Rassegna Stampa. Venerdì 15 febbraio 2013

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1 Rassegna Stampa Venerdì 15 febbraio 2013 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel Fax

2 Rassegna del 15 febbraio 2013 ASL BRESCIA Il Giornale Di Brescia 18 A PASSO DI TANGO CONTRO IL PARKINSON Clara Piantoni 1 SANITÀ LOMBARDIA Corriere Della Sera (bs) 3 CONSULTORI PUBBLICI IN PICCHIATA IL TICKET SPAVENTA LE PIÙ GIOVANI Thomas Bendinelli 3 Bresciaoggi 14 SCOVATI DAL NAS 30 FALSI DENTISTI Franco Mondini 4

3 A passo di tango contro il Parkinson Alla Domus Salutis sperimentazione con lezioni del ballo argentino per i pazienti Il 27 febbraio in un convegno il bilancio sui progressifisicie psicologici riscontrati A scuola di ballo Il trattamento sperimentato nel reparto di Riabilitazione neurogeriatrica della Domus Salutis fa uso del tango per alleviare i disagi dei pazienti affetti da Parkinson Migliora la funzionalità delle articolazioni, previene le retrazioni muscolari, ma soprattutto influisce positivamente sull'umore. La «tangoterapia», da alcuni mesi in sperimentazione a Brescia nel reparto di riabilitazione neurogeriatrica della Domus Salutis sui malati di Parkinson, secondo gli esperti sta dando ottimi risultati: «Abbiamo notato che le signore che partecipano alle sedute spesso iniziano a truccarsi e ad indossare bigiotteria - racconta Luciano Maffina, fisioterapista della Domus Salutis - Per questi malati, che spesso si sentono esclusi, uno stimolo importante anche per la socializzazione». Miglioramenti anche nella camminata all'indietro, una delle azioni più complesse per un malato di Parkinson, che spesso tende alla festinazione o a bloccarsi. Ma il tango dev'essere comunque inserito in un intervento riabilitativo più complesso e multidisciplinare: «Qui i pazienti restano in genere per quattro settimane - spiega la dott.ssa Patrizia Crippa, responsabile del reparto di riabilitazione neurogeriatrica della casa di cura di via Lazzaretto - e vengono seguiti da medici, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicologi, dietisti e assistenti sociali. Tra le attività più stimolanti la ginnastica in acqua e la terapia occupazionale, che prevede la simulazione di attività quotidiane in un appartamento fittizio». Dei primi risultati del trattamento «a base di tango», a cui hanno partecipato una trentina di pazienti, si parlerà anche in un convegno organizzato alla Domus Salutis il 27 febbraio: «Presenteremo il nostro protocollo riabilitativo - annuncia Crippa - che si ispira alla letteratura medica d'oltreoceano, visto che in Europa mancano ancora linee guida standardizzate nella cura di ASL BRESCIA Pag. 1

4 questi pazienti». Obiettivo: coinvolgere Asl, medici di medicina generale e le altre strutture riabilitative in una rete che offra assistenza continua e quanto più idonea ai malati, che nella nostra provincia sono in costante aumento. «I Dazienti parkinsoniani - sottolinea Crippa - sono aumentati in un solo anno del 20% nel nostro reparto e l'impressione è che saranno sempre di più». Clara Piantoni I BENEFICI I medici hanno riscontrato vantaggi oggettivi sulla mobilità ma pure sull'umore e la socializzazione ASL BRESCIA Pag. 2

5 Le risorse Sempre più ridotti gli spazi in cui è possibile chiedere un aiuto Consultori pubblici in picchiata il ticket spaventa le più giovani In città sono solo due, 14 nel resto della provincia Wanda Romagnoli è la memoria storica dei consultori. Da qualche mese si gode la pensione ma fino a pochi mesi fa la sua vita lavorativa (dove era delegata sindacale) è stata proprio nei consultori: si ricorda la legge che li ha istituiti nel 1975, i primi consultori bresciani del 1977, l'evoluzione che hanno avuto negli anni e il loro ruolo fondamentale per le problematiche della sessualità, della coppia e della famiglia. Oggi Wanda Romagnoli si dice preoccupata per quello che definisce «un deterioramento» della funzione dei consultori: «Prima in città ce n'erano nove, oggi di pubblici ne sono rimasti un paio, gli altri sei 0 sette sono tutti privati». A livello provinciale i consultori sono trenta, 14 dei quali pubblici: più di 40 mila le utenti, un quarto delle quali straniere. Nell'ottobre scorso l'ultimo consultorio a chiudere è stato quello di via Baracca, nella zona nord della città. «Anche se in realtà l'asl dice che non si tratta di chiusura, ma di accorpamento con quello di via Duca degli Abruzzi», rileva Wanda Romagnoli. Chi ci lavora la differenza la nota: gli spazi sono ristretti, il corridoio è diventato la sala d'attesa, la privacy è poco rispettata, a volte capita che gli stessi assistenti debbano fare i turni in ambulatorio. Malumori, voci raccolte nei corridoi. A calare è però anche l'utenza, una discreta fetta della quale di nazionalità non italiana. A fine 2012 la Regione ha introdotto il nuovo tariffario per le prestazioni erogate dai consultori. Un provvedimento che rientrerebbe in un progetto più ampio di potenziamento degli stessi sul piano quantitativo e qualitativo. Ad essere aggiornate anche le tariffe con cui viene remunerata dalla Regione la produzione delle prestazioni agli enti gestori dei consultori familiari accreditati. Tariffe che erano ferme 0 quasi da oltre un decennio e che ora sono cresciute tra il 20 e il 50 percento, a seconda delle prestazioni. Si vedrà dove porterà la riforma, per il momento chi ci lavora rileva soprattutto le note dolenti. «Far pagare il ticket ai minori di 21 anni su alcune prestazioni fa venire meno la mission dei consultori osserva una dottoressa Già non è semplice intercettarli, se poi devono tirare fuori anche dei soldi diventa ancora più complicato». Wanda Romagnoli ritorna sul tasto del rapporto tra pubblico e privato. Non ce l'ha con questi ultimi, anzi riconosce che anche qui «ci sono operatori più che validi», ma rileva che il consultorio pubblico garantisce una maggiore continuità di servizio. «Sulla carta non c'è differenza, le prestazioni sono le stesse afferma ma nel privato l'assistente sociale a tempo pieno magari non lo trovi, e così vale per altre figure professionali. E nel privato, se uno è part time, appena trova un'alternativa va via». Meno continuità di servizio, meno prossimità e vicinanza al territorio e, soprattutto, «il venire meno di quello che è l'aspetto fondamentale dei consultori, ovvero l'integrazione tra psicosociale e sanitario». «I consultori acquistano valore nel momento in cui si lavora in equipe rileva e quando operano in rete con altri servizi presenti sul territorio, compresa la scuola. E il rischio è che, con sempre meno strutture pubbliche, venga meno la necessaria funzione di regia». Thomas Bendinelli SANITÀ LOMBARDIA Pag. 3

6 SOS ABUSIVISMO. Molti centri gestiti da odontotecnici che potevano contare su un medico compiacente prestanome Scovati dal Nas 30 falsi dentisti Riscontrate irregolarità durante le 50 ispezioni effettuate nel 2012 Sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri cinque ambulatori Franco Mondini Lo studio attrezzato, con tanto di segretaria che fissa gli appuntamenti e riceve i soldi (talvolta «dimenticandosi» di rilasciare la fattura), camice bianco, guanti in lattice e mascherina, lutto ok. Ma qualcosa non chiude il cerchio: il diploma di laurea è falso o addirittura inesistente. A mettere le mani in bocca al paziente non è un medico, ma un odontotecnico che si finge dentista o conta sulla collaborazione di un prestanome che funge da garante e gli fa «da scudo» in caso di ispezione. In Italia l'abusivismo in campo dentistico è elevato. Secondo le stime si conterebbero ben 15 mila odontoiatri abusivi. A lanciare l'allarme è l'associazione di categoria anche alla luce dell'allarmante bilancio dei controlli effettuati l'anno scorso dai carabinieri del Nas. DI FALSI PROFESSIONISTI i Nas di Brescia, guidati dal luogotenente Giuseppe Scaletta, ne hanno scoperti parecchi. «Abbiamo riscontrato 30 irregolarità su 50 ispezioni effettuate tra città e provincia», rivela il comandante del Nas di Brescia. «Nel corso del 2012 abbiamo posto sotto sequestro cinque ambulatori clandestini, tre in città, uno dell'alto lago di Garda e uno nella Bassa Bresciana nell'area di Ghedi - specifica il comandante -. Abbiamo anche scovato falsi dentisti e medici prestanome, lautamente pagati, che agivano da referenti senza mai mettere piede nell'ambulatorio affidato a falsi medici dentisti». I Nas hanno riscontrato anomalie anche nella gestione contabile e nell'utilizzo di strumenti medici e carenza di igiene. E alle denunce penali nei confronti di chi si è finto medico, vanno agiunte numerose sanzioni amministrative. Per i casi di irregolaritàfiscaleè entrata in gioco ancha le Guardia di finanza per le conseguenti verifiche tributarie. GIUSEPPE SCALETTA sottolinea che la stragrande maggioranza dei controlli sono nati da «richieste dei cittadini allarmati per il comportamento del medico con richiesta di verifiche da parte nostra». I Nas consigliano di diffidare dei «dentisti» che non espongono il diploma di laurea, che non emettono fatture e che hanno prezzi troppo concorrenziali praticando forti sconti. In caso di dubbi o sospetti meglio contattare i Nas di Brescia - 030/ che hanno sede in via Veneto, vicino alla Polgai o chiedere al numero verde se il dentista «dubbio» è iscritto all'ordine del medici oppure no. SANITÀ LOMBARDIA Pag. 4