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Metastasi linfonodale al cavo ascellare da cancro occulto della mammella Poster No. PS-17/16 Tipo EPOSTER SCIENTIFICO Sezione SENOLOGIA Autori CURRENTI MELANIA - TAORMINA (ME), PENNISI ORAZIO, DONIA ANNALISA, CANNONE CINZIA, LEONARDI GIUSEPPE, ROMEO PLACIDO Scopo: Riportare la nostra esperienza in un caso di metastasi linfonodale ascellare esclusiva da tumore occulto della mammella facendo riferimento alle più recenti le linee guida per la diagnosi e il trattamento Materiali e metodi: Donna di 46anni giunge alla nostra osservazione per effettuare una RM,indicazione supportata dall'elevato rischio genetico-familiare; gli esami di I livello, eseguiti altrove, presentano esiti negativi. All'esame obiettivo tuttavia si apprezza un nodulo molle, mobile alla palpazione e non dolente nell'ascella di destra. Assenza di altri noduli palpabili a carico del cavo ascellare controlaterale, delle mammelle e delle regioni sovraclaveari. Nessun segno di retrazione dei capezzoli o alterazioni cutanee. La RM con mdcv non documenta aree di impregnazione patologica in entrambe le mammelle ; conferma invece la presenza del nodulo ascellare, con aspetto rotondeggiante ed enhancement omogeneo, compatibile con localizzazione linfonodale, in assenza di lesione primitiva. Il reperto rilevato, secondo la classificazione Birads, stabilita dall'american College of Radiology, orienta verso la categoria di tipo 4 ( alterazioni sospette o indeterminate). Eseguiamo per completezza diagnostica ecografia, mammografia e agobiopsia del nodulo Risultati: La mammografia e l'ecografia confermano la presenza in ascella del nodulo sospetto che si presenta come opacità iperdensa nel primo caso e come nodulo ipoecogeno con pattern vascolare periferico nel secondo, ponendo cosi l'indicazione all'agobiopsia. L'istologia tipizza il nodulo come metastasi linfonodale da carcinoma con pattern di tipo solido-cordonale, con positività alla CK 7, alla CK 19 e alla mammoglobina. L'iter diagnostico prosegue con la TC total body (con esito negativo) e PET, che identifica un accumulo patologico solo in sede ascellare destra. Si procede con la linfadenectomia con estensione al quadrante supero-esterno; l'anatomia patologica conferma la metastasi da carcinoma scarsamente differenziato, immunofenotipicamente coerente con primitività mammaria. La Donna effettua radio e chemioterapia e presenta intervallo libero da malattia da circa 2 anni. Conclusioni: Secondo le linee guida più recenti nel caso di adenopatia ascellare, in assenza di lesione primitiva agli esami di I livello, si procede con la tipizzazione microistologica del nodulo ascellare. Se il reperto istologico depone per primitività mammaria, si procede l'iter diagnostico con RM mammaria. In assenza di lesione primitiva, si completano le indagini con un esame PET. Il trattamento terapeutico prevede la linfadenectomia associata a mastectomia o radioterapia della mammella; l'outcome appare sovrapponibile in entrambe le scelte terapeutiche. Segue chemioterapia secondo i tumori della mammella di Stadio 2 o 3. Informazioni Personali: Dirigente medico I livello presso Ospedale " S.Vincenzo" Sirina di Taormina dal 2008.

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RM morfologica: sequenza TSE pesata in T2 con soppressione del grasso in condizioni basali RM dinamica: sequenza FFE pesate in T1 dopo somministrazione di Gd in assenza di impregnazioni patologiche a carico delle mammelle. Si evidenzia invece marcato enhancement dei linfonodi ascellari di destra

RM: immagine pesata in diffusione Ecografia: linfonodo ascellare con morfologia rotondeggiante, struttura ipoecogena senza visualizzazione dell'ilo

Elastosonografia: linfonodo ascellare con presenza di aree anelastiche disposte in modo disomogeneo Mammografia: proiezione medio-laterale obliqua di destra che evidenzia opacità iperdensa e rotondeggiante nel cavo ascellare in assenza di alterazioni patologiche a carico della mammella

Mammografia: proiezione cranio- caudale di destra in assenza di alterazioni patologiche a carico della mammella