POLICITEMIA VERA: Le novità 2017

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Transcript:

Settima Giornata Fiorentina dedicata ai pazienti con malattie mieloproliferative croniche Sabato 13 Maggio 2017 CRIMM Centro di Ricerca e Innovazione per le Malattie Mieloproliferative AOU Careggi POLICITEMIA VERA: Le novità 2017 Alessandro Maria Vannucchi CRIMM AOU Careggi Università degli Studi di Firenze

Argomenti Nuovi criteri per la diagnosi (WHO 2016) Fattori di rischio generali Novità in tema di terapia Ruxolitinib Interferone Prospettive per nuovi studi clinici

Revisione dei Criteri Diagnostici della WHO per la Policitemia Vera nel 2016 Perché? Sottostima della diagnosi sec. criteri del 2008 nel 30-65% dei soggetti nei quali si dimostrava un aumento della massa eritrocitaria Dimostrazione dell elevata sensibilità e specificità della biopsia osteomidollare Dimostrazione dell esistenza di una forma iniziale ( mascherata ) di Policitemia Vera (PV) Necessità di distinguere le forme mascherate di PV dalla Trombocitemia Essenziale

Confronto tra i Criteri Diagnostici della WHO 2008 2016 per la Policitemia Vera 1. Modifiche nella definizione dei livelli soglia Hb >18.5 g/dl (U) >16.5 g/dl (D) Massa isotopica >25% normale Hb or Hct >99th percentile dei valori di riferimento Hb >17 g/dl (U), >15 g/dl (D) qualora si sia verificato un aumento rapido di >2 g/dl di Hb senza terapia marziale Hb >16.5 g/dl (U) >16.0 g/dl (D) oppure Hct >49% (U) >48% (D) 2. Inclusione della biopsia osteomidollare come criterio maggiore Sebbene non sempre strettamente necessaria, la BOM permette di apprezzare la presenza eventuale di una fibrosi inziale nel midollo, che è un criterio associato alla prognosi e permette la diagnosi differenziale con forme di mielofibrosi pre-fibrotica Arber A et al, Blood 2016; 12:2391-2405

Sopravvivenza libera da trombosi Implicazioni dei nuovi criteri diagnostici I nuovi livelli di emoglobina ed ematocrito si riscontrano in almeno il 5% della popolazione sana I nuovi criteri potrebbero risultare in un numero eccessivo di esami non diagnostici I nuovi criteri devono essere utilizzati ed interpretati da ematologi esperti Masked PV Overt PV ET Anni dalla diagnosi I pazienti con PV mascherata presentavano un più elevato numero di eventi trombotici, dovuto ad un trattamento meno intensivo Lussana et al. BJH 2014;167:541-6.

Fattori di rischio aggiuntivi nella PV: la ipertensione arteriosa % di soggetti senza trombosi NO ipertensione SI ipertensione La presenza di ipertensione arteriosa aumenta il rischio di trombosi di 2 volte ed il fumo di sigarette di 7 volte! Anni dalla diagnosi Barbui Tet al, AJH 2016; 92:E5

Studi clinici con l inibitore di JAK2, ruxolitinib Confronto tra ruxolitinib e miglior terapia disponibile in pazienti con PV refrattari o resistenti alla oncocarbide RESPONSE RESPONSE-2

Ruxolitinib: seconda linea di trattamento dopo idrossiurea - EFFICACIA In soggetti con PV refrattari o resistenti alla idrossiurea, il trattamento con ruxolitinib: Ha mantenuto il corretto valore di ematocrito (<45%) nel 60% dei casi Ha indotto un miglioramento dei sintomi associati alla malattia nel 50% dei casi; del prurito nel 68% - 95% dei casi In pazienti con splenomegalia, ha determinato una riduzione del volume della milza nel 38% dei casi Si è associato ad una riduzione degli eventi trombotici (il dato deve essere confermato con studi ad hoc) Vannucchi AM et al, 2015; Passamonti F et al, 2017

Ruxolitinib: seconda linea di trattamento dopo idrossiurea EFFETTI COLLATERALI Generalmente ben tollerato sotto il profilo dei valori delle cellule ematiche (rarissime le riduzioni di neutrofili, globuli rossi, piastrine) Rari gli effetti collaterali extra-ematologici (diarrea, stanchezza, ) Non si è osservato un aumento significativo del numero di episodi infettivi batterici o fungini Si è osservato un aumentata incidenza di manifestazioni da virus erpetico (herpes simples, herpes zoster) -- gestione specifica del singolo caso Possibile un certo aumento dei tumori cutanei non-melanoma, in genere osservato in soggetti con fattori di rischio e storia di lunga esposizione alla oncocarbide), dato da confermare Vannucchi AM et al, 2015; Passamonti F et al, 2017

Risultati preliminari ad interim dello studio randomizzato di confronto tra oncocarbide e Interferone pegilato (Pegayss) in soggetti con PV e ET ad alto rischio Bergamo Firenze Roma OBIETTIVO PRIMARIO: Confrontare le risposte ematologiche in pazienti con PV e ET ad alto rischio trattati con Interferone pegilato o Oncocarbide (Analisi condotta su 75 di 168 pazienti in studio da almeno 1 aa) OBIETTIVO SECONDARIO: Tossicità e tollerabilità Sopravvivenza globale e evoluzione in mielofibrosi o leucemia Incidenza di trombosi maggiori Variazione di alcuni parametri biologici associati alla malattia

Eventi avversi associati al trattamento con oncocarbide o interferone ONCO Peg-IFN Pre-planned interim analysis to occur once first 75 patients had sufficient time (12 months) on study to be evaluable for response Evaluate CR rate at 12 months between HU and Peg group by use of chi-square z-test

Nessuna differenza tra oncocarbide e interferone nella risposta ematologica, molecolare, istologica Ematocrito Conta piastrinica La risposta ematologica si è ottenuta nel 27% dei pazienti trattati con oncocarbide rispetto al 29% di quelli trattati con interferone Non si è osservata alcuna differenza nella riduzione della mutazione JAK2V617F né sul miglioramento dei parametri della biopsia osteomidollare E necessario comunque attendere il completamento dello studio prima di trarre conclusioni definitive sui vantaggi e sulla tossicità di pegifn rispetto a oncocarbide

Studio PROUD: peg-proline-ifna in PV Ropeginterferon alfa-2b: forma modificata di interferone che consente somministrazioni dilazionate (14-28 gg) Ropeginterferone è risultato NON INFERIORE a oncocarbide per la risposta ematologica (43% vs 45%) Ropeginterferone è risultato ben tollerato con scarsi effetti collaterali Un numero maggiore di tumori cutanei nella oncocarbide rispetto a ropeginterferone (da confermare)

Risultati a lungo termine (83 mesi di follow-up) di uno studio di fase II con interferone a2a pegilato in pazienti con PV e ET 83 pazienti (43 PV, 40 ET) Il 22% dei pazienti ha cessato la terapia per gli effetti collaterali, sia precoci che tardivi (anche dopo 60 mesi) La risposta ematologica si è ottenuta nell 80% Una riduzione della mutazione JAK2V617F si è ottenuta nel 63% dei casi, in 1/3 ca completa, talora mantenuta anche sospendendo la terapia Ci sono stati 8 eventi trombotici maggiori (10% dei pazienti) Sono state osservate 6 progressioni a mielofibrosi e 1 trasformazione leucemica Masarova L et al, Lancet Haematol 2017

Valutare e normalizzare i fattori di rischio vascolare + età BASSO RISCHIO ALTO RISCHIO Salasso Aspirina 1 linea HU/IFN Salasso Aspirina TAO Vannucchi AM et al, Ann Oncol 2015; Supp 5; v85 2 linea IFN/HU Ruxolitinib Studio clinico

Il Trattamento della Persona con Policitemia Vera: unmet needs (i bisogni clinici non soddisfatti) Rischio residuo di trombosi, anche nella categoria a basso rischio Mancanza di studi sull uso della terapia anticoagulante Non si riesce (con tutta probabilità) a ridurre la progressione in mielofibrosi o la trasformazione leucemica Per i casi che evolvono in leucemia, mancanza di terapie efficaci (a parte il trapianto) Tossicità ematologica ed extra-ematologica dei farmaci

Low-PV Low-PV: studio randomizzato di Fase II Studio randomizzato che valuta il profilo di tossicità/beneficio di una formulazione di Interferone (pegylated-proline-interferon-alpha-2b (AOP2014) aggiunto alla salassoterapia + aspirina a basse dosi in pazienti con PV a basso rischio

Low-PV: studio randomizzato di Fase II Promoter Funder/Supplier Clinical coordinator Centralized laboratory Fondazione per la Ricerca Ospedale Maggiore (FROM), A.O. Papa Giovanni XXIII - Bergamo AOP Orphan Pharmaceuticals AG, Wien, Austria USC Ematologia, A.O. Papa Giovanni XXIII, Bergamo CRIMM, AOU Careggi University of Florence Prof. Tiziano Barbui (Chairman) Prof. Alessandro Rambaldi (Principal Investigator and Co- Steering Committee Chairman) Prof. Alessandro M. Vannucchi (Coordinator of AGIMM and Co-Chairman) 18

Screening Randomizazzione Pazienti con PV a basso rischio STRATA: 1. età >/<50 anni 2. diagnosi recente o da <3 anni Inizio Salassi+ASA Salassi+ASA+Peg-Prol-IFN Visite mensili CORE STUDY 12 MESI Visite mensili 1 anno % dei pazienti che rispondono al trattamento (che mantengono un valore mediano di Hct <45% senza progressione di malattia e senza necessità di altri farmaci citoriduttori) Responders Non-Responders Responders Non-Responders EXTENSION PHASE Terapia convenzionale con salassi+asa Phlebotomy+ ASA+ Peg-Prol-IFN Terapia convenzionale con salassi+asa

Altri farmaci in via di sperimentazione clinica Givinostat Uno studio in due fasi per pazienti con PV - attivo GV ha una forte attività contro le cellule JAK2V617F mutate GV ha dimostrato in due precedenti studi attività ematologica e buona tollerabilità GV ha una marcata efficacia contro i sintomi qualcosa di ulteriore in arrivo per fine anno

Settima Giornata Fiorentina dedicata ai pazienti con malattie mieloproliferative croniche Sabato 13 Maggio 2017 CRIMM Centro di Ricerca e Innovazione per le Malattie Mieloproliferative AOU Careggi