PEDAGOGIA GENERALE 1. Prof. Andrea Potestio
|
|
- Luciana Brescia
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO PEDAGOGIA GENERALE 1 (A.A. 2016/2017) Prof. Andrea Potestio
2 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Giuseppe Bertagna DALL EDUCAZIONE ALLA PEDAGOGIA Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo IV
3 CAPITOLO 4: L intenzionalità e le sue regioni
4 l evoluzione Che della cos è specie l intenzionalità? umana rispetto ai nostri Storia etimologica e semantica molto lunga e complessa Intenzionalità come espressione riassuntiva in quanto impiegata per riferirsi a quattro significati (intrecciati, ma concettualmente distinguibili, tanto da poter parlare di quattro differenti regioni della più ampia intenzionalità umana ) L UOMO, GRAZIE ALL INTENZIONALITÀ, RIESCE AD ANDARE OLTRE L ESPERIENZA (come ex-perire)
5 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I quattro significati dell intenzionalità 1. Intenzionalità come DIREZIONE (o relazione) della coscienza verso un oltre che non contiene 2. Intenzionalità come RAPPRESENTAZIONE ed ESECUZIONE DI INTENZIONI 3. Intenzionalità come ANALISI FORMALE DELLE RAPPRESENTAZIONI 4. Intenzionalità come COSCIENZA DELLA COSCIENZA (AUTOCOSCIENZA)
6 l evoluzione 1 della specie umana rispetto ai nostri Brentano: Intenzionalità come direzione (o relazione) L intenzionalità è direzione verso un oggetto, poiché ogni fenomeno psichico implica la presenza di un oggetto che sarà percepito, desiderato, ecc. L intenzionalità è la caratteristica originaria degli stati mentali che li mette in relazione con oggetti diversi (pp )
7 l evoluzione 1 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come direzione (o relazione) Es: p. 96 L atto consapevole di vedere un tavolo non può che riferirsi al suo contenuto (vedo un rettangolo, con 4 gambe, color ciliegio, in legno, le 4 gambe terminano leggermente smussate, ecc.)
8 l evoluzione 2 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come rappresentazione ed esecuzione di intenzioni Se l intenzionalità è direzione verso un oggetto, questa direzione implica un movimento Livello biologico Nel cervello umano esistono diverse aree che si occupano del movimento: - area prefrontale (decisione dello scopo del movimento) - area premotoria (pianificazione dell esecuzione per raggiungere quello scopo) - area motoria (esecuzione concreta del programma pianificato)
9 l evoluzione 2 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come rappresentazione ed esecuzione di intenzioni Che cosa ricaviamo da quello che i neurofisiologi affermano? Importanza dello skopòs (in greco: l oggetto su cui si fissano gli occhi ; dunque il traguardo, la meta) È come, perciò, se il movimento umano si attivasse solo in presenza di una precisa rappresentazione del traguardo che è chiamato a raggiungere (la sua intenzione, il suo scopo). (p. 98)
10 l evoluzione 2 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come rappresentazione ed esecuzione di intenzioni Es: un bambino (soggetto) vede una fetta di torta (oggetto) sul tavolo, pensa a quanto è buona (magari è la sua torta preferita rappresentazione) e ne prende una fetta (muove il braccio e ne afferra una fetta movimento ed esecuzione dell intenzione)
11 L intenzione di Le compiere pulsioni un movimento e i movimenti che ne conseguono sono prodotto causa La soglia dell iceberg (Leggere p.99)
12 l evoluzione 2 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come rappresentazione ed esecuzione di intenzioni Tale rappresentazione (del soggetto su un oggetto) può essere: Precisa, ma inconsapevole (es: togliere la mano dal fuoco) Precisa, ma del tutto consapevole (es: abbraccio) Ad ogni modo, i nostri movimenti sono sì regolati dai vincoli fisici imposti dall ambiente e dal nostro stesso corpo, ma grazie a questo 2 significato possiamo vedere come l intenzionalità permetta all uomo di andare oltre le pulsioni, l imitazione, i neuroni specchio, ecc. per giungere alla piena consapevolezza
13 l evoluzione 2 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come rappresentazione ed esecuzione di intenzioni Oltre i neuroni Nell uomo (unico tra tutti gli animali) si manifesta la capacità di: - Rappresentarsi mentalmente scopi da realizzare e modi diversi per realizzarli; - Scegliere tra scopi diversi e realizzarli (prescindendo anche dai condizionamenti operanti in natura) Considerare l uomo solo a livello biologico = forma di riduzionismo ontologico
14 l evoluzione 3 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come analisi formale delle rappresentazioni Livello biologico L uomo è attrezzato per due generi di operazioni: 1. Motoria (seconda regione dell intenzionalità) 2. Formale e rappresentativa (assume i concetti concepiti nella precedente operazione oppure prodotti per combinazione di precedenti e li analizza per giudicarli) L intenzionalità umana non si manifesta solo come direzione degli atti psichici (1), ma sia che si rappresenti scopi per movimenti a cui dà seguito sia che rifletta in maniera formale su tali scopi motori (2), essa si palesa anche come fenomeno che ha a che fare con una specie di oggetti che sono mentali alla doppia potenza, pensieri di pensieri (3)
15 l evoluzione 3 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come analisi formale delle rappresentazioni Dunque di un oggetto possiamo avere: ESPERIENZA DIRETTA (esperienza nella quale non avviene nessuna rappresentazione) es: ho fame prendo la fetta di torta e la mangio ESPERIENZA INDIRETTA (esperienza nella quale intervengono le rappresentazioni i pensieri sull oggetto e i pensieri dei pensieri sull oggetto) es: è ora di pranzo, sebbene io abbia fame, la mamma non vuole che prima di pranzo si mangino dolci, quindi aspetto a mangiare la torta, la mangerò come dessert dopo il pasto
16 l evoluzione 3 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come analisi formale delle rappresentazioni L INTENZIONALITA E ANCHE LA SCOPERTA CHE CIO CHE MI RAPPRESENTO DELL OGGETTO ( L immagine ) NON è MENO REALE DELL OGGETTO STESSO Es: I girasoli di Van Gogh
17 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come analisi formale delle rappresentazioni 3 Esempio: scoperta dell obbligazione (p.108) Grazie all intenzionalità, scopriamo che il pensabile non solo non è meno reale del sensibile, ma soprattutto il pensabile modella il sensibile dall esterno, ob-ligandolo ( legandolo da fuori ) a dimensioni che esso non mostra sul piano empirico, ma che sarebbe bene assumere per evitare in futuro di essere in contrasto con la realtà pensata. In tal senso. Es: è ora di pranzo, sebbene io abbia fame, la mamma non vuole che prima di pranzo si mangino dolci, quindi aspetto a mangiare la torta, la mangerò come dessert dopo il pasto La mia rappresentazione, il pensabile sull oggetto obbliga il sensibile dall esterno
18 l evoluzione 3 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità come analisi formale delle rappresentazioni E queste rappresentazioni avvengono: sul piano morale quando ci chiediamo se ciò che abbiamo fatto è ciò che sarebbe stato bene fare es: decidere se mangiare o meno la seconda fetta di torta, quando il dottore mi ha messo a dieta perché ho il colesterolo alto sul piano estetico quando esprimiamo le ragioni del nostro giudizio estetico es: il quadro di Van Gogh è culturalmente riconosciuto come un capolavoro dell arte, ma preferisco le ninfee di Monet perché amo di più la pennellata impressionista, i colori tenui, ecc. sul piano tecnico quando sentiamo l esigenza di costruire qualcosa secondo il nostro modello mentale es: nel dipingere il quadro, decido prima di dipingere i girasoli e poi lo sfondo
19 l evoluzione 4 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità coscienza ed autocoscienza La quarta regione dell intenzionalità è sia causa sia risultato delle tre regioni precedenti: LA COSCIENZA È IL LUOGO IN CUI GLI ATTI PSICHICI UMANI SI RENDONO POSSIBILI E SI UNIFICANO (pp ) Intenzionalità come coscienza aperta a, ma a che cosa? -Al continuo guardare in una direzione; -a continui scopi e mezzi per realizzarli; -alle continue rappresentazioni formali dell esperienza e delle rappresentazioni stesse.
20 l evoluzione 4 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità coscienza ed autocoscienza L intenzionalità, dunque, esige: -un soggetto (es: il bambino) -un oggetto (es: la torta) Nella coscienza l oggetto non si può dare se non con la direzione, il senso, l ordine e il giudizio colto dal soggetto stesso L OGGETTO È SEMPRE CO-ORIGINARIO AL SOGGETTO
21 l evoluzione 4 della specie umana rispetto ai nostri Intenzionalità coscienza ed autocoscienza Tuttavia, questa dimensione co-originaria si rivela non solo come coscienza di qualcosa, ma soprattutto quando l oggetto della coscienza è la coscienza stessa Autocoscienza = la coscienza che prende se stessa, come coscienza del corpo e del mondo, a proprio oggetto (FORMA PIU ALTA DI INTENZIONALITA )
22 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri CONCLUSIONI PROBLEMA Origine dell intenzionalità - Molti sostengono la teoria di una provenienza solamente fisiopsichico-biologica - Nietzsche - Crick - Pinker - Altri scienziati e filosofi sono persuasi che non si possa spiegare scientificamente la nostra coscienza razionale. E sarebbero per ora impossibili risposte chiare e condivise (carattere irriducibilmente misterioso dell intenzionalità)
23 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri CONCLUSIONI Altri autori restano convinti, con buoni argomenti, anche senza entrare in un ottica di fede, che le regioni dell intenzionalità abbiano caratteristiche così eccezionali e qualitativamente diverse da qualsiasi altra manifestazione umana di matrice materiale, pur dandosi in e attraverso la materia, da esigere una spiegazione ultrasensibile di sé, ovvero trascendente. Nonostante le diverse opinioni e teorie, è indubitabile che L INTENZIONALITA SI COLLOCA AL CULMINE DELLE MANIFESTAZIONI DELLA VITA UMANA, ESSENDONE SUA PERFEZIONE E SUA CONDIZIONE (per tale ragione ci permette di andare oltre l esperienza)
24 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Giuseppe Bertagna DALL EDUCAZIONE ALLA PEDAGOGIA Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo V Come da programma, il Capitolo V non è oggetto della prova in itinere, né di esame
25 CAPITOLO 5: Il discorso pubblico della ragione e le sue tipologie
26 La seconda condizione, Le pulsioni dopo l intenzionalità, che ha permesso la maturazione complessa dell educazione, della formazione e dell istruzione è la trasformazione del linguaggio umano (scoperta di essere lògos pubblico) Ma cosa si intende per lògos?
27 l evoluzione della specie Lógos umana rispetto ai nostri Aristotele la definizione di uomo come animale sociale non fu sufficiente a distinguere l uomo dagli altri animali, così gli aggiunse una qualificazione l unico animale che abbia lógos In greco: lógos = parola / lógos = dialogo a. Lógos inteso non come mera parola, nuda e cruda (le parole non sono solamente banali etichette che indicano un contenuto) 1. Lingua intesa come VOCE (anche animali) 2. Lingua intesa come LÓGOS (squisitamente umano)
28 l evoluzione della specie Lógos umana rispetto ai nostri b. Quando parliamo con lógos abbiamo sempre davanti a noi un interlocutore (lógos come relazione, quindi dialogo) UOMO ANIMALI - ANIMALI: a-lógoi - UOMO: con lógos unico essere vivente che ha la ragione
29 l evoluzione della specie Lógos umana rispetto ai nostri LÓGOS come KRISIS (greco: rimanda al gesto agricolo di separare il grano dalla paglia e dalle impurità Krínein=criticare) Significa: discernere, discriminare una cosa dall altra, prendere una cosa escludendone un altra DARE RAGIONE DI L uomo usa il logos per distinguere, in ciò che dice e fa, quanto e perché è vero o falso, bello o brutto, buono o cattivo, fonte di felicità o infelicità, degno o indegno, utile o inutile, ecc.
30 l evoluzione della specie Lógos umana rispetto ai nostri LÓGOS: éthos e polis RAZIONALITA COME RELAZIONE E SCOPERTA DELLA RELAZIONE TRA LE COSE Attraverso il discernere l uomo ottiene dall altro ragione, ovvero avviene il riconoscimento di aver dato ragione nelle sue discriminazioni. Dunque, è attraverso il «medio» dell altro che ogni uomo si scopre lógos Per questo, il lógos è: -Éthos (modo di agire comune accettato da tutti) -Polis (ricerca e condivisione di questo modo di agire con altri uomini che vivono insieme in un luogo)
31 RAZIONALITA COME UNIONE DI LÓGOS e NOÛS Che cosa ci spiega il prolungamento dell infanzia e l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Il lógos è critica, ma quali sono le condizioni che permettono che sia critica? 1. NOÛS = componente intuitiva (andare dentro, dietro e oltre alle cose come appaiono ai sensi) Agisce quando: - afferriamo il significato unitario e invisibile di una parola - capiamo l intenzione di un altra persona prima che agisca - inventiamo una soluzione ad un problema che non si era mai presentato prima (Wittgenstein)
32 RAZIONALITA COME UNIONE DI LÓGOS e NOÛS Che cosa ci spiega il prolungamento dell infanzia e l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Il noûs sembra rimandare al radicamento della razionalità nella sensibilità (es: Pascal cuore) non conosciamo la verità solamente con la ragione! Però il noûs non basta per creare e mantenere un discorso pubblico intersoggettivo critico. Per due ragioni: 1. per trovare, nel comune sentire, primi principi intuitivi che stiano, per tutti, all inizio di possibili percorsi logici, tecnici e morali, bisognerebbe ascoltare e interrogare tutti gli uomini, passati, presenti e futuri. 2. nell esplorazione dell intenzionalità umana non si va molto avanti se ci si accontenta dell intuizione: è necessario riflettere razionalmente sui principi e sulle ipotesi intuitive.
33 RAZIONALITA COME UNIONE DI LÓGOS e NOÛS Che cosa ci spiega il prolungamento dell infanzia e l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri 2. RATIO Romani: ratio come calcolo, conto Medievali: ratio rinvia a un concetto che è compreso nel più ricco e significativo lógos greco - come lógos significa critica; espressione pubblica di ragioni; dialogo e giudizio tra diversi uomini per giungere a qualche condivisa visione, dichiarazione, valutazione, giudizio - tuttavia lógos ha altri tre ambiti di significato: 1. lógos come riunire insieme 2. lógos come gesto dello scegliere, del contare 3. lógos come parola che crea
34 RAZIONALITA COME UNIONE DI LÓGOS e NOÛS Che cosa ci spiega il prolungamento dell infanzia e l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Noûs e lógos (mai separabili) sono dunque le condizioni per impostare il discorso pubblico della ragione tra gli uomini e per renderlo sempre più critico, trasparente e intersoggettivo Da questa loro unione si sono storicamente strutturati in tre diverse tipologie di lavoro: 1. RAZIONALITA TECNICA téchne (riflessione intenzionale orientata al fare qualcosa) 2. RAZIONALITA TEORETICA epistéme (riflessione intenzionale che cerca di conoscere con verità intersoggettiva ciò che c è) 3. RAZIONALITA PRATICA phrónesis (riflessione intenzionale orientata all agire bene dell uomo)
35 l evoluzione della RAZIONALITA specie umana TECNICA rispetto ai nostri Dalla neotenia la specificità dell uomo Platone ne narra la nascita (p.135) Aristotele ne conferma la necessità (p.136) per la successiva gratuità della razionalità teoretica
36 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri RAZIONALITA TECNICA: definizione «ciò per cui una cosa passa dal non essere all essere è produzione (pόiesis), ciò a cui tutte le tecniche mettono capo sono prodotti (ergásiai pόiesis), e gli artefici di tutte queste cose sono produttori (pόitai)» Platone, Simposio 205 b-c G. Sandrone Pedagogia generale 1 A.A. 2016/17 Modulo 1 Lezione 4 Dall educazione alla pedagogia
37 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri PROBLEMA Se è vero che la téchne libera l uomo dalla necessità di provvedere alla propria sopravvivenza, è altrettanto vero che nella storia della cultura occidentale si è, in alcuni casi, portato all estremizzazione di questa caratteristica della natura umana. Uomo non più soggetto della téchne, ma cantore del ritmo ontologico della razionalità tecnica che lo sovrasta nell Essere impersonale
38 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I requisiti della razionalità tecnica 1.lo scopo/il modello 2.la materia 3.I metodi e i mezzi 4.il controllo del risultato
39 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I problemi della téchne - Lo scopo di un progetto diventa mezzo di uno scopo successivo, così via all infinito - Vale anche se la materia è una persona? - «Si potrebbe fare qualcosa che né si sa, né si ha potenza alcuna per farlo?» La téchne è potere solo se - sa - è competente (in quel settore) - fa ( si conosce solo ciò che si fa) La téchne è onnipotente?
40 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Pericoli di rovesciamento Se la razionalità tecnica non si combina adeguatamente con le altre forme di razionalità (teoretica e pratica) corre forti rischi di tramutare in danno la sua ricchezza 1) la distanza tra progetto e prodotto (lo scarto dell azione umana) 2) l antinomia tra sapere e fare, tra chi pensa e chi fa 3) il fine si identifica con lo scopo (la razionalità tecnica travalica e fa perdere la consuetudine a riflettere sul fine, sul bene, sul vero, ) 4) l assolutizzazione dei mezzi - si deve fare tutto ciò che si può fare - il dislivello prometeico
41 l evoluzione RAZIONALITA della specie umana TEORETICA rispetto ai nostri L etimologia della parola rimanda al concetto di GRATUITA della sua azione pp e
42 l evoluzione RAZIONALITA della specie umana TEORETICA rispetto ai nostri L etimologia della parola rimanda al concetto di GRATUITA della sua azione pp e
43 Caratteristiche dell azione Che cosa ci spiega il prolungamento dell infanzia e l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri teoretica - Guardare ciò che non cambia = conoscenza scientifica dell esperienza -Guardare ciò che non ha né inizio né fine L AZIONE TEORETICA HA LA PRETESA DI DIRE LA VERITA CHE NON CAMBIA e SI REGGE DA SOLA COGLIE NELLE COSE CIO CHE NON PUO ESSERE DIVERSO
44 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Due i tratti distintivi della R.Teo. 1. si interessa delle conoscenze epistemiche ( stanno dritte ) che vanno oltre l esperienza sensibile di ciascuno e cerca di darne ragione 2. si esprime in una dimensione temporale immobile, lontana dal divenire dinamico dell esperienza ed ha la pretesa di dite «la verità che non cambia mai e si regge da sola perché coglie, delle cose stesse, ciò che è sempre e non ha nascita» Per questi tratti distintivi i greci consideravano la R. Teo. Come la forma superiore della razionalità umana.
45 l evoluzione La della razionalità specie umana rispetto pratica ai nostri OGGETTO = l azione buona quella che si deve adottare nella situazione concreta non in generale Polisemia del termine pratica
46 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Il collegamento R. Tc. R.P. Il vero tecnico è anche pratico? SI perché 1) mette in gioco il proprio bene come persona 2)non solo il proprio bene, ma il bene di tutti 3) controlla che i mezzi che utilizza per la produzione siano corretti e socialmente degni G. Sandrone Pedagogia generale 1 A.A. 2016/17 Modulo 1 Lezione 4 Dall educazione alla pedagogia
47 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri L azione buona E lo sbocco della R.P. è quella che dobbiamo fare ora, nella situazione data, unica nel suo genere utilizzando la nostra capacità di giudizio per realizzare il «bene per sé» e «per gli altri» che mai si trovassero nella stessa nostra situazione.
48 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Come dire che «un azione è buona»? Approfondiremo questo aspetto parlando «dell azione umana» e delle risposte che sono state data alla domanda nel corso del tempo 1) risposta biologico-naturalistica 2) risposta del volontarismo etico e giuridico 3) risposta che recupera e miscela la 1) e la 2)
49 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Fondamento della razionalità pratica = coscienza Non coscienza psicologica Coscienza trascendentale che si ri-flette continuamente nelle 3 dimensioni: - libero arbitrio - anamnesi (vergogna = scarto tra come si vorrebbe apparire e come si appare senso di colpa = scarto tra ciò che si dovrebbe fare e ciò che si fa) - coscienza vera e propria(esempio/esercizio)
50 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Giuseppe Bertagna DALL EDUCAZIONE ALLA PEDAGOGIA Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo VI
51 CAPITOLO 6: L azione umana Identità ed implicazioni pedagogiche
52 Dopo intenzionalità e lógos, la terza condizione che ha permesso la chimica personale dell educazione, della formazione e dell istruzione è l affermarsi dell azione umana libera e responsabile (come tratto caratteristico e più alto dell esperienza umana)
53 AZIONE come MOVIMENTO? Bambino sull altalena Pendolo
54 Le pulsioni - MACCHINE, AUTOMI, VEGETALI, CORPI FISICI determinati da vincoli naturali, sono privi di intenzionalità e logos (mostrano sì movimenti e compiono operazioni, ma fanno ciò inconsapevolmente e non provando emozioni) - ORGANISMI ANIMALI SUPERIORI possiedono un intelligenza capace di integrare stati d animo e soluzione di problemi (gli animali, infatti, instaurano con l ambiente e gli altri animali uno scambio coevolutivo per mantenersi nello stato di autopoiesi omeostatica di cui hanno bisogno per vivere, hanno cioè reazioni comportamentali)
55 L UOMO - in quanto corpo: Le pulsioni mostra movimenti ed è vincolato delle leggi della fisica e della biochimica; - in quanto macchina/automa: compie operazioni meccaniche dettate da vincoli costruttivi; - in quanto animale: ha delle reazioni comportamentali sia consapevoli che inconsapevoli, osservabili e misurabili; - in quanto uomo: possiede intenzionalità e lógos, compie azioni umane AZIONE COME QUALITA ESCLUSIVA DELL UOMO CHE ACCOMPAGNA SIA IL MOVIMENTO SIA LE OPERAZIONI VOLTE A UNO SCOPO
56 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Che cosa significa agire in modo umano? Dimensione oggettiva (movimento, comportamento) Dimensione soggettiva (intenzionalità, lògos)
57 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Aristotele Si chiese: che cosa distingue la vita dell uomo da quella degli altri esseri viventi? ANIMA = la forma del corpo naturale che ha la vita in potenza L anima si compone di tra parti 1.VEGETATIVA 2.SENSITIVA 3. RAZIONALE (nascita, nutrizione, crescita) (sensazione, movimento) (conoscenza, deliberazione, scelta)
58 l evoluzione Tommaso della specie umana D Aquino rispetto ai nostri Riprese nel medioevo le suggestioni antropologiche di Aristotele per arrivare ad affermare che ciò che davvero distingue l uomo dagli altri esseri viventi è L AZIONE UMANA Distinse, infatti: 1. ATTI DELL UOMO (operazioni e movimenti) atti che avvengono nell uomo, anche consapevolmente, causati però in modo necessario, determinati dall interazione con processi naturali fisici e psichici che ci costringono a subire ciò che ci accade e a fare ciò che facciamo: noi operiamo come le macchine e abbiamo reazioni e riflessi condizionati come gli animali Es: acquolina
59 l evoluzione Tommaso della specie umana D Aquino rispetto ai nostri 2. ATTI UMANI (azioni) sono esclusivi dell uomo in quanto: - sono azioni personali caratterizzate da intenzionalità e logos; - avvengono nell ambito della coscienza e dell autocoscienza, nella libertà e nella responsabilità. - sono più lenti degli atti dell uomo: richiedono tempo per decisioni e valutazioni. Gli atti umani, in quanto compiuti in libertà, ci rendono causa. L uomo ha la libertà di porre alternative, di scegliere tra alternative possibili e tutte motivanti, libertà di assumersi la responsabilità di eseguirne una preferendola all altra, libertà di accompagnare con il proprio consenso l azione decisa fino alla fine, assumendosi la responsabilità delle conseguenze previste e impreviste di questo suo intervento consapevole sul mondo e sugli altri L unico modo di sapere chi è l uomo? è coglierlo nella sua concreta attuazione di sé: appunto attraverso i suoi atti umani.
60 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri... agire in modo umano Agire secondo intenzionalità e lógos e in libertà e responsabilità CARATTERISTICHE DELL AZIONE: (ciò che permette all uomo di inaugurare le proprie azioni, di esserne l inizio) 1. Intenzionalità coscienza/autocoscienza (vs consapevolezza senziente) 2. Lógos dare ragione di 3. Libertà intesa come deliberazione, scelta 4. Responsabilità intesa come risposta alla libertà e alle conseguenze delle mie scelte, qualunque sia stato l esito del mio agire
61 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri L uomo principio delle azioni umane Aristotele L uomo sia il principio e il padre delle proprie azioni come lo è dei figli (Etica Nicomachea) L uomo è un originario creatore di storie che da ideali si trasformano, grazie alle azioni, in reali e che senza di lui nessuno avrebbe mai potuto né compiere, né far vivere, né scrivere Però padroni solo del principio (Etica Nicomachea) perché: - Non è detto che l azione intrapresa si debba concludere come noi l avevamo ragionevolmente rappresentata, deliberata, prevista e voluta nel suo svolgimento. - Tra l inizio dell azione e la sua conclusione si frappongono il disturbo di azioni decise da altri, il capriccio del caso, l insuperabile necessità, gli errori nella realizzazione dello scopo o nella scelta del fine.
62 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri L uomo principio delle azioni umane L uomo controlla solo il principio delle sue azioni, ma non per questo si sente sollevato da: Il DESIDERIO di cercare di diffondere nella propria vita un sempre maggior numero di atti umani contro la fortuna, il caso, la necessità; La RESPONSABILITA di rispondere a sé e agli altri delle conseguenze volontarie e involontarie delle proprie azioni. NB: l uomo non può comandare alla fortuna, al caso e alla necessità che regge il mondo!
63 l evoluzione Le azioni della specie umane umana e rispetto i dispositivi ai nostri Dunque l uomo è l unico essere vivente che, nel suo agire nel mondo, può essere sia attivo che passivo - attivo: compie atti umani (in libertà e responsabilità, secondo lógos e intenzionalità) - passivo: compie atti dell uomo (non è solamente un essere che pone, ma può a sua volta essere posto da vincoli e pressioni che non dipendono da lui e di cui non è in grado di vederne la verità, la bontà ecc, semmai solo la piacevolezza o la dolorosità estetica e sensibile) Ma che cosa fa compiere al soggetto atti dell uomo? I DISPOSITIVI ( qualcosa che è posto contro )
64 l evoluzione Le azioni della specie umane umana e rispetto i dispositivi ai nostri DISPOSITIVI = realtà che si impongono sull uomo costringendolo a compiere atti dell uomo e non atti umani (ovvero l uomo più che agire, subisce passivamente e viene inaugurato ) I dispositivi possono essere di 4 diversi tipi: NATURALI ARTIFICIALI FAMILIARI COMUNITARI
65 l evoluzione I DISPOSITIVI della specie umana NATURALI rispetto ai nostri CONDIZIONAMENTI FISIOLOGICI (es: fame, sete, ecc ) REGOLE DELLA NATURA (es: non possiamo correre più di una certa velocità, siamo sottoposti alla forza di gravità, ecc.) CASO / FORTUNA G. Sandrone Pedagogia generale 1 A.A. 2016/17 Modulo 1 Lezione 4 Dall educazione alla pedagogia
66 l evoluzione I DISPOSITIVI della specie umana ARTIFICIALI rispetto ai nostri TECNICA TECNOLOGIE SCIENZE Poste inizialmente dall uomo sono diventate una sorta di seconda natura condizionante: Una natura artificiale peggiore di quella naturale (qualcosa di impersonale che pone l uomo; si impone a forza su di lui; gli comanda invece di essere comandata; lo plasma invece di essere plasmata)
67 l evoluzione I DISPOSITIVI della specie umana FAMILIARI rispetto ai nostri FAMIGLIA I genitori non solo non chiedono ai figli se sono d accordo nel farli nascere, ma anche insegnano loro regole, comportamenti e significati secondo la loro intenzionalità e lógos, senza preoccuparsi se li condividano o meno (es: alcuni studi hanno dimostrato che vi è una maggiore probabilità che il figlio di un tossico-dipendete faccia a sua volte uso di sostanze stupefacenti) Perchè? Perchè la scelta intersoggettiva e razionale delle azioni di ogni soggetto richiede un procedimento complesso fatto di analisi, critica, scelta, ecc Per questo, nei suoi primi passi nel mondo l uomo si fida e si affida a quanto la famiglia gli trasmette in termini di valori, comportamenti, regole, ecc (lo stesso vale anche per la comunità)
68 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I DISPOSITIVI COMUNITARI - ISTITUZIONI - COMUNITA DI APPARTENENZA Il luogo in cui si è nati influisce sulla fede religiosa, sui gusti estetici, sulle abitudini alimentari, sulle credenze cognitive, sulle pratiche economiche, sulle scelte professionali, sui giudizi morali e sui valori etici, sui significati culturali e le preferenze ideologiche Es: differente modo di intendere la relazione tra uomo e donna nel mondo occidentale e in quello orientale che si riflette nel ragazzo straniero con cui ci troviamo a interagire nella comunità in cui lavoriamo.
69 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri COMUNITA communitas SOCIETA societas Munus: dono e obbligo di ognuno nei confronti dell altro com: introduce la reciprocità LA LIBERTA E DATA DALL ADERIRE A QUESTA COMUNITA Socius: colui che decide volontariamente, razionalmente e liberamente di andare con ed essergli solidale (sodalis) LA LIBERTA E INDIVIDUALE E FONDA QUELLA COMUNITARIA
70 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I DISPOSITIVI:CONCLUSIONI Ma fino a che punto i dispositivi determinano l uomo? NON SI PUÒ NEGARE LA FORZA DEI DISPOSITIVI, MA PER INAUGURARE I NOSTRI COMPORTAMENTI/MOVIMENTI E NECESSARIO UN MOMENTO RIFLESSIVO A POSTERIORI grazie al quale distinguere tra: Disposizione Abitudine Routine Automatismo
71 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I DISPOSITIVI:CONCLUSIONI - Nell intenzionalità e con il logos, l uomo può essere libero e responsabile di ciò che fa. Ed è uomo se trasforma sempre più questo potere in essere, allargandolo progressivamente nel tempo e nello spazio della propria esistenza. - I dispositivi non sono mai in grado di sovrastare del tutto l uomo al punto da togliergli la coscienza, l autocoscienza, la potenza della sua anima. Si è uomini in quanto si coltiva lo spazio della propria azione umana. - Certo all uomo è anche lasciata la possibilità di accettare le regole costituite. Ed è tentazione forte e tranquillizzante. La libertà è un fardello e una responsabilità. AZIONE UMANA: UNA POSSIBILITA INELIMINABILE
72 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I DISPOSITIVI:CONCLUSIONI Riassumendo - Non esistono atti umani senza la mobilitazione di tutte le regioni dell intenzionalità e del lógos personali e che non siano il risultato della libertà e della responsabilità di ciascuno - Ci possono essere diversi motivi per cui agire (biologici, fisici, culturali, economici, politici, ecc ) ma la causa e il fine dell azione non possono che essere ritrovati nella libertà e nella responsabilità dell uomo
73 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri I DISPOSITIVI:CONCLUSIONI - Il problema è che nè intenzionalità nè lógos, nè libertà nè responsabilità si possono cogliere con i sensi, esperire, vedere, ecc anzi, molte volte le (ri)conosciamo perchè le attribuiamo agli altri ( dimensione relazionale dell azione umana) - Per capire quali sono le condizioni che rendono possibile l azione umana, bisogna studiare e considerare l uomo non in quanto oggetto, ma in quanto soggetto che, sia nella sua esperienza diretta che nell osservazione della pratica altrui, intende approfondire e testimoniare sempre di più questa sua possibilità intrinseca di poter compiere atti umani.
74 l evoluzione della specie umana rispetto ai nostri Strumenti per imparare ad agire 1. AZIONE PERSONALE RIFLESSIVA Sottoporre ad analisi riflessiva sistematica il proprio e l altrui agire, i suoi esiti e il suo rapporto con i dispositivi al fine di individuare comportamenti, automatismi, routine, abitudini, atti umani, disposizioni, ecc. 2. NARRAZIONE DI AZIONI UMANE Il raccontare, ma anche l imparare da. Diversi tipi di narrazione: - Narrazione soggettiva diretta (basata sulla testimonianza: biografia, autobiografia) - Narrazione soggettiva indiretta (incentrata sull immaginazione: epica, tragedia, commedia ) - Narrazione intersoggettiva di azioni oggettive (elaborata attraverso la ricostruzione documentata: la storia)
75 l evoluzione Per della riflettere specie umana insieme rispetto ai nostri ROBOT BAMBINO icub (min. 3:56)
76 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Giuseppe Bertagna DALL EDUCAZIONE ALLA PEDAGOGIA Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo VII
77 CAPITOLO 7: Educazione, formazione, istruzione. Processi e significati
78 MACCHINE Eseguono operazioni Forniscono informazioni (ad es., selezione dell esercito americano dopo Pearl Harbour nel 1941) In-segnano (informazioni, operazioni e comportamenti) Privi di intenzionalità, logos, libertà, responsabilità Sono risorse inventate dagli uomini perché chi le usufruisce si educhi, formi, istruisca o educhi, formi, istruisca altri uomini
79 ANIMALI Insegnano Privi di intenzionalità, logos, libertà, responsabilità Curano, difendono, proteggono (ad es., Pet Therapy) NATURA (esseri vegetali e inanimati, processi fisiologici ecc.) Sono anch essi risorse
80 Gli uomini EDUCANO, FORMANO, ISTRUISCONO, (e addestrano, curano, allevano) SEMPRE? NO Anche gli uomini sono natura, macchine, animali Dotati di Intenzionalità, logos, libertà, responsabilità Così come non esiste persona umana che non sia necessariamente costituita anche dal minerale, dal vegetale, dall animale e dal meccanico, in maniera analoga non esiste educazione formazione e istruzione che non sia altrettanto necessariamente costituita da comportamenti di cura, addestramento, modellamento ecc. Il problema pedagogico è, però, di non esaurire i primi fenomeni nei secondi, bensì sussumere questi secondi al livello dell intenzionalità, del logos pubblico, e dell azione umana libera e responsabile che caratterizza i primi
81 1 EDUCAZIONE Dal latino educ-ăre Far crescere, allevare, curare e nutrire un soggetto per farlo sviluppare in vista di ciò che dovrà essere - Mondo animale allevare - Mondo vegetale modellare - Mondo pedagogico plasmare in modo gerarchico Dal latino educ-ĕre dimensione passiva dell educando Tirare fuori, condurre, guidare senza imporre - Maieutica allevare - Agricoltura tagliare per liberare - Mondo pedagogico tutor, gouverneur - Mondo nomadico percorso mai concluso dimensione attiva dell educando
82 1 EDUCAZIONE: trasmissione della cultura comunitaria La paideia (Aristotele) -Il processo attraverso il quale la comunità trasmette ai nuovi membri il patrimonio di visioni del mondo, idee scientifiche, sensibilità... -La trasmissione di tale patrimonio consente a ciascun individuo di diventare a pieno titolo membro della comunità Come avviene? Nelle società semplici - all interno della famiglia e della comunità - per imitazione - in modo diffuso e casuale Nelle società complesse - specializzazione e differenziazione («scienze») - gradualità - in sedi istituzionali ad hoc (famiglia, comunità locale, chiesa, scuola ecc.)
83 1 EDUCAZIONE: personalizzazione - L educazione è insegnamento del patrimonio culturale accumulato dalla comunità umana nel tempo - Un acquisizione non diviene «carne della propria carne se essa non è stata elaborata da un vero lavoro personale» PERSONALIZZAZIONE - Fare proprio, rielaborandolo, ciò che ci viene trasmesso - Per consegnarlo migliore a chi verrà dopo di noi...
84 1 EDUCAZIONE: la relazione. Il tu e il noi Essenzialità dell incontro - con l esso, della cultura-comunità-mondo - con il tu, persona che è a sua volta un io... Non c è educazione se, all inizio, non esiste una persona, un tu, che riconosca e continui a riconoscere un io per quello che è, e non per quello che dovrebbe o potrebbe essere L instaurazione della relazione educativa è l a priori dell educazione L ambiente educativo, la cultura educativa, i mezzi educativi sono tali solo perché precedenti relazioni interpersonali hanno attribuito loro un senso umano L educazione riconosce la comunità di nascita e la cultura dell altro e i «fili» che legano il mondo
85 2 FORMAZIONE Fino a metà del XX secolo, variante dell educăre. Fabbricare, plasmare, costruire; dare forma a qualcosa di passivo e malleabile - Formazione professionale (botteghe artigiane, mondo industriale) - Ambiente militare (addestramento delle reclute, schieramento dei soldati) - Valore ideologico-politico (formazione dei cittadini) Soggetto forte Soggetto debole
86 2 FORMAZIONE Dagli anni 60 del XX secolo. Nel mondo accademico: variante dell educere. Formar-si, scegliere la propria forma Reazione pedagogica al positivismo e all utilitarismo: traduzione di O.Willmann e la lezione tedesca Bildung = formarsi Scegliere criticamente, come e in quanto uomini, in tutti i campi della vita e dell esperienza umana, nei modelli di umanità resi disponibili dalla storia e dalla cultura, la propria particolare «forma» nella quale realizzarsi in intenzionalità, logos, libertà e responsabilità. Educatore di se stesso, il soggetto impiega i «dispositivi» e gli educatori a disposizione pluralità di prospettive, attenzione alla deriva idealistica
87 2 FORMAZIONE Anni 60 del XX secolo. Nel mondo produttivo: formazione della persona in senso funzionalista, utilitaristico Primo decennio XXI rilettura del concetto di lavoro, «economia civile - Coinvolgimento attivo e progettuale di tutte le dimensioni dell intenzionalità; - Crescita globale della persona; - Realizzazione di azioni buone e giuste, da uomini integralmente compiuti, in qualsiasi lavoro. Formazione professionale agìta e pensata dalla persona stessa Creatività, innovazione, libertà, responsabilità in una concezione di lavoro come opus di un uomo che agisce (inaugura)
88 3 ISTRUZIONE Scopo: conoscere Teoresi Dove: scuola Cosa: impadronirsi delle conoscenze, moltiplicarle e renderle rigorose e formalizzate Come: in integrazione con formazione ed educazione Istruzione e formazione professionale Sistema educativo di istruzione e di formazione professionale
89 Come variante del latino educ-ăre Abradere conoscenze spontanee ed erigere un edificio di conoscenze organiche e interrelate, scientificamente valide Conoscenze = Oggetti, cose - Decostruire le concettualizzazioni spontanee e prescientifiche che ciascuno di noi ha costruito - Imporre la memorizzazione di conoscenze proposte nell istruzione formale dimensione passiva Come variante del latino educ-ĕre - Mettersi in discussione come persone e adoperare intenzionalità e logos per fare proprie le conoscenze - Rendere la scuola una società cooperativa della conoscenza attraverso la compartecipazione attiva e generativa di docenti, genitori e allievi Conoscenza = Esercizio della soggettività dimensione attiva
90 3 ISTRUZIONE: modalità dell istruzione nella scuola Attraverso quali canali oggi avviene normalmente l insegnamento? - Contenuti disciplinari: l istruzione deve coinvolgere e mobilitare tutte le dimensioni della vita umana. - Forza dispositiva ARTIFICIALITA (classi, tempi, discipline..) DISCIPLINAMENTO imposto dall alto
91 Dove avviene il processo di istruzione? In base al dettato costituzionale (art. 30) i genitori sono affidatari del «dovere e diritto» di istruire i figli. Tale esercizio viene affidato alla scuola. Quando? le tappe dell apprendimento - scuola dell infanzia (non fa parte dell obbligo) Gioco e spontaneità: apprendimento degli schemi fondamentali dell azione sociale e delle conoscenze che li rendono possibili - scuola primaria 1. apprendimento per somiglianza e contiguità (nei momenti informali) 2. confronto con le conoscenze implicite (riflessione a partire dall esperienza) - scuola secondaria e Università apprendimento di conoscenze nuove (attribuzione di un senso alla propria esperienza attraverso le acquisizioni scientifiche)
92 RIFLESSIONE SULL ESPERIENNZA GIUDIZIO GIUDIZIO GIUDIZIO E INVENTIO 3 ISTRUZIONE: i gradi dell istruzione Primaria... Secondaria 1^ Secondaria 2^ Istruzione superiore CHE COSA CHE COSA PERCHE CHE COSA PERCHE CHE COSA PERCHE INVENTIO Conoscenze Cultura Cultura Cultura enciclopediche generale generale specifica specialistica
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Giuseppe Bertagna DALL EDUCAZIONE ALLA PEDAGOGIA Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo IV CAPITOLO 4: L intenzionalità e le sue regioni l
DettagliDall educazione alla pedagogia
Giuseppe Bertagna Dall educazione alla pedagogia Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Bergamo, ottobre 2011 CAPITOLO SETTIMO Educazione, formazione, istruzione. Processi e significati
DettagliDall educazione alla pedagogia
Giuseppe Bertagna Dall educazione alla pedagogia Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Bergamo, ottobre 2010 CAPITOLO SESTO L azione umana: identità e implicazioni pedagogiche pp. 244-350
DettagliCapitolo 4 L INTENZIONALITA E LE SUE REGIONI
Dall educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo 4 L INTENZIONALITA E LE SUE REGIONI Do1.ssa Mabel Giraldo CHE COS È L INTENZIONALITÀ? Storia e:mologica
DettagliDall educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione
Dall educazione alla pedagogia. Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Capitolo 5 IL DISCORSO PUBBLICO DELLA RAGIONE E LE SUE TIPOLOGIE Dott.ssa Mabel Giraldo La seconda condizione,
DettagliDall educazione alla pedagogia
Giuseppe Bertagna Dall educazione alla pedagogia Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Bergamo, ottobre 2010 CAPITOLO QUINTO Il discorso pubblico della ragione e le sue tipologie pp.
DettagliLinee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C. Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio
Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio Questo tempo Rischio o scivolamento - superficialità - paura - caduta della memoria - stanchezza
DettagliSCIENZE UMANE PRIMO BIENNIO LINEE GENERALI E COMPETENZE
SCIENZE UMANE LINEE GENERALI E COMPETENZE Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i linguaggi propri delle scienze umane nelle molteplici dimensioni attraverso le quali l uomo si costituisce
DettagliLOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA
LOGICA E FILOSOFIA DELLA SCIENZA Claudia Casadio PRIMA LEZIONE Logica, Linguistica e Scienza Cognitiva Tre ambiti scientifici Logica Studia i processi in base a cui traiamo inferenze a partire dalle nostre
DettagliIstituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA
CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI FORMATIVI TRAGUARDI Obiettivi riferiti all intero percorso della scuola dell infanzia OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare con attenzione
DettagliDizionario di didattica Concetti e dimensioni operative. Voce: Conoscenze. Pedagogia generale 1 Prof. Giuliana Sandrone
Dizionario di didattica Concetti e dimensioni operative Voce: Conoscenze Pedagogia generale 1 Prof. Giuliana Sandrone 1 1. Definizione concettuale del termine Il sostantivo «conoscenza» è riconducibile
DettagliFILOSOFIA cos è? perché studiarla? di cosa si occupa il filosofo? prof. Elisabetta Sangalli
FILOSOFIA cos è? perché studiarla? di cosa si occupa il filosofo? prof. Elisabetta Sangalli Quali sono natura ruolo e scopo della filosofia? cerchiamo una risposta a questi interrogativi nelle parole degli
DettagliRELATIVISMO. OPINIONE Doxa. Sensi. Conoscenza. relativa. Molteplice varia nello Spazio RELATIVISMO. Impossibilità verità Universale e Immutabile
RELATIVISMO OPINIONE Doxa Sensi Conoscenza relativa Mutevole varia nel Tempo Molteplice varia nello Spazio Soggettiva varia nei diversi soggetti RELATIVISMO Impossibilità verità Universale e Immutabile
DettagliPolisemia della Coscienza. A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia
Polisemia della Coscienza A cura di Alfredo Nazareno d Ecclesia *La coscienza è un tipo di relazione dell uomo con se stesso, con il mondo e con gli altri. *Coscienza: non è una semplice funzione dell
DettagliLO SVILUPPO DELLA DIMENSIONE RELIGIOSA
LO SVILUPPO DELLA DIMENSIONE RELIGIOSA I DESTINATARI DELLA CATECHESI L arco dell esistenza umana è normalmente suddiviso in tratti specifici: infanzia, fanciullezza, adolescenza, giovinezza, età adulta
DettagliDIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PERSONALI. LA FORMAZIONE DEL CURRICOLO
DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PERSONALI. LA FORMAZIONE DEL CURRICOLO Prof.ssa Giuliana Sandrone Boscarino CQIA dell Università di Bergamo Milano, 20 ottobre 2013 L ORGANIZZAZIONE DEL NOSTRO
DettagliDall educazione alla pedagogia
Giuseppe Bertagna Dall educazione alla pedagogia Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell educazione Bergamo, ottobre 2011 CAPITOLO TERZO Morfologia dell esperienza umana e genealogia dell educazione
DettagliUNA PROPOSTA DI LETTURA ANTROPOLOGICO-CULTURALE DELLE NUOVE INDICAZIONI. a cura di MARTINELLO ELENA, IdR
UNA PROPOSTA DI LETTURA ANTROPOLOGICO-CULTURALE DELLE NUOVE INDICAZIONI a cura di MARTINELLO ELENA, IdR UNA PROPOSTA DI LETTURA ANTROPOLOGICO- CULTURALE DELLE NUOVE INDICAZIONI L idea che ognuno si forma
DettagliOrizzonti della bioetica, diverse prospettive a confronto
Orizzonti della bioetica, diverse prospettive a confronto 1 PROF. ANDREA PORCARELLI D o c e n t e d i P e d a g o g i a g e n e r a l e e s o c i a l e a l l U n i v e r s i t à d i P a d o v a D o c e
DettagliCONOSCENZA ED ESPERIENZA
CONOSCENZA ED ESPERIENZA È il FONDAMENTO della conoscenza le idee nascono dall esperienza È il MECCANISMO DI CONTROLLO della conoscenza è il criterio di verità: un idea è vera se corrisponde all esperienza
DettagliLa filosofia della medicina Lezione n. 1
Storia e Filosofia della Medicina La filosofia della medicina Lezione n. 1 Contenuti del corso Che cos è la filosofia della medicina Dalla medicina magica alla medicina scientifica La medicina scientifica
DettagliIL CURRICOLO DI SCUOLA INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
IL CURRICOLO DI SCUOLA INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA SCUOLA DELL INFANZIA - INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA (IRC) SCUOLA PRIMARIA - INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA (IRC) SCUOLA SECONDARIA I
Dettaglistrumenti e modalità per la rilevazione dei bisogni OSSERVAZIONE E' un imprescindibile strumento
OSSERVAZIONE strumenti e modalità per la rilevazione dei bisogni OSSERVAZIONE E' un imprescindibile strumento dell'armamentario dell'educatore con il quale può raccogliere ed organizzare informazioni secondo
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Bertagna G., Triani P., Dizionario di didattica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Voce: COMPETENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
Dettagli1 Introduzione e definizione
INSEGNAMENTO DI DIDATTICA GENERALE I LEZIONE I INTRODUZIONE ALLA DIDATTICA PROF. ACHILLE M. NOTTI Indice 1 Introduzione e definizione --------------------------------------------------------------------------------3
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO J.J. ROUSSEAU EMILIO O DELL EDUCAZIONE Presentazione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Leggere l Emilio, un classico perché? «La lettura
DettagliPERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA'
PERCORSO DI EDUCAZIONE PSICO-MOTORIA PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA: VERSO L'INCLUSIVITA' A cura di Giovanna Guarnieri a. s. 2014-2015 documento per la lezione del 24. 11. 2014 DEFINIZIONI CLASSICHE Neuroscienze:
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI. OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF
ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI -SILVI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI Sezione POF 2014-2015 OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI SCUOLA DELL INFANZIA Accoglienza della diversità, delle persone e delle culture Rafforzamento
DettagliIndice. 2 di 5. 1 Introduzione
LE DISCIPLINE PEDAGOGICHE PROF. CARMINE PISCOPO Indice 1 Introduzione ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 3 2 di 5 1 Introduzione
DettagliLICEO DELLE SCIENZE UMANE
LICEO DELLE SCIENZE UMANE Presentazione del curricolo Il Liceo delle Scienze Umane si caratterizza per un impostazione che vede il suo asse principale nelle discipline dell ambito antropologico, poiché
DettagliIndice. 1 Pedagogia di Giovanni Gentile
INSEGNAMENTO DI STORIA DELLA PEDAGOGIA LEZIONE III GIOVANNI GENTILE PROF. CARMINE PISCOPO Indice 1 Pedagogia di Giovanni Gentile-------------------------------------------------------------------------3
DettagliI sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si
I sette doni dello Spirito Santo La nostra vita può essere paragonata ad una barca priva di motore e spinta a fatica a remi dai rematori, ma se si aggiungono delle vele gonfiate dal vento, tutto diventa
DettagliLoic Wacquant, Anima e corpo. Le radici del pensiero di Wacquant: M. Mauss ( P. Bourdieu ( )
Loic Wacquant, Anima e corpo Le radici del pensiero di Wacquant: M. Mauss (18 1950 P. Bourdieu (1930 2002) L HABITUS DI MAUSS SECONDO MAUSS OGNI SOCIETÀ HA ABITUDINI PROPRIE PER QUANTO RIGUARDA GLI ATTEGGIAMENTI
DettagliCURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI. Scuola Secondaria di Primo Grado - RELIGIONE CATTOLICA- Classe Prima
CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Secondaria di Primo Grado - RELIGIONE CATTOLICA- Classe Prima COMPETENZE CHIAVE EUROPEE: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE COMPETENZE SOCIALI
DettagliTRAGUARDI - CITTADINANZA E COSTITUZIONE
TRAGUARDI - CITTADINANZA E COSTITUZIONE FINALITA Essere consapevoli che la partecipazione attiva e responsabile è condizione per realizzare una società libera, fondata sul diritto L alunno conquista in
DettagliWINTER. Template. G. Bertagna, P. Triani. Dizionario di Didattica Concetti e dimensioni operative, La Scuola, Brescia 2013 DIDATTICA A
Prof.ssa G. SANDRONE WINTER Template G. Bertagna, P. Triani Dizionario di Didattica Concetti e dimensioni operative, La Scuola, Brescia 2013 11.10.2013 Voci: 1.GRUPPO P. Triani 2.ORGANIZZAZIONE L. Fabbri
DettagliRuolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento
Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel percorso di formazione tra vecchio e nuovo
DettagliLe scelte didattiche. Educazioni,
Educazioni, discipline di studio, competenze Le scelte didattiche. Educazioni, Imparare ad apprendere e apprendere a vivere Rovato,, 20 novembre 2008 Quarto incontro Luisa Bartoli e Carlo Baroncelli Primi
DettagliPROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI
PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI L apprendimento nella scuola dell infanzia deve essere attivo, costruttivo e cooperativo e deve stimolare nei bambini la voglia di conoscere. Dai tre ai sei anni, infatti,
DettagliBELLI DENTRO E BELLI FUORI MANGIANDO SANO E CORRETTO
ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO A. S. 2016-2017 PROGETTO BELLI DENTRO E BELLI FUORI MANGIANDO SANO E CORRETTO 1 1. Titolo del progetto Belli Dentro e Belli Fuori Mangiando Sano e Corretto L uomo
DettagliUNA PROPOSTA DIDATTICA PER
L AZIONE TEATRALE. UNA PROPOSTA DIDATTICA PER L ALTERNANZA FORMATIVA Dott.ssa Mabel Giraldo Assegnista di Ricerca Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Università degli Studi di Bergamo mabel.giraldo@unibg.it
DettagliFilosofia e acquisizione di competenze
Filosofia e acquisizione di competenze Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 20.10.14 2 È possibile individuare un ontologia dell umano? Quali conseguenze determina la rinuncia
DettagliDivenire cittadino de mondo Competenze:
UNITA DI APPRENDIMENTO Direzione Didattica 17 Circolo via Castiglione Scuola Via Machiavelli classe 5 A / 5C Tematica affrontata La diversità come ricchezza, secondo il punto di vista dei bambini io, l
DettagliPROGETTO AMD BIOETICA
PROGETTO AMD BIOETICA Coordinatore Nazionale Dr. Marco Tagliaferri Board Scientifico: Achiropita Pucci Collaboratori Esterni: Tiziana Bufacchi, M.A. Lezzi, Silvana Giunta Oggi accade che le parole anziché
DettagliCURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16
CURRICOLO TRASVERSALE SCUOLA PRIMARIA a.s. 2015-16 Competenza n 1: Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione. Utilizza la lingua italiana per comprendere semplici enunciati e raccontare esperienze
DettagliFACOLTÀ DI FILOSOFIA IN FILOSOFIA
FACOLTÀ DI FILOSOFIA Corso di Laurea IN FILOSOFIA PRESENTAZIONE La Facoltà di Filosofia dell Università Vita-Salute San Raffaele si trova in uno dei maggiori centri di ricerca europei, che pone la persona,
DettagliPROGETO FIABE PER CRESCERE 2. Anno scolastico 2014-2015
PROGETO FIABE PER CRESCERE 2 Anno scolastico 2014-2015 Il Progetto ipotizzato per questo anno scolastico prevede l accostamento al mondo delle fiabe ricche di importanti messaggi grazie all intreccio di
DettagliSOCIETA EDUCAZIONE FORMAZIONE. A cura di Tortorici Dorotea
SOCIETA EDUCAZIONE A cura di Tortorici Dorotea FORMAZIONE Che vi sia un rapporto diretto tra società ed educazione è fatto incontrovertibile e riconosciuto. Declinare i termini di tale rapporto, i livelli
DettagliLE TEORIE DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea in Infermieristica LE TEORIE DELL ASSISTENZA Piera Bergomi Obiettivi della materia Obiettivo generale Portare lo studente a conoscere, analizzare e saper
DettagliBISOGNI E PULSIONI (1 di 2)
ISTINTI (2 di 3) Il primo a parlare di istinto fu James (1890) che lo considerava come la facoltà di agire in modo da produrre certi effetti finali senza aver preveduto e senza previa educazione ad agire
Dettagli3.11. Religione Scuola Primaria
3.11. Religione. 3.11.1 Scuola Primaria NUCLEO FONDANTE: Dio e l uomo al termine della classe terza al termine della classe quinta L alunno: riconosce Dio come Padre, riflette su Dio Creatore e si approccia
DettagliIstruzione e formazione per la cittadinanza attiva, contro le disuguaglianze SEMINARIO DEL GRUPPO DI LAVORO DEI DOCENTI DI SCIENZE UMANE
Istruzione e formazione per la cittadinanza attiva, contro le disuguaglianze SEMINARIO DEL GRUPPO DI LAVORO DEI DOCENTI DI SCIENZE UMANE ROMA 16-17 Marzo Trattazione di temi - problemi disciplinari nella
DettagliStrategia formativa e Portfolio
Strategia formativa e Portfolio Azione F3: Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti Verso
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia. Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012 Fare e pensare: il tirocinio curricolare come occasione per apprendere dall'esperienza
DettagliL Enciclopedia delle scienze filosofiche
L Enciclopedia delle scienze filosofiche La logica È la scienza dell Idea pura, cioè dell Idea nell elemento astratto del pensiero. Tesi di fondo: essere = pensiero (identità a partire dall Io puro) Hegel
DettagliLE ORIGINI BIOLOGICHE DEL PENSIERO
Jean Piaget Maggiore teorico della psicologia dello sviluppo cognitivo; segna le origini del cognitivismo e rappresenta un punto di riferimento per le ricerche sul funzionamento dei processi cognitivi
DettagliFilosofia e acquisizione di competenze. Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014
Filosofia e acquisizione di competenze Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 lezione 17 novembre 2014 1. Che cosa si intende per competenza? 2. Come si insegnano o trasferiscono
DettagliPedagogia sperimentale Prof. Giovanni Arduini
Pedagogia sperimentale Lezione n. 4 A.A. 2015/16 5. Concettualizzazione e definizione di metodo di conoscenza Etimologicamente il termine italiano "metodo" proviene dai due termini greci "metà" (oltre)
DettagliProgrammazione Anni 5
Programmazione Anni 5 SEZIONE BLU Scuola d Infanzia Negri- Pavia A.S. 2014/2015 Insegnanti ANNA MONTANA GIUSEPPINA UTTINI PROGRAMMAZIONE ANNI 5 A.S. 2014/2015 SEZIONE BLU La nostra sezione è composta da
DettagliSensazioni d Arte. Reti tese per sentire, parlare, ascoltare, toccare, vedere sé, altri e altro. Scuole dell Infanzia di Savignano sul Rubicone
Istituto Comprensivo Giulio Cesare Savignano sul Rubicone Sensazioni d Arte Reti tese per sentire, parlare, ascoltare, toccare, vedere sé, altri e altro Scuole dell Infanzia di Savignano sul Rubicone 1
DettagliPIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALE IRIS VERSARI - Cesano Maderno (MB) PIANO DI LAVORO DEL PROFESSORE Indirizzo: LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO Scienze Applicate X LICEO SCIENZE UMANE ISTITUTO
DettagliEDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE
EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE QUANTE EDUCAZIONI NELLA SCUOLA ITALIANA? Alla legalità Alle pari opportunità Alla differenza di genere Alla pace Alla salute (droghe, fumo ) Alla mondialità Alla cooperazione
DettagliCompetenze, progetti didattici e curricolo. Segnalibri per una lettura di Castoldi, Progettare per competenze
Competenze, progetti didattici e curricolo Segnalibri per una lettura di Castoldi, Progettare per competenze Ancora sulle competenze Le conoscenze Le abilità Le disposizioni ad agire CONOSCENZE DISPOSIZIONI
DettagliLezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo
SCUOLA PRIMARIA SCUOLA DEELL INFANZIA a cura di GIUSEPPE DUMINUCO Lezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo Questo Corso di preparazione
DettagliESSERE GENITORI: IL RUOLO PATERNO E MATERNO A CONFRONTO. Dott.ssa Catiuscia Settembri
ESSERE GENITORI: IL RUOLO PATERNO E MATERNO A CONFRONTO Dott.ssa Catiuscia Settembri psicologa, psicoterapeuta, mediatore familiare www.catiusciasettembri.it tel. 347.8475855 Poche altre esperienze come
DettagliProfessionalità docente Relazione educativa e cura. Romina Nesti
Professionalità docente Relazione educativa e cura Romina Nesti La nuova professionalità docente Nel corso della seconda metà del Novecento si è venuta a ridefinire più volte l identità della scuola e
DettagliGrazie alla natura della mente siamo in grado di. e di sentire nel nostro corpo
Grazie alla natura della mente siamo in grado di intuire le intenzioni degli altri e di sentire nel nostro corpo le loro stesse sensazioni ed emozioni Lementi creano Intersoggettività che a sua volta modella
DettagliEDUC-ARIO. Dieci parole per affrontare la fatica educativa 28 GENNAIO 2016 ORATORIO SAN LUIGI GONZAGA - PIZZIGHETTONE
EDUC-ARIO Dieci parole per affrontare la fatica educativa 28 GENNAIO 2016 ORATORIO SAN LUIGI GONZAGA - PIZZIGHETTONE ELEMENTI DI CRISI DEL NOSTRO TEMPO Profonda stanchezza interiore Disuguaglianza Crisi
DettagliS. Vygotskij, L. S. Vygotskij,
I fattori esterni che generalmente vengono chiamati in causa per giustificare la crescita di attenzione verso il tema della conoscenza e dell apprendimento sono: Il ritmo accelerato del cambiamento tecnologico
DettagliL educazione interculturale nella scuola dell infanzia
Serena Sani L educazione interculturale nella scuola dell infanzia Fondamenti teorici, orientamenti formativi e itinerari didattici eum x formazione eum x formazione Serena Sani L educazione interculturale
DettagliLa salute come costruzione sociale
La salute come costruzione sociale La salute è una realtà inventata, ovvero storicamente costruita e ridefinita nel corso del tempo da parte degli osservatori, tramite il loro stesso operare, rappresentare
DettagliI seminario: Che cos è il tirocinio curricolare?
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze dell educazione Seminari metodologici propedeutici al tirocinio A.A. 2009/2010 I seminario: Che cos è il tirocinio
DettagliLINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta
LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE d.ssa A. Giaquinta Linguaggio e Comunicazione Linguaggio: capacità di associare suoni e significati attraverso regole grammaticali Due funzioni: Funzione comunicativa Funzione
DettagliLa professione docente nell ordinamento scolastico
Ministero dell Istruzione dell'università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria Direzione Generale La professione docente nell ordinamento scolastico Aureliano Deraggi, dirigente
DettagliLE ORIGINI DEL PENSIERO FILOSOFICO
LE ORIGINI DEL PENSIERO FILOSOFICO Argomenti Una definizione di FILOSOFIA Dal mito al logos Le peculiarità della società greca UNA DEFINIZIONE FILOSOFIA: RICERCA RAZIONALE SUI FONDAMENTI DELL ESSERE, DEL
DettagliINDICAZIONI PER IL CURRICOLO
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO IL PUNTO DI VISTA DEL CNPI E QUALCHE SPUNTO DI RIFLESSIONE Brescia, 11 Febbraio 2008 Mirella Castagnoli Giovanna Zunino 1 DECRETO N 6 31/07/2007 INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
DettagliProf. ssa Giuliana Sandrone RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE a.a. 2013/2014. Breve excursusstorico della scuola italiana
Prof. ssa Giuliana Sandrone RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE a.a. 2013/2014 Breve excursusstorico della scuola italiana RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Giuseppe Bertagna, Autonomia.
DettagliUna delle più classiche è quella della donna giovane e bella, in. abbigliamento belle epoque che convive con una donna anziana, dal naso e dai
Matteo 6, 24 Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona. Ci sono delle immagini che
DettagliLife Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012
Life Skills: le competenze della vita Gianluca Fovi MD, PhD Rieti 24 Maggio 2012 Le radici di Unplugged UNPLUGGED MODELLO INFLUENZA SOCIALE LIFE SKILLS EDUCAZIONE NORMATIVA Il Modello dell influenza
DettagliIl bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij ( )
Il bambino come apprendista: la teoria sociocognitiva di Lev Vygotskij (1896-1934) Difficoltà nella diffusione della sua opera: Per morte prematura Perché osteggiata dalla dittatura stalinista degli anni
DettagliLezione n 5 L educatore (1)
Lezione n 5 L educatore (1) IL complessificarsi della società, la crisi del sistema scolastico, il ritiro della famiglia da molti luoghi del sociale ha contribuito a moltiplicare i luoghi dell educazione,
DettagliPROGETTAZIONE. La presente attività didattica farà riferimento ai seguenti indicatori nazionali della disciplina :
PROGETTAZIONE L attività didattica progettata si inserisce all interno del compito di realtà che la classe si accingerà a svolgere in ogni disciplina e verterà principalmente sulle scienze. Questa scelta
DettagliTemi d Esame Logica II
PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE Facoltà di Filosofia Temi d Esame Logica II Corso50609 Anno Accademico 2007/8 ELENCO TEMI D ESAME L ESAME SARÀ SCRITTO, DURERÀ DUE ORE E SARÀ COMPOSTO DI TRE PARTI. CHI
DettagliPEDAGOGIA GENERALE. L educatore, l educando e la relazione educativa
PEDAGOGIA GENERALE L educatore, l educando e la relazione educativa Giuditta ALESSANDRINI Dipartimento di Scienze della Formazione R3 giuditta.alessandrini@uniroma3.it Argomenti L educatore, l educando
DettagliIL RUOLO DELLA TECNOLOGIA NEL PROGETTO DI ARCHITETTURA. Progettazione dei Sistemi Costruttivi
IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA NEL PROGETTO DI ARCHITETTURA Progettazione dei Sistemi Costruttivi 1 Cosa è la tecnologia? La Tecnologia è la disciplina del fare secondo una regola, etimologicamente rappresenta
DettagliAlla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito
Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente a cura di laura Aleni Sestito LA CONOSCENZA DI SE E DEGLI ALTRI Premack e Woodruff, 1978 TEORIA DELLA MENTE T O M, Theory of Mind ovvero
DettagliORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO. MODELLO PROGETTUALE secondo le Indicazioni Nazionali 2012
ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO MODELLO PROGETTUALE secondo le Indicazioni Nazionali 2012 Scuola Primaria Paritaria Santa Luisa de Marillac Anno scolastico 2015 2016 PREMESSA L organizzazione del curricolo
DettagliOBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine della scuola primaria L alunno: 1.1 Scoprire che la vita, la natura, il. di Gesù: far conoscere il Padre
CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - Religione Cattolica - Classe Prima COMPETENZE CHIAVE EUROPEE: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE Profilo
DettagliCognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza
Cognitivismo e neuroscienze cognitive Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza L importanza dell azione. Il controllo motorio è in qualche modo il contrario di quanto si verifica nella percezione.
DettagliProgrammazione Didattica Scuola dell'infanzia
Programmazione Didattica Scuola dell'infanzia Istitituti Comprensivi 15 e 17 di Bologna a.s. 2015-2016 Ins. Cice Maria Rosa Le attività in ordine all insegnamento della Religione Cattolica, per coloro
DettagliLiberamente tratto da: Luigi Giussani, Il senso religioso! !!!
!!! Liberamente tratto da: Luigi Giussani, Il senso religioso! Le immagini sono riproduzioni di quadri di Paul Cezanne,! che riprodusse numerose volte la montagna Saint Victoire! e di Claude Monet, que
DettagliCIBO, CULTURA e IDENTITÀ. Prof.ssa Elisabetta Nigris Università di Milano Bicocca 17 Aprile 2012
CIBO, CULTURA e IDENTITÀ Prof.ssa Elisabetta Nigris Università di Milano Bicocca 17 Aprile 2012 LE DOMANDE DEGLI INSEGNANTI Il corso ha dato risposta alla nostra domanda di cambiamento. Noi volevamo qualcosa
DettagliCurricolo di religione
Curricolo di religione Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado a) L alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sul trascendente
DettagliCHE VUOL DIRE DECIDERE
info@didatticaperprogetti.it PROGETTO 4. 4. 4 AREA 3 Antropologica (Psicologia) TITOLO Che vuol dire decidere? (Un ragionamento scritto) SCUOLA Elementare: classi 4-5 Media: classi 1-2 - 3 OBIETTIVO Esercitare
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE. Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze dell Educazione COMUNITA DI PRATICA:
UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze dell Educazione COMUNITA DI PRATICA: CONTESTO DI LAVORO, DI ESPERIENZA, DI APPRENDIMENTO NEL CASO DELLA ASL
DettagliPROGETTO LOGICO- MATEMATICO
PROGETTO LOGICO- MATEMATICO Scuola dell Infanzia Santa Famiglia Anno scolastico 2015/2016 PROGETTO LOGICO MATEMATICO: 3, 2, 1 CIAK SI GIRA ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE: il progetto nasce dal desiderio
DettagliLe finalità della scuola e l ambiente di apprendimento
Le finalità della scuola e l ambiente di apprendimento Scuola dell infanzia di Villareia Scuola dell infanzia di Villanova Scuola dell infanzia di Cepagatti Per ogni bambino o bambina, la Scuola dell Infanzia
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO DI SALES PROGETTO EDUCATIVO
SCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO DI SALES PROGETTO EDUCATIVO 1 L identità della scuola e la sua funzione educativa La carta di identità della Scuola Materna San Francesco di Sales è il PIANO EDUCATIVO
DettagliKarl Marx. L alienazione del lavoro. Il materialismo storico
Karl Marx L alienazione del lavoro. Il materialismo storico L alienazione del lavoro All origine dell alienazione religiosa ci sono le contraddizioni della vita materiale, a cominciare dal lavoro. Funzione
DettagliIRC PROGETTAZIONE ANNO SCOLASTICO 2013-14 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
IRC PROGETTAZIONE ANNO SCOLASTICO 2013-14 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO L alunno: è aperto alla sincera ricerca della verità; sa interrogarsi
Dettagli