Le Galassie (II) Lezione 16

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le Galassie (II) Lezione 16"

Transcript

1 Le Galassie (II) Lezione 16

2 Sistemi non collisionali Consideriamo un sistema stellare: questo è costituto da un numero molto grande di stelle (es ) le cui dimensioni sono trascurabili rispetto alle dimensioni tipiche dei sistemi stellari stessi (R ~ cm - Rgal~kpc = cm). Le stelle possono quindi essere considerate come un gas di particelle puntiformi. Tuttavia, c è una differenza fondamentale tra i gas di stelle (galassie) ed i gas reali (atomi o molecole in una scatola): la natura delle forze di interazione tra le particelle in esame. L interazione tra due atomi o molecole è a corto raggio; le forze si manifestano solo quando le molecole sono molto vicine tra loro (collisione) per cui le particelle tra una collisione e la successiva si muovono di moto rettilineo uniforme. L interazione tra due stelle invece è di tipo gravitazionale e pertanto è a lungo raggio e spesso il contributo maggiore all attrazione viene da stelle a più grande distanza r se la loro massa è tale da vincere la caduta come r - rispetto alle stelle più vicine.

3 Sistemi non collisionali Di conseguenza, se le collisioni tra singole stelle sono poco importanti, possiamo considerare il moto di ogni stella come se accelerasse in modo regolare (e non in modo impulsivo come durante le collisioni) nel campo gravitazionale generato da una distribuzione continua di massa (e non una somma di delte di Dirac, cosa che dovrei fare se le collisioni con le singole stelle fossero importanti). Cerchiamo di ottenere una stima dell ordine di grandezza della differenza di velocità tra il moto di una stella dopo la collisione con una stella di campo e la velocità che avrebbe se la massa delle stelle fosse distribuita in modo uniforme. Una stella passa entro una distanza b da una stella di campo e la sua velocità viene variata di δv; assumiamo che la stella di campo resti fissa durante la collisione e che δv/v << 1; in questo caso possiamo considerare la traiettoria rettilinea e δv deve essere perpendicolare a v perchè lungo la traiettoria rettilinea le componenti parallele della forza mediamente sono nulle.

4 Sistemi non collisionali Ponendo l origine del tempo nell istante di massimo avvicinamento tra le due stelle e l origine della coordinata x nel punto in cui questo avviene otteniamo (m massa delle stelle) F? = Gm b + x cos = Per le leggi di Newton v = Gm b Z +1 1 b ' b? = Gm v Gm b Gm = (b + x ) 3/ b m d~v dt = ~ F con la sostituzione s = vt/b dt Gm = [1 + (vt/b) ] 3/ bv v = 1 m Z +1 " Z # 3/ vt b F? dt ds Gm = (1 + s ) 3/ bv In pratica la variazione di velocità è pari all accelerazione alla distanza minima (G m /b ) moltiplicata la durata dell accelerazione (b/v ). Notare che la nostra approssimazione di traiettoria rettilinea cade quando v v ' 1

5 Sistemi non collisionali Ora la densità superficiale delle stelle nella galassia è dell ordine di N/πR con N numero di stelle e R raggio della galassia; pertanto in un attraversamento della galassia la stella in esame subisce un numero di incontri con parametro di impatto tra b e b+db pari a n = N N b db = R R bdb Ognuno di questi incontri produce una perturbazione della δv velocità, ma poiché queste perturbazioni sono distribuite casualmente nel piano perpendicolare alla velocità la loro media è nulla. Tuttavia non è nulla la variazione quadratica media della velocità che, dopo un attraversamento della galassia, considerando sempre incontri con parametro di impatto tra b e b+db è v = i v i ' v n = Gm bv N R bdb

6 Sistemi non collisionali Infine integrando tra il minimo ed il massimo parametro di impatto otteniamo la variazione totale di velocità ad ogni singolo attraversamento della galassia v = Z bmax b min v ' 8N Gm Rv ln con il logaritmo di Coulomb dato da ln =ln bmax b min =ln R b star Il logaritmo diverge per bmin=0 e bmax= ; ma possiamo considerare bmin pari a b valore trovato in cui δv/v = 1 e bmax = R, dimensione della galassia. Questi incontri a due corpi causano un tipo di processo diffusivo per la stella in esame che è distinta dall accelerazione regolare dovuta alla distribuzione complessiva della massa del sistema stellare (considerata continua). Questo processo diffusivo è chiamato two-body relaxation dal momento che è il risultato di collisioni multiple a due corpi.

7 Sistemi non collisionali La velocità tipica di una stella in una galassia la possiamo stimare come quella di una particella in orbita circolare ai bordi della galassia v GNm R Da cui ricaviamo che v v 8ln N = 8ln(R/b?) N n relax ' = 8lnN N Se la stella subirà molte collisioni con molti passaggi nella galassia, la velocità cambierà approssimativamente di Δv ad ogni attraversamento per cui il numero di collisioni necessarie a cambiare v di una valore pari a se stesso è dato da v v TOT = n relax v v =1 N 8lnN Definiamo quindi il tempo di rilassamento (relaxation time) t relax = n relax t cross ' 0.1N ln N t cross

8 Sistemi non collisionali dove abbiamo definito il tempo di attraversamento ed abbiamo ricavato Λ utilizzando le espressioni per b e v t cross = R v = R Rv b? Gm N t relax ' 0.1N ln N t cross Dopo un tempo pari a trelax l effetto cumulativo delle piccole perturbazioni dovute alle collisioni con le singole stelle avrà cambiato significativamente la velocità rispetto alla v che si avrebbe per il potenziale dovuto ad una distribuzione continua di massa. Dopo trelax la stella avrà perso memoria delle sue condizioni iniziali! Le galassie hanno tipicamente N~10 11 stelle e età pari ad alcuni centinaia di tempi di attraversamento, per cui le collisioni sono del tutto trascurabili eccetto che nelle regioni centrali più dense (trelax ~ tcross). Al contrario negli ammassi globulari N~10 5 e tcross~1myr per cui il tempo di rilassamento può influenzare significativamente la struttura dell ammasso la cui età è ~10 Gyr (trelax ~900 tcross ~0.9 Gyr). In tutti questi sistemi la dinamica su tempi <trelax è quella di un sistema senza collisioni in cui le particelle si muovono semplicemente sotto l azione di un campo gravitazionale generato da una distribuzione continua di massa piuttosto che da una raccolta di masse puntiformi.

9 Densità dalla Fotometria La brillanza superficiale osservata di una galassia può essere convertita in densità di luminosità facendo delle assunzioni sulla struttura tridimensionale della galassia stessa. Supponiamo che la galassia abbia simmetria sferica. N N P s P E r R r Z piano del cielo vista di lato La brillanza superficiale osservata in P [ Σ(r) ] sul piano del cielo alla distanza proiettata r dal centro, è pari all integrale della densità di luminosità (luminosità/volume) lungo la linea di vista, ovvero lungo la direzione perpendicolare al piano del cielo (r) = Z +1 1 J(s)ds = Z +1 A. Marconi Introduzione all Astrofisica 01/013 r J(R)R p R r dr s = p R r 9

10 Densità dalla Fotometria (r) = Z +1 r J(R)R p dr Σ(r) è osservata, J(R) è ingognita R r Questa è una equazione integrale di Abel con soluzione: J(r) = 1 Z +1 R d (r) dr dr p r R Questo approccio può essere generalizzato agli sferoidi assissimmetrici oblati o prolati che sono una migliore approssimazione di una vera galassia. x z a c b=a y Oblato: a = b > c Prolato: a = b < c La struttura ellissoidale più generale è triassiale: a = b < c Se la galassia ha una struttura a disco sottile allora (r) ' J(R) R r = R A. Marconi Introduzione all Astrofisica 01/013 10

11 Orbite delle stelle Dalla fotometria otteniamo quindi la densità di luminosità che possiamo convertire in densità di massa assumendo (o tenendo come parametro libero) un certo rapporto massa/luminosità Γ; ρ(r) = Γ J(r) ρ(r) è la densità di massa della galassia, composta da stelle, gas, materia oscura; l ho ricavata come una distribuzione continua ma, per quanto detto sulle galassie come sistemi non collisionali, questo è corretto. Allora posso ricavare il potenziale gravitazionale dall equazione di Poisson r (~r) =4 G (~r) E quindi l orbita di una stella sarà data da con opportune condizioni iniziali. Per esempio si possono assegnare alla stella valori definiti di energia e momento angolare all istante iniziale. Il moto non è quello di una massa test attorno ad una massa puntiforme ma è quello di una massa test in una distribuzione continua di massa, per cui le orbite non sono più semplici come nel caso del problema di Keplero. m d ~r dt = m~ r Esempio di orbita in potenziale assisimmetrico (riferimento cilindrico con R, z, ϕ)

12 La funzione di distribuzione Per quanto sia possibile calcolare le orbite delle stelle (problema di calcolo numerico), non è pensabile di seguire le orbite di ~10 11 stelle. Allora è necessario un approccio statistico che si avvantaggia del fatto che la distribuzione di massa la possiamo considerare continua. Consideriamo lo spazio delle fasi ovvero localizziamo ogni stella nello spazio con coordinate (r,v) Consideriamo la funzione di distribuzione f(r,v,t) che fornisce la probabilità di trovare una stella in un determinato volumetto dello spazio delle fasi Z dp = f(~x, ~v ; t)d 3 ~x d 3 ~v f(~x, ~v ; t)d 3 ~x d 3 ~v =1 Z La densità di probabilità di trovare una stella in x è (~x) = f(~x, ~v; t)d 3 ~v La densità di probabilità di trovare una stella in x con velocità v è (dal teorema di Bayes) f(~x, ~v) P ~x (~v) =P (~v ~x) = (~x) Integrando f possiamo trovare quindi tutte le grandezze che misuriamo sperimentalmente come brillanza superficiale e dispersione di velocità

13 La funzione di distribuzione Tutte le altre grandezza da confrontare con i valori osservati si ottengono integrando la funzione di distribuzione. I momenti di qualsiasi grandezza Q sono Z Z Z hq(~x, t)i = d 3 1 ~vq(~x, ~v)p (~v ~x) = d 3 ~vq(~x, ~v)f(~x, ~v, t) Z Z (~x) hq(t)i = d 3 ~x d 3 ~vq(~x, ~v)f(~x, ~v, t) Supponiamo di avere un riferimento con x,y piano del cielo e z direzione della linea di vista. Densità di massa (N stelle di Z massa m) (~x) =Nm (~x) =Nm f(~x, ~v; t)d 3 ~v Dispersione di velocità totale Z Z hvi i = d 3 ~x d 3 ~vvi f(~x, ~v, t) Brillanza superficiale (l luminosità stella; z coordinate lungo la linea di Z Z Z vista vedi anche relazione ρ-σ ) h (x, y)i = Nl? d 3 ~vdz f(~x, ~v, t)

14 La funzione di distribuzione Troviamo adesso l equazione che soddisfa la funzione di distribuzione. Consideriamo w = (q,p) generico insieme coordinate canoniche che definisca lo spazio delle fasi nel tempo, se non ci sono processi che aumentano o distruggono le stelle, f (densità di probabilità) varia solo per il flusso attraverso le superfici del volumetto dw dello spazio delle fasi una cosa analoga l avevamo trovata per la densità di massa dell @~x ( ~x) =0 ~ ~v = ~x pertanto l equazione per @~w (f (f ~w =(~q, ~p) (f ~p)

15 La funzione di distribuzione sviluppando la derivata ed utilizzando le equazioni di moto si (f ~w) e quindi l equazione per @t =0 abbiamo cioè trovato che il flusso di probabilità nello spazio delle fasi è incompressibile d f(~x, ~v, t) =0 dt d ricordiamo che per i fluidi era dt = ~ r ~v

16 L equazione di Boltzmann Abbiamo trovato l equazione di Boltzmann d f(~x, ~v, t) =0 dt dove la derivata è quella Lagrangiana estesa allo spazio delle f(~x, ~v, t)+[(~x, @ )]f(~x, ~v, t) ovvero, utilizzando il II principio della dinamica per insieme di stelle autogravitante r + ~v ~rf ~ =0 ~a = ~ r (~x) inoltre il potenziale gravitazionale è dato dall equazione di Poisson (~r) =4 G (~r) =4 GNm Z d 3 ~vf(~x, ~v, t) con N numero totale di stelle e m massa della singola stella.

17 Le equazioni di Jeans Prendendo i momenti dell equazione di Boltzmann si trovano le equazioni di Jeans, analoghe alle equazioni fluide (una trattazione analoga si può fare per i fluidi dimostrando le equazioni v i =0 v i ) v j iv j ) j n(~x) =N (~x) =N v i v j (~x) = 1 (~x) Z Z è un insieme incompleto, conoscendo potenziale e densità ci sono 9 funzioni incognite (3 vi, 6 componenti del tensore simmetrico vij) e 4 equazioni indipendenti. Occorrono delle assunzioni per chiudere il sistema (es. simmetria sferica) ma le assunzioni sbagliate possono portare risultati sbagliati! v j v i v j f(~x, ~v; t)d 3 ~v v i (~x) = 1 (~x) (v i v i )(v j v j )f(~x, ~v; t)d 3 ~v velocità media direzione j tensore dispersione velocità v i v i = i dispersione Z velocità lungo i v i f(~x, ~v; t)d 3 ~v

18 La sfera isoterma Consideriamo un sistema stellare a simmetria sferica e stazionario, ovvero f = f(r, v, t), cioè f dipende solo da r e dal modulo della velocità ( ϕ=ϕ(r) ) L equazione di Boltzmann @r + ~v ~rf ~ =0 l equazione di Poisson apple @r =0 cerchiamo di vedere se esiste una soluzione tipo sfera isoterma. La distribuzione di Maxwell Boltzmann per un gas a temperatura T è f(~v)d 3 ~v = m k B T =4 G 3/ exp apple mv k B T 4 v dv dal modello cinetico del gas perfetto, per UN grado di libertà 1 m = 1 k BT

19 La sfera isoterma ovvero f(v)dv = 1 3/ exp apple v 4 v dv torniamo al gas di stelle e definiamo l energia per unità di massa E m = E m = 1 v + e consideriamo, in analogia alla distribuzione di Maxwell Boltzmann f(r, v) =n 0 1 3/ exp apple Em = n 0 1 3/ exp apple 1/v + verifichiamo che soddisfa l equazione = f 1 = f 1 =0 da cui l equazione è chiaramente soddisfatta!

20 La sfera isoterma Dobbiamo ancora soddisfare l equazione di Poisson per trovare il potenziale. Ricaviamo Z la densità Z 1 (r) =mn f(r, v)d 3 ~v = mn f(r, v)4 v dv = n 0Nm exp ( ) 3/ = 4 0 exp ( ) 3/ Z exp p 8 v = 0 exp 4 v dv (r) ricordando che Z 1 0 x e ax dx = 1 4 r a 3 Si ottiene poi il potenziale per l equazione di Poisson da cui d r 1 d = 4 G dr dr r (r) = che è l equazione già vista per la sfera isoterma con soluzione singolare, che però è relativa al gas di stelle con dispersione di velocità lungo una direzione dello spazio (1 grado libertà) ln (r) 0 (r) = Gr

Le Galassie: proprietà dinamiche

Le Galassie: proprietà dinamiche Le Galassie: proprietà dinamiche Sistemi non collisionali Consideriamo un sistema stellare: questo è costituto da un numero molto grande di stelle (es. 10 7-10 1 ) le cui dimensioni sono trascurabili rispetto

Dettagli

Le Galassie: proprietà dinamiche

Le Galassie: proprietà dinamiche Le Galassie: proprietà dinamiche Sistemi non collisionali Consideriamo un sistema stellare: questo è costituto da un numero molto grande di stelle (es. 10 7-10 1 ) le cui dimensioni sono trascurabili rispetto

Dettagli

3. Modelli numerici di galassie

3. Modelli numerici di galassie Calcolo con Laboratorio II - a.a. 007/008 1 15/5/008 3. Modelli numerici di galassie [Riferimenti bibliografici: Galactic Dynamics (Binney & Tremaine), Numerical Recipes (Press et al.)] Per studiare l

Dettagli

Fondamenti di Astrofisica

Fondamenti di Astrofisica Fondamenti di Astrofisica Lezione 12 AA 2010/2011 Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Hubble Ultra-Deep Field (HUDF) Come visto nella prima lezione l HUDF è l esposizione più profonda

Dettagli

Energia interna. 1 se non durante gli urti

Energia interna. 1 se non durante gli urti Energia interna L energia interna E int di un sistema è la somma delle energie cinetiche e potenziali (dovute alle interazioni) delle particelle che lo compongono. In un gas ideale le particelle sono indipendenti:

Dettagli

Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1)

Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1) Gas ideale: velocità delle particelle e pressione (1) In un gas ideale le particelle sono considerate puntiformi e risentono di forze solo durante gli urti (perfettamente elastici) con le pareti del recipiente.

Dettagli

Corso di introduzione all Astrofisica

Corso di introduzione all Astrofisica Corso di introduzione all Astrofisica I modulo Prof. Giuseppe Bertin Anno accademico 9 Indice Il teorema del viriale. Problema....................................... Equazioni del moto e energia per sistemi

Dettagli

Indizi sull esistenza della Materia Oscura

Indizi sull esistenza della Materia Oscura Indizi sull esistenza della Materia Oscura Raffaele Pontrandolfi Corso di Astrosica e Particelle Elementari 2 Motivazione e Introduzione Dalla nucleosintesi primordiale sappiamo che la densità di materia

Dettagli

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.

Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D. Prova Scritta di Elettricità e Magnetismo e di Elettromagnetismo A. A. 2006-07 - 1 Febbraio 2008 (Proff. F.Lacava, C.Mariani, F.Ricci, D.Trevese) Modalità: - Prova scritta di Elettricità e Magnetismo:

Dettagli

Stati di aggregazione della materia. dal microscopico al macroscopico: struttura. interazioni GASSOSO. proprietà SOLIDO LIQUIDO

Stati di aggregazione della materia. dal microscopico al macroscopico: struttura. interazioni GASSOSO. proprietà SOLIDO LIQUIDO Stati di aggregazione della materia GASSOSO dal microscopico al macroscopico: struttura interazioni proprietà SOLIDO LIQUIDO Lo stato gassoso È uno dei tre stati di aggregazione della materia, caratterizzato

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA SCUOLA POLITECNICA FISICA GENERALE I

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA SCUOLA POLITECNICA FISICA GENERALE I FISICA GENERALE I - Sede di Spezia Prova A del 11/01/2016 ME 1 Un ragno di massa m R = 5.0 g usa il proprio filo come una liana (lunghezza L =10 cm). Partendo da fermo con il filo inclinato di un angolo

Dettagli

G. Bracco - Appunti di Fisica Generale

G. Bracco - Appunti di Fisica Generale Sistemi di punti materiali Finora abbiamo considerato solo un punto materiale ma in genere un corpo ha dimensione tale da non poter essere assimilato ad un punto materiale. E sempre opportuno definire

Dettagli

Anna M. Nobili: Lezioni Fisica 1 per Chimici a.a

Anna M. Nobili: Lezioni Fisica 1 per Chimici a.a Anna M. Nobili: Lezioni Fisica 1 per Chimici a.a. 2013-2014 26 Settembre 2013 Grandezze fisiche, dimensioni e unità di misura. Potenze di 10 e loro uso. 3 Ottobre 2013 Grandezze fisiche, dimensioni e

Dettagli

Docente: Alessandro Melchiorri

Docente: Alessandro Melchiorri Astronomia Lezione 26/11/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Sito web per slides lezioni: oberon.roma1.infn.it:/alessandro/astro2012/ Le lezioni astronomia012_*.pdf

Dettagli

Asteroide impatta la Terra. Cosa ci dice il Principio di Equivalenza?

Asteroide impatta la Terra. Cosa ci dice il Principio di Equivalenza? Matematica Open Source http://www.extrabyte.info Quaderni di Meccanica Analitica 2019 Asteroide impatta la Terra. Cosa ci dice il Principio di Equivalenza? Marcello Colozzo Indice 1 Introduzione 2 2 Il

Dettagli

, mentre alla fine, quando i due cilindri ruotano solidalmente, L = ( I I ) ω. . Per la conservazione, abbiamo

, mentre alla fine, quando i due cilindri ruotano solidalmente, L = ( I I ) ω. . Per la conservazione, abbiamo A) Meccanica Un cilindro di altezza h, raggio r e massa m, ruota attorno al proprio asse (disposto verticalmente) con velocita` angolare ω i. l cilindro viene appoggiato delicatamente su un secondo cilindro

Dettagli

parametri della cinematica

parametri della cinematica Cinematica del punto Consideriamo il moto di una particella: per particella si intende sia un corpo puntiforme (ad es. un elettrone), sia un qualunque corpo esteso che si muove come una particella, ovvero

Dettagli

Dinamica Rotazionale

Dinamica Rotazionale Dinamica Rotazionale Richiamo: cinematica rotazionale, velocità e accelerazione angolare Energia cinetica rotazionale: momento d inerzia Equazione del moto rotatorio: momento angolare e delle forze Leggi

Dettagli

Dinamica Rotazionale

Dinamica Rotazionale Dinamica Rotazionale Richiamo: cinematica rotazionale, velocità e accelerazione angolare Energia cinetica rotazionale: momento d inerzia Equazione del moto rotatorio: momento delle forze Leggi di conservazione

Dettagli

CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE. 9.1 Introduzione.

CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE. 9.1 Introduzione. CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE 9.1 Introduzione. Un altro tipo di forza piuttosto importante è la forza gravitazionale. Innanzitutto, è risaputo che nel nostro sistema di pianeti chiamato sistema solare il

Dettagli

MOMENTI DI INERZIA PER CORPI CONTINUI

MOMENTI DI INERZIA PER CORPI CONTINUI MOMENTI D INERZIA E PENDOLO COMPOSTO PROF. FRANCESCO DE PALMA Indice 1 INTRODUZIONE -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 MOMENTI

Dettagli

Distribuzione di densità

Distribuzione di densità Distribuzione di densità Distribuzione di densità in presenza di forze conservative. A F dx A La forza conservativa esterna agisce su ciascuno degli N componenti del gas all interno del volume Adx. La

Dettagli

x : p x,i = 2 MV 0 = MV 3 cosθ MV 4 cosθ 4 = p x,f y : p y,i = 0 = MV 3 sinθ 3 3 MV 4 sinθ 4 = p x,f

x : p x,i = 2 MV 0 = MV 3 cosθ MV 4 cosθ 4 = p x,f y : p y,i = 0 = MV 3 sinθ 3 3 MV 4 sinθ 4 = p x,f Esercizio 1 Il corpo 1 e il corpo 2, entrambi considerabili come puntiformi, si trovano su un piano orizzontale xy privo di attrito. Inizialmente, rispetto al sistema di riferimento inerziale x y, il corpo

Dettagli

Lavoro ed Energia. r A. < 0 --> lavoro resistente

Lavoro ed Energia. r A. < 0 --> lavoro resistente Lavoro ed Energia Lavoro di una forza 1) forza f indipendente dal punto di applicazione e dal tempo. Se il suo punto di applicazione effettua uno spostamento AB, si definisce lavoro della forza f = f AB

Dettagli

POLITECNICO DI MILANO Facoltà di Ingegneria Industriale Fondamenti di Fisica Sperimentale, a.a I a prova in itinere, 10 maggio 2013

POLITECNICO DI MILANO Facoltà di Ingegneria Industriale Fondamenti di Fisica Sperimentale, a.a I a prova in itinere, 10 maggio 2013 POLITECNICO DI MILANO Facoltà di Ingegneria Industriale Fondamenti di Fisica Sperimentale, a.a. 2012-13 I a prova in itinere, 10 maggio 2013 Giustificare le risposte e scrivere in modo chiaro e leggibile.

Dettagli

Dinamica del corpo rigido

Dinamica del corpo rigido Dinamica del corpo rigido Antonio Pierro Definizione di corpo rigido Moto di un corpo rigido Densità Momento angolare Momento d'inerzia Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete scrivere

Dettagli

Le equazioni funzionali sono equazioni in cui l incognita è una funzione.

Le equazioni funzionali sono equazioni in cui l incognita è una funzione. EQUAZIONI DIF F ERENZIALII Le equazioni funzionali sono equazioni in cui l incognita è una funzione. ESEMPIO. Trovare una funzione f : R! R tale che f(x) = f (x) per ogni x R. Come subito si vede, ogni

Dettagli

La struttura stellare ( II ) Lezione 4

La struttura stellare ( II ) Lezione 4 La struttura stellare ( II ) Lezione 4 Il trasporto radiativo dell energia Il gradiente di pressione P(r) che sostiene una stella è prodotto da un gradiente in ρ(r) e T(r) e quindi L(r), ovvero l energia

Dettagli

Prova Scritta di di Meccanica Analitica

Prova Scritta di di Meccanica Analitica Prova Scritta di di Meccanica Analitica 7 gennaio 015 Problema 1 Un punto di massa unitaria si muove sull asse x soggetto al potenziale V (x) = x e x a) Determinare le posizioni di equilibrio e la loro

Dettagli

FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria elettrica e ingegneria meccanica

FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria elettrica e ingegneria meccanica FACOLA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria elettrica e ingegneria meccanica Anno Accademico 009-010 Prova scritta dell esame di Fisica I (6/9 CFU) - 17 giugno 010 Risolvete i seguenti esercizi

Dettagli

All interno di una sfera di raggio R posta nel vuoto esiste una densità di carica ρ = ρ 0 distanza dal centro della sfera e ρ 0.

All interno di una sfera di raggio R posta nel vuoto esiste una densità di carica ρ = ρ 0 distanza dal centro della sfera e ρ 0. Esercizio 1 All interno di una sfera di raggio posta nel vuoto esiste una densità di carica ρ = ρ r 2 distanza dal centro della sfera e ρ. Determinare: 1. La carica totale della sfera 2. Il campo elettrico

Dettagli

Esercizio: pendolo sferico. Soluzione

Esercizio: pendolo sferico. Soluzione Esercizio: pendolo sferico Si consideri un punto materiale di massa m vincolato a muoversi senza attrito sulla superficie di una sfera di raggio R e soggetto alla forza di gravita. Ridurre il moto alle

Dettagli

Introduciamo il sistema di riferimento indicato in figura b) con F 1 = ( f, 0) ed F 2 = (f, 0). Se P = (x, y) la condizione (1) fornisce

Introduciamo il sistema di riferimento indicato in figura b) con F 1 = ( f, 0) ed F 2 = (f, 0). Se P = (x, y) la condizione (1) fornisce 1 L ellisse 1.1 Definizione Consideriamo due punti F 1 ed F 2 e sia 2f la loro distanza. L ellisse è il luogo dei punti P tali che la somma delle distanze PF 1 e PF 2 da F 1 ed F 2 è costante. Se indichiamo

Dettagli

Sulla superficie interna del guscio sferico (induzione totale) si avrà la carica indotta q distribuita uniformemente, quindi

Sulla superficie interna del guscio sferico (induzione totale) si avrà la carica indotta q distribuita uniformemente, quindi 1) Una sfera conduttrice di raggio r = 5 cm possiede una carica q = 10 8 C ed è posta nel centro di un guscio sferico conduttore, di raggio interno R = 20 cm, posto in contatto con la terra (a massa).

Dettagli

FM210 - Fisica Matematica I

FM210 - Fisica Matematica I FM21 - Fisica Matematica I Seconda Prova Scritta [16-2-212] Soluzioni Problema 1 1. Chiamiamo A la matrice del sistema e cerchiamo anzitutto gli autovalori della matrice: l equazione secolare è (λ + 2β)λ

Dettagli

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 08/07/2019

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 08/07/2019 Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 08/07/2019 Esercizio 1 Un asta rigida di lunghezza L = 0.8 m e massa M è vincolata nell estremo A ad un perno liscio ed è appesa all altro estremo

Dettagli

Esercizio 1. Compito B (Dati): M =0.9 kg, D =0.5 m, µ S =0.8, = 35, v = 1 m/s, k = 80 N/m, L =0.07 m. L =0.12 m

Esercizio 1. Compito B (Dati): M =0.9 kg, D =0.5 m, µ S =0.8, = 35, v = 1 m/s, k = 80 N/m, L =0.07 m. L =0.12 m Esercizio 1 Un corpo di massa, assimilabile ad un punto materiale, viene lanciato con velocità ~v 0 incognita, non parallela agli assi cartesiani. Quando il suo spostamento in direzione x rispetto alla

Dettagli

CAPITOLO 3 TEOREMA DI GAUSS

CAPITOLO 3 TEOREMA DI GAUSS CAPITOLO 3 3.1 Il concetto di flusso Una formulazione equivalente alla legge di Coulomb è quella stabilita dal teorema di Gauss, che trae vantaggio dalle situazioni nelle quali vi è una simmetria nella

Dettagli

Esercizi di Fisica II svolti in aula. Federico Di Paolo (22/02/2013)

Esercizi di Fisica II svolti in aula. Federico Di Paolo (22/02/2013) Esercizi di Fisica II svolti in aula Federico Di Paolo (22/02/203) Esercizio L elettrone e il protone hanno rispettivamente una massa di 9. 0 3 kg e, 67 0 27 kg. La loro carica elettrica è pari a.6 0 9

Dettagli

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 10 2.11.2016 Equazione di Poisson Metodo delle cariche immagine Anno Accademico 2016/2017 Equazione di Poisson Tramite

Dettagli

Soluzione. Il dominio E consiste nella parte di spazio contenuta nella sfera ma esterna al cono rappresentata in Figura 1. Infatti

Soluzione. Il dominio E consiste nella parte di spazio contenuta nella sfera ma esterna al cono rappresentata in Figura 1. Infatti Esercizio 1 (G. Ziglio). (6 punti) Calcolare il volume della porzione di spazio E interna alla sfera di equazione x 2 + y 2 + z 2 = 1 ed esterna al cono di equazione z 2 = x 2 + y 2 E = (x, y, z) R x 2

Dettagli

P = mg; F N = mg cosα; F A = µ d F N = µ d mg cosα.

P = mg; F N = mg cosα; F A = µ d F N = µ d mg cosα. Esercizio 1 a) Fissiamo un asse di riferimento x parallelo al piano inclinato, diretto verso l alto e con origine nella posizione iniziale del corpo alla base del piano. Sia m la massa del corpo, P la

Dettagli

FISICA (modulo 1) PROVA SCRITTA 02/02/2015. ESERCIZI (Motivare sempre i vari passaggi nelle soluzioni)

FISICA (modulo 1) PROVA SCRITTA 02/02/2015. ESERCIZI (Motivare sempre i vari passaggi nelle soluzioni) FISICA (modulo 1) PROVA SCRITTA 0/0/015 ESERCIZI (Motivare sempre i vari passaggi nelle soluzioni) E1. Due blocchi di massa m 1 e m sono posti sopra un piano orizzontale. Si considerino separatamente i

Dettagli

1) ELETTROSTATICA NEL VUOTO

1) ELETTROSTATICA NEL VUOTO 1) LTTROSTATICA NL VUOTO se le cariche non sono puntiformi d() = 1 ρ r. dτ 4πϵ, ( r ) r 7 3 454 6 la lezione precedente distribuzione di carica carica puntiforme (volumetto infinitesimo) ρ(r )= d(r )/dt

Dettagli

ESAME DI FISICA II- Sessione 16/07/2013 Compito per l Ordinamento 270 e i VV.OO.

ESAME DI FISICA II- Sessione 16/07/2013 Compito per l Ordinamento 270 e i VV.OO. ESAME DI FISICA II- Sessione 16/07/2013 Compito per l Ordinamento 270 e i VV.OO. PROBLEMA 1 Una lastra di dielettrico (a=b=1 cm; spessore 0.1 cm), in cui si misura un campo elettrico di 10 3 V.m -1, presenta

Dettagli

Esame di Fisica 2C Data: 16/09/2005. Fisica 2C. 16 settembre 2005

Esame di Fisica 2C Data: 16/09/2005. Fisica 2C. 16 settembre 2005 Fisica C 6 settembre 5 Leggere attentamente il testo e assicurarsi di rispondere a tutto quello che viene chiesto, incluse le eventuali risposte numeriche. ispondere alle domande e risolvere i problemi

Dettagli

Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011

Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011 Matteo Luca Ruggiero DIFIS@Politecnico di Torino Tutorato di Fisica 2 Anno Accademico 2010/2011 () 2 1.1 Una carica q è posta nell origine di un riferimento cartesiano. (1) Determinare le componenti del

Dettagli

= 2 (64 1) = 42 > 28.

= 2 (64 1) = 42 > 28. 9 LEZIONE 9 Esercizio 9.. Data una funzione y = f() = nell intervallo [, ], calcolare i valori e le aree dei rettangoli y = f(), y = f(), y = f() R = f(), R = f(), R = f(). Utilizzare il metodo dei rettangoli

Dettagli

Alcune applicazioni del teorema di Gauss

Alcune applicazioni del teorema di Gauss Alcune applicazioni del teorema di Gauss Diamo innanzitutto la definizione di flusso del vettore v attraverso la superficie S. Per cominciare col caso più semplice, consideriamo un fluido (per esempio,

Dettagli

Teoria dei mezzi continui

Teoria dei mezzi continui Teoria dei mezzi continui Il modello di un sistema continuo è un modello fenomenologico adatto a descrivere sistemi fisici macroscopici nei casi in cui le dimensione dei fenomeni osservati siano sufficientemente

Dettagli

POLITECNICO DI MILANO IV FACOLTÀ Ingegneria Aerospaziale Fisica Sperimentale A+B - III Appello 11 Febbraio 2008

POLITECNICO DI MILANO IV FACOLTÀ Ingegneria Aerospaziale Fisica Sperimentale A+B - III Appello 11 Febbraio 2008 POLICNICO DI MILANO IV FACOLÀ Ingegneria Aerospaziale Fisica Sperimentale A+B - III Appello 11 Febbraio 008 Giustificare le risposte e scrivere in modo chiaro e leggibile. Sostituire i valori numerici

Dettagli

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15

Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri. Lezione 15 Nuclei Galattici Attivi e Buchi Neri Lezione 15 Buchi neri nei nuclei galattici Nell ipotesi che gli AGN siano alimentati da accrescimento di massa su un buco nero l attività AGN deva lasciare un resto

Dettagli

Analisi di sequenze di immagini. Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete

Analisi di sequenze di immagini. Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete Analisi di sequenze di immagini Sequenze di immagini Il flusso ottico Corrispondenze discrete Stima del Movimento La stima del movimento introduce il tempo L'evoluzione temporale comporta un enorme incremento

Dettagli

Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton

Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton La Dinamica studia il moto dei corpi in relazione il moto con le sue cause: perché e come gli oggetti si muovono. La causa del moto è individuata nella presenza

Dettagli

Teoria cinetica di un sistema di particelle

Teoria cinetica di un sistema di particelle Teoria cinetica di un sistema di particelle La meccanica dei fluidi modellati come sistemi continui, sviluppata dal XII e XIII secolo e in grado di descrivere fenomeni dinamici macroscopici con buona approssimazione

Dettagli

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti.

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8 Esempio arciere su una superficie ghiacciata che scocca la freccia: l arciere (60 kg) esercita una forza sulla freccia 0.5 kg (che parte in avanti con

Dettagli

= E qz = 0. 1 d 3 = N

= E qz = 0. 1 d 3 = N Prova scritta d esame di Elettromagnetismo 7 ebbraio 212 Proff.. Lacava,. Ricci, D. Trevese Elettromagnetismo 1 o 12 crediti: esercizi 1, 2, 4 tempo 3 h; Elettromagnetismo 5 crediti: esercizi 3, 4 tempo

Dettagli

Meccanica 15Aprile 2016

Meccanica 15Aprile 2016 Meccanica 15Aprile 2016 Problema 1 (1 punto) Una pallottola di massa m= 20 g arriva con velocità V= 300 m/s, inclinata verso il basso di un anglo = 15 rispetto al piano orizzontale, su un blocco di massa

Dettagli

La legge di gravità. La mela

La legge di gravità. La mela La legge di gravità La caduta dei gravi La legge di Newton Il moto dei pianeti (Kepler) La misura della costante G (Cavendish) Masse estese Masse sferiche Verso il centro della terra... Il concetto di

Dettagli

(d) mostrare che l energia meccanica si conserva; (e) utilizzando la conservazione dell energia calcolare l altezza massima dal suolo;

(d) mostrare che l energia meccanica si conserva; (e) utilizzando la conservazione dell energia calcolare l altezza massima dal suolo; 1 Esercizio Un sasso di massa m.5 Kg viene lanciato dalla cima di una torre alta h 2 m con velocità iniziale di modulo v 12 m/s, ad un angolo ϕ 6 o rispetto all orizzontale. La torre si trova in prossimità

Dettagli

Università del Sannio

Università del Sannio Università del Sannio Corso di Fisica 1 Lezione 6 Dinamica del punto materiale II Prof.ssa Stefania Petracca 1 Lavoro, energia cinetica, energie potenziali Le equazioni della dinamica permettono di determinare

Dettagli

Anna M. Nobili: Lezioni Fisica 1 per Chimici a.a Settembre 2013

Anna M. Nobili: Lezioni Fisica 1 per Chimici a.a Settembre 2013 Anna M. Nobili: Lezioni Fisica 1 per Chimici a.a. 2013-2014 26 Settembre 2013 3 Ottobre 2013 10 Ottobre 2013 24 Ottobre 2013 31 Ottobre 2013 7 Novembre 2013 21 Novembre 2013 28 Novembre 2013 5

Dettagli

ANOMALIA DI BOUGUER (4.1.1) dove G è la costante di gravitazione universale, pari a m3kg-1s-2. (4.1.2)

ANOMALIA DI BOUGUER (4.1.1) dove G è la costante di gravitazione universale, pari a m3kg-1s-2. (4.1.2) ANOMALIA DI BOUGUER La gravità è, tra tutte le forze della natura, quella cui siamo maggiormente soggetti; essa influenza quotidianamente la nostra esistenza. Anche all interno dell universo l'attrazione

Dettagli

Fenomeni di rotazione

Fenomeni di rotazione Fenomeni di rotazione Si e visto che nel caso di un fluido, data la proprietà di deformarsi quando sottoposti a sforzi di taglio, gli angoli di rotazione di un elemento di fluido rispetto ad sistema di

Dettagli

Termodinamica (2) gas ideali Lezione 13, 19/11/2018, JW

Termodinamica (2) gas ideali Lezione 13, 19/11/2018, JW Termodinamica (2) gas ideali Lezione 13, 19/11/2018, JW 16.1-16.2 1 1. Gas ideali In un gas ideale l interazione tra le molecole può essere trascurata. Cerchiamo l'equazione di stato dei gas ideali, cioè

Dettagli

approfondimento Lavoro ed energia

approfondimento Lavoro ed energia approfondimento Lavoro ed energia Lavoro compiuto da una forza costante W = F. d = F d cosθ dimensioni [W] = [ML T - ] Unità di misura del lavoro N m (Joule) in MKS dine cm (erg) in cgs N.B. Quando la

Dettagli

Grandezze angolari. Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ. m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1

Grandezze angolari. Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ. m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1 Grandezze angolari Lineare Angolare Relazione x θ x = rθ v ω v = ωr a α a = αr m I I = mr 2 F N N = rf sin θ 1 2 mv2 1 2 Iω 2 Energia cinetica In forma vettoriale: v = ω r questa collega la velocità angolare

Dettagli

Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio

Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio Metodo variazionale e applicazione all atomo di elio Descrizione del metodo Il metodo detto variazionale è un metodo approssimato che si usa per ottenere una stima dell energia dello stato fondamentale

Dettagli

Prova Scritta di Fisica Corso di Studi in Ingegneria Civile, Università della Calabria, 1 Luglio 2014

Prova Scritta di Fisica Corso di Studi in Ingegneria Civile, Università della Calabria, 1 Luglio 2014 Prova Scritta di Fisica Corso di Studi in Ingegneria Civile, Università della Calabria, 1 Luglio 014 Esercizio 1: Una molla ideale è utilizzata per frenare un blocco di massa 50 kg che striscia su un piano

Dettagli

Indice 3. Note di utilizzo 9. Ringraziamenti 10. Introduzione 11

Indice 3. Note di utilizzo 9. Ringraziamenti 10. Introduzione 11 Indice Indice 3 Note di utilizzo 9 Ringraziamenti 10 Introduzione 11 Capitolo 1 Grandezze fisiche e schematizzazione dei sistemi materiali 13 1.1 Grandezze fisiche ed operazione di misura 13 1.2 Riferimento

Dettagli

Lezione 5: Elettrostatica. Seminario didattico

Lezione 5: Elettrostatica. Seminario didattico Lezione 5: Elettrostatica Seminario didattico Esercizio n 1 Ai vertici di un quadrato di lato 2 l sono poste 4 cariche uguali Q. Determinare : a) Il campo elettrico in un punto P dell'asse; b) il campo

Dettagli

Terza prova parziale di Fisica Data: 15 Dicembre Fisica. 15 Dicembre Test a risposta singola

Terza prova parziale di Fisica Data: 15 Dicembre Fisica. 15 Dicembre Test a risposta singola Fisica 15 Dicembre 2011 Test a risposta singola ˆ Una forza si dice conservativa quando: Il lavoro compiuto dalla forza su un qualsiasi cammino chiuso è nullo Il lavoro compiuto dalla forza su un qualsiasi

Dettagli

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 17/06/2019

Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 17/06/2019 Soluzione degli esercizi dello scritto di Meccanica del 17/06/2019 Esercizio 1 Un corpo rigido è formato da un asta di lunghezza L = 2 m e massa trascurabile, ai cui estremi sono fissati due corpi puntiformi,

Dettagli

Dinamica del punto materiale

Dinamica del punto materiale Dinamica del punto materiale Formule fondamentali L. P. 5 Aprile 2010 N.B.: Le relazioni riportate sono valide in un sistema di riferimento inerziale. Princìpi della dinamica Secondo principio della dinamica

Dettagli

Astrofisica galattica Lezione 1

Astrofisica galattica Lezione 1 Astrofisica galattica Lezione 1 Maurizio Tomasi maurizio.tomasi@unimi.it Dipartimento di Fisica Università degli studi di Milano 23 Marzo 2018 Struttura della Via Lattea Masse e dimensioni Componente Massa

Dettagli

Cinematica dei moti relativi

Cinematica dei moti relativi Cinematica dei moti relativi Carattere relativo del moto --> scelta sistema di riferimento Cercheremo le leggi di trasformazione classiche dei vettori v e a di uno stesso punto materiale tra due sistemi

Dettagli

Esercitazione 1. Matteo Luca Ruggiero 1. Anno Accademico 2010/ Dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino

Esercitazione 1. Matteo Luca Ruggiero 1. Anno Accademico 2010/ Dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino Esercitazione 1 Matteo Luca Ruggiero 1 1 Dipartimento di Fisica del Politecnico di Torino Anno Accademico 2010/2011 ML Ruggiero (DIFIS) Esercitazione 1: Elettrostatica E1.2010/2011 1 / 29 Sommario 1 Riferimenti

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI

SIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione

Dettagli

CATASTROFE GRAVOTERMICA

CATASTROFE GRAVOTERMICA Università degli Studi Milano Bicocca A.A. 2007 2008 Presentazione per il corso di: ASTRONOMIA EXTRAGALATTICA Emanuele Paolo Farina CATASTROFE GRAVOTERMICA NOZIONI PRELIMINARI AMMASSI GLOBULARI SFERA ISOTERMA

Dettagli

MODULO DI ELETTROMAGNETISMO Prova Pre-Esame del 28 GENNAIO 2009 A.A

MODULO DI ELETTROMAGNETISMO Prova Pre-Esame del 28 GENNAIO 2009 A.A MODULO D ELETTROMAGNETSMO Prova Pre-Esame del 28 GENNAO 2009 A.A. 2008-2009 FSCA GENERALE Esercizi FS GEN: Punteggio in 30 esimi 1 8 Fino a 4 punti COGNOME: NOME: MATR: 1. Campo elettrostatico La sfera

Dettagli

Fisica Generale 1 per Chimica Formulario di Meccanica

Fisica Generale 1 per Chimica Formulario di Meccanica Fisica Generale 1 per Chimica Formulario di Meccanica Vettori : operazioni elementari: Nota: un vettore verra' qui rappresentato in grassetto es: A = ( A x, A y, A z ) Prodotto scalare A. B = A B cos θ,

Dettagli

Attrito statico e attrito dinamico

Attrito statico e attrito dinamico Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza

Dettagli

Sistema arciere-arco

Sistema arciere-arco Sistema arciere-arco Consideriamo un ragazzo su uno sateboard mentre cade. Oltre alla forza peso che gestisce il moto verso il basso durante la caduta, nella direzione orizzontale al terreno avremo che

Dettagli

Flusso Elettrico Legge di Gauss: Motivazione & Definizione Legge di Coulomb come conseguenza della legge di Gauss Cariche sui Conduttori

Flusso Elettrico Legge di Gauss: Motivazione & Definizione Legge di Coulomb come conseguenza della legge di Gauss Cariche sui Conduttori Legge di Gauss Flusso Elettrico Legge di Gauss: Motivazione & Definizione Legge di Coulomb come conseguenza della legge di Gauss Cariche sui Conduttori La legge di Gauss mette in relazione i campi su una

Dettagli

Stima dei parametri. I parametri di una pdf sono costanti che caratterizzano la sua forma. r.v. parameter. Assumiamo di avere un campione di valori

Stima dei parametri. I parametri di una pdf sono costanti che caratterizzano la sua forma. r.v. parameter. Assumiamo di avere un campione di valori Stima dei parametri I parametri di una pdf sono costanti che caratterizzano la sua forma r.v. parameter Assumiamo di avere un campione di valori Vogliamo una funzione dei dati che permette di stimare i

Dettagli

TESTI E SOLUZIONI DEI PROBLEMI

TESTI E SOLUZIONI DEI PROBLEMI Università degli Studi di Udine, Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale A.A. 06/07, Sessione di Giugno/Luglio 07, Esame di FISICA GENERALE CFU Primo Appello, PROVA SCRITTA, 6 Giugno 07 TESTI E SOLUZIONI

Dettagli

Ettore Vitali. Dinamica Molecolare. Nozioni di base e tecniche avanzate

Ettore Vitali. Dinamica Molecolare. Nozioni di base e tecniche avanzate Ettore Vitali Dinamica Molecolare Nozioni di base e tecniche avanzate Sommario NVE-ensemble : dinamica di un sistema isolato. Tecniche di base, campo di applicabilità, affidabilità dei risultati NVT-ensemble

Dettagli

Compito del 14 giugno 2004

Compito del 14 giugno 2004 Compito del 14 giugno 004 Un disco omogeneo di raggio R e massa m rotola senza strisciare lungo l asse delle ascisse di un piano verticale. Il centro C del disco è collegato da una molla di costante elastica

Dettagli

ELETTROLOGIA Cap II. Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica. Elettrologia II

ELETTROLOGIA Cap II. Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica. Elettrologia II ELETTROLOGIA Cap II Calcolo del Campo Elettrico dovuto ad alcune distribuzioni di carica 1 Anello di raggio R uniformemente carco con carica Q. Anello di dimensioni trasversali trascurabili rispetto al

Dettagli

τ (O) r F è semplicemente l intensità della forza F dal polo O: = r F sinθ = bf

τ (O) r F è semplicemente l intensità della forza F dal polo O: = r F sinθ = bf 5. Momenti, forze centrali e gravitazione Definizione di momento di una forza Si definisce momento della forza F rispetto al polo O la quantità data dal prodotto vettoriale τ (O) r F il cui modulo si misura

Dettagli

Lecture 3 Conservation Laws Text:

Lecture 3 Conservation Laws Text: Lecture 3 Text: Motori Aeronautici Mar. 6, 2015 e primo Mauro alorani Univeristà La Sapienza interna 3.20 Agenda 1 2 3 e primo interna Altre forme del interna e primo interna 3.21 Modelli a parametri distribuiti

Dettagli

CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS

CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS CAPITOLO 3 LA LEGGE DI GAUSS Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) - A.A. 2017-2018 2 Premesse TEOREMA DI GAUSS Formulazione equivalente alla legge di Coulomb Trae vantaggio dalle situazioni nelle

Dettagli

Il problema dei due corpi La dinamica planetaria

Il problema dei due corpi La dinamica planetaria Il problema dei due corpi La dinamica planetaria La Meccanica Classica Lagrange Hamilton Jacobi Vettori Per rendere conto della 3-dimensionalità in fisica, e in matematica, si usano delle grandezze più

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario MOTO E TRAIETTORIA... 3 PUNTO MATERIALE... 3 TRAIETTORIA... 3 VELOCITÀ... 4 VELOCITÀ MEDIA... 4 VELOCITÀ ISTANTANEA...

Dettagli

Fisica Generale LB. Prof. Mauro Villa. Esercizi di elettrostatica nel vuoto

Fisica Generale LB. Prof. Mauro Villa. Esercizi di elettrostatica nel vuoto Fisica Generale LB Prof. Mauro Villa Esercizi di elettrostatica nel vuoto A - Forza di Coulomb, campi elettrici 1. Calcolare la forza elettrostatica esercitata su di una carica Q 3, posta in mezzo ad altre

Dettagli

Modulo di Fisica (F-N) A.A MECCANICA

Modulo di Fisica (F-N) A.A MECCANICA Modulo di Fisica (F-N) A.A. 2016-2017 MECCANICA COSA E LA MECCANICA? Studio del MOTO DEI CORPI e delle CAUSE che lo DETERMINANO. COSA E LA MECCANICA? Viene tradizionalmente suddivisa in: CINEMATICA DINAMICA

Dettagli

Concorso di ammissione al quarto anno, a.a. 2006/07 Prova scritta di fisica

Concorso di ammissione al quarto anno, a.a. 2006/07 Prova scritta di fisica Concorso di ammissione al quarto anno, a.a. 2006/07 Prova scritta di fisica Corsi di laurea magistrale in Scienze Fisiche e Fisica Applicata 1) Una cometa si muove su una traiettoria parabolica intorno

Dettagli