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Quadro generale Le ultime settimane sono state caratterizzate da un evidente movimento di avversione al rischio, determinato in particolare dalle strategie delle Banche Centrali: i mercati hanno repentinamente iniziato a scontare, a partire dall inizio di maggio, la fine di politiche monetarie ultra - accomodanti e di tassi di interesse prossimi a zero; in particolare, la volatilità è stata alimentata dall annuncio da parte della Federal Reserve, nel bollettino di maggio, di un possibile cambiamento della terza fase di quantitative easing, ovvero di una riduzione prossima degli acquisti mensili di titoli, tra buoni del Tesoro e titoli garantiti da ipoteca, rispetto agli ottantacinque miliardi attuali, che verrà stabilita in base alla dinamica del quadro macroeconomico e soprattutto, al miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro; un eventuale inversione di rotta della FED sarà destinata a condizionare l azione delle maggiori Banche Centrali. Benché il presidente Bernanke abbia dichiarato che il tapering della FED non comporti una stretta monetaria e che il tasso di interesse ufficiale dovrebbe rimanere prossimo a zero fino al 2015, le tempistiche e il ritmo di riduzione degli acquisti, non ancora chiari, e le prospettive di una riduzione della liquidità sul mercato, hanno alimentato la volatilità del mercato; inoltre, in occasione della riunione della FOMC di metà giugno, contrariamente alle attese, la FED ha annunciato che la riduzione dell acquisto di titoli potrà avvenire già entro fine anno e il programma di quantitative easing dovrebbe terminare entro metà del 2014, poiché il quadro macroeconomico è in miglioramento e in linea con una riduzione del tasso di disoccupazione intorno al 7% entro la metà dell anno prossimo. Le decisioni della FED saranno in ogni caso strettamente correlate alla dinamica della ripresa. Negli Stati Uniti, la volatilità si è riflessa in particolare nella dinamica dei tassi di interesse, sulle scadenze comprese tra due e dieci anni, con un aumento tuttavia moderato, e nella dinamica del dollaro; inoltre, la correzione del mercato azionario è stata contenuta, poiché le quotazioni continuano a riflettere fondamentali solidi e i segnali incoraggianti dell economia statunitense. Nei paesi emergenti, la reazione è stata invece violenta e l intera area ha subito un deflusso di capitali significativo, condizionando il movimento dei tassi, delle valute e degli indici azionari: il ridimensionamento del programma di acquisti della FED, oltre a drenare liquidità dal mercato, potrebbe produrre un graduale rialzo dei tassi negli Stati Uniti e un conseguente rafforzamento del dollaro, provocando un deprezzamento delle valute dei mercati emergenti, con un potenziale effetto inflazionistico. Anche la riduzione delle stime di crescita, in particolare nei paesi asiatici, ha penalizzato la dinamica del mercato nell intera area. Il rallentamento della crescita dei paesi sviluppati, osservata in particolare nell ultimo anno, ha contribuito a mettere in crisi i modelli di sviluppo basati su investimenti e spesa pubblica. L esempio più rappresentativo è quello cinese, dove per molti anni politiche monetarie espansive e indebitamento pubblico hanno finanziato investimenti strutturali, stimolato la produzione e i consumi, alimentando un circolo virtuoso. Il crollo delle esportazioni ha però messo in evidenza la debolezza di un modello di crescita fortemente dipendente dalla domanda estera. In Giappone, la volatilità è stata molto elevata a causa di fattori esogeni, ma anche di decisioni di politica monetaria e fiscale. Nonostante l ingente piano di acquisti mensili di titoli, pari a circa settanta miliardi di dollari, le recenti dichiarazioni del Governatore Kuroda riguardo all incapacità delle banche centrali di controllare pienamente i tassi di interesse a lungo termine hanno provocato un evidente incremento dei rendimenti delle obbligazioni a dieci anni; d altra parte, l Abenomics, ovvero la strategia di crescita intrapresa a partire da fine 2012 e, in particolare, le decisioni adottate materia fiscale dal Primo Ministro Abe, sono state ritenute insufficienti per stimolare l economia nipponica. Il governo giapponese ha soprattutto posticipato la riduzione della pressione fiscale sulle persone fisiche e sulle imprese.

Di conseguenza, a partire dalla seconda metà di maggio, lo yen ha subito un apprezzamento significativo nei confronti delle principali valute internazionali, causando un crollo delle quotazioni azionarie. Anche l area dell Euro è stata condizionata dalla dinamica del mercato statunitense: la pressione al rialzo sui tassi di interesse è stata evidente, sia nei paesi core, sia nei paesi periferici; l incremento dei rendimenti lungo tutta la curva è stato significativo in Francia e Belgio, ma anche in Germania, dove il tasso a dieci anni si è riportato sopra la soglia dell 1,5%; anche i tassi a breve termine hanno subito un incremento moderato nel corso del mese: la dinamica del mercato monetario è stata anche influenzata dall orientamento della Banca Centrale Europea, che ha deciso di mantenere i tassi invariati, alla luce della graduale stabilizzazione del quadro macroeconomico e di una revisione leggermente al rialzo delle stime di crescita per il 2014 (da 1% a 1,1%) e ha ridotto le aspettative riguardo all eventualità di rendere negativo il tasso di interesse sui depositi overnight, a seguito delle critiche, espresse anche pubblicamente, da alcuni membri del board. Il mercato azionario europeo è stato condizionato dal movimento di avversione al rischio ed è stato ulteriormente penalizzato da una debolezza strutturale e valutazioni decisamente sfavorevoli in valore assoluto. Il quadro macroeconomico rimane in ogni caso debole e condizionato dalla severa recessione in atto nei paesi periferici, ma l evoluzione della crescita in Germania sarà importante nel determinare l andamento dell area Euro: oltre alla debolezza della domanda interna, una dinamica delle esportazioni negativa, come già osservato nel primo trimestre dell anno, potrebbe rallentare la ripresa economica. Le prospettive di crescita economica sono positive a livello globale ma moderate, gravate soprattutto dalla crisi europea, mentre l inflazione appare sostanzialmente ancora in diminuzione in tutte le principali economie sviluppate, riflettendo il calo dei prezzi delle materie prime, mentre la componente core rimane stabile. I movimenti delle ultime settimane hanno però evidenziato che le aspettative riguardo alle decisioni di politica monetarie e le effettive azioni messe in atto saranno destinate a condizionare in maniera significativa le dinamiche dei prossimi mesi: negli ultimi anni, le maggiori Banche Centrali hanno espanso i loro bilanci e immesso un ingente liquidità sul mercato tramite acquisti di titoli, che detengono per oltre venti miliardi di dollari, influenzando i prezzi delle attività finanziarie e contribuendo a creare distorsioni e potenziali bolle finanziarie; un graduale allentamento monetario e il drenaggio della liquidità avranno conseguenze inevitabili sui mercati.

Macroeconomic Data Euro Area Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 6-giu EC BCE Annuncio tassi GIU 0,50% 0,50% 0,50% 10-giu EC Produzione industriale area Euro m/m APR 0,0% 0,4% 1,0% 10-giu FR Produzione industriale m/m APR 0,3% 2,2% -0,9% 7-giu GE Produzione industriale m/m APR 0,0% 1,8% 1,2% 10-giu IT Produzione industriale m/m APR 0,0% -0,3% -0,8% 7-giu GE Esportazioni m/m APR 0,1% 1,9% 0,5% 24-mag GE Esportazioni t/t 1 TRIM -0,6% -1,8% -2,4% 6-giu GE Ordini di fabbrica APR -1,0% -2,3% 2,2% 31-mag GE Vendite al dettaglio m/m APR 0,2% -0,4% -0,3% 5-giu EC Vendite al dettaglio m/m APR -0,2% -0,5% -0,2% 23-mag IT Vendite al dettaglio m/m MAG -0,1% -0,3% -0,2% 20-giu IT Ordini Industriali m/m APR n.d. 0,6% 1,8% 31-mag IT Disoccupazione APR 11,60% 12,00% 11,5% 31-mag EC Disoccupazione APR 12,2% 12,2% 12,1% In Europa, prosegue la fase recessiva, che sarà destinata a durare per tutto il 2013; difficilmente, infatti, l area dell Euro potrà tornare a crescere nel corso dell anno: se, da un lato, la contrazione della capacità produttiva e l elevata persistente disoccupazione rappresentano un costo sociale difficilmente sostenibile nel medio periodo per i paesi periferici, dall altro lato, sui paesi più solidi pesa il crollo della domanda sia in Europa, sia da parte dei paesi emergenti, in particolare nel caso della Germania, e le riforme politiche e fiscali restrittive, come nel caso della Francia; il contributo dei paesi core continua quindi a non essere sufficiente a compensare la dinamica negativa dei paesi periferici. A livello aggregato, la riduzione del potere d acquisto delle famiglie continua a ripercuotersi sulle vendite al dettaglio, che si sono ridotte (-0,4%) anche nel mese di aprile, contrariamente alle attese, mentre la produzione industriale è cresciuta per il terzo mese consecutivo (+0,4%), trainata in particolare dall economia tedesca e da quella francese;permane la debolezza del mercato del lavoro: la disoccupazione dell intera area ha segnato i nuovi massimi storici e si attesta al 12,2%. In Germania, le rilevazioni macroeconomiche hanno offerto segnali contrastanti: l economia tedesca rimane relativamente più solida sul fronte della produzione, con una crescita della produzione industriale dell 1,8% ad aprile, ma una riduzione degli ordini di fabbrica del 2,3%, e rimane debole sul fronte della domanda interna; le vendite al dettaglio sono diminuite rispetto a marzo(-0,4%), in misura superiore alle attese e, nonostante la crescita pari all 1,9% ad aprile, le esportazioni sono calate complessivamente dell 1,8% nel primo trimestre dell anno.

In Italia, le rilevazioni macroeconomiche confermano il deterioramento dell economia reale: nel mese di aprile, le vendite al dettaglio sono calate dello 0,3% e la produzione industriale è nuovamente scesa (-0,3%), benché arrivi un segnale positivo dalla crescita, per il secondo mese consecutivo, degli ordini industriali (+0,6% rispetto a marzo); inoltre, le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente peggiorate la disoccupazione è aumentata in maniera evidente, attestandosi al 12%. La parziale stabilizzazione del contesto macroeconomico attuale, le rilevazioni positive dell indice PMI nel mese di maggio, la revisione leggermente al rialzo delle stime di crescita per il 2014 e l assenza di pressioni inflazionistiche hanno indotto la BCE a lasciare invariato il tasso di interesse ufficiale allo 0,5% e a ridurre le possibilità di tassi di interesse overnight negativi, almeno nell immediato. La situazione dell area Euro rimane in ogni caso negativa nel breve termine e le prospettive sono quelle di un ulteriore recessione nei pesi periferici e di una crescita molto contenuta delle economie più forti, con una crescente incertezza relativamente all evoluzione della situazione in Francia.

Macroeconomic Data United States Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 31-mag US Reddito personale APR 0,1% 0,0% 0,2% 13-giu US Vendite al dettaglio MAG 0,4% 0,6% 0,1% 7-giu US Variazione salari non agricoli MAG 163k 175k 165k 7-giu US Disoccupazione MAG 7,5% 7,6% 7,5% 5-giu US Ordini di fabbrica APR 1,5% 1,0% -4,0% 24-mag US Ordini di beni durevoli APR 1,5% 3,3% -5,7% 18-giu US Indice dei prezzi al consumo m/m MAG 0,2% 0,1% -0,4% 18-giu US CORE CPI m/m MAG 0,2% 0,2% 0,1% 18-giu US Indice dei prezzi al consumo a/a MAG 1,4% 1,4% 1,1% 18-giu US CORE CPI a/a MAG 1,7% 1,7% 1,7% 14-giu US Produzione industriale MAG 0,2% 0,0% -0,5% Negli Stati Uniti, prosegue il graduale consolidamento della ripresa in atto, nonostante le misure di riduzione della spesa pubblica abbiano pesato più del previsto sull andamento degli investimenti statali e sull attività delle imprese, in particolare nel primo trimestre dell anno; i consumi continuano ad aumentare in maniera stabile, sostenendo la crescita, e le condizioni del mercato del lavoro mostrano segnali ulteriori di miglioramento. Nel mese di aprile, il reddito personale è rimasto invariato, mentre le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,6%, in misura leggermente superiore alle attese. Il mese di maggio è stato relativamente positivo per la dinamica del mercato del lavoro: dopo il calo di aprile, il tasso di disoccupazione è tornato al 7,6%, mentre la variazione dei salari è stato positiva e sensibilmente superiore alle aspettative, a supporto del graduale consolidamento, benché ancora distante però dall obiettivo dichiarato della Federal Reserve. I dati relativi all economia reale hanno offerto, invece, segnali più contrastanti: la produzione industriale è rimasta invariata ad aprile, gli ordini di fabbrica sono aumentati dell 1%, ma in misura inferiore alle attese, mentre gli ordini industriali, dopo il calo evidente di marzo, sono cresciuti del 3,3%. La crescita dei prezzi al consumo nel mese di maggio, pari allo 0,1% su base mensile e all 1,4% su dodici mesi, è stata determinata dalla dinamica dei prezzi delle materie prime, e solo parzialmente dal leggero incremento della componente core (+0,2%), con una crescita dell 1,7% su base annua. Nonostante l atteso rallentamento nella prima parte dell anno, le prospettive per l economia statunitense rimangono positive nel medio periodo, grazie alla maggiore solidità dei consumi, al contributo sempre positivo del mercato del lavoro e alla ripresa di quello immobiliare; tuttavia, gli effetti presumibilmente negativi della stretta fiscale in atto e della riduzione della spesa pubblica la riduzione del sostegno della FED, previsto già entro la fine dell anno, possono rappresentare elementi di debolezza.

Market Monitor Equity Indices DJ EuroStoxx S&P 500 MSCI World (Euro) 290 280 270 260 250 240 230 220 210 200 3050 2950 2850 2750 2650 2550 2450 2350 2250 2150 2050 160 155 150 145 140 135 130 125 120 115 110 Price Performance Price Performance Price Performance 272 4,43% 2,37% -2,33% 2.907 16,08% 4,95% 0,61% 146 10,28% -0,30% -2,49% 19150 18150 17150 16150 15150 14150 13150 12150 11150 FTSE MIB 1750 1650 1550 1450 1350 1250 1150 1050 950 850 Topix 320 310 300 290 280 270 260 250 MSCI Emerging Mkt (Euro) Price Performance Price Performance Price Performance 16.194-0,49% 5,58% -5,93% 1.441 27,45% 4,93% -4,41% 273-9,19% -10,10% -7,58% I timori legati ad un probabile rallentamento del ritmo di acquisti di titoli da parte della FED hanno alimentato un generale aumento della volatilità sui mercati azionari: a partire dalla metà del mese di maggio i principali indici hanno subito una correzione, con un forte contrazione osservabile, in particolare, sui mercati emergenti e sul mercato giapponese. Il mercato statunitense continua a mostrare una maggior forza relativa, sostenuto dall attesa di una solida ripresa economica, giustificata dai nuovi dati positivi a livello macroeconomico, superiori alle attese, e da prospettive di miglioramento del mercato del lavoro; in Europa, invece, permane l incertezza in merito alla crescita economica, con indicatori macroeconomici che continuano a delineare un quadro di recessione per l anno in corso, con un ritorno alla crescita solo nel 2014. Dai massimi raggiunti a metà maggio, l indice rappresentativo dei mercati emergenti ha perso quasi il 12%, mentre l indice internazionale circa il 6%, in valore assoluto. Le perdite subite dal mercato europeo sono state più contenute, mentre i mercati dei paesi periferici sono stati maggiormente penalizzati: l indice europeo ha perso poco più di quattro punti percentuali, mentre l indice italiano FTSE MIB ha perso circa otto punti percentuali. Da inizio anno, Il mercato giapponese, dopo la forte crescita osservata a partire dal mese dello scorso novembre e sostenuta nei mesi successivi dalle nuove misure espansive di politica monetaria, ha registrato una violenta e repentina correzione, con una perdita complessiva prossima al 14% in valore assoluto. I guadagni da inizio anno per il mercato statunitense e per l indice mondiale rimangono, comunque, importanti, rispettivamente pari al 16% e al 10%; positivo ma di minore entità è il risultato ottenuto dal mercato europeo, pari al 4,50% circa, mentre è diventato negativo di circa mezzo punto percentuale il rendimento dell indice italiano. Il rendimento dell indice rappresentativo dei mercati emergenti è diventato negativo di oltre nove punti percentuali, mentre il rendimento dell indice nipponico è superiore al 27%.

Market Monitor Fixed Income Indices 200 Citigroup EGBI 560 Citigroup WGBI 270 JP Morgan GBI-EM 195 190 185 180 175 170 540 520 500 480 460 260 250 240 230 220 210 200 Price Performance Price Performance Price Performance 194 1,19% 0,81% -0,42% 488-3,63% -3,46% -0,16% 242-4,55% -6,92% -3,11% 160 Citigroup AGBI 155 150 145 140 135 130 Price Performance 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 143-4,46% -7,34% -4,26% Nel corso delle ultime settimane è tornata la volatilità sui titoli di stato e la performance è stata negativa per tutti gli indici rappresentativi dei diversi mercati. Il mercato europeo, a partire dai primi giorni di maggio, ha interrotto il trend positivo, perdendo complessivamente circa due punti percentuali dai valori massimi raggiunti nell anno; il suo rendimento da inizio anno rimane ancora positivo e pari a circa l %. L indice mondiale mostra un andamento relativamente più volatile e ha subito ulteriori perdite nel corso degli ultimi giorni; da inizio anno, il mercato governativo internazionale continua a mostrare maggior segni di debolezza, con un rendimento negativo prossimo ai quattro punti percentuali in valore assoluto. I timori di una stretta prematura della politica monetaria da parte della Fed e la conseguente riduzione della liquidità messa a diposizione sui mercati ha generato un forte sell-off sui titoli di stato dei paesi emergenti; sia l indice generale sia quello asiatico hanno subito perdite consistenti da metà maggio, rispettivamente pari a dieci e otto punti percentuali in valore assoluto, annullando i guadagni conseguiti precedentemente: infatti, i risultati da inizio anno sono diventati negativi, con perdite superiore ai quattro punti percentuali e mezzo in valore assoluto per entrambi gli indici.

Market Monitor Inflation Linked and Commodities Indices 235 230 225 220 215 210 BarCap World Inflation Linked Bond (HedEUR) 205 200 195 190 185 180 BarCap Euro Inflation Linked Bond 305 300 295 290 285 280 275 BarCap US Inflation Linked Bond (USD) 205 175 270 Price Performance Price Performance Price Performance 216-2,69% -4,36% -1,78% 195-2,38% -1,41% -1,54% 279-5,99% -5,53% -1,84% 310 300 290 280 270 260 DJUBS Commodities 115 110 105 100 95 90 85 80 WTI Crude Oil 1800 1700 1600 1500 1400 Golds 250 75 1300 Price Performance Price Performance Price Performance 263-5,94% -4,87% 0,10% 98 6,48% 0,29% 6,31% 1.385-17,31% -13,35% -0,19% Nel corso delle ultime settimane la dinamica delle obbligazioni indicizzate all inflazione è stata particolarmente negativa su tutti i mercati: da inizio maggio sia il mercato statunitense sia quello mondiale hanno subito una repentina correzione, prossima ai sei punti percentuali in valore assoluto, mentre la dinamica del mercato europeo è stata caratterizzata da un elevata volatilità, subendo una perdita complessiva prossima ai tre punti percentuali in valore assoluto; da inizio anno tutti gli indici hanno conseguito rendimenti negativi: la perdite dell indice statunitense è prossima al 6%, mentre sia quella dell indice mondiale sia quella dell indice europeo si attesta intorno al 2,50% in valore assoluto. La dinamica del mercato delle materie prime è stata parzialmente divergente nel corso delle ultime settimane: il prezzo del WTI Crude Oil, dopo esser sceso nel corso delle ultime settimane di maggio, è tornato a crescere nel mese di giugno, raggiungendo la soglie dei 98 dollari al barile; il prezzo dell oro, dopo il crollo osservato nei mesi di aprile e maggio, non ha subito particolari movimenti negli ultimi giorni, entrando in una fase laterale. Anche l indice generale di commodities non ha subito variazioni rilevanti: il comparto rimane debole, influenzato da prospettive incerte sulla crescita economica globale, sfavorita da un rallentamento in alcuni paesi emergenti e dalla recessione in Europa. Da inizio anno, solo l indice rappresentativo del petrolio ha ottenuto un rendimento positivo (+6,50%), mentre negativo è stato il risultato ottenuto sia dall indice generale (-5,94%) sia, in misura maggiore, da quello rappresentativo dell oro (- 17,30%).

Market Monitor German Interest Rates 0,25 GE 1YR 0,40 GE 2YRS GE 5YRS 0,20 0,30 0,15 0,10 0,05 0,20 0,10 0,80 0,60 0,00 0,00 0,40-0,05-0,10-0,15-0,10-0,20 0,20 0,00 Price Variation Price Variation Price Variation 0,05-0,08% 0,03% 0,04% 0,14 0,15% 0,16% 0,07% 0,55 0,25% 0,23% 0,06% GE 10YRS 2,90 GE 30YRS 2,20 2,70 2,00 2,50 1,80 1,60 1,40 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 Price Variation Price Variation 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 1,52 0,21% 0,23% 0,02% 2,39 0,21% 0,17% 0,02% Il mercato dei titoli di Stato tedeschi è stato interessato da un aumento dei tassi d interesse su tutta la curva: il livello dei tassi a uno e due anni è tornato positivo, offrendo rispettivamente cinque e quindici centesimi; i tassi a medio - lungo termine sono stati interessati dal movimento più importante, con i tassi quinquennali e decennali che offrono rispettivamente lo 0,55% e l 1,50, mentre più contenuto è stato il movimento sui titoli a lunghissima scadenza, con il titolo trentennali che offrono il 2,4%. Da inizio anno, le variazioni più evidenti hanno interessato le scadenze a medio e lungo termine, con una crescita dei tassi d interesse superiore a venti centesimi; il tasso ad un anno, invece, è l unico ad aver subito una riduzione, prossima a dieci centesimi in valore assoluto.

Market Monitor Italian Interest Rates 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 0,50 IT 1YR 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 0,50 IT 2YRS 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 IT 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,99-0,39% -0,25% 0,20% 1,72-0,26% -0,20% 0,28% 3,22-0,09% -0,31% 0,17% 7,50 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 IT 10YRS 7,50 7,00 6,50 6,00 5,50 5,00 4,50 IT 30YRS Price Variation Price Variation 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 4,27-0,23% -0,50% 0,11% 4,95-0,11% -0,31% 0,08% Il mercato dei titoli di Stato italiani è stato interessato da un aumento dei tassi d interesse su tutta la curva: rispetto ai livelli osservati lo scorso mese, i tassi sono cresciuti di circa cinquanta centesimi sulle scadenze a due e cinque anni, offrendo rispettivamente l 1,70% e il 3,22%, di circa quaranta centesimi sulle scadenze a dieci anni, superando la soglia del 4%, mentre sul tratto più breve e più lungo della curva il movimento è stato inferiore ma comunque importante, con un incremento di circa trenta centesimi per il tasso ad un anno, che sfiora ora l 1%, e di circa venti centesimi per il tasso a trent anni, il quale offre quasi cinque punti percentuali. Su tutte le scadenze i tassi risultano essere inferiori rispetto a quelli osservati all inizio dell anno, con un movimento più evidente sul segmento più corto della curva.

Market Monitor US Interest Rates 0,25 0,20 0,15 0,10 0,05 US 1YR 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 0,15 US 2YRS 1,40 0,80 0,60 0,40 US 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,11-0,03% -0,01% -0,02% 0,26 0,02% 0,02% -0,03% 1,06 0,34% 0,29% 0,04% 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 US 10YRS 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 US 30YRS Price Variation Price Variation 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 2,18 0,42% 0,33% 0,05% 3,35 0,40% 0,25% 0,07% Il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato statunitensi è rimasto invariato sulle scadenze a breve termine, mentre è aumentato sulle scadenze più lunghe: in particolare, rispetto ai livelli dello scorso mese, il tasso a dieci anni è cresciuto di oltre trenta centesimi, offendo il 2,20%, mentre i tassi a cinque e trent anni sono cresciuti di circa venti centesimi, con il tasso quinquennale che ha superato la soglia dell 1% e quello trentennale pari al 3,35%. Da inizio anno, il segmento medio-lungo della curva è stato interessato da un evidente aumento dei tassi d interesse, mentre sui titoli ad uno e due anni il livello dei tassi è rimasto pressoché invariato.

Market Monitor UK Interest Rates 0,55 0,45 0,35 0,25 0,15 0,05 UK 1YR 0,55 0,45 0,35 0,25 0,15 0,05 UK 2YRS 1,40 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 UK 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,35 0,01% 0,13% 0,02% 0,40 0,08% 0,20% 0,03% 1,19 0,33% 0,48% 0,27% 2,60 2,40 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 UK 10YRS 3,60 3,50 3,40 3,30 3,20 3,10 3,00 2,90 2,80 2,70 2,60 UK 30YRS Price Variation Price Variation 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 2,08 0,25% 0,31% 0,08% 3,41 0,31% 0,30% 0,15% Il mercato dei titoli di Stato del Regno Unito è stato interessato da un aumento dei tassi d interesse su tutte le scadenze, con un movimento più evidente sulle scadenze a medio-lungo termine, mentre più contenuto sulle scadenze più brevi; rispetto ai livelli osservati lo scorso mese, il tasso d interesse dei titoli quinquennali è cresciuto di circa quaranta centesimi ed è pari all %, mentre i tassi a dieci e trent anni sono cresciuti di circa venti centesimi, offrendo il primo il 2,10% e il secondo il 3,40%. I tassi a breve termine, invece, sono cresciuti mediamente di cinque centesimi, con tassi prossimi ai quaranta centesimi. Da inizio anno, il livello dei tassi d interesse sul tratto breve della curva è rimasto pressoché invariato, mentre movimenti importanti hanno interessato i titoli con scadenza superiore ai cinque anni, i cui tassi sono aumentati di circa trenta centesimi.

Market Monitor Japanese Interest Rates 0,14 0,12 0,10 0,08 0,06 0,04 0,02 JPY 1YR 0,16 0,14 0,12 0,10 0,08 0,06 0,04 0,02 JPY 2YRS 0,49 0,44 0,39 0,34 0,29 0,24 0,19 0,14 0,09 JPY 5YRS Price Variation Price Variation Price Variation 0,11 0,01% 0,04% -0,01% 0,13 0,03% 0,08% -0,02% 0,30 0,12% 0,16% -0,05% 1,10 0,90 0,80 0,70 0,60 0,50 0,40 JPY 10YRS 2,05 1,95 1,85 1,75 1,65 1,55 1,45 1,35 1,25 1,15 JPY 30YRS -0,05 Price Variation Price Variation 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 0,84 0,05% 0,29% -0,02% 1,80-0,18% 0,30% 0,05% I livelli dei tassi d interesse dei titoli giapponesi sono rimasti pressoché invariati rispetto a quelli osservati lo scorso mese, ad eccezione del tasso a cinque anni che è leggermente diminuito: il tasso dei titoli ad uno e due anni è pari a circa dieci centesimi, quello dei titolo quinquennali è sceso a trenta centesimi, mentre il tasso dei titoli decennali e trentennali è pari, rispettivamente, allo 0,84% e all 1,80%. Da inizio anno, i rendimenti sono rimasti sostanzialmente stabili sulle scadenze a breve termine e sui titoli decennali; sul segmento più lungo della curva i livelli dei tassi d interesse sono diminuiti di venti centesimi mentre sui titoli con scadenza a cinque anni sono aumentati di circa dieci centesimi.

Market Monitor Euro vs Currencies 1,40 1,35 1,30 1,25 1,15 USD 0,89 0,87 0,85 0,83 0,81 0,79 0,77 GBP 138 133 128 123 118 113 108 103 98 93 JPY Price Performance Price Performance Price Performance 1,33 1,02% 4,00% 2,78% 0,85 4,54% 0,69% -0,63% 126,60 10,74% 4,82% -3,25% 1,27 1,26 1,25 1,24 1,23 1,22 1,21 1,19 CHF Price Performance 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 1,23 2,26% 1,48% -0,78% Nel corso delle ultime settimane l Euro si è deprezzato nei confronti dello Yen giapponese di circa tre punti percentuali, mentre è tornato ad apprezzarsi nei confronti del dollaro statunitense, con il cambio euro-dollaro che ha superato la soglia dell 1,30. Più contenuti sono stati, invece, i movimenti osservati sulla sterlina inglese e sul franco svizzero nel corso delle ultime settimane: entrambe le valute si posizionano sugli stessi livelli osservati lo scorso mese. Da inizio anno, tuttavia, l Euro si è apprezzato nei confronti di tutte le valute. In particolare, l apprezzamento più significativo è stato nei confronti dello Yen giapponese, prossimo all 11%; l indebolimento della valuta nipponica è da imputarsi al perseguimento da parte della BoJ di misure di politica monetaria espansiva al fine di raggiungere un target di inflazione al 2%. La sterlina inglese si è deprezzata di oltre quattro punti percentuali e mezzo, mentre meno evidenti sono stati i movimenti nei confronti della valuta svizzera e statunitense.

Market Monitor Money Market 1,54 Euribor 3 Month 0,74 EONIA Future Euribor 3M Settembre 2013 1,34 1,14 0,94 0,74 0,54 0,34 0,64 0,54 0,44 0,34 0,24 0,14 0,80 0,60 0,40 0,20 0,14 0,04 0,00 Price Variation Price Variation Price Variation 0,21 0,02% 0,00% 0,01% 0,08-0,05% -0,03% -0,03% 0,24 0,04% -0,06% 0,04% Future Euribor 3M Dicembre 2013 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 Price Variation 17-giu-13 31-dic-12 29-mar-13 31-mag-13 0,27 0,04% -0,07% 0,03% Dopo il taglio dei tassi d interesse deciso nella riunione di maggio, il Presidente della BCE nel corso della riunione di giugno ha mantenuto i tassi invariati, confermando il tasso di interesse di rifinanziamento al minimo storico dello 0,50% e il tasso di interesse sui depositi detenuti dalle banche presso la BCE allo 0% e ha annunciato che la politica monetaria resterà, comunque, accomodante per tutto il tempo necessario. Il tasso Euribor a tre mesi, dopo esser sceso repentinamente in seguito alle decisioni prese a luglio 2012 dalla BCE, è ancora diminuito gradualmente nelle settimane successive; dopo aver raggiunto i valori minimi, pari allo 0,18% a dicembre 2012, il tasso è poi leggermente aumentato, collocandosi attualmente ad un livello dello 0,21%, rimanendo invariato rispetto allo scorso mese. Il tasso EONIA, dopo la caduta subita all inizio di luglio, si è stabilizzato su un livello relativamente più basso, pari allo 0,08%, rimanendo anch esso di fatto invariato rispetto al livello osservato lo scorso mese. I contratti future sull Euribor a tre mesi in scadenza a settembre e dicembre 2013 offrono attualmente entrambi un rendimento implicito pari mediamente a venticinque centesimi, subendo una lieve incremento rispetto allo scorso mese.

Market Monitor Fondi di Fondaco Market Monitor - Fondaco Funds 122,00 12 120,00 119,00 Fondaco Euro Cash 145 140 135 Fondaco Euro Gov Beta 125 120 Fondaco World Gov Active Beta 118,00 130 115 117,00 125 116,00 120 110 Price Performance Price Performance Price Performance 121,82 0,66% 0,12% -0,01% 137,62 1,15% 0,86% -0,44% 112,55-4,42% -5,05% -1,18% Fondaco Global Opportunities Fondaco Lux Euro Cash Fondaco Lux Asia Maximum Bond 107 106 105 104 103 102 101 100 99 98 97 102,50 102,00 101,50 110 108 106 104 102 100 98 Price Performance Price Performance Price Performance 103,41-1,24% -2,62% -1,30% 102,23-0,04% -0,02% -0,01% 101,82-1,95% -5,60% -3,24% Il fondo monetario italiano Fondaco Euro Cash è rimasto stabile nel corso delle ultime settimane, alla luce del livello estremamente contenuto dei tassi d interesse sulle diverse scadenze, ottenendo da inizio anno un rendimento positivo pari a sessantasei centesimi; il valore della quota del fondo monetario lussemburghese, coerentemente con le caratteristiche del fondo, è rimasto stabile nel corso delle ultime settimane, subendo una variazione negativa pari a quattro centesimi in valore assoluto da inizio anno, in linea con il mercato di riferimento. Il fondo obbligazionario governativo europeo Fondaco Euro GovBeta, dopo aver raggiunto i livelli massimi da inizio anno nei primi giorni di maggio, ha subito una correzione nei giorni successivi di circa due punti percentuali: il suo risultato da inizio anno rimane positivo e pari all 1,15%. Il fondo obbligazionario governativo internazionale Fondaco World GovActive Beta, dopo aver toccato i massimi da inizio anno nei primi giorni di maggio, ha subito una violenta e repentina contrazione nei giorni successivi, perdendo oltre cinque punti percentuali e annullando i guadagni conseguiti precedentemente: il suo rendimento da inizio anno, infatti, è negativo di oltre quattro punti percentuali. Anche il fondo Fondaco Lux Asia Max ha subito una forte correzione nel corso degli ultimi giorni: dopo i massimi raggiunti a metà maggio, il fondo ha perso oltre cinque punti percentuali e mezzo; il suo rendimento da inizio anno è diventato negativo di quasi due punti percentuali in valore assoluto. Il valore della quota del fondo Fondaco Global Opportunities è scesa di quasi tre punti percentuali dai livelli massimi raggiunti ad inizio maggio, ottenendo un rendimento negativo da inizio anno di oltre un punto percentuale.

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