Strategie e politiche aziendali Corso di Laurea Magistrale in: Lingue moderne e comunicazione interculturale (LM-38), 6 cfu, 30 ore Servizio sociale e politiche sociali (LM-87), 6 cfu, 30 ore Dott. Federico Rotondo PhD. frotondo@uniss.it
Corso di Strategie e politiche aziendali GIORNO ORA AULA Lunedì 13.00-14.30 MAMELI Martedì 10.00-11.30 MAMELI Programma L'economia aziendale e il management; i concetti di strategia e politica aziendale; il soggetto economico; imprenditorialità e managerialità; la pianificazione strategica; le teorie dell apprendimento; la segmentazione strategica e l analisi di portafoglio; la Scuola del posizionamento; l OSF e la formula imprenditoriale; la Resource-based view (RBV); le strategie per obiettivi e per livelli (corporate, azienda, ASA); l evoluzione dei paradigmi strategici; la riconfigurazione dei sistemi del valore
Testi di riferimento e materiale didattico Bertini U., Scritti di politica aziendale, Torino, Giappichelli, 1995 (Capitoli 1 e 2, da pag. 12 a pag. 47). - Invernizzi G., Strategia aziendale e vantaggio competitivo, Milano, McGraw-Hill, 2008 (Parte prima, ad esclusione del capitolo 3 e del capitolo 7; Parte seconda, ad esclusione del capitolo 10). - Letture di approfondimento in formato cartaceo. - Materiale didattico a disposizione sulla piattaforma di ateneo e in formato cartaceo.
Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali Dumas L economia aziendale, la strategia e la politica aziendale Dott. Federico Rotondo frotondo@uniss.it Strategie e politiche aziendali: lezione n. 1
Economia Aziendale: scienza dell amministrazione economica delle aziende) OGGETTO DI STUDIO Scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazioni di vita delle aziende Gino Zappa (1926/1927) AZIENDA
L azienda è un sistema SOCIALE: oltre ad essere creata nell ambito di organizzazioni sociali, diviene funzionante in rapporto all attività svolta dall elemento umano. TELEOLOGICO: ossia finalizzato, mirante ad uno scopo (l equilibrio economico durevole). Perciò adatta costantemente i propri comportamenti al raggiungimento di tale scopo, subordinatamente ai vincoli imposti dalla legge, dall etica, dalle capacità di chi la guida. APERTO: vive di un inter-scambio continuo con l ambiente che la circonda. DINAMICO: in quanto inserita in un più vasto e instabile sistema, quello del mondo economico-sociale, si trova a fronteggiare una serie di forze interne ed esterne. SUDDIVISO IN SUB-SISTEMI: al suo interno sono individuabili dei sotto-insiemi di elementi funzionalmente connessi.
Alcuni concetti fondamentali L azienda è un fenomeno universale Può essere considerata un sistema artificiale di elementi Il principio che permette di affermare una teoria sull azienda è il principio di economicità.
Gli studi di management e di strategia A partire dagli anni 60, anche nel nostro Paese vengono importati modelli e concezioni della scuola manageriale anglossassone. Si sviluppano inoltre gli studi funzionali (finanza, marketing, produzione, sistemi informativi, controllo di gestione, etc.) ed in seguito gli studi di strategia. Accanto all approccio teorico-conoscitivo proprio dell economia aziendale (ricerca di leggi o principi inerenti alle aziende con una metodologia induttiva/deduttiva), si sviluppa così quello normativo (ricerca di precetti e norme per orientare i comportamenti di chi guida le aziende) che è alla base dell azione manageriale.
Gli studi di strategia Nel secondo dopoguerra, negli studiosi di management delle business school anglosassoni cresce la consapevolezza che è l azienda a intraprendere le vie del successo, individuando la migliore interazione con l ambiente di riferimento. L approccio strategico, in particolare, appare più adatto ad interpretare le differenze riscontrabili nella struttura e nei comportamenti delle diverse aziende. La dinamica aziendale, infatti, e di conseguenza i risultati raggiunti, sono determinati prevalentemente dalle decisioni strategiche prese dall azienda. (Drucker, Chandler, Andrews, Ansoff, Hofer, Schendel)
Tappe storiche significative: 1954 Drucker propone il concetto di decisione strategica 1955 Presso l Harvard Business School si tiene il primo convegno di strategia aziendale 1965 Ansoff pubblica Corporate Strategy 1965 Prima edizione del testo Business Policy: text and cases della Harvard Business School (Learned; Andrews; Christensen) 1970 Prima rivista di strategia: Journal of Business Policy
Anni Sessanta-Settanta ANSOFF SCHENDEL I fini e gli obiettivi di fondo sono dati. La STRATEGIA rappresenta i MODI attraverso i quali l azienda utilizza le risorse ed interagisce con l ambiente per raggiungere fini dati CHANDLER ANDREWS La STRATEGIA comprende sia i FINI sia i MODI per realizzarli I due concetti riflettono modi diversi di concepire il governo aziendale, ed il graduale cambiamento in corso del contesto socio-economico.
CONCETTO RISTRETTO DI STRATEGIA CONCETTO ESTESO DI STRATEGIA I due concetti implicano due concezioni del sistema di decisioni A livello più elevato del SISTEMA DELLE DECISIONI si collocano le scelte sui fini e a queste debbono sottostare le scelte inerenti alle modalità per perseguire i fini ES. il campo di attività, le competenze distintive da sviluppare, etc. I fini e le modalità per perseguirli non possono essere identificati separatamente. La STRATEGIA è pertanto l insieme dei fini fondamentali perseguiti dall azienda e delle politiche realizzate per conseguire tali fini DECISIONI SUI FINI VISIONE DI FONDO DECISIONI STRATEGICHE = come utilizzare le risorse per raggiungere i fini dati DECISIONI STRATEGICHE = quali fini perseguire e attraverso quali modalità
Azienda come SISTEMA UMANO AZIENDA COME FENOMENO OGGETTIVO AZIENDA COME FENOMENO SOGGETTIVO Sistema di FORZE Finalità: sopravvivenza Condizione: equilibrio economico durevole
Il rapporto azienda-ambiente è alla base del concetto di strategia aziendale, che coincide, in prima approssimazione, con il modello di interazione con l ambiente scelto per perseguire una determinata idea di successo La gestione strategica, in tal senso, si estrinseca nell attività, svolta dal soggetto economico, di continuo bilanciamento delle forze interne ed esterne La strategia ha una duplice dimensione: - INTERNA: relativa ai valori, principi e assunti che ne forgiano l identità PARTE INVISIBILE STRATEGIA COME PROSPETTIVA - ESTERNA: relativa al modello operativo ed organizzativo con cui tali valori vengono tradotti sul campo PARTE VISIBILE STRATEGIA COME POSIZIONAMENTO MODELLO COMPORTAMENTALE
Sono state formulate tante, e diverse, definizioni. Mintzberg ha raccolto le più significative nel modello delle quattro P : STRATEGIA come PIANO (plan) MODELLO (pattern) POSIZIONE (position) PROSPETTIVA (prospective)
È un insieme di attività predisposte consapevolmente, un pensiero che anticipa l azione, una guida per affrontare la situazione La strategia possiede due caratteristiche fondamentali: 1. Viene delineata in anticipo rispetto all azione. 2. Viene sviluppata consciamente, razionalmente per raggiungere un obiettivo determinato Limite = idea ingegneristica dell azienda
È uno schema da seguire mediante una serie di azioni. È una coerenza dei comportamenti, più o meno consapevole LA STRATEGIA VIENE DEFINITA, IN MODO IMPLICITO, COME UN MODELLO DI AZIONI Tale concetto trova scarso riconoscimento in ambito accademico
È la collocazione dell azienda nel territorio. Essa esprime il legame tra l azienda ed il suo ambiente LA STRATEGIA RAFFIGURA LA FORZA MEDIATRICE TRA CONTESTO INTERNO E CONTESTO ESTERNO Questa accezione può essere compatibile con quelle precedenti
È una percezione radicata del mondo che definisce un orientamento strategico di fondo. Si parla anche di carattere dell organizzazione, poiché comprende i tratti profondamente radicati nella realtà di una azienda A TALE CONCETTO SI RICOLLEGANO UNA SERIE DI TERMINI NON SEMPRE COINCIDENTI: Visione dell impresa Missione aziendale Paradigma strategico Sistema delle idee dominanti Cultura aziendale DNA aziendale
Per Saloner e gli altri Autori della Graduate School of Business una strategia competitiva di successo deve: Comprendere un insieme di obiettivi a lungo termine Definire l ambito competitivo dell impresa Dichiarare che tipo di vantaggio competitivo intende raggiungere e mantenere Presentare la logica mediante la quale riuscirà a raggiungerlo
Le decisioni strategiche Sono importanti Implicano un significativo impiego di risorse Tengono conto dei rapporti di causa-effetto di lungo periodo Sono sistemiche DIVERSAMENTE, VENGONO DEFINITE TATTICHE
I due concetti si trovano agli estremi di un continuum: Le scelte e le azioni strategiche si distinguono per l importanza e gli effetti, e riguardano gli architravi portanti del sistema d impresa. Le scelte tattiche si riferiscono agli aspetti di gestione operativa. L insieme delle decisioni ed azioni tattiche rappresenta uno degli strumenti fondamentali attraverso cui si realizza la strategia. Nella vita aziendale, spesso, le due categorie si fondono e risulta difficile segnarne i confini.
Inizialmente veniva chiamato politica l intero campo del general management, all interno del quale si collocavano le strategie. Dagli anni 70 le politiche aziendali si intendono facenti parte del più ampio concetto di strategia. Se la STRATEGIA è la ricerca del punto di equilibrio simultaneo dei diversi elementi, le POLITICHE sono indirizzate a trovare un bilanciamento con riferimento a specifici mercati ed interlocutori (politica commerciale, finanziaria, di approvvigionamento, del personale, etc.), seguendo le indicazioni strategiche generali.
La politica aziendale È il prodotto dell azione di governo: è riconducibile al coordinato sistema di decisioni/operazioni che dà attuazione al sistema aziendale delle idee. Il sistema di decisioni/operazioni investe l azienda in ogni sua parte, disegnando percorsi operativi e offrendo soluzioni originali ai processi gestionali. Disegna il corso della gestione e, pertanto, costituisce il principale riferimento storico della vita aziendale.
In sintesi Il concetto di strategia non è univoco, ma si lega al contesto spazio-temporale in cui è stato elaborato. La strategia affonda le radici nel sistema di valori e idee su cui si forma la personalità dell azienda, e si traduce in un concreto modello organizzativo e operativo. Non un qualsiasi modello di interazione scelto per rapportarsi con l ambiente è strategia. La strategia mira a riconoscere e valorizzare le specificità dell azienda, ossia gli elementi che la distinguono dai concorrenti, e che possono condurla al successo. Non tutte le decisioni sono strategiche: solo quelle che appaiono decisive, nel lungo periodo, per migliorare l economicità aziendale.
Tendenze attuali Difficoltà a tracciare il confine tra gestione strategica e gestione operativa Difficoltà ad individuare gli attori competitivi e sociali in base a comportamenti tradizionali