Linee guida Carcinoma Colorettale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Linee guida Carcinoma Colorettale"

Transcript

1 Linee guida Carcinoma Colorettale ADATTAMENTO LOCALE LINEE GUIDA COMMISSIONE ONCOLOGICA REGIONALE Progetto aderente al Programma del Ministero della Sanità, Sperimentazione in nove regioni di strumenti per l implementazione delle linee-guida nel SSN TRiPSS 2, coordinato a livello nazionale dal CeVEAS (Asl di Modena) e a livello regionale dall Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DI Settembre 2001

2 RACCOMANDAZIONI DI BUONA PRATICA CLINICA INTRODUZIONE I Tumori del Colon Retto rappresentano il secondo tumore per incidenza e mortalità, sia nel maschio (dopo il tumore del polmone), sia nella femmina (dopo il tumore della mammella). Nei paesi occidentali l incidenza oscilla tra 30 e 60 casi ogni abitanti ed è maggiore nel sesso maschile. In Italia si osserva una forte differenza geografica, tra aree centromeridionali (Ragusa e Latina, rispettivamente 28 e 37 casi per abitanti) e settentrionali (50-71casi per ). Nel Biellese, nel periodo il Registro Tumori della nostra provincia, ha evidenziato un tasso standardizzato pari a 49.6/ nel sesso femminile e a 70.6/ nel sesso maschile, corrispondenti a circa 150 nuovi ammalati ogni anno. Altrettanto significativi nel nostro territorio sono i dati di prevalenza e di mortalità: circa 600 persone viventi che sono state colpite da questa malattia, 150 delle quali portatrici di colostomia, e circa 80 decessi. Obiettivo di questo documento sui tumori colorettali, attraverso il quale si intendono rendere operative, a livello locale, le Linee-Guida della Commissione Oncologica Regionale (COR), è quello di migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti e di ridurre la variabilità dei comportamenti assistenziali, promuovendo tra gli Operatori e gli Utenti, le migliori possibilità di prevenzione, diagnosi e terapia. Per la realizzazione di questo documento è stato inoltre coinvolto un gruppo di pazienti operati per tumore colorettale, allo scopo di disporre di informazioni dirette rispetto ad aspetti rilevanti dell assistenza. Per una valutazione completa delle linee-guida della COR, il testo può essere richiesto all Ufficio Qualità o ai reparti Ospedalieri e può essere consultato sul sito METODO DI CLASSIFICAZIONE DELLE EVIDENZE E DELLE RACCOMANDAZIONI Le raccomandazioni riportate in queste linee-guida vengono classificate con le lettere A, B e C in diversi gradi. Queste lettere indicano la qualità delle prove scientifiche che supportano l uso della raccomandazione. E necessario sottolineare che la decisione di raccomandare o meno l esecuzione di una determinata procedura, non dipende soltanto dalle prove scientifiche, ma anche da altre considerazioni quali: il peso assistenziale del problema, i costi, l accettabilità e la praticabilità dell intervento. Per questo motivo anche una raccomandazione la cui forza sia di grado C può avere un impatto importante sulla qualità e appropriatezza dell assistenza. Livello di Prove Le informazioni sono... Forza della Scientifiche Raccomandazione Ia.. derivate da revisioni sistematiche o meta-analisi di studi clinici controllati randomizzati A Ib.. derivate da almeno uno studio clinico controllato randomizzato ben disegnato IIa.. derivate da almeno uno studio clinico prospettico di buona qualità IIb.. derivate da altri tipi di studi prospettici B di minor qualità II.. derivate da studi retrospettivi di buona qualità IV.. basate unicamente su opinione di esperti C 40

3 IL GRUPPO DI LAVORO OPERATORI SANITARI: Angelo Penna (Coordinatore), Lorena Mosca (Coordinatrice), Emanuela Agosti (Capo Sala), Alberto Azzoni (Gastroenterologo), Andrea Ballaré (Radioterapista), Teresa Catale (Dietista), Giuseppe Fornarini (Oncologo), Salvatore Garzia (Medico Direzione Sanitaria), Adriano Giacomin (Epidemiologo Registro Tumori), Mauro Giudici (Patologo), Roberto Gherscfeld (Chirurgo), Emanuela Lanza (Biologa), Michele Maffeo (Chirurgo), Fabio Masi (Medico di Famiglia), Gregorio Moro (Radioterapista), Roberto Perinotti (Chirurgo), Carlo Prastaro (Medico Servizi Territoriali), Andrea Tomiselli (Radiologo), Monica Vittone (Infermiera). PAZIENTI: Hanno contribuito alla realizzazione di queste linee-guida le Signore Cinzia, Franca, Rita, Anita e Carla e i Signori Tommaso e Riccardo che hanno accettato di parlare della loro esperienza di malattia evidenziando gli aspetti positivi e le criticità dell assistenza e delle cure ricevute. Il gruppo di lavoro dei pazienti è stato coordinato da Simona Ramella Paia e Roberta Rossi (Psicologhe Fondo Tempia) e da Lorena Mosca (Capo Sala Ufficio Coordinamento) COMUNICAZIONE COL PAZIENTE Il Medico di Famiglia dovrebbe informare il paziente rispetto ai sintomi d esordio, alle ragioni dell invio allo Specialista Ospedaliero e agli accertamenti a cui verrà sottoposto in Ospedale, precisando che la decisione dell invio allo specialista non implica in alcun modo una diagnosi di tumore certa, l informazione non deve quindi dare origine ad un eccessivo carico emotivo e di stress (C). L Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali ha stimato che in un Distretto di circa abitanti (equivalente al Distretto 2 di Cossato), il numero di tumori colorettali attesi in un anno è di 40 casi (26 per il colon e 14 per il retto), valore che corrisponde a circa 1 caso/anno per ciascun Medico di Famiglia, mentre il numero di casi sospetti è di 642 (422 per il colon e 220 per il retto), corrispondenti a circa casi/anno per ciascun Medico di Famiglia. Ogni paziente deve poter fornire un consenso informato alle procedure cui viene sottoposto (C). In ogni fase della malattia il Paziente dovrebbe avere sempre un unico referente per gli aspetti diagnostico- terapeutici (C). Il Chirurgo che esegue l intervento dovrebbe fornire adeguata informazione sulla malattia, sulle opzioni terapeutiche e un giudizio ponderato sull aspettativa e sulla qualità di vita raccogliere il consenso informato del paziente, consegnare la lettera di dimissione e eseguire le visite di controllo e di follow-up (C). Ogni Medico deve fornire una propria disponibilità oraria per l informazione dei pazienti, evitando di fornire informazioni in corridoio o nelle sale d attesa, ma preferendo locali che garantiscano la privacy e favoriscano le possibilità di comunicazione. L OPINIONE DEI PAZIENTI Nei paragrafi L Opinione dei Pazienti e Testimonianze vengono riportate alcune considerazioni e suggerimenti emersi da un gruppo di ex pazienti, aderenti ad un programma di auto-aiuto del Fondo Edo Tempia di Biella. Al gruppo dei Pazienti è stato chiesto di evidenziare, attraverso raccomandazioni e testimonianze, aspetti ritenuti essenziali ad una buona assistenza e ad un buon rapporto medico paziente. Le testimonianze riportate fanno riferimento ad episodi di cura avvenuti nella seconda metà degli anni 90 nel nostro e in altri Ospedali del Nord-Italia. CARCINOMI COLORETTALI 41

4 RACCOMANDAZIONI DI BUONA PRATICA CLINICA La diagnosi: è importante che il Medico di Famiglia e il Chirurgo forniscano tutte le informazioni necessarie al fine di consentire all ammalato di comprendere la situazione; per alcuni pazienti è stato molto importante conoscere tutti i dettagli subito; per altri la verità detta gradualmente ha reso l informazione più tollerabile. La diagnosi: per molti l aspetto più difficile da gestire e tollerare è stato il prolungarsi eccessivo dei tempi dell indagine diagnostica, in questi casi è fondamantale che il Medico sappia comprendere e valutare le reazioni emotive dei pazienti. L informazione: spesso viene data molta importanza agli aspetti tecnici dell intervento, parlando di stomie, disegnando l intervento, accennando alla veloce ripresa di una vita regolare, ma in alcuni casi manca l attenzione nei confronti degli effetti collaterali della chirurgia come i problemi sessuali e l incontinenza che sono alla base di una buona qualità di vita. TESTIMONIANZE Il Medico mi chiese se volevo morire visti i miei esami e in un batter d occhio mi sono trovato nello studio del Chirurgo che mi ha subito detto che cosa doveva fare...e stata una mazzata! (Riccardo) Se mi avessero detto subito che era un tumore sarei morta per la disperazione...il fatto di averlo saputo gradualmente mi ha permesso di realizzare che ero ancora viva e potevo farcela ugualmente! (Rita) Se mi avessero spiegato tutte le possibili conseguenze dell intervento chirurgico, ci avrei pensato su a lungo e non so se avrei accettato... (Tommaso) ORGANIZZAZIONE DELL ASSISTENZA Il gruppo autore di questo documento si impegna a continuare l attività intrapresa con questa pubblicazione, costituendo un Team Multidisciplinare permanente con l obiettivo di: implementare le linee-guida regionali e monitorarne gli indicatori coinvolgere i Medici di Famiglia nella condivisione delle scelte assistenziali riunirsi almeno mensilmente per la discussione di casi particolarmente complessi o significativi e per iniziative di aggiornamento continuo verbalizzare e portare a conoscenza della Direzione gli argomenti discussi ricercare, laddove possibile, una gestione multidisciplinare nei vari momenti assistenziali organizzare sedute ambulatoriali preoperatorie dipartimentali. Viene istituito un ambulatorio dipartimentale chirurgico per la valutazione e assistenza ai pazienti stomizzati e con tumore colorettale, a cui gli endoscopisti indirizzano i pazienti. programmare le visite di follow-up in modo da garantire la presenza per ciascun paziente del Medico referente PREVENZIONE La popolazione biellese dovrebbe esser incoraggiata dai Medici di Medicina Generale e Ospedalieri a: 1. aumentare il consumo di frutta e vegetali 2. ridurre il consumo eccessivo di grassi animali 3. svolgere un attività fisica costante (almeno 20 minuti di esercizi moderati tre volte alla settimana) (B) Il gruppo promotore di questo progetto si rende disponibile a collaborare con le Associazione di tutela dei cittadini, con i Medici di Famiglia, le Farmacie per promuovere la conoscenza dei fattori di rischio e gli strumenti di prevenzione. 42

5 DIAGNOSI Tutti i pazienti che si presentano al Medico di Famiglia con nuovi, significativi e persistenti (da più di 4 settimane) sintomi colorettali 1 (dolore addominale, modificazioni alvo, rettorragia, mucorrea, dimagrimento inspiegato o anemia sideropenica) devono ricevere un accurata anamnesi (personale e familiare) ed essere sottoposti ad un esame obiettivo comprensivo di esplorazione rettale. (C). CARCINOMI COLORETTALI IN QUALI CASI INDIRIZZARE IL PAZIENTE AL SERVIZIO DI ENDOSCOPIA? SI Se è presente almeno una delle seguenti condizioni Età >= 45 anni Età < 45 in soggetti a rischio 2 Presenza di anomalie colorettali significative 3 inviare entro 2-4 settimane evitando altre indagini (clisma d.c., rettoscopia rigida, sangue occulto, marker) Pazienti di età >= 60 anni con sanguinamento rettale anche di recente insorgenza devono essere inviati con URGENZA al Servizio di Endoscopia NO Se sono presenti tutte le seguenti condizioni Età < 45 anni Anamnesi familiare negativa Obiettività negativa da rivedere dopo 2 settimane, se persistono i sintomi inviare entro 2-4 settimane evitando altre indagini (clisma d.c., rettoscopia rigida, marker, sangue occulto) 1. Sintomi Colorettali Significativi: dolore addominale, modificazioni alvo, rettorragia mucorrea, perdita di peso non altrimenti spiegabile, anemia sideropenica 2. Soggetti a rischio: Assistiti, anche in assenza di sintomi significativi, con alto rischio familiare (tumore insorto in parenti di 1 grado prima dei 50 aa o due familiari consanguinei di 1 grado affetti) 3. Anomalie Colorettali Significative: tensione +/-massa addominale, lesioni rettali +/- alterazioni contenuto intestinale (presenza di sangue e/o muco) I Pazienti con sospetta patologia oncologica colorettale, devono concludere l iter diagnostico entro 4 settimane dal contatto con il Medico di Medicina Generale.(C) Nel sospetto di neoplasia colorettale, i pazienti operati in elezione devono essere indagati con colonscopia totale; qualora la colonscopia non sia stata completata, occorre far seguire all esame endoscopico un Rx clisma a doppio contrasto (B). La prenotazione degli esami endoscopici può essere fatta presso il Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva (tel ), dove è possibile concordare con gli Specialisti tempi e indicazioni alle procedure diagnostiche. Sono disponibili opuscoli illustrativi per il paziente per ottimizzare le procedure di preparazione intestinale, un inadeguata preparazione determina la ripetizione dell esame e un conseguente ritardo diagnostico. Si ricorda che il clisma a doppio contrasto è spesso di più difficile esecuzione e meno tollerato della pancolonscopia, soprattutto se eseguito in pazienti anziani o con patologie associate, che possono presentare incontinenza o controindicazioni all ipotonizzazione. Agli assistiti con rischio eredo-familiare (tumore insorto in un parente di I grado, prima dei 50 anni o due familiari consanguinei di I grado affetti) deve essere proposta una valutazione del rischio ed un programma di sorveglianza (C). 43

6 RACCOMANDAZIONI DI BUONA PRATICA CLINICA Gli assistiti che si presenteranno al servizio di Endoscopia, saranno indagati per il rischio eredo-familiare, secondo il protocollo in uso presso il Servizio. Nelle lesioni del retto deve essere valutata con rettoscopia la distanza della lesione dall orifizio anale, l estensione circonferenziale e il grado di fissità (C). La rettoscopia viene effettuata presso il Servizio di Endoscopia, un ulteriore valutazione potrà essere svolta con strumento rigido dal Chirurgo in sede di valutazione preoperatoria. STADIAZIONE Nei Pazienti con tumore del colon le metastasi epatiche devono essere di regola ricercate con ecografia a meno che la ricerca non sia clinicamente ininfluente (C). Nei pazienti con Tumore del colon non è indicato l utilizzo di routine della TAC (C) Nei Pazienti con tumore del III medio o inferiore del retto, la stadiazione deve prevedere un esplorazione rettale e una TAC spirale, per valutare l estensione e la fissità del tumore, individuare lesioni inoperabili e porre l indicazione alla radioterapia; lo stesso esame può in questi pazienti essere esteso al fegato per la ricerca di metastasi, evitando l ecografia. Nella stadiazione dei tumori del colon retto non devono essere eseguiti marker diversi dal CEA (C) Altri marker in particolare il TPA e il CA19.9 (o GICA), ancora estesamente utilizzati nella nostra Azienda, non dovrebbero essere prescritti, in quanto scarsamente sensibili e specifici e ininfluenti rispetto alle decisioni cliniche. Tutti i pazienti con tumore del retto dovrebbero essere valutati preoperatoriamente dal radioterapista (C). Nei Pazienti operati in urgenza in cui non sia stato possibile eseguire una stadiazione completa, questa dovrà essere completata, prima della dimissione del Paziente (C). ESAMI DI STADIAZIONE: Visita Pancolon Eco TAC RX CEA Altri Scintigrafia TAC Esploraz. scopia epatica spirale torace markers ossea cerebrale Rettale Tumore solo se del Colon eco solo su solo su e del III SI SI SI positiva SI SI NO indicaz. indicaz. superiore o dubbia clinica clinica Retto Tumore del III solo su solo su medio SI SI NO SI SI SI NO indicaz. indicaz. e inferiore clinica clinica Retto 44

7 CHIRURGIA Prima dell intervento Per i pazienti con compromesse condizioni generali potrebbe essere necessario rinunciare ad un trattamento radicale chirurgicamente possibile, sarebbe comunque opportuno in questi casi che il Chirurgo discuta le opzioni terapeutiche in ambito multidisciplinare (C). CARCINOMI COLORETTALI Il ricovero dovrebbe avvenire subito prima dell intervento per ridurre i costi e le infezioni ospedaliere (C). Il tempo di attesa tra diagnosi e ricovero non dovrebbe superare le 3 settimane, possibilmente essere inferiore. Tutti gli esami di stadiazione e la visita anestesiologica vengono eseguiti in pre-ricovero, l appuntamento per il prericovero viene fissato in occasione della visita chirurgica. Preparazione all intervento Trattare tutti i pazienti con: 1. Eparina calcica o a basso peso molecolare se non controindicate, per profilassi delle trombosi venose profonde, iniziando il giorno dell intervento e per almeno 7 giorni (A). 2. Cefalosporine di I o II generazione, in dose unica, in sala operatoria, subito prima dell inizio dell intervento; una seconda dose in caso di intervento >2-3 ore, emorragia rilevante; al massimo per 24 ore, seclasse III proseguire per 3 giorni. (A) Nei pazienti per i quali si preveda l esecuzione di una stomia temporanea o permanente, il sito della stomia deve essere marcato dal chirurgo e da una infermiera specificatamente formata (C). Il gruppo autore di questo documento si impegna a promuovere la formazione del personale infermieristico per una migliore gestione della stomia, una particolare attenzione da parte del personale dovrà essere posta per spiegare al paziente la necessità dell intervento, alla dimissione verrà fornito un depliant illustrativo per spiegare le modalità di gestione della stomia al domicilio, le procedure amministrative per la consegna degli ausili e le indicazioni per contattare gli Operatori. Indicazioni generali sull intervento Per le raccomandazioni relative alla tecnica chirurgica si rimanda alle linee-guida della COR, di seguito vengono richiamate alcune raccomandazioni di particolare interesse per la nostra Azienda Si raccomanda di ridurre all indispensabile le resezioni addominoperineali e di eseguire una procedura di salvataggio degli sfinteri in tutti i casi in cui è ottenibile un margine di sicurezza (B). Nei tumori del III medio-inferiore del retto deve essere eseguita una escissione totale del mesoretto, mentre nei tumori del III superiore il mesoretto va asportato sino a 5 cm distalmente al tumore; i nervi e plessi autonomici devono essere conservati(c) I pazienti portatori di adenomi cancerizzati, trattati mediante escissione radicale endoscopica, non devono essere sottoposti ad intervento chirurgico (C); se i criteri istologici si dimostreranno non rispettati, occorrerà radicalizzare con intervento resettivo. L OPINIONE DEI PAZIENTI Il ricovero: la disponibilità, la dedizione e l umanità del personale medico e infermieristico rappresentano nel giudizio dei Pazienti, uno degli elementi fondamentali per una buona assistenza. 45

8 RACCOMANDAZIONI DI BUONA PRATICA CLINICA La stomia: l informazione sulla gestione della stomia e sulla necessità e l uso delle irrigazioni rappresentano dei temi centrali per i pazienti sottoposti ad interventi demolitivi: in particolare è emerso quanto sia stato importante ricevere attenzioni e cure da parte di personale esperto e preparato e quanto l inesperienza del personale possa provocare problemi e/o danni. I Pazienti auspicano che in ogni reparto siano presenti infermieri con formazione specifica che possano rappresentare un riferimento per gli stomizzati anche a distanza di tempo. La dieta: Un informazione attenta e dettagliata sulla dieta da seguire nelle fasi successive all intervento è giudicato un elemento centrale per rassicurare circa la ripresa di una vita normale TESTIMONIANZE Tutto il personale mi è stato vicino e mi sono sentita rassicurata... (Carla) Una infermiera mi fece la prima irrigazione con l acqua gelata e io mi sentii male; poi non riusciva a inserire la cannula perché non la prendeva per il verso giusto... (Anita). ANATOMIA PATOLOGICA La diagnosi istologica deve sempre essere disponibile preoperatoriamente (C) Il referto diagnostico riporterà sempre: istotipo, grado di differenziazione, livello di infiltrazione della parete e della sierosa, adeguatezza dei margini di resezione prossimale, distale e radiale (nel retto), numero di linfonodi esaminati e metastatici. (B). I chirurghi si impegnano a compilare in ogni sua parte il modulo di richiesta in uso che deve accompagnare il pezzo da esaminare: in particolare dovranno essere indicati i dati anagrafici del paziente, notizie clinico anamnestiche rilevanti (p.es. sindromi ereditarie), il nome dell operatore, la sede della/delle lesioni. CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE Quando non è indicato il trattamento sistemico? Nei pazienti in stadio A e B1 secondo Dukes (C). Quando è indicato il trattamento sistemico? Nei pazienti in stadio C di Dukes, la chemioterapia dovrebbe essere eseguita entro 6-8 settimane dall intervento (come da linee-guida regionali) (A). Il trattamento standard è rappresentato da 5-fluorouracile e acido folinico a basse dosi, per una durata di 6 mesi. Quando l indicazione al trattamento sistemico è dubbia? Nei pazienti in stadio B 2-3 Dukes, la chemioterapia dovrebbe essere eseguita solo nell ambito di studi clinici randomizzati o in pazienti con fattori prognostici negativi (come da lineeguida regionali) (C). Chemioterapia intraportale? Non ve ne è indicazione poiché risulta tecnicamente più complessa e non offre vantaggi rispetto a quella sistemica (A). Le principali tossicità che si riscontrano sono a carico dell apparato digerente ( stomatiti, mucosite, esofagiti, gastriti, diarrea) e del sangue. I pazienti in carico al Servizio di Oncologia ricevono informazioni scritte circa le modalità più idonee per gestire gli effetti collaterali. Le indicazioni prevedono norme di accurata igiene della bocca, ricorso a farmaci quali antiacidi, procinetici, antifungini, orali ecc. 46

9 RADIOTERAPIA Quando non è indicato il trattamento radiante? Nei pazienti con tumori del colon, se non inseriti in studi clinici randomizzati (C) Nei pazienti con tumori del retto trattati con sola escissione locale, privi di caratteristiche istologiche sfavorevoli Quando è indicato il trattamento radiante postoperatorio (adiuvante)? Nei pazienti con tumori del retto, che non hanno ricevuto radioterapia preoperatoria, con fattori di rischio per recidiva locale (stadi B e C di Dukes, che non hanno ricevuto un adeguata escissione del mesoretto; margini circonferenziali coinvolti o infiltrazione maggiore di 1 mm; tumori ad alto grado di differenziazione) (A). Quando è indicato il trattamento radiante preoperatorio (neoadiuvante)? Nei pazienti con carcinoma del retto infiltrante (T3-4,N0-2). (A). Regimi combinati radio chemioterapici? Nei tumori del retto non ve ne è indicazione al di fuori di studi clinici controllati CARCINOMI COLORETTALI Le principali tossicità che si riscontrano sono a carico dell apparato digerente (diarrea, vomito, perdita di peso fenomeni subocclusivi,) e dell apparato genito-urinario ( cistiti, ritenzione urinaria, impotenza). I pazienti in carico al Servizio di Radioterapia ricevono consigli dietetici e informazioni scritte circa le modalità più idonee per gestire gli effetti collaterali. Per poter iniziare la radioterapia o la chemioterapia entro 4 o 6 settimane dall intervento è necessario: Valutare eventuali complicanze chirurgiche entro 1 settimana dall intervento Valutare eventuale completamento stadiazione Disporre del referto anatomo-patologico completo entro 10 giorni Informare il paziente, illustrando le alternative, e acquisirne il consenso entro 3 settimane Discutere con il Medico di Famiglia per concordare le finalità del trattamento FOLLOW-UP Da eseguire ESAME CLINICO: ogni 4 mesi per i primi tre anni (compresa l esplorazione rettale dell anastomosi per i pazienti operati per carcinoma del retto), ogni 6 mesi per i due anni successivi (C). CEA: ogni 4 mesi per i primi tre anni, ogni 6 mesi per i due anni successivi (B). COLONSCOPIA: dopo la chirurgia nei pazienti non sottoposti a colonscopia preoperatoria. Esame completo del colon entro pochi mesi dall intervento (6 mesi) e successivamente dopo clean-colon ogni 3-5 anni (B). SIGMOIDOSCOPIA: nel carcinoma del retto operato e non radiotrattato vi è indicazione all esecuzione di sigmoidoscopia ogni sei mesi per i primi due anni (C). Da non eseguire routinariamente ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). TAC ADDOME SUPERIORE solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). TAC PELVI solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). RADIOGRAFIA TORACE solo in presenza di specifica indicazione clinica (B). ESAME EMOCROMOCITOMETRICO e TEST di FUNZIONALITÀ EPATICA solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). MARKER diversi dal CEA l uso è fortemente sconsigliato (C). 47

10 RACCOMANDAZIONI DI BUONA PRATICA CLINICA Il nostro Ospedale attraverso la Divisione di Oncologia partecipa ad uno studio randomizzato controllato di valutazione di efficacia di diverse strategie di follow-up nei pazienti operati per carcinoma colorettale (studio GILDA). Lo studio prevede la assegnazione randomizzata ai seguenti schemi di follow-up: follow-up intensivo: visita+ematochimici+cea+ca19.9+ ecografia; TAC, colonscopia; follow-up minimale: visita + CEA, ecografia (4 e 16 mesi); L inserimento dei pazienti in questo protocollo di ricerca garantisce a tutti i pazienti un adeguata assistenza in entrambi i bracci e consente di contribuire alla soluzione di un importante quesito assistenziale. OPINIONE DEI PAZIENTI Il follow-up: la possibilità di trovare ad ogni controllo lo stesso medico che conosca il paziente e lo possa seguire nel tempo è fondamentale. In subordine, nei casi in cui ciò non fosse assolutamente possibile, la compilazione da parte del Medico di un diario clinico aggiornato, che possa accompagnare il paziente nei suoi controlli, appare una buona alternativa percorribile. È inoltre emerso quanto sia importante che tutto il personale sia formato adeguatamente alla comunicazione con persone affette da cancro, al fine di contenere meglio l ansia e la preoccupazione dei pazienti. TESTIMONIANZE Trovo faticoso fare i controlli ogni volta con un Medico diverso perché devo perdere molto tempo a spiegare tutto quanto! (Franca). Ogni anno io chiedo di essere visitata dai chirurghi che mi hanno operata e così mi sento più tranquilla (Cinzia). TRATTAMENTO DEL TUMORE IN FASE AVANZATA E PALLIATIVA La somministrazione di chemioterapici in fase asintomatica risulta più efficace, rispetto alla somministrazione alla comparsa di sintomi (A) In presenza di un sospetto clinico è opportuno indirizzare il paziente al servizio di Oncologia anche anticipatamente alla scadenza dei controlli. La scelta del trattamento in fase avanzata deve essere fatta con il paziente e la sua famiglia in considerazione della prognosi e della qualità di vita prevedibile (C). Deve essere garantita la continuità assistenziale fra team multidisciplinare colorettale, Unità Operativa di Cure Palliative e Medici di Medicina Generale (C). 48

11 STADIAZIONE CARCINOMI COLORETTALI Visita Pancolon Eco TAC RX CEA Altri Scintigrafia TAC Esploraz. scopia epatica spirale torace markers ossea cerebrale Rettale Tumore solo se Colon eco solo su solo su e III SI SI SI positiva SI SI NO indicaz. indicaz. superiore o dubbia clinica clinica Retto Tumore III solo su solo su medio SI SI NO SI SI SI NO indicaz. indicaz. e inferiore clinica clinica Retto CARCINOMI COLORETTALI

12 RACCOMANDAZIONI DI BUONA PRATICA CLINICA FOLLOW-UP CARCINOMI COLORETTALI DA ESEGUIRE Da NON ESEGUIRE di routine ESAME CLINICO: ogni 4 mesi per i primi tre anni (compresa l esplorazione rettale dell anastomosi per i pazienti operati per carcinoma del retto), ogni 6 mesi per i due anni successivi (C). CEA: ogni 4 mesi per i primi tre anni, ogni 6 mesi per i due anni successivi (B). COLONSCOPIA: dopo la chirurgia nei pazienti non sottoposti a colonscopia preoperatoria. Esame completo del colon entro pochi mesi dall intervento (6 mesi) e successivamente dopo clean-colon ogni 3-5 anni (B). SIGMOIDOSCOPIA: nel carcinoma del retto operato e non radiotrattato vi è indicazione all esecuzione di sigmoidoscopia ogni sei mesi per i primi due anni (C). ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). TAC ADDOME SUPERIORE solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). TAC PELVI solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). RADIOGRAFIA TORACE solo in presenza di specifica indicazione clinica (B). ESAME EMOCROMOCITOMETRICO e TEST di FUNZIONALITÀ EPATICA solo in presenza di specifica indicazione clinica (C). MARKER diversi dal CEA l uso è fortemente sconsigliato (C).

Informazione per pazienti. Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per tumore alla mammella

Informazione per pazienti. Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per tumore alla mammella Informazione per pazienti Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per tumore alla mammella Questo opuscolo è stato realizzato per fornire alcune utili informazioni sul percorso seguito

Dettagli

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella Opuscolo informativo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PDTA Mammella 1 Gentilissima Signora, lei è stata invitata ad eseguire esami di accertamento perché dopo aver visto l ultima mammografia

Dettagli

Cancro del Colon-Retto

Cancro del Colon-Retto Cancro del Colon-Retto Prevenzione, Screening e Sorveglianza Dott. Marco La Torre Dipartimento di Chirurgia Generale Azienda Ospedaliera Sant Andrea Epidemiologia Il carcinoma colon- rettale (CCR) è al

Dettagli

LA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008

LA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008 LA ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE DEL COLON RETTO AGGIORNAMENTO AL 30 APRILE 2008 Dal luglio 2006 è iniziato il programma di screening del cancro del colon retto organizzato

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

PRESENTAZIONE DEL PDTA ELABORATO DAL GRUPPO U.O.C. CHIRURGIA TORACICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA

PRESENTAZIONE DEL PDTA ELABORATO DAL GRUPPO U.O.C. CHIRURGIA TORACICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA PRESENTAZIONE DEL PDTA ELABORATO DAL GRUPPO FEDERICO REA U.O.C. CHIRURGIA TORACICA UNIVERTA DEGLI STUDI DI PADOVA AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA PDTA Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale Rappresenta

Dettagli

ANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH)

ANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH) 1 ANALISI DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE FORNITI AI PAZIENTI CON MALATTIA DI HUNTINGTON (ASADMDH) Gentile Signora/e, Gioia Jacopini*, Paola Zinzi**, Antonio Frustaci*, Dario Salmaso* *Istituto di

Dettagli

CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -

CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO - CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO - PERCORSO ASSISTENZIALE PER PAZIENTI TERMINALI Indice 2 1. Premessa 3 2. Attività dell Hospice San Marco 3 3. Obiettivi 4 4. Criteri di Ammissione

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

Risultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara

Risultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara Risultati del programma di screening dei tumori del colon retto a Ferrara Aldo De Togni direttore Unità Operativa Organizzazione Oncologica Dipartimento di Sanità Pubblica Il tumore del colon-retto è un

Dettagli

PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING. Relatore: Brunella Spadafora

PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING. Relatore: Brunella Spadafora PROGETTAZIONE E ORGANIZZAZIONE DI UN PROGRAMMA DI SCREENING Relatore: Brunella Spadafora Epidemiologia e prevenzione dei tumori maligni I tumori nel loro insieme, costituiscono la seconda causa di morte,

Dettagli

Dr. Francesco Rastrelli. 19 gennaio 2015. Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti

Dr. Francesco Rastrelli. 19 gennaio 2015. Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti Dr. Francesco Rastrelli 19 gennaio 2015 Reti per promuovere gli screening: il ruolo dei Farmacisti Riassetto organizzativo Farmacisti territoriali Medici specialisti MEDICINA GENERALE Infermieri Medici

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata

Dettagli

QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M

QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA Ministero della Salute - Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie (CCM) Progetti applicativi al programma CCM 2009 Presa in carico precoce nel primo anno di

Dettagli

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Il progetto regionale di ricerca MACONDO Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P.

CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE. ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I. Responsabile Dott.ssa P. CARTA DEI SERVIZI AMBULATORIO DI TERAPIA ANTALGICA E CURE PALLIATIVE ASP di Enna Presidio Ospedaliero Umberto I Responsabile Dott.ssa P. Viola Edvard Munch - The Silk Child -!907 Tate Gallery London 1

Dettagli

Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi. Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo.

Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi. Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo. Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo. A822523 Lo studio SOLSTICE verrà condotto in circa 200 centri di ricerca

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA:

L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA: L ASSOCIAZIONE ITALIANA GASTROENTEROLOGI ED ENDOSCOPISTI DIGESTIVI OSPEDALIERI PRESENTA: LO SCREENING DEL CANCRO COLON-RETTALE AIGO PER I PAZIENTI: INFORMAZIONE SANITARIA A CURA DELLE COMMISSIONI AIGO

Dettagli

Conoscere per Vincere Il Rotary per la prevenzione Sanitaria. Giuseppe Failla R.C.Ct & Giovanni Urso R.C. Ct Nord

Conoscere per Vincere Il Rotary per la prevenzione Sanitaria. Giuseppe Failla R.C.Ct & Giovanni Urso R.C. Ct Nord Conoscere per Vincere Il Rotary per la prevenzione Sanitaria Giuseppe Failla R.C.Ct & Giovanni Urso R.C. Ct Nord Qualche numero Sul territorio nazionale: Incidenza CRC: 52.000 nuovi casi diagnosticati

Dettagli

TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani

TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani Adenoma cancerizzato/carcinoma colorettale iniziale (pt1) DEFINIZIONE Lesione adenomatosa comprendente

Dettagli

Tariffari e politiche di rimborsi regionali

Tariffari e politiche di rimborsi regionali L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche

Dettagli

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura

Dettagli

PDTA - 04 Rev. 0 del 24/10/2013

PDTA - 04 Rev. 0 del 24/10/2013 PDTA - 04 Rev. 0 del 24/10/2013 Certificato N 9122 AOLS Data applicazione Redazione Verifica Approvazione 24.10.2013 Dr.ssa S. Ferrario Dr.ssa M.V. Forleo Dr.ssa E. Piazza Dr.ssa G. Saporetti Dr. E. Goggi

Dettagli

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra

Dettagli

CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO

CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO Cammi Emilio Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Fibrosi cistica Malattia genetica rara Patologia multiorgano che

Dettagli

Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice

Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice Responsabile Medico: Medici di Reparto: Caposala: Dott. Alberto SINISCALCHI Dott. Andrea LIGUORI Dott. Gian Paolo SPINELLI Sig.ra

Dettagli

UNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO

UNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO UNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO 1/7 Attività L unità operativa di Psicologia Ospedaliera assicura interventi psicologici per: 1. Garantire, quando richiesto, il supporto

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA IX LEGISLATURA

CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA IX LEGISLATURA CONSIGLIO REGIONALE DELLA BASILICATA IX LEGISLATURA PROPOSTA DI LEGGE Disposizioni in materia di utilizzo di farmaci cannabinoidi nell ambito del servizio sanitario regionale Iniziativa del Consigliere

Dettagli

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta

Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie. Roma, 25 Novembre 2014. Tiziana Sabetta Ruolo del Servizio Sanitario Nazionale nel supporto alle pazienti e alle famiglie Roma, 25 Novembre 2014 Tiziana Sabetta Nulla rende più fragile e vulnerabile una famiglia dell esordio di una malattia

Dettagli

SCREENING DEL CARCINOMA DEL COLON-RETTO. Impatto sulla Medicina Generale

SCREENING DEL CARCINOMA DEL COLON-RETTO. Impatto sulla Medicina Generale SCREENING DEL CARCINOMA DEL COLON-RETTO Impatto sulla Medicina Generale SCOPI DEGLI SCREENING ONCOLOGICI Uno screening è un esame sistematico della popolazione per individuare le persone affette da una

Dettagli

Indicatori di qualità nei carcinomi genitali femminili: ovaio e utero Serata di presentazione progetto Zonta Club Locarno 13.04.2010 Registro Tumori Canton Ticino Istituto Cantonale di Patologia Via in

Dettagli

1 Accesso. 2 Accesso. Note 1-2. Nota 3. (dopo 15-30 giorni) STOP. Nota 4

1 Accesso. 2 Accesso. Note 1-2. Nota 3. (dopo 15-30 giorni) STOP. Nota 4 1 Accesso Note 1-2 1. Individua i pazienti affetti da Sindrome Metabolica utilizzando l algoritmo per la diagnosi secondo l ATP III fra tutti i pazienti con BMI > 27 o affetti da uno dei disordini che

Dettagli

STUDI SU MATERIALE GENETICO

STUDI SU MATERIALE GENETICO Istituto Oncologico Veneto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Ospedale Busonera I.O.V. ISTITUTO ONCOLOGICO VENETO I.R.C.C.S. STUDI SU MATERIALE GENETICO Comitato Etico Istituto Oncologico

Dettagli

1 LA GESTIONE INTEGRATA LA GESTIONE ATTUALE

1 LA GESTIONE INTEGRATA LA GESTIONE ATTUALE LA GESTIONE ATTUALE 1 LA GESTIONE INTEGRATA 2 specialisti famiglia e associazioni centro diabetologico centro diabetologico medico di base medico di base persona con diabete specialisti famiglia e associazioni

Dettagli

Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità

Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità Area per la Promozione della Salute, delle Persone e delle Pari Opportunità Assessorato alle Politiche della Salute Servizio Programmazione Assistenza Territoriale e Prevenzione Il presente allegato, parte

Dettagli

Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Università degli Studi di Bologna

Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi Università degli Studi di Bologna Schema del progetto Fidati di me Nome struttura Tipologia del progetto Responsabile Obiettivo generale U.O. Radioterapia Barbieri Azienda Ospedaliero - Universitaria di Bologna Policlinico S.Orsola-Malpighi

Dettagli

1. Introduzione e finalità delle Linee guida

1. Introduzione e finalità delle Linee guida LINEE GUIDA PER L ACQUISTO DI TRATTAMENTI ALL ESTERO - Versione finale, 09.11.2005 1. Introduzione e finalità delle Linee guida Il Gruppo ad alto livello sui servizi sanitari e l'assistenza medica ha deciso

Dettagli

SC ONCOLOGIA CHE COSA È UTILE SAPERE

SC ONCOLOGIA CHE COSA È UTILE SAPERE SC ONCOLOGIA CHE COSA È UTILE SAPERE DOVE ANDARE PER cominciare un percorso oncologico, prenotare una visita CENTRO ACCOGLIENZA E SERVIZI (CAS): Ospedale U. Parini, blocco D, piano -1 È la struttura dedicata

Dettagli

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it

Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA. Telefono 06 47825272. Fax 06 23328733. E-mail intesaecm@siared.it CARTA DEI SERVIZI Sede Indirizzo Via XX Settembre 98/E 00187 ROMA Telefono 06 47825272 Fax 06 23328733 E-mail intesaecm@siared.it Sito Internet www.aaroiemac.it www.siared.it Orario di assistenza Lunedi

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus

LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Indagine qualita percepita

Indagine qualita percepita Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008

Dettagli

Sommario. 1. Scopo e applicabilità 2. Riferimenti 3. Allegati 4. Descrizione del percorso. PERCORSO Codice DVA 09 Rif. P 01. Pag.

Sommario. 1. Scopo e applicabilità 2. Riferimenti 3. Allegati 4. Descrizione del percorso. PERCORSO Codice DVA 09 Rif. P 01. Pag. Rif. P 01 Pag. 1 Sommario 1. Scopo e applicabilità 2. Riferimenti 3. Allegati 4. Descrizione del percorso REVISIONI N REV. DATA STESURA DESCRIZIONE Rif. PARAGR. Rif. PAGINA 00 20/10/2009 Prima emissione

Dettagli

All. 2. Scheda Rilevazione Dati. SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE DOPO POLIPECTOMIA COMPLETA DI UN POLIPO MALIGNO

All. 2. Scheda Rilevazione Dati. SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE DOPO POLIPECTOMIA COMPLETA DI UN POLIPO MALIGNO All. 2 Scheda Rilevazione Dati SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE All. 2 SORVEGLIANZA ENDOSCOPICA vs. CHIRURGIA DI RADICALIZZAZIONE SCHEDA-ANAMNESI Centro : Iniziali: Sesso: F M

Dettagli

Protocollo ADHD-ISS TITOLO DELLO STUDIO. Registro Italiano del Metilfenidato

Protocollo ADHD-ISS TITOLO DELLO STUDIO. Registro Italiano del Metilfenidato Istituto Superiore di Sanità Dipartimento del Farmaco Agenzia Italiana del Farmaco Protocollo ADHD-ISS TITOLO DELLO STUDIO Registro Italiano del Metilfenidato Note informative destinate alle persone partecipanti

Dettagli

TITOLO SCREENING ONCOLOGICO DEL TUMORE DEL COLON-RETTO IN PROVINCIA DI RAGUSA: TASSI DI INVITI E ADESIONI PERIODO 2011-2014.

TITOLO SCREENING ONCOLOGICO DEL TUMORE DEL COLON-RETTO IN PROVINCIA DI RAGUSA: TASSI DI INVITI E ADESIONI PERIODO 2011-2014. TITOLO SCREENING ONCOLOGICO DEL TUMORE DEL COLON-RETTO IN PROVINCIA DI RAGUSA: TASSI DI INVITI E ADESIONI PERIODO 2011-2014. Ferrera G.* Cilia S.**, Puglisi C.***, Aprile E., Venga R.. * Resp. U.O. Epidemiologia

Dettagli

2 Congresso per Infermieri di Camera Operatoria. La prevenzione delle infezioni del sito chirurgico: l applicazione dei bundle

2 Congresso per Infermieri di Camera Operatoria. La prevenzione delle infezioni del sito chirurgico: l applicazione dei bundle 2 Congresso per Infermieri di Camera Operatoria La prevenzione delle infezioni del sito chirurgico: l applicazione dei bundle Enrica Martini SOD Igiene Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona Cos è un bundle?

Dettagli

Il servizio di Cure Palliative

Il servizio di Cure Palliative TAVOLA ROTONDA: LA RETE DEI SERVIZI Il servizio di Cure Palliative Alessandro.Fedrizzi@apss.tn.it Servizio cure palliative UOAP Distretto della Vallagarina (Trento) 1 LE CURE PALLIATIVE SONO. 2 Le CP sono

Dettagli

Caratteristiche dell indagine

Caratteristiche dell indagine L indagine condotta dall Associazione Vivere senza dolore Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende

Dettagli

AGGEI TWO 2 Campus Nazionale AGGEI 6-8 giugno, Imola

AGGEI TWO 2 Campus Nazionale AGGEI 6-8 giugno, Imola AGGEI TWO 2 Campus Nazionale AGGEI 6-8 giugno, Imola FOLLOW-UP NELLE PATOLOGIE NEOPLASTICHE DEL COLON Felice Cosentino PRINCIPALI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI J Bond, Polyp Guideline, The Am J of Gastroent.,

Dettagli

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo

PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

APPROCCIO RADIOTERAPICO

APPROCCIO RADIOTERAPICO Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine

Dettagli

Scritto da Giovanni Creton Domenica 27 Febbraio 2011 17:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 27 Marzo 2011 19:43

Scritto da Giovanni Creton Domenica 27 Febbraio 2011 17:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 27 Marzo 2011 19:43 E evidente che lo screening per un tumore può diagnosticare la malattia molto precocemente, ma nel caso del tumore alla prostata il ricorso al test del PSA può creare dati incerti e rischi sanitari in

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO DELLE PAZIENTI CON PATOLOGIA DELLA MAMMELLA

PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO DELLE PAZIENTI CON PATOLOGIA DELLA MAMMELLA Direzione Sanitaria PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO DELLE PAZIENTI CON PATOLOGIA DELLA MAMMELLA Il carcinoma della mammella rappresenta la neoplasia più frequente nel sesso femminile, in tutte le fasce

Dettagli

La TC. e il mezzo di. contrasto

La TC. e il mezzo di. contrasto Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10 La TC e il mezzo di contrasto INFORMATIVA PER PAZIENTI IS PV AL6-0 03/10/2011 INDICE Che cosa è la TAC o meglio la TC? 4 Tutti possono essere

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

l Allegato II Sala Cesari Casa del Donatore Bologna, sabato 16 gennaio 2016

l Allegato II Sala Cesari Casa del Donatore Bologna, sabato 16 gennaio 2016 Decreto Ministero della Salute 2.11.2015 pubblicato su GURI SG n.300 del 28.12.2015 "Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti" Coordinatore del Comitato

Dettagli

ESPERIENZA DI UN SERVIZIO PUBBLICO DI RADIOLOGIA AL DOMICILIO. Marco Grosso

ESPERIENZA DI UN SERVIZIO PUBBLICO DI RADIOLOGIA AL DOMICILIO. Marco Grosso ESPERIENZA DI UN SERVIZIO PUBBLICO DI RADIOLOGIA AL DOMICILIO Marco Grosso F.N.C.P.T.S.R.M. COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA RADIOLOGICHE DOMICILIARI E TERRITORIALI NON SOLO UN SERVIZIO DI RADIOLOGIA DOMICILIARE

Dettagli

Appropriatezza delle indicazioni alla colonscopia in una Unita di Endoscopia Digestiva con accesso diretto

Appropriatezza delle indicazioni alla colonscopia in una Unita di Endoscopia Digestiva con accesso diretto Appropriatezza delle indicazioni alla colonscopia in una Unita di Endoscopia Digestiva con accesso diretto Dr.D.Mazzucco SC Gastroenterologia P.O.Rivoli Aumento esponenziale delle richieste di colonscopie

Dettagli

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.

Il programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie. Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all

Dettagli

STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI

STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI Questo strumento è stato creato per facilitare gli operatori sanitari nella valutazione e nell educazione dei pazienti trattati

Dettagli

ANALISI DEI RICOVERI OSPEDALIERI PER TUMORE DEL POLMONE ANNO 2014 1

ANALISI DEI RICOVERI OSPEDALIERI PER TUMORE DEL POLMONE ANNO 2014 1 ANALISI DEI RICOVERI OSPEDALIERI PER TUMORE DEL POLMONE ANNO 2014 1 1. Data set analizzato e suoi limiti Il data set analizzato include: 1. Tutti i ricoveri avvenuti nei presidi ospedalieri dell Area Vasta

Dettagli

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo

Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione

Dettagli

Trattamento individualizzato. Resezione segmentaria per lesioni non suscettibili di escissione locale o plurirecidive. Stadio I

Trattamento individualizzato. Resezione segmentaria per lesioni non suscettibili di escissione locale o plurirecidive. Stadio I RETTO Adenoma con displasia alto grado o severa Escissione locale completa Resezione segmentaria per lesioni non suscettibili di escissione locale o plurirecidive Sostituisce la definizione di carcinoma

Dettagli

1 GIORNATA DI STUDIO SUL PROGRAMMA DI SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO

1 GIORNATA DI STUDIO SUL PROGRAMMA DI SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO 1 GIORNATA DI STUDIO SUL PROGRAMMA DI SCREENING PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL COLON-RETTO SIGNIFICATO E RUOLO DEL CENTRO SCREENING NELLA GESTIONE E CONTROLLO DEL PROGRAMMA BOLOGNA, 10 MARZO 2005 dr.ssa

Dettagli

Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014

Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014 Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 2 Aprile 2014 Il cancro uno tzunami Percorsi assistenziali che coinvolgono tutto il processo di accompagnamento al paziente e alla

Dettagli

Ernia discale: trattamento

Ernia discale: trattamento Martedì Salute GAM 3 dicembre 2013 Ernia discale: trattamento Dott. Antonio Bruno Chirurgia i Vertebrale Clinica Cellini, Torino Resp. Dott J. Demangos LIVELLI DI PROVA Metodologia LDP: probabilità che

Dettagli

Questionario del progetto SHARE per i genitori

Questionario del progetto SHARE per i genitori Questionario del progetto SHARE per i genitori Informazioni personali del paziente e diagnosi Paese di nascita: Sesso: (Maschio) (Femmina) Età: Età alla diagnosi: Persona che compila il questionario: Madre

Dettagli

Grazie dell attenzione

Grazie dell attenzione Grazie dell attenzione http://www.registri-tumori.it/pdf/aiom2012/i_numeri_del_cancro_2012.pdf In Italia circa 2.250mila persone (4% del totale della popolazione) vivono avendo avuto una precedente

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

Prof. Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità Pubblica e Neuroscienze Sezione igiene

Prof. Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità Pubblica e Neuroscienze Sezione igiene Screening Prof. Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità Pubblica e Neuroscienze Sezione igiene Definizione Con il termine di screening, si intende un esame sistematico condotto con mezzi clinici, strumentali

Dettagli

INFORMATIVA PAZIENTI

INFORMATIVA PAZIENTI SOD Oculistica (Dir. Prof. U. Menchini) SOD Diagnostica Genetica (Dir. Dr.ssa F. Torricelli) Azienda Ospedaliero- Universitaria Careggi Via delle Oblate, 1-50141 FIRENZE Padiglione 4 Clinica Oculistica

Dettagli

Terapia del dolore e cure palliative

Terapia del dolore e cure palliative Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.

Dettagli

LA RICERCA INFERMIERISTICA

LA RICERCA INFERMIERISTICA Prof. ssa Eufemia Renzi LA RICERCA INFERMIERISTICA DIAPOSITIVA N. 2 IL SIGNIFICATO DI RICERCA INFERMIERISTICA La ricerca infermieristica opera su due grandi aree interdipendenti: quella teorica nursing

Dettagli

Consenso Informato e Privacy

Consenso Informato e Privacy Consenso Informato e Privacy Consenso e Privacy sono le basi fondanti del moderno concetto di Medicina e una cura di qualità non può prescindere da essi, così come la stessa etica e deontologia degli interventi

Dettagli

coin lesion polmonare

coin lesion polmonare coin lesion polmonare accurata anamnesi ed esame obiettivo impossibile confronto con precedenti radiogrammi lesione non preesistente o modificatasi TC Follow-up caratteri di benignità lesione sospetta

Dettagli

DAY SURGERY collaborazione ospedale-territorio

DAY SURGERY collaborazione ospedale-territorio DAY SURGERY collaborazione ospedale-territorio PROPOSTA DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE Aurelio Sessa Presidente SIMG Lombardia Piùdi 1/3 dei DRG chirurgici vengono trattati in regime di day surgery Il

Dettagli

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA Prof. Giuseppe Martorana Clinica Urologica Alma Mater Studiorum Università di Bologna Convegno medico UniSalute Appropriatezza ed efficacia degli screening Bologna,

Dettagli

Firenze 26 Settembre 2014. Antonella Leto Presidente Associazione Nazionale Infermieri Neuroscienze (ANIN)

Firenze 26 Settembre 2014. Antonella Leto Presidente Associazione Nazionale Infermieri Neuroscienze (ANIN) Firenze 26 Settembre 2014 Antonella Leto Presidente Associazione Nazionale Infermieri Neuroscienze (ANIN) Regolamento (UE) n. 536/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sulla

Dettagli

CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni

CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni Il bambino non èun piccolo adulto Il diritto del bambino ad essere riconosciuto come persona permane anche nello stato di malattia. Questo si

Dettagli

Le proponiamo un appuntamento per il giorno <gg/mm/aaa> alle ore <00.00> presso l ambulatorio di via <indirizzo>, Roma

Le proponiamo un appuntamento per il giorno <gg/mm/aaa> alle ore <00.00> presso l ambulatorio di via <indirizzo>, Roma La Regione Lazio e la ASL Roma XY La invitano a partecipare ad un programma di prevenzione del tumore del collo dell utero rivolto alle donne di età compresa fra i 25 e 64 anni. Il programma ha lo scopo

Dettagli

diagnostici durante il ricovero sono poco rilevanti. Viene eseguita una procedura di videotoracoscopia

diagnostici durante il ricovero sono poco rilevanti. Viene eseguita una procedura di videotoracoscopia diagnostici durante il ricovero sono poco rilevanti. Viene eseguita una procedura di videotoracoscopia bilaterale con asportazione del versamento pleurico, biopsia pleurica, intalcamento pleurico - l intalcamento

Dettagli

ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute

ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute ULSS 2 INCONTRA I mercoledì della Salute Titolo Relatori: Neoplasia della mammella: come si affronta Dott. Duilio Della Libera Dott. Mauro Dal Soler Dott. Pierluigi Bullian Data 16 aprile 2014 Sede Aula

Dettagli

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici.

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici. LINFOMA DI HODGKIN Il linfoma di Hodgkin (LH) è una neoplasia di derivazione linfoide che rappresenta circa l 1% dei tumori che annualmente insorgono de novo nel mondo. La sede di esordio del linfoma di

Dettagli

di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare

di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare Servizio di consulenza legale in diritto di famiglia e mediazione familiare Associazione italiana per l educazione demografica Sezione di Roma Scopo del servizio è offrire consulenza legale su tutte le

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

IL TUMORE DELLA MAMMELLA NEL MONDO

IL TUMORE DELLA MAMMELLA NEL MONDO IL TUMORE DELLA MAMMELLA NEL MONDO In tutto il mondo il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nella popolazione femminile, sia per incidenza sia per mortalità. L Organizzazione Mondiale della

Dettagli

Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico

Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico Raccomandazione 0, 0, Marzo Marzo 008. 008. Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della. Committenza della Direzione Aziendale/Zonale per la prevenzione della osteonecrosi da

Dettagli

Cosa è il cancro colorettale

Cosa è il cancro colorettale Cosa è il cancro colorettale La maggioranza dei cancri colorettali si sviluppa da un ingrossamento non-maligno nel grosso intestino conosciuta come adenoma. Nelle prime fasi, gli adenomi assomigliano a

Dettagli

Lo screening per il carcinoma colorettale Napoli 13 dicembre 2006

Lo screening per il carcinoma colorettale Napoli 13 dicembre 2006 Agenzia Regionale Sanitaria Lo screening per il carcinoma colorettale Napoli 13 dicembre 2006 L organizzazione del programma di screening Dr.ssa G. Grazzini Protocollo organizzativo RESIDENTI 50-70ENNI

Dettagli

IL RUOLO DEL CAREGIVER. Manuela Rebellato Responsabile Counselling : OaD, UVA, Continuità Assistenziale CHI SONO?

IL RUOLO DEL CAREGIVER. Manuela Rebellato Responsabile Counselling : OaD, UVA, Continuità Assistenziale CHI SONO? IL RUOLO DEL CAREGIVER Manuela Rebellato Responsabile Counselling : OaD, UVA, Continuità Assistenziale CHI SONO? Per i pazienti un sostegno indispensabile Per i Medici un riferimento Per le Istituzioni

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli