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Quadro generale La volatilità è tornata a crescere sui mercati finanziari nelle ultime settimane, alimentata prima dalle tensioni e dall evoluzione della situazione ucraina e successivamente dalle dichiarazioni della Federal Reserve rispetto alle prospettive dell economia statunitense e, soprattutto, alla dinamica della propria politica monetaria del medio periodo. Il primo trimestre del anno è stato caratterizzato da una relativa debolezza dei mercati azionari internazionali, i quali hanno oscillato intorno ai valori di inizio anno senza mostrare una direzionalità chiara, e da una relativamente inattesa contrazione dei tassi di interesse dei paesi core, accompagnata da un continuo restringimento degli spread di rendimento offerti sia dalle emissioni dei paesi periferici dell area Euro sia dal mercato del credito. L incertezza rispetto all evoluzione del quadro macroeconomico negli Stati Uniti, e di conseguenza riguardo alle scelte della Banca Centrale, sorta in seguito a rilevazioni peggiori delle aspettative ma, in buona parte, condizionate dalle pessime condizioni meteorologiche degli ultimi mesi, sono state alla base di quanto osservato sui mercati da inizio anno ad oggi. Una maggiore chiarezza dovrebbe, però, consentire una riduzione della volatilità ed una più netta direzionalità nei prossimi mesi, con prospettive che rimangono positive per i mercati azionari e moderatamente negative, invece, per quelli obbligazionari, ad eccezione di quello dell area Euro, e positive ma con rendimenti attesi decrescenti per il mercato del credito. L intervento del nuovo Presidente della Fed Janet Yellen, superando le reazioni di brevissimo periodo, supportano questa prospettiva, confermando stime di crescita significativamente positive per l economia statunitense e ribadendo la ferma volontà di procedere come previsto nel piano di riduzione degli acquisti di titoli di Stato e, successivamente, in una graduale normalizzazione del livello dei tassi di interesse. La sfida decisiva per la Banca Centrale statunitense sarà rappresentata dalla capacità di procedere nel processo di riduzione delle misure straordinarie intraprese senza compromettere la crescita e senza indurre volatilità eccessiva o correzioni troppo repentine sui mercati finanziari: la credibilità e, soprattutto, la scelta di indicare un percorso chiaro e prevedibile riducono significativamente tali rischi, a supporto delle prospettive indicate per i prossimi mesi. Decisamente differente l atteggiamento della BCE, la quale continua ad affidare soltanto alla propria retorica il compito di reagire al continuo allentamento delle pressione sui prezzi al consumo e, quindi, al rischio di una fase di vera e propria deflazione all interno dell area Euro: anche a marzo, infatti, nonostante le aspettative degli investitori, non è stata intrapresa alcuna misura concreta, limitandosi a ribadire l impegno a garantire tassi di interesse ancora bassi per il prossimi futuro. Le scelte della BCE continuano ad apparire assolutamente inadeguate e negativamente condizionate dalle diverse posizioni all interno della Banca stessa mentre le rilevazioni dell inflazione sorprendono ancora al ribasso le attese, non soltanto nei paesi periferici, alla luce della contrazione della domanda interna e dei livelli elevati di disoccupazione, ma anche in Germania, per effetto della crescita limitata del reddito disponibile e del continuo rafforzamento dell Euro. Le stime dell istituto di Francoforte, però, continuano a prevedere un livello di inflazione inferiore all obiettivo del 2% nei prossimi mesi ma seguito da un graduale incremento indotto dall accelerazione della crescita economica: il pericolo di una mancata realizzazione dello scenario atteso e della perdita del controllo delle aspettative di inflazione è, però, sempre più presente all interno dell area Euro. La ripresa dell economia dell area Euro, infatti, rimane estremamente fragile e graduale, appesantita dalla politica di austerità imposta e dal costo delle riforme strutturali intraprese o ancora da affrontare, e affidata quasi esclusivamente alle speranze di un contributo positivo e decisivo della domanda estera: se, però, la crescita statunitense potrebbe contribuire in effetti positivamente, decisamente meno favorevole potrebbe essere la dinamica dei paesi emergenti.

Proprio le prospettive di crescita delle economie in via di sviluppo sono peggiorate nelle ultime settimane, alla luce della volatilità indotta dall evoluzione della vicenda ucraina e dei timori relativi alla situazione cinese: nel primo caso, gli elementi negativi sono la volatilità indotta sui mercati dalle tensioni socio-politiche, in un anno denso di scadenze elettorali importanti in diversi paesi, e le possibili conseguenze economiche di eventuali sanzioni nei confronti della Russia. Relativamente alla Cina, invece, le preoccupazioni maggiori riguardano le caratteristiche, e quindi la sostenibilità della crescita piuttosto che la sua entità: il peso del cosiddetto shadow banking, cioè il sistema bancario parallelo e non ufficiale, è ormai rilevante ed inficia la capacità di misurare ed eventualmente controllare efficacemente il livello di leva finanziaria e la solidità complessiva del sistema stesso. In generale, la Cina prosegue un graduale processo di evoluzione del proprio modello economico verso una maggiore sviluppo delle domanda e della ricchezza interna, il quale richiederà non soltanto tempo per realizzarsi effettivamente ma anche, e soprattutto, una crescente apertura verso dinamiche di libero mercato, difficili in questo momento da considerare scontate. Le aspettative per i mercati emergenti rimangono, quindi, negative nel breve periodo, prevedendo un ulteriore fase di volatilità e debolezza, in un ambito, però, di sempre maggiore eterogeneità tra aree geografiche e paesi diversi; nel medio periodo, viceversa, le valutazioni attuali, in un contesto di minore incertezza, potrebbero ricominciare a rappresentare un interessante opportunità di investimento.

Macroeconomic Data Euro Area Macroeconomic Data - Euro Area Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 6-mar EC BCE Annuncio tassi MAR 0.25% 0.25% 0.25% 12-mar EC Produzione industriale area Euro m/m GEN 0.5% -0.2% -0.7% 10-mar FR Produzione industriale m/m GEN 0.3% -0.2% -0.3% 7-mar GE Produzione industriale m/m GEN 0.8% 0.8% -0.6% 10-mar IT Produzione industriale m/m GEN 0.5% 1.0% -0.9% 11-mar GE Esportazioni m/m GEN 1.5% 2.2% -0.9% 6-mar GE Ordini di fabbrica GEN 0.9% 1.2% -0.5% 28-feb GE Vendite al dettaglio m/m GEN 1.0% 2.5% -2.5% 5-mar EC Vendite al dettaglio m/m GEN -2.0% 1.3% -1.0% 25-feb IT Vendite al dettaglio m/m DIC 0.0% -0.3% 0.0% 21-mar IT Ordini Industriali m/m GEN n.d. 4.8% -4.9% 28-feb IT Disoccupazione GEN 12.7% 12.9% 12.7% 28-feb EC Disoccupazione GEN 12.0% 12.0% 12.0% Il miglioramento dell economia reale nell area dell Euro è proseguito nei primi mesi del 2014, e anche gli indicatori anticipatori e di fiducia pubblicati a marzo sembrano segnalare un miglioramento del quadro macroeconomico; tuttavia, la crescita al di sotto del proprio potenziale di lungo periodo continua a penalizzare l occupazione, con conseguenze negative sul reddito delle famiglie e la domanda interna; l attività economica dell intera area beneficia invece del rafforzamento della domanda estera, con un aumento sensibile delle esportazioni; l andamento dell economia reale è più solido nei paesi core, ma i segnali positivi provenienti dai paesi periferici potrebbero rafforzare la ripresa in corso. A livello aggregato, la produzione industriale è leggermente diminuita dello 0,2% a gennaio, in misura però inferiore alle attese, penalizzata in particolare dalla contrazione osservata in Francia (-0,2%), nonostante invece la crescita in Germania (+0,8%) e in Italia (+1%); le vendite al dettaglio sono cresciute dell 1,3% rispetto a dicembre, contrariamente alle attese, mentre le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste stabili: la disoccupazione aggregata è rimasta al 12%. In Germania, le rilevazioni macroeconomiche sono state positive a gennaio, sia sul fronte della produzione, sia sul fronte della domanda: la produzione industriale è cresciuta dello 0,8% rispetto a dicembre e gli ordini di fabbrica sono aumentati dell 1,2%; le vendite al dettaglio sono cresciute in maniera significativa (+2,5%) rispetto a novembre e anche la dinamica delle esportazioni è stata positiva (+2,2%) sorrette anche da un leggero indebolimento dell Euro.

In Italia, le rilevazioni macroeconomiche sono state parzialmente positive e confermano i segnali di ripresa; in particolare, la produzione industriale è aumentata dell 1% rispetto a dicembre, mentre le vendite al dettaglio si sono ridotte dello 0,3%, in misura leggermente superiore alle aspettative, e gli ordini industriali sono aumentati del 4,8% rispetto al mese precedente, recuperando il risultato negativo di dicembre; a parziale bilanciamento, le condizioni del mercato del lavoro sono invece peggiorate e la disoccupazione si attesta a un livello elevato, pari al 12,9%. La BCE ha deciso di mantenere il tasso di interesse ufficiale allo 0,25%: il contesto macroeconomico fragile, le prospettive di crescita del PIL al sotto della capacità produttiva potenziale, l assenza di pressioni inflazionistiche e il materializzarsi di rischi di deflazione lasciano presagire un livello basso dei tassi per un periodo di tempo prolungato. Le rilevazioni ultime macroeconomiche e, in particolare, il miglioramento degli indici di fiducia e degli indicatori anticipatori dell area relativi all ultimo trimestre dell anno confermano la graduale ma fragile ripresa in atto: permangono infatti elementi di debolezza, anche legati all andamento dell Euro, in particolare contro il dollaro, e correlati con le strategie di politica monetaria, e legati alla dinamica dei paesi periferici.

Macroeconomic Data United States Macroeconomic Data - US Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 3-mar US Reddito personale GEN 0.2% 0.3% 0.0% 13-mar US Vendite al dettaglio FEB 0.2% 0.3% -0.4% 7-mar US Variazione salari non agricoli FEB 149k 175k 129k 7-mar US Disoccupazione FEB 6.6% 6.7% 6.6% 6-mar US Ordini di fabbrica GEN -0.5% -0.7% -1.5% 27-feb US Ordini di beni durevoli GEN -1.7% -1.0% -4.3% 18-mar US Indice dei prezzi al consumo m/m FEB 0.1% 0.1% 0.1% 18-mar US CORE CPI m/m FEB 0.1% 0.1% 0.1% 18-mar US Indice dei prezzi al consumo a/a FEB 1.2% 1.1% 1.6% 18-mar US CORE CPI a/a FEB 1.6% 1.6% 1.6% 17-mar US Produzione industriale FEB 0.2% 0.6% -0.3% La ripresa statunitense prosegue a ritmo moderato: la domanda aggregata continua a essere solida, la propensione al consumo delle famiglie americane è cresciuta, il settore immobiliare si sta rafforzando, gli investimenti fissi sono in crescita e le condizioni del mercato del lavoro sono in lento miglioramento. Sul lato della domanda, il reddito personale è aumentato dello 0,3% rispetto a dicembre e le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,3% rispetto a gennaio, riflettendo il miglioramento della domanda interna; In base agli ultimi dati disponibili, la dinamica del mercato del lavoro si è mostrata solida: benché il tasso di disoccupazione sia leggermente aumentato al 6,7% a gennaio, il numero di occupati nel settore privato a febbraio è cresciuto di centosettantacinque unità. I dati relativi all economia reale hanno offerto segnali solo parzialmente incoraggianti: gli ordini di fabbrica e gli ordini di beni durevoli si sono entrambi ridotti in misura rispettivamente pari allo 0,7% e all 1%; a parziale bilanciamento, la produzione industriale è cresciuta dello 0,6% rispetto a gennaio, in misura superiore alle attese. A febbraio, l indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,1% su base mensile, mentre è aumentato dell 1,1% su base annua; la componente core è invece cresciuta dello 0,1% su base mensile, con una crescita dell 1,6% su base annua; i dati mostrano l assenza di pressioni inflazionistiche di breve periodo, in particolare riflettendo il calo dei prezzi dei beni energetici e delle materie prime, ma allontanano anche i pericoli di una deflazione nei mesi futuri. Le prospettive per l economia statunitense rimangono positive nel medio periodo, grazie alla maggiore solidità dei consumi, al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro e alla ripresa di quello immobiliare; tuttavia, i ritmi di crescita nel corso dell anno saranno determinanti per capire se l America sarà in grado di trainare la ripresa globale e saranno anche cruciale per determinare il processo di graduale interruzione delle misure di quantitative easing.

Market Monitor Equity Indices DJ EuroStoxx S&P 500 MSCI World (Euro) 330 320 310 300 290 280 270 260 250 240 3350 3250 3150 3050 2950 2850 2750 2650 2550 2450 165 160 155 150 145 140 135 130 125 Price Performance Price Performance Price Performance 321 2.02% 9.47% 4.34% 3,304-0.34% 10.14% 3.23% 162 0.38% 6.50% 2.02% 20500 19500 18500 17500 16500 FTSE MIB 1850 1750 1650 1550 1450 1350 1250 Topix 320 310 300 290 280 270 MSCI Emerging Mkt (Euro) 15500 1150 260 14500 1050 250 Price Performance Price Performance Price Performance 20,392 7.51% 16.96% 5.01% 1,639-6.13% 2.51% 0.14% 269-3.88% -3.85% 0.60% Il mercato statunitense, dopo i decisi guadagni del 2013, ha iniziato il nuovo anno dapprima in trend laterale per poi subire una repentina correzione verso la fine di gennaio: le forti vendite sono scaturire dall incertezza sull entità del tapering da parte della Fed, situazione che avrebbe potuto drenare ulteriore liquidità dal sistema. Nel mese di febbraio, invece,abbiamo assistito ad una buona performance dell azionario americano. In particolare, il recente discorso della neo-presidente della Fed Janet Yellen nel mese di febbraio ha tranquillizzato i mercati, assicurando un tapering ancora lento e con tassi d interesse bassi a lungo. A questo si aggiunge la fine del conflitto tra Democratici e Repubblicani sull aumento del tetto del debito, che sono finalmente arrivati ad un accordo, almeno fino al 2015. Da notare è anche che la recente crisi degli emergenti non ha messo in discussione la ripresa USA, dimostrando ulteriormente che l economia americana resta comunque forte e caratterizzata da continui segnali di miglioramento della crescita economica. Il mese di febbraio per le borse europee è stato positivo, in particolare per i listini dei paesi periferici come Italia e Spagna, grazie alle aspettative di riduzione del premio al rischio paese ed alla contrazione dello spread sui titoli di debito pubblico: l andamento delle borse europee rimane, però, condizionato dalla borsa statunitense e dalle turbolenze valutarie che hanno colpito i mercati emergenti. Da inizio febbraio l indice S&P 500 ha avuto un rendimento di poco più del 3%, l indice MSCI World ha guadagnato due punti percentuali, l indice EuroStoxx ha guadagnato oltre quattro punti percentuali, mentre il rendimento dell indice FTSE MIB è di 5 punti percentuale. L ombra della deflazione europea non sembra intimorire eccessivamente gli investitori, grazie sia agli annunci del Presidente della BCE Draghi sia ai continui segnali di una timida ripresa economica.

Market Monitor Fixed Income Indices 200 195 190 185 Citigroup EGBI 510 500 490 480 470 460 Citigroup WGBI 270 260 250 240 230 220 210 JP Morgan GBI-EM Price Performance Price Performance Price Performance 201 2.46% 3.63% 0.24% 476 2.29% -0.60% -1.19% 218-1.27% -4.50% 1.32% 160 Citigroup AGBI 155 150 145, 140 135 Price Performance 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 138 0.43% -1.38% -0.34% Da inizio mese la dinamica dei titoli di Stato dei paesi dell area euro è stata positiva: l indice europeo è cresciuto di circa 25 centesimi, mantenendo una bassa volatilità. In particolare sono in calo i rendimenti dei paesi periferici, come Spagna e Italia, ed il Portogallo presenta un buon outlook per il futuro. L andamento dei mercati obbligazionari globali e dei paesi emergenti rimane caratterizzato da una bassa volatilità, influenzato soprattutto dalle prospettive di liquidità dei prossimi mesi, mostrando un trend discendente per entrambi: da inizio mese infatti il mercato obbligazionario globale ha perso l 1,2%, mentre quello asiatico circa trenta centesimi.

Market Monitor Inflation Linked and Commodities Indices 235 BarCap World Inflation Linked Bond (HedEUR) 205 BarCap Euro Inflation Linked Bond 305 BarCap US Inflation Linked Bond (USD) 230 225 200 295 220 195 285 215 210 190 275 205 185 265 Price Performance Price Performance Price Performance 211 1.27% -0.17% -0.59% 194 0.79% 0.36% -0.28% 274 1.73% -0.47% -0.44% 300 DJUBS Commodities 110 WTI Crude Oil 1750 Golds 290 105 1650 280 100 1550 270 260 250 95 90 1450 1350 1250 240 85 1150 Price Performance Price Performance Price Performance 269 6.32% 5.20% 6.00% 102 3.70% 3.10% 4.83% 1,321 9.56% -0.60% 6.13% Nelle ultime settimane le obbligazioni indicizzate all inflazione si sono mosse lateralmente scendendo leggermente dal livello di fine gennaio, raggiungendo il livello attuale di 211 per le obbligazioni globali, 194 per le europee e 275 per le americane. Da inizio mese la dinamica del mercato delle commodities è stata positiva, specialmente per il settore energetico: l indice generale di commodities ha guadagnato sei punti percentuali da inizio mese, nonostante permanga un quadro di relativa incertezza sul fronte della Cina, caratterizzato da un rallentamento della crescita economica a cui si aggiungono interventi di politica monetaria e austerity fiscale volti a preservare il paese da eventuali rischi finanziari. Il prezzo del petrolio è aumentato anch esso nel mese di febbraio raggiungendo quota 103 dollari al barile dopo aver raggiunto un minimo nei primi giorni del 2014. Il ritorno dell avversione al rischio degli investitori ha, invece, favorito la domanda di oro, svolgendo il suo ruolo di bene rifugio, con un apprezzamento da inizio mese di sei punti percentuali.

Market Monitor German Interest Rates 0.15 0.10 0.05 0.00-0.05 GE 1YR 0.35 0.30 0.25 0.15 0.10 0.05 0.00-0.05 GE 2YRS 1.20 1.00 0.80 0.60 GE 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0.10-0.08% 0.00% 0.03% 0.12-0.09% -0.05% 0.05% 0.67-0.26% -0.13% 0.02% 2.20 2.00 1.80 1.60 1.40 1.20 1.00 GE 10YRS 2.90 2.80 2.70 2.60 2.50 2.40 2.30 2.20 2.10 2.00 GE 30YRS Price Variation Price Variation 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 1.66-0.27% -0.12% 0.00% 2.55-0.21% -0.04% 0.06% Da inizio mese il livello dei tassi d interesse dei titoli tedeschi è rimasto sostanzialmente invariato sulle scadenze di medio termine mentre si è leggermente rialzato nella parte breve e lunga della curva. In particolare i titoli con scadenza di un anno e due anni hanno avuto un leggero aumento, di pochi centesimi di rendimento per il primo, di sei centesimi circa per il secondo. Anche sui titoli a trent anni si è registrato un movimento rialzista da inizio mese, di circa otto centesimi di rendimento, dopo la decisa correzione degli ultimi mesi. Restano invece invariati i tassi sui titoli a cinque e dieci anni. I titoli a uno e due anni offrono un rendimento di circa dieci centesimi, il tasso dei titoli a cinque anni è prossimo ai settanta centesimi, il tasso a dieci anni è pari all 1,65% mentre il tasso trentennale è di circa il 2,55%. Rispetto ai livelli osservati all inizio dell anno 2013, i tassi dei titoli di stato tedeschi hanno subito un generale incremento su tutte le scadenze, con un trend più evidente a partire da aprile in particolare sulle scadenze intermedie, ad eccezione di quello ad un anno, rimasto sostanzialmente invariato.

Market Monitor Italian Interest Rates 1.80 1.60 1.40 1.20 1.00 0.80 0.60 IT 1YR 2.50 2.30 2.10 1.90 1.70 1.50 1.30 1.10 0.90 0.70 IT 2YRS 3.90 3.70 3.50 3.30 3.10 2.90 2.70 2.50 2.30 2.10 IT 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0.61-0.30% -0.56% -0.09% 0.79-0.47% -1.10% -0.14% 2.13-0.60% -1.12% -0.16% 5.00 4.80 4.60 4.40 4.20 4.00 3.80 3.60 IT 10YRS 5.50 5.30 5.10 4.90 4.70 4.50 IT 30YRS Price Variation Price Variation 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 3.60-0.53% -0.83% -0.17% 4.54-0.34% -0.63% -0.08% La dinamica del livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato italiani è stata decrescente nelle ultime settimane, con una maggiore resistenza nel tratto ad un anno della curva in cui si osserva un trend ribassista meno marcato, mentre esso è decisamente marcato per le scadenze dai due anni in su. Il contesto resta di volatilità contenuta da inizio anno e non viene influenzato dalla crisi politica del Paese. I tassi ad uno e due anni sono prossimi rispettivamente ai sessanta e agli ottanta centesimi, quello quinquennale è pari al 2,1%, il tasso decennale ha raggiunto quota 3,6% mentre il tasso trentennale è pari al 4,55%. Rispetto ai livelli massimi toccati nel 2013, prima a febbraio e poi a giungo, i tassi d interesse sui titoli italiani sono diminuiti su tutte le scadenze, in un anno in cui la volatilità è stata comunque elevata.

Market Monitor US Interest Rates 0.15 0.10 0.05 US 1YR 0.55 0.50 0.45 0.35 0.30 0.25 0.15 US 2YRS 2.00 1.80 1.60 1.40 1.20 1.00 0.80 0.60 US 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0.10-0.01% 0.02% 0.02% 0.31-0.07% 0.00% -0.01% 1.53-0.21% 0.15% 0.04% 3.10 2.90 2.70 2.50 2.30 2.10 1.90 1.70 1.50 US 10YRS 4.20 4.00 3.80 3.60 3.40 3.20 3.00 2.80 2.60 US 30YRS Price Variation Price Variation 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 2.73-0.30% 0.12% 0.09% 3.69-0.27% 0.01% 0.09% Da inizio mese il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato statunitensi è rimasto sostanzialmente invariato sulle scadenze a breve termine, con il tasso ad un anno pari allo 0,10% e quello a due anni pari allo 0,31%, mentre è aumentato leggermente sulle scadenze medio-lunghe: il tasso quinquennale è aumentato di dieci centesimi, superando di poco la soglia dell 1,50%, mentre sulle scadenze superiori ai dieci anni il movimento è stato prossimo ai venti centesimi di rendimento, con il Treasury decennale salito nuovamente al 2,7%, dopo aver avuto un trend discendente dai livelli massimi di fine anno 2013, quando era al 3%, e con il trentennale salito al 3,70%, anch esso dopo i massimi negli ultimi giorni dell anno, sfiorando la soglia del 4%. Rispetto ai livelli osservati all inizio del 2013, i tassi dei titoli statunitensi sono cresciuti su tutte le scadenze, ad eccezione che per i tassi a brevissima scadenza.

Market Monitor UK Interest Rates 0.55 0.45 0.35 0.25 0.15 0.05 UK 1YR 0.75 0.65 0.55 0.45 0.35 0.25 0.15 0.05 UK 2YRS 2.00 1.80 1.60 1.40 1.20 1.00 0.80 0.60 UK 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0.35-0.01% -0.04% -0.01% 0.49-0.07% 0.05% 0.00% 1.66-0.19% 0.14% 0.04% 3.20 3.00 2.80 2.60 2.40 2.20 2.00 1.80 1.60 1.40 UK 10YRS 3.80 3.60 3.40 3.20 3.00 2.80 UK 30YRS Price Variation Price Variation 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 2.78-0.24% 0.06% 0.07% 3.55-0.11% 0.02% 0.05% Da inizio mese il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato del Regno Unito è rimasto sostanzialmente invariato sulle scadenze a breve termine, con il tasso ad un anno pari allo 0,35% e quello a due anni pari allo 0,50%, mentre è aumentato di dieci centesimi di rendimento quello sui cinque anni. Sulle scadenze di dieci e trenta anni si è arrestata la fase discendente iniziata da fine anno, stabilizzandosi rispettivamente a quota 2,80% e 3,55%. Rispetto ai livelli osservati all inizio del 2013, i tassi dei titoli statunitensi sono cresciuti su tutte le scadenze, ad eccezione dei tassi a brevissima scadenza.

Market Monitor Japanese Interest Rates 0.14 0.12 0.10 0.08 0.06 0.04 0.02 JPY 1YR 0.16 0.14 0.12 0.10 0.08 0.06 0.04 0.02 JPY 2YRS 0.45 0.35 0.30 0.25 0.15 0.10 0.05 JPY 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0.07-0.02% -0.02% -0.01% 0.08-0.02% -0.03% -0.01% 0.19-0.06% -0.06% -0.01% 1.00 0.90 0.80 0.70 0.60 0.50 JPY 10YRS 2.05 1.95 1.85 1.75 1.65 1.55 1.45 1.35 1.25 1.15 JPY 30YRS Price Variation Price Variation 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 0.60-0.14% -0.08% -0.02% 1.65-0.09% -0.06% 0.01% La dinamica del livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato giapponesi è stata decrescente da inizio anno più o meno per tutte le scadenze, più accentuata per i titoli a due, cinque e dieci anni, mentre da inizio mese i tassi sono rimasti pressappoco invariati: quelli ad uno e due anni offrono entrambi un rendimento prossimo agli otto centesimi, il titolo quinquennale offre un rendimento di poco sotto i venti centesimi, mentre il tasso d interesse offerto dal titolo decennale e dal trentennale è pari rispettivamente allo 0,60% e all 1,65%. Dopo l incremento osservato nella prima parte del 2013, i tassi a breve e media scadenza sono diminuiti, riportandosi sui livelli osservati all inizio dell anno scorso, mentre sul tratto più lungo della curva, dopo aver toccato i minimi nel mese di marzo sono tornati a crescere, portandosi su un livello inferiore rispetto a quello osservato all inizio del 2013.

Market Monitor Euro vs Currencies 1.40 1.38 1.36 1.34 1.32 1.30 1.28 1.26 USD 0.88 0.87 0.86 0.85 0.84 0.83 0.82 0.81 0.80 GBP 150 145 140 135 130 125 120 115 110 JPY Price Performance Price Performance Price Performance 1.374-0.39% 1.51% 1.70% 0.825-0.82% -1.28% 0.60% 140.980-2.87% 6.08% 2.11% 1.27 1.26 1.25 1.24 1.23 1.22 1.21 1.20 CHF Price Performance 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 1.219-0.49% -0.37% -0.23% Da inizio mese l Euro si è deprezzato nei confronti del dollaro americano e dello Yen: in particolare quest ultimo, dopo essersi significativamente deprezzato nel corso del 2013, ha guadagnato oltre tre punti percentuali e mezzo nei confronti della valuta unica nel mese di gennaio, perdendoli nuovamente nel corso del mese di febbraio e tornando attualmente quindi ai livelli di fine anno, attorno a 140. La valuta nipponica rimane debole, complici BoJ e Governo attraverso l implementazione dell Abenomics. Nell ultimo mese il dollaro statunitense si è nuovamente deprezzato nei confronti dell Euro, tornando ai livelli di fine 2013, con il cambio EUR/USD salito fino a 1,38; ha probabilmente influito la decisione della Yellen di continuare un tapering lento e di mantenere a lungo tassi di interesse bassi. L andamento futuro della valuta Usa rimane infatti fortemente legato alle azioni della Fed: una riduzione del ritmo di acquisti di titoli rafforzerebbe inevitabilmente il dollaro. La sterlina inglese resta più o meno invariata, caratterizzata da alta volatilità, con il cambio EUR-GBP sceso sotto 0,83, in virtù del miglioramento del quadro macroeconomico inglese, che allontana l ipotesi di un ulteriore espansione del programma di acquisto titoli. Nei confronti del franco svizzero l Euro resta invariato da inizio mese, ad un livello prossimo a 1,22.

Market Monitor Money Market 0.32 0.30 0.28 0.26 0.24 0.22 0.18 0.16 Euribor 3 Month 0.49 0.44 0.39 0.34 0.29 0.24 0.19 0.14 0.09 0.04 EONIA 1.00 0.80 0.60 0.00 Future Euribor 3M Price Variation Price Variation Price Variation 0.29 0.00% 0.06% -0.01% 0.17-0.28% -0.01% -0.06% 0.26-0.02% -0.07% 0.01% 1.00 Future Euribor 3M Settembre 2014 0.80 0.60 0.00 Price Variation 21-feb-14 31-dic-13 30-set-13 31-gen-14 0.25-0.08% -0.18% 0.02% Dopo il taglio dei tassi d interesse avvenuto a novembre, il Presidente della BCE nel corso della riunione di gennaio ha mantenuto i tassi invariati, confermando il tasso di interesse di rifinanziamento al minimo storico, pari allo 0,25%, il tasso di rifinanziamento marginale allo 0,75% e il tasso di interesse sui depositi detenuti dalle banche presso la BCE allo 0%, ribadendo che il tasso di riferimento rimarrà al livello attuale o ad un livello più basso per un lungo periodo di tempo, e dichiarando la possibilità di nuove decise azioni di politica monetaria accomodante se necessarie, specialmente volte a combattere una eventuale spirale deflazionistica. Il tasso Euribor a tre mesi è rimasto invariato nel corso delle ultime settimane e si colloca attualmente ad un livello dello 0,29%. Il tasso EONIA è invece leggermente aumentato rispetto al livello osservato lo scorso mese, posizionandosi su un livello relativamente più alto, pari allo 0,18%. I contratti future sull Euribor a tre mesi in scadenza a marzo e settembre 2014 offrono attualmente un rendimento implicito pari a circa venti centesimi, subendo una lieve riduzione rispetto ai livelli dello scorso mese.

Market Monitor Fondi di Fondaco Fondaco Euro Cash Fondaco Euro Gov Beta 125 Fondaco World Gov Active Beta 123.00 122.00 142 140 138 120 115 121.00 136 134 110 120.00 132 105 Price Performance Price Performance Price Performance 123.09 0.47% 0.75% 0.09% 142.29 2.45% 3.60% 0.25% 106.58 0.78% -2.27% -0.18% 108 Fondaco Global Opportunities 102.30 Fondaco Lux Euro Cash 110 Fondaco Lux Asia Maximum Bond 108 106 106 104 102.25 104 102 100 102 98 100 102.20 96 94 Price Performance Price Performance Price Performance 104.59 1.08% 1.90% 0.76% 102.25 0.01% 0.01% 0.00% 94.48 % -1.93% -0.49% Da inizio anno tutti i fondi di Fondaco hanno ottenuto un risultato positivo. Da inizio mese invece soltanto il Fondaco Euro Cash, il Fondaco Global Opportunities ed il Fondaco Euro Gov Beta hanno ottenuto rendimenti positivi. Il valore della quota del fondo monetario lussemburghese, coerentemente con le caratteristiche del fondo, è rimasto invece stabile. Con riferimento ai fondi obbligazionari governativi, il fondo governativo Fondaco Euro Gov Beta ha ottenuto la miglior performance, con un rendimento dello 0,25% da inizio mese, confermando il trend crescente già osservato nei mesi passati, seguito dai fondi Fondaco World Gov Active Beta e Fondaco Lux Asia Max, i quali hanno invece sofferto nel corso degli ultimi mesi, ottenendo da inizio mese un rendimento negativo rispettivamente pari a -0,18% e -0,49%. Il fondo Fondaco Global Opportunities è cresciuto di settantasei centesimi nel corso dell ultimo mese, confermando il trend positivo degli ultimi mesi.

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