PROGETTO DI EDUCAZIONE ALL'ASCOLTO E ALLA LETTURA A.S. 2014/2015. LABORATORIO FIABE DELLA SARDEGNA: Il piccolo popolo delle Janas
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- Eugenio Gianni
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1 PROGETTO DI EDUCAZIONE ALL'ASCOLTO E ALLA LETTURA A.S. 2014/2015 LABORATORIO FIABE DELLA SARDEGNA: Il piccolo popolo delle Janas Il presente laboratorio didattico si snoderà all'interno del Progetto un viaggio lungo un anno per esplorare le meraviglie della Sardegna avviato nel presente anno scolastico. Sarà rivolto alle tre sezioni eterogenee della scuola dell'infanzia. Il tipo di metodologia scelta per tale laboratorio è a tema fantastico e prevede l'utilizzo di un personaggio mediatore: la Janas, piccola fata della tradizione popolare sarda. Il personaggio fantastico e magico motiva, infatti, i bambini all'apprendimento e favorisce la strutturazione di situazioni facilitanti per costruire relazioni tra coetanei e tra bambini e insegnanti, ma anche di ampliare le conoscenze linguistiche e cogliere le connessioni tra aspetti reali e fantastici. La piccola Janas di nome Mariedda (tratta dalla storia del libro Fiabe della Sardegna ed. Giunti Un Mondo di Fiabe) sarà dunque il personaggio mediatore che accompagnerà i bambini alla scoperta di nuove realtà (del passato e del presente) catturando la loro curiosità e coinvolgendoli in modo giocoso alle varie attività. Il percorso educativo sulla Sardegna diventerà così ancor più flessibile e si fonderà sulle curiosità e sulle richieste dei bambini che esploreranno gli
2 ambienti scolastici, i colori, le stagioni, le festività e le nostre tradizioni culturali attraverso le proprie emozioni e l'acquisizione di competenze e capacità. Il bambino è, infatti, un soggetto in continuo cambiamento; capace di assorbire dal contesto situazioni e stimoli per costruire da sé le proprie conoscenze. Fondamentale a questo proposito creare una proposta stimolo che si addentri nella dimensione fantastica delle cose; ecco che entra in scena la Janas. La magia infantile non rappresenta un aspetto del comportamento del bambino, piuttosto ne costituisce la sua atmosfera esistenziale. Solo rispettando e lasciando intatta la dimensione del magico si offrono al bambino le chiavi per entrare nella realtà e conoscere il mondo FASI DEL LABORATORIO: Prendendo spunto dalla storia Mariedda e il piccolo popolo delle Janas si presenterà per la prima volta il personaggio magico e fatato (janas) della tradizione culturale della Sardegna che da sempre ha dato vita a numerose leggende popolari. Proprio queste leggende vogliono che un tempo lontano in Sardegna ci fossero queste minute e misteriose fate. Si narra che vivessero in delle piccole casa scavate nella roccia (la Domus de Janas; ancora oggi esistenti) e che bellissime, si muovessero la sera volteggiando nell'aria. Avevano lunghi e setosi capelli d'argento ed al buio brillavano perché ricoperte di luci di cristallo. Erano molto brave a tessere e per questo avevano preziosi vestiti. Si narra che le Janas buone durante la notte visitavano i bambini per portargli tanti sogni e tanta allegria. La storia della Janas Mariedda ci racconta che un giorno stanca di passare le giornate a tessere e cucire decide di uscire dal bosco e di andare a trovare gli uomini...con una magia si trasforma e da quel momento iniziano le sue avventure. 2 I giornata: a rotazione arriverà volteggiando in sezione una piccola Janas di stoffa e racconterà la sua storia e la storia del suo piccolo popolo. I bambini in cerchio o su un grande tappetto si metteranno in ascolto delle avventure di
3 Mariedda e verranno sollecitati a fare domande e curiosità. Alla fine della storia la Janas lascerà per tutti un piccolo pezzo di stoffa che si utilizzerà nella prossima giornata di laboratorio. II giornata: in questa giornata Mariedda arriverà in sezione con una sorpresa: una PIPPIA DE ZAPPU bambolina di stoffa realizzata con tessuti di riciclo, realizzata con tessuti poveri così come erano le bambole delle nostre nonne. In occasione del carnevale realizzeremmo delle bamboline col costume sardo così come racconta la Janas nella nostra fiaba che in una delle tante avventure si veste con il costume tradizionale della Sardegna. III giornata: questa volta l'arrivo di Mariedda porterà altri racconti di Sardegna e altre scoperte sul mondo e la cultura sarda, presentando la storia dei GIGANTI DI MONTE E' PRAMA, sculture giganti risalenti all'era nuragica che sono state solo di recente ritrovate. I bambini avranno occasione con un uscita didattica di osservarle al Museo Civico di Cabras. E' grazie alla capacità di affascinare e di incuriosire i bambini che questo personaggio fatato permetterà di creare i giusti legami e intrecci tra le varie unità di apprendimento previste nel progetto Sardegna. 3
4 obiettivi C A M P I I DISCORSI E LE PAROLE - ascoltare e comprendere storie e racconti -comunicare per conoscere -esprimersi in modi personali -arricchire il proprio patrimonio linguistico -descrivere, raccontare, inventare immaginare D I E S P E R I R N Z A IMMAGINI, SUONI E COLORI IL CORPO E IL MOVIMENTO LA CONOSCENZA DEL MONDO - esprimere pensieri con immaginazione e creatività -esplorare materiali e vivere le prime esperienze artistiche -conoscere se stessi, gli altri, la realtà -avvicinarsi alla propria cultura e al proprio patrimonio artistico - utilizzare il proprio corpo per prendere coscienza di se nel mondo -comunicare ed esprimersi con la mimica e la gestualità -interpretare e leggere i messaggi del proprio corpo - imparare a riflettere sulle proprie esperienze e sulla realtà -scoprire fiabe e giochi tradizionali -porre curiosità e domande -imparare a dare e chiedere spiegazioni 4
5 METODOLOGIA Si struttureranno dei contesti di apprendimento significativo attraverso la dimensione narrativa che caratterizza il laboratorio. A tal fine l'ambiente sezione sarà curato e stimolante per permettere ai racconti e alla narrazione di essere il canale su cui si strutturano le relazioni e le conoscenze. Compito dell'insegnante sarà quello di creare contesti altamente motivanti attraverso la sua azione di insegnate/regista, offrendo diversi modi di vivere le esperienze scolastiche in modo gratificante e stimolante. Affinché la narrazione e la lettura diventino opportunità di crescita e conoscenza si utilizzerà la seguente strategia: fondamentale è immedesimarsi in ciò che si legge o racconta, vivendo la storia dentro di sé, mostrandola al bambino in termini mimici e gestuali, facendo in modo che la storia sia più avvincente e comprensibile come se le parole si traducessero in immagini. Lasciare spazi vuoti o sospesi all'interno della lettura affinché i bambini possano immaginare, rielaborare e proporsi come narratori comunicare con il corpo (posture, espressioni del viso ecc..). Modulare e regolare l'intensità della voce e la gamma di emozioni che da essa ne scaturiscono. Preparare i bambini al clima della narrazione attraverso la ritualità dei gesti che preparano all'ascolto, come sedersi in cerchio o disporre un grande tappetto, per guidare il bambino nel passaggio dalla realtà alla finzione. Tutto il percorso lascerà spazio a cambiamenti in-itinere, promuovendo contesti di scambio e arricchimento del percorso. 5
6 VERIFICA E VALUTAZIONE la valutazione del percorso sarà fatta costantemente seguendo e registrando i processi messi in atto dai bambini attraverso: -osservazione del gioco simbolico -partecipazione attiva dei bambini -elaborazione grafico/ artistiche dei bambini. DOCUMENTAZIONE: elaborati dei bambini, fotografie, realizzazione bambole di stoffa. MATERIALI E STRUMENTI: materiale narrativo (storie, racconti, leggende) stoffe, colla, bottoni, fili ecc.. fogli, cartoncino Periodo: dicembre/giugno 6
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