I sistemi a singola tratta con amplificazione ottica
|
|
- Agostino Fontana
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 I sistemi a singola tratta con amplificazione ottica
2 Singola tratta con amplificazione (1/2) Questi sistemi sono caratterizzati dalla presenza di un amplificatore ottico all ingresso del ricevitore, detto pre-amplificatore di ricezione
3 Singola tratta con amplificazione (2/2) il RUMORE proviene da DUE fonti: l amplificatore elettronico il pre-amplificatore ottico
4 IL rumore ASE prevale (1/2) Tipicamente il pre-amplificatore di ricezione ha un guadagno molto elevato, tale da rendere la potenza in arrivo sul fotodiodo P fo (t) grande a piacere. Se il ricevitore è ben progettato, P fo (t) è così elevata che il rumore dell amplificatore elettrico diventa completamente trascurabile.
5 IL rumore ASE prevale (2/2) In tal caso, le prestazioni sono determinate unicamente dal rumore ASE del pre-amplificatore ottico, che è: gaussiano; bianco; additivo sul campo ottico in arrivo (non sulla potenza ottica).
6 Il campo ottico trasmesso (1/2) Dal momento che il rumore è additivo sul campo ottico, ci conviene esprimere il segnale trasmesso in campo ottico, piuttosto che in potenza ottica.
7 Il campo ottico trasmesso (2/2) Visto come campo ottico, il segnale trasmesso vale: E () t = P ast ( nt) TX TX peak n n Campo ottico istantaneo emesso dal TX potenza ottica di picco emessa dal TX bit trasmesso nello n-esimo intervallo di segnalazione, 0 o 1 andamento temporale dell impulso luminoso trasmesso, in campo ottico (non potenza)
8 Modello del preamplificatore Il modello equivalente, a livello del campo ottico, del pre-amplificatore con il filtro di ricezione è:
9 Segnale all uscita del preamplificatore Il segnale ricevuto, dopo avere attraversato il pre-amplificatore, diviene, all ingresso del filtro ottico di ricezione: E () t = AGP a s( t nt) + n () t amp TX peak n ASE n Attenuazione totale del collegamento Guadagno del preamplificatore Rumore ASE gaussiano
10 Rapporto segnale-rumore ottico
11 Rapporto segnale rumore ottico (1/4) Per sistemi privi di amplificazione ottica, come si è visto, le prestazioni, ed in particolare il BER, vengono espressi in funzione della potenza media all ingresso del ricevitore. Al contrario, per i sistemi con pre-amplificatore ottico, il BER è generalmente espresso in funzione di un parametro chiamato OSNR.
12 Rapporto segnale rumore ottico (2/4) L acronimo sta per Optical Signal-to-Noise-Ratio o rapporto segnale -rumore ottico. Prima di approfondire l argomento del BER dei sistemi ottici con pre-amplificatore ottico, è necessario dunque definire con precisione il parametro OSNR.
13 Rapporto segnale rumore ottico (3/4) Definiamo il rapporto segnale -rumore ottico come: OSNR = P amp P N dove: è la potenza media del segnale di P amp informazione all uscita del pre-amplificatore di ricezione;
14 Rapporto segnale rumore ottico (4/4) P N è la potenza di rumore ASE del preamplificatore; Essa deve essere raccolta da un filtro passabanda ottico di test con banda equivalente di rumore B N pari al bit rate R B, centrato sulla frequenza di portante ottica del segnale: B N = R B
15 Dove si misura l OSNR? il filtro di test che è utilizzato per definire e misurare l OSNR, non ha alcuna relazione con il filtro di ricezione impiegato dal ricevitore.
16 Come si misura l OSNR? Idealmente la procedura di misura di P N richiede che l uscita del pre-amplificatore sia sconnessa dal resto del ricevitore ed inviata al filtro di test, seguito da un misuratore di potenza ottica
17 Banda equivalente di rumore (1/2) La banda equivalente di rumore B N di un filtro è, per definizione, quella quantità tale per cui: dato un processo gaussiano bianco (come il rumore ASE) in ingresso al filtro, con densità spettrale di potenza piatta e pari ad N 0 /2, la potenza di rumore in uscita dal filtro è pari a: P = N 2B = N B 2 0 N N 0 N
18 Banda equivalente di rumore (2/2) Ricordiamo inoltre che, dato un qualunque filtro con funzione di trasferimento H (f ), la sua banda equivalente di rumore risulta essere: B N + = H( f) H 0 max 2 2 df
19 OSNR e polarizzazioni del rumore Gli amplificatori ottici emettono rumore ASE su entrambe le polarizzazioni della fibra. I due processi corrispondenti sono entrambi gaussiani e bianchi, hanno la stessa densità spettrale N 0 /2 e sono statisticamente indipendenti tra di loro. I filtri ottici non distinguono fra le due polarizzazioni e pertanto, dato un filtro ottico di test di banda equivalente di rumore B N =R B, la potenza totale di rumore da esso raccolta raddoppia pertanto l OSNR vale in definitiva: OSNR = P amp 2NR 0 B
20 Il filtro di test ideale Ad esempio, P N potrebbe idealmente essere valutata come segue: 1. si spegne il segnale di informazione 2. si misura la potenza del rumore ASE che transita attraverso un filtro rettangolare avente: altezza 1 larghezza R B frequenza centrale f 0 uguale a quella del segnale di informazione: 2 f + R /2 + 0 b H( f) B = df = 1df = R N 2 0 H max f R /2 0 b B Anche se la banda utilizzata non è RB è tuttavia possibile usare un fattore correttivo per tenere conto della non idealità.
21 Il rumore ASE emesso dal preamplificatore e la cifra di rumore
22 Rumore ASE negli EDFA (1/2) Lo spettro del segnale ottico subito dopo il preamplificatore di ricezione, per un tipico sistema WDM, ha il seguente aspetto: Lo spettro di potenza del rumore ASE è approssimativamente piatto ( bianco ) su di una banda pari a nm(c.a THz), compresa fra 1530 e 1560 nm. Tale banda è detta generalmente banda C.
23 Rumore ASE negli EDFA (2/2) Il valore di N 0 /2, corrispondente alla densità spettrale di potenza ASE su ciascuna polarizzazione, è: N0 hν = ( G 1) n 2 2 sp Il fattore n sp (chiamato fattore di emissione spontanea ) non può fisicamente scendere sotto il valore 1. Ponendo n sp =1, si ottiene il cosiddetto limite quantico del rumore dell amplificatore.
24 La cifra di rumore Nella pratica, n sp varia generalmente tra 1.5 e 2, ma sono ottenibili, in speciali condizioni, valori dell ordine di 1.1. Pertanto, EDFA di uso pratico possono fornire una prestazione molto vicina al limite quantico. Al posto di n sp, spesso si utilizza la cosiddetta cifra di rumore per caratterizzare la rumorosità di un amplificatore. Le due quantità sono approssimativamente legate dalla semplice relazione: F = 2n sp
25 Il rumore del preamplificatore (1/2) La potenza di rumore PN all uscita del preamplificatore risulta pertanto essere: due polarizzazioni N hν P B G n B N = 2 2 N = 2 ( 1) sp2 N banda totale di rumore: il fattore 2 tiene conto delle frequenze negative Semplificando e sostituendo ad n sp la cifra di rumore F, la formula può essere riscritta come segue: P = hν ( G 1) F N
26 Il rumore del preamplificatore (2/2) In db, la formula diventa additiva e si può scrivere: Dove: P = P + F + 10log ( G 1) N, db base db 10 m P base = 10 log 10 hν B N In questo tipo di sistemi si approssima G-1 con G, dal momento che i valori tipici di G sono compresi nel range (20-30 db).
27 Il rumore del preamplificatore (2/2) Il rapporto segnale rumore, in db, all uscita del pre-amplificatore, diviene dunque: OSNR = P P P P F G db amp, dbm N, db amp, dbm base db db dove P base è calcolata per B N =R B. È comodo esprimere l OSNR in relazione alla potenza di ingresso dell amplificatore, che coincide con quella in ingresso all intero ricevitore. m P = P + G amp, dbm RX db OSNRdB PRX Pbase Fdb
28 Il BER dei sistemi con il preamplificatore ottico
29 BER del ricevitore ottimo (1/2) Anche per i sistemi con pre-amplificatore ottico la codifica del segnale in trasmissione è di tipo on-off, altresì detta ASK unipolare. A differenza dei sistemi non-amplificati, però, il rumore è gaussiano additivo sul campo ottico, invece di essere additivo su di un segnale proporzionale alla potenza ottica. Senza amplificazione ottica st () = P () t + nt () RX Amplificazione ottica E () t = AGP a s( t nt) + n () t amp TX peak n ASE n
30 BER del ricevitore ottimo (2/2) Dalla teoria delle trasmissioni numeriche, discende che il ricevitore ottimo per questo segnale fornisce un BER pari a: 1 BER = erfc OSNR 2 ( ) L argomento della erfc è proporzionale alla radice della potenza ottica ricevuta, ovvero è del tipo: ( γ ) 1 BER = erfc P RX 2 Ciò a differenza dei sistemi non-amplificati dove è direttamente proporzionale alla potenza ottica ricevuta. La ragione è di nuovo il fatto che il rumore è gaussiano sul campo ottico piuttosto che su di un segnale proporzionale alla potenza ottica.
31 Realizzabilità del ricevitore ottimo Tuttavia, il ricevitore ottimo richiederebbe: demodulazione coerente sincrona con conversione in banda base del segnale ottico; necessità di un oscillatore locale ottico per effettuare tale demodulazione; allineamento di polarizzazione tra segnale ed oscillatore locale, etc. IMPORTANTE: attualmente non è economicamente proponibile la realizzazione di un ricevitore ottico ottimo. Nella pratica, i ricevitori impiegati sono subottimi e le loro prestazioni di BER sono inferiori a quelle della formula: 1 BER = erfc OSNR 2 ( )
32 Il ricevitore a rivelazione diretta I ricevitori pratici utilizzano, dopo il pre-amplificatore ed il filtro, un semplice fotodiodo per demodulare il campo ottico: Il fotodiodo converte la potenza ottica in segnale elettrico e realizza ciò che viene definito demodulazione incoerente di inviluppo. In gergo ottico, tale ricevitore viene chiamato a rivelazione diretta, o direct-detection, volendo così indicare che non viene effettuata una demodulazione, o rivelazione, coerente. Questa strategia di demodulazione è subottima e il BER, a parità di OSNR, risulta maggiore, ma al momento non vi sono alternative.
33 Ricevitore ottimo a rivelazione diretta (1/2) Ci concentriamo pertanto su ricevitori a rivelazione diretta. Il miglior ricevitore a rivelazione diretta richiede, come per il caso della rivelazione coerente, un filtro ottico di ricezione adattato alla forma dell impulso in arrivo. Da notare che con un filtro ottico adattato il ricevitore non necessita di un filtro elettrico dopo il fotodiodo. Al contrario, l impiego di un ulteriore filtro elettrico dopo il fotodiodo peggiora sempre le prestazioni. La formula del BER per il ricevitore ottimo a rivelazione diretta contiene funzioni speciali e non è agevole da utilizzare. Un ottima approssimazione al risultato esatto è fornita da: BER = OSNR e
34 Ricevitore ottimo a rivelazione diretta (2/2)
35 Tecnologia e filtri ottici I ricevitori commerciali non utilizzano, in generale, un filtro ottico adattato. La ragione è che, da un punto di vista tecnologico, è estremamente difficile e costoso realizzare un filtro ottico adattato, ovvero: che abbia la forma precisa richiesta una banda tipicamente molto piccola (paragonabile al bit-rate). Inoltre il filtro dovrebbe essere stabilizzato accuratamente alla frequenza centrale ottica di trasmissione, cosa anch essa piuttosto ardua. Infatti: i filtri ottici pratici divengono molto costosi sotto i 100 GHz di banda; tipicamente hanno una forma gaussiana o super-gaussiana mentre è molto difficile ottenere forme specifiche particolari; la stabilizzazione in frequenza di detti filtri è molto difficoltosa.
36 Filtro super-gaussiano
37 Filtro di post-rivelazione L uso di filtri ottici di ricezione non adattati, a banda larga, causa delle forti penalità rispetto al ricevitore ottimo a rivelazione diretta. Fortunatamente, la maggior parte di tali penalità può essere eliminata inserendo dopo il fotorivelatore (e l amplificatore elettronico) un filtro elettrico passabasso opportuno, detto filtro di postrivelazione (o post-detection filter ). Tipicamente si tratta di un filtro di Bessel a 4-6 poli, con banda pari a c.a 0.7RB.
38 Penalità (1/2) Per penalità si intende : quanto debba essere incrementato l OSNR rispetto al valore che consente di ottenere un certo BER dal ricevitore di riferimento, per riottenere lo stesso BER dal ricevitore in esame. È possibile darne una stima sulla base del rapporto r fra la banda a 3dB del filtro ottico di ricezione ed il bit rate: ρ = Nelle slides seguenti verrà fornito un grafico di penalità, che assume il caso tipico di un filtro ottico supergaussiano di ordine 2 ed un filtro elettrico di Bessel a 5 poli. La banda del filtro elettrico di post-rivelazione dovrebbe essere ottimizzata in funzione di ρ: sopra ρ =2.5 tende al valore 0.65 RB; sotto, si allarga progressivamente; per un filtro ottico molto stretto o adattato, il filtro elettrico deve essere rimosso (la sua banda ottima tende ad infinito). B R opt B
39 Penalità (2/2) Esempio: un ricevitore a rivelazione diretta con ρ = 2 ha bisogno di un OSNR di 13.6 db per operare a BER=10-9. Per il ricevitore ottimo a rivelazione diretta è sufficiente un OSNR di 13.1 db. La penalità è dunque 0.5 db.
40 Ulteriore cause di penalità Oltre alle penalità dovute alla rivelazione diretta ed all uso di filtri ottici nonadattati, i ricevitori pratici possono avere penalità per varie ragioni: il rumore dell amplificatore elettronico è così elevato da non essere trascurabile; il circuito di sincronizzazione di clock non è ideale; il posizionamento della soglia di decisione non è ottimale; Tutte queste penalità possono alla fine ammontare a svariati db. Misurando l OSNR ed il BER di un ricevitore è possibile determinare quanto questo sia subottimo, ovvero quanto si discosti dall ottimo: per esempio, se si misura BER =10-9, con OSNR = 18 db, ciò significa che il ricevitore è subottimo di 4.9 db, cioè ha bisogno di 4.9 db di OSNR in più per funzionare a BER = 10-9, rispetto al ricevitore ottimo a rivelazione diretta che necessita di soli 13.1 db.
41 Il limite quantico per sistemi con pre-amplificatore ottico
42 Il limite quantico Qual è la massima possibile sensitivity per un ricevitore a rivelazione diretta con pre-amplificatore ottico? Assumendo che l amplificatore elettronico abbia rumore trascurabile, il rumore è unicamente di tipo ASE, prodotto dal pre-amplificatore e di origine quantistica. Il minimo livello di rumore ASE fisicamente compatibile si ottiene ponendo: n sp =1, oppure F=2. Assumiamo inoltre di utilizzare un filtro ottico adattato, cosicché il ricevitore è ottimizzato. In queste condizioni ideali si ottiene il cosiddetto limite quantico per i ricevitori a rivelazione diretta con preamplificatore ottico. Come sappiamo, la formula che si applica a questo ricevitore è: BER = OSNR e
43 Il limite quantico Considerando (con F=2) OSNRdB PRX Pbase Fdb Si ha BER = 1 2 N RX 0.98 e 2 N RX PRX PRXT = = hν R B hν Che è il LIMITE QUANTICO (QL) per un ricevitore a rivelazione diretta con pre-amplificatore ottico e filtro adattato. Nel caso di ricevitore non pre-amplificato BER = e N RX Perciò, questo nuovo QL è 6 db peggiore del limite quantico di un ricevitore non-amplificato. Per ottenere BER=10-9 abbiamo adesso bisogno di 41 fotoni per bit invece di 10. C è però una grande differenza: i ricevitori amplificati pratici riescono ad arrivare fino a 2-3 db dal QL, mentre quelli non amplificati funzionano a db di distanza da esso.
Reti in fibra ottica. Seconda esercitazione Esercizi sul Progetto di Sistemi di Trasmissione
Reti in fibra ottica Seconda esercitazione Esercizi sul Progetto di Sistemi di Trasmissione Esercizio Un sistema di trasmissione ottico a singolo span lavora a 2.5 Gbps. Il trasmettitore genera impulsi
DettagliI sistemi a singola tratta senza amplificazione ottica
I sistemi a singola tratta senza amplificazione ottica Dove sono presenti A questa categoria appartengono numerose ed importanti classi di sistemi ottici: collegamenti fra componenti audio/video su distanze
DettagliReti in fibra ottica. Terza esercitazione. Esercizi su Progetto di Sistemi di Trasmissione 2 (EDFA in-line)
Reti in fibra ottica Terza esercitazione Esercizi su Progetto di Sistemi di Trasmissione (EDFA in-line) NOTA: nei successivi esercizi, se non diversamente esplicitamente indicato, si consideri che il filtro
DettagliI sistemi Multi-tratta con amplificazione ottica
I sistemi Multi-tratta con amplificazione ottica Sensitivity (1/2) Le sensitivity tipiche a 10 Gbit/s, per le principali tipologie di sistemi visti finora, includendo i limiti quantici, sono: No amplificazione
Dettagli[ dbm] = (3 " 0,2 # 50 " 3) dbm = "10 dbm
Esercizi di comunicazioni ottiche (SNR, Q, BER) Es. ) Consideriamo il caso di una linea in fibra ottica lunga 50 km con attenuazione di 0, db/km e dispersione cromatica compensata mediante un modulo di
DettagliIn questa sezione si affronteranno:
Reti in fibra ottica 1/60 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno: Introduzione La sensitivity per i sistemi singola-tratta senza amplificazione ottica La valutazione del Bit Error Rate
DettagliReti in fibra ottica. Seconda esercitazione Esercizi sul Progetto di Sistemi di Trasmissione
Reti in fibra ottica Seconda esercitazione Esercizi sul Progetto di Sistemi di Trasmissione Esercizio Un sistema di trasmissione ottico a singolo span lavora a.5 Gbps. Il trasmettitore genera impulsi rettangolari
DettagliAmplificatori Ottici
Amplificatori Ottici Amplificazione ottica (1/2) Per controbilanciare l attenuazione della fibra, sono utili gli amplificatori ottici E () t = GE () t + n() t out in Rumore ottico generato dall amplificatore
DettagliBER e fattore Q 1/2. È pratica comune nel settore R&D (ricerca e sviluppo) dei sistemi ottici utilizzare il cosiddetto fattore Q per esprimere il BER.
Reti in fibra ottica 1/21 BER e fattore Q 1/2 È pratica comune nel settore R&D (ricerca e sviluppo) dei sistemi ottici utilizzare il cosiddetto fattore Q per esprimere il BER. 2/21 BER e fattore Q 2/2
DettagliTECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico BER e Power Budget. Pierpaolo Boffi
TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico 2006-2007 BER e Power Budget Pierpaolo Boffi 100mV/div 100mV/div 100ps/div 50ps/div Sistema di comunicazioni ottiche Trasmettitore Link Ricevitore Analog
DettagliIn questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici. Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA)
Reti in fibra ottica 1/64 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno i seguenti argomenti: Introduzione agli amplificatoriottici Amplificatori ottici ad Erbio (EDFA) Caratteristiche EDFA
DettagliTECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico Il sistema di comunicazioni ottiche. Pierpaolo Boffi
TECNOLOGIE DELLA TRASMISSIONE OTTICA Anno accademico 2007-2008 Il sistema di comunicazioni ottiche Pierpaolo Boffi Tecniche di codifica: ASK format ASK: amplitude-shift keying è tecnica di modulazione
DettagliSENSIBILITÀ DI UN RICEVITORE NEL FUNZIONAMENTO A SINGOLA E DOPPIA RICEZIONE. ( )
SENSIBILITÀ DI UN RICEVITORE NEL FUNZIONAMENTO A SINGOLA E DOPPIA RICEZIONE. (18-07-2015) Il segnale minimo che un ricevitore è in grado di rivelare dipende dal valore minimo del rapporto fra la potenza
DettagliModulazioni di ampiezza
Modulazioni di ampiezza 1) Si consideri un segnale z(t) modulato in ampiezza con soppressione di portante dal segnale di informazione x(t): z(t) = Ax(t)cos(2πf 0 t) Il canale di comunicazione aggiunge
DettagliCOMPONENTI OTTICI ATTIVI
COMPONENTI OTTICI ATTIVI Sono quei dispositivi necessari per lo scambio di informazioni su fibra ottica ossia per la trasmissione di impulsi luminosi. Si distinguono in convertitori elettro-ottici, convertitori
DettagliProva scritta di: Reti in fibra ottica e. Complementi di reti in fibra ottica. Compito del 31 gennaio 2003
Prova scritta di: Reti in fibra ottica e Complementi di reti in fibra ottica Compito del 31 gennaio 2003 Note: DURATA: 2 ore e 30 minuti E consentita la consultazione del SOLO formulario fornito durante
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line)
Milano 6//07 Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione Seconda prova in itinere Carissimi studenti, scopo di questa seconda prova intermedia
DettagliSorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri
Sorgenti Ottiche, Classificazioni e parametri Classificazione delle sorgenti ottiche (1/5) Ci occuperemo delle sorgenti ottiche, cioè dei dispositivi attivi che emettono radiazione elettromagnetica alla
DettagliSistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Parte 6: Sistemi Ottici Parte 6.4: Esempi di dimensionamento di sistemi ottici Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione
DettagliCorso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE
Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati e aleatori Architettura
DettagliRUMORE. i(t) Figure 1:
UMOE 1) Nel circuito in fig. 1 è una resistenza rumorosa alla temperatura assoluta T e L è un induttanza. Si vuole determinare il valor quadratico medio della corrente i(t) che scorre all interno dell
DettagliUNITA DI MISURA LOGARITMICHE
UNITA DI MISURA LOGARITMICHE MOTIVAZIONI Attenuazione del segnale trasmesso esponenziale con la lunghezza mentre si propaga sulle linee di trasmissione (conduttori metallici) Utilizzando le unità logaritmiche
Dettagli01CXGBN Trasmissione numerica. parte 11: modulazione 2-PAM
0CXGBN Trasmissione numerica parte : modulazione 2-PAM PARTE 2: Modulazioni Numeriche 2 Modulazioni: introduzione Per ogni modulazione considereremo: Caratteristiche generali Costellazione (insieme di
DettagliCorso di Fondamenti di Telecomunicazioni
Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Giovanni Schembra 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati
DettagliModulazione, rigenerazione e multiplazione ottica
Modulazione, rigenerazione e multiplazione ottica Formati di modulazione ottica (1/2) I formati di modulazione ottici sono estremamente semplici: 1. Si usa solo modulazione binaria. 2. Si spegne e accende
DettagliSensori e Segnali Sia dato un sensore a semiconduttore sensibile alla luce visibile A bassa intensita, il tempo medio di arrivo dei fotoni e molto
Sensori e Segnali Sia dato un sensore a semiconduttore sensibile alla luce visibile A bassa intensita, il tempo medio di arrivo dei fotoni e molto piu grande del tempo di raccolta, il segnale consiste
DettagliProva di esame di Teoria dei Segnali II modulo
10 giugno 2009 Prova di esame di Teoria dei Segnali II modulo Candidato: Esercizio A Il ricevitore di un segnale modulato FM con indice β = 2 e frequenza portante f 0 = 100 MHz è caratterizzato da un fattore
DettagliNella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t).
Cenni alla Modulazione di Ampiezza (AM) Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale v(t) = (V 0 + k I x(t)) cos (πf 0 t), dove x(t) è il segnale di informazione, con banda B, e f 0 è la frequenza
DettagliIW2CEC RX ATV RX ATV -1-
La soluzione scelta per realizzare il ricevitore è quella proposta da I2ROM ossia un LNB per TV-SAT con oscillatore modificato portando il valore da 9750 MHz a 9400 MHz per operare in banda 10-10.5 GHz
DettagliLa modulazione numerica
La modulazione numerica Mauro Giaconi 26/05/2009 trasmissione numerica 1 Principi di modulazione numerica 26/05/2009 trasmissione numerica 2 Modulazione numerica La modulazione trasla l informazione di
DettagliComunicazioni Elettriche I - Testo 1
Comunicazioni Elettriche I - Testo 1 Problema Si consideri un sistema di trasmissione numerico in cui una sorgente genera un flusso binario a velocità f b = 60 kb/s. Tale flusso viene inviato in ingresso
DettagliUltra Wideband Systems
Ultra Wideband Systems Definizione: si definisce Ultra Wideband (UWB) un sistema di radio comunicazione che abbia una banda assoluta (a -10 db) di almeno 500 MHz o, una banda relativa (*) a 0,25 Principio
DettagliTeoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico
Teoria dei Segnali Un esempio di processo stocastico: il rumore termico Valentino Liberali Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano valentino.liberali@unimi.it Teoria dei Segnali Il rumore
Dettagli[ dbm] = 0 dbm " 0,2 #100 db = " 20 dbm
Esercizi di comunicazioni ottiche (SNR, Q, BER) Consideriamo il caso di una linea in fibra ottica lunga 00 km con attenuazione di 0, db/km e dispersione cromatica compensata. Supponiamo poi di avere una
DettagliA.R.I. - Sezione di Parma. Corso di preparazione esame patente radioamatore 2018 IL DECIBEL. Carlo Vignali, I4VIL
A.R.I. - Sezione di Parma Corso di preparazione esame patente radioamatore 2018 IL DECIBEL Carlo Vignali, I4VIL DECIBEL Quando si calcola il guadagno (o l attenuazione) di un circuito occorre calcolare
DettagliAcquisizione Dati. Introduzione
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali Corso di Sperimentazione sulle Macchine Acquisizione Dati Introduzione Introduzione In campo scientifico
DettagliSistemi e Tecnologie della Comunicazione
Sistemi e Tecnologie della Comunicazione Lezione 5: strato fisico: limitazione di banda, formula di Nyquist; caratterizzazione del canale in frequenza Rappresentazione spettrale di un segnale Il grafico
DettagliSorgenti a larga banda
Sorgenti a larga banda F. Poli 28 aprile 2008 Outline Lampada al tungsteno 1 Lampada al tungsteno 2 3 4 Sorgenti a larga banda Caratteristiche: densità spettrale (= potenza nell unità di banda); range
DettagliPOWER METER STRUMENTAZIONE. Realizziamo un ottimo misuratore di potenza dei segnali radio impiegabile sia al banco che sul campo. Prima puntata.
76 STRUMENTAZIONE POWER METER Realizziamo un ottimo misuratore di potenza dei segnali radio impiegabile sia al banco che sul campo. Prima puntata. di FULVIO DE SANTIS U no strumento che non dovrebbe mancare
DettagliCANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE
CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.
DettagliSeconda prova Intermedia
Carissimi studenti, scopoo di questa seconda prova intermedia è quello di verificare il vostro grado di apprendimento sulla seconda parte del corso. Il testo della prova vi viene reso disponibile nella
DettagliMisure con il BER tester
Misure con il BER tester Marco Bertolini Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Parma Laboratorio di Telecomunicazioni 1 of 19 Sommario BER BER Tester 2 of 19 La Bit Error
Dettagli7. Trasmissione Numerica in Banda Traslata
1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza 7. Trasmissione Numerica in Banda Traslata TELECOMUNICAZIONI per Ingegneria
DettagliCorso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Esame del 7 Febbraio 2006
Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Esame del 7 Febbraio 6 Gli esercizi devono essere risolti solo sui ogli dei colori indicati. Per esiti e soluzioni si veda il sito web del corso: http://www.elet.polimi.polimi.it/dsp/courses/st.
DettagliSistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Caratterizzazione di doppi bipoli rumorosi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/13 Temperatura equivalente di rumore
DettagliComponenti Ottici passivi
Componenti Ottici passivi Splitter e coupler ottici (1/3) Si tratta di componenti ottici che permettono di: dividere un segnale ottico in due (o più) repliche (splitter); combinare insieme due (o più)
DettagliSistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Doppi bipoli rumorosi: esercizi ed esempi numerici Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/15 Esempio 1 Il segnale
DettagliI fotodiodi sono componenti che permettono di convertire una potenza ottica in ingresso in una corrente elettrica.
Reti in ibra ottica 1/22 Fotodiodi 1/2 I otodiodi sono componenti che permettono di convertire una potenza ottica in ingresso in una corrente elettrica. i(t) Anche uesti componenti sibasano su giunzioni
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line)
Milano 5/1/8 Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Corso di Fondamenti di Segnali e rasmissione Seconda prova Intermedia Carissimi studenti, scopo di questa seconda prova intermedia
DettagliComunicazioni Elettriche II
Comunicazioni Elettriche II Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica Università di Roma La Sapienza A.A. 2017-2018 Esercitazione 16 Segnali d immagine I Esercizio: Rapporto d aspetto Si calcoli il rapporto
DettagliRichiamare alcuni concetti fondamentali relativi alla luce intesa come onda elettromagnetica.
Richiami di Fisica Obiettivo Richiamare alcuni concetti fondamentali relativi alla luce intesa come onda elettromagnetica. Caratteristiche di un onda elettromagnetica: Frequenza e lunghezza d onda Potenza
Dettagli9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata. Modulo TLC:TRASMISSIONI Modulazione numerica in banda traslata
1 9. Sistemi di Modulazione Numerica in banda traslata Modulazione QAM (analogica) 2 Modulazione QAM (Quadrature Amplitude Modulation; modulazione di ampiezza con portanti in quadratura) è un tipo di modulazione
DettagliPower meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza
Misure di potenza F. Poli 10 aprile 2008 Outline Power meter 1 Power meter 2 3 Misure di potenza Misure di potenza = base della metrologia in fibra ottica. Misure di potenza 1 assoluta: necessarie in relazione
DettagliQUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione
UANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA Fondamenti Segnali e Trasmissione Campionamento e quantizzazione di un segnale analogico Si consideri il segnale x(t) campionato con passo T c. Campioni del
DettagliInformazioni logistiche e organizzative Applicazione di riferimento. caratteristiche e tipologie di moduli. Circuiti con operazionali reazionati
Elettronica per telecomunicazioni Contenuto dell unità A Informazioni logistiche e organizzative Applicazione di riferimento caratteristiche e tipologie di moduli Circuiti con operazionali reazionati amplificatori
DettagliCORSO DI SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI. Anno accademico 2003/2004. Esercitazione in aula del 8 Aprile 2004
Università di Trento CORSO DI SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI Anno accademico 2003/2004 Esercitazione in aula del 8 Aprile 2004 Argomenti: Canali wireless, sistemi di trasmissione Spread Spectrum e metodi
DettagliHomework 4 Corso di Fondamenti di Comunicazioni
Homework 4 orso di Fondamenti di omunicazioni nno ccademico 2003/2004 xx/yy/2003 Principi della Modulazione nalogica Esercizio (27*) Il segnale, modulato DSB, viene moltiplicato per una portante locale
DettagliPage 1. Elettronica delle telecomunicazioni ETLCE - B3 12/10/ DDC 1. Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione. Contenuti del Gruppo B
Modulo Politecnico di Torino Facoltà dell Informazione Elettronica delle telecomunicazioni Anelli ad aggancio di fase (PLL) B3 - Analisi con rumore, VCO» Rumore all ingresso» Rumore di fase» Banda equivalente»
DettagliSistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Esercizi ed esempi numerici - Sistemi in cavo / coppie simmetriche Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/18 Caratteristiche
DettagliQUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA
QUANTIZZAZIONE E CONVERSIONE IN FORMA NUMERICA 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Campionamento e quantizzazione di un segnale analogico Si consideri il segnale x(t) campionato con passo
DettagliModulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK
Modulazione PAM Multilivello, BPSK e QPSK P. Lombardo DIET, Univ. di Roma La Sapienza Modulazioni PAM Multilivello, BPSK e QPSK - 1 Rappresentazione analitica del segnale Sia {b(n)} una qualsiasi sequenza
DettagliCAMPIONAMENTO. y(t) = x 1 (t) x 2 (t) Σ δ(t - kt c. ) k. Figure 1:
CAMPIONAMENTO 1) Si considerino i due segnali a banda limitata x 1 (t) con banda B 1 e x 2 (t) con banda B 2. Si costruisca il segnale y(t) come y(t) = x 1 (t) x 2 (t) Volendo applicare il principio del
DettagliSensori Segnali Rumore - Prof. S. Cova - appello 06/09/2011 P2-1
ensori egnali Rumore - Prof.. Cova - appello 06/09/20 P2 - PROBLEM 2 Quadro dei dati Fibra ottica: Laser impulsato: Fotodiodo p-i-n: Preamplificatore: ad = -20 db/km fattore di attenuazione della potenza
Dettagli5 Misure del Canale Radio Indoor
Parte V G. Reali: Misure del canale radio indoor. 5 Misure del Canale Radio Indoor 5.1 INTRODUZIONE Nel lavoro svolto l analisi delle prestazioni è stata effettuata utilizzando le risposte all impulso
DettagliGeneralità Generalità
Effetti non lineari Introduzione Nelle lezioni precedenti abbiamo visto i principali effetti propagativi lineari Abbiamo visto che questi effetti dipendono dalla forma temporale o spettrale del segnale,
DettagliSensori Segnali Rumore - Prof. S. Cova - appello 28/09/ P2 pag.1
ensori egnali Rumore - Prof.. Cova - appello 8/09/0 - P pag. PROBLEMA Quadro dei dati Termoresistenza PT00 alore di riferimento a 0 C (73 K) Coefficiente di temperatura R T0 =00 Ω α = 3,9 0-3 / C Potenza
DettagliLe radici della D(s) forniscono i poli della funzione di trasferimento T(s).
F I L T R I A T T I V I D E L 2 O R D I N E I filtri del 2 ordine hanno la caratteristica di avere al denominatore della funzione di trasferimento una funzione di 2 grado nella variabile s: oppure nella
Dettagliu(t)=u s (t)+u n (t)
(gli esercizi contrassegnati con (*) non sono obbligatori) Esercizio (rumore filtrato) Dato il sistema in figura, s(t) n(t) + x(t) H(f) u(t)=u s (t)+u n (t) t=to u(to) L ingresso del filtro e il segnale
DettagliEsercizio 1 (10 punti)
Comunicazioni Elettriche per TLC, 15 Aprile 2010 NOME e COGNOME: MATRICOLA: Si prega di usare fogli separati per i due esercizi 1. Durata: 2 ore 2. Gli statini devono essere consegnati al momento della
DettagliTrasmissione numerica: Compito del 22/07/2008
Trasmissione numerica: Compito del /07/008 1 Esercizio1 Sia dato un sistema di trasmissione numerica che utilizza un impulso di trasmissione g(t) a radice di coseno rialzato, e una costellazione PAM con
DettagliEsercizio C2.1 - Acquisizione dati: specifiche dei blocchi
Esercizio C2.1 - Acquisizione dati: specifiche dei blocchi È dato un segnale analogico avente banda 2 khz e dinamica compresa tra -2 V e 2V. Tale segnale deve essere convertito in segnale digitale da un
DettagliAbbiamo visto al p rimo paragrafo come all oscillatore armonico veniva attribuita l energia totale
Abbiamo visto al p rimo paragrafo come all oscillatore armonico veniva attribuita l energia totale E totale = n + 1 h 2 Il termine trascurato nel ricavare la funzione e la legge di Planck, deve essere
DettagliINDICE. Capitolo 1 Introduzione 1. Capitolo 2 Rappresentazione di Fourier di segnali e sistemi 19. Capitolo 3 Modulazione d ampiezza 99
INDICE Capitolo 1 Introduzione 1 1.1 Inquadramento storico 1 1.2 Applicazioni 4 1.3 Risorse principali e requisiti operativi 13 1.4 Teorie alla base dei sistemi di comunicazione 14 1.5 Osservazioni conclusive
DettagliProfs. Roberto Cusani Francesca Cuomo
1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza Trasmissione Numerica in Banda Traslata TELECOMUNICAZIONI Profs. Roberto
DettagliTRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE
TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Trasmissione numerica in banda base Per trasmettere una sequenza di cifre binarie su un canale di trasmissione
DettagliAmplificatori operazionali
Amplificatori operazionali Parte 4 www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 3-5-07) Amplificatori operazionali non ideali Il comportamento degli amplificatori operazionali reali si
DettagliProva di esame di Teoria dei Segnali
10 aprile 2018 Prova di esame di Teoria dei Segnali Parte quantitativa Candidato: Esercizio A Un canale binario simmetrico è caratterizzato { da una probabilità di errore p (x1 ) = 0.1 P e = 0.2 e probabilità
DettagliFondamenti di Comunicazioni - A.A. 2008/2009 Appello parte di TEORIA
Fondamenti di Comunicazioni - A.A. 2008/2009 Appello - 9.12.2009 - parte di TEORIA Teoria 1. [6 pt.] Con riferimento alle modulazioni numeriche lineari M-arie si consideri la seguente regola di decisione
DettagliCorso di Reti di Telecomunicazione. Progetto del sistema di trasmissione ottico
Corso di Reti di Telecomunicazione Progetto del sistema di trasmissione ottico Progetto del sistema di trasmissione ottico Progetto del sistema di trasmissione ottico Modello del sistema Penalità di potenza
Dettagli3 Rumore termico [PROAKIS, x6.5]
3 Rumore termico [PROAKIS, x6.5] Il rumore termico è una fonte di disturbo sempre presente qualità di trasmissione di un segnale attraverso dispositivi elettronici. La sua importanza è maggiore quanto
DettagliIndice. Introduzione 13
Indice Introduzione 13 1 Le guide d onda 17 1.1 I modi di una guida d onda................................ 18 1.2 Calcolo delle funzioni di modo............................... 19 1.3 Potenza trasportata
DettagliA.R.I. Sezione di Parma NOISE
A.R.I. Sezione di Parma NOISE Carlo Vignali, I4VIL JOHNSON NOISE Il Johnson noise ( o rumore termico ) è dovuto al moto termico casuale degli elettroni. In un conduttore di resistenza R è presente un
DettagliTecniche di modulazione
Tecniche di modulazione Le modulazioni analogiche Angelo Protopapa Indice Introduzione Modulazione di Ampiezza (AM) Modulazione a Doppia Banda Laterale (DSB-SC) Modulazione a Singola Banda Laterale (SSB)
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Seconda Prova Intermedia
Milano, 17/1/ Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Laurea on Line) Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione Seconda Prova Intermedia Carissimi studenti, scopo di questa seconda prova intermedia
DettagliElettronica delle Telecomunicazioni A.A. 2009-2010
Elettronica delle Telecomunicazioni A.A. 2009-2010 Università degli studi di Ferrara Studente: Sferrazza Giovanni Prof. Giorgio Vannini Nome file: Amplificatore di potenza 802.11b.doc Pagina 1 di 12 Scopo
DettagliLezione A2 - DDC
Elettronica per le telecomunicazioni Unità A: Amplificatori, oscillatori, mixer Lezione A.2 Filtri Specifica funzionale e parametri uso di strumenti CAD esempi di realizzazioni con AO tecniche SC 1 Contenuto
DettagliFILTRI in lavorazione. 1
FILTRI 1 in lavorazione. Introduzione Cosa sono i filtri? C o II filtri sono dei quadripoli particolari, che presentano attenuazione differenziata in funzione della frequenza del segnale applicato in ingresso.
DettagliIDENTIFICAZIONE DEI MODELLI E ANALISI DEI DATI 1 (Prof. S. Bittanti) Ingegneria Informatica 5 CFU. Appello 23 Luglio 2014 Cognome Nome Matricola
IDENTIFICAZIONE DEI MODELLI E ANALISI DEI DATI 1 (Prof. S. Bittanti) Ingegneria Informatica 5 CFU. Appello 23 Luglio 201 Cognome Nome Matricola............ Verificare che il fascicolo sia costituito da
DettagliFascio di antenna, spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e di antenna
Fascio di antenna, spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e di antenna Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica 28 settembre 2016 Un sistema a
DettagliAmplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo
Ottobre 00 Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo amplificatore in classe A di Fig. presenta lo svantaggio che il carico è percorso sia dalla componente di segnale, variabile nel tempo,
DettagliInformatica. Caratterizzazione del canale I simboli emessi dalla sorgente passano attraverso un canale di trasmissione.
Informatica Pietro Storniolo storniolo@csai.unipa.it http://www.pa.icar.cnr.it/storniolo/info267 Entropia e flusso di informazione di una sorgente La sorgente viene caratterizzata dal valor medio di I(x
DettagliDispersione modale. Dispersione modale
Dispersione modale Se determiniamo l allargamento dell impulso per unità di lunghezza della fibra otteniamo l indice di dispersione modale σ ns m km A causa dell allargamento dell impulso la banda di frequenza
DettagliREALIZZAZIONE DI UN FILTRO PASSABANDA PER I 50 MHZ
REALIZZAZIONE DI UN FILTRO PASSABANDA PER I 50 MHZ Un filtro passabanda è particolarmente utile quando lo stadio ricevente di un ricevitore è in sovraccarico da troppa radiofrequenza fuori banda al suo
DettagliUn filtro Passa-Basso consente alle frequenze che precedono il punto chiamato frequenza di taglio f c (cutoff frequency) di passare attraverso di
I filtri I filtri vengono utilizzati per eliminare delle bande di frequenze dal segnale originario. Generalmente vengono realizzati con una circuiteria passiva, sono identificati da una frequenza di taglio
DettagliAmplificatori operazionali
Amplificatori operazionali Parte 3 www.die.ing.unibo.it/pers/mastri/didattica.htm (versione del 6--) Integratore Dato che l ingresso invertente è virtualmente a massa si ha vi ( t) ir ( t) R Inoltre i
DettagliCodifica 8B10B per migliorare le prestazioni di un trasmettitore CPFSK a modulazione diretta
PhotonLab - www.photonlab.org Codifica 8B10B per migliorare le prestazioni di un trasmettitore CPFSK a modulazione diretta P. Baroni, V. Miot, A. Carena e P. Poggiolini Politecnico di Torino Optical Communications
DettagliTrasmissione dell informazione
Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Ingegneria Corso di Ingegneria Medica Trasmissione dell informazione La comunicazione Si tratta di un processo attraverso il quale due o più entità
DettagliCosa c è nella lezione. In questa sezione si affronteranno: Reti in fibra ottica. La struttura complessiva. Il trasmettitore ottico
Reti in fibra ottica 1/30 Cosa c è nella lezione In questa sezione si affronteranno: La struttura complessiva Il trasmettitore ottico Il ricevitore ottico. 2/30 Reti in fibra ottica 3/30 Schema a blocchi
Dettagli