1 RADAR AD APERTURA REALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "1 RADAR AD APERTURA REALE"

Transcript

1 1 RADAR AD APERTURA REALE Il piú semplie sistema di telerilevamento attivo é il radar ad apertura reale RAR), in ui un sensore, in moto rettilineo alla quota h, on veloitá v, illumina la superfiie terrestre, e ne rieve il segnale diffuso. Se é nota la quota H, il segnale diffuso onsente di estrarre la sezione radar differenziale σ 0 della superfiie terrestre, ovviamente mediata sulla area illuminata. La geometria di aquisizione di un RAR, e di qualunque altro sensore radar di immagine, é mostrata in Fig. 1 Fig. 1: Geometria di aquisizione di un sensore radar di immagine. Il sensore guarda lateralmente rispetto alla proiezione a terra della sua linea di volo, per evitare l ambiguitá destra sinistra nella aquisizione. In Fig. 2 sono mostrate le viste laterali della geometria, rispettivamente in direzione ortogonale alla linea di volo direzione di range) e parallela a questa direzione di azimuth). Nella Fig. 2 si evidenziano l angolo θ di vista del sensore, e le larghezze di fasio θ r in range e θ a in azimuth molto esagerate nella figura). Se l antenna del sensore é un array planare di dimensioni W in range ed L in azimuth, allora θ r = λ θ a = λ W L essendo λ la lunghezza d onda di funzionamento del radar. 1) Fig. 2: Viste laterali della geometria di aquisizione. 1

2 Come si vede dalle figure, il sensore, nel suo moto, illumina una strisia, parallela alla sua linea di volo, detta swath, he, dalla Fig. 2, ha una larghezza pari a S = S osθ on S = h osθ θ r = hλ W osθ essendo h/osθ la distanza tra il sensore e il entro della zona illuminata. Ne segue he la larghezza dello swath é hλ S = W os 2 2) θ Consideriamo ome esempio un radar su satellite on h = 800km, θ = 20 o e, per una lunghezza d onda λ = 27m, una antenna larga W = 2.1m. A questi valori orrisponde uno swath di S = 100km. Allostessomodo, lalunghezzal a dellazonailluminataaterra, nelladirezionediazimuth é data da l a = h osθ θ a = hλ 3) Losθ Per lo stesso esempio di prima, on L = 12m, si ha l a = 19.1km. Da questi esempi si vede he la risoluzione di un RAR é troppo grande per essere pratiabile. Anhe usando frequenze molto piú alte, l area illuminata a terra, orrispondente allaella dirisoluzione, éanoradideinedikm 2. Sonoquindineessarietenihediaquisizione diverse per garantire risoluzioni ragionevoli. Solo per sensori su aerei, on quote di qualhe km, un RAR potrebbe garantire risoluzioni, soprattutto in azimuth, utilizzabili. Si noti, omuqnue, he le espressioni date da 1,2) sono valide anhe per sensori ottii. Solo he, in tal aso, la lunghezza d onda é dell ordine di 0.5µm, e quindi la ella di risoluzione risulta molto piú piola, anhe on strumenti ottii on aperture di pohi m. Vedremo nel seguito ome si ostruise, in un radar di immagine, una immagine in range ad alta risoluzione, e poi passeremo a onsiderare l immagine in azimuth, he rihiederá una elaborazione del segnale molto piú omplessa. 2 GEOMETRIA DI IMAGING IN RANGE Per ostruire una immagine ad alta risoluzione in range, é neessario poter disriminare la potenza diffusa da zone diversa della sena. Questo é possibile in quanto il tempo di viaggio del segnale dipende dalla pozizione nello swath. Per riavare questa relazione, fissiamo un asse R sulla superfiie terrestre, on entro il entro dello swath, Fig. 3, e indihiamo on R 0 la distanza tra la direzione di nadir, ovvero la proiezione a terra della linea di volo, e il entro dello swath. Il tempo totale di viaggio t A per un punto A di asissa R A dal entro dello swath) risulta pari a t A = 2 rr A) 4) essendo rr A ) la distanza tra il sensore ed il punto A, e la veloità della lue. Detta D la distanza tra il sensore ed il entro dello swath, ol he R 0 = Dsinθ, risulta rra ) ] 2 = h 2 +R 0 +R A ) 2 = h 2 +R DsinθR A +R 2 A = D2 +2DsinθR A +R 2 A 2

3 Fig. 1: Calolo del tempo di viaggio del segnale fino a un punto generio x dello swath. AquestopuntonotiamoheR A D perui possiamoalolare rr A ) onunosviluppo di Taylor rr A ) = D 1+2 R A D sinθ + { D = D { R A D sinθ + 1+ R A D sinθ Sostituendo in 4) segue t A = 2 ) 2 RA D RA ) 2 ] 1 D 8 ) 2 1 D 2 D RA RA ] } 2 D sinθ ) 2 sin θ} 2 2 R A D +R A sinθ+ 1 R 2 ] A 2 D os2 θ = t 0 + 2R A = D +R A sinθ+ 1 2 R 2 A D os2 θ 5) sinθ+ R2 A D os2 θ 6) essendo t 0 il tempo di viaggio orrispondente al entro dello swath. Se l ultimo termine di 6) è trasurabile 1, allora il tempo di viaggio è proporzionale alla posizione: t A = t 0 + 2R A sin θ 7) ed è quindi possibile ottenere la σ 0 R) registrando la potenza rievuta al variare del tempo. Questo può essere ottenuto inviando un segnale ostituito da un impulso modulato di durata τ, he rihiede una banda in trasmissione se modulato SSB) B T =1/τ. Se onsideriamo, ad esempio, la presenza sul suolo di soli due oggetti, A e B, posti in R A ed R B > R A ) rispettivamente, la risposta ad un impulso he parte da t = 0 è data dalla somma di due impulsi, di ampiezza diversa, on inizio in t A e t B, dati da 7), rispettivamente, ome riportato in Fig. 2. Si definise risoluzione in range di un radar di immagine la minima distanza tra due oggetti he sono distinguibili in maniera affidabile. Se onsideriamo i due oggetti A e B, posti in punti generii, il segnale rievuto è quello di Fig. 2. Come si vede da tale figura, i due oggetti 1 Rimandiamo ad un paragrafo suessivo la disussione della validità di questa approssimazione. 3

4 s R t τ t A Fig. 2: Segnali trasmessi e rievuti le ampiezze dei due impulsi sono proporzionali a σ 0 A e σ 0 B ripettivamente). t B sono distinguibili se la riezione dell impulso diffuso da B inizia quando la riezione dell impulso diffuso da A è terminato, ovvero se t A +τ t B = t 0 + 2R A sinθ +τ t 0 + 2R B sinθ Semplifiando segue he A e B sono distinguibili se le loro posizioni soddisfano a R B R A τ 2sinθ La risoluzione in range X r è il minimo della espressione preedente X r = R B R A min = τ 2sinθ 8) 3 POTENZA RICEVUTA E SNR IN UN RADAR DI IMMAGINE Valutiamo la potenza rievuta da un radar di immagine, e il orrispondente rapporto segnale-rumore SNR, nelle varie ondizioni di funzionamento. Consideriamo una antenna di dimensioni L in azimuth ovvero nella direzione di volo) e W in range ovvero in direzione ortogonale), he trasmette una potenza di pio) P T. Il sensore vola ad una quota h ed osserva la sena ad un angolo θ. La sezione radar differenziale della sena è σ 0. L equazione del radar per una superfiie è: λ 2 G 2 ] P R = P T 4π) 3 r 4 σ 0 A I osθ essendo G il guadagno d antenna, r la distanza della superfiie illuminata ed A I la sua area. Introduendo l area effiae della antenna A e = WL e la quota di volo h la 9) diventa P R = P ] T 4πλ 2 W2 L 2os5 θ σ 0 h 4 A I 10) L areailluminata A I èpari al prodottodella lunghezzadella improntaaterrainazimuth e della lunghezza a terra dell impulso trasmesso. Per valutare questa ultima quantità, supponiamo he l impulso trasmesso abbia una durata τ t, e notiamo he ad ogni istante i sono un punto B in ui il segnale è appena arrivato 9) 4

5 e un punto A in ui il segnale è appena terminato. Evidentemente, usando la definizione 4), risulterá: t A 2 +τ t = t B 2 in quanto il segnale in A è arrivato τ t seondi prima. Sostituendo la relazione tempo range 6) segue R A sinθ +τ t = R B sinθ dove R A e R B sono i due range orrispondenti. La zona illuminata a terra vale Di onseguenza R B R A = τ t sinθ La potenza rievuta diventa: A I = l a R A R B ) = ] hλ τt Losθ sinθ 11) P R = P T W 2 L 4πλ h 3 La potenza di rumore è invee pari a os 4 θ sinθ τ tσ 0 12) P N = KB RF T N 13) essendo K = W/KHz la ostante di Boltzmann, B RF la banda a radiofrequenza del segnale trasmesso e T N la temperatura di rumore omplessiva del sistema he, tra l altro, inlude anhe l emissione termia della superfiie illuminata). Le prestazioni rispetto al rumore di un sensore sono misurate dal rapporto segnale rumore SNR = P R P N e dipendono ovviamnte da T N, ma anhe dalla potenza e dalla modalità del sensore. Risulta allora piùonveniente misurarleintroduendola sezione radarequivalente dirumoreσ 0 N, definita ome quella sezione radar differenziale he produrrebbe un SN R = 1. Confrontando 12) e 13) segue: Utilizzando σ 0 N σn 0 = KB RF T N P T segue he 4πλ h 3 W 2 L sinθ os 4 θ 1 τ t SNR = σ0 σn 0 14) Finora abbiamo onsiderato una antenna senza perdite. La presenza di perdite nella antenna ha sia l effetto di modifiare il valore di T N, sia quello di ridurre le potenze. Se il trasmettitore produeunapotenzap T, lapotenzairradiataèpariaη L P T, essendoη L l effiienza della antenna. Anhe la potenza rievuta 12) viene ridotta di η L e vale quindi 5

6 η l P T W 2 L os 4 θ P R = η L 4πλ h 3 sinθ τ tσ 0 Si trova quindi, per una antenna on perdite, σ 0 N = KB RF T N η 2 L P T 4πλ h 3 W 2 L sinθ os 4 θ 1 τ t 15) 4 TRASMISSIONE DI IMPULSI MODULATI CHIRP Confrontando 8) ed 15) si vede he una riduzione di τ produe un miglioramento della risoluzione in range, ma a spese di un inremento di σn 0, ovvero di una riduzione del SNR. D altra parte, l immagine in range é ostruita misurando σ 0 al variare del tempo o, piú preisamente, al variare del ritardo differenziale rispetto al entro dello swath. Poihé, per misurare un intervallo di tempo t oorre un segnale di banda B 1/ t, é ragionevole pensare he la 8) vada in realtá espressa in termini della banda B RF del segnale a radiofrequenza, ome X r = 16) 2B RF sinθ La 16) suggerise he il parametro limitante la risoluzione sia B RF, e he quindi segnali di durata diversa, ma on la stessa banda, fornisano la medesima risoluzione, ovviamente on elaborazioni differenti. Vieversa, la σn 0 é inversamente proporzionale alla durata del segnale trasmesso τ t, vedi 11,15), e quindi impulsi di durata diversa fornisono SN R diversi per la stessa sena. Conviene allora utilizzare un segnale in ui durata e banda possano essere selti indipendentemente. Uno di questi segnali, ed abbondantemente il più utilizzato nei radar di immagine, é il hirp: at) = os ω 0 t+ ω ) t 2 17) 2τ le ui proprietá sono state desritte nel apitolo sulla polarizzazione. Il hirp resente) 17) ha durata τ e banda B RF = ω/2π, tra loro indipendenti. In tal modo é possibile, ome ora mostreremo, avere una risoluzione pari alla 16), ma usando un impulso molto piú lungo di 1/B RF, e quindi on un notevole inremento del SN R. Il prinipio alla base dell uso di un hirp é mostrato in Fig. 1. Il segnale diffuso dai due punti A e B onsiderati preedentemente per alolare la risoluzione arrivano parzialmente sovrapposti, in quanto la differenza di tempo di viaggio, τ, é piú piola della durata τ del hirp. Fig.1: Frequenza istantanea dei segnali rievuti 6

7 Tuttavia, ome si vede dalla Fig. 1, istante per istante le frequenze istantanee dei due hirp sono diverse. Come vedremo, se la durata del hirp é suffiientemente grande, é possibile disriminare queste due frequenze istantanee e quindi ostruire l immagine in range. Consideriamo allora i due punti A e B già onsiderati nel Par. 2, e supponiamo he il radar trasmetta un hirp 17). Il segnale rievuto s R t) vale s R t) = γ A at t A )+γ B at t B ) 18) essendo γ A, γ B le due sezioni radar differenziali in ampo. L elaborazione standard prevede di far passare il segnale s R t) attraverso un filtro adattato, ovvero un filtro on risposta armonia Â+ω)] e jωt R, on âω) trasformata del hirp at), pari alla 34) del paragrafo sul filtro adattato e t R un opportuno istante di tempo, neessario per la realizzabilitá del filtro adattato stesso. L usita del filtro sarà data dalla 38) del paragrafo sul filtro adattato, opportunamente adattata all ingresso 18): Yt) = e jω 0t R {γ A exp j ω ] ] ω 2 t t A t R ) sin 2 t t A t R ) +γ B exp j ω ] 2 t t B t R ) sin ω 2 t t B t R ) ] } 19) Segliendo t = t 0, in modo he il primo sin sia massimo, e il seondo sia trasurabile, si trova Yt 0 ) 2 = γ A 2 = σa 0. Il seondo sin è trasurabile se il suo argomento è maggiore o uguale a π. Ne segue he la distanza minima tra A e B, ovvero la risoluzione in range X r, si ha quando l argomento della seonda sin è pari a π. Seguono allora le equazioni ] ] ω ω 2 t t A t R ) = 0 2 t t B t R ) = π Dalla prima segue t 0 t R = t A e sostituendo nella seonda ω 2 t B t A ) = π = t B t A = 2π ω = 1 B RF Sostituendo i tempi da 8) segue la espressione 16) della risoluzione in range. L inremento dalla durata del segnale ridue la σ 0 N. Indiando on C = B RF τ il fattore di ompressione del hirp, he é normalmente molto grande, la espressione 15) per la σ 0 N diventa σ 0 N = KB RF T N P T 4πλ h 3 W 2 L sinθ os 4 θ 1 τ = KB RF T N P T 4πB RF λ h 3 W 2 L sinθ os 4 θ oerentemente ol miglioramento atteso dall uso di un filtro adattato. In alternativa ad usare il filtro adattato al hirp 17), si puó usare un filtro adattato a un hirp a R t), on la stessa modulazione, ma piú orto, e quindi on una banda piú piola. Se indihiamo on N r la riduzione di banda e durata, si trova 1 C 20) a R t) = os ω 0 t+ ω ) /N r t 2τ 2 = os ω / 0 t+ ω ) t 2 N r 2τ t 0, τ / N r ] 21) 7

8 La trasformata â R ω) é pertanto ostante in modulo, e oinide on âω) nella banda ω 0,ω 0 + ω/n r ], ed è nulla al di fuori di questo intervallo. Di onseguenza, se al filtro adattato a a R t) faiamo preedere un passa banda ideale on banda ω 0,ω 0 + ω/n r ], l usita resta invariata. In questo aso, il segnale 18) passa prima nel passa banda, e poi nel filtro adattato a a R t). Ma l effetto su at) del filtro passa banda è quello di trasformare il hirp in a R t), he poi entrerà nel filtro adattato. Ne segue he la 19) resta anora valida, a patto di sostituire ω on ω/n r. Si ottiene osì Yt) = e jω 0t R {γ A exp j ω ] ] ω t t A t R ) sin t t A t R ) 2N r 2N r e la risoluzione diventa X r,nr = +γ B exp j ω ] t t B t R ) sin 2N r 2B RF/ N r sinθ = N r ω 2N r t t B t R ) ] } 22) 2B RF sinθ = N rx r 23) La risoluzione é quindi piú grande di N r volte, a paritá di banda in trasmissione. Tuttavia, potendo usare una banda piú piola in riezione, la σ 0 N si ridue di N r. Le onsiderazioni preedenti, e la prima espressione della 23), indiano he la banda effettivamente utilizzata per la risoluzione é B r = B RF N r e il rumore dipenderà pertanto da questa banda. Quindi la espressione 20) per σn 0 forma assume la σ 0 N = KB rt N P T 4πλ h 3 W 2 L sinθ os 4 θ 1 τ = KB rt N P T 4πB RF λ h 3 W 2 L sinθ os 4 θ La selta di far passare il segnale rievuto attraverso un filtro on risposta adattata ad A R t) ha anhe un altro effetto. Per valutarlo, onsideriamo la riezione del segnale da una sena on σ 0 R) distribuito. La 18) del segnale rievuto va allora generalizzata in 1 s R t) = 1 C 24) γρ)a t 2 ] D +ρsinθ) dρ 25) All usita del filtro adattato ad a R t) si ha, analogamente a 22), Yt) = e jω 0t R { γρ) exp j ω 2N r { ω sin 2N r t 2 D +ρsinθ) t R ]} t 2 ]} D +ρsinθ) t R dρ 26) 1 Ovviamente queste onsiderazioni valgono anhe se il filtro è adattato a at). Basterà solo porre N r = 1. 8

9 he può essere sritta ome una onvoluzione generalizzata Yt) = e jω 0t R = e jω 0t R { γρ) exp j ω 2N r { ω sin 2N r { γρ) exp j ωsinθ N r 2sinθ { ωsinθ sin N r t 2D t R ) 2ρsinθ ]} ) 2ρsinθ ]} t 2D t R t 2D t R 2sinθ ) ρ ]} t 2D t R dρ ) ]} ρ dρ Nell ipotesi di banda infinita, la sin diventa una δ di Dira. A meno di una ostante si avrebbe allora Yt) = e jω 0t R { γρ) exp j ωsinθ N r δ = e jω 0t R γ 2sinθ t 2D ) 2sinθ t R t 2D ) ] 2sinθ t R ρ dr t 2D )] t R ]} ρ da ui possiamo estrarre la γr) e quindi la mappa dela sezione radar differenziale on risluzione infinita). Per farlo, eseguiamo il ambio di variabili R = t 2D ) 2sinθ t R = t = 2Rsinθ + 2D +t R 28) L effetto su t del ambio di variabili é nient altro he il passaggio dal ritardo differenziale rispetto al entro dello swath on tempo di viaggio 2D/) alla oordinata di range sullo swath medesimo. Risolvendo per γr) segue allora γr) = e jω 0t R 2Rsinθ Y + 2D ) +t R da ui σ 0 R) = 2Rsinθ Y + 2D ) 2 +t R Per banda infinita, quindi, il modulo quadro dell usita sarebbe, per un opportuno asse orizzontale, una mappa della sezione radar differenziale della sena. Tornando al aso di banda finita, onviene usare anora il ambio di variabili 28). Se poniamo 2Rsinθ YR) = Y + 2D ) +t R in modo he YR) 2 sia una stima della sezione radar differenziale, segue allora, dalla seonda di 27) 27) 9

10 YR) = e jω 0t R { γρ) exp j ωsinθ } { } ωsinθ R ρ] sin R ρ] dρ 29) N r N r he mostra he la stima YR) risulta una media mobile della γr), fatta su una larghezza pari alla larghezza a 3dB della sin, ovvero alla distanza tra il massimo e il primo zero. Questa distanza l r vale ωsinθ l r = π = l r = N r N r 2B RF sinθ = N rx r 30) pari alla risoluzione. Ovviamente per N r = 1 si riottiene una risoluzione X r, il he mostra he il segnale rievuto ontiene, prima della elaborazione, informazioni per riostruire una immagine on risoluzione X r. L effetto di usare a R t) ome risposta del filtro é quindi quello di eseguire una media, su N r ampioni, della immagine ottenibile on il segnale trasmesso, di banda B RF. Poihé la banda in trasmissione, e quindi il segnale rievuto, ontiene informazioni on una risoluzione X r, allora la media di ui parliamo é fatta su N r ampioni indipendenti. Esprimiamo la 29) anhe nel dominio spettrale. Se trasformiamo rispetto a R, e indihiamo on u la variabile oniugata a R, si trova { Ŷu) = e jω 0tR ˆγu) F exp j ωsinθ ] ]} ωsinθ R sin R N r N r u) = e jω 0tR ˆγu) π ωsinθ N r u ωsinθ N r 2 ωsinθ N r dove ) è una funzione finestra 2. La Ŷu) ha quindi uno spettro diverso da zero solo in un intervallo 0, 2 ωsinθ/n r ). Questo deriva dal fatto he Ŷu) é la trasformata della usita di un filtro adattato a un hirp, e il modulo quadro della trasformata del hirp é diverso da zero solo in 0,B RF ). Riordando la 23), la relazione preedente diventa u π Ŷu) = e jω 0tR N ˆγu) N r X r r X r 2π N r X r 31) ) = e jω N 0tR r X r u π ˆγu) N r X r 2π he mostra espliitamente la risoluzione nella espressione della Ŷu) trasformata di YR)). 2 Una funzione finestra x x0 ) X é una finestra, di larghezza X e entrata in x 0. In altri termini, questa funzione vale 1 per x x 0 <X/2 e zero altrove. 10

11 Valutiamo infine σn 0 nelle due ondizioni di funzionamento, assumendo i dati di sistema di tabella I. Dati orbitali Antenna Dati sistema h = 800 km λ = 23.5 m B = 19 MHz θ = 20.5 o L = m τ = 33 µse W = 2.14m P T = 150 W T N = 650 K Tabella I: Dati di una tipia missione SAR La zona illuminata a terra vale l a = 18.7km e la risoluzione, in entrambi i asi, risulta X r = 22.5m. mentre S = km Trasmissione ad impulsi σn 0 = 0.6 db Trasmissione di un hirp σn 0 = -27 db Da tali dati si vede la notevole riduzione del rumore dovuta all utilizzo di una modulazione hirp per ottenere la neessaria risoluzione in range. 5 DISTORSIONE GEOMETRICA Poihé la variabile intrinsea in range è il tempo di ritardo, e la relazione lineare range tempo 7) è solo approssimativamente valida, le immagini del radar presentano delle distorsioni geometrihe he vanno valutate e, se neessario, orrette. Una prima ausa di distorsione geometria delle immagini è il termine quadratio trasurato nella 6): R 2 A D os2 θ massimo alla estemità dello swath R A =S/2, ui orrisponde un tempo di viaggio rispetto al entro) di S/) sin θ. Il massimo errore sul tempo di viaggio va quindi alolato alla estremitá dello swath e vale 11

12 e A = S2 4D os2 θ = h2 λ 2 1 hλ 2 W 2 os 4 θ 4D os2 θ = 4W 2 osθ Questo errore produe una deformazione della immagine, on onseguente spostamento della posizione dei vari ontributi alla sezione radar differenziale, Affinhé gli effetti siano trasurabili e A deve risultare molto piú piolo del ritardo differenziale orripondente a X r : e A 2X rsinθ = 1 B RF = hλ 2 B RF 4W 2 osθ 1 Se questo valore fosse troppo grande presenza di angoli pioli, antenna troppo sottile) oorre tenere onto della relazione esatta 6) fra T A ed R A nel ostruire l immagine in range. Una seonda ausa di variazione della relazione lineare 7) si ha se la superfiie terrestre è inlinata. Indihiamo on ψ l angolo positivo o negativo) della superfiie rispetto all orizzonte, e assumiamo quota nulla al entro dello swath. Fig. 1: Geometria di aquisizione per un terreno non orizzontale. La distanza rr A ) tra il sensore e il punto di asissa R A nello swath va alolata in maniera analoga alla 6), ma partendo dalla espressione he deriva dal teorema di Carnot rra ) ] 2 = h 2 +R 0 +R A ) 2 = h 2 +R 2 0 2DR A osα+r 2 A essendo 1 π ] α = π 2 θ ψ = π 2 +θ ψ Segue e la 7) va sostituita on rra ) ] 2 = h 2 +R 0 +R A ) 2 = h 2 +R DR A sinθ ψ)+r 2 A rr A ) = D +R A sinθ ψ) 32) 1 Per ψ = 0 si ha osα = sinθ, riottenendo la 6). 12

13 È quindi evidente he la proporzionalità tra t A e R A dipende dall angolo ψ he può variare nell immagine. Per ψ > 0 si ha quindi una ompressione dell immagine, ovvero la distanza fra i pixel è inferiore alla distanza in sala tra le elle orrispondenti. Nel aso limite ψ = θ si ha he tutti i punti della superfiie sono alla stessa distanza dal sensore e quindi l immagine della superfiie si ridue ad un solo punto. Se poi l inlinazione è tale he ψ > θ si ha addirittura una inversione della immagine, ioè i punti più viini alla proiezione della linea di volo rihiedono tempi maggiori, e quindi vengono rappresentati ome se fossero più lontani. Ovviamente per ψ < 0 si ha invee una dilatazione della sala del range e se θ < ψ la superfiie non viene proprio riostruita fold-over). 6 TEMPORIZZAZIONI DEL SEGNALE La variabile indipendente naturale di una sena in range è il tempo di viaggio. Questo implia dei vinoli relativi alle temporizzazioni del segnale, neessari a evitare ambiguità, ovvero ehi di punti diversi he arrivino allo stesso istante. Inoltre, vi sono aluni vinoli di temporizzazioni relativi a speifihe realizzative. Infine, per evitare ulteriori ambiguità, è rihiesto he il radar guardi lateralmente, altrimenti gli ehi di due punti A e B, posti alla stessa distanza dalla linea di volo, ma da parti opposte, arriverebbero insieme. Per quanto riguarda la adenza degli impulsi, detta P RF pulse repetition frequeny), o il suo inverso T PR, vi sono vari vinoli he vanno rispettati. Per prima osa è neessario he gli impulsi siano abbastanza spaziati in modo he quando un impulso inizia ad essere rievuto, quello suessivo sia già stato ompletamente rievuto. Consideriamounasequenzadiimpulsisuessivi, didurataτ t. Itempi ditrasmissioneeriezione sono dati dalla Tabella I he segue Tx Rx punto Rx punto iniziale swath finale swath 0, τ t ) 2r1, 2r ) 1 +τ 2r2 t, 2r ) 2 +τ t T PR, T PR +τ t ) T PR + 2r 1, T PR + 2r ) 1 +τ t T PR + 2r 2, T PR + 2r ) 2 +τ t nt PR, nt PR +τ t ) nt PR + 2r 1, nt PR + 2r ) 1 +τ t nt PR + 2r 2, nt PR + 2r ) 2 +τ t Tabella I Tempi di trasmissione e riezione di un treno di impulsi del radar essendo r 1 ed r 2 le distanze fra il sensore e i due estremi dello swath r 1 = h osθ S 2 sinθ r 2 = h osθ + S sinθ 33) 2 13

14 Fig. 1: Posizione di due impulsi suessivi. Dovrà quindi siuramente risultare ovvero: 2r 2 +τ t T PR + 2r 1 T PR > τ t + 2 h osθ + S ) 2 sinθ 2 h osθ S ) 2 sinθ = 2S sinθ+τ t 34) Comevedremopiúavanti, hainteresseilmassimovaloredit PR enonilminimo. Inoltre, riordiamo he τ t risulta in genere minore spesso molto minore) di S/. Pertanto possiamo esprimere la 34) ome on T PR > X 2S sinθ = PRF < 1 X 2S sinθ 35) X = 1+ τ t 2Ssinθ tipiamente ompreso tra 1 e 1.5, ma il ui valore esatto é inessenziale. Vedremo piú avanti he alla 35) oorre aggiungere anhe un limite inferiore alla P RF. Quindi si otterrá un intervallo ammissibile di valori per PRF. Ora onsideriamo i vinoli realizzativi. Il primo di questi deriva dal fatto he la stessa antenna è usata sia in trasmissione he in riezione, per ui oorre garantire he intervalli onseutivi di trasmissione e riezione siano separati, in modo da spegnere il rievitore per proteggerlo da segnali troppo forti) durante l intervallo di trasmissione. Gli intervalli di trasmissione, vedi Tabella I, sono nt PR,nT PR + τ t ) on n intero. È quindi rihiesto he, per ogni n, questi intervalli non riadano nell intervallo di riezione. La sequenza di impulsi trasmessi e rievuti è mostrata in figura 2. Per evitare la sovrapposizione, ondizione neessaria è he sia verifiata la relazione: T PR > tempo totale di riezione = τ t + 2 r 2 r 1 ) ovvero lo stesso vinolo 34) relativo all ambiguità. 14

15 Fig. 2: Sequenza trasmissione riezione. Dovrà poi risultare, per ogni n, he gli intervalli A e B di Fig. 2 siano maggiori di 0 e, spesso, anhe superiori a una durata minima). Ciò implia 2r 2 +τ t < nt PR nt PR +τ t < T PR + 2r 1 usando i dati di tabella I, ovvero 2r 2 +τ t < nt PR < T PR + 2r 1 τ t 36) A questo va aggiunto un altro vinolo da onsiderare, legato al segnale di disturbo) proveniente dai lobi laterali del sensore. Questo effetto può essere ridotto usando distribuzioni di orrente variabili, he riduono l ampiezza di questi lobi. Tuttavia questa riduzione è effiae solo se l eo dalle direzioni dei lobi laterali è paragonabile a quello del lobo entrale. Questo è vero salvo he nella direzione di nadir, ovvero perpendiolarmente verso il basso. Infatti l eo da questa direzione può essere prodotto per riflessione e non per diffusione) e quindi presentare un livello molto più alto. Pertanto è neessario evitare di rievere la riflessione dal nadir nadir eho), tipiamente faendola oinidere on un intervallo di trasmissione. Fig. 2: Segnali di nadir eho. 15

16 essere Considerando la Fig. 3, e riordando he il tempo di viaggio del nadir è 2h/, dovrà ovvero 2r 2 +τ t < nt PR + 2h nt PR + 2h +τ t < T PR + 2r 1 2r 2 2h +τ t < nt PR < T PR + 2r 1 2h τ t 37) La selta della P RF all interno dell intervallo ammissibile va fatta imponendo i due limiti 34,37). Per imporre questi limiti, omunque, é neessario proedere a tentativi. Consideriamo ome esempio un radar on i parametri seguenti Dati orbitali Antenna Dati sistema h = 720km λ = 6m τ t = 46.55µse θ = 23 o L = 8.1m PRF > 1.73kHz v = 7km/se W = 0.85m Risulta S = 50km 1.73kHz < PRF < 5.68kHz r 1 = 772.4km r 2 = km e il fattore X della 35) vale 1.35). Pertanto il vinolo 5) diventa µse < nt PR < µse+T PR Per ottenere la minima PRF si prova dapprima il valore massimo di T PR ovvero µse. Con questo valore, i due limiti della relazione preedente diventano µse = 9.21T PR e µse +T PR = 8.82T PR +T PR = 9.82T PR, he non possono essere rispettati entrambi on n intero. Poihé T PR puó solo diminuire, si puó segliere un valore per il quale la seonda disuguaglianza sia verifiata on n = 9 minimo valore intero superiore a quello deimale, n = 8.82, trovato), ovvero T PR = µse = µse PRF = 1.764kHz he rispetta anhe la prima disuguaglianza. Ovviamente in questo modo la 5) é rispettata esattamente al limite. Se é rihiesto un margine, allora va presa una PRF leggermente piú grande. Allo stesso modo, essendo 2h/= 4800 µse, il seondo vinolo 37) diventa )µse = 526.2µse < nt PR < )µse+T PR = 303.2µse+T PR 16

17 Con T PR = µse, i due limiti sono 526.2µse = 0.93T PR e 303.2µse +T PR = 0.53T PR +T PR = 1.53T PR, e quindi PRF = 1.764kHz rispetta anhe il vinolo sulla assenza di nadir eho. 7 RADAR AD APERTURA SINTETICA SAR Abbiamo visto he un array ha una risoluzione angolare e quindi spaziale) molto più grande di una singola antenna. Ciò avviene in quanto i segnali delle singole antenne sono ombinati dalla BFN in modo oerente. Analogamente, poihé un sensore radar in volo on veloitá v aquisise più immagini della stessa sena, da posizioni equispaziate su una retta la linea di volo) è faile intuire he se i segnali di tali immagini sono ombinati in modo oerente, la risoluzione angolare e spaziale possono migliorare d s Fig.1: Posizioni del sensore sulla linea di volo notevolmente rispetto a quelli di un sensore singolo ovviamente relativamente solo all azimuth). Consideriamo quindi un sensore di lunghezza L he viaggia a veloitá v lungo la linea di volo, e sia d S =v/prf la spaziatura tra le posizioni in ui il sensore aquisise la sena. Il segnale rievuto dipende evidentemente dalla sena he il radar sta osservando. Cominiamo a onsiderare il aso in ui sia presente un solo oggetto, posto in P, di oordinate, usando un sistema di riferimento ilindrio, di ui la linea di volo ostituise l asse polare, date da r,z). L origine dell asse z é posto nella aquisizione p = 0. Nel seguito supporremo he z sia per un SAR su satellite) al piú di qualhe km, mentre la distanza r é dell ordine di grandezza di 1000km. Il segnale he inide sull oggetto quando il sensore è nella posizione di aquisizione p e quindi ha asissa z = pd s ) vale: E i r,z) = jζi Ah s ϕ p ) e jβr e jβ r r p r] 38) 2λr dove: h s ϕ p ) è l altezza effiae del sensore il quale ha una larghezza di fasio totale pari a θ a =λ/l ) nella direzione dell oggetto, e I A è la orrente del trasmettitore. I parametri geometrii della 38) valgono r rp = r2 +z pd s ) 2 e tanϕ p = z pd s r Si noti he, a differenza di una array fisio, mana nella 38) la somma su p, in quanto, a ogni istante, solo un sensore sta irradiando. Se l oggetto in P ha una sezione radar in ampo pari a γ, il segnale rievuto dal sensore nella posizione p sarà: s p = h s ϕ p )γe i r,z) e jβ r r p 4π r 39) v 17

18 Questo segnale viene registrato e memorizzato, assieme a tutti gli altri. Da questi si alola poi il segnale d usita del sensore sintetizzato: N S N S e jβr e jβ r rp r] jζi S S = a p s p = a p h s ϕ p )γ A h s ϕ p ) e jβr e jβ r r p r] p= N S p= N S 4π r 2λr = γ jζi A N S 4π 2λr 2 e 2jβr a p h 2 sϕ p ) e 2jβ r r p r] p= N S 40) Il valore di N S, ovvero la lunghezza L S = 2N S +1)d S, ha un limite superiore fissato dalla larghezza di fasio del sensore. Fig.2: Lunghezza della zona in ui sensore vede il punto P. Se il punto P si trova in z = 0, ome in Fig. 2, il primo segnale utile s NS sarà quello per ui, vedi Fig. 2, il punto P è appena entrato nella zona illuminata dall antenna. La distanza tra P e il punto orrispondente alla pozizione N S é quindi pari a metá della zona illuminata a terra l a data dalla 3). Quindi l antenna sintetia può essere al massimo lunga: L S l a = hλ Losθ Sela41)érispettata, possiamoapprossimareh 2 sϕ p )onunaostante, parialsuovalore massimo h 2 M. Se P é spostato rispetto a z = 0, ma al piú di qualhe entinaio di metri, allora possiamo anora utilizzare lo stesso intervallo di aquisizioni, e ponendo anora h 2 sϕ p ) = h 2 M per tutti i valori di p, aettando una piola variazione di h 2 sϕ p ) ad una estremitá della zona di aquisizione. Variazione trasurabile in quanto, ome vedremo, il valore di N S é normalmente intorno al migliaio. In tal aso la 40) diventa, a meno di una ostante moltipliativa 1 41) 1 Qui e nel seguito non i preouperemo delle ostanti moltipliative, in quanto, se é rihiesto solo il ontrasto tra i diversi pixel, tale ostante non interessa. Se invee é rihiesto il valore esatto della sezione radar differenziale, un radar di immagine ha sempre la neessitá di una opportuna alibrazione, on un oggetto on σ 0 nota, he fissa proprio questa ostante. 18

19 N S S S = γ a p e 2jβ r r p r] = γ F S r,z) 42) p= N S in ui abbiamo indiato la sommatoria in parentesi quadra on F S r,z), detto fattore di array sintetizzato. Essendo z pd s dell ordine di grandezza di l a, ovvero di qualhe km, mentre r é dell ordine di grandeza di 1000km, l esponenziale he ompare in F S può essere approssimato sviluppando la radie in serie di Taylor: ) 2 r rp r = r2 +z pd s ) 2 r = r z pds 1+ 1 r ) ] 43) 2 1 z pds r = 1 2 r 2r z2 2pd s z +p 2 d 2 s) Sostituendo in 42) si trova F S r,z) = N S p= N S a p exp j β r z 2 2pd s z +p 2 d 2 s) ] = exp j β N S r z2] a p exp j β r p= N S 2pds z +p 2 d 2 ) ] 44) s in ui il primo fattore é ostante e verrá quindi onglobato nella ostante moltipliativa sottintesa in tutta questa sezione. Un radar di immagine serve a vedere e misurare oggetti posti in z = 0, senza he oggetti posti lateralmente influenzino il risultato della misura. Questo si ottiene faendo in modo he Fr,z) sia massimo in z = 0, e questo é possibile se tutti i termini della 44) sono in fase per z = 0 2 ovvero a p exp j β r 2pds z +p 2 d 2 ) ] s = a p exp j β ] z=0 r p2 d 2 s = 1 a p = exp j β ] r p2 d 2 s Con la selta 45), il fattore di array sintetizzato diventa Fr,z) = N S p= N S exp j β ] r 2pd sz ed é massimo in z = 0, dove vale Fr,0) = 2N S +1. Per valutare la risoluzione erhiamo anora il minimo valore di z orrispondente al primo nullo. Analogamente a un array reale, il primo 2 Come nel aso di un array reale, il modulo delle ostanti a p viene selto per abbassare il livello dei lobi laterali di F s. Comunque, valuteremo le prestazioni per a p =1, analogamente al aso di array fisio. 45) 46) 19

20 nullo si ha per quell asissa z π per il quale le fasi dei termini della 46) sono uniformemente distribuite sul erhio -π,π). Questo ondue a 2βd s z π = r 2π 2N s +1 = z π π 2π λ L S r = λ 2L S r 47) he oinide anhe on la risoluzione spaziale ottenibile X A. Riordando he r =h/osθ segue: hλ X A = 48) 2L S osθ he prende il nome di risoluzione in azimuth del SAR. X A è molto più piolo he per un sensore reale in quanto L S L. Inoltre vi è un ulteriore fattore 1/2 dovuto al fatto he la fase he onsideriamo è doppia inludendo andata e ritorno) rispetto a quella di un array reale. Va peró onsiderato he il livello dei lobi laterali di un F S uniforme é solo di 13dB, in quanto il segnale rievuto é proporzionale a F S, e non al suo quadrato. Risulta quindi neessario utilizzare distribuzioni variabili, piú basse verso le estremitá. Il minimo valore di X A lo abbiamo quando L S è pari alla zona illuminata a terra 41): X A = hλ 2l a osθ = ed é normalmente dell ordine di aluni metri. hλ hλ 2osθ Losθ = L 2 49) 8 FOCALIZZAZIONE DI UNA IMMAGINE SAR L utilizzo dei pesi di elaborazione 45) onsente di ottenere l immagine di una sena, on una risoluzione data dalla 48). Tuttavia, questi pesi dipendono dal range 1 r dell oggetto o, piú generalmente, del pixel) da foalizzare, e questo inrementa moltissimo la omplessitá omputazionale del SAR. Possiamo allora domandari se e quando é possibile approssimare i pesi 45) on una espressione indipendente da r. Il aso piú semplie in ui questo é possibile é per r, in ui la 45) diventa sempliemente a p = 1 50) Si parla allora di SAR foalizzato all infinito. Tuttavia, la distanza r, per quanto grande, é finita, ed oorre quindi valutare l auratezza della approssimazionea p 1. Per farequesto, assumiamohe unesponenziale dipendente 1 La distanza r dalla linea di volo non va onfusa on la posizione R di un oggetto, o di un pixel, nello swath, benhé entrambe vengano indiate ol nome di range. In molti asi, proprio per evitare ambiguitá, la distanza r he stiamo utilizzando in queste sezioni viene hiamata slant range. 20

21 da p) ome quello di 45) puó essere approssimato on 1 se la sua fase é sempre non superiore a π/8. Poihé il massimo si ha per p = N S, segue he la 50) é valida se β r N2 S d 2 s = β r Ls 2 ) 2 π 8 = r > r F = 4L2 s λ ondizione orrispondente a quella di Fraunhofer per le antenne 2 Un semplie alolo mostra peró he r F é tipiamente dell ordine di grandezza di 10 5 km o piú, se L S é prossimo a l a, e quindi la 50) é di diffiile appliazione. A meno he non si aetti di ridurre L S in modo he la distanza r F non sia pari, o inferiore, ad h/osθ. 4L 2 s λ < h λh = L S < osθ 4osθ Tuttavia, questa selta porta ad una notevole riduzione della risoluzione, he diventa X A = λh 2osθ 1 λh 4osθ = λh osθ Per mantenere la piena risoluzione 49), oorre allora rinuniare alla 50). Poihé siamo interessati ad avere pesi indipendenti da r, e non neessariamente unitari, possiamo hiederi in he ondizioni possiamo approssimare i pesi 45) on un valore indipendente da r. La selta migliore é quella di porre a p = exp j β ] p 2 d 2 s r 0 essendo r 0 lo slant range al entro dello swath. L errore he si ommette negli altri punti dello swath é un errore di fase, pari a β r p2 d 2 s β p 2 d 2 s r 0 = βp2 d 2 r 0 r s rr 0 β r 2 p2 d 2 s r 0 r L ultimo fattore é massimo alla estremitá dello swath, e questo massimo si ottiene dalla 5): r 0 r = S 2 sinθ Prendendo anhe p = N S si trova il massimo errore di fase. Imponendo he questo errore sia minore di π/8 segue β r 2 N2 Sd 2 s S 2 sinθ = β r 2 Ls 2 ) 2 S 2 sinθ < π 8 La 53) puó essere interpretata ome una equazione in r, he fornise quindi la minima distanza sensore sena per poter usare un unio set di pesi 52) per tutta la sena: 51) 52) 53) r 2 > 8 π 2π λ L 2 S S 8 sinθ = 2 λ L2 S sinθ rλ W osθ = r > 2 L2 S W tanθ 2 La differenza rispetto alla ondizione valida per array fisii sta nel fatto he il ritardo di fase nella 40) é doppio, in quanto inlude sia il perorso di andata, sia quello di ritorno. 21

22 Ma la 53) puó anhe essere interpretata ome la massima estensione dello swath he onsente di usare i pesi 52) per tutta la sena da riostruire: S < r2 λ 2sinθ 1 L 2 S = h 2 λ 2sinθ os 2 θ 1 L 2 S 54) La 54) esprime la massima lunghezza dello swath he onsente di usare sempre i pesi 52). Poihé tali pesi sono quelli he servono per foalizzare il pixel al entro dello swath, la lunghezza 54) prende il nome di profonditá di messa a fuoo in inglese depth of fous), e si india on F: F = h 2 λ 2L 2 S sinθos2 θ = 2X2 A λsinθ 55) avendo introdotto la risoluzione tramite la 48). Si vede dalla 55) he la profondità di messa a fuoo aumenta al ridursi della risoluzione. Il suo valore minimo è quello di un SAR a piena risoluzione, ovvero F min = 2 λsinθ ) 2 L = L2 2 2λ sinθ In un sistema SAR reale, lo swath é normalmente determinato dai requisiti di sistema, ovvero dalla larghezza della strisia di ui il sensore deve realizzare l immagine. Il valore di F dipende invee dalla risoluzone. Ne segue he é importante il rapporto tra la lunghezza dello swath e F, he fornise il numero di set diversi di pesi da usare. Questo numero N P è pari quindi all intero immediatamente superiore a 56) S F = hλ W os 2 θ 2L 2 S sinθos2 θ λh 2 = 2L2 S sinθ hw 57) 9 ANALISI DOPPLER DEL SAR Il sensore SAR é in moto, e pertanto il segnale he una sena a terra rieve é soggetta all effetto Doppler, ovvero a una variazione di frequenza rispetto alla frequenza di trasmissione. Questo fatto ondue ad una metodologia di analisi del SAR, basata sull effetto Doppler, alternativa e, in un erto senso, omplementare) a quella vista preedentemente. 22

23 sorgente v rievitore Fig. 1: Geometria dell effetto doppler. Determiniamo per prima osa le leggi dell effetto Doppler. Consideriamo dapprima una sorgente in moto, on veloitá v s he supporremo piola rispetto alla veloitá della lue) verso un oggetto Fig. 1). La sorgente manda un segnale sinusoidale a frequenza f T. I massimi suessivi del segnale sono emessi on un intervallo pari al periodo T T del segnale. Tuttavia, poihé la sorgente é in moto, questi massimi non sono emessi nello stesso punto. Se segliamo il riferimento in modo he l origine dell asse z sia nel punto oupato dalla sorgente a t = 0, orrispondente a un massimo della sinusoide, il primo massimo suessivo é emesso a t = T T e quindi nel punto z = v s T T. Il ampo orrispondente a questi due massimi viaggia ovviamente on veloitá, per ui, all istante T T, un massimo si trova in z = T T e il suessivo in z = v s T T, a una distanza di v s )T T dal preedente. Questa spaziatura tra i due massimi rimane ovviamente ostante durante la propagazione, ed é la distanza tra una qualunque oppia di massimi suessivi. Il rievitore, fermo, rieverá il primo massimo in T a, quando il seondo deve anota fare un tratto v s )T T he perorrerá a veloitá ), e quindi rieverá il seondo massimo in T a + v s T T Pertanto il rievitore vede un segnale on i massimi spaziati di T R = v s ovvero rieve un segnale di frequenza f R = 1 = T R 1 v s T T = 1 v s ] 1 1 T T ] T T 1+ v s ] f T 58) maggiore della frequenza trasmessa. La relazione 58) vale anhe se il sensore si allontana, onsiderando una veloitá negativa. La relazione 58), per veloitá v s piole rispetto a, vale anhe se il trasmettitore é fermo, e il rievitore in moto. Pertanto, nel aso di un sistema radar, la frequenza rievuta vale f Rs = 1+ v ] 2 s ft 1+2 v ] s f T 59) on una variazione di frequenza f = 2 v s f T 60) piola valori tipii 100 khz) ma perfettamente identifiabile. Finora abbiamo onsiderato un sensore in volo verso l oggetto. Tuttavia, una analisi simile puó essere fatta anhe per il aso di veloitá obliqua. Infatti, quello he onta é la riduzione del tempo di viaggio dovuto al fatto he il sensore emette gli impulsi suessivi piú viino o piú lontano) dal rievitore. Pertanto la 60) vale anhe nel aso di veloitá obliqua Fig. 2) a patto di onsiderare la veloitá radiale, ovvero la omponente del vettore veloitá nella direzione dell oggetto. 23

24 Fig.2: Componente radiale della veloitá. Per alolare questa proiezione, onsideriamo l angolo Θ resente da o a π se la traiettoria fosse infinatemente lunga) tra la linea di volo e la direzione dell oggetto. La omponente radiale della veloitá vale vosθ, per ui la variazione di frequenza al sensore) vale, da 60): f = 2 vosθ f T 61) Per un sensore SAR, questa variazione di frequenza varia nel tempo, in quanto varia l angolo Θ. Consideriamo allora la traiettoria al variare del tempo, e sia t = 0 l istante in ui il sensore é allineato on l oggetto in esame, posto in P Fig. 3). Al variare del tempo, la posizione del sensore varia. Possiamo individuarla mediante l angolo ϕt) = π/2 Θ on segno), piolo e dato da tanϕt) = vt h/os θ Essendo osθ = sinϕ ϕ, segue = ϕt) vtosθ h 62) ft) = 2 vosθ f T 2 v f T ϕt) = 2 v2 osθ f T t 63) h La differenza di frequenza varia linearmente 1 on t, e si annulla quando il sensore passa davanti al punto in esame. Il segnale rievuto in azimuth é la versione ampionata, on passo di ampionamento pari a 1/P RF, di un segnale a frequenza istantanea linearmente resente, ovvero dell equivalente di un hirp. La durata T D =L S/ v del segnale dipende vedi 61) ) dalla lunghezza L S della zona di aquisizione. La sua durata massima è pari a T DM = l a v = hλ 64) vlosθ La banda oupata dal segnale é pari alla variazione totale di frequenza, he dipende da T D, ed è pari, da 63), a essendo 2 = f T λ. B D = 2 v2 osθ h f T T D = 2 v2 osθ hλ T D = 2v L L S l a 65) 1 La variazione é lineare in quanto abbiamo approssimato sinϕ tanϕ ϕ. Tuttavia, per le onsiderazioni he seguono, non é neessario onsiderare la variazione effettiva di f ol tempo. 2 Ovviamente questo risultato vale solo se il prodotto banda durata 24

25 Consideriamo ora due punti P e Q, a distanza D A. Le frequenze istantanee dei segnali rievuti a ausa della variazione Doppler di frequenza) sono spostate nel tempo di T A =D A/ v, ome in Fig. 3. La differenza di tempo T A può essere misurata dal nostro segnale se la banda del segnale è almeno pari a 1/T A : ovvero 2v L B D 1 T A L S l a v D A f D /v A Fig. 3: Frequenza istantanea dei segnali doppler. Il valore minimo di di D A, orrispondente alla risoluzione in azimuth, è quello per ui i due termini sono uguali X A = l a L L S 2 he oinide on 65) se si sostituise l a on la 3). Ovviamente, a piena risoluzione L S = l a ), segue X A =L/2. L analisi doppler mostra anhe perhè neanhe la risoluzione in azimuth dipenda dalla quota del sensore. Possiamo disriminare due punti se la variazione doppler, tra inizio e fine della zona di aquisizione, è abbastanza grande. Questa variazione doppler dipende solo dalla veloità e dall angolo di apertura della antenna, ma non dalla quota. Riordando poi he il segnale he stiamo usando è ampionato, possiamo usare i risultati del teorema del ampionamento per determinare la minima P RF ammissibile. Il segnale doppler va onsiderato un segnale DSB, on banda B D/ 2 riportata in banda base). Poihè oorrono almeno due ampioni per periodo alla frequenza massima), ovvero una frequenza di ampionamento almeno doppia della frequenza massima, segue t 66) Riordando il limite 35) PRF 2 B D 2 = B D = 2v L L S l a 67) PRF < 1 X essendo X > 1, segue da 67): 2S sinθ = 1 X W os 2 θ 2λh sinθ < W os2 θ 2λh sinθ 2v L L S < PRF < W os2 θ l a 2λh sinθ 68) B D T D = 2v L L S T D = 2 L S L S l a l a L è grande, ome avviene normalmente essendo L S L. 25

26 Dalla 68) è possibile estrarre una ondizione di ompatibilità sulla antenna del sensore, data da 2v L L S < W os2 θ l a 2λh sinθ Inoltre, dalla 67) segue = LW > 2v L S 2λh sinθ l a os 2 θ = 4 L S v l a sinθ os 2 θ λh 69) d S = v PRF L 2v l a L S = X A 10 SPECKLE I segnali rievuti da un SAR sono ovviamente affetti da rumoretermio), he ne degrada la qualità. Tuttavia la prinipale ausa di degradazione è legata alla elaborazione oerente 40) dei segnali rievuti da un SAR benhè, ome vedremo più avanti, anhe il rumore termio può gioare un ruolo). Per un radar di immagine, il parametro da misurare è la sezione radar differenziale σ 0. Partendo dalla 42) e tenendo onto dei pesi 45) il segnale rievuto di ui poi andrá alolato il modulo quadro) vale S S = γ N S p= N S exp j β r 2pd sz) 70) dove abbiamo anora trasurato le variazioni del guadagno del sensore nel lobo prinipale. Ora, ogni termine della70) deriva dalla diffusione del pixel onsiderato, ma on direzioni di inidenza e diffusione leggermente diverse. Pertanto la fase di γ è in realtà dipendente da p, e la 70) deve essere sritta nella forma N S S S = γ p exp p= N S j β ) r 2pd sz = γ 0 N S p= N S e jφp exp j β r 2pd sz) essendo φ p la differenza di fase tra γ p e γ 0. φ p è una variabile aleatoria, e può essere onsiderata uniformemente distribuita in π, π). In usita dal sistema interessa misurare i parametri di diffusione del pixel onsiderato, e quindi la relazione preedente va valutata per z = 0. S S0 = S S z=0 = γ 0 N s p= N s e jφp = γ 0 S X 71) essendo S X = p expjφ p) una variabile aleatoria omplessa. Parte reale e immaginaria di S X sono, per il teorema del limite entrale, due V.A. gaussiane, on media nulla e uguale varianza, e indipendenti. 26

27 Le mappe SAR riportano la ampiezza γ o la potenza σ 0 diffusa dalla sena, e quindi i dati di interesse sono S S0 = γ S X e P S = γ 2 S X 2 = σ 0 S X 2 72) I valori dati dalla 72) sono quindi delle variabili aleatorie. Data la statistia di S X, ne segue he S X e S S0 sono V.A. di Rayleigh, mentre S X 2 e P S sono V.A. esponenziali. La 72) esprime quindi il fatto he un SAR onsente di stimare piuttosto he di misurare) i dati di diffusione della superfiie. Affinhé la stima sia senza bias, il SAR va alibrato in modo he E S S0 ] = γ e EP S ] = σ 0 e questo si ottiene mediante una operazione di alibrazione, ovvero misurando la sezione radar di un oggetto noto 1. Conseguenza della alibrazione é he S X e S X 2 hanno entrambe media statistia unitaria. Pertanto il valore della sezione radar differenziale, misurato tramite P S, è solo una possibile realizzazione di una variabile aleatoria, e non il valore della grandezza fisia. Questo fenomeno prende il nome di spekle, ed è strettamente ollegato alla elaborazione oerente 70) dei segnali aquisiti. Immediata onseguenza della 72) è he una zona on σ 0 ostante appare in realtà on fluttuazioni di intensità sintillamento). La qualità di una immagine andrà allora valutata onsiderando il rapporto tra l ampiezza delle fluttuazioni e il valore medio, ovvero il valore di γ o σ 0 he stiamo misurando. Questo rapporto, he indihiamo on ISN R, vale rispettivamente ISNR = { E SS0 ] } 2 var S S0 ] e ISNR = EP S] varps ] per il aso di misura di ampiezza o di potenza rievuta. Utilizzando le proprietá della distribuzione di Rayleigh si trova he ISNR = 3.66 orrispondente a 5.6dB). Invee, per una distribuzione esponenziale, media e sarto oinidono, e quindi, in questo aso, ISNR = 1 ovvero 0 db). Questi valori, soprattutto il seondo, sono del tutto inaettabili. D altra parte, mentre una immagine di ui interessa solo il ontrasto, ad esempio per lassifiare le varie zone, puó essere ottenuta dalle ampiezze ovvero rappresentando σ 0 ), he seguono una statistia di Rayleigh, una misura di σ 0 segue la distribuzione esponenziale, e on ISNR = 1 non é possibile aluna estrazione dei valori di σ 0. Oorre ridurre ISNR, e l unio modo per farlo é di eseguire delle medie su N r pixel in range e su N a in azimuth on N r anhe non intero, vedi 23) ). Poihé la varianza viene ridotta di N V = N r N a, una media su N V pixel valore he prende il nome di numero equivalente di viste) produe rispettivamente ISNR = N r N a 3.66 e ISNR = N r N a 73) sempre nei due asi di misura di ampiezza o di potenza rievuta. Pertanto la misura di ampiezza migliora in maniera piú onsistente a paritá di numero di viste. 1 Generalmente si usa, ome bersaglio noto, un orner refletor, ovvero un triedro metallio he ha la proprietá di avre una sezione radar ostante rispetto all angolo di inidenza ovviamente in un erto intervallo). 27

28 L /4 S v Fig. 1: Partizione della zona di aquisizione del pixel in A N A = 4). Per quanto riguarda la media in azimuth, questa potrebbe essere eseguita on una elaborazione a piena risoluzione, seguita poi dalla media. Ma in genere si segue un approio diverso, he ridue notevolmente la omplessitá omputazionale. Si può infatti, in fase di elaborazione, dividere la lunghezza L S in N a parti uguali Fig. 1). I segnali di iasuna parte vengono sempre pesati on i pesi 52) neessari a foalizzare l immagine del punto A. In questo modo si ottengono N a pixel indipendenti sovrapposti, iasuno di lunghezza N a L)/2. La loro media viene quindi assegnata al pixel risultante. Ilvantaggio éhela profonditàdimessaafuooèdatadalla 55), maon X A =N a L)/2. Quindi si trova F =F min/ Na 2 he normalmente risulta maggiore dello swath, e quindi onsente l elaborazione usando solo un set di pesi per tutto lo swath per iasuna immagine da mediare). A 11 EFFETTO DEL RUMORE TERMICO Il valore di σ 0 misurato da un SAR é affetto, oltre he dallo spekle, anhe dal rumore termio. Il segnale rievuto da un oggetto posto a ϕ = 0 è quindi S R = γs X +N essendo N una V.A. omplessa di rumore, indipendente dal segnale, e distribuita normalmente on varianza σ 0 N. Poihè la varianza di S X diventa unitaria dopo la alibrazione, allora vars R ] = σ 0 +σ 0 N e la distribuzione della ampiezza S R e della potenza P R omplessivamente rievuta sono date da pdf S R ) = S R σ 0 +σ 0 N exp S R 2 ] 2σ 0 +σn 0 ) ] 1 pdfp R ) = 2σ 0 +σn 0 ) exp P R 2σ 0 +σn 0 ) Media statistia e varianza di S R e P R sono allora 74) 28

1 RADAR AD APERTURA REALE

1 RADAR AD APERTURA REALE 1 RADAR AD APERTURA REALE Il piú semplie sistema di telerilevamento attivo é il radar ad apertura reale (RAR), in ui un sensore, in moto rettilineo alla quota h, on veloitá v, illumina la superfiie terrestre,

Dettagli

TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO

TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO 1 TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO nota per il orso di Teleomuniazioni a ura di F. Benedetto G. Giunta 1. Introduzione Il proesso di ampionamento è di enorme importanza ai fini della realizzazione dei dispositivi

Dettagli

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI. 1 Fondamenti Segnali e Trasmissione CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI Fondamenti Segnali e Trasmissione Numerizzazione dei segnali Nei moderni sistemi di memorizzazione e trasmissione i segnali in ingresso sono di tipo numerio, normalmente

Dettagli

Espansione dell Universo e redshift

Espansione dell Universo e redshift Espansione dell Universo e redshift Primo Galletti Aldo Aluigi Roma, 21 Settembre 2002 In un Universo in ui avviene ontinuamente la nasita e la morte della materia 1 l ipotesi di una grande esplosione

Dettagli

Sistemi di misura digitali Segnali campionati - 1. Segnali campionati

Sistemi di misura digitali Segnali campionati - 1. Segnali campionati Sistemi di misura digitali Segnali ampionati - 1 Segnali ampionati 1 - Il teorema del ampionamento Campionamento ideale Il ampionamento (sampling di un segnale analogio onsiste nel prenderne solo i valori

Dettagli

FACOLTÀ DI INGEGNERIA. ESAME DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica PROF. A. PRÁSTARO 21/01/2013

FACOLTÀ DI INGEGNERIA. ESAME DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica PROF. A. PRÁSTARO 21/01/2013 FACOLTÀ DI INGEGNERIA ESAME DI MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Meania PROF A PRÁSTARO /0/03 Fig Diso D, ruotante, on rihiamo elastio radiale in un piano vertiale π, e portatore di aria

Dettagli

Fisica dei mezzi trasmissivi Prof. G. Macchiarella Prova del 28 Febbraio 2013

Fisica dei mezzi trasmissivi Prof. G. Macchiarella Prova del 28 Febbraio 2013 Fisia dei mezzi trasmissivi Prof. G. Mahiarella Prova del 8 Febbraio 013 1 3 4 non srivere nella zona soprastante COGNOME E NOME MTRICO FIRM Eserizio 1 Un generatore, la ui tensione varia nel tempo ome

Dettagli

Analisi di segnali campionati

Analisi di segnali campionati Analisi nel dominio della frequenza Analisi di segnali ampionati - 1 Analisi di segnali ampionati 1 Analisi dei segnali nel dominio della frequenza I prinipali metodi di analisi dei segnali di misura possono

Dettagli

Algoritmo di best-fit (o fitting) sinusoidale a 3 parametri ( ) ( )

Algoritmo di best-fit (o fitting) sinusoidale a 3 parametri ( ) ( ) Algoritmo di best-it (o itting) sinusoidale a 3 parametri Supponiamo di disporre della versione digitalizzata di un segnale sinusoidale di ampiezza di pio A, requenza nota, ase assoluta ϕ e on omponente

Dettagli

Modulazioni di ampiezza

Modulazioni di ampiezza Modulazioni di ampiezza 1) Si consideri un segnale z(t) modulato in ampiezza con soppressione di portante dal segnale di informazione x(t): z(t) = Ax(t)cos(2πf 0 t) Il canale di comunicazione aggiunge

Dettagli

Confronto fra i sistemi di modulazione AM, DSB e SSB

Confronto fra i sistemi di modulazione AM, DSB e SSB ngelo rotopapa - IK0VVG Conronto ra i sistemi di modulazione M, B e B 1. Introduzione Chi si oupa di autoostruzione avrà siuramente notato he aluni progetti sono relativi a operanti in banda laterale unia

Dettagli

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive.

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive. Spin La hamiltoniana lassia di una partiella di massa m e aria q in presenza di un potenziale elettromagnetio Φ, A si srive Sviluppando il quadrato si ha H = H = p q A 2 + qφ p 2 + A 2 2q A p + qφ 2 Se

Dettagli

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO SCALARE REALE

Enrico Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO SCALARE REALE Enrio Borghi LE VARIABILI DINAMICHE DEL CAMPO SCALARE REALE E. Borghi - Variabili dinamihe del ampo salare reale Rihiami a studi presenti in fisiarivisitata Leggendo Le variabili dinamihe del ampo salare

Dettagli

Analisi dei segnali campionati

Analisi dei segnali campionati Analisi dei segnali ampionati - 1 Analisi dei segnali ampionati 1 - Il teorema del ampionamento Campionamento ideale Il ampionamento (sampling) di un segnale analogio s( onsiste nel prenderne solo i valori

Dettagli

M. Usai Circuiti digitali 8_2 1. Figura 8.4 Risposte di ampiezza per filtri a fase lineare del I e II tipo di Chebyshev con N=4

M. Usai Circuiti digitali 8_2 1. Figura 8.4 Risposte di ampiezza per filtri a fase lineare del I e II tipo di Chebyshev con N=4 I modelli di Chebyshev Si può ottenere una veloità di aduta più rapida in prossimità della frequenza di taglio rispetto a quella del modello di Butterworth, a disapito di una diminuzione di monotoniità

Dettagli

Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK

Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK Laboratorio IV Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK Esperienza n 6: COSTANTE di PLANCK Misura della ostante di Plank Inviando su un fotoatodo fotoni di energia hν, vengono estratti elettroni on una energia

Dettagli

Analisi dei segnali campionati

Analisi dei segnali campionati Analisi dei segnali ampionati - 1 Analisi dei segnali ampionati 1 - Il teorema del ampionamento Campionamento ideale Il ampionamento (sampling) di un segnale analogio onsiste nel prenderne solo i valori

Dettagli

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali. Introduzione geometrica alle proprietà delle operazioni = 11 = 8 + 3

Proprietà delle operazioni sui numeri naturali. Introduzione geometrica alle proprietà delle operazioni = 11 = 8 + 3 Proprietà delle operazioni sui numeri naturali 1. Le proprietà delle operazioni possono essere introdotte geometriamente in modo da fornirne una giustifiazione intuitiva e una visualizzazione : 2. Le proprietà

Dettagli

Moto vario elastico: fenomeno del colpo d ariete

Moto vario elastico: fenomeno del colpo d ariete Moto vario elastio: fenomeno del olpo d ariete 1. Desrizione del fenomeno Si onsideri un semplie impianto ostituito da un serbatoio di grande ampiezza in modo tale he in esso il livello di ario rimanga

Dettagli

Università degli Studi di Teramo Facoltà di Scienze Politiche

Università degli Studi di Teramo Facoltà di Scienze Politiche Università degli Studi di Teramo Faoltà di Sienze Politihe Corso di Laurea in Statistia Lezioni del Corso di Matematia a ura di D. Tondini a.a. 3/4 CAPITOLO II LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI. GENERALITÀ È

Dettagli

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t).

Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t). Cenni alla Modulazione di Ampiezza (AM) Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale v(t) = (V 0 + k I x(t)) cos (πf 0 t), dove x(t) è il segnale di informazione, con banda B, e f 0 è la frequenza

Dettagli

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito del 3/IX/2002

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito del 3/IX/2002 CONTROLLI AUTOMATICI (0AKS, 0FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di ompito del 3/IX/00 Eserizio Progetto di un ontrollore Sia dato il sistema di ontrollo riportato in figura on: 0.65 G p ( s) =, Tp

Dettagli

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione

Pulse Amplitude Modulation (PAM) 2 Scelta delle risposte impulsive dei filtri in trasmissione e ricezione Pulse Amplitude Modulation (PAM 1 Definizione La trasmissione di una sequenza di numeri {a k } mediante un onda PAM consiste nel generare, a partire dalla sequenza {a k } il segnale a tempo continuo u(t

Dettagli

Unità Didattica 1. Sistemi di Numerazione

Unità Didattica 1. Sistemi di Numerazione Unità Didattia Sistemi di Numerazione Sistemi di Numerazione Posizionali Criterio per la rappresentazione di un insieme infinito di numeri mediante un insieme limitato di simoli. Un sistema di numerazione

Dettagli

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA Sia dato un sistema con vincoli lisci, bilaterali e FISSI. Ricaviamo, dall equazione simbolica della dinamica, il teorema

Dettagli

IL TORNANTE RETTIFILO CONTROCURVA RETTIFILO

IL TORNANTE RETTIFILO CONTROCURVA RETTIFILO IL TORNANTE il tornante è quella partiolare urva, esterna ai rettifili, he onsente un inversione della direzione dell asse, onsentendo di prendere quota all interno di una fasia di terreno relativamente

Dettagli

Elaborazione di segnali e immagini: modulo segnali

Elaborazione di segnali e immagini: modulo segnali Elaborazione di segnali e immagini: modulo segnali 30 gennaio 014 Esame parziale con soluzioni Esercizio 1 Dato un sistema LTI descritto dalla seguente equazione alle differenze: v(k) + v(k 1) 10v(k )

Dettagli

GEOMETRIA ANALITICA 8 LE CONICHE

GEOMETRIA ANALITICA 8 LE CONICHE GEOMETRIA ANALITICA 8 LE CONICHE Tra tutte le urve, ne esistono quattro partiolari he vengono hiamate onihe perhé sono ottenute tramite l intersezione di una superfiie i-onia on un piano. A seonda della

Dettagli

Accoppiatore direzionale

Accoppiatore direzionale Aoppiatore direzionale 1 Rete 4 porte 3 4 Un aoppiatore direzionale ideale è un giunzione a 4 bohe on Adattamento alle porte quando sono hiuse sul ario di riferimento (ioè S 11 =S =S 33 =S 44 =) Due oppie

Dettagli

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas

CHIMICA FISICA I. Le leggi dei gas A.A. 2014-2015 Corso di Laurea in CHIMICA INDUSTRIALE CHIMICA FISICA I Le leggi dei gas Lezioni di Chimia Fisia I A.A. 2014-2015 Leggi dei gas - Pagina 1 Un sistema ostituito da un gas puro si omporta

Dettagli

x 1 Fig.1 Il punto P = P =

x 1 Fig.1 Il punto P = P = Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi

Dettagli

Politecnico di Torino Laurea a Distanza in Ingegneria Meccanica Corso di Macchine

Politecnico di Torino Laurea a Distanza in Ingegneria Meccanica Corso di Macchine ESERCIZI SVOLTI Sono di seguito svolti due eserizi sulle turbine a vapore assiali, aggiuntivi rispetto a quelli svolti durante il tutorato (i ui testi e i risultati numerii sono riportati alla fine del

Dettagli

1 FORMA GENERALE DELLE ONDE PIANE

1 FORMA GENERALE DELLE ONDE PIANE 1 FORMA GENERALE DELLE ONDE PIANE Quando abbiamo ricavato le equazioni delle onde piane, abbiamo scelto il sistema di riferimento in direzione z, e questo ha condotto, per una onda che si propaga in direzione

Dettagli

Un materiale si definisce un buon conduttore se la sua conducibilità σ soddisfa a

Un materiale si definisce un buon conduttore se la sua conducibilità σ soddisfa a 1 BUON CONDUTTORE Un materiale si definisce un buon conduttore se la sua conducibilità σ soddisfa a σ ωε (1). Mentre in un materiale con conducibilità infinita il campo deve essere nullo, la presenza di

Dettagli

L offerta della singola impresa: le curve di costo

L offerta della singola impresa: le curve di costo L offerta della singola impresa: le urve di osto La funzione di osto totale è di un impresa orrispondono alla somma dei osti fissi e dei osti variabili I osti fissi F sono quelli he sono sostenuti indipendentemente

Dettagli

NOTE SULL EFFETTO DOPPLER ACUSTICO

NOTE SULL EFFETTO DOPPLER ACUSTICO NTE ULL EFFETT DPPLER ACUTIC In ogni irostanza in ui l interazione ra il trasettitore e il rievitore è ediata dal ezzo interposto, oe nel aso delle onde sonore, oorre onsiderare le proprietà e lo stato

Dettagli

BIBLIOGRAFIA: Joseph. E. Bowles Fondazioni Ed. Mc Graw Hill Renato Lancellotta Geotecnica Ed. Zanichelli

BIBLIOGRAFIA: Joseph. E. Bowles Fondazioni Ed. Mc Graw Hill Renato Lancellotta Geotecnica Ed. Zanichelli COIZIOI GEERALI I UTILIZZO ELL APPLICAZIOE La presente appliazione è stata realizzata implementando formule e modelli matematii propri della geotenia, della sienza e della tenia delle fondazioni. Con l

Dettagli

Lagrangiana del campo elettromagnetico. Il campo elettromagnetico nel vuoto è descritto dalle equazioni di Maxwell (in unità MKSA)

Lagrangiana del campo elettromagnetico. Il campo elettromagnetico nel vuoto è descritto dalle equazioni di Maxwell (in unità MKSA) Lagrangiana del ampo elettromagnetio Il ampo elettromagnetio nel vuoto è desritto dalle equazioni di Maxwell (in unità MKSA) B = 0 () E = B (2) E = ϱ (3) ɛ 0 B = µ 0 j + µ 0 ɛ 0 E L equazione di ontinuità

Dettagli

Nome Cognome: RICERCA OPERATIVA (a.a. 2010/11) 6 o Appello 2/9/ Corso di Laurea: L Sp Matricola:

Nome Cognome: RICERCA OPERATIVA (a.a. 2010/11) 6 o Appello 2/9/ Corso di Laurea: L Sp Matricola: o Appello /9/ RICERCA OPERATIVA (a.a. /) Nome Cognome: Corso di Laurea: L- Sp Matriola: ) Si individui un albero dei ammini minimi di radie sul grafo in figura 8-7 utilizzando l algoritmo più appropriato

Dettagli

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE

CANALE STAZIONARIO CANALE TEMPO INVARIANTE CANALE STAZIONARIO Si parla di un Canale Stazionario quando i fenomeni che avvengono possono essere modellati da processi casuali e le proprietà statistiche di tali processi sono indipendenti dal tempo.

Dettagli

Accoppiatore direzionale

Accoppiatore direzionale Aoppiatore direzionale 1 Rete 4 porte 3 4 Un aoppiatore direzionale ideale è un giunzione a 4 bohe on Adattamento alle porte quando sono hiuse sul ario di riferimento (ioè S 11 =S =S 33 =S 44 =) Due oppie

Dettagli

Esempio di progetto di un telaio di c.a.

Esempio di progetto di un telaio di c.a. q q 1 q 5 8 11 13 h q q 1 q 1 4 7 10 1 h 1 3 6 9 L L 1 L 1 L Fig. 1 Shema statio. La struttura intelaiata in.a. riportata in Fig. 1 è ostituita da travi di sez. 80 m x 4 m e pilastri di sezione 30 m x

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Proprietà globali delle funzioni continue

Proprietà globali delle funzioni continue Proprietà globali delle funzioni ontinue Tramite i limiti, abbiamo studiato il omportamento di una funzione nell intorno di un punto (proprietà loali). Ora i oupiamo di funzioni ontinue su tutto un intervallo,

Dettagli

Pag. 1. Esercizi sui Diagrammi di Flusso. Stampa di alcuni numeri interi

Pag. 1. Esercizi sui Diagrammi di Flusso. Stampa di alcuni numeri interi Università degli studi di Parma Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Informatia a.a. 202/ Stampa di aluni numeri interi Informatia Faoltà di Mediina Veterinaria a.a. 202/ prof. Stefano Cagnoni

Dettagli

p V Velocita di propagazione del suono ρ = densita del mezzo k = modulo di compressione

p V Velocita di propagazione del suono ρ = densita del mezzo k = modulo di compressione 1 Onde longitudinali o acustiche del tutto in generale si definisce onda acustica qualsiasi onda longitudinale dovuta alla perturbazione longitudinale di un qualsiasi mezzo meccanico nello specifico e

Dettagli

Progetto di filtri numerici IIR da filtri analogici

Progetto di filtri numerici IIR da filtri analogici Filtri selettivi 1. Butterworth: monotono nella banda passante e nella banda oscura 2. Chebyshev: oscillazione uniforme nella banda passante e monotona nella banda oscura 3. Ellittico: oscillazione uniforme

Dettagli

ESERCITAZIONI SISTEMI DI CONTROLLO DIGITALE

ESERCITAZIONI SISTEMI DI CONTROLLO DIGITALE ESERCITAZIONI SISTEMI DI CONTROLLO DIGITALE Ing. Matteo Sartini D.E.I.S. - Università di Bologna E-mail: matteo.sartini@unibo.it Home: www-lar.deis.unibo.it/people/msartini Tel. 5 9387 Matteo Sartini Progetto

Dettagli

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07

PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 2006/07 PROVE SCRITTE DI MATEMATICA APPLICATA, ANNO 006/07 Esercizio 1 Prova scritta del 16/1/006 In un ufficio postale lavorano due impiegati che svolgono lo stesso compito in maniera indipendente, sbrigando

Dettagli

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE

TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE TRASMISSIONE NUMERICA IN BANDA BASE 1 Fondamenti di segnali Fondamenti e trasmissione TLC Trasmissione numerica in banda base Per trasmettere una sequenza di cifre binarie su un canale di trasmissione

Dettagli

Principi di Fisica - Relatività Speciale; grafici spazio-temporali Carlo Cosmelli 2013

Principi di Fisica - Relatività Speciale; grafici spazio-temporali Carlo Cosmelli 2013 Prinipi di Fisia - Relatività Speiale; grafii spazio-temporali Carlo Cosmelli 0 Definizione dei simboli utilizzati - S(,): Sistema di riferimento inerziale on origine in, e assi (, ); = veloità della lue

Dettagli

Il blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una

Il blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una l blocco amplificatore realizza la funzione di elevare il livello (di tensione o corrente) del segnale (in tensione o corrente) in uscita da una sorgente. Nel caso, come riportato in figura, il segnale

Dettagli

1. Calcolo del Momento di plasticizzazione per una sezione tubolare in acciaio.

1. Calcolo del Momento di plasticizzazione per una sezione tubolare in acciaio. 1. Calolo del Momento di plastiizzazione per una sezione tubolare in aiaio. La sezione presa in onsiderazione è la seguente: Shema di riferimento per il alolo del momento di plastiizzazione della sezione

Dettagli

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico

Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di

Dettagli

Derivata di una funzione

Derivata di una funzione Derivata di una funzione Derivabilità e derivata in un punto Sia y = f x una funzione reale di variabile reale di dominio D(f), e sia D(f). Si die he la funzione è derivabile in se esiste ed è finito il

Dettagli

Gli approcci alla programmazione dinamica: alcuni esempi

Gli approcci alla programmazione dinamica: alcuni esempi Gli approi alla programmazione dinamia: aluni esempi Franeso Menonin February, 2002 Ottimizzazione dinamia Il problema he qui si onsidera è quello di un soggetto he intende massimizzare (o minimizzare)

Dettagli

ANGOLI ORIENTA ORIENT TI A

ANGOLI ORIENTA ORIENT TI A ANGOLI OIENTATI DEFINIZIONE CLASSICA DI ANGOLO L angolo è la porzione di piano ontenuta tra due semirette on la stessa origine. A - L origine omune O è detta vertie. a - Le due semirette OA a e OB b sono

Dettagli

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1

FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (onde1.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/tsrm/ 08/10/2012 FENOMENI ONDULATORI Una classe di fenomeni

Dettagli

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 11: modulazione 2-PAM

01CXGBN Trasmissione numerica. parte 11: modulazione 2-PAM 0CXGBN Trasmissione numerica parte : modulazione 2-PAM PARTE 2: Modulazioni Numeriche 2 Modulazioni: introduzione Per ogni modulazione considereremo: Caratteristiche generali Costellazione (insieme di

Dettagli

How to compute the sun vector for path planning

How to compute the sun vector for path planning How to compute the sun vector for path planning 1 Calcolo dell illuminazione delle celle solari Si consideri la Fig. 1. Il rover si sposta sulla mappa, variando nel tempo la sua posizione p = ( x y z )

Dettagli

Esercitazione N.1 per il corso di SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI 1 Filtro notch e canna d organo

Esercitazione N.1 per il corso di SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI 1 Filtro notch e canna d organo Esercitazione N.1 per il corso di SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI 1 Filtro notch e canna d organo 5 ottobre 2006 1 Scopo dell esercitazione Quest esercitazione è divisa in due parti: simulazione di un tubo

Dettagli

Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde

Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde Appunti della lezione sulla Equazione Differenziale delle Onde ultima revisione: 21 giugno 2017 In tutti i casi analizzati precedentemente si osserva che le onde obbediscono alla stessa Equazione Differenziale

Dettagli

L invarianza della velocità della luce. Dai postulati della teoria della relatività alle equazioni di Lorentz. (2) R

L invarianza della velocità della luce. Dai postulati della teoria della relatività alle equazioni di Lorentz. (2) R L inarianza della eloità della lue. Dai postulati della teoria della relatiità alle equazioni di Lorentz. Conferma sperimentale dell inarianza della eloità della lue. Relazioni tra spostamenti e eloità

Dettagli

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f Ot Una lente sottile con focale f 50 mm è utilizzata per proiettare su di uno schermo l immagine di un oggetto posto a 5 m. SI determini la posizione T dello schermo e l ingrandimento che si ottiene La

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

e del guadagno percentuale in conto capitale, dato da e v

e del guadagno percentuale in conto capitale, dato da e v Esame di Eonomia Politia - Istituzioni (A-K) Svolgimento della prova sritta del 8 aprile 2009 B questo è uno svolgimento ompleto, e potrebbe essere molto più sintetio FILA 3 1) (a) Si spieghi il signifiato

Dettagli

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito dell 8/VII/2002

CONTROLLI AUTOMATICI (01AKS, 02FSQ) ATM, INF Soluzione della tipologia di compito dell 8/VII/2002 CONTROLLI AUTOMATICI (0AKS, 0SQ) ATM, IN Soluzione della tipologia di ompito dell 8/VII/00 Eserizio Progetto di un ontrollore Sia dato il sistema di ontrollo riportato in figura on: ( 30 3s + 3 =, ( =,

Dettagli

Trasmissione e riflessione di onde piane su interfacce dielettriche (incidenza qualsiasi)

Trasmissione e riflessione di onde piane su interfacce dielettriche (incidenza qualsiasi) Trasmissione e riflessione di onde piane su interfacce dielettriche (incidenza qualsiasi) Corso di Ottica - Massimo Santarsiero Consideriamo un onda e.m. piana armonica, di pulsazione ω i, che incide con

Dettagli

Esercitazioni 26/10/2016

Esercitazioni 26/10/2016 Esercitazioni 26/10/2016 Esercizio 1 Un anello sottile di raggio R = 12 cm disposto sul piano yz (asse x uscente dal foglio) è composto da due semicirconferenze uniformemente cariche con densità lineare

Dettagli

Note sulla correttezza di RSA e sulla complessità degli attacchi

Note sulla correttezza di RSA e sulla complessità degli attacchi Note sulla orrettezza di RSA e sulla omplessità degli attahi P. Bonatti 21 novembre 2016 1 Rihiami elementari di algebra Elevamento a potenza di binomi Riordiamo la definizione di oeffiiente binomiale:

Dettagli

Esercizio no.1 soluzione a pag.3

Esercizio no.1 soluzione a pag.3 Edutenia.it Modulazioni digitali eserizi risolti 1 Eserizio no.1 soluzione a pag.3 Quanti bit sono neessari per trasmettere 3 simboli e quale è la veloità di modulazione e la veloità di trasmissione se

Dettagli

La corrente alternata

La corrente alternata La corrente alternata Corrente continua e corrente alternata Le correnti continue sono dovute ad un generatore i cui poli hanno sempre lo stesso segno e pertanto esse percorrono un circuito sempre nello

Dettagli

Problema ( ) = 0,!

Problema ( ) = 0,! Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente

Dettagli

Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone

Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone Diffusione dei raggi X da parte di un elettrone Consideriamo un onda elettro-magnetica piana polarizzata lungo x che si propaga lungo z L onda interagisce con un singolo elettrone (libero) inducendo un

Dettagli

SCHEDA DIDATTICA N 7

SCHEDA DIDATTICA N 7 FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE CORSO DI IDROLOGIA PROF. PASQUALE VERSACE SCHEDA DIDATTICA N 7 LA DISTRIBUZIONE NORMALE A.A. 01-13 La distribuzione NORMALE Uno dei più importanti

Dettagli

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile

Oscillazioni. Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Oscillazioni Si produce un oscillazione quando un sistema viene perturbato rispetto a una posizione di equilibrio stabile Caratteristica più evidente del moto oscillatorio è di essere un moto periodico,

Dettagli

RISOLUZIONE DI PROBLEMI DI FISICA

RISOLUZIONE DI PROBLEMI DI FISICA RISOUZIONE DI PROBEMI DI FISICA Problema 1 Una massa puntiforme m = 2 kg è soggetta ad una forza centrale con associata energia potenziale radiale U( r) 6 A =, dove A = 2 J m 6. Il momento angolare della

Dettagli

1 Sistemi di riferimento

1 Sistemi di riferimento Università di Bologna - Corsi di Laurea Triennale in Ingegneria, II Facoltà - Cesena Esercitazioni del corso di Fisica Generale L-A Anno accademico 2006-2007 1 Sistemi di riferimento Le grandezze usate

Dettagli

1 ANTENNE IN RICEZIONE SU PIANO DI MASSA

1 ANTENNE IN RICEZIONE SU PIANO DI MASSA 1 ANTENNE IN RICEZIONE SU PIANO DI MASSA Esaminiamo il problema di una antenna in ricezione in presenza di un C.E.P. piano. Supponiamo di avere un antenna filiforme verticale investita da un campo elettromagnetico

Dettagli

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica

Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica 1 Piano cartesiano Lezione 6 Richiami di Geometria Analitica Consideriamo nel piano due rette perpendicolari che si intersecano in un punto O Consideriamo ciascuna di queste rette come retta orientata

Dettagli

Esercitazioni di Elettrotecnica

Esercitazioni di Elettrotecnica Eseritazioni di Elettrotenia a ura dell Ing ntonio Maffui Parte III: iruiti in eoluzione dinamia 00/003 Eseritazioni di Elettrotenia 00/003 Maffui ESEITZIONE N0: eti dinamihe del primo ordine ESEIZIO 0

Dettagli

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco Canale di trasmissione Dati una costellazione M un labeling binario e è possibile associare alle sequenze binarie di informazione u da trasmettere una forma d onda s(t). Questa viene trasmessa sul canale

Dettagli

Cinematica in due o più dimensioni

Cinematica in due o più dimensioni Cinematica in due o più dimensioni Le grandezze cinematiche fondamentali: posizione, velocità, accelerazione, sono dei vettori nello spazio a due o tre dimensioni, dotati di modulo, direzione, verso. In

Dettagli

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica

4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica 4.5 Polarizzazione Esercizio 98 Un reticolo con N fenditure orizzontali, larghe a e con passo p, è posto perpendicolarmente a superficie di un liquido con n =.0. Il reticolo è colpito normalmente alla

Dettagli

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 :

Il moto armonico. Comincio a studiare il moto di quando il corpo passa per il punto in figura 2 : Il moto armonico 1. Definizione di moto armonico Un punto P si muove di moto circolare uniforme lungo la circonferenza Γ in figura, con velocità angolare. Considero uno dei diametri della circonferenza

Dettagli

Comunicazioni Elettriche Esercizi

Comunicazioni Elettriche Esercizi Comunicazioni Elettriche Esercizi Alberto Perotti 9 giugno 008 Esercizio 1 Un processo casuale Gaussiano caratterizzato dai parametri (µ = 0, σ = 0.5) ha spettro nullo al di fuori dellintervallo f [1.5kHz,

Dettagli

Analisi del moto dei proietti

Analisi del moto dei proietti Moto dei proietti E il moto di particelle che vengono lanciate con velocità iniziale v 0 e sono soggette alla sola accelerazione di gravità g supposta costante. La pallina rossa viene lasciata cadere da

Dettagli

A. Fondazioni Superficiali. 1. Tipologie 2. Scelta del piano di posa 3. Verifica del carico limite 4. Verifica dei cedimenti

A. Fondazioni Superficiali. 1. Tipologie 2. Scelta del piano di posa 3. Verifica del carico limite 4. Verifica dei cedimenti A. Fondazioni Superfiiali 1. Tipologie 2. Selta del piano di posa 3. Verifia del ario limite 4. Verifia dei edimenti = N es lshfond r int erro ( D h) wzw BL + + Il omplesso terreno-fondazione è verifiato

Dettagli

Lezione 9. Prestazioni dinamiche dei sistemi di controllo

Lezione 9. Prestazioni dinamiche dei sistemi di controllo Lezione 9 Prestazioni dinamihe dei sistemi di ontrollo Caratterizzazione delle prestazioni dinamihe Le prestazioni dinamihe fanno riferimento al omportamento del sistema di ontrollo durante i transitori,

Dettagli

Scomposizione in fratti semplici

Scomposizione in fratti semplici 0.0.. Scomposizione in fratti semplici La determinazione dell evoluzione libera e dell evoluzione forzata di un sistema lineare stazionario richiedono l antitrasformazione di una funzione razionale fratta

Dettagli

Controlli Automatici L-A - Esercitazione

Controlli Automatici L-A - Esercitazione Controlli Automatici L-A - Esercitazione 1. Si consideri lo schema a blocchi di figura. d(t) K d x(t) e(t) R(s) u(t) G(s) y(t) - R(s) = K τs + 1 s + 1, G(s) = K d = 2 s(s 2 + 6s + ), a) Considerando gli

Dettagli

MATEMATICA CORSO A COMPITINO DI RECUPERO (Tema 2) 13 Febbraio 2014

MATEMATICA CORSO A COMPITINO DI RECUPERO (Tema 2) 13 Febbraio 2014 MATEMATICA CORSO A COMPITINO DI RECUPERO (Tema 2) 13 Febbraio 2014 Soluzioni 1. In un sahetto i sono 9 palline olorate: 2 rosse, 4 verdi e 3 gialle. Si fanno 3 estrazioni on rimessa. a) Calola la probabilità

Dettagli

16 L INTEGRALE INDEFINITO

16 L INTEGRALE INDEFINITO 9. Integrali immediati 6 L INTEGRALE INDEFINITO Riassumiamo le puntate preedenti: si die INTEGRALE INDEFINITO di una funzione f ( ), la famiglia di tutte e sole quelle funzioni la ui derivata è uguale

Dettagli

1 La Lagrangiana di una particella in una campo di forze potenziale

1 La Lagrangiana di una particella in una campo di forze potenziale Introduzione alle equazioni di Eulero-Lagrange e ai potenziali generalizzati G.Falqui, Dipartimento di Matematia e Appliazioni, Università di Milano Bioa. Corso di Sistemi Dinamii e Meania Classia, a.a.

Dettagli

Elaborazione nel dominio delle frequenze. Elaborazione delle immagini digitali 1

Elaborazione nel dominio delle frequenze. Elaborazione delle immagini digitali 1 Elaborazione nel dominio delle frequenze Elaborazione delle immagini digitali 1 Serie di Fourier Elaborazione delle immagini digitali 2 Introduzione alla trasformata di Fourier Una funzione periodica può

Dettagli

Guadagno d antenna Come misurarlo?

Guadagno d antenna Come misurarlo? A.R.I. - Sezione di Parma Conversazioni del 1 venerdì del mese Guadagno d antenna Come misurarlo? Venerdi, 6 dicembre 2013, ore 21 - Carlo, I4VIL DIRETTIVITA E GUADAGNO La direttività D è il rapporto tra

Dettagli

Interazione radiazione materia Equazioni del LASER. Simone Cialdi

Interazione radiazione materia Equazioni del LASER. Simone Cialdi Interazione radiazione materia Equazioni del LASER Simone Cialdi Outline Proessi fondamentali Emissione ed assorbimento stimolati (teoria perturbativa al primo ordine) Emissione spontanea (modello di Einstein)

Dettagli

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2

Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier p. 2 Elettronica II Segnali periodici; serie di Fourier; trasformata di Fourier Valentino Liberali Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Università di Milano, 26013 Crema e-mail: liberali@dti.unimi.it

Dettagli

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC

Filtri passivi Risposta in frequenza dei circuiti RC-RL-RLC 23. Guadagno di un quadripolo Filtri passivi isposta in frequenza dei circuiti C-L-LC In un quadripolo generico (fig. ) si definisce guadagno G il rapporto tra il valore d uscita e quello d ingresso della

Dettagli

Enrico Borghi PARADOSSO DEI GEMELLI

Enrico Borghi PARADOSSO DEI GEMELLI Enrio Borghi PARADOSSO DEI GEMELLI Premessa. In questo studio le definizioni di: - punto-evento; - linea di universo; - tempo proprio; - metria pseudoeulidea oltre he la legge relativistia di omposizione

Dettagli