVA? Affinchè l impresa possa svolgere con successo la propria attività, è fondamentale che essa svolga un monitoraggio costante
DettagliLe idee per il tuo futuro: un business possibile!
Le idee per il tuo futuro: un business possibile! Antonio Usai ausai@uniss.it Marketing strategico e sviluppo nuovi prodotti Dipartimenti di scienze economiche e aziendali Università degli Studi di Sassari
DettagliL analisi per la sopravvivenza del sistema vitale
Lezione L analisi per la sopravvivenza del sistema vitale prof. ssa Clara Bassano Corso di Economia e Gestione delle Imprese A.A. 2006-2007 Le attività d impresa Il portafoglio prodotti è l insieme delle
DettagliBusiness plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA:
Business plan (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: 1 Dati progettuali di sintesi Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero soci Capitale sociale Attività
DettagliEasyMACHINERY ERPGestionaleCRM. partner
ERPGestionaleCRM partner La soluzione software per le aziende di produzione di macchine Abbiamo trovato un software e un partner che conoscono e integrano le particolarità del nostro settore. Questo ci
DettagliCapitolo 12. La strategia di espansione globale. Caso di apertura
EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo 12 La strategia di espansione globale Caso di apertura 12-3 La Wal-Mart si è rivolta verso altri paesi per tre ragioni - Le opportunità di crescita interna stavano
DettagliIL MARKETING STRATEGICO
Una strategia è un insieme di decisioni preparate in anticipo con lo scopo di rispondere efficacemente e rapidamente alle minacce e opportunità esterne, così come agli elementi di forza e di debolezza
DettagliMarketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006
Marketing relazionale Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 1. Gli obiettivi Gli obiettivi della presentazione sono volti a definire: 1. I presupposti del marketing relazionale 2. Le caratteristiche principali
DettagliImpresa: sistema sociale aperto e dinamico. Impiega risorse differenziate (scarse) per
Impresa: sistema sociale aperto e dinamico Organizzazione economica (Contenuto economico Attività e Obiettivi) Impiega risorse differenziate (scarse) per svolgere processi di acquisizione, produzione di
DettagliOrganizzazione e pianificazione delle attività di marketing
Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale
DettagliI PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino
2 I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING 1 IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL VALORE Finalità del marketing: la creazione di valore per il cliente e per l impresa. Le fasi del processo di creazione del
DettagliCosti unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180
SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema
Dettaglinuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard
nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard Prospettiva conoscenza e competenze Prospettiva dei processi Prospettiva dei clienti Prospettiva economico finanziaria le relazioni causa-effetto
DettagliStrategia di marketing
Strategia di marketing La strategia di marketing è il complesso di azioni coordinate che un impresa realizza per raggiungere i propri obiettivi di marketing Elementi fondamentali della strategia di marketing
DettagliPricing & Costing: I fattori che impattano sul prezzo
Pricing & Costing: I fattori che impattano sul prezzo G. TOSCANO e A. VINCI Corso: Pricing & Costing LIUC Università di Castellanza Ottobre 2010 Anno accademico 2010/11 1 Il pricing: i presupposti strategici
DettagliLa valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE
DettagliIl marketing dei servizi. La gestione degli intermediari
Il marketing dei servizi La gestione degli intermediari Gli intermediari nei servizi: canali diretti Le imprese di servizi distribuiscono la propria offerta in alcuni casi direttamente, in altri casi si
DettagliECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE
ECONOMIA DEI GRUPPI DELLE IMPRESE TURISTICHE Dott.ssa Francesca Picciaia Università di Perugia Facoltà di Economia LE FORME AGGREGATIVE NELLE IMPRESE TURISTICHE 2 IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Globalizzazione
DettagliLa Concorrenza Monopolistica
La Concorrenza Monopolistica Caratteristiche Molteplicità di imprese Libertà di entrata (entreranno imprese finché vi sarà possibilità di profitti positivi). L entrata di nuove imprese favorisce i consumatori
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
Dettaglileaders in engineering excellence
leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.
DettagliUn caso aziendale di applicazione della Balanced Scorecard
Un caso aziendale di applicazione della Balanced Scorecard Settore Alimentare Comparto della torrefazione Aree Strategiche d Affari (ASA) - Canali di vendita Mercato alimentare (50% del fatturato totale)
DettagliUniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca
UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia
DettagliCrescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali
Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali Antonio Catalani Indice Le tipologie di azienda: il prodotto, il mercato e le risorse la
DettagliLezione 1 Impresa e scelte strategiche
Lezione 1 Impresa e scelte strategiche Economia e Organizzazione Aziendale Modulo 3 - La strategia aziendale Unità didattica 1 - Strategia: contenuti, oggetti, finalità Antonio Dallara Caratteristiche
DettagliOLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE
OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda
DettagliL ANALISI PER INDICI
Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione
DettagliCHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it
CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del
DettagliL assicurazione auto come elemento strategico nello sviluppo della bancassicurazione danni
L assicurazione auto come elemento strategico nello sviluppo della bancassicurazione danni Forum Bancassicurazione 2015 Roma, 8 ottobre 2015 BNL ha iniziato a vendere prodotti «non vita» nel 2007; nel
DettagliANALYSIS UNA TECNICA TRADIZIONALE PER LA MAPPATURA INTERNA
SWOT ANALYSIS UNA TECNICA TRADIZIONALE PER LA MAPPATURA INTERNA 1/17 AGENDA La mappatura interna La SWOT Analysis in letteratura SWOT Analysis e creatività Il questionario proposto Conclusioni 2/17 SIAMO
DettagliEconomia e gestione delle imprese - 05
Economia e gestione delle imprese - 05 Prima parte: la gestione delle operation Seconda parte: la gestione dei rischi e la protezione delle risorse aziendali Sommario: La gestione delle operation 1. Le
Dettagli[Studio fd ] Aprire il proprio mercato estero - RETE Commerciale per l Internazionalizzazione
2014 Aprire il proprio mercato estero - RETE Commerciale per l Internazionalizzazione F. De Sanzuane http://avvfrancescodesanzuane.info https://www.linkedin.com/pub/francesco-de-sanzuane/37/988/589 https://twitter.com/desanzuane
DettagliLe funzioni di gestione dell impresa: il marketing (3)
Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (3) dott. Matteo Rossi La politica di prezzo Determinare ed amministrare i prezzi assume una rilevanza fondamentale nell elaborazione del programma di
DettagliXMART per gestire il retail non food
XMART per gestire il retail non food Le aziende retail che oggi competono nei mercati specializzati, sono obbligati a gestire una complessità sempre maggiore; per questo, hanno bisogno di un valido strumento
DettagliIl noleggio crea ricchezza ed aiuta le vendite. Il noleggio dei beni strumentali.
Il noleggio crea ricchezza ed aiuta le vendite. Il noleggio dei beni strumentali. Franco De Michelis - Direttore Generale Assodimi Assonolo Il noleggio dei beni strumentali. Una nuova opportunità di business,
DettagliI FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NEGLI ACCORDI TRA BANCHE E RETI DISTRIBUTIVE DI MUTUI IMMOBILIARI
I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO NEGLI ACCORDI TRA BANCHE E RETI DISTRIBUTIVE DI MUTUI IMMOBILIARI Roma, 22 novembre 2011 Direzione Retail Funzione C.A.E. L EVOLUZIONE DEL SETTORE Gli ultimi cinque anni hanno
DettagliIl Gruppo: valore per il territorio
Il Gruppo AEB-Gelsia rappresenta una tra le prime multiutility in Lombardia per fatturato e clienti serviti e si colloca tra i primi 20 operatori a livello nazionale. Il Gruppo ha voluto ribadire il proprio
DettagliPricing & Costing Soluzioni Caso One-O-One
Pricing & Costing Soluzioni Caso One-O-One G.TOSCANO e A.VINCI Corso: Pricing & Costing LIUC Università di Castellanza Ottobre 2010 Anno accademico 2010/11 Lucidi di Giuseppe Toscano 1 Domande guida per
DettagliLa riforma del servizio di distribuzione del
CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e
DettagliIl controllo operativo nell area produzione - approvigionamenti. Corso di Gestione dei Flussi di informazione
Il controllo operativo nell area produzione - approvigionamenti Corso di Gestione dei Flussi di informazione Programmazione operativa della produzione Processo di approvigionamento Programmazione operativa
DettagliInformation summary: Il marketing
Information summary: Il marketing - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliBUSINESS PLAN, UNO STRUMENTO
BUSINESS PLAN, UNO STRUMENTO IMPRESCINDIBILE PER FARE IMPRESA MATTEO PELLEGRINI AREA ECONOMICO FINANZIARIA LEGACOOP REGGIO EMILIA Giovedì 11 dicembre 2014 Il Business Plan è uno strumento operativo finalizzato
DettagliPROGETTO D IMPRESA. Guida alla Compilazione del Business Plan 1
PROGETTO D IMPRESA Guida alla Compilazione del Business Plan 1 1 Il seguente format si ispira al modello di Business Plan proposto dal progetto Mambo del Comune di Bologna. INDICE DEL BUSINESS PLAN 1.
DettagliEconomia e Gestione delle Imprese Parte II
Economia e Gestione delle Imprese Parte II Capitoli 5-6 L orientamento strategico della gestione e le strategie competitive A.A. 2015-2016 Prof.ssa Laura Michelini Laurea Triennale in Economia aziendale
DettagliRETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze
110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo
DettagliINDICE UN PARTNER LIBERO E AFFIDABILE 4 UN OBIETTIVO BEN CHIARO AL SERVIZIO DELLE VOSTRE ESIGENZE LEVIGAS PER LA CASA LEVIGAS PER IL CONDOMINIO
ENERGIA TRASPARENTE UN PARTNER LIBERO E AFFIDABILE 4 UN OBIETTIVO BEN CHIARO AL SERVIZIO DELLE VOSTRE ESIGENZE LEVIGAS PER LA CASA LEVIGAS PER IL CONDOMINIO LEVIGAS PER PROFESSIONISTI, ARTIGIANI, COMMERCIANTI
DettagliIL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva
LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi Illustrare con esattezza la vostra vision e gli obiettivi dell iniziativa, può sembrare ovvio.in realtà molti
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
DettagliMarketing- Unità Didattica 4 L analisi delle forze conìcorrenziali
ANALISI DELLE FORZE CONCORRENZIALI Un impresa detiene un vantaggio competitivo sui concorrenti quando ha una redditività più elevata (o, a seconda dei casi, quando può conseguire una maggiore quota di
DettagliBASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza
BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza Rev. 03 del 27 maggio 2008 La BASILE PETROLI S.p.A., nell ambito delle proprie attività di stoccaggio e commercializzazione di
DettagliSeminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE
Seminario di Formazione Sales & Marketing Alberghiero SALES & MORE CONSULTING FORMAZIONE Marketing Strategico L'analisi attenta del mercato di riferimento può aprire nuove prospettive al business alberghiero:
Dettagli5 L AZIENDA DI PRODUZIONE. 14 ottobre 2005 Ragioneria Generale e Applicata 1
5 L AZIENDA DI PRODUZIONE 14 ottobre 2005 Ragioneria Generale e Applicata 1 Due principali tipologie di aziende Tutte le aziende esercitano attività di acquisizione, produzione ed uso dei beni economici
DettagliSTRATEGIA COMPETITIVA. Gestione strategica ed operativa. Obiettivi strategici
STRATEGIA COMPETITIVA Nei confronti dell evoluzione dell ambiente esterno, l imprenditore può adottare differenti atteggiamenti: atteggiamento di attesa: risposta al verificarsi di cambiamenti ambientali;
DettagliProgetto Atipico. Partners
Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite
DettagliLa teoria dell offerta
La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare
DettagliLe strategie di turnaround
Strategie d impresa Le strategie di turnaround Capitolo 18 G.Pellicelli PROF.TONINO PENCARELLI PRESENTAZIONE DI GIOACCHINO BUONO Indice Introduzione-Tourneraund Diagnosi Recessione Gestione strategica
DettagliINCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ
INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione
Dettagli[moduli operativi di formazione] Strategia del prezzo. Il prezzo come leva di marketing: strategie e definizioni.
[moduli operativi di formazione] Strategia del prezzo Il prezzo come leva di marketing: strategie e definizioni. LA STRATEGIA DEL PREZZO Stupisce il fatto che, molti manager ritengano che non si possa
DettagliSTORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE
STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze
DettagliEconomia e Gestione delle imprese e dei servizi. Domenico Barricelli Sociologo del Lavoro Esperto di politiche e interventi nei sistemi di PMI
PRINCIPI DI SERVICE MANAGEMENT R. Normann La gestione strategica dei servizi Economia e Gestione delle imprese e dei servizi Università dell Aquila, Facoltà di Economia Domenico Barricelli Sociologo del
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza
DettagliI debitori delle aziende del Triveneto. Aggiornamento al I trimestre 2011
Aggiornamento al I trimestre 2011 Maggio 2011 Prefazione L analisi ha l obiettivo di verificare come sia cambiato il profilo delle aziende cattivi pagatori, cioè delle aziende verso le quali è stata effettuata
DettagliCapitolo 2. L impresa e la strategia di marketing finalizzata alla relazione di clientela. Capitolo 2- slide 1
Capitolo 2 L impresa e la strategia di marketing finalizzata alla relazione di clientela Capitolo 2- slide 1 L impresa e la strategia di marketing Obiettivi di apprendimento La pianificazione strategica
DettagliSTRATEGIE D IMPRESA. Guida alla studio del libro di testo (Fontana Caroli) per gli studenti frequentanti (in sequenza)
STRATEGIE D IMPRESA Guida alla studio del libro di testo (Fontana Caroli) per gli studenti frequentanti (in sequenza) Cap. 5.1 e Cap. 5.2 (da indicazioni precedenti) segue Cap. 4.2 + 6.5 Cap. 5.3 (esclusi
DettagliLe funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1)
Economia e gestione delle imprese Le funzioni di gestione dell impresa: il marketing (1) dott. Matteo Rossi Benevento, 18 aprile 2007 Gli argomenti del primo corso PROPRIETA GOVERNO GESTIONE LE TEORIE
Dettagli