12. Teoria qualitativa

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "12. Teoria qualitativa"

Transcript

1 12. Teoria qualitativa Si esaminano le conizioni i regolarità per un campo vettoriale, che garantiscono esistenza e unicità ella soluzione per l equazione ifferenziale associata. La conizione i Lipschitz, che limita la variazione el campo, consente i provare in moo costruttivo, che in un intervallo i tempo opportuno, a ogni conizione iniziale corrispone una e una sola soluzione, la cui crescita è al più esponenziale UNICITÀ DELLA SOLUZIONE La conizione i regolarità, che si richiee a un campo vettoriale Φ, è che, ati ue punti qualsiasi x,y i un insieme D R, la istanza elle loro immagini sia limitata, uniformemente rispetto a t, alla istanza ei punti stessi Φ(x, t) Φ(y, t) L x y (12.1.1) Un campo che soisfi (12.1.1) si ice lipschitziano; ogni campo che abbia erivate prime continue in un ominio compatto e convesso è lipschitziano, vei appenice A. Teorema. Se il campo vettoriale Φ(x, t) è lipschitziano in un ominio D R allora c è al più una soluzione ella equazione per ogni ato iniziale x() = x e la ipenenza al ato iniziale è continua. Consieriamo ue punti x e y e supponiamo che esistano le soluzioni x(t), y(t) ella equazione (1.6.9) tali che x() = x e y() = y. Moltiplicano scalarmente per x(t) y(t)

2 Teoria qualitativa c l equazione soisfatta a x(t) y(t) si ha ( ) t x(t) y(t) 2 = 2(y x) Φ(y, t) Φ(x, t) (12.1.2) e alla isuguaglianza i Schwartz segue che x(t) y(t) 2 t 2 y(t) x(t) Φ(y, t) Φ(x, t) 2L y(t) x(t) 2 (12.1.3) Le soluzioni elle isequazioni ifferenziali così ottenute si scrivono, vei paragrafo 11.2 y x e Lt y(t) x(t) y x e Lt (12.1.4) Da questa isuguaglianza segue che la ipenenza ai ati iniziali è continua e che la soluzione è unica; infatti x = y implica x(t) = y(t). Nel paragrafo 2.2 si è iscussa la soluzione per il campo uniimensionale Φ(x) = β x α mostrano come in x = non si abbia unicità se α < 1. Infatti in questo caso Φ(x) è lipschitziano nell intervallo [ R, R] solo solo se esclue un intorno ell origine (se α = 1/2 e xy > il rapporto y 1/2 x 1/2 y x 1 = ( y 1/2 + x 1/2 ) 1, non è limitato per x, y ). Invece se α 1 vale (12.1.1) con L = αr α ESISTENZA DELLA SOLUZIONE Per provare l esistenza si utilizza un metoo costruttivo sviluppato a Peano e Picar. Si sostituisce l equazione ifferenziale con una equazione integrale la cui iterazione fornisce approssimazioni successive, i cui si prova la convergenza alla soluzione attraverso la maggiorazione con una serie numerica. Teorema. Se il campo vettoriale Φ(x, t) è continuo rispetto a t e è lipschitziano in x D R, per ogni conizione iniziale x D esiste una soluzione x(t) i ẋ = Φ(x, t), in un opportuno intervallo t T. Osserviamo che la soluzione ella equazione integrale x(t) = x + Φ(x(t )), t )t (12.2.1) soisfa l equazione ifferenziale con x() = x. Consieriamo una successione i approssimazioni x,x 1 (t),...,x n (t),... efinite a x n+1 (t) = x + Φ(x n (t )), t )t (12.2.2)

3 c Esistenza ella soluzione 275 Inicano con M = max Φ(x, t) per x D e t [, T], il massimo, che esiste per l ipotesi i continuità, si ha x 1 (t) x Φ(x, t ) t Mt (12.2.3) aveno maggiorato la norma ell integrale i Φ con l integrale ella norma. Proceeno in moo analogo per n 1 x n+1 (t) x n (t) = Φ(x n (t ), t ) Φ(x n 1 (t ), t ) t L x n (t ) x n 1 (t ) t (12.2.4) e utilizzano la (12.2.3) per n = 1 si ottiene x 2 (t) x 1 (t) LM t t = LMt 2 /2 e a un orine n qualsiasi x n (t) x n 1 (t) Ln 1 M (n 1)! t n 1 t = M L (12.2.5) La successione x n (t) è i Cauchy e mostriamo che la convergenza è uniforme in t. Infatti a x m+n x n = m+n k=n+1 (x k x k 1 ) segue che x m+n (t) x n (t) = M L m k=1 +k (n + k)! = M L m+n k=n+1 x k (t) x k 1 (t) M L m (Lt) k k=1 k! k! (n + k)! M L m+n k=n+1 (Lt) k k! = (e Lt 1) (12.2.6) ove si è tenuto conto che k!/(n+k)! 1 e l ultima somma è stata maggiorata poneno m =. Poiché t [, T] a ogni ǫ si può associare un n ǫ inipenente a t, tale che se n > n ǫ risulta x n+m (t) x n (t) C / C(3LT/n) n ǫ, ove C = ML 1 (e LT 1), esseno > (n/3) n. La successione x n (t) converge uniformemente rispetto a t a un limite x (t). La lunghezza T ell intervallo in cui il teorema ci assicura l esistenza è eterminato alla conizione che x m D per t T e per ogni m, quini T ipene alla conizione iniziale x. Se a esempio D è la sfera i raggio R, a (12.2.6) per n = segue che x(t) x(t) x + x ML 1 (e Lt 1) + x e se imponiamo che x(t) R per t T otteniamo una stima per T. Per provare che il limite x (t) ella successione soisfa (12.2.1) si osserva che la successione Φ(x n (t), t) converge uniformemente poiché Φ(x m+n (t), t) Φ(x m (t), t) L x m+n (t) x n (t) e è quini lecito il passaggio al limite sotto il segno i integrale in (12.2.2). Come esempio consieriamo l equazione ẋ = x 2 sceglieno D = [.R] per cui L = 2R e M = R 2. Se x > la soluzione esiste per t T ove 1 2 R(e2RT 1) R x. Posto R = x /α con < α < 1, esseno in questo caso R arbitrario, si ha x T 1 2 α log(3 2α) e valutano il massimo rispetto a α si ottiene T.575/x a confrontarsi con il risultato esatto T = 1/x. Per l equazione ẋ = sinx si ha invece L = T = 1 inipenente a R e quini la stima su T ata a e T 1 R x, mostra che T può scegliersi arbitrariamente grane, poiché non ci sono limitazioni su R. Ciò è in accoro con l esistenza ella soluzione per ogni t come mostra il calcolo esplicito che fornisce x(t) = 2arc tan (e t tan x /2).

4 Teoria qualitativa c DIPENDENZA CONTINUA DAL CAMPO La tecnica costruttiva usata per provare il teorema i esistenza, permette anche i imostrare la ipenenza continua ella soluzione al campo Φ. Teorema. Dati ue campi vettoriali Φ(x, t) e Ψ(x, t) lipschitziani in x D e continui in t, tali che Φ(x, t) Ψ(x, t) ǫ per ogni t, allora la ifferenza tra le soluzioni x(t) e y(t) elle equazioni ifferenziali ẋ = Φ(x, t) e ẏ = Ψ(y, t) con le stesse conizioni iniziali si annulla per ǫ. Dimostrazione. Consieriamo le equazioni integrali corrisponenti e la soluzione iterativa i queste all orine n x n+1 (t) = x + Φ(x n (t ), t )t, y n+1 (t) = y + Ψ(y n (t ), t )t, (12.3.1) Da teorema preceente sappiamo che le successioni x n (t), y n (t) convergono uniformemente alle soluzioni elle rispettive equazioni ifferenziali per n. Preneno la norma ella ifferenza tra le ue equazioni (12.3.1) abbiamo y n+1 (t) x n+1 (t) y x + y x + y x + L Al primo orine n = si ha Ψ(y n (t ), t ) Ψ(x n (t ), t ) t + y n (t ) x n (t ) t + ǫt Ψ(y n (t ), t ) Φ(x n (t ), t ) t Ψ(x n (t ), t ) Φ(x n (t ), t ) t (12.3.2) y 1 (t) x 1 (t) y x (1 + Lt) + ǫt (12.3.3) e per inuzione proviamo che y n (t) x n (t) y y ] [1 + Lt (Lt)n + ǫ L y x e Lt + ǫ L (elt 1) ] [Lt +... (Lt)n (12.3.4) e quini passano al limite per n la stessa isuguaglianza è soisfatta alla soluzioni x(t) e y(t) elle ue equazioni ifferenziali. Possiamo ora interrogarci sul significato elle stime ottenute ove compare una ipenenza al tempo i tipo esponenziale. Tale stima è ottimale cioè non migliorabile a meno che non si impongano conizioni ulteriori sul campo vettoriale. A esempio se il campo vettoriale

5 c Dipenenza continua al campo 277 è lineare Φ(x) = Lx(t) e L è una costante numerica, la soluzione è x(t) = e Lt x ; il comportamento esponenziale ella soluzione è quello stimato poiché L è la costante i Lipschitz. L esistenza i soluzioni con comportamento esponenziale è tipica i un sistema fortemente instabile. Se ue punti inizialmente vicini si allontanano con legge esponenziale, la loro istanza iventa i orine 1 opo un tempo caratteristico t L 1 log x y 1. Nel problema egli N corpi che interagiscono con un potenziale gravitazionale efinito a V = G i,j m im j r i r j 1 la conizione i Lipschitz è soisfatta fintanto che la istanza tra i corpi si mantiene finita; la soluzione può non esistere più quano la istanza tra ue corpi tene a zero ossia se avviene una collisione. 12.A. CONDIZIONE DI LIPSCHITZ Una funzione f(x) efinita su un intervallo D ell asse reale si ice lipschitziana se esiste una costante positiva L tale che f(x) f(y) L x y, x, y D (12.A.1) Le funzioni lipschitziane sono un sottoinsieme elle funzioni continue, come risulta eviente alla efinizione. Esse contengono invece l insieme elle funzioni con erivata prima continua; infatti alla formula i Taylor con il resto el primo orine f(y) = f(x)+f (ξ)(y x) segue (12.A.1) poiché f (ξ) L. Un campo vettoriale Φ(x, t) le cui componenti abbiano erivate prime continue in un insieme D compatto e convesso è lipschitziano. La formula i Taylor al primo orine è Φ i (y, t) Φ i (x, t) = Φ i (ξ, t) (y x) x (12.A.2) ove ξ = x + λ(y x) con < λ < 1 è in D per l ipotesi i convessità. Esiste quini una costante L tale che Φ i (ξ, t) x j L (12.A.3) Da (12.A.2) e (12.A.3) e alla isuguaglianza i Schwartz segue che e quini Φ soisfa (12.1.1). Φ i (y, t) Φ i (x, t) Φ i x y x L y x (12.A.4)

Una volgare introduzione alle EDO

Una volgare introduzione alle EDO Una volgare introuzione alle EDO Tiziano Penati 1 Primitive Abbiamo già incontrato un esempio semplice i equazioni ifferenziali orinarie (EDO): il calcolo i primitive. Vale la pena infatti i ricorare che

Dettagli

f(x) f(x 0 ) = m R ; (1.1) lim f(x) f(x 0 ) m(x x 0 ) lim (x x 0 ) f (n) (x 0 )

f(x) f(x 0 ) = m R ; (1.1) lim f(x) f(x 0 ) m(x x 0 ) lim (x x 0 ) f (n) (x 0 ) I polinomi i Taylor Il resto i Peano Una funzione f efinita in un intorno i un punto x 0 si ice erivabile in x 0 se e solo se a sua volta la (1.1) equivale a lim f(x) f(x 0 ) x x 0 = m R ; (1.1) f(x) f(x

Dettagli

Equazioni Differenziali alle Derivate Parziali del primo ordine semilineari

Equazioni Differenziali alle Derivate Parziali del primo ordine semilineari Equazioni Differenziali alle Derivate Parziali el primo orine semilineari Analisi Matematica III C. Lattanzio B. Rubino 1 Teoria Per equazione ifferenziale alle erivate parziali el primo orine semilineare

Dettagli

Sistemi di due equazioni differenziali del primo ordine a coefficienti costanti

Sistemi di due equazioni differenziali del primo ordine a coefficienti costanti Sistemi i ue equazioni ifferenziali el primo orine a coefficienti costanti Enrico Schlesinger In questo paragrafo si risolve il sistema i equazioni ifferenziali x ax + by () y cx + y ove x e y sono ue

Dettagli

Nozioni elementari di calcolo differenziale e integrale

Nozioni elementari di calcolo differenziale e integrale Nozioni elementari i calcolo ifferenziale e integrale DIPARTIMENTO DI FISICA E INFN UNIVERSITÀ DEL SALENTO a.a. 013/014 L. Renna - Dipartimento i Fisica 1 Sommario 1 Funzioni... 3 Derivate... 4 3 Integrali...

Dettagli

5 DERIVATA. 5.1 Continuità

5 DERIVATA. 5.1 Continuità 5 DERIVATA 5. Continuità Definizione 5. Sia < a < b < +, f : (a, b) R e c (a, b). Diciamo che f è continua in c se sono verificate le ue conizioni: (i) c esiste (ii) = f(c) c Si osservi che nella efinizione

Dettagli

11. Equazioni quasilineari del primo ordine

11. Equazioni quasilineari del primo ordine 11. Equazioni quasilineari el primo orine Una equazione quasilineare el primo orine in ue variabili è una espressione el tipo (1) a(x, y, u)u x + b(x, y, u)u y = c(x, y, u) ove x e y variano in un aperto

Dettagli

DERIVATE DIREZIONALI ITERATE

DERIVATE DIREZIONALI ITERATE Analisi Matematica II, Anno Accaemico 206-207. Ingegneria Eile e Architettura Vincenzo M. Tortorelli FOGLIO DI TEORIA n. 0 SVILUPPI DI TAYLOR DERIVATE DIREZIONALI ITERATE Se v R è non nullo è efinito l

Dettagli

Complementi di Analisi Matematica e Statistica 04/07/ Testo e Soluzioni

Complementi di Analisi Matematica e Statistica 04/07/ Testo e Soluzioni Complementi i Analisi Matematica e Statistica 04/07/016 - Testo e Soluzioni Parte A 1. Esercizio A1: Dati α, β, Si consieri la seguente serie i potenze: e αn n + 1 ( β)n. eterminare il raggio i convergenza

Dettagli

Meccanica Applicata Alle Macchine. Elementi di Meccanica Teorica ed Applicata

Meccanica Applicata Alle Macchine. Elementi di Meccanica Teorica ed Applicata Meccanica Applicata Alle Macchine (Ingegneria Energetica) Elementi i Meccanica Teorica e Applicata (Scienze per l Ingegneria) Università egli Stui i oma La Sapienza Una traccia egli argomenti el Corso

Dettagli

Spazi di Haar e polinomi in più variabili

Spazi di Haar e polinomi in più variabili Spazi i Haar e polinomi in più variabili Davie Boscaini Queste sono le note a cui ho tratto il seminario el giorno 25 Ottobre 2011. Per scriverle mi sono basato sul secono capitolo el testo Scattare Data

Dettagli

E sem pi di E serci zi e Qui z d E sam e

E sem pi di E serci zi e Qui z d E sam e E sem pi i E serci zi e Qui z E sam e Eser cit azion i i Cont r olli Au t om at ici Quiz. Il segnale x(t), antitrasformata i Laplace i X(s) = s(s+a) : è nullo per t=0 [x(0) = 0]; ha erivata nulla per t=0

Dettagli

Syllabus di equazioni differenziali a derivate parziali

Syllabus di equazioni differenziali a derivate parziali Syllabus i equazioni ifferenziali a erivate parziali Equazioni Le tre famiglie più note i equazioni ifferenziali a erivate parziali sono le equazioni ellittiche, le equazioni paraboliche e le equazioni

Dettagli

Esperimentazioni di Fisica 1. Prova d esame del 22 gennaio 2019 SOLUZIONI

Esperimentazioni di Fisica 1. Prova d esame del 22 gennaio 2019 SOLUZIONI Esperimentazioni i Fisica 1 Prova esame el 22 gennaio 2019 SOLUZIONI Esp-1-Soluzioni - - Page 2 of 7 22/06/2018 1. (12 Punti) Quesito. Una misura ell accelerazione i gravità in un certo luogo è eseguita

Dettagli

Un intervallo di numeri reali è un sottoinsieme I R tale che. è l estremità superiore. Si vede facilmente che I contiene x R ; a(i) < x < b(i)

Un intervallo di numeri reali è un sottoinsieme I R tale che. è l estremità superiore. Si vede facilmente che I contiene x R ; a(i) < x < b(i) ed è contenuto in {x R ; a(i) x b(i) }. Sulla continuità uniforma: Un intervallo di numeri reali è un sottoinsieme I R tale che Per un intervallo I I x 1 x x 2 I = x I. a(i) = inf x (appartenente a R o

Dettagli

Dinamica dei Sistemi Multicorpo Esempi di reti elettriche

Dinamica dei Sistemi Multicorpo Esempi di reti elettriche Dinamica ei Sistemi Multicorpo Esempi i reti elettriche Basilio Bona Dipartimento i Automatica e Informatica Politecnico i Torino versione provvisoria: 3 novembre 2003 1 Basilio Bona - Esempi i Sistemi

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi con soluzione

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi con soluzione EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi con soluzione 1. Calcolare l integrale generale delle seguenti equazioni differenziali lineari del primo ordine: (a) y 2y = 1 (b) y + y = e x (c) y 2y = x 2 + x (d) 3y

Dettagli

Analisi Matematica 1, parte B Laurea in Matematica

Analisi Matematica 1, parte B Laurea in Matematica Analisi Matematica 1, parte B Laurea in Matematica Prima settimana Sia x una variabile reale efinita in un intorno bucato i 0 in seguito x enoterà un incremento infinitesimo). Una funzione R x) si ice

Dettagli

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del Prova scritta di nalisi Matematica II del 12-06-2001. C1 1) Studiare la convergenza semplice, uniforme e totale della serie di funzioni seguente ( 1) [ n 2 ] n x 1 + n 2 x. n=0 2) Data la funzione (x 2

Dettagli

Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]).

Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]). Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]). Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]). Esempio 1: equazioni polinomiali p N (x)

Dettagli

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012

Analisi 2. Roberto Monti. Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 2012 Analisi 2 Roberto Monti Appunti del Corso - Versione 5 Ottobre 212 Indice Capitolo 1. Programma 5 Capitolo 2. Convergenza uniforme 7 1. Convergenza uniforme e continuità 7 2. Criterio di Abel Dirichlet

Dettagli

Funzioni olomorfe e serie di potenze di una variabile complessa

Funzioni olomorfe e serie di potenze di una variabile complessa MATeXp Analisi infinitesimale Capitolo I37: Funzioni olomorfe e serie i potenze i una variabile complessa Contenuti elle sezioni a. Conizioni i monogeneità e funzioni olomorfe p.1 b. Serie i potenze e

Dettagli

Interazione tra i modelli quasi stazionari: il risuonatore

Interazione tra i modelli quasi stazionari: il risuonatore Interazione tra i moelli quasi stazionari: il risuonatore Il sistema in esame è un cavo coassiale chiuso alle ue estremità, che geometricamente può essere rappresentato tramite ue cilinri come in fig.1.

Dettagli

Equazioni della fisica matematica

Equazioni della fisica matematica Equazioni ella fisica matematica Equazione i conservazione ella massa in fluioinamica Questo principio ella fisica si può scrivere come ρ = ρv n, t ove è una generica porzione i spazio occupata al fluio,

Dettagli

Lezione XII Analisi Formale

Lezione XII Analisi Formale SCENZA DE MATERAL Chimica Fisica Lezione X Analisi Formale Dr. Fabio Mavelli Dipartimento i Chimica Università egli Stui i Bari Analisi Cinetica Fenomenologica Analisi Cinetica Fenomenologica Meccanismo

Dettagli

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XI

AM210/ : Tracce delle lezioni- Settimana XI AM21/213-14: Tracce elle lezioni- Settimana XI PROBLEMA DI CAUCHY Esistenza e unicitá locale, unicitá globale, soluzione massimale. Teorema i Picar locale) esistenza/unicitá locale in ipotesi Lip loc )

Dettagli

0 λ/4 λ/2 3λ/4 λ 5λ/4

0 λ/4 λ/2 3λ/4 λ 5λ/4 3 a (4, può esser scritta anche nella forma : I( τ = 4 I cos ω ( τ Quini sullo schermo la moulazione ell intensità va come il coseno quarato el ritaro, corrisponente alla metà ella ifferenza ei bracci

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche. Appunti del corso di Matematica

Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia. Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche. Appunti del corso di Matematica Università egli Stui i Palermo Facoltà i Economia Dipartimento i Scienze Economice, Azienali e Statistice Appunti el corso i Matematica 08 - Derivate Anno Accaemico 2015/2016 M. Tumminello, V. Lacagnina,

Dettagli

Applicazioni chimiche dell integrazione sistemi di equazioni differenziali

Applicazioni chimiche dell integrazione sistemi di equazioni differenziali Applicazioni chimiche ell integrazione sistemi i equazioni ifferenziali Cinetica i reazione con intermeio Si consieri una reazione chimica el tipo: A + 2 B C che, segueno un meccanismo a ue step, procee

Dettagli

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana

AM : Tracce delle lezioni- II Settimana AM2 2010-11: Tracce delle lezioni- II Settimana SPAZI METRICI Sia X un insieme. Una d : X X : [0, + ) tale che (i) 0 d(u, v), u, v R n d(u, v) = 0 u = v (positivitá) (ii) d(u, v) = d(v, u) u, v R n (simmetria)

Dettagli

SIA DATO UN SOLENOIDE RETTILINEO DI LUNGHEZZA d, RAGGIO R e COSTITUITO DA N SPIRE.

SIA DATO UN SOLENOIDE RETTILINEO DI LUNGHEZZA d, RAGGIO R e COSTITUITO DA N SPIRE. POBLEMA 11 SIA DATO UN SOLENOIDE ETTILINEO DI LUNGHEZZA, AGGIO e COSTITUITO DA N SPIE. A) DETEMINAE IL CAMPO MAGNETICO PODOTTO LUNGO L ASSE DEL SOLENOIDE. Un solenoie rettilineo è costituito a un filo

Dettagli

Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 18 Giugno 2019 Soluzioni Scritto. a) Calcolare il dominio, asintoti ed eventuali punti di non derivabilità;

Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 18 Giugno 2019 Soluzioni Scritto. a) Calcolare il dominio, asintoti ed eventuali punti di non derivabilità; Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 8 Giugno 209 Soluzioni Scritto Data la funzione fx = x 2 x 6 x /3 a Calcolare il dominio, asintoti ed eventuali punti di non derivabilità; b Calcolare, se esistono,

Dettagli

Equazioni differenziali del primo ordine: casi particolari e teorema di esistenza per il problema di Cauchy

Equazioni differenziali del primo ordine: casi particolari e teorema di esistenza per il problema di Cauchy Equazioni differenziali del primo ordine: casi particolari e teorema di esistenza per il problema di Cauchy 10 maggio 2010 Supponiamo che f(x, y) sia una funzione continua definita in un rettangolo del

Dettagli

Si dimostri che la (*) possiede un unica soluzione (u n ) limitata.

Si dimostri che la (*) possiede un unica soluzione (u n ) limitata. Scuola Normale Superiore, ammissione al IV anno del corso ordinario Prova scritta di Analisi Matematica per Fisica, Informatica, Matematica 26 Agosto 2 Esercizio. Siano (a n ) e (b n ) successioni di numeri

Dettagli

Analisi Matematica 2 - A

Analisi Matematica 2 - A Analisi Matematica 2 - A Soluzione Appello scritto del 29 Gennaio 2013 Esercizio 1 (10 punti Si consideri il Problema di Cauchy { y = y + y(0 = 0, dove y è la funzione incognita ed è la sua variabile.

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA Corso di Analisi Matematica III - 9 CFU C.d.S. Triennale in Matematica A.A. 2016/2017 I Esercitazione 12 Aprile 2017

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA Corso di Analisi Matematica III - 9 CFU C.d.S. Triennale in Matematica A.A. 2016/2017 I Esercitazione 12 Aprile 2017 C.d.S. Triennale in Matematica A.A. 2016/2017 I Esercitazione 12 Aprile 2017 Esercizio 1. Data la successione di funzioni f n t = en1+t4 + e nt2 n 3 + e, t R, n1+t2 a determinare l insieme di convergenza

Dettagli

Daniela Lera A.A

Daniela Lera A.A Daniela Lera Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Matematica e Informatica A.A. 2016-2017 Problemi non lineari Definizione f : R R F : R n R m f (x) = 0 F(x) = 0 In generale si determina

Dettagli

FM1 - Equazioni differenziali e meccanica

FM1 - Equazioni differenziali e meccanica Corso di laurea in Matematica - Anno Accademico 2006/2007 FM1 - Equazioni differenziali e meccanica Prima prova d esonero (03-04-2006) CORREZIONE Esercizio 1. Lo spettro Σ(A) della matrice A si trova risolvendo

Dettagli

Esistenza ed unicità per equazioni differenziali

Esistenza ed unicità per equazioni differenziali Esistenza ed unicità per equazioni differenziali Per concludere queste lezioni sulle equazioni differenziali vogliamo dimostrare il teorema esistenza ed unicità per il problema di Cauchy. Faremo la dimostrazione

Dettagli

Analisi Matematica 2. Michele Campiti. Prove scritte di. Ingegneria Industriale a.a

Analisi Matematica 2. Michele Campiti. Prove scritte di. Ingegneria Industriale a.a Michele Campiti Prove scritte di Analisi Matematica 2 Ingegneria Industriale a.a. 20 202 Grafico della funzione f(x, y) := sin(2x 2 y) cos(x 2y 2 ) in [ π/2, π/2] 2 Raccolta delle tracce di Analisi Matematica

Dettagli

Dom. 1 Dom 2 Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale. Cognome: Nome: Matricola:

Dom. 1 Dom 2 Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale. Cognome: Nome: Matricola: Dom. Dom 2 Es. Es. 2 Es. 3 Es. Totale Analisi e Geometria Secondo appello 0 luglio 207 Docente: Gianni Arioli Numero Alfabetico: Cognome: Nome: Matricola: Prima parte a. Enunciare e dimostrare la formula

Dettagli

PARTICELLA LIBERA IN UNA DIMENSIONE. L equazione di Schrödinger per una particella libera in una dimensione è. t (x) = 2m t.

PARTICELLA LIBERA IN UNA DIMENSIONE. L equazione di Schrödinger per una particella libera in una dimensione è. t (x) = 2m t. 4/ PARTICELLA LIBERA 09/0 PARTICELLA LIBERA IN UNA DIMENSIONE L equazione i Schröinger per una particella libera in una imensione è ) i ħ t ψ ˆp t x) = m ψ t x). Poiché Ĥ ) i πħ) exp / ħ px = p m ) i πħ)

Dettagli

Il problema di Cauchy è alla base della teoria sulle equazioni differenziali le quali costituiscono uno dei capitoli centrali dell'analisi.

Il problema di Cauchy è alla base della teoria sulle equazioni differenziali le quali costituiscono uno dei capitoli centrali dell'analisi. E-school di Arrigo Amadori Analisi II Problema di Cauchy Il problema di Cauchy è alla base della teoria sulle equazioni differenziali le quali costituiscono uno dei capitoli centrali dell'analisi In generale,

Dettagli

AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE

AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE Sia g C 1 R 2 ), c R. L insieme γ = γ c := {x, y) R 2 : gx, y) = c} si chiama insieme

Dettagli

Teoria della misura Esercizi. 1. Teoremi di convergenza sotto il segno di integrale. n 1 + n 2 x 2. f n (x) =

Teoria della misura Esercizi. 1. Teoremi di convergenza sotto il segno di integrale. n 1 + n 2 x 2. f n (x) = Teoria della misura 215-215 Esercizi 1. Teoremi di convergenza sotto il segno di integrale Esercizio 1. Calcolare il Per ogni intero positivo n sia f n : R + R la funzione definita da n 1 + n 2 x 2. lim

Dettagli

Curve in R n. Curve parametrizzate.

Curve in R n. Curve parametrizzate. Curve in R n Generalmente ci sono ue moi per escrivere una curva in R n, ovvero è possibile scrivere un equazione parametrica o un equazione cartesiana. Esempio: una retta in R 2 può essere escritta in

Dettagli

CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni

CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni Prof. ssa Laura Pezza (A.A. 2017-2018) XXXII Lezione del 21.05.2018 http://www.dmmm.uniroma1.it/ laura.pezza 1 1. Metodo

Dettagli

Correzione del compito di Analisi 1 e 2 del giorno 09/06/2017

Correzione del compito di Analisi 1 e 2 del giorno 09/06/2017 Correzione del compito di Analisi e 2 del giorno 9/6/27 Stra Federico 5 giugno 27 Esercizio Studiare, al variare di α R e R, la convergenza assoluta e la convergenza semplice della serie n n sin/n cos/n

Dettagli

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria Formule di Taylor Ottobre 2012

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria Formule di Taylor Ottobre 2012 Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1 Federico Lastaria federico.lastaria@polimi.it Formule di Taylor Ottobre 2012 Indice 1 Formule di Taylor 1 1.1 Il polinomio di Taylor...............................

Dettagli

non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da

non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da NOTE INTEGRATIVE PER IL CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 ANNO ACCADEMICO 2012/13 NOTE SULLA CONTINUITÀ UNIFORME D.BARTOLUCCI, D.GUIDO Sia f(x) = x 3, x [ 1, 1]. Si ha 1. La continuità uniforme x 3 y 3 = x

Dettagli

22. Integrazione numerica

22. Integrazione numerica . Integrazione numerica I metodi di integrazione numerica per le equazioni differenziali consistono nel determinare schemi ricorrenti che generano orbite discrete vicine a quelle esatte. Uno schema di

Dettagli

= x + x 0 2x 0 per x x 0,

= x + x 0 2x 0 per x x 0, Lezione el 17 ottobre. Derivate 1. Derivata i una funzione in un punto Definizione 1 Sia f una funzione efinita in un intorno I i un punto x 0. Per ciascun x I con x = x 0 consieriamo: l incremento a x

Dettagli

Nome, Cognome: punti totali possibili, 50 punti corrispondono alla nota massima.

Nome, Cognome: punti totali possibili, 50 punti corrispondono alla nota massima. Nome, Cognome:................................................................ 55 punti totali possibili, 5 punti corrisponono alla nota massima. 3 ottobre 23 ing. Ivan Furlan . Controllo i un oscillatore

Dettagli

Consideriamo il seguente sistema di equazioni differenziali ordinarie (ODE) ai valori iniziali:

Consideriamo il seguente sistema di equazioni differenziali ordinarie (ODE) ai valori iniziali: Capitolo 1 PROBLEMI INIZIALI PER ODE Consideriamo il seguente sistema di equazioni differenziali ordinarie (ODE) ai valori iniziali: { y (t) = f(t, y(t)), t t f (1.1) y( ) = y 0 dove f : [, t f ] R m R

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi ESERCIZIO (6 PUNTI) METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 4 SETTEMBRE 4 Si calcoli l integrale S = Γ Re(z) z 4 + z, con Γ = {z : z = Re iθ, θ [, π]}

Dettagli

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A )

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A ) Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A. 2013-2014) Metodi Numerici Appunti delle lezioni: Sistemi non lineari Docente Vittoria Bruni Email: vittoria.bruni@sbai.uniroma1.it Ufficio: Via A.

Dettagli

5.3 Alcune classi di funzioni integrabili

5.3 Alcune classi di funzioni integrabili 3. Si verifichi che per ogni f, g : [a, b] R si ha f g = g + (f g) 0, f g = f + g f g; dedurne che se f, g R(a, b) allora f g, f g R(a, b). [Traccia: si osservi che basta verificare che f 0 R(a, b), e

Dettagli

Sistemi di equazioni dierenziali ordinarie

Sistemi di equazioni dierenziali ordinarie 4 Giugno 2012 - Lab. i Complementi i Matematica e Calcolo Numerico Sistemi i equazioni ierenziali orinarie Inice 1 Cinetica i una reazione con intermeio 1 2 Cinetica i un ciclo catalitico 6 1 Cinetica

Dettagli

ANALISI VETTORIALE COMPITO IN CLASSE DEL 8/11/2013

ANALISI VETTORIALE COMPITO IN CLASSE DEL 8/11/2013 ANALISI VETTORIALE COMPITO IN CLASSE DEL 8//3 Premessa (Cfr. gli Appunti di Analisi Vettoriale / del Prof. Troianiello) Nello studio degli integrali impropri il primo approccio all utilizzo del criterio

Dettagli

Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 18 Giugno 2018 Soluzioni Scritto. f(x) = ( ln 1 + x + 1 ) =

Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 18 Giugno 2018 Soluzioni Scritto. f(x) = ( ln 1 + x + 1 ) = Calcolo I - Corso di Laurea in Fisica - 8 Giugno 08 Soluzioni Scritto ) Data la funzione fx) = ln + x + ) a) Calcolare il dominio, asintoti ed eventuali punti di non derivabilità; b) Calcolare, se esistono,

Dettagli

B. C. D. A B C. d 2. d 1 B. C. 4. Il campo elettrico nella Regione II ha modulo A. 0 A Il campo elettrico nella Regione III è un vettore

B. C. D. A B C. d 2. d 1 B. C. 4. Il campo elettrico nella Regione II ha modulo A. 0 A Il campo elettrico nella Regione III è un vettore Facoltà i Ingegneria a prova in itinere i Fisica II 9.. Esercizio n. Tra ue piani isolanti, inefiniti e paralleli, aventi ensità i carica superficiale rispettivamente e, viene introotta una lastra metallica

Dettagli

ε = ε = x TFA A048. Matematica applicata Incontro del 16 aprile 2014, ore 17-19

ε = ε = x TFA A048. Matematica applicata Incontro del 16 aprile 2014, ore 17-19 TFA A048. Matematica applicata Incontro el 16 aprile 014, ore 17-19 Appunti i iattica ella matematica applicata all economia e alla finanza. Funzioni (i una variabile) utilizzate nello stuio ell Economia

Dettagli

Capitolo III : Calcolo differenziale

Capitolo III : Calcolo differenziale Liceo Lugano, 0-0 4B (Luca Rovelli) Capitolo III : Calcolo ifferenziale La tangente a una curva Ricora innanzitutto ce, se f : y = m + q è una funzione affine, il numero reale m rappresenta il coefficiente

Dettagli

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del c.1.

Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Matematica - A.A Prova scritta di Analisi Matematica II del c.1. Prova scritta di Analisi Matematica II del 14-07-1999 - c.1 1) Sia (d n ) una successione di numeri reali tali che inf d n > 0. Studiare il carattere della serie + n=1 al variare del parametro reale positivo

Dettagli

2. Analisi di un sistema caotico

2. Analisi di un sistema caotico . Analisi i un sistema caotico. Ricostruzione ello spazio elle fasi Il primo problema a risolvere nell analisi i un sistema caotico è la ricostruzione ello spazio elle fasi a partire a un segnale monoimensionale.

Dettagli

Soluzioni degli esercizi del primo esonero di Analisi Matematica 4 Anno Accademico 2016/17

Soluzioni degli esercizi del primo esonero di Analisi Matematica 4 Anno Accademico 2016/17 Soluzioni degli esercizi del primo esonero di Analisi Matematica 4 Anno Accademico 06/7 Scriverò qui le soluzioni degli servizi del primo esonero di Analisi Matematica 4. Due avvertenze. Ricordo che ho

Dettagli

Esame di Analisi Matematica Prova scritta del 9 giugno 2009

Esame di Analisi Matematica Prova scritta del 9 giugno 2009 Prova scritta del 9 giugno 2009 A1 Data la funzione f(x) = x2 3 e x, (f) determinare in base al grafico di f il numero delle soluzioni dell equazione f(x) = λ al variare di Calcolare un valore approssimato

Dettagli

Funzione derivabile. La derivata.

Funzione derivabile. La derivata. Funzione derivabile. La derivata. Dati: f I R funzione; I R intervallo aperto ; x 0 I. Definizione (Derivata come limite del rapporto incrementale) Se esiste finito (cioè, non + o ) il limite del rapporto

Dettagli

METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2005/2006 Prof. C. Presilla. Prova in itinere 2 marzo 2006

METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2005/2006 Prof. C. Presilla. Prova in itinere 2 marzo 2006 METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 005/006 Prof. C. Presilla Prova in itinere marzo 006 Cognome Nome penalità esercizio voto 3 4 5 6 Determinare e graficare il luogo ei punti z el piano comp- Esercizio

Dettagli

Registro delle lezioni

Registro delle lezioni 2 Registro delle lezioni Lezione 1 17 gennaio 2006, 2 ore Notazione dell o piccolo. Polinomio di Taylor di ordine n con resto in forma di Peano per funzioni di classe C n. Polinomio di Taylor di ordine

Dettagli

Si considera un corpo solido a forma di parallelepipedo, di spessore d [m] e facce maggiori con superficie S [m 2 ], tale che sia T 1

Si considera un corpo solido a forma di parallelepipedo, di spessore d [m] e facce maggiori con superficie S [m 2 ], tale che sia T 1 I sistemi termici La resistenza termica Se ue corpi aventi temperature iverse vengono messi a contatto, si ha un passaggio i quantità i calore al corpo a temperatura maggiore verso quello a temperatura

Dettagli

90 0 L F s (Lavoro motore- lavoro positivo) n n

90 0 L F s (Lavoro motore- lavoro positivo) n n Lavoro i una Forza. Siano ata una Forza costante F, applicata a corpo i massa m e sia s, il suo spostamento rettilineo el corpo, si chiama lavoro ella forza il prootto scalare tra la forza e lo spostamento.

Dettagli

Calcolo Numerico con elementi di programmazione

Calcolo Numerico con elementi di programmazione Calcolo Numerico con elementi di programmazione (A.A. 2014-2015) Appunti delle lezioni sui metodi per la soluzione di sistemi di equazioni non lineari Sistemi di equazioni non lineari Un sistema di equazioni

Dettagli

1 Massimi e minimi per funzioni di n variabili

1 Massimi e minimi per funzioni di n variabili Corso di laurea in Fisica A.A. 2008/09 Contenuto sintetico del corso di Analisi Matematica II-B 1 Massimi e minimi per funzioni di n variabili 1.1 Massimi e minimi relativi 1.1.1 Condizioni al primo ordine

Dettagli

ESERCIZIO n.10. H 6cm d 2cm. d d d

ESERCIZIO n.10. H 6cm d 2cm. d d d ESERCZO n.1 Data la sezione riportata in Figura, eterminare: a) gli assi principali centrali i inerzia; b) l ellisse principale centrale i inerzia; c) il nocciolo centrale i inerzia; ) i momenti i inerzia

Dettagli

Coppia differenziale con BJT e carico passivo

Coppia differenziale con BJT e carico passivo oppia ifferenziale con BJ e carico passivo tensione ifferenziale e i moo comune: v v v B1 B v M v + v B1 B risposta al segnale i moo comune G. Martines 1 oppia ifferenziale con BJ e carico passivo Saturazione

Dettagli

ANALISI MATEMATICA 3. esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011

ANALISI MATEMATICA 3. esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011 esercizi assegnati per la prova scritta del 31 gennaio 2011 Esercizio 1. Per x > 0 e n N si ponga f n (x) = ln ( n 5 x ) a) Provare l integrabilità delle funzioni f n in (0, + ). 3 + n 4 x 2. b) Studiare

Dettagli

Prova scritta di Analisi Matematica III

Prova scritta di Analisi Matematica III 18 luglio 2016 f n (x) = 1 n e (x n)2 (x R, n N ). 2. Si scriva la disuguaglianza di Bessel per la funzione f, periodica di periodo 2π, tale che 0 x [ π, 0) f (x) = 2 x x [0, π). 3. Si consideri l equazione

Dettagli

Esercitazioni del 18 marzo Calcolo della curvatura di un arco di curva regolare γ in R 3

Esercitazioni del 18 marzo Calcolo della curvatura di un arco di curva regolare γ in R 3 Esercitazioni el 18 marzo 2013 Calcolo ella curvatura i un arco i curva regolare γ in R 3 Consieriamo un arco i curva regolare γ, escritta analiticamente a una parametrizzazione α : I R 3, con I intervallo

Dettagli

1 EQUAZIONI DI MAXWELL

1 EQUAZIONI DI MAXWELL 1 EQUAZIONI DI MAXWELL Il campo elettromagnetico è un campo i forze. Può essere utile utilizzare una efinizione oparativa i campo: iciamo che in unazona ello spazio è presente un campo seèutile associare

Dettagli

R = { (x, y) R 2 a x < b, c y < d } = [a, b[ [c, d[ è definita come

R = { (x, y) R 2 a x < b, c y < d } = [a, b[ [c, d[ è definita come 5 Integrali La teoria dell integrazione in R 2 si costruisce a partire dalla nozione geometrica di area di un rettangolo Def 1 La misura (o area del rettangolo R è definita come R = (x, y R 2 a x < b,

Dettagli

APPUNTI DI FISICA MATEMATICA A.A. 2014/15

APPUNTI DI FISICA MATEMATICA A.A. 2014/15 APPUNTI DI FISICA MATEMATICA A.A. 214/15 PARTE PRIMA: SISTEMI MECCANICI I Introuzione e richiami i cinematica In questa prima parte el corso si applicano metoi matematici rigorosi nell ambito i moelli

Dettagli

Esercizi proposti di Fondamenti di Automatica - Parte 2

Esercizi proposti di Fondamenti di Automatica - Parte 2 Esercizi proposti i Fonamenti i Automatica - Parte Febbraio 5 Es. Dimostrare che le matrici A, a elementi reali, e A D, a elementi complessi, sono simili. α ω α + ω A, A ω α D α ω Es. Calcolare e A t e

Dettagli

CAPITOLO 24. Il modello di Friedmann Le equazioni di questo modello sono la (23 7) e la (23 4): R + k. Ṙ 2 + k = R

CAPITOLO 24. Il modello di Friedmann Le equazioni di questo modello sono la (23 7) e la (23 4): R + k. Ṙ 2 + k = R CAPITOLO 24 Dinamica cosmologica Nel cap. prec. abbiamo scritto le equazioni inamiche per un universo omogeneo e isotropo, e abbiamo iscusso i iversi contributi alla materia. Vogliamo ora stuiare l evoluzione

Dettagli

COGNOME: NOME: MATR.: 1. Si consideri la serie di Fourier data da n 2

COGNOME: NOME: MATR.: 1. Si consideri la serie di Fourier data da n 2 COGNOME: NOME: MATR.: Ingegneria Aerospaziale. Analisi Matematica 2. Compito del 16 febbraio 2019 - PARTE A 1. Si consideri la serie di Fourier data da n 2 sin(2nt). Diamo per buono che esiste il limite

Dettagli

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A )

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A ) Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A. 2018-2019) Metodi Numerici Appunti delle lezioni: Sistemi non lineari Docente Vittoria Bruni Email: vittoria.bruni@sbai.uniroma1.it Ufficio: Via A.

Dettagli

ESERCIZIO n.10. H 6cm d 2cm. d d d

ESERCIZIO n.10. H 6cm d 2cm. d d d Esercizi svolti i geometria elle aree Alibrani U., Fuschi P., Pisano A., Sofi A. ESERCZO n.1 Data la sezione riportata in Figura, eterminare: a) gli assi principali centrali i inerzia; b) l ellisse principale

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali Hynek Kovarik Università di Brescia Analisi Matematica 2 Hynek Kovarik (Università di Brescia) Equazioni differenziali Analisi Matematica 2 1 / 42 Equazioni differenziali Un equazione

Dettagli

In questo capitolo verrà studiato il problema descritto dal seguente Hamiltoniano:

In questo capitolo verrà studiato il problema descritto dal seguente Hamiltoniano: Capitolo Oscillatore Armonico In questo capitolo verrà stuiato il problema escritto al seguente Hamiltoniano: H = p m + mω x corrisponente, classicamente, a un oscillatore armonico i massa m e frequenza

Dettagli

8. Muri di sostegno e NTC 2008

8. Muri di sostegno e NTC 2008 8. Muri i sostegno e NTC 008 Normativa (NTC 008, par. 5.3..) Le combinazioni i carico per le azioni sono poste nella forma: F = γ G G + γ G G + γ Q Q + γ Q Q + γ Q3 Q 3 +... Le spinte ella terra e ell

Dettagli

2n n 4 cos(2nt). Allora f è derivabile. Perchè? 2. Si consideri la seguente serie trigonometrica f(t) := (2p.)

2n n 4 cos(2nt). Allora f è derivabile. Perchè? 2. Si consideri la seguente serie trigonometrica f(t) := (2p.) COGNOME: NOME: MATR.: Ingegneria Aerospaziale. Analisi Matematica 2. Compito del 30 giugno 2018 - PARTE A 1. Sia f : R 2 R 2 definita da: f(x, y) = (2x 3y, x 2 y 3 ). Allora f è invertibile in un intorno

Dettagli

Equazioni differenziali e teoria della misura

Equazioni differenziali e teoria della misura SISSA Area Matematica Esame di ammissione per il corso di Analisi Matematica, Modelli e Applicazioni 2 settembre 23 Il candidato risolva CINQUE dei seguenti problemi, e indichi chiaramente sulla prima

Dettagli

La determinazione delle radici in forma chiusa non è sempre possibile (già per polinomi di ordine 5 non è generalmente possibile).

La determinazione delle radici in forma chiusa non è sempre possibile (già per polinomi di ordine 5 non è generalmente possibile). SOLUZIONE DI EQUAZIONI NON-LINEARI Molti problemi sono espressi nella forma f(x) = 0 con f(x) funzione non lineare (es. log(x 2 + a) + b cos x = 0, x 5 + ax 3 + b = 0) La determinazione delle radici in

Dettagli

APPELLO B AM1C 14 LUGLIO f(x) = xe 1

APPELLO B AM1C 14 LUGLIO f(x) = xe 1 Cognome e nome APPELLO B AM1C 14 LUGLIO 2009 Esercizio 1. Sia data la funzione f(x) = xe 1 log x. (a) Determinarne: insieme di esistenza e di derivabilità, limiti ed eventuali asintoti, eventuali massimi,

Dettagli

Programma di Analisi Matematica 2

Programma di Analisi Matematica 2 Programma di Analisi Matematica 2 Corso di Laurea in Matematica A.A. 2017/18 1. Integrali impropri del primo tipo 2. Integrali impropri del secondo tipo 3. Teorema del confronto per gli integrali impropri

Dettagli

ESERCIZI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI - FOGLIO N. 4

ESERCIZI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI - FOGLIO N. 4 ESERCIZI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI - FOGLIO N. 4 CDL IN MATEMATICA, A.A. /3 (A. MALUSA) Esercizio. Sia f C(A, R n ), A R R n aperto. Dimostrare che le iterate di Picard relative al problema di Cauchy

Dettagli

ANALISI UNO (A.A. 2008/2009, Docente: S. Finzi Vita) Programma svolto settimanalmente

ANALISI UNO (A.A. 2008/2009, Docente: S. Finzi Vita) Programma svolto settimanalmente ANALISI UNO (A.A. 2008/2009, Docente: S. Finzi Vita) Programma svolto settimanalmente 2-6 Marzo (8 ore) Gli assiomi dei numeri reali. Osservazioni sull assioma di continuità: altre formulazioni e loro

Dettagli

Capitolo 9. Le equazioni cardinali. 9.1 Equazioni cardinali e moti rigidi

Capitolo 9. Le equazioni cardinali. 9.1 Equazioni cardinali e moti rigidi Capitolo 9 Le equazioni carinali Stuiamo la inamica i sistemi composti a punti materiali e corpi rigii, eventualmente soggetti a altri vincoli. Lo stuio è svolto utilizzano le equazioni carinali. Mostriamo

Dettagli