IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO, BENI INTERMEDI E STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLE IMPRESE

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1 XVIII CONFERENZA SERVIZI PUBBLICI. Nuove tendenze nella regolamentazione, nella produzione e nel finanziamento Pavia, Univerità, 4-5 ettembre 006 IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO, BENI INTERMEDI E STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLE IMPRESE GIUSEPPE BOGNETTI e MICHELE SANTONI pubblicazione internet realizzata con contributo della ocietà italiana di economia pubblica dipartimento di economia pubblica e territoriale univerità di pavia

2 Impota ul Valore Aggiunto, beni intermedi e truttura organizzativa delle impree * Giueppe Bognetti e Michele Santoni (Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statitiche, Univerità degli Studi di Milano) Agoto 006 Riaunto: Queto aggio analizza gli effetti dell IVA applicata ai beni intermedi ulla truttura organizzativa interna delle impree. Il aggio dimotra che, quando i adotta il principio della detinazione, l IVA non ha effetti di rilievo ulla celta organizzativa delle impree, mentre al contrario, nel cao del principio dell origine, l IVA è un fattore che può orientare il comportamento imprenditoriale. Il aggio preenta un modello in cui un imprea monopolitica indacalizzata produce un bene finale utilizzando due beni intermedi, uno dei quali può eere importato. Se vale il principio dell origine, il rapporto tra l aliquota IVA ul bene intermedio applicata nel paee dometico e quella applicata all etero è rilevante e le celte organizzative dell imprea dipendono da tale rapporto. Se la funzione della domanda di prodotto finale è lineare oppure ioelatica, un aliquota IVA dometica più elevata oppure un aliquota etera più baa cotituicono un incentivo a importare il bene intermedio dall etero. Parole chiave: IVA, Beni intermedi, Eternalizzazione della produzione Codice JEL: F6, H, L. Indirizzo: Giueppe Bognetti e Michele Santoni DEAS, Facoltà di Scienze Politiche, Univerità degli Studi, Via Conervatorio 7 0 Milano (MI) Giueppe.Bognetti@unimi.it Michele.Santoni@unimi.it * Queto aggio preenta una verione in italiano del lavoro Foreign direct invetment v. outourcing: Doe VAT taxation of intermediate commoditie under detination and origin principle matter? (006), mimeo, Univerità degli Studi, Milano. (Finanziamento FIRST).

3 . Introduzione Queto aggio analizza i poibili effetti dell Impota ul Valore Aggiunto (IVA) applicata ai beni intermedi per la truttura organizzativa interna delle impree. E noto come, nell ultimo decennio, lo cambio di beni intermedi abbia rappreentato una quota crecente del commercio internazionale. Come riultato, i è viluppata una letteratura in economia internazionale che piega la deciione delle impree di produrre o fare produrre componenti o beni intermedi attravero cambi trannazionali con paei caratterizzati da bai coti di produzione (vedi Helpman, 006, per una raegna). Tuttavia, il ruolo potenziale che la taazione dei beni intermedi può giocare nel determinare le celte organizzative delle impree è tato finora ottovalutato. La letteratura recente in economia pubblica che ha analizzato la deciione di localizzazione delle impree nei mercati internazionali, i è principalmente focalizzata ul ruolo dell impota ul reddito delle ocietà (vedi Devereux and Hubbard, 003 per un modello teorico, e Devereux et alia, 00, per evidenza empirica con dati OCSE), oppure ul ruolo delle impote ui beni finali (vedi Behren et alia, 004, per un modello teorico, e Deai et alia, 004, per evidenza empirica con dati tatuniteni). Queto aggio ha l obiettivo di colmare tale lacuna mediante l analii degli effetti dell IVA ui beni intermedi, in un conteto teorico caratterizzato dalla celta tra invetimento diretto etero, eternalizzazione etera e dometica della produzione, con mercati del prodotto e del lavoro imperfettamente concorrenziali. Il modello analizzerà gli effetti dell IVA econdo i princìpi della detinazione e dell origine: nel primo cao, i beni intermedi ono taati econdo l aliquota del paee in cui ono utilizzati, con l eenzione delle eportazioni; nel econdo cao, i beni intermedi ono taati econdo l aliquota del paee in cui ono prodotti, ma l imprea che li importa riceve un credito d impota che è calcolato ulla bae dell aliquota IVA applicata nel paee importatore a quello teo bene (vedi Ebrill et alia, 00: 79). Com è noto, di olito i otiene che i due princìpi, almeno nel lungo periodo, iano equivalenti (nel eno che il paaggio unilaterale da un regime IVA all altro non comporta alcun effetto ull allocazione delle riore reali), e i aume un unica aliquota nazionale applicata a tutti i beni in ciacun paee (il livello dell aliquota potrebbe eere divero tra paei) e che i tai di cambio nominali, oppure i prezzi ovvero i alari iano perfettamente fleibili (vedi, per eempio, de Meza et alia, 994). Al contrario, l analii di queto aggio i baerà ugli aunti più realitici di aliquote d impota multiple all interno di un paee e di una copertura incompleta dell IVA. 3 In queto cao, come i vedrà, i princìpi della detinazione e dell origine produrranno effetti diveri ull economia (vedi anche, per eempio, La crecita del commercio internazionale di beni intermedi ha coinvolto ia impree indipendenti, ia impree appartenenti alla tea caa madre e i è viluppata oprattutto nei ettori del traporto a motore, dell elettronica e dell abbigliamento, vedi i riferimenti citati da Helpman (006: ; 0). Di recente, i è viluppato un filone della letteratura che analizza il ruolo giocato dai indacati nell influenzare le deciioni organizzative delle impree (vedi Zhao, 00, Skaken e Sørenen, 00, Skaken, 004, Lommerud et alia, 005). Tuttavia, non c è alcun lavoro a notra conocenza che conideri l influenza della taazione di beni intermedi nel determinare tali celte. 3 Keen e Lahiri (998, Propoition ) dimotrano che, e ciacun paee applica aliquote identiche ugli tei beni, il riultato dell equivalenza i preerva anche quando ci ono aliquote IVA multiple all interno di un paee. Si noti come tale riultato preuppone una bilancia commerciale invariata e in pareggio, il che comporta lo teo gettito ficale nei due regimi.

4 Keen e Lahiri, 998, e Haufler e Schjelderup, 004) e in particolare il paaggio da un regime IVA all altro potrà influenzare la celta imprenditoriale della forma organizzativa. Da queto punto di vita, uno dei contributi di queto aggio è quello di rilevare come l analii della taazione dei beni intermedi dev'eere prea ul erio ia nel dibattito (in coro da anni, vedi per eempio Keen e Smith, 996) ull opportunità di un paaggio dal itema della detinazione a quello dell origine per la taazione degli cambi trannazionali in un area commerciale integrata come l Unione Europea (oppure come la Comunità degli Stati Indipendenti, CSI), ia nel dibattito relativo al diegno dell IVA negli tati federali come Braile o India. 4 Il modello conidererà un indutria nazionale caratterizzata da un imprea monopolitica dometica, che produce un bene finale che è venduto in un mercato del prodotto integrato. Per produrre il bene finale, l imprea deve aemblare, con tecnologia alla Leontief, due beni intermedi tra loro complementari. Uno dei due beni intermedi è prodotto negli impianti della caa madre utilizzando lavoratori dometici indacalizzati: per emplicità, il indacato aziendale può determinare il alario orario in maniera unilaterale. L altro bene intermedio è o acquitato da un fornitore nazionale indipendente al prezzo di mercato che, per emplicità, corriponde al alario di rierva dometico (il regime della fornitura dometica); oppure, eo è acquitato al prezzo di mercato da un fornitore indipendente che opera in un paee traniero dove il coto del lavoro è inferiore a quello dometico (il regime della fornitura etera da terzi); oppure, infine, il bene intermedio è prodotto da una uidiaria della caa madre che opera nel paee etero a bao coto del lavoro (il regime dell invetimento diretto etero verticale). Per aunto, non i conidera qui il cao dell integrazione dometica, e quindi la poibilità che entrambi i beni intermedi iano prodotti all interno degli tabilimenti della caa madre. 5 Come in Antra e Helpman (004), il modello aumerà che, per organizzare la produzione, l imprea incorrerà in coti fii che dipendono dalla forma organizzativa, cioé dalla truttura proprietaria e dalla localizzazione degli impianti. In particolare, i coti fii legati alla fornitura del bene intermedio dall etero aranno empre maggiori di quelli otenuti per acquitare il bene ul mercato nazionale; tuttavia, l invetimento diretto etero potrà comportare coti fii uperiori oppure inferiori a quelli della fornitura etera da terzi. Sulla bae di ipotei pecifiche per quanto riguarda la forma funzionale della curva della domanda di prodotto finale e dell utilità del indacato, il modello analizzerà la celta endogena della truttura organizzativa interna dell imprea monopolitica, per un dato regime e livello delle aliquote IVA, e dimotrerà come tale deciione dipende dal bilanciamento tra gli incentivi a ottenere rendite maggiori dalla produzione del bene finale a coti variabili inferiori e la differenza nei coti fii aociati alla corripondente 4 Nella CSI, fino al 00 l IVA ugli cambi intertatali eguiva il principio dell origine, che è ancora oggi applicato dalla Ruia ai beni energetici; nel 005, l India ha introdotto l IVA a livello tatale (come in Braile) in otituzione dell impota tatale ulle vendite, che i baava ul principio dell origine, vedi Ebrill et alia (00: 78, 93-95). 5 Una poibile giutificazione per tale aunto è che ci ia una normativa anti-monopolio, che vieta l integrazione verticale dometica. Inoltre, nel cao lineare, i può dimotrare come l imprea è indifferente tra la fornitura dometica di uno dei beni intermedi e la produzione interna di entrambi, a parità di coti organizzativi. Dunque, e i coti organizzativi foero uperiori nel cao dell integrazione verticale dometica, l imprea ceglierebbe empre la fornitura dometica da terzi. Queto riultato, nel cao lineare, i conferma in altri modelli, vedi Zhao (00, Propoition 4). 3

5 forma organizzativa. In particolare, l incentivo per la fornitura del bene intermedio dall etero ripetto all acquito da un fornitore nazionale riulterà eere una funzione crecente della differenza poitiva tra il alario di rierva dometico e il prezzo dei beni intermedi eteri, incluivi delle impote; 6 una volta celta la fornitura etera, la deciione tra l invetimento etero e la fornitura etera da terzi dipenderà dal confronto tra i coti fii di ciacuna forma organizzativa. Laddove con il principio della detinazione l aliquota IVA ui beni intermedi non arà rilevante, e i ricorre al principio dell origine, ea influenzerà il coto marginale effettivo del bene intermedio prodotto all etero ripetto a quello dometico, e quindi l incentivo dell imprea per la fornitura etera. Infatti, nel cao del principio dell origine, variazioni delle aliquote IVA ui beni intermedi influenzeranno le rendite compleive che l imprea monopolitica può ottenere nel mercato del prodotto, ia attravero un effetto diretto, ia indirettamente mediante la ripota alariale del indacato aziendale. In particolare, i potrà oervare moderazione oppure preione alariale econdo la forma funzionale ipotizzata per la domanda di lavoro, con ucceive implicazioni per il livello di attività economica nell indutria. Tuttavia, nell ipotei che il indacato aziendale abbia come obiettivo la maimizzazione delle rendite indacali, eo beneficerà comunque dalla deciione dell imprea di diventare internazionale. Il aggio è organizzato come egue. La ezione preenterà il modello di bae in cui un imprea monopolitica indacalizzata deve cegliere tra la fornitura dometica e quella etera di un bene intermedio neceario alla produzione, con l IVA ui beni intermedi che è oggetta ad aliquote divere nei due paei e che può eere applicata econdo i princìpi della detinazione o dell origine. La ezione 3 etenderà il modello di bae al cao della contrattazione alariale all interno della caa madre, e accennerà alle implicazioni della concorrenza oligopolitica nel mercato del bene finale. La ezione 4 concluderà con alcune coniderazioni finali.. L IVA e la celta tra fornitura etera e dometica di un bene intermedio In queta ezione del aggio, i conidera il modello più emplice poibile per analizzare come i princìpi dell origine e della detinazione, applicati all IVA ui beni intermedi, poono influenzare le celte organizzative interne di un imprea con potere di mercato. In particolare, i egue Skaken e Sørenen (00) e Zhao (00) nel coniderare un modello d equilibrio parziale a due paei dove un imprea monopolitica vende un bene finale in un mercato del prodotto completamente integrato. Il lavoro è l unico fattore primario di produzione.. Il modello con un imprea monopolitica indacalizzata La caa madre dell imprea monopolitica i trova in un paee dell Unione Europea caratterizzato da alti alari (per eempio, l Italia) e affronta la eguente funzione di domanda invera per il uo bene: pp(q), dove p è due volte differenziabile, con p (q)<0- e indica il prezzo, mentre q è la domanda totale del bene finale. 6 Lommerud et alia (005) dimotrano come la celta tra la produzione di beni intermedi all interno dell imprea e l acquito da un fornitore etero dipende dalla differenza tra il alario di rierva e il prezzo eogeno dei beni intermedi prodotti all etero; tuttavia, il loro modello deriva implicazioni divere per il mercato del lavoro da quelle qui ottenute nel cao di una domanda ioelatica e non conidera il ruolo delle impote indirette. 4

6 L imprea produce il bene finale aemblando, enza coti aggiuntivi, due beni intermedi, y e y. Per emplicità, i aume che un unità del bene finale, per eere prodotta, richieda un unità di ciacun bene intermedio: qmin(y, y ). Inoltre, ciacun bene intermedio è prodotto utilizzando lo teo tipo di lavoro come unico fattore produttivo: y i l i, dove l i è il fattore lavoro neceario per produrre il bene intermedio i, e >0 è un parametro che miura la produttività del lavoro; quindi il proceo produttivo è caratterizzato da una tecnologia alla Leontief e da coti marginali cotanti. Ne conegue che la funzione dei coti variabili dell imprea i crive: c (, q), dove i / rappreenta il coto marginale (incluivo dei coti commerciali e delle aliquote IVA e neceario, i veda oltre) per produrre il bene intermedio i,. L imprea monopolitica otiene dei coti fii pari a F (per eempio, i coti di ricerca e viluppo) per l impianto della caa madre. 7 Si egua Skaken e Sørenen (00: ) nell aumere che l imprea non può potare tutta la ua attività all etero, 8 e che la produzione del bene intermedio ia trettamente connea agli tabilimenti della caa madre, coicché tale bene ia empre prodotto nel paee dometico all interno dell imprea. In particolare, il coto del lavoro corriponde al aggio di alario celto dal indacato monopolitico aziendale allo copo di maimizzare le proprie rendite: 9 q () U l () dove è il alario di rierva dometico (eogeno dal punto di vita indacale), che può eere interpretato o come il alario pagato ai lavoratori occupati in un ettore perfettamente concorrenziale, oppure come un alario minimo fiato per legge, ovvero come un uidio di dioccupazione; 0 dall equazione (), i ha che l q/ è la domanda di lavoro per il indacato. L imprea monopolitica può ottenere il bene intermedio econdo modalità alternative: in primo luogo, ea può acquitare il bene a prezzi di mercato da un fornitore dometico (DOM); in econdo luogo, 7 Quando i coti fii F ono ufficientemente elevati, neuna altra imprea avrà un incentivo a entrare nell indutria, vedi Konan (000: 6) per una dicuione. Nell analii che egue, i aumerà che i coti F iano irrecuperabili. 8 Antra e Helpman (004: 557), in maniera imile, aumono che i beni finali poono eere prodotti oltanto nel Nord del mondo, dove ha ede la caa madre che fornice ervizi eenziali (per e. kno-ho) alla produzione. 9 Skaken e Sørenen (00) e Lommerud et alia (005) coniderano il cao più generale della contrattazione alariale, che arà analizzato nel paragrafo 3.. L ipotei di un indacato monopolitico è piuttoto comune nella letteratura che tudia gli effetti del commercio internazionale nei mercati del lavoro indacalizzati (vedi Naylor, 999, e Lommerud et alia, 003), coì com è molto utilizzata quella riguardante l utilità del indacato, poiché ea emplifica l analii di beneere. Vedi invece Zhao (00) per un modello con contrattazione efficiente e utilità indacale alla Stone-Geary. 0 Il alario di rierva può quindi eccedere il prezzo ombra del tempo libero per i lavoratori dometici. Inoltre, qui i aume implicitamente che i lavoratori dometici offrono un unità di lavoro con diutilità cotante R, che può eere minore o uguale a, econdo come interpreta quet ultimo. In equilibrio generale, il alario di rierva è di olito definito come una media ponderata del alario in altri ettori dell economia e del reddito ottenuto da un dioccupato, dove i pei dipendono dal tao di dioccupazione tra lavoratori con qualifiche imili a quelli impiegati dall imprea. 5

7 l imprea può importare il bene da un paee etero caratterizzato da bai alari (per eempio, la Polonia): in queto cao, ea può o acquitare il bene a prezzi di mercato da un fornitore indipendente (FOR), oppure produrlo direttamente in una filiale etera (VFDI). Per emplicità, i aume che il prezzo di mercato dometico corriponda al alario di rierva ; e che il prezzo di mercato etero corriponda al alario * pagato ai lavoratori di quel paee: il coto marginale di produrre o acquitare all etero il bene intermedio è quindi identico. Inoltre, il bene intermedio proveniente dall etero è oggetto a un coto commerciale (per eempio, coti di traporto e burocratici) pari a t>0 per unità di bene importato: *t è allora il coto unitario variabile (eclue le impote) del bene intermedio importato, con *< per aunto. Quindi, come i vedrà, ciò che determina la celta tra fornitura etera (FOR) e invetimento diretto all etero di tipo verticale (VFDI), a parità di altre condizioni, è emplicemente il divero, dato coto fio organizzativo. Come in Antra e Helpman (004: 558), i aume che i coti di organizzazione (per eempio, uperviione, getione dell attività, controllo di qualità, contabilità) varino con la forma organizzativa, che dipende a ua volta dalla truttura proprietaria e dalla localizzazione. In particolare, i coti fii di organizzazione dometici ono empre inferiori a quelli eteri: la fornitura dometica comporta coti fii D inferiori ia a quelli dell invetimento diretto etero verticale F*, ia a quelli della fornitura etera da terzi D*, in altre parole D<F* e D<D*. I coti fii eteri più alti poono dipendere da maggiori coti di monitoraggio e di comunicazione (legati, per eempio, alla conocenza della lingua, delle itituzioni e delle leggi del paee etero). Tuttavia, i auma che F* D* oppure D*<F*, econdo la rilevanza che ha l aumento dei coti di getione legati alla uperviione di attività multiple (la produzione del bene finale e di entrambi i beni intermedi) ripetto alla riduzione degli tei coti provocata da economie di copo manageriali. Tutti i coti fii ono miurati in unità di lavoro dometico. Le vendite del bene finale ono oggette all aliquota τ, con τ є(0, ), di un impota ad valorem, cui corriponde un aliquota IVA pari a τ/(- τ). Come in Keen e Smith (996: 388), i aume che ogni unità di bene intermedio importato dal paee UE a bao alario ia oggetta a un aliquota effettiva dell IVA pari a τ*(-θ), dove τ*є(0, ) è l aliquota IVA del paee traniero (calcolata in proporzione al prezzo del bene intermedio traniero )*. θ è un parametro che miura la quota dell IVA pagata ul bene intermedio prodotto all etero che l imprea dometica importatrice riceve dal governo nazionale come credito per l impota IVA pagata ul bene finale. In particolare, i definica θ come il rapporto tra l aliquota IVA ul bene intermedio prodotto all interno del paee, τ H є(0, ), e l aliquota IVA ullo teo bene prodotto all etero, τ *, cioé θ τ H / τ *. Si noti che le aliquote IVA ui beni finali e u quelli intermedi ono divere: τ H τ*. Si potrebbe aumere che il prezzo di mercato per il bene intermedio etero ia uguale a un margine fio opra il alario etero: in tal cao, VFDI conentirebbe all imprea di evitare il problema del doppio margine di ricarico e quindi garantirebbe coti variabili inferiori ripetto a FOR, vedi per eempio Konan (000). Tuttavia, allo copo di focalizzare l attenzione ul ruolo dell IVA per la celta tra fornitura etera e dometica, i preferice qui emplificare l analii. Per un approccio alternativo, vedi Helpman (006). Come in Beheren et alia (004: 7), i coti di traporto non ono oggetti all IVA. 6

8 Quando θ, l IVA i paga econdo il principio della detinazione (oggi in vigore nella UE). 3 Quando invece θ, l IVA è calcolata econdo il principio dell origine: qui θ< ignifica che τ*>τ H, mentre θ> comporta che τ H >τ*. 4 Le aliquote IVA ono dei parametri eogeni dal punto di vita degli attori privati. Di coneguenza, la funzione dei profitti variabili dell imprea monopolitica i crive: j j con ( τ ( )) t θ θ: perciò, ( τ * ( ) t * ) θ Π p (3.) ( -τ ) ( q) q, j*, H. Nel cao di fornitura dometica del bene intermedio, i ha che t0, ; 5 nel cao della fornitura etera (VFDI oppure FOR, in intei FORSO), i ha che:. 6 Si noti come, nell ipotei in cui l IVA ia applicata econdo il principio della detinazione θ, il coto marginale effettivo del bene intermedio etero non dipende dalle aliquote IVA ui beni intermedi; mentre, nel cao d IVA pagata econdo il principio dell origine θ, tale coto è una funzione crecente dell aliquota IVA ul bene intermedio etero e decrecente di quella ul bene intermedio τ * H *. Inoltre, quando θ> piuttoto che θ<, il coto marginale effettivo dometico: ( τ ) t dei beni intermedi eteri con IVA all origine, a parità di altre condizioni, arà minore. Se i definice con τ/(- τ) l aliquota IVA ui beni finali, la funzione dei profitti variabili i può ricrivere come Π ( ) p q ( ) q Quindi, l IVA ulla vendita del bene finale è traformata in un accia pecifica (proporzionale ai coti marginali) più un impota non ditorcente ui profitti (vedi Beheren et alia, 004: 8, per una dicuione): il primo termine ul lato detro dell equazione (3.) i può interpretare come l aliquota della impota ui profitti, mentre il econdo termine come la corripondente bae imponibile, che dipende a ua volta dalla accia. Ovviamente, quando l aliquota IVA ui beni finali varia, entrambi i termini variano (vedi più avanti nella ezione.3). (3.) 3 I beni cambiati tra impree con partita IVA ono eenti dal pagamento della tea, con il diritto a dedurre l IVA pagata ui beni intermedi (il coiddetto zero-rating ) nel momento in cui ei ono eportati in un altro paee UE. 4 Il cao peciale θ0 i applica, per eempio, a un imprea di nazionalità tatunitene, poiché l IVA pagata all etero non può eere dedotta dal uo carico ficale. La definizione dei regimi IVA è quella di Ebrill et alia (00: 79): The key difference beteen the detination and origin principle i in the crediting of input tax in relation to commoditie entering trade. Under the detination principle, tax levied at all tage of production mut be fully credited a a neceary condition for enuring that only final conumption i taxed. Under an invoice-credit form of origin taxation, in contrat, exported good leave a juridiction laden ith the tax of that country but receive credit in the other country for the hypothetical tax that ould have been paid on the value added embodied in the good at the rate of the importing country. 5 L IVA pagata ui beni intermedi dometici con aliquota τ H è quindi dedotta completamente dalla bae imponibile. 6 Si ricordi che, per aunto, i profitti operativi variabili ono identici ia con VFDI ia con FOR, dato che l imprea paga lo teo prezzo per il bene intermedio prodotto all etero. 7

9 La equenza temporale degli eventi è quella che i aume di olito in queta clae di modelli. Nello tadio, l imprea monopolitica dometica ceglie la ua forma organizzativa (DOM, oppure FOR, oppure VFDI). Nello tadio, il indacato aziendale della caa madre ceglie unilateralmente il alario, dato il prezzo dell altro bene intermedio. Infine, l imprea monopolitica ceglie la domanda per i beni intermedi e il livello di produzione e vendite. 7 Il modello è riolto mediante la procedura dell induzione al contrario.. Incentivi alla fornitura dall etero Allo copo di ottenere riultati più immediati, queta ezione preenta la oluzione del modello otto l ipotei alternativa di una curva della domanda di prodotto lineare oppure ioelatica. 8 Nel cao lineare, la curva di domanda invera per il bene finale i crive: p γ q (4) γ>0 rappreenta il prezzo di rierva (una miura del livello della domanda) con la retrizione, necearia affinché l imprea ia attiva ul mercato dei beni finali, γ>( j )()/4 ( ) K, dove: * ( ( θ ) t j * τ ) e KH*, H*{F*, D*}, con FORSO; e j e KD con DOM. Dalla oluzione del modello, i ottiene i valori di equilibrio del alario e dell occupazione indacale, dell occupazione dometica totale, della produzione, del prezzo, dei profitti indiretti variabili dell imprea, dell utilità indacale e del urplu del conumatore. La Tabella riporta tali valori d equilibrio. [Tabella da inerire qui] Nel cao ioelatico, la curva di domanda invera per il bene finale i crive: 9 q p B (5) dove AB >0 è una miura del livello della domanda e > è l elaticità cotante della domanda ripetto al prezzo, con la retrizione > K ( ) E j * τ e A, dove E>0, j * ( ( θ )) t 7 La equenza temporale degli eventi comporta non oltanto che il indacato ia incapace di impegnari in maniera credibile a un dato alario contrattuale prima che l imprea celga la ua forma organizzativa, ma anche che il alario contrattuale dipenda dall organizzazione dell imprea. Inoltre, la equenza richiede che l imprea ha una maggiore fleibilità nel modificare la domanda di beni intermedi e la produzione di quanto non ne abbia il indacato nel cambiare il alario contrattuale. Si noti che il contratto alariale è completo, nel eno che il indacato impegna a non rinegoziarlo. 8 Bognetti e Santoni (006) coniderano l ipotei di una forma funzionale più generale della curva di domanda. 9 Nel cao immetrico, e per un dato numero di impree attive, queto cao corriponderebbe alla concorrenza monopolitica, e > rappreenterebbe il grado di otituibilità tra varietà differenziate di uno teo bene, vedi per eempio Lommerud et alia (005) e Helpman (006). 8

10 KH*, H*{F*, D*} con FORSO, j e KD con DOM, affinché l imprea ia attiva. La Tabella preenta i corripondenti valori di equilibrio del alario e dell occupazione indacale, dell occupazione dometica totale, della produzione, del prezzo, dei profitti indiretti variabili dell imprea, dell utilità indacale e del urplu del conumatore. [Tabella da inerire qui] FORSO DOM Se i definice con ΔΠ Π Π ( H * D) l incentivo dell imprea alla fornitura etera e con ΔU U FORSO U DOM il corripondente guadagno indacale, i può tabilire la Propoizione. Equilibrio indutriale. Se la curva della domanda di prodotto è lineare oppure ioelatica: a) quando il alario di rierva dometico è uguale o inferiore al coto effettivo del bene intermedio prodotto all etero, l imprea acquita il bene intermedio ul mercato dometico; b) quando il alario di rierva dometico è maggiore del coto effettivo del bene intermedio etero >, il ricoro alla fornitura etera ripetto a quella dometica comporta i) un alario indacale maggiore (minore), e la domanda è lineare (ioelatica); un aumento dell occupazione indacale e della produzione; una riduzione dei prezzi; la poibilità di una riduzione dell occupazione dometica totale; ii) profitti operativi variabili maggiori per l imprea, quindi un incentivo potenziale a ricorrere alla fornitura etera; iii) un utilità maggiore per il indacato; iv) un urplu del conumatore più alto. Dimotrazione. Vedi l Appendice. La Propoizione mette in luce come la celta dell imprea tra la fornitura etera e dometica i baa ul bilanciamento tra i guadagni aggiuntivi nelle rendite che poono derivare da tale celta e i coti organizzativi neceari per realizzarla. In particolare, nel cegliere e comprare o produrre all etero il bene intermedio piuttoto che acquitarlo nel proprio paee, l imprea confronta le rendite generate nel mercato del prodotto da ciacuna forma organizzativa con i coti d'organizzazione ad ea aociati. Per un dato alario indacale, quando il coto del lavoro dometico non indacalizzato (il alario di rierva) è inferiore al prezzo effettivo dei beni intermedi di provenienza etera, le rendite potenziali nel mercato del prodotto ono maggiori con DOM ripetto a FORSO, poiché i coti marginali di produzione ono inferiori nel primo cao. 9

11 A parità di altre condizioni, e dato che i coti fii di organizzazione ono maggiori per la fornitura etera, l imprea ha un incentivo ad acquitare il bene intermedio nel mercato nazionale (vedi Propoizione a). 0 Se le rendite totali generate nel mercato del prodotto ono uperiori con la fornitura dometica per <, la quota di quete rendite che arà ottenuta dall imprea dipenderà dal alario indacale aziendale aociato a ciacuna forma organizzativa. Il paaggio da un modello organizzativo caratterizzato dalla fornitura dometica del econdo bene intermedio a uno con la fornitura etera dello teo bene comporta, infatti, una modifica dell elaticità della domanda di lavoro ripetto al alario indacale. E poibile dimotrare come tale elaticità è uguale a j ( ) j log q / >0 e la domanda del bene è lineare; j j j log ( )( ) γ j log q / j j log j (6) >0 e la domanda del bene è ioelatica, j con jdom, FORSO; j per jdom, e j per jforso. Quando <, nel cao ioelatico il paaggio dalla fornitura dometica a quella etera provoca un aumento del alario indacale contrattuale, il che rende ancora più attraente dal punto di vita dell imprea il regime DOM, dal momento che tale forma organizzativa le garantice una quota maggiore di una rendita più elevata. L intuizione economica per queto riultato è che, quando l imprea paa dalla fornitura dometica a quella dall etero, c è una riduzione dell elaticità della domanda di lavoro ripetto al alario indacale, dal momento che, con <, la quota del coto del lavoro indacalizzato, valutata al alario indacale iniziale, i riduce ul totale dei coti di produzione. Di coneguenza, il indacato monopolitico aziendale ha l incentivo a richiedere un aumento alariale. Con domanda lineare, il cambiamento organizzativo da DOM a FORSO provocherebbe invece moderazione alariale, poiché eo aumenterebbe l elaticità della domanda di lavoro ripetto al alario 0 Una poibile miura delle rendite generate nel mercato del prodotto è data dal livello maimo di vendite che è compatibile con profitti operativi pari a zero. Nel cao di domanda lineare, tale miura è pari a Г 0 γ- ()/ con DOM e a Г γ-( )()/ con FORSO; nel cao di domanda ioelatica, tale miura è uguale a A( R ( ( ) / ) 0 ) A con DOM e a A( R ) [( ) / ] A )( con FORSO. Ne conegue che, per <, i ha che Г 0 >Г e che A (R0 ) > A( R ) e >: dunque, quando l imprea ceglie la fornitura dometica, le rendite potenzialmente ottenibili ul mercato del prodotto ono maggiori. 0

12 percepita dal indacato al alario iniziale, il che ridurrebbe gli incentivi dell imprea a cegliere DOM: tuttavia, quando <, queto effetto indiretto non è in grado di roveciare la preferenza dell imprea a favore della fornitura dometica del bene intermedio. Infine, poiché i è ipotizzato che i coti organizzativi iano uperiori con FORSO, l imprea preferice DOM anche quando. E importante notare come, in queta ituazione, variazioni marginali nelle aliquote IVA ui beni intermedi, che modificano e vale il principio dell origine, non poono influenzare la celta organizzativa dell imprea, e non nel cao limite in cui inizialmente. (Inoltre, i noti che tale influenza dell IVA è oltanto potenziale.) La logica della Propoizione a) è imile al riultato di Lommerud et alia (005, Propoition : 4), ma- a notro parere- conente di focalizzare l attenzione più chiaramente ulle determinanti fondamentali della deciione organizzativa, cioè il prezzo effettivo- incluivo delle impote- dei beni intermedi con mercati del lavoro non indacalizzati e i coti fii di organizzazione. Indubbiamente, ebbene la preenza di un mercato del lavoro indacalizzato modifichi la profittabilità per l imprea di ciacuna forma organizzativa e dunque influenzi la ua deciione al riguardo, ea non appare come la forza propuliva di tale celta. Per comprendere meglio quete coniderazioni, 'immagini ora che il coto del lavoro non indacalizzato (il alario di rierva dometico) è maggiore del prezzo effettivo dei beni intermedi eteri: >. Dalla Propoizione bii) riulta che l imprea ha un incentivo potenziale a ricorrere alla fornitura etera del bene intermedio a prezzi inferiori a quelli dometici, poiché i uoi profitti indiretti operativi ono maggiori. Il indacato aziendale influenza la quota delle rendite addizionali che l imprea ottiene dalla fornitura etera, a caua della ripota alariale aociata al cambiamento organizzativo. La Propoizione bi) uggerice che il paaggio dalla fornitura dometica a quella etera provoca un aumento alariale, quando la domanda di prodotto è lineare; mentre eo provoca una moderazione alariale, quando la domanda è ioelatica: come dovrebbe eere ormai chiaro, ciò dipende dal divero effetto che il cambiamento organizzativo ha ull elaticità della domanda di lavoro ripetto al alario indacale (vedi l equazione 6 e la dicuione precedente). Tuttavia, quale che ia la ripota del alario indacale, per > l imprea ha empre un incentivo potenziale a cegliere la fornitura etera del bene intermedio, poiché le rendite totali generate ono uperiori. Nel paragrafo 3. più avanti, i analizzerà in maniera più precia la quetione della ripartizione delle rendite tra imprea e indacato, ma l analii volta finora ci uggerice che la indacalizzazione della forza lavoro non è la forza trainante la deciione dell imprea di ricorrere alla fornitura di beni intermedi dall etero. E intereante notare come il riultato econdo il quale, con domanda ioelatica, il paaggio dalla fornitura dometica a quella etera provochi moderazione alariale ia eattamente il contrario di quello Se la domanda è lineare, il alario ottimo nel cao di fornitura etera è una funzione decrecente del coto marginale effettivo del bene intermedio etero. Infatti, con tecnologia alla Leontief, i beni intermedi ono perfettamente complementari: un aumento del coto marginale delle importazioni provoca una riduzione della domanda del bene intermedio prodotto all interno dell azienda e quindi della domanda di lavoro indacalizzato, con coneguente aumento dell elaticità della domanda di lavoro ripetto al alario nel cao lineare.

13 ottenuto da Skanken e Sørenen (00: 387) e Lommerud et alia (005, Propoition : ) con ipotei imili per quanto riguarda la tecnologia, la truttura del mercato del prodotto, e le preferenze del indacato. La differenza i piega con il fatto che, nei loro aggi, l imprea i trova di fronte all alternativa tra il produrre all interno due (o più) beni intermedi al alario indacale e la fornitura dall etero di uno (o più) beni intermedi a un prezzo inferiore: quando i beni intermedi ono perfettamente complementari, la celta dell imprea di fornitura dall etero comporta che il rapporto tra il coto del lavoro indacale dometico e il coto di produzione totale diminuica, poiché l imprea produce ora un numero inferiore di beni intermedi con lavoro indacalizzato. In queto aggio, al contrario, oltanto uno dei due beni intermedi è prodotto all interno dell azienda da lavoratori indacalizzati e, quando >, l imprea i trova di fronte all alternativa tra la fornitura dometica a un prezzo maggiore e la fornitura etera a un prezzo minore: l effetto Marhall-Hick della importanza del contare poco i muove nella direzione oppota a quella indicata dagli autori precedenti, cioè il rapporto tra il coto del lavoro indacalizzato e il coto di produzione totale aumenta in coneguenza del paaggio dalla fornitura dometica a quella etera di uno dei beni intermedi, il che provoca moderazione del alario indacale. 3 La Propoizione bi) uggerice inoltre che il paaggio da DOM a FORSO, poiché comporta una riduzione del coto marginale del bene intermedio, ha l effetto di aumentarne la domanda, quindi di aumentare ia la domanda di lavoro indacalizzato e la tecnologia è alla Leontief, ia la produzione e le vendite compleive del bene finale, con una riduzione corripondente del uo prezzo. Inoltre, dalla Propoizione biii) e in maniera imile a Skanken e Sørenen (00) e a Lommerud et alia (005), il indacato dometico riulta trarre empre beneficio dalla fornitura etera del bene intermedio, ebbene per ragioni divere da quelle mee in luce da queti autori. Nei aggi precedenti, la fornitura etera provoca empre una pinta alariale, ma ea olitamente dà all imprea un incentivo imultaneo a eportare poti di lavoro indacalizzato: tuttavia, e il indacato è intereato a maimizzare le ue rendite, l effetto alariale è più forte di quello ull occupazione, da cui deriva la preferenza indacale per la fornitura etera. 4 In queto aggio, al contrario, la fornitura dall etero del bene intermedio ignifica che l imprea eporta poti di lavoro non indacalizzato nel paee a bao coto del lavoro: con una tecnologia alla Leontief, ciò ignifica anche un aumento della domanda di poti di lavoro indacalizzato all interno dell imprea tea. Se il indacato maimizza la ua rendita, l effetto occupazionale è più forte di quello Skanken e Sørenen (00: 387) coniderano il cao dell invetimento diretto etero verticale, mentre Lommerud et alia (005) quello della fornitura etera; tuttavia, a parità di altre condizioni, gli effetti ul mercato del lavoro ono identici, dal momento che il alario etero è eogeno. 3 Skanken e Sørenen (00: 388) dimotrano che l invetimento diretto etero verticale riduce il alario indacale nel cao in cui i beni intermedi iano tretti otituti. 4 Lommerud et alia (005: -3) dimotrano come un indacato che attribuice un peo maggiore all occupazione ripetto al alario può eere danneggiato dalla deciione dell imprea di ricorrere alla fornitura etera. Qui, invece, un indacato con tale funzione di utilità manifeterebbe una preferenza ancora più forte per la fornitura etera, a parità di altre condizioni. (Il contrario accadrebbe per un indacato maggiormente intereato agli incrementi alariali.)

14 provocato dalla moderazione alariale (il cao della domanda ioelatica) oppure i aggiunge a quello cauato dalla pinta alariale (il cao della domanda lineare): di coneguenza, il indacato preferice empre e comunque la fornitura etera a quella dometica. Si noti che, quando l imprea ceglie di paare dalla fornitura dometica a quella etera del bene intermedio, l occupazione dometica totale potrebbe diminuire; inoltre, tale riduzione è tanto più probabile, quanto minore è il differenziale alariale >0 (vedi la Propoizione bi) e l Appendice): l intuizione economica è che, quando il differenziale alariale a favore del paee etero è inferiore, il guadagno in termini di poti di lavoro indacalizzato provocato da FORSO è anch eo inferiore, e quindi potrebbe non compenare la perdita di poti di lavoro non indacalizzato. La Propoizione ci conente di fare alcune rifleioni ulle implicazione del modello per l analii di beneere. S ipotizzi un pianificatore dometico utilitaritico, che ha l obiettivo di maimizzare la omma del urplu del conumatore, dei profitti dell imprea, dell utilità dei lavoratori indacalizzati e non nell indutria. Se l imprea preferice effettivamente FORSO a DOM, la omma dei primi tre termini arà chiaramente maggiore ripetto al cao della fornitura dometica: in altre parole, la fornitura etera contribuice a ridurre la ditorione monopolitica dell economia dometica. Tuttavia, e i lavoratori non indacalizzati ricevevano da occupati un alario uperiore al prezzo ombra del loro tempo libero, nel cao in cui il paaggio dalla fornitura dometica a quella etera provocae una riduzione dell occupazione dometica compleiva, queti lavoratori perimenterebbero certamente una riduzione della loro utilità; quindi, potrebbe accadere che un aumento del beneere compleivo non i aoci a un miglioramento paretiano. Ovviamente, la poibile dicrepanza tra alario non indacalizzato (che i è qui indicato come il alario di rierva ) e prezzo ombra del tempo libero dipende dal modo in cui il primo è interpretato: e queto foe vito, per eempio, come un alario minimo fiato per legge, tale alario potrebbe riultare uperiore, diciamo per ragioni politico-economiche, al prezzo ombra del tempo libero, con le coneguenze del cao per il beneere ociale. Queta analii uggerice che, a certe condizioni, ci poono eere ia vincitori (qui, i conumatori, le impree e i lavoratori indacalizzati), ia confitti (qui, i lavoratori non indacalizzati che perdono permanentemente il loro poto di lavoro) dal paaggio a un modello di organizzazione aziendale che privilegi la fornitura dall etero di beni intermedi..3 Come l IVA ui beni intermedi influenza gli incentivi alla fornitura dall etero Quando >, quali ono gli effetti di variazioni delle aliquote IVA ulla preferenza dell imprea per la fornitura dall etero? Per comprendere tali effetti, è utile coniderare eplicitamente, ulla bae delle Tabelle e e della Propoizione bii), gli incentivi dell imprea a diventare internazionale: la differenza tra i profitti operativi variabili con FORSO e quelli con DOM, Π FORSO - Π DOM, i può crivere come Π FORSO Π DOM ( ) 6 γ ( ) e la domanda è lineare; 3

15 (7) FORSO DOM Π Π e la domanda è ioelatica. A ( ) ( ) ( ) con >, ( ) ( ) La Figura diegna il differenziale dei profitti Π FORSO - Π DOM come funzione della differenza tra il alario di rierva dometico e il coto effettivo dei beni intermedi eteri, quando > e per un dato valore di, in maniera tale che la differenza tra i profitti ia empre poitiva: i noti come il grafico tracci una cheda crecente e convea nel differenziale alariale ia nel cao lineare, ia in quello ioelatico. 5 [Figura da inerire qui] Nello teo grafico è tato diegnata una retta, parallela all ae delle acie, che rappreenta la differenza tra i coti fii della fornitura etera (iano ei aociati all acquito da un fornitore traniero, FOR, oppure alla produzione in una filiale etera, VFDI) e i coti fii della fornitura dometica (DOM) del econdo bene intermedio, per un dato valore di H*-D>0 ulla bae degli aunti della ezione.. Com è evidente dal grafico, quando il differenziale alariale è maggiore del valore di oglia ( diegnato nella figura, l imprea monopolitica preferirà la fornitura dall etero, mentre quando il differenziale alariale è inferiore alla oglia, l imprea ceglierà la fornitura dometica (oppure non arà attiva ul mercato, econdo i parametri del modello). 6 Inoltre, una volta celta la fornitura dall etero, la deciione tra VFDI e FOR arà per la forma organizzativa con i coti fii inferiori, F* oppure D*, ripettivamente. (Nella figura, il valore di oglia alariale arà ovviamente differente qualora F* ia divero da D*.) Perciò, dati i coti fii organizzativi, qualiai variabile che influenzi il differenziale alariale può potenzialmente modificare la celta organizzativa dell imprea monopolitica. Più preciamente, e i conidera la Propoizione e le Tabelle e, i può tabilire la ) TH Propoizione. Il regime IVA per i beni intermedi e la celta organizzativa delle impree. Se il alario di rierva dometico è maggiore del coto effettivo dei beni intermedi eteri, >, gli FORS DOM incentivi dell imprea a cegliere la fornitura dall etero ΔΠ Π Π ( H * D) ono 5 A caua della preenza di cotanti, non i può fare un confronto diretto tra le due epreioni nell equazione (7). 6 L imprea è attiva, quando, per eempio, la domanda è ufficientemente alta, vedi le condizioni nella ezione. opra: e altrimenti la differenza tra i profitti variabili foe inferiore a quella tra i coti fii, l imprea realizzerebbe profitti negativi con DOM, e quindi preferirebbe non produrre. La Figura preuppone che l imprea ia attiva per ogni valore poitivo del differenziale alariale. 4

16 i) crecenti nel livello della domanda di prodotto, A o γ; ii) crecenti nella produttività del lavoro dell imprea, ; quando la domanda è lineare, queto riultato richiede la condizione: 3 ( ) / > γ > ( ) / 4 H *( ) ; iii) decrecenti nell aliquota IVA ui beni finali, ; iv) decrecenti nel alario etero * e nei coti commerciali t; v) e vale il principio della detinazione, θ, indipendenti dalle aliquote IVA ui beni intermedi; vi) e vale il principio dell origine, maggiori (minori), quando l aliquota IVA ui beni intermedi dometici è maggiore (minore) di quella ui beni intermedi eteri, θ> (θ<); vii) e vale il principio dell origine, decrecenti (crecenti) nell aliquota IVA ui beni intermedi eteri (dometici) τ * (τ H ). viii) crecenti nel coto fio della fornitura dometica D e decrecenti nel coto fio della fornitura etera H*. Dimotrazione: Vedi l Appendice. La Propoizione i) afferma che un aumento nel livello della domanda accrece gli incentivi dell imprea alla fornitura dall etero. Ciò accade, poiché l aumento delle rendite potenziali nel mercato del prodotto, generato dallo hock di domanda, è maggiore con FORSO che con DOM, dato che i coti totali unitari di produrre il bene finale ono inferiori nel primo cao (vedi le Tabelle e ). Dal punto di vita grafico, nella Figura la cheda che rappreenta il differenziale dei profitti diventa più inclinata: coì, i riduce il valore oglia del differenziale alariale opra il quale FORSO diventa profittevole per l imprea. 7 Lo teo grafico motra che, quando l imprea diventa più efficiente nell aemblare i beni intermedi (più preciamente, quando la produttività del lavoro aumenta), i ha un effetto imile al precedente dal punto di vita qualitativo: queto riultato è coerente con la viione propria della nuova teoria del commercio internazionale, econdo cui le impree più produttive hanno una maggiore probabilità di diventare internazionali (vedi per eempio Helpman, 006: -3). Tuttavia, nel cao lineare, il riultato è oggetto alla retrizione che la dimenione del mercato non ia ecceiva. A prima vita, tale retrizione embrerebbe collegata alle divere ripote del alario indacale, che aumenta nel cao della domanda lineare, mentre non varia nel cao della domanda ioelatica. Tuttavia, la condizione necearia della Propoizione ii) non dipende dalla preenza del indacato: infatti, l aumento alariale generato dal paaggio da DOM a FORSO è indipendente dalla produttività (i veda l Appendice), il che comporta che l aumento marginale del alario indacale provocato dallo hock di produttività è identico in entrambi i regimi. Ciò che conta è che, quando la domanda è lineare e l imprea diventa più produttiva, l aumento dei profitti nei due regimi è proporzionale 7 Quando la domanda è ioelatica, le rendite addizionali ono generate da un maggiore aumento delle vendite con FORSO ripetto a DOM, (i prezzi e i alari ono rigidi ripetto al livello della domanda); invece, quando la domanda è lineare, ee dipendono dal fatto che i profitti dell imprea ono proporzionali al quadrato del livello della produzione (la produzione, i prezzi e i alari aumentano nella tea proporzione con FORSO e DOM), vedi le Tabelle e e la dimotrazione della Propoizione in Appendice. 5

17 al prodotto tra il livello delle rendite precedente allo hock (che è maggiore con FORSO) e l aumento marginale pot-hock delle tee (che è maggiore con DOM, poiché i coti marginali ono inizialmente maggiori con >0, coicché i riparmi di coto ono più grandi): queto ultimo effetto, quando aumenta il livello della domanda, è maggiore dal punto di vita quantitativo ripetto al primo, i coti marginali hanno un importanza minore nel determinare il livello delle rendite in queto cao (vedi l Appendice). 8 Che dire degli effetti di un aumento dell aliquota IVA ui beni finali (il parametro )? La Propoizione iii) afferma che un aliquota IVA maggiore riduce gli incentivi dell imprea all internazionalizzazione della produzione: nella Figura, l inclinazione della cheda del differenziale dei profitti diminuice. L intuizione per queto riultato è la eguente: i ricordi che l IVA ul bene finale i può interpretare come la combinazione di un impota ui profitti non ditorcente e di un accia pecifica. La componente impota ui profitti comporta che un aumento dell aliquota IVA riduca i profitti dell imprea nel cao FORSO più che in quello DOM, dato che lo teo aumento della aliquota dell impota ui profitti i applica a una bae imponibile più ampia (ovvero, i profitti al netto di tale impota) nel cao della fornitura dall etero (vedi l equazione 3. opra). La componente accia pecifica ha effetti diveri ulla profittabilità dell imprea, in relazione alla forma funzionale della domanda. Se la domanda è ioelatica, i profitti dell imprea ono decrecenti nel livello della accia in miura maggiore con FORSO che con DOM, dato che c è una maggiore tralazione in avanti dell impota (il prezzo del produttore, al netto dell impota, aumenta) con DOM che con FORSO, 9 mentre i alari indacali non variano (vedi l Appendice e la Tabella ): coì, la componente della impota ui profitti e quella della accia dell IVA ui beni finali i muovono nella tea direzione a riduzione degli incentivi imprenditoriali per la fornitura etera. Se la domanda è lineare, invece, i profitti i riducono con la componente accia, ma l effetto ul differenziale dei profitti è ambiguo. In primo luogo c è moderazione alariale: 30 tuttavia, poiché tale riduzione è di uguale ammontare con DOM e FORSO (vedi Tabella ), ea non influenza l impatto differenziale della accia ui margini di prezzo. In econdo luogo, nonotante la moderazione alariale, c è tralazione all indietro dell impota (i riduce il prezzo netto del produttore): poiché ea è maggiore con DOM ripetto a FORSO, i profitti i riducono in miura maggiore nel primo cao. Tuttavia, i ha che, come per uno hock di produttività, la riduzione dei profitti dipende 8 Una piegazione alternativa al riultato nel cao lineare è la eguente: poiché i coti variabili di produzione ono una funzione decrecente del parametro di produttività, per valori crecenti di le differenze nei coti variabili tra la fornitura dometica e quella etera diventano empre meno rilevanti ripetto alle differenze nei coti fii; quindi, opra il valore di oglia della Propoizione ii), un aumento della produttività può ridurre il differenziale dei profitti. 9 L intuizione è che l aumento dei coti marginali effettivi aumenta il ricavo marginale d'equilibrio: e la domanda è ioelatica, queta è più inclinata della curva dei coti marginali; di coneguenza, il prezzo d'equilibrio aumenta in miura uperiore all aumento della accia (che qui corriponde ai coti marginali), il che provoca una tralazione in avanti della tea, vedi Anderon et alia (00: 80). Si noti che la tralazione in avanti dell accia non è ufficiente a provocare un aumento dei profitti, dal momento che la domanda è elatica (vedi Ibidem: 84). 30 L intuizione della moderazione alariale nel cao lineare è che l aumento nella accia aumenta i coti marginali dell imprea, il che riduce la domanda di lavoro per il indacato, e quindi aumenta l elaticità della domanda. 6

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