La valorizzazione delle scorte con Access 2002



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Transcript:

La valorizzazione delle scorte con Access 2002 1. PREMESSA La scelta del metodo da applicare per la valorizzazione dei beni la cui movimentazione genera i fl ussi di magazzino è importante per le valutazioni di bilancio, in quanto i risultati che si possono ottenere applicando un metodo piuttosto che un altro differiscono anche in modo sensibile. Bisogna, a tal fi ne, considerare che gli obiettivi stabiliti dalla normativa civilistica in sede di valutazione delle scorte non coincidono con quelli statuiti dalla normativa fi scale. Essi, infatti, mirano a tutelare i terzi che intrattengono rapporti economici con l azienda imponendo una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economico-fi nanziaria e stabilendo di considerare solo gli utili effettivamente realizzati. In tale prospettiva, la disciplina civilistica defi nisce che il valore da attribuire alle scorte deve essere il minimo tra il costo di acquisto e/o di produzione ed il valore di realizzo desumibile dall andamento del mercato. I criteri fi ssati dal legislatore fi scale, per contro, mirano alla massimizzazione della base imponibile ed alla determinazione di un risultato economico aziendale il più attendibile possibile per il calcolo del prelievo fi scale. La valutazione fi scale delle rimanenze è regolata dall art. 59 del TUIR che fi ssa il valore minimo da attribuire alle scorte di fi ne esercizio. In particolare viene stabilito che il valore non può essere inferiore al minimo tra il costo ed il cosiddetto valore normale, inteso come prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e/o i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui gli stessi sono acquistati o prestati e, in mancanza, nel tempo e luogo più prossimi. Il metodo da applicare per determinare il costo è il LIFO a scatti. 2. METODI DI VALORIZZAZIONE DELLE SCORTE Sulla base di queste considerazioni, possiamo ritenere che i metodi da preferire, a livello gestionale, per la valorizzazione delle scorte siano: media ponderata: il valore di ogni movimento di carico è assegnato direttamente dal costo di acquisto e/o produzione, mentre il valore di ogni movimento di scarico è determinato in base al valore medio ponderato dei carichi effettuati fi no a quella data; esso varia perciò ad ogni nuovo ingresso di beni. Ha il vantaggio di annullare le differenze derivanti da valori di carico diversi, mentre presenta lo svantaggio di richiedere il ricalcolo del valore ad ogni nuovo acquisto. LIFO (Last in, first out, ovvero ultimo entrato, primo uscito): si basa sulla valorizzazione degli scarichi effettuata applicando ad ogni quantitativo il prezzo di carico delle ultime immissioni effettuate, partendo dalla più recente e fi no alla concorrenza di questa. Conseguentemente, la scorta di magazzino viene valutata a costi storici, in quanto si considera che sia rimasti gli articoli entrati nei periodi più lontani. Per questo motivo è il metodo preferito dal punto di vista fi scale, perché tende a realizzare il calcolo di un valore inferiore rispetto a quello medio. 1

Tale metodo di valutazione è valido nelle situazioni di persistente aumento dei prezzi, poiché collega il calcolo dei costi ai valori correnti. Dal punto di vista economico-aziendale presenta, per contro, l inconveniente di non tener conto delle oscillazioni dei prezzi delle materie, con il rischio che vengano create riserve latenti nel bilancio. Esistono due applicazioni del LIFO: Il LIFO continuo viene applicato nella contabilità di magazzino e la valutazione viene compiuta dopo ogni movimento in entrata e in uscita; valuta gli scarichi ai prezzi più recenti, mentre le rimanenze vengono valorizzate ai prezzi più lontani nel tempo. Il LIFO a scatti presuppone il confronto fra rimanenza fi nale ed esistenza iniziale di un bene in magazzino in relazione a un dato periodo: se si è verifi cato un incremento in termini di quantità, la parte pari all esistenza iniziale viene valutata con il valore utilizzato a quella data, mentre la parte eccedente con il costo medio dei carichi nel periodo considerato. FIFO (First in, first out, ovvero, primo entrato, primo uscito): questa è un ipotesi di rotazione del magazzino contraria alla precedente; infatti, si basa sulla valorizzazione degli scarichi effettuata applicando a ogni quantitativo in uscita il prezzo di carico dei quantitativi immessi per primi, tra quelli esistenti in magazzino; per cui i prezzi di scarico sono quelli degli acquisti più remoti e le rimanenze sono valutate ai costi più recenti. Il modello da noi presentato applica, per la valorizzazione del magazzino, il costo medio ponderato ed il LIFO continuo. 3. UTILIZZO DELL APPLICAZIONE All apertura dell applicazione, realizzata con Microsoft Access 2002, si predispone l ambiente di lavoro, visualizzando una maschera di Avvio che contiene i pulsanti che consentono di lanciare le attività previste. 2

In particolare i pulsanti gestiscono le seguenti funzionalità: Anagrafica magazzini: da utilizzare per inserire l anagrafi ca dei magazzini, utile nel caso in cui sia necessario valorizzare lo stesso codice di prodotto in condizioni differenti (distinguendo, ad esempio, il magazzino dei prodotti correnti da quello degli scarti o degli obsoleti). A tal fi ne viene richiesto: il codice e la descrizione del magazzino. In questa versione dell applicazione è possibile inserire fi no ad un massimo di 5 magazzini. Anagrafica articoli: da utilizzare per inserire l anagrafi ca degli articoli a magazzino. A tal fi ne viene richiesto: il codice e la descrizione. In questa versione dell applicazione è possibile inserire fi no ad un massimo di 40 articoli. 3

Movimenti di magazzino: è necessario inserire tutti i movimenti di magazzino, specifi cando: ß la data di riferimento del movimento; il codice di magazzino; il codice articolo; la quantità movimentata espressa in valore assoluto; il segno del movimento: + per movimenti di carico o per le giacenze iniziali, - per i movimenti di scarico il valore unitario, da specifi care solo per i movimenti di carico e per le giacenze iniziali; la causale del movimento (carico, scarico, rimanenze): questo campo è descrittivo ed opzionale. In alternativa all inserimento manuale, è possibile importare i dati automaticamente, selezionando il relativo pulsante dalla maschera di Avvio, purché questi siano raccolti in un foglio di un fi le Excel: le modalità operative da seguire in questo caso sono riportate in seguito. 4

Valorizzazione scorte: dopo aver inserito tutti i dati di input, è possibile procedere alla valorizzazione delle scorte secondo i metodi previsti: costo medio ponderato e LIFO continuo. Il calcolo può essere effettuato per tutti i magazzini, per tutti gli articoli e per tutti i movimenti, o in alternativa su alcuni codici magazzino, su alcuni articoli o fi no ad una determinata data. Nel caso in cui venga selezionato, ad esempio, un codice di magazzino e sia lasciato in bianco il codice dell articolo, il risultato del calcolo comprende la valorizzazione del solo magazzino prescelto; viceversa, se viene selezionato il codice articolo, tralasciando l indicazione del magazzino, il calcolo si riferisce alla giacenza totale dell articolo, attraverso le valorizzazioni di tutti i magazzini. L esecuzione del calcolo è subordinata a tre controlli: che la giacenza di magazzino fi nale per ogni articolo non presenti un valore negativo; che il valore unitario dei movimenti di carico non sia a zero: in tale circostanza viene richiamato l elenco dei movimenti che devono essere aggiornati; che non vengano realizzati scarichi in quantitativo superiore alla giacenza disponibile. 5

Nei primi due casi il calcolo non viene eseguito, perché privo di signifi cato; nel terzo caso viene eseguito comunque per tutti quegli articoli che non presentano l anomalia. Il risultato del calcolo è una stampa di questo tipo: Importa: come già anticipato, è possibile importare i dati relativi alla movimentazione di magazzino da un fi le di Excel, che deve essere costituito da una serie di colonne aderenti al seguente schema: data, come campo data; codice articolo, come stringa alfanumerica al massimo di 10 caratteri; codice magazzino, come stringa di testo al massimo di 10 caratteri; quantità, in formato numerico e valore assoluto; segno, come stringa di testo di 1 carattere (+/-); valore unitario, in formato numerico; causale, come stringa di testo al massimo di 50 caratteri (il campo può essere lasciato anche vuoto). In Excel il testo può essere inserito facendo precedere le cifre dall apostrofo, indispensabile quando i codici sono espressi da campi numerici e per l inserimento del simbolo del segno. I dati vanno posti nel Foglio 1 di un fi le Excel che deve obbligatoriamente essere nominato Movimenti e posizionato nella stessa cartella in cui è memorizzato il database Access. Dal download dell applicazione è possibile ottenere anche un esempio di come deve essere strutturato questo fi le affi nché sia realizzabile l importazione dei dati all interno del database. 6