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2 PREMESSA Questo elaborato si rivolge alle famiglie i cui bambini frequentano le scuole dell infanzia del Quartiere Santo Stefano e si propone, quali finalità, l informazione rispetto alle prassi educative consolidate nelle nostre scuole e la condivisione delle principali tematiche di carattere pedagogico riguardanti i nostri bambini. Gli argomenti affrontati in maniera necessariamente sintetica sono stati selezionati fra i temi che, con frequenza maggiore, si pongono alla nostra attenzione nel corso dei quotidiani rapporti scuola famiglia. Il presente volumetto nasce dalla riflessione pedagogica sulle buone prassi condivise nelle scuole ed assume il valore di un invito, rivolto alle famiglie, a condividere con noi i significati dell educare, per approdare ad una sempre maggiore collaborazione e comprensione reciproca. IL VALORE DELLE ROUTINES Per comprendere cosa intendiamo con il termine routine all interno della scuola dell infanzia, tracciamo un piccolo elenco delle attività riconosciute tali: Il momento dell accoglienza e del saluto ad inizio giornata L uso del bagno Il momento del pranzo Il sonno La merenda Il saluto di fine giornata Le routines rappresentano la pratica attraverso cui si realizza la cura del bambino in momenti considerati di estrema importanza per la sua crescita, sia dal punto di vista fisico che psichico, nonché per l apprendimento di prassi educative ed autonomie che lo accompagneranno per tutta la vita. La scuola dell infanzia, come istituzione educativa, ha in passato considerato le routines tappe della giornata prioritariamente assistenziali. Oggi la cura, l abitudine, la ripetitività, sono considerate momenti pedagogici paragonabili per importanza a tutti quegli spazi didattici che sembrano avere priorità per lo sviluppo cognitivo del fanciullo. La cura del bambino assume oggi una connotazione educativa vera e propria: le azioni anche più semplici, come mettersi uno dietro l altro o lavarsi le mani senza bagnarsi, richiedono al bambino autocontrollo, attenzione e strategie cognitive e relazionali che egli impara giorno dopo giorno, attraverso sequenze che vanno curate nei più piccoli dettagli. Il bambino interiorizza ogni piccolo gesto: di conseguenza, se ciò è piacevole, se i gesti di routine sono curati e incisivi, ne trarranno grande beneficio la sua socializzazione e la sua autonomia. Il piccolo deve vivere le routine come tempi preziosi che richiedono ritualità, calma e attenzione per essere adeguatamente compresi ed appresi. Quando l ambiente che lo circonda è attento a lui, alle sue emozioni, alla sua libertà di movimento e di scelta, il fanciullo comincia a guardare all altro benevolmente. Dalla ripetitività dei momenti nascono il ricordo, la previsione di ciò che sta per accadere, la sicurezza, la scansione temporale, le radici dell apprendimento. A PROPOSITO DEGLI ORARI L attenzione alla scuola e all infanzia ha fatto sì che ad ogni momento della giornata si assegni il giusto rilievo, Per questo vogliamo parlare dell importanza che il rispetto degli orari assume. La possibilità da parte dell insegnante di poter accogliere il bambino con cura e disponibilità, dà al piccolo e alla famiglia la certezza di un ambiente che offre continuità di affetti, cura, emozioni, serenità. Il bambino ha bisogno di un accoglienza personalizzata in questo primo e delicato momento di distacco dalla famiglia e l insegnante deve essere a sua disposizione. I ritardi e la mancanza del rispetto degli orari comportano disagio al bambino che percepisce che quello non è il momento giusto per un ingresso adeguato a scuola. Per il bambino il momento giusto significa entrare in sintonia con gli amici e poter organizzare un gioco prima che le attività della giornata prendano l avvio, con la percezione di essere in armonia con il contesto relazionale sia degli adulti che dei pari. Anche il ritiro dei bambini da scuola deve avvenire entro gli orari prestabiliti, in quanto qualsiasi ritardo può essere percepito dai piccoli come abbandono e poca cura ed attenzione nei loro confronti. Alla luce di quanto fino ad ora illustrato, riteniamo che sia importante richiedere la collaborazione delle famiglie al fine di evitare ai bambini situazioni di disagio. I PROGETTI EDUCATIVI La scuola dell infanzia comunale fonda la sua intenzionalità pedagogica sulle routines, che rappresentano l ossatura della nostra proposta educativa, e sulla condivisione del quotidiano fra bambini e adulti nel corso 2

3 di momenti di gioco ed attività previste nella programmazione, arricchita da specifici progetti. Il personale docente delle nostre scuole propone ai bambini occasioni di crescita, sviluppo ed apprendimento attraverso attività ricche e varie. Sono inoltre disponibili gratuitamente per le scuole dell infanzia alcuni Progetti Cittadini, promossi dal Settore Istruzione, che possono integrare, senza oneri aggiuntivi per le famiglie, l offerta formativa delle scuole. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il POF. In un contesto così delineato, spetta al gruppo di lavoro educativo condividere la programmazione educativa della scuola con le famiglie e valutare l utilità di acquistare da privati progetti educativi aggiuntivi. Questi ultimi dovrebbero rappresentare l eccezionalità, essere valutati oculatamente ed essere proposti solo in presenza di bisogni specifici cui la scuola non riesce a dare risposta avvalendosi delle sue sole risorse interne. Laddove venisse ravvisata la necessità dell integrazione dell offerta formativa della scuola con un progetti gestito da professionisti esterni, esso può essere richiesto alle seguenti condizioni: - continuità con la programmazione educativa della scuola; - costo sostenibile da parte di tutte le famiglie e, comunque, contenuto; - conoscenza e valutazione delle persone destinate ad entrare nella scuola da parte del coordinamento pedagogico, anche mediante curriculum vitae. IL SONNO E IL RELAX Dopo una mattinata intensa di attività e di gioco, il bambino necessita di un momento di riposo per recuperare le energie spese e, se necessario, calmarsi e Recuperare la sua intimità. Per questo motivo, in alcune scuole dell infanzia è allestito un apposito ambiente dedicato al riposo. Laddove, per motivi di spazio, esso non sia presente, è comunque possibile allestire nella scuola angoli dedicati ad attività rilassanti. È ' compito dell'insegnante preparare un ambiente sereno e tranqillo per accompagnare il bambino al sonno con le coccole o con il rassicurante suono della sua voce ed aiutarlo, al risveglio, a ritrovare l orientamento con gradualità. Per offrire continuità a questo delicato momento, si consiglia al genitore di lasciare il bambino a dormire a scuola con regolarità, onde aiutarlo nell introiezione del riposo come routine. E necessario portare all'inizio della settimana i lenzuolini puliti con cui fare il lettino, per ritirarli puntualmente alla fine della settimana per lavarli. Questo è quantomai importante anche in caso di assenza del bambino, per motivi di ordine igienico, ma anche per far trovare al bambino, il giorno del suo rientro, un lettino fresco, pulito ed appena fatto. Anche questo è un gesto di cura col quale esprimere l importanza che il nostro bimbo ha per noi. I GIOCHI PERSONALI DEI BAMBINI I giocattoli personali che i bambini chiedono alle famiglie di poter portare a scuola possono essere suddivisi in due tipologie: i giocattoli ludici e gli oggetti transizionali. L oggetto transizionale (non sempre rappresentato da un giocattolo) è un bene molto personale e prezioso per il bambino, in quanto è carico di significati simbolici che evocano, nel suo vissuto, la casa, i genitori, l intimità dell ambiente familiare. Poter portare con sé questo oggetto è importante, in quanto il potervi ricorrere è utile al bambino per sentirsi più sicuro, per consolarsi nei momenti di difficoltà, per rasserenarsi e concedersi momenti di piacevole relax. Per questi motivi è consentito a tutti i bambini di portare a scuola il proprio oggetto transizionale. Esso viene riposto, all accoglienza, in un luogo prestabilito (ad es. nel lettino) ed è sempre accessibile al bambino, in caso di desiderio o necessità. L uso dell oggetto transizionale tende, fisiologicamente, a scemare con la crescita, fino a che esso viene completamente a perdere i significati simbolici di cui si caricava. E compito delle insegnanti valutare, insieme alla famiglia, lo svolgimento di tale processo e sostenere i bambini nell acquisizione dell autonomia, senza, tuttavia forzare il precoce abbandono di questo oggetto così importante. I giocattoli ad uso ludico sono distinguibili dall oggetto transizionale in quanto i bambini vi sono, generalmente, meno affezionati e non vi fanno ricorso in base alle funzioni di cui sopra. Rispetto a questi ultimi, si invitano le famiglie a disincentivarne l utilizzo, in quanto la scuola dispone di materiali ludici e didattici conformi alle normative di sicurezza e stimolanti per i bambini, in quantità sufficiente per svariate attività di gioco. Gli eventuali giocattoli provenienti da casa saranno riposti dal bambino nel suo armadietto nel corso del rituale del distacco dal proprio genitore, per poi essere ritirati al momento dell uscita. La scuola non risponde di eventuali smarrimenti o danni arrecati a questi ultimi. Si richiede, infine, ai genitori di controllare spesso le tasche dei propri figli, in quanto talvolta, vi si nascondono oggetti che possono essere pericolosi o facilmente ingeriti. 3

4 COMPLEANNI A SCUOLA Festeggiare a scuola il proprio compleanno è un evento piacevole e ricco di significato per tutti i bambini: per questo tale pratica è favorita, purchè siano ottemperate alcune norme di sicurezza in materia di somministrazione di alimenti. Festeggiare un compleanno significa riconoscere al bambino la sua importanza, la sua crescita, lo sviluppo della sua identità, il suo diventare grande e competente. La festa a scuola è un momento di convivialità che si colloca all interno delle routines educative: ha durata temporale limitata e si svolge, generalmente, attraverso la condivisione di una torta o un altro prodotto industriale confezionato, che rechi sulla confezione la data di scadenza e gli ingredienti utilizzati per la preparazione. Rimane sottinteso che alla festicciola organizzata a scuola non vi è la partecipazione dei genitori, né di altri amici o familiari del bambino. Si invitano le famiglie a non utilizzare la scuola come canale di comunicazione per diffondere inviti a feste private, così come di evitare gli scambi di regali all interno della scuola: questo per non generare discriminazioni fra bambini e non evidenziare gli aspetti di materialità della festa di compleanno. FESTE Nelle scuole vengono organizzate delle piccole feste durante l'anno scolastico, in particolare in occasione del Natale, del Carnevale e della fine dell'anno scolastico. Queste feste sono parte integrante della programmazione educativa e didattica di ogni scuola e rappresentano un momento formativo importante di cui protagonista è il bambino, che ha occasione di sperimentare la convivialità con i compagni e rafforzare il senso di appartenenza al gruppo.per questi motivi, nelle scuole del nostro Quartiere, viene limitata la presenza a questi momenti ai soli bambini. La presenza di familiari, amici o altre persone può creare, infatti, un clima caotico e confusivo, può generare disagio o inibizione in alcuni bambini ed impattare sulla valenza pedagogica dell evento. Inoltre le scuole hanno quasi tutte spazi interni piuttosto piccoli: le normative di sicurezza non ci consentono di accogliervi molte persone. E' invece incentivata, per il significato che assume, la presenza dei genitori alla festa di fine anno, solitamente svolta in giardino. Alcune scuole propongono, infine, una festa dell accoglienza con la partecipazione dei genitori. USCITE - GITE Le uscite sul territorio delle sezioni o delle scuole (per esempio visite a musei, biblioteche, teatro) e le eventuali gite di un'intera giornata sono inserite nel contesto del progetto educativo della scuola. Esse vengono svolte di norma in giornate ed in orario scolastico, vi partecipano tutti i bambini della sezione/scuola e solitamente non è prevista la presenza dei genitori. RACCOLTA DI FONDI NELLE SCUOLE Premesso che la scuola dell infanzia comunale è pubblica e gratuita, è consuetudine in quasi tutte le scuole del quartiere raccogliere fondi fra i genitori tramite donazioni volontarie, al fine di integrare il fondo pubblico di cui dispone ogni sezione. Tale fondo è usato per acquisti di materiali didattici particolari, nonché per eventuali attività di integrazione dell offerta formativa delle scuole (ad es. : cinema, teatro, etc ). La cifra massima richiesta alle famiglie rimane, ad ogni modo, entro livelli contenuti (max euro ). E cura di un genitore per ogni sezione raccogliere le donazioni ( effettuate in maniera anonima ed in busta chiusa) e controllare spese ed acquisti effettuati. Può essere richiesto alle famiglie, in corso d anno, di contribuire al reintegro del materiale di consumo esaurito (ad es. : salviette, fazzoletti, rullini fotografici, etc ). RAPPORTO SCUOLA FAMIGLIA I momenti di partecipazione delle famiglie alla vita scolastica avvengono sia in modo informale (scambio di informazioni nel quotidiano, feste, etc ) che in momenti strutturati (gli organi collegiali, i colloqui individuali, etc ). Per ogni plesso è presente un presidente eletto all unanimità tra i genitori (indicativamente durante la prima assemblea della scuola) e, per ogni sezione, un rappresentante di classe. Si invitano le famiglie, in tal proposito, a prendere visione del regolamento della scuola comunale dell infanzia, presente in ciascuna scuola. Le principali assemblee che contemplano la partecipazione dei genitori sono: - ASSEMBLEA NUOVI ISCRITTI (settembre o giugno); 4

5 - ELEZIONE RAPPRESENTANTI E PRESIDENTE (indicativamente nell assemblea di ottobre); - ESPOSIZIONE PROGRAMMAZIONE (novembre); - INCONTRO DI VERIFICA (marzo); Gli incontri sono atti a fornire continuità tra scuola e famiglia e possono essere eventualmente completati da colloqui individuali a seconda delle esigenze specifiche o delle richieste. Per ulteriori informazioni si invitano le famiglie a prendere visione del Regolamento della scuola dell infanzia comunale, presente in copia in ogni scuola. USO DEI SERVIZI IGIENICI SCOLASTICI I servizi igienici di una comunità sono sempre un luogo che richiede pulizia e sanificazione accurata, a maggior ragione quando questi sono utilizzati da bambini. Per questi motivi, si invitano le famiglie a rispettare alcune norme che discendono direttamente da motivazioni di ordine igienico-sanitario: - I servizi igienici sono ad uso esclusivo dei bambini che frequentano la scuola. - Anche i servizi igienici degli adulti sono ad uso esclusivo del personale scolastico. - Non è consentito ai bambini l uso dei servizi igienici della scuola dopo l uscita. SPAZI ESTERNI ED AREE CORTILIVE Gli spazi esterni alla scuola assumono, al pari degli interni, molteplici finalità educative e didattiche. In relazione alla programmazione educativa di ciascuna scuola, lo spazio-giardino può, infatti, assumere la valenza di: - strumento per consolidare e verificare i percorsi svolti durante l anno; - luogo di esplorazione ed attività motoria, osservativa, di ricerca; - contesto di gioco libero fra bambini, con profonda valenza di socializzazione e relazione (specie nelle scuole in cui più plessi dispongono di un giardino comune). Nelle scuole ad indirizzo montessoriano, il giardino assume un particolare significato correlato alla vita pratica, alla conoscenza delle nomenclature di piante e fiori, alla ricerca scientifica. Alle famiglie si richiede di non sostare a lungo nelle aree cortilive dopo l uscita dei loro bambini, per motivi di ordine assicurativo, ma, soprattutto di natura pedagogica: all arrivo del primo genitore che viene a prendere il suo bimbo, nel vissuto dei bambini finisce il tempo della scuola ed inizia il tempo dell attesa. L attesa è quella di veder comparire il proprio genitore, per fare ritorno a casa. Questo tempo (talvolta anche lungo) può dilatarsi all infinito nella percezione del bambino, generando vissuti di abbandono. E questi vissuti possono essere aggravati dal fatto di vedere il compagno giocare col suo genitore in giardino, mentre il proprio non si decide ad arrivare. Richiediamo, per questo motivo, la massima collaborazione da parte delle famiglie. L ABBIGLIAMENTO A SCUOLA L abbigliamento indossato dal bambino a scuola dovrebbe essere comodo e pratico, in modo da agevolare la sua autonomia ed i suoi movimenti. Dovrebbe, inoltre, essere costituito da capi facilmente lavabili, che il bambino possa permettersi di sporcare senza causare alla famiglia disagi eccessivi. L ideale sarebbe privilegiare abiti e scarpe con elastici, chiusure a velcro e tessuti non rigidi, introducendo stringhe, cinture ed altra chiusure difficoltose solo quando le mani del bambino si mostrano sufficientemente abili da poter gestire le stesse con una certa autonomia. Può essere richiesto alle famiglie l uso del grembiulino, specialmente nelle scuole ad indirizzo Montessoriano, ove quest ultimo assume un particolare significato educativo nell ambito dell accoglienza e delle routines. 5

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