Economia dei Mercati Agro-Alimentari (a.a. 2010/11)
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1 SOLUZIONE Economia dei Mercati Agro-Alimentari (a.a. 2010/11) Esame (29 giugno 2011) 1. (15 p.) Si consideri il mercato del caciocavallo e si ipotizzi che esso sia caratterizzato dall esistenza di tre soli attori : le imprese zootecniche produttrici di latte, le imprese di trasformazione del latte in caciocavallo ed i consumatori del caciocavallo. Siano: P F = Q F, la domanda di caciocavallo (in kg) da parte dei consumatori; P A = 20 + Q A, l offerta di latte (in lt.) da parte dei produttori; = 4, il coefficiente tecnico di trasformazione del latte in caciocavallo, cioè che siano necessari 4 lt. di latte per produrre un kg di caciocavallo; 2 il costo unitario delle imprese per trasformare latte in un kg di caciocavallo (si tratta del costo aggiuntivo rispetto a quello del latte). Si determini l equilibrio di mercato in condizioni di concorrenza perfetta. Si derivino: la quantità di caciocavallo acquistata dai consumatori, la quantità di latte prodotta dagli agricoltori e venduta da questi alle imprese di trasformazione, il prezzo del latte e quello del caciocavallo. Si ipotizzi ora, invece, che il settore della trasformazione sia caratterizzato dall esistenza di un ristretto numero di imprese che agiscono in regime di oligopolio applicando un mark-up del 10%. Si determini l equilibrio di mercato in questo caso e si derivino: la quantità di caciocavallo acquistata dai consumatori, la quantità di latte prodotta dagli agricoltori e venduta da questi alle imprese di trasformazione, il prezzo del latte e quello del caciocavallo, ed il profitto complessivo ed unitario (per kg di caciocavallo) delle imprese di trasformazione. Si ipotizzi ora, invece, che il settore della trasformazione sia caratterizzato dall esistenza di un unica impresa in grado di esercitare il ruolo di monopsonista/monopolista. Si determini l equilibrio di mercato in questo caso e si derivino: la quantità di caciocavallo acquistata dai consumatori, la quantità di latte prodotta dagli agricoltori e venduta da questi alle imprese di trasformazione, il prezzo del latte e quello del caciocavallo, ed il profitto complessivo ed unitario (per kg di caciocavallo) delle imprese di trasformazione. Concorrenza perfetta 1
2 Condizioni di equilibrio: P F = 4 P A + 2, Q A = 4 Q F P F = Q F = 4 [20 + Q A ] Q F = 4 [ Q F ] = 4 Q F + 16 Q F 20 Q F = 118 ; Q F = 118 / 20 = 5.9 Q A = 4 Q F = 4 (118/20) = 472/20 = 23.6 P F = Q F = (118/20) = ( )/20 = = 3528/20 = P A = 20 + Q A = /20 = ( ) /20 = 872/20 = [4 P A + 2 = 4 872/ /20 = ( ) / 20 = 3528/20 = P F ] Oligopolio Condizioni di equilibrio: P F = (4 P A + 2) 1.1, Q A = 4 Q F P F = Q F = [4 (20 + Q A ) + 2] 11/ Q F = [ 4 ( Q F ) + 2 ] 11/ Q F = [ Q F + 2 ] 11/ Q F = [ Q F + 22 ] / 10 ( ) / 10 = (40 Q F Q F ) / Q F = 1098 ; Q F = 1098 / 216 = Q A = 4 Q F = 4 (1098/216) = 4392/216 = P F = Q F = (1098/216) = ( )/216 = = 38808/216 = P A = 20 + Q A = /216 = ( ) /216 = 8712/216 = [(4 P A + 2) 11/10 = (4 8712/ /216) 11/10 = [( ) / 216] 11/10 = 35280/216 11/10 = /2160 = 38808/216 = P F ] Π UNIT = P F 4 P A 2 = 38808/ /216 2 = = ( ) / 216 = 3528/216 = [(4 P A + 2) 1/10 = (4 8712/ /216) 1/10 = [( ) / 216] 1/10 = 35280/216 1/10 = 3528/216 ] Π TOTALE = Π UNIT Q F = 3528/ / 216 = /46656 =
3 Monopolio/Monopsonio Max Π = P F Q F P A Q A 2 Q F = = (200 4 Q F ) Q F ( 20 + Q A ) Q A 2 Q F = = (200 4 Q F ) Q F ( Q F ) 4 Q F 2 Q F = = 200 Q F 4 Q F 2 80 Q F 16 Q F 2 2 Q F = = 118 Q F 20 Q F 2 Π/ Q F = Q F = 0. Q F = 118/40 = (Condizioni del secondo ordine: 2 Π/ Q F 2 = 40, per ogni Q F ) Q A = 4 118/40 = 472/40 = P A = /40 = ( )/ 40 = 1272/40 = P F = /40 = ( ) /40 = 7528/40 = Π UNIT = P F 4 P A 2 = 7528/ /40 2 = = ( )/40 = 2360/40 = 59. Π TOTALE = Π UNIT Q F = 2360/40 118/40 = /1600 = (15.p) Per ciascuna delle affermazioni che seguono si dica se essa è vera o falsa e, nel caso in cui si ritenga che essa sia falsa (o vera solo in parte) perché (sinteticamente); nel caso in cui un affermazione non sia vera per più di una ragione, bisognerà indicarle tutte! 1. Da un indagine sulla dispersione dei prezzi al consumo per i prodotti alimentari in Calabria è emerso che la forbice tra prezzo massimo e prezzo minimo tra un negozio al dettaglio e l altro può anche superare il 100%. I prezzi rilevati nei supermercati sono, mediamente, solo di poco più bassi di quelli rilevati nei negozi tradizionali. Per 2 prodotti dei 14 considerati il prezzo medio è risultato più basso nei negozi tradizionali rispetto a quello nei supermercati e negli ipermercati. X Vero Falso 2. Il peso del valore aggiunto del settore dell agricoltura, della silvicoltura e della pesca sul valore aggiunto complessivo in Italia tra il 1970 ed il 2009 è diminuito, passando da circa il 9% a meno del 2%; quello dell industria, invece, è diminuito dal 29% a circa il 7%. Il peso sul totale del valore aggiunto del settore dei servizi nel 2009 era pari a circa il 90%. 3
4 Il peso del valore aggiunto del settore dell industria sul valore aggiunto complessivo in Italia tra il 1970 ed il 2009 è diminuito, passando dal 40% al 25,1%. Il peso sul totale del valore aggiunto del settore dei servizi nel 2009 era pari a circa il 73,1%. 3. L elasticità incrociata per beni sostituti nella produzione di un terzo bene è negativa. L elasticità incrociata per beni sostituti nella produzione di un terzo bene è positiva. 4. La certificazione del sistema del management ambientale EMAS rientra tra le certificazioni di prodotto, quella dei prodotti dell agricoltura biologica tra quelle di processo. Anche la certificazione del sistema del management ambientale EMAS rientra tra quelle di processo. 5. Gli italiani nel 2008 hanno speso per acquistare carni il doppio di quello che hanno speso per acquistare pane e prodotti derivati dei cereali; per le acque minerali, succhi ed altre bevande non alcoliche più o meno la metà di quello cha hanno speso per acquistare vini e bevande alcoliche. Gli italiani nel 2008 hanno speso per acquistare carni poco più di quello che hanno speso per acquistare pane e prodotti derivati dei cereali. Per le acque minerali, succhi ed altre bevande non alcoliche un po di più di quello cha hanno speso per acquistare vini e bevande alcoliche. 6. Il Body Mass Index è un indicatore di obesità definito come il peso in chilogrammi diviso per la radice quadrata dell altezza espressa in metri. La percentuale degli obesi (BMI > 30) in Italia è pari a circa il 23%, una incidenza superiore a quella della maggior parte degli altri paesi europei. Il Body Mass Index è un indicatore di obesità definito come il peso in chilogrammi diviso per il quadrato dell altezza espressa in metri. La percentuale degli obesi in Italia è pari a circa il 9%, una incidenza inferiore a quella della maggior parte degli altri paesi europei. 7. A parità di altre condizioni, l esistenza di scambi con altri paesi fa aumentare rispetto ad una situazione di autarchia la variabilità del prezzo del prodotto e diminuire quella del volume scambiato sul mercato interno nei diversi mesi dell anno. Fa diminuire la variabilità sia del prezzo che del volume scambiato. 8. Un innovazione tecnologica in un qualsiasi anello di un sistema di imprese connesso verticalmente determina vantaggi per l impresa che introduce l innovazione e per tutte quelle a valle di essa, anche se si tratta di un impresa monopolista/monopsonista. 4
5 Determina vantaggi sia per le imprese a monte che per le imprese a valle di quella che la ha introdotta. 9. Il prezzo della pasta in Italia è aumentato nel 2008 come risultato dell impennata del prezzo del grano duro. Le imprese produttrici di pasta hanno deciso, assieme, di contenere l aumento del prezzo della pasta, attraverso una riduzione dei loro margini, per cercare di non far contrarre i consumi. L Antitrust ha determinato che, al contrario, molte imprese produttrici di pasta hanno deciso, con un comportamento collusivo, aumenti del prezzo della pasta molto superiori a quelli giustificabili sulla base dell aumento del grano duro ed ha comminato multe per 12,6 milioni di euro. 10. Nel Sud e nelle isole i punti vendita della GDO sono meno diffusi della media nazionale (la superficie in mq per abitante è minore), ma le dimensioni medie sono maggiori. Nel sud e nelle isole sono meno diffusi e hanno dimensioni medie più piccole della media nazionale. 11. Da un indagine dell Antitrust del 2007 è emerso che i prezzi dei prodotti ortofrutticoli tendono ad essere maggiori nei punti vendita del dettaglio tradizionale, seguiti dai mercati rionali; i prezzi più bassi tendono ad essere invece quelli della GDO. I prezzi più bassi tendono ad aversi nei mercati rionali; qualche volta i prezzi dei mercati rionali e della GDO sono simili. 12. GLOBALGAP è una certificazione pubblica relativa agli standard che devono essere soddisfatti dai fornitori della GDO di prodotti agricoli freschi. GLOBALGAP è uno standard privato. 13. Ad aprile 2011 i prodotti DOP e IGP dell Italia erano 223. L Italia è il paese dell Unione Europea che ne ha di più. La Calabria ha 12 DOP e IGP, tra cui il Caciocavallo Silano, l olio Bruzio, la Cipolla rossa di Tropea, la patata della Sila e la Soppressata di Calabria. X Vero Falso 14. In un mondo in cui esistono due soli beni può accadere che all aumentare del prezzo di uno dei due beni (tutto il resto rimanendo invariato) diminuisca il consumo di entrambi i beni; l utilità del consumatore aumenterà. L utilità del consumatore si ridurrà. 15. I prodotti delle cosiddette quarta gamma e quinta gamma costituiscono un esempio di come il settore agro-industriale si sforzi di rispondere alla crescente domanda di prodotti di basso prezzo, espressa dai consumatori. 5
6 Si tratta di prodotti convenienti nel consumo cioè per i quali è necessario un tempo ridotto per renderli pronti per il consumo. 6
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