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1 La persona T76D, è stata inserita presso la Tipografia come addetto alla stampa digitale ed al confezionamento dei prodotti. La stessa è stata inviata dal Distretto Sociale del Comune di riferimento e durante tutta la sperimentazione, ella ha dimostrato di non possedere un livello di capacità generali adeguate a una ipotetica assunzione, ma soprattutto ella non ha dimostrato di possedere un livello di competenza adeguato al mantenimento della tipologia lavorativa. Quest'opinione emerge da tutti i monitoraggi ed è costante su tutte e quattro le rilevazioni dei dati, inoltre la stessa sembra confermata dall'osservazione delle singole dimensioni lavorative. Infatti Il grafico della comprensione lavorativa, pur dimostrando dei margini di miglioramento dal primo periodo di sperimentazione lavorativa al secondo, non dimostra comunque una significativa aderenza delle abilita del lavoratore alle richieste di abilità del ruolo lavorativo di riferimento. Stesso risultato per la dimensione della capacità manuale. L'andamento di quest'ultima, è sotto la soglia del livello richiesto, anche se lo stesso rimane quasi invariato per l'intero periodo della sperimentazione lavorativa, dimostrando dei leggeri miglioramenti sulla precisione, sulla manualità e sulla resistenza fisica nel terzo e quarto monitoraggio. L'andamento lavorativo della dimensione dell'autonomia lavorativa, sembra essere simile in tutti e quattro i monitoraggi, cambiando leggermente su alcune abilità come la costanza lavorativa, il controllo del risultato, la programmazione del lavoro e il coordinamento dello stesso. Da un punto di vista generale, sembra che la dimensione dell'autonomia lavorativa nella sua interezza sia complessa da interpretare in quanto delle abilità risultano al di sotto del livello di competenza richiesta, come la costanza lavorativa, il controllo del risultato, l'individuazione dell'errore. Altre abilità invece si posizionano ad un livello di competenza discretamente sopra il livello richiesto, come la flessibilità, la cura dell'ambiente lavorativo, la gestione del lavoro. L'andamento dell'autonomia personale è sicuramente una parte importante su cui riflettere, in quanto la persona coinvolta nell'inserimento lavorativo ha dimostrato non poche difficoltà, soprattutto nella cura della propria persona e del proprio abbigliamento. Infatti, come si può notare dal grafico relativo la dimensione dell'autonomia personale, le abilità testè richiamate si posizionavano a livelli molto bassi al primo monitoraggio. Nel tempo l'andamento delle stesse è migliorato ma comunque il livello non è mai risultato congruente con il livello della richiesta, facendo risultare la persona non adeguata al contesto lavorativo. Differente è invece l'andamento della dimensione delle relazioni. Infatti queste ultime, nell'osservazione di tutte le abilità, sono risultate essere, sin dall'inizio e per tutto il periodo di 51

2 sperimentazione,superiori e quindi molto adeguate alle richieste per l'assunzione del ruolo professionale. Stessa situazione per quanto riguarda il trend relativo la dimensione della responsabilità. Concludendo, l'andamento delle dimensione delle risorse interne esplicitate nel grafico, dimostrano che l'utenza coinvolta nella sperimentazione ha avuto per tutto il periodo indagato delle difficoltà su tutte le abilità, soprattutto nella prima metà della sperimentazione, per poi migliorare leggermente nella seconda metà. Da questo livello di osservazione, è importante evidenziare che le problematiche più significative emergono nell'autocontrollo emotivo e nella sicurezza e fiducia nelle proprie capacità. Andamenti A71S 52

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4 La persona A71S, ha svolto il ruolo di addetto all'archiviazione digitale dei documenti ed è stato individuato dalla Provincia di Ancona, attraverso un bando pubblico. Durante la sperimentazione WP6 SLID, la persona interessata, non ha dimostrato un livello adeguato sia per quanto concerne un'ipotetica assunzione, sia per quanto riguarda il mantenimento eventuale della stessa. Questi andamenti rimangono costanti per tutto il tempo della sperimentazione, e anche se sono orientativamente posizionati su un livello appena soddisfacente, sono lontani da quanto richiesto. I livelli relativi le dimensioni lavoro e le abilità annesse, osservati durante tutto l'arco della sperimentazione, seguono questo trend, soprattutto per quanto riguarda la dimensione della comprensione del lavoro, della capacità manuale, dell'autonomia lavorativa. Il grafico relativo la dimensione della comprensione del lavoro, mostra la difficoltà, da parte dell'utenza A71S, su tutte le abilità che compongono la stessa, anche se dalla prima raccolta dati alla seconda c'è un notevole miglioramento che rimane costante nel tempo ma che comunque non raggiunge il livello di competenza richiesto. Anche nel caso della dimensione della capacità manuale, la persona coinvolta, accenna un miglioramento della propria condizione, non riusciendo comunque ad arrivare al livello richiesto da parte dell'ambiente di lavoro, salvo per la velocità di esecuzione. La dimensione dell'autonomia lavorativa è caratterizzata sia da forti difficoltà, sia da superamenti del livello richiesto di competenza. Comunque, a un'analisi più approfondita, la dimensione nella sua interezza sembra essere soddisfatta in minima parte. Risultano invece tutto sommato positivi gli andamenti inerenti le dimensioni dell'autonomia personale, delle relazioni, della responsabilità e delle risorse esterne. L'autonomia personale, anche se valutata solo su due abilità ritenute necessarie per lo svolgimento del ruolo professionale in oggetto, è stata costante e a un livello adeguato alle richieste da parte dell'ambiente lavorativo. L'andamento relativo la dimensione delle relazioni, anche se stabile sotto il livello di competenza richiesta, non dimostra comunque grosse difficoltà, salvo per alcune abilità come la capacità di dare informazioni e di mediare i propri bisogni con quelli altrui. Concludendo, le dimensioni della responsabilità e delle risorse interne, dimostrano invece che la persona coinvolta, a parte qualche difficoltà in alcune abilità, sembra possedere un livello di congruenza adeguato a quanto richiesto. 54

5 Andamenti B67G 55

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7 L'utenza B67G, ha assunto il ruolo di addetto all'archiviazione digitale dei documenti ed è stato individuato dalla Provincia di Ancona, attraverso un bando pubblico. In linea generale, la persona interessata, ha fornito prova di avere un buon livello di competenza, pur non riuscendo comunque a soddisfare completamente le richieste dell'ambiente di lavoro. Il grafico relativo il confronto ipotetico sull'assunzione e sul mantenimento del lavoro, pone l'andamento dell'utenza B67G, poco sotto quanto richiesto. La stessa situazione, in linea generale, emerge dagli andamenti relativi le dimensioni indagate. Infatti, nella comprensione del lavoro, nella capacità manuale, nell'autonomia personale, nelle relazioni, la persona interessata ha avuto degli andamenti alti come livello ma comunque sotto la richiesta. Differente invece è l'andamento della dimensione dell'autonomia lavorativa, poiché l'utenza coinvolta ha dimostrato serie difficoltà, soprattutto nella soluzione dei problemi, nella consapevolezza del lavoro svolto, nell'individuazione dell'errore e nel controllo del risultato. Positivo invece è stato l'andamento sulle dimensioni delle risorse interne e della responsabilità, dove l'utenza B76G, ha superato il livello di competenza richiesta. 57

8 Andamenti F77G 58

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10 La persona F77G, ha svolto il ruolo di addetto all'archiviazione digitale dei documenti ed è stato individuato dalla Provincia di Ancona, attraverso un bando pubblico. I livelli di andamento relativi l'ipotesi di assunzione e mantenimento del posto di lavoro, osservati durante tutta la sperimentazione lavorativa, hanno fatto emergere un rilevante cambiamento dalla prima raccolta dati alle seguenti. Infatti, la persona direttamente coinvolta nell'esperienza, per i primi quattro mesi ha dimostrato un livello di competenza superiore a quella richiesta, sia per raggiungere un'assunzione, sia per mantenere questa condizione. Dalla seconda raccolta dati, il livello cala in maniera significativa posizionandosi per tutto il periodo della sperimentazione al di sotto del livello di competenza richiesta per poter essere assunti e poter mantenere il posto di lavoro. I monitoraggi effettuati sulle abilità specifiche richieste, rendono comunque evidente una persona con alti livelli di prestazione che su tutte le dimensioni lavorative indagate dimostra una buona congruenza fra le richieste dell'ambiente lavorativo e la soddisfazione a queste ultime. Una differenza sostanziale è emersa nella dimensione dell'autonomia personale, dove la persona in questione ha trovato molta fatica a mantenere un livello della cura di sè e del proprio abbigliamento adeguato al contesto lavorativo. Le difficoltà emerse in questa dimensione sono state presenti sin dai primi quattro mesi di sperimentazione lavorativa, peggiorando in maniera importante dal primo al secondo monitoraggio. L'equipe lavoro ha provato a fare fronte a questa situazione provando ad affrontare la problematica direttamente attraverso incontri individuali e di gruppo, purtroppo con esiti negativi. Come si può notare dai grafici, la persona coinvolta ha iniziato bene la sperimentazione con alti livelli di risposta, diminuendo questi ultimi con il passare del tempo. Conclusioni L'obiettivo principale della sperimentazione lavorativa prevista dalla fase WP6 SLID, denominata Development of Innovative Good Practices of Social and Labour Inclusion", è stato quello di individuare e/o sviluppare una buona pratica metodologica di riferimento per la realizzazione dei percorsi lavorativi rivolti a soggetti deboli. In questo senso, l'obiettivo prevede la valutazione del metodo utilizzato per comprendere se lo stesso può essere definito una buona prassi utile all inserimento lavorativo per persone disabili. 60

11 La Cooperativa Sociale Opera, come accennato nelle righe precedenti, ha utilizzato un modello di progettazione professionale disabili per la realizzazione dei percorsi di inserimento lavorativo mirato. Questo metodo, oltre ad essere in uso al CLG e alla Rete del Sollievo ATS 13, è stato scelto dalla Regione Marche (DGR 1256/08) come buona prassi da introdurre nei processi esistenti del territorio regionale, per la realizzazione di progetti d'inserimento lavorativo delle persone disabili e svantaggiate. Per motivi di natura progettuale (tempo, risorse), l'equipe lavoro della Cooperativa Sociale Opera, non ha potuto applicare tutte le fasi relative la metodologia suddetta, ma ha testato solamente le fasi centrali dell'invio, della valutazione, della progettazione, del monitoraggio. Da questo livello di osservazione, per comprendere se l'equipe lavoro è riuscita nel proprio intento, è utile approfondire cosa s'intende per buona prassi relativa l inserimento lavorativo delle persone disabili, per poi confrontare quanto realizzato con la definizione di cui sopra e individuare quindi dei punti di aderenza. Una buona prassi non è il modello migliore o ideale, ma è una modalità operativa composta dall'insieme di più azioni e strategie coordinate fra loro per raggiungere in modo soddisfacente un determinato obiettivo, con azioni innovative, in sintonia con il contesto socio-culturale in cui viene proposta la buona prassi e con la possibilità di replicare la stessa attraverso procedure standardizzabili, in realtà simili (M.I.L.A.M. Modelli di inserimento lavorativo mirato 2008). Per rendere più chiaro il concetto dei sinonimi di buone prassi possono essere punto di riferimento o "piccola guida per svolgere esperienze efficaci (Stradi 2005). La definizione, da come si può intuire, risente comunque di una certa soggettività in quanto ciò che è efficace per alcuni attori coinvolti nell inserimento lavorativo delle persone disabili, può non esserlo per altri. Questo ci porta a riflettere sul concetto che le buone prassi hanno degli elementi induttivi di definizione, nel senso che le stesse prima vengono realizzate attraverso il contributo di tutti gli attori coinvolti e poi, in un secondo momento, la definizione viene riportata ad un concetto teorico di ordine generale che lo possa descrivere (M.I.L.A.M. Modelli di inserimento lavorativo mirato 2008). E appurato, comunque, dalla letteratura in merito, che esistono delle caratteristiche generali condivise sulla definizione di buona prassi. Quest'ultima è definibile, in linea generale, come un'azione, un progetto, un intervento, che in un determinato contesto ha introdotto una nuova maniera, efficace, efficiente, positiva (M.I.L.A.M. Modelli di inserimento lavorativo mirato 2008) di raggiungere un risultato precedentemente individuato. In questo senso, l'efficacia deve essere intesa come la capacità di ottemperare pienamente all'obiettivo proposto 28. L'efficienza è intesa come la capacità di rendimento e di rispondenza delle azioni rivolte al raggiungimento dell'obiettivo 29. Una buona prassi deve essere positiva nel senso che tutti gli attori coinvolti (persona disabile, settore di produzione, equipe lavoro, servizio inviante), concordino sul fatto che quanto svolto sia valutato come positivo e abbia portato un processo di crescita professionale e riabilitativa della persona su cui si è modellato l'intervento (M.I.L.A.M. Modelli di inserimento lavorativo mirato 2008). Da questo livello di osservazione, possiamo sicuramente affermare che quanto svolto è in linea con i concetti di efficacia ed efficienza, in quanto sono state progettate e realizzate, per sette persone disabili, sette esperienze lavorative. Queste ultime hanno avuto una durata di dodici mesi e sono state svolte nel periodo compreso fra Marzo 2012 a Maggio Per tutti i lavoratori coinvolti è stata prevista una formazione inerente la mansione lavorativa da svolgere e la sicurezza sul lavoro della durata di un mese, tutti hanno usufruito del sostegno di un Tutor interno Responsabile di produzione e della loro crescita professionale. Quest'ultimo faceva capo a un Responsabile Scientifico esperto dell inserimento lavorativo, che ha svolto il monitoraggio dell andamento lavorativo e del progetto. Una conferma ulteriore dell'efficacia, dell'efficienza dell'intervento, oltre all'opinione positiva di tutti gli attori, è il fatto che le persone che hanno svolto la sperimentazione lavorativa, hanno tutte dimostrato impegno, costanza lavorativa, motivazione, continuità di presenza, dando prova di possedere tutti i prerequisiti utili all inserimento lavorativo realizzato. Per dovere di cronaca, le competenze acquisite dalle persone inviate dalla Provincia di Ancona, sono state redatte e inviate al Centro per l'impiego e la formazione di Ancona, che le ha inserite nel libretto formativo delle persone coinvolte, come previsto dalla Regione Marche. Un altro indicatore che definisce se un metodo può essere definito buona prassi, è la personalizzazione degli interventi (ILO Organizzazione Internazionale del Lavoro 2002). Questo concetto richiama la valutazione della persona con riferimento alle proprie componenti di salute ed abilità, che poste in relazione con l'ambiente esterno, devono essere funzionali per lo svolgimento del lavoro e l'assunzione di ruolo prevista. In questo senso, è dato spazio a una valutazione dinamica funzionale al "matching" (collocamento mirato) delle abilità possedute e al relativo livello di competenza, con quanto richiesto dall'ambiente di lavoro. In sintesi, l'ilo evidenzia quanto sia importante porre la persona disabile nelle condizioni ottimali per accettare e assumere un ruolo professionale, ma che la stessa sia in grado di riuscire in questo intento (lavoro adatto e realizzabile). Da questo livello di osservazione, la pratica della congruenza fra la persona e

12 l'ambiente di riferimento utilizzata per la sperimentazione lavorativa prevista dalla fase WP6 SLID, sembra essere lo strumento adatto per questo tipo di obiettivi. Nella fattispecie, gli inserimenti delle persone disabili nei settori produzione della Cooperativa Sociale Opera, sono stati realizzati attraverso processi mirati alle differenti abilità e competenze dei beneficiari (collocamento mirato), facendo attenzione a non esporre a richieste troppo alte i lavoratori, per evitare fallimenti e peggioramenti di natura clinica. Gli stessi sono stati posti nella condizione di poter essere funzionali al sistema e arrivare a competere nell ambito lavorativo. Infatti, non è un caso che tutte le persone coinvolte hanno terminato l'esperienza, a prescindere dall'andamento più o meno positivo, senza peggioramenti della situazione clinica. Da questo punto di vista, la persona disabile è stata centrale nella progettazione ed è stata posta in una condizione di raggiungibilità dell obiettivo lavorativo, dove quest ultimo è stato individuato con un progetto lavoro, che si è inserito, armonicamente, in interventi riabilitativi coordinati dal Servizio Sociale e Sanitario inviante, cioè nel progetto vita. La letteratura internazionale, conviene sul fatto che l'inserimento lavorativo delle persone disabili, deve avere un approccio multidimensionale, poiché gli elementi che caratterizzano un progetto lavoro sono molti e devono principalmente essere osservati da cosa la persona è in grado di fare (funzionalità), anche con la modifica dell'ambiente esterno, e devono essere posti nella condizione di non creare percorsi assistenzialistici ma percorsi di crescita professionale che siano di sostegno all'intero percorso riabilitativo (progetto vita). Da questo livello di osservazione, una buona prassi per l'inserimento lavorativo deve sempre tenere in considerazione le componenti di salute della persona e l'ambiente in cui la stessa si esprime. In questo senso, la definizione di buona prassi si lega a una visione dinamica del processo di valutazione della disabilità e del lavoro, che parte dall'interazione fra la persona e l'ambiente (ILO Organizzazione Internazionale del Lavoro 2002). Un altro indicatore utile a comprendere se il metodo utilizzato sia definibile come buona prassi, è la presenza o meno di elementi di novità (M.I.L.A.M. Modelli di inserimento lavorativo mirato 2008) presenti all'interno del percorso d'inserimento lavorativo. Le stesse sono intese come nuove conoscenze e/o uso di strumentazione specifica alla situazione dell'inserimento lavorativo. Da questo punto di vista, la metodologia di riferimento, ha un corollario di strumenti utili all'inserimento lavorativo ed anche alla progettazione professionale specifica le persone disabili e questo significa, che la tecnica utilizzata per l'esperienza si pone su livelli differenti di applicazione e quindi, la novità, consta nel fatto che la stessa può essere applicata su una molteplice varietà di soggetti, in quanto cerca, attraverso l'individuazione dei livelli di competenza, di creare dei "confini" su cui progettare l'inserimento lavorativo e/o occupazionale della persona disabile rendendola funzionale al contesto individuato. Da un certo punto di vista, l'elemento di novità, è inteso come la possibilità, da parte dell'equipe, di affrontare situazioni complesse con nuovi approcci metodologici e attraverso questa nuova osservazione trovare soluzioni prima impensate. Il fatto che l'esperienza lavorativa prevista dalla fase WP6 SLID abbia affrontato delle situazioni complesse, è confermato dalla natura dell'ambito clinico dei soggetti inviati e dal fatto che tutti sono riusciti a terminare il percorso con andamenti lavorativi comunque soddisfacenti. La scelta di selezionare le persone attraverso dei criteri ad hoc, come esplicitato nel paragrafo relativo la struttura progettuale, è risultata efficace ed efficiente, in quanto gli andamenti lavorativi confermano, anche per quelle persone cui gli stessi non hanno raggiunto gli standard richiesti, che non ci sono state differenze notevoli fra livelli di competenza richiesti e dimostrati. Anzi in alcune situazioni, delle persone hanno dimostrato di possedere dei livelli di abilità superiori a quanto richiesto dal ruolo lavorativo. Approfondendo quanto detto, una buona prassi deve saper osservare ed eventualmente approfondire i bisogni di tutti gli attori coinvolti nel raggiungimento dell'obiettivo, deve appunto essere strutturata in maniera tale che gli stessi siano integrati in azioni utili al benessere della persona su cui s'intende procedere. Da questo punto di vista, accogliere i bisogni e trovare soluzione a questi ultimi, di una persona disabile e svantaggiata, aumenta la complessità dell'intervento ed è per questo che tutti gli operatori e servizi, pubblici e privati, che sono coinvolti nell'inserimento lavorativo delle persone disabili e svantaggiate, devono avere una metodologia a cui riferirsi in quanto quest'ultima deve produrre un cambiamento affrontando la complessità della situazione per rispondere in maniera positiva ad un bisogno. In sintesi una buona pratica deve essere caratterizzata da procedure che affrontano la soddisfazione di un bisogno emerso da una problematica complessa. Tutte le azioni rivolte a tale obiettivo, dovrebbero risultare visibili e comprensibili, dovrebbero essere condivisibili e comunicabili ad altri per l applicazione eventuale in altri contesti. La possibilità che la buona prassi possa essere replicata anche in circostanze differenti (M.I.L.A.M. Modelli di inserimento lavorativo mirato 2008) da quelle in cui la stessa è nata, è un indicatore fondamentale per definire l'esperienza lavorativa svolta come una buona prassi. Quest'ultima infatti deve avere delle caratteristiche temporali che determinino l'esperienza stabile nel tempo. Quanto scritto sopra evidenzia che la metodologia utilizzata per la sperimentazione lavorativa prevista nella fase WP6 SLID, ha delle aderenze significative con i criteri per la definizione di buona prassi, ma questo non significa che la stessa sia esportabile in tutti i territori, in quanto non ci sono esperienze in merito. Sarebbe importante, oltre che sperimentare la metodologia utilizzata in altri contesti sociali e territoriali, approfondire e analizzare le aderenze 62

13 emerse e comprendere il livello delle stesse per comprendere il raggio d'azione metodologico. In questo senso, sarebbe interessante analizzare e valutare la metodologia su grandi numeri e su territori differenti, per confrontare gli eventuali risultati. Concludendo, la sperimentazione lavorativa prevista dalla fase WP6 SLID, realizzata dalla Cooperativa Sociale Opera, è sicuramente definibile come una buona prassi per la progettazione professionale e l'inserimento lavorativo, su più livelli di competenza, di persone coinvolte da situazioni cliniche significative che sono inserite in percorsi terapeutico riabilitativi. Indubbiamente, la sperimentazione ha dimostrato che se ci prendiamo adeguatamente cura (metodologia consona alla situazione) delle persone disabili all'interno dei posti di lavoro, le stesse raggiungeranno livelli di produttività coerenti con le richieste del ruolo professionale e saranno quindi riconosciuti (empowerment) come lavoratori in grado di fare e non disabili improduttivi. Ci è caro concludere, evidenziando che delle quattro persone coinvolte nella sperimentazione lavorativa, inviate dai Servizi Sociali e Sanitari, tre di loro stanno proseguendo il percorso attivato nei settori di produzione della Cooperativa Sociale Opera, alcuni con borse lavoro con obiettivi legati al miglioramento delle proprie competenze, alcuni con contratti di lavoro in quanto hanno raggiunto, grazie alla progettazione professionale mirata, adeguati livelli di abilità per l'assunzione di ruolo e di conseguenza per la soddisfazione dei livelli di produttività richiesti dallo stesso. 63

14 Allegati SCHEDA ANALISI RUOLO LAVORATIVO 30 Riferimenti soggetto ospitante Denominazione: Via: Città: Telefono/Fax: Cellulare: Mail: Responsabile scientifico Tutor Aziendale interno Descrizione del ruolo lavorativo Ruolo richiesto: Descrizione generale del lavoro: Obiettivi: Attività specifica: Strumenti tecnici: Mezzi: Luoghi e ambienti lavorativi: Ruolo richiesto: Identificazione delle abilità del ruolo Legenda: 0= Capacità/Abilità assente; 2= Capacità/Abilità scarsa; 5= Capacità/Abilità sufficiente; 8= Capacità/Abilità buona; 10= Capacità/Abilità eccellente. Abilità/Dimensione Comprensione del lavoro:intendere e capire le mansioni da svolgere nella mansione singola e/o nelle attività del processo lavorativo globale NS Comprensione Memoria Attenzione Concentrazione Apprendimento Abilità/Dimensione Manualità Esecuzione Velocità Precisione Strumentazione/Tecnologia Resistenza fisica Forza fisica Abilità/Dimensione Impegno Costanza lavorativa Controllo del risultato Individuazione dell errore Consapevolezza risultato Soluzione di problemi Autonomia operativa Produttività Tempi/Ritmi Flessibilità Cura ambiente lavorativo Gestione del lavoro Programmazione del lavoro Capacità manuale: caratteristica di chi è idoneo e adatto a svolgere un compito o una serie di attività basandosi su determinate conoscenze e capacità tecniche NS Autonomia lavorativa: capacità globale di svolgere le mansioni richieste e portare a termine bene il lavoro agendo e pensando liberamente nel contesto lavorativo NS 30 Copyright Dr. Stefano Defendi Tutto il materiale pubblicato all interno delle schede laddove non diversamente specificato, è da intendersi protetto da copyright ai sensi della legge sul diritto d autore (Legge 22 aprile 1941, n. 633). E ammesso l uso, la riproduzione totale e/o parziale del materiale contenuto nelle schede citando però la fonte di provenienza e la titolarità del copyright." 64

15 Coordinamento del lavoro Gestione del denaro Attenzione per il prodotto Abilità/Dimensione Autonomia personale: esaudire positivamente determinate necessità personali in autonomia senza l aiuto esterno NS Cura dell igiene personale Cura del proprio abbigliamento Orientamento spaziale Utilizzo mezzi privati Utilizzo mezzi pubblici Pratiche burocratiche Abilità/Dimensione Rapporti fra colleghi Rapporti con il pubblico Collaborazione fra colleghi Mediazione dei bisogni Empatia per l altro Rispetto dei ruoli lavorativi Rispetto delle gerarchie Rispetto della privacy Dare informazioni Richiedere informazioni Richiesta di aiuto Offerta di aiuto Dare informazioni pubblico Chiedere informazioni pubblico Offerta di aiuto al pubblico Abilità/Dimensione Puntualità Rispetto degli orari Rispetto dei turni Continuità di presenza Comunicazioni assenze/ferie/malattia/ecc. Conoscenza delle norme aziendali interne Rispetto norme aziendali interne Conoscenza regole sicurezza lavoro Rispetto delle regole sicurezza lavoro Abilità/Dimensione Stima proprie capacità (sicurezza/fiducia) Autocontrollo emotivo Accettazione delle critiche Tolleranza alle frustrazioni Livello generale delle abilità per: essere assunti mantenere il lavoro nel tempo (NS= non so) Data e luogo: Relazioni: riguarda tutti i legami ed i rapporti interpersonali all interno dell ambiente di lavoro NS Responsabilità: garanzie da fornire all ambiente di lavoro per l'assunzione di ruolo richiesta NS Risorse interne caratteristiche riguardanti la sfera psichica delle persone coinvolte NS Informazioni generali: livelli di competenza utili per l'assunzione lavorativa e per il mantenimento del posto di lavoro nel tempo NS Firma Responsabile Scientifico SLID Firma Tutor/Maestro di Opera SLID 65

16 Bibliografia -Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, Expert forecast on emerging psycosocial risk related to occupational safety and health, scaricabile in -Anderson B, Funnel M, trad. it. Mautrizio Costantini, L'Arte dell'empowerment. Racconti e strategie per un paziente protagonista della trapia. American Diabetes Association Anthony W.A., Characteristics of people with psychiatric disabilities that are predictive to entry into the rehabilitation process and successful employement outcomes, Psychosocial Rehabilitation Journal Antoni G., Giaconi N., Trova il tuo Lavoro. Il sole 24 ore Milano Antoni G., Giaconi N., Trovare il lavoro che piace. Guida di sopravvivenza per chi cerca o vuole cambiare lavoro. -Maggioli Editore Santarcangelo di Romagna Ba G., La riabilitazione: aspetti teorici e applicativi., in Ba G. Strumenti e tecniche di riabilitazione psichiatrica e psicosociale, FrancoAngeli, Milano, Baraldi C.,Corsi G.,-Esposito E. GLU. Editrice Montefeltro, Urbino, Batini F.. Manuale per orientatori. Metodi e scenari per l'empowerment personale e professionale. Edizioni Erickson. Trento Borghi V (a cura di), Vulnerabilità, inclusione sociale e lavoro. Contributi per la comprensione dei processi di esclusione sociale delle problematiche di policy. Franco Angeli, Bray D, Campbel R, Grant D.L., Formative years in business: a long term A.T.T. study of managerial lives. Wiley, New York 1974, in Maeran R., Il lavoro: significato e valori versus flessibilità e precarietà. in Boccato A., Serra A. (a cura di), Outplacement. Psicologia della riqualificazione e del ricollocamento professionale, Piccin Nuova Libraria, Padova Buzzelli A., Berarducci M., Leonori C., Persone con disabilità intellettiva al lavoro. Metodi e strumenti per l'integrazione, Erickson, Trento Calkins C., Walker H. L adattamento all ambiente di lavoro nei soggetti deboli. Interventi psicoeducativi di supporto. Edizioni Erickson Trento Canetti E., Massa e potere, trad. it. Furio Jesi, Adelphi Edizioni, Milano, Carrozza P., Principi di riabilitazione psichiatrica. Per un sistema di servizi orientato alla guarigione. FrancoAngeli Milano Collins A., Brown J.S., Newman S.E.,Cognitive apprenticeship: Teaching the craft of reading, writing and mathematics (Technical Report No. 403). BBN Laboratories, Cambridge, MA. Centre for the Study of Reading, University of Illinois1987 -Cordery J.L., Parker S.K., Work organizzation, in Boxal P., Purcell J., Wright P. ( a cura di), The Oxford Handbook of Human Resource Management, Oxford University Press, Oxford Defendi S., Giovagnoli M., I percorsi di inserimento lavorativo delle persone disabili nella Provincia di Ancona. Criticità Emergenti. Progetto S.L.I.D. WP4 (Social Labour Integration Disabled) Cooperativa Sociale Opera Ancona Scaricabile in: -Di Fabio A., Bilancio di competenze e orientamento formativo. Giunti O.S. Firenze Evangelista L., Le competenze. Cosa sono, come rilevarle, come si utilizzano nell'orientamento Scaricabile in: -Evangelista L., Impiegabilità. Occupabilità. Definizione Scaricabile in: -Falloon I., Intervento psicoeducativo integrato in Psichiatria. Centro Studi Erickson Trento Falsini A., Il progetto professionale. in Batini F. (a cura di). Manuale per orientatori. Metodi e scenari per l'empowerment personale e professionale. Edizioni Erickson. Trento Fraccaroli F. Balducci C., Stress e rischi psicosociali nelle organizzazioni, Il Mulino, Bologna Gallino L. Il costo umano della flessibilità. Laterza, Roma-Bari, Gallo R., Boerchi D.. Bilancio di competenze e assessment centre. Potenzialità e limiti dell'auto e dell'etero valutazione delle risorse umane. FrancoAngeli, Milano,

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