Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi"

Transcript

1 Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.8 McGraw-Hill, 2001

2 Introduzione al capitolo 8 Non sempre le imprese che registrano perdite hanno convenienza a sospendere da subito la produzione Possono avere l aspettativa di un incremento della domanda Possono attendere di ricostituire le condizioni di redditività Ma nessuna azienda rimane sul mercato se le perdite sono previste per il lungo periodo La decisione circa la produzione dipende anche dal fatto di essere in lungo periodo o in breve periodo 2001 McGraw-Hill Companies, srl 2

3 Dalla funzione di produzione alla funzione di offerta: la derivazione della funzione di offerta Funzione di produzione Funzione di costo Funzione di offerta individuale Funzione di offerta aggregata 3

4 La funzione di produzione La quantità di output prodotta dipende dalle quantità di input impiegati nel processo produttivo Un fattore della produzione (input) è qualsiasi bene o servizio impiegato nel processo produttivo La funzione di produzione indica la massima quantità di output che può essere prodotta, date certe quantità degli input 2001 McGraw-Hill Companies, srl 4

5 La funzione di produzione La funzione di produzione è l insieme di tutte le combinazioni tecnicamente efficienti per realizzare un determinato prodotto rappresenta una tecnologia produttiva di un impresa, un settore, un economia le combinazioni tecnicamente efficienti caratterizzate da uno stesso rapporto di utilizzo dei fattori identificano una tecnica di produzione sono un punto della funzione di produzione. 5

6 La funzione di produzione La quantità di output prodotta dipende dalle quantità di input impiegati nel processo produttivo Un fattore della produzione ( input ) è qualsiasi bene o servizio impiegato nel processo produttivo La funzione di produzione indica la massima quantità di output che può essere prodotta, date certe quantità degli input, in un certo periodo di tempo McGraw-Hill Companies, srl 6

7 Esempio di funzione di produzione: combinazioni tecnicamente efficienti per produrre il bene Quantità di prodotto (unità per settimana) Capitale K (numero di macchine)* 4 2 Lavoro L (numero di lavoratori)* 4 6 L insieme di TUTTE le combinazioni rappresenta una TECNOLOGIA La combinazione che prevede 100 unità con 4 K e 8 L non è riportata perché inefficiente tecnicamente La seconda e la quarta combinazione fanno parte della stessa TECNICA (stesso rapporto tra K e L) (*) Macchine e lavoratori disponibili per 40 ore settimanali 7

8 8

9 Scelta della tecnica economicamente efficiente La tecnica B è quella a maggior intensità di lavoro La tecnica B è quella economicamente efficiente (costo totale più basso) 2001 McGraw-Hill Companies, srl 9

10 Effetto di un aumento del prezzo del lavoro sulla tecnica economicamente efficiente Con l aumento del prezzo del lavoro il costo totale è aumentato per entrambe, ma la tecnica A è divenuta quella economicamente efficiente 2001 McGraw-Hill Companies, srl 10

11 Rappresentazione della funzione di produzione Il modo più semplice di rappresentare la funzione di produzione è attraverso la relazione tra 1 input (x 1 ) ed 1 output (y 1 ), mantenendo costanti tutti gli altri input (relazione fattore-prodotto). y i = f (x 1 x 2, x n ) 11

12 La produzione totale (PT) x PT 100,00 0 0,00 90,00 1 8,70 80, ,60 70, ,90 60, ,80 50, ,50 40, ,20 30, ,10 20, ,40 10, , ,00 0,00 PT x PT 12

13 La produttività media (PM) e marginale (Pm) La produttività media (PM) è data dal rapporto tra il prodotto totale e la quantità di fattore utilizzata (x) PM = PT x La produttività marginale (Pm) è il rapporto tra l incremento di prodotto e l incremento di fattore variabile Pm = PT x PT x 13

14 La produttività media e marginale x Pm PM 0 0,00 0,00 1 8,70 8, ,90 10, ,30 12, ,90 13, ,70 13, ,70 13,20 7 6,90 12,30 8 0,30 10,80 9-8,10 8, ,30 6,00 PM, Pm 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00-5,00-10,00-15,00-20,00-25,00 PM Pm x 14

15 100,00 90,00 I II III 80,00 70,00 PT 60,00 PT 50,00 40,00 30,00 20,00 Gli stadi 10,00 0,00 della funzione di produzione PM, Pm 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00-5,00-10, x PM ,00-20,00 Pm -25,00 x 15

16 Gli stadi della funzione di produzione I Stadio: PT è sempre crescente, Pm è prima crescente, poi decrescente e maggiore di PM, PM è sempre crescente. Non è mai conveniente limitare la produzione ad un punto di questo stadio II stadio: PT è sempre crescente, Pm decresce fino a 0, PM decresce. E sempre conveniente produrre in uno dei punti di questo stadio. III stadio: PT è decrescente, Pm è decrescente e negativa, PM è decrescente. Non è mai conveniente arrivare a questo stadio. 16

17 I Stadio: 100,00 90,00 I II III PT è sempre crescente Pm è prima crescente, poi decrescente e maggiore di PM, PM è sempre crescente. Non è mai conveniente limitare la produzione ad un punto di questo stadio PT PM, Pm 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00-5,00-10,00-15,00-20,00-25,00 PT x x PM Pm 17

18 II Stadio: 100,00 90,00 80,00 70,00 I II III PT PT è sempre crescente PT 60,00 50,00 40,00 30,00 Pm decresce fino a 0 PM decresce E sempre conveniente produrre in uno dei punti di questo stadio. PM, Pm 20,00 10,00 0,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00-5,00-10,00-15,00-20,00-25, x x PM Pm 18

19 III Stadio: PT è decrescente Pm è decrescente e negativa PM è decrescente Non è mai conveniente arrivare a questo stadio. PT PM, Pm 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00-5,00-10,00-15,00-20,00-25,00 I II III PT x x PM Pm 19

20 Breve (S) e lungo (L) periodo Di fronte a un aumento della domanda (e dei ricavi marginali) l impresa ha convenienza a espandere la produzione L espansione della produzione può incontrare ostacoli e richiedere cambiamenti organizzativi A breve termine, l impresa può ricorrere al lavoro straordinario o a noleggi di macchine Nel lungo periodo, può essere conveniente assumere nuovi lavoratori o investire, acquistando nuove macchine e costruendo nuovi capannoni 20

21 Breve periodo (S) Il breve periodo è quell orizzonte temporale nel quale l impresa può variare solo parzialmente l impiego degli input esempio: l impresa può variare la quantità di lavoro ma non i beni capitali 2001 McGraw-Hill Companies, srl 21

22 Lungo periodo (L) Il lungo periodo è quell orizzonte temporale nel quale l impresa può variare le quantità acquistate di tutti gli input 2001 McGraw-Hill Companies, srl 22

23 I costi di lungo periodo costi totali, medi e marginali LTC, LAC, LMC

24 Costi totali di lungo periodo I costi totali di lungo periodo (LTC) sono i costi minimi di produzione corrispondenti a ogni ipotetica quantità di prodotto nell ipotesi in cui l impresa possa modificare tutti i fattori e scelga, per ogni volume di produzione, la tecnica efficiente 2001 McGraw-Hill Companies, srl 24

25 Andamento dei costi totali nel lungo periodo Al crescere della produzione, LTC necessariamente aumenta Tuttavia, nel lungo periodo, può crescere in modo più o meno rilevante, a seconda che la tecnologia penalizzi o favorisca la grande dimensione Se la tecnologia favorisce la grande dimensione, si possono produrre grandi quantità a costi medi inferiori Oltre certe dimensioni, però, i costi medi potrebbero risalire in modo significativo 25

26 Nel lungo periodo è possibile uscire dal mercato 26

27 27

28 Curva di costo totale di lungo periodo La curva del costo totale di lungo periodo mostra il costo totale minimo che l impresa deve sostenere quando essa è libera di variare le quantità di tutti i fattori 2001 McGraw-Hill Companies, srl 28

29 Costo marginale di lungo periodo Il costo marginale di lungo periodo (LMC) è la variazione del costo totale di lungo periodo (LTC) conseguente ad un incremento permanente della produzione di una unità 2001 McGraw-Hill Companies, srl 29

30 Costo medio di lungo periodo Il costo medio di lungo periodo (LAC) di produzione di un bene o servizio è il rapporto tra costo totale e quantità prodotta in condizioni di lungo periodo Per analizzare il problema dei vantaggi e degli svantaggi della piccola o grande dimensione, è opportuno considerare l andamento del costo medio 2001 McGraw-Hill Companies, srl 30

31 Il costo medio E dato dal costo totale diviso la quantità prodotta. Si ipotizza che il costo medio di lungo periodo possa avere un andamento a forma di U: Costo medio LAC Quantità prodotta 2001 McGraw-Hill Companies, srl 31

32 Ragioni della forma a U del LAC economie e diseconomie di scala produttiva 32

33 La scala produttiva La scala produttiva è la dimensione della capacità produttiva, espressa in termini d quantità prodotta 2001 McGraw-Hill Companies, srl 33

34 Economie di scala Economie di scala o rendimenti crescenti di scala si verificano quando il costo medio di lungo periodo diminuisce all aumentare della quantità prodotta Costo medio LAC Quantità prodotta 34

35 Cause delle economie di scala Indivisibilità del processo produttivo Costi fissi (non variano se aumenta il volume) Oltre un certo limite c è un salto di costo medio Specializzazione (divisione del lavoro) Al crescere del volume si possono assegnare compiti specialistici Fabbrica degli spilli di Smith Modalità costruttive degli impianti 2001 McGraw-Hill Companies, srl 35

36 Rendimenti decrescenti di scala (diseconomie) si verificano quando il costo medio di lungo periodo aumenta all aumentare della quantità prodotta LAC Costo medio Quantità prodotta 36

37 Cause delle diseconomie di scala Crescenti costi di controllo/coordinamento Diseconomie manageriali di scala Dimensione territoriale dell impresa Aumenta l impresa Aumentano le dimensioni del mercato Aumenta l incidenza dei costi di trasporto La forma della curva cambia da settore a settore e dipende dalla tecnologia 2001 McGraw-Hill Companies, srl 37

38 Rendimenti costanti di scala si verificano quando il costo medio di lungo periodo non varia all aumentare della quantità prodotta Costo medio LAC Quantità prodotta 2001 McGraw-Hill Companies, srl 38

39 LCM nel primo tratto decresce e mostra il suo minimo in corrispondenza del primo flesso di LCT (F), poi risale LAC nel primo tratto decresce, ma continua a calare anche dopo che il LCM ha sorpassato il suo minimo LAC mostra il suo minimo quando LCM lo eguaglia Dopo che LCM lo ha sorpassato, LAC cresce, ma in misura più lenta di LCM (ha più inerzia) A U A CATINO ORIZZONTALE 39

40 A U A CATINO ORIZZONTALE 40

41 41

42 42

43 Stime della MINES: La prima colonna misura in percentuale lo svantaggio (maggior costo medio) di un impresa con scala produttiva pari a un terzo della scala minima efficiente (MINES) La MINES è espressa come percentuale della produzione totale del settore 43

44 Evidenze empiriche sulle economie di scala Nel settore del cemento gli svantaggi della piccola scala sono molto superiori rispetto a quello delle calzature Le differenze di MINES tra UK e USA dipendono più dalla differente grandezza dei mercati che da differenze intrinseche Nei refrigeratori, in UK un impresa minima efficiente dovrebbe coprire tutta la produzione; in USA solo il 14% cemento, acciaio, automobili hanno forti economie di scala Curva a U o decrescente Possono permettersi alti costi fissi (ricerca, robot, ecc.) Calzature e abbigliamento non hanno forti economie di scala Curva orizzontale 44

45 Collegamento tra costo medio e costo marginale / 1 Quando il costo marginale (LMC) è inferiore al costo medio (LAC), il costo medio è decrescente Quando il costo marginale eguaglia il costo medio, quest ultimo ha il suo valore minimo Quando il costo marginale è superiore al costo medio, il costo medio è crescente Nel caso in cui il costo marginale sia costante, esso coincide con il costo medio 2001 McGraw-Hill Companies, srl 45

46 46

47 Collegamento tra costo medio e costo marginale / 2 Quando: MC<AC MC=AC MC>AC AC è: decrescente costante e minimo crescente 2001 McGraw-Hill Companies, srl 47

48 48

49 La scelta del livello ottimo di produzione nel lungo periodo 49

50 Ricordiamo: scelta del volume di produzione MC, MR MC Se MR > MC, un aumento dell output comporta un aumento dei profitti. Se MR < MC, una diminuzione dell output comporta un aumento dei profitti 0 E Q 1 Quantità prodotta ed offerta MR I profitti sono allora massimi in Q 1, dove MR = MC ATTENZIONE: ma solo se l impresa copre i propri costi variabili 50

51 La scelta del livello ottimo di produzione, nel lungo periodo AC MC MR P LMC Il criterio di scelta è: Il livello di produzione ottimo è dove LMC=MR Resta da verificare se conviene produrre: se P è maggiore o uguale ad AC 1, l impresa produce Q 1 se P è inferiore ad AC 1, l impresa esce dal mercato LAC AC 1 LMC = MR Q 1 MR Quantità prodotta (beni alla settimana) Nota bene: LMC passa sempre per il punto di minimo della LAC McGraw-Hill Companies, srl 51

52 52

53 Il criterio di scelta a due stadi 1) Occorre identificare il volume di produzione che soddisfa le condizioni marginalistiche di massimizzazione del profitto 2) Occorre verificare se in corrispondenza di quel volume, il prezzo di vendita supera il costo medio Se il prezzo è più alto del costo medio, conviene produrre Se il prezzo è più basso, conviene uscire dal mercato 53

54 I costi di breve periodo e i rendimenti decrescenti dei fattori variabili: STC, SAC, SMC

55 L impresa nel breve periodo In condizioni di breve periodo, un impresa non è in grado di adattarsi completamente ai cambiamenti esterni (domanda, tecnologia, prezzi dei fattori, ecc.) Nel breve periodo, l impresa è vincolata da uno o più fattori di produzione, che non può modificare: i fattori fissi 55

56 Concetti economici fondamentali per l analisi nel breve periodo Un fattore della produzione fisso è un fattore la cui quantità non può essere variata Costi fissi costi che non variano al variare della quantità prodotta Costi variabili costi che variano al variare della quantità prodotta 2001 McGraw-Hill Companies, srl 56

57 Il costo totale di breve periodo Il costo totale di breve periodo è dato dalla somma del costo fisso e dal costo variabile di breve periodo STC = SFC + SVC 2001 McGraw-Hill Companies, srl 57

58 58

59 Costi marginali di breve periodo Il costo marginale di breve periodo (SMC) è l incremento di costo totale (dstc) conseguente alla produzione di un unità addizionale di un prodotto (dq), in condizioni tecniche di breve periodo, ovvero in presenza di uno o più fattori produttivi fissi 2001 McGraw-Hill Companies, srl 59

60 Le curve dei costi totali, fissi e variabili nel breve periodo La curva SMC ha un andamento a U come quella LMC, ma la forma è legata a cause diverse. Nel breve periodo, l esistenza di fattori fissi (p.e., gli impianti) rende necessario l aumento dei fattori variabili (p.e., i lavoratori) il che provoca un aggravio dei costi 60

61 Costi medi di breve periodo Il costo medio fisso di b. p. (SAFC) esprime il costo unitario dei fattori fissi è calcolato dividendo il costo fisso totale (SFC) per la quantità prodotta Il costo medio variabile di b. p. (SAVC) è il costo unitario dei fattori variabili È calcolato dividendo il costo variabile totale (SVC) per la quantità prodotta Il costo medio totale di b.p. (SATC) è il costo unitario dei fattori fissi e variabili È calcolato dividendo il costo totale (STC) per la quantità prodotta 61

62 Costi medi di breve periodo SATC = SAFC + SAVC SATC= costo medio totale di b.p. SAFC= costo medio fisso di b.p. SAVC= costo medio variabile di b.p McGraw-Hill Companies, srl 62

63 63

64 AC MC MR P La scelta del livello ottimo di produzione, nel breve periodo SMC Criterio di scelta a 2 stadi: 2. L impresa sceglie il livello di produzione Q 1 per il quale SMC = MR 3. Verifica del prezzo: SATC 1 SAVC 1 Q 1 MR SATC SAVC SMC = MR Quantità se il prezzo è maggiore di SATC 1 essa produrrà Q 1 e fa profitti se il prezzo è compreso tra SATC 1 e SAVC 1 essa produrrà sempre Q 1, ma in perdita recupera i costi variabili se il prezzo è inferiore a SAVC 1, l impresa sceglie di chiudere non recupera i costi variabili 64

65 La scelta del livello ottimo di produzione nel breve periodo Si produce la quantità che corrisponde all uguaglianza tra SMC ed MR ed in corrispondenza della quale la curva SMC ha pendenza maggiore della curva MR Purché il prezzo di vendita sia almeno uguale al costo medio variabile (SAVC). Se il prezzo di vendita è invece minore di SAVC, l impresa ha convenienza a non produrre, in quanto non recupera nemmeno i costi variabili McGraw-Hill Companies, srl 65

66 66

67 67

68 Due principi importanti: condizioni marginali e costi affondati 1. Una scelta è ottima se non può essere migliorata attraverso piccoli cambiamenti Se il beneficio marginale atteso supera il costo è conveniente produrre un ora in più Però, prima occorre valutare la scelta nel suo complesso: chiedersi se è conveniente produrre o chiudere l attività 3. I costi già sostenuti sono affondati, cioè irrecuperabili Nel decidere quanto produrre, l impresa razionale trascura il fatto di avere già sostenuto costi nel passato: nella scelta devono contare solo i benefici e i costi futuri McGraw-Hill Companies, srl 68

69 La curva del costo medio di lungo periodo LAC Costo medio SATC 1 SATC 2 SATC 3 SATC 4 LAC La dimensione di ogni impianto è progettata per un certo livello produttivo Quantità Nel lungo periodo l impresa può scegliere anche la dimensione (scala) dell impianto. La curva del costo medio di lungo periodo LAC si ricava dall inviluppo di tutte le SATC Allora vi è una serie di funzioni di SATC a ognuna delle quali corrisponde un livello ottimale di Q prodotta McGraw-Hill Companies, srl 69

70 La decisione del livello di produzione: un riassunto La decisione di breve periodo La decisione di lungo periodo Applicazione del criterio marginalista Scegliere quella quantità Q di output per la quale MR = SMC Scegliere quella quantità Q di output per la quale MR = LMC Controllo se produrre Il prezzo deve essere superiore al costo medio variabile SAVC. Altrimenti l impresa chiude Il prezzo deve essere superiore al costo medio LAC McGraw-Hill Companies, srl 70

71 250,00 La scelta del livello di impiego di un fattore variabile RT, KT (euro) RM, Rm (euro/unità) 200,00 150,00 100,00 50,00 0,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00-10,00-20,00-30,00-40,00 KT RT Profitto x (ore) Px PM Pm -50,00 x (ore) 71

72 La ricerca del livello ottimale di impiego di un fattore variabile E prima necessario ricostruire le funzioni moltiplicando le quantità per i rispettivi prezzi Sulla funzione di produzione totale Si identifica costruendo le funzioni di costo totale e ricavo totale (KT, RT) e cercando il punto in cui RT- KT è massimo (punto di tangenza della parallela a RT); il profitto è la differenza verticale RT-KT Sulla funzione di produzione marginale e media Si identifica tracciando la retta del prezzo del fattore x (Px). Il livello ottimale si identifica nel punto in cui Px=Pm; il profitto è uguale al rettangolo che ha come base x e come altezza PM-Px 72

73 Sulla funzione di produzione totale Si identifica: - costruendo la funzione di costo e ricavo totale (KT, RT) - cercando il punto in la distanza RT-KT è massima (punto di tangenza a RT della parallela a KT) - il profitto è la differenza verticale RT-KT RT, KT (euro) RM, Rm (euro/unità) 250,00 200,00 150,00 100,00 50,00 0,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00-10,00-20,00-30,00-40,00-50,00 KT RT x (ore) Px x (ore) Profitto PM Pm 73

74 Sulla funzione di produzione marginale e media Si identifica: - tracciando la retta del prezzo del fattore x (Px) - Il livello ottimale si identifica nel punto in cui Px=Pm - il profitto è uguale al rettangolo che ha come base x e come altezza PM-Px RT, KT (euro) RM, Rm (euro/unità) 250,00 200,00 150,00 100,00 50,00 0,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00-10,00-20,00-30,00-40,00 KT RT Profitto x (ore) Px PM Pm -50,00 x (ore) 74

75 La scelta del volume di produzione: sintesi Costi Tecnologia e costi dei fattori produttivi Ricavi Curva di domanda Costo totale CT (BP e LP) AC (BP e LP) AR Controlla: è opportuno produrre nel BP? è opportuno chiudere nel LP? MC Scelta del volume di produzione 2001 McGraw-Hill Companies, srl MR 75

76 Il prodotto marginale del lavoro Il prodotto marginale del lavoro è la variazione del prodotto totale ottenuta impiegando un unità addizionale del fattore lavoro nel processo produttivo, mantenendo costante l impiego degli altri fattori Il lavoro viene spesso considerato un fattore variabile, dato un certo stock di capitale McGraw-Hill Companies, srl 76

77 La legge dei rendimenti decrescenti dei fattori variabili La legge dei rendimenti decrescenti afferma che, mantenendo costante l impiego di tutti gli altri fattori produttivi oltre una certa quantità impiegata di un fattore variabile, ulteriori unità addizionali del fattore variabile comportano una produttività marginale del fattore decrescente. esempio: aumenti del lavoro non accompagnati da aumenti del capitale conducono a rendimenti decrescenti 2001 McGraw-Hill Companies, srl 77

78 78

79 79

I costi nel breve periodo

I costi nel breve periodo I costi di produzione e la funzione di offerta Breve e lungo periodo Il breve periodo è quell orizzonte temporale nel quale l impresa può variare solo parzialmente l impiego degli input esempio: l impresa

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta Tecnologia e costi di produzione In questa lezione approfondiamo l analisi del comportamento delle imprese e quindi delle determinanti dell offerta. In particolare: è possibile individuare

Dettagli

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.8 McGraw-Hill, 2001

Dettagli

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.8 McGraw-Hill, 2001

Dettagli

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.8 McGraw-Hill, 2001

Dettagli

Capitolo 6. Offerta in concorrenza perfetta: il lato dei costi

Capitolo 6. Offerta in concorrenza perfetta: il lato dei costi Capitolo 6 Offerta in concorrenza perfetta: il lato dei costi Costo opportunità Adalberto può guadagnare 6 all ora come cameriere; in alternativa può effettuare raccolta per riciclaggio al prezzo di 2

Dettagli

Costo marginale e costo medio. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Costo marginale e costo medio. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Costo marginale e costo medio 1 Costo marginale (C ) Incremento di costo risultante dalla produzione di una unità di output in più. Poiché il costo fisso non cambia al variare del livello di produzione

Dettagli

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.8 McGraw-Hill, 2001

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Istituzioni di Economia

Istituzioni di Economia Corso di laurea in Servizio Sociale Istituzioni di Economia I costi di produzione (Capitolo 13) I costi di produzione La legge dell offerta P Offerta Le imprese sono disposte a produrre e vendere quantità

Dettagli

L impresa che non fa il prezzo

L impresa che non fa il prezzo L offerta nei mercati dei prodotti L impresa che non fa il prezzo L impresa che non fa il prezzo (KR 10 + NS 6) Dipartimento di Economia Politica Università di Milano Bicocca Outline L offerta nei mercati

Dettagli

I COSTI NEL BREVE PERIODO

I COSTI NEL BREVE PERIODO Capitolo 10 Costi COSTI Occorre collegare la produzione dell impresa ai costi sostenuti per realizzarla, sia nel breve, sia nel lungo periodo Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori

Dettagli

Capitolo 10 Costi. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 10 Costi. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 10 Costi COSTI Per poter realizzare la produzione l impresa sostiene dei costi Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori produttivi per l impresa È bene ricordare che la categoria

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Capitolo 26: Il mercato del lavoro Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo

Dettagli

Capitolo 5. La produzione e i costi

Capitolo 5. La produzione e i costi Capitolo 5 La produzione e i costi Spostiamo l'attenzione sulle imprese La natura delle imprese L'impresa è una organizzazione, posseduta e gestita da privati, specializzata nella produzione La produzione

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

Capitolo 9 Concorrenza perfetta

Capitolo 9 Concorrenza perfetta Capitolo 9 Concorrenza perfetta Trasparenti tratti, con modifiche e integrazioni, da: David Begg, Stanley Fischer e Rudiger Dornbusch, Economia, cap.9 McGraw-Hill, 2001 OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO definire

Dettagli

MONOPOLIO, MONOPOLISTA

MONOPOLIO, MONOPOLISTA Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA

Dettagli

Capitolo 7. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1

Capitolo 7. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1 Capitolo 7 Continuiamo ad acquisire gli strumenti che ci permetteranno di studiare la scelta ottimale dell impresa. In questo capitolo vengono trattati i costi dell impresa. Usando la funzione di produzione

Dettagli

La Minimizzazione dei costi

La Minimizzazione dei costi La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

Il monopolio (Frank, Capitolo 12)

Il monopolio (Frank, Capitolo 12) Il monopolio (Frank, Capitolo 12) IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza

Dettagli

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime.

Gli input sono detti anche fattori di produzione: terra, capitale, lavoro, materie prime. LA TECNOLOGIA Studio del comportamento dell impresa, soggetto a vincoli quando si compiono scelte. La tecnologia rientra tra vincoli naturali e si traduce nel fatto che solo alcuni modi di trasformare

Dettagli

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 12 Il monopolio IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale

Dettagli

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza

MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti. Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza MICROECONOMIA La teoria del consumo: Alcuni Arricchimenti Enrico Saltari Università di Roma La Sapienza 1 Dotazioni iniziali Il consumatore dispone ora non di un dato reddito monetario ma di un ammontare

Dettagli

Determinare il livello produttivo che consente di rendere minimo il costo medio, nonché il suo valore corrispondente.

Determinare il livello produttivo che consente di rendere minimo il costo medio, nonché il suo valore corrispondente. ESERCIZI SVOLTI SU COMPORTAMENTO DELL IMPRESA di G.Garofalo 1. Nota la funzione di costo totale CT = 1 + 3 + 70 Determinare le funzioni di costo: - fisso e medio fisso - variabile e medio variabile - medio

Dettagli

Economia del Lavoro 2010

Economia del Lavoro 2010 Economia del Lavoro 2010 Capitolo 6-3 Il capitale umano - L addestramento sul lavoro e il profilo età - guadagni 1 L addestramento sul lavoro e il profilo età - guadagni La forma del profilo età guadagni

Dettagli

Esercitazione del 5/10/09

Esercitazione del 5/10/09 Esercitazione del 5/10/09 A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) Corso di Microeconomia, Docente Luigi Marattin 1 Esercizi. 1.1 Le curve di domanda e di offerta in un dato mercato sono date da:

Dettagli

CAPITOLO SECONDO RICHIAMI DI MICROECONOMIA

CAPITOLO SECONDO RICHIAMI DI MICROECONOMIA CAPITOLO SECONDO RICHIAMI DI MICROECONOMIA SOMMARIO: 2.1 La domanda. - 2.2 Costi, economie di scala ed economie di varietà. - 2.2.1 I costi. - 2.2.2 Le economie di scala. - 2.2.3 Le economie di varietà.

Dettagli

Mercati di concorrenza perfetta

Mercati di concorrenza perfetta Mercati di concorrenza perfetta Capitolo 14 Significato di concorrenza Un mercato perfettamente concorrenziale ha le seguenti caratteristiche: Alto numero di compratori e venditori. I beni offerti sono

Dettagli

Il costo di produzione

Il costo di produzione Capitolo 7 Il di produzione A.A. 2013-2014 Microeconomia - Cap. 7 1 Questo file (con nome cap_07.pdf) può essere scaricato da siti e file elearning.moodle2.unito.it/esomas/course/ view.php?id=215 abbreviato

Dettagli

LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5

LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5 LA COMBINAZIONE DEI FATTORI PRODUTTIVI CAP. 5 Appunti di estimo Il fine economico dell imprenditore Le motivazioni che spingono un imprenditore ad avviare attività di impresa sono: Produrre beni e servizi,

Dettagli

Capitolo 8. La massimizzazione del profitto e l offerta concorrenziale. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1

Capitolo 8. La massimizzazione del profitto e l offerta concorrenziale. F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1 Capitolo 8 La massimizzazione del profitto e l offerta concorrenziale F. Barigozzi Microeconomia CLEC 1 Argomenti trattati nel capitolo I mercati in concorrenza perfetta La massimizzazione del profitto

Dettagli

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale 1 Mercati perfettamente concorrenziali 1. Price taking Poiché ogni impresa vende una porzione relativamente piccola della produzione complessiva del

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

Master della filiera cereagricola. Impresa e mercati. Facoltà di Agraria Università di Teramo. Giovanni Di Bartolomeo Stefano Papa

Master della filiera cereagricola. Impresa e mercati. Facoltà di Agraria Università di Teramo. Giovanni Di Bartolomeo Stefano Papa Master della filiera cereagricola Giovanni Di Bartolomeo Stefano Papa Facoltà di Agraria Università di Teramo Impresa e mercati Parte prima L impresa L impresa e il suo problema economico L economia studia

Dettagli

Laboratorio di Progettazione Esecutiva dell Architettura 2 Corso di Estimo a.a. 2007-08 Docente Renato Da Re Collaboratore: Barbara Bolognesi

Laboratorio di Progettazione Esecutiva dell Architettura 2 Corso di Estimo a.a. 2007-08 Docente Renato Da Re Collaboratore: Barbara Bolognesi Laboratorio di Progettazione Esecutiva dell Architettura 2 Corso di Estimo a.a. 2007-08 Docente Renato Da Re Collaboratore: Barbara Bolognesi Microeconomia venerdì 29 febbraio 2008 La struttura della lezione

Dettagli

Capitolo 10 Costi. Robert H. Frank Microeconomia - 4 a Edizione Copyright 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 10 Costi. Robert H. Frank Microeconomia - 4 a Edizione Copyright 2007 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 10 Costi COSTI Occorre collegare la produzione dell impresa ai costi sostenuti per realizzarla, sia nel breve, sia nel lungo periodo Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori

Dettagli

Teoria del commercio internazionale

Teoria del commercio internazionale Teoria del commercio internazionale (Krugman e Obstfeld Economia Internazionale Hoepli, 2003. Capp. 2, 4 leggere; 6 studiare) Vantaggi dallo scambio Differenze nelle caratteristiche dei paesi danno luogo

Dettagli

Esercitazione 23 maggio 2016

Esercitazione 23 maggio 2016 Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione

Dettagli

Grafici di redditività BREAK-EVEN ANALYSIS

Grafici di redditività BREAK-EVEN ANALYSIS Grafici di redditività BREAK-EVEN ANALYSIS 1 Analisi del punto di equilibrio o di pareggio Consiste nella determinazione grafica o matematica del quantitativo di vendita al quale i costi totali e i ricavi

Dettagli

ESEMPI DI DOMANDE per la prova scritta dell esame di Istituzioni di Economia.

ESEMPI DI DOMANDE per la prova scritta dell esame di Istituzioni di Economia. ESEMPI DI DOMANDE per la prova scritta dell esame di Istituzioni di Economia. La prova scritta consta di dodici domande, formulate come test a risposta multipla. Una sola delle cinque risposte fornite

Dettagli

CAPITOLO 10 I SINDACATI

CAPITOLO 10 I SINDACATI CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione

Dettagli

I ricavi ed i costi di produzione

I ricavi ed i costi di produzione I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa

Dettagli

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore

Dettagli

GESTIONE DELLA CAPACITA

GESTIONE DELLA CAPACITA Capitolo 8 GESTIONE DELLA CAPACITA Quale dovrebbe essere la capacità di base delle operations? (p. 298 e segg.) 1 Nel gestire la capacità l approccio solitamente seguito dalle imprese consiste nel fissare

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6

Indice. 1 La disoccupazione ---------------------------------------------------------------------------------------- 3. 2 di 6 INEGNAMENO DI EONOMIA OLIIA LEZIONE VIII IL EORE DELL OUAZIONE ROF. ALDO VAOLA Economia olitica Indice 1 La disoccupazione ----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Fallimenti del mercato: Il monopolio

Fallimenti del mercato: Il monopolio Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Fallimenti del mercato: Il monopolio Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Concorrenza imperfetta La concorrenza

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Approfondimento 1 Le curve di costo

Approfondimento 1 Le curve di costo Laboratorio di di Progettazione Esecutiva dell Architettura 2 Modulo di Estimo Approfondimento 1 Le curve di costo Prof. Coll. Renato Da Re Barbara Bolognesi Obiettivo della comunicazione La comunicazione

Dettagli

Nella prima parte del corso l attenzione è venuta appuntandosi sui problemi inerenti la valutazione di investimenti aziendali e di strumenti

Nella prima parte del corso l attenzione è venuta appuntandosi sui problemi inerenti la valutazione di investimenti aziendali e di strumenti Nella prima parte del corso l attenzione è venuta appuntandosi sui problemi inerenti la valutazione di investimenti aziendali e di strumenti finanziari in un contesto di flussi finanziari certi, tuttavia

Dettagli

Introduzione. Economie di scala e commercio internazionale. Economia Internazionale Corso di Laurea in Internazionalizzazione delle Imprese

Introduzione. Economie di scala e commercio internazionale. Economia Internazionale Corso di Laurea in Internazionalizzazione delle Imprese Economia Internazionale Corso di Laurea in Internazionalizzazione delle Imprese Lezione del 15/3/2005 Davide Castellani castellani@uniurb.it Introduzione Le teorie di Ricardo ed HO spiegano il commercio

Dettagli

12.4 Risposte alle domande di ripasso

12.4 Risposte alle domande di ripasso Il monopolio 81 12.4 Risposte alle domande di ripasso 1. Controllo su input fondamentali; economie di scala; brevetti; economie di rete; licenze governative. Nel lungo periodo il controllo sugli input

Dettagli

Economia Politica Lezioni 9-11

Economia Politica Lezioni 9-11 Economia Politica ezioni 9-11 e scelte delle imprese a massimizzazione dei profitti e la minimizzazione dei costi a funzione di produzione I fattori di produzione Il breve e il lungo periodo Rendimenti

Dettagli

Capitolo 6. La produzione. A.A. 2013-2014 Microeconomia - Cap. 6 1. Questo file (con nome cap_06.pdf)

Capitolo 6. La produzione. A.A. 2013-2014 Microeconomia - Cap. 6 1. Questo file (con nome cap_06.pdf) Capitolo 6 La produzione A.A. 2013-2014 Microeconomia - Cap. 6 1 Questo file (con nome cap_06.pdf) può essere scaricato da siti e file elearning.moodle2.unito.it/esomas/course/ view.php?id=215 abbreviato

Dettagli

Effetto reddito ed effetto sostituzione.

Effetto reddito ed effetto sostituzione. . Indice.. 1 1. Effetto sostituzione di Slutsky. 3 2. Effetto reddito. 6 3. Effetto complessivo. 7 II . Si consideri un consumatore che può scegliere panieri (x 1 ; ) composti da due soli beni (il bene

Dettagli

Esercizi svolti per l esame di Microeconomia

Esercizi svolti per l esame di Microeconomia Esercizi svolti per l esame di Microeconomia Università di Bari aa. 014-15 CL Economia e Commercio CL Scienze Statistiche Es. 3.1 Concorrenza perfetta In un mercato in concorrenza perfetta in equilibrio

Dettagli

Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla

Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015 Domande a risposta multipla 1) Il primo teorema dell economia del benessere sostiene che: a) L equilibrio competitivo dipende dal potere contrattuale

Dettagli

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

Introduzione all economia

Introduzione all economia Introduzione all economia 4.X.2005 Macro e microeconomia La teoria economica è divisa in due sezioni principali: la microeconomia e la macroeconomia La microeconomia studia il comportamento dei singoli

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

I COSTI PROF. MATTIA LETTIERI

I COSTI PROF. MATTIA LETTIERI I COSTI ROF. MATTIA LETTIERI Indice 1. LE FUNZIONI DI COSTO --------------------------------------------------------------------------------------------------- 3 2. I COSTI DELL IMRESA NEL BREVE ERIODO

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali

Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali Università degli Studi di Macerata Dipartimento di Scienze politiche, della Comunicazione e delle Relazioni internazionali ECONOMIA MODULO TEORIA A.A. 2013/2014 IL O Fabio Clementi E-mail: fabio.clementi@unimc.it

Dettagli

Concorrenza monopolistica

Concorrenza monopolistica Economia Internazionale Alireza Naghavi Capitolo 6 (b) Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale 1 Concorrenza monopolistica La concorrenza monopolistica descrive un settore

Dettagli

Sommario del Capitolo 8. 1.Il costodilungoperiodo Costo totale Costimedie marginali Economie di scala. 2.Le curve dicostodibreveperiodo

Sommario del Capitolo 8. 1.Il costodilungoperiodo Costo totale Costimedie marginali Economie di scala. 2.Le curve dicostodibreveperiodo Le curve dicosto Sommario del Capitolo 8 1.Il costodilungoperiodo Costo totale Costimedie marginali Economie di scala 2.Le curve dicostodibreveperiodo 2 Curva del costo totale di lungo periodo La curva

Dettagli

PIL : produzione e reddito

PIL : produzione e reddito PIL : produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo o PIL. Dal lato della produzione : oppure 1) Il PIL è il valore dei beni e dei servizi

Dettagli

MATERIALE DIDATTICO DOCENTE. Christian Corsi ARGOMENTO BREAK EVEN ANALYSIS

MATERIALE DIDATTICO DOCENTE. Christian Corsi ARGOMENTO BREAK EVEN ANALYSIS Facoltà di Scienze della Comunicazione Insegnamento di: PUBBLICITÀ E MARKETING a.a. 2010/2011 MATERIALE DIDATTICO DOCENTE Christian Corsi ARGOMENTO BREAK EVEN ANALYSIS info: ccorsi@unite.it Definizione

Dettagli

Lezione 3 Esercitazioni

Lezione 3 Esercitazioni Lezione 3 Esercitazioni Forlì, 26 Marzo 2013 Teoria della produzione Esercizio 1 Impiegando un fattore produttivo (input) sono stati ottenuti i livelli di produzione (output) riportati in tabella. Fattore

Dettagli

4. IMPRESA. 4.1. Un isoquanto è: 4.2. La retta di isocosto di un'impresa che usa macchine e lavoro inizialmente è PQ.

4. IMPRESA. 4.1. Un isoquanto è: 4.2. La retta di isocosto di un'impresa che usa macchine e lavoro inizialmente è PQ. 4. IMPRESA 4.1. Un isoquanto è: 1) L'insieme delle combinazioni di due beni il cui costo per il consumatore è costante 2) L'insieme delle combinazioni dei fattori della produzione che comportano il medesimo

Dettagli

Elasticità dell offerta rispetto al. prezzo. L elasticità dell offerta al prezzo misura la variazione della quantità offerta al variare del

Elasticità dell offerta rispetto al. prezzo. L elasticità dell offerta al prezzo misura la variazione della quantità offerta al variare del Elasticità dell offerta rispetto al prezzo L elasticità dell offerta al prezzo misura la variazione della quantità offerta al variare del prezzo. Formula ε= ΔQ/Q = (P/Q) x (1/pendenza) ΔP/P L offerta di

Dettagli

Le preferenze e la scelta

Le preferenze e la scelta Capitolo 3: Teoria del consumo Le preferenze e la scelta 1 Argomenti trattati in questo capitolo Usiamo le preferenze dei consumatori per costruire la funzione di domanda individuale e di mercato Studiamo

Dettagli

ESERCITAZIONI per il corso di ECONOMIA DELL ARTE E DELLA CULTURA 1 1 MODULO (prof. Bianchi) a.a. 2007-2008

ESERCITAZIONI per il corso di ECONOMIA DELL ARTE E DELLA CULTURA 1 1 MODULO (prof. Bianchi) a.a. 2007-2008 ESERCITAZIONI per il corso di ECONOMIA DELL ARTE E DELLA CULTURA 1 1 MODULO (prof. Bianchi) a.a. 2007-2008 A. Il modello macroeconomico in economia chiusa e senza settore pubblico. A.1. Un sistema economico

Dettagli

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi. Metodo per la stima del ROE e del ROI in un azienda operante nel settore tessile abbigliamento in funzione delle propria struttura di incasso e pagamento e della gestione delle rimanenze di magazzino.

Dettagli

Applicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto

Applicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto Applicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto Un azienda intende produrre un farmaco che sarà venduto in modo esclusivo per 20 anni, dopo di che il brevetto diverrà pubblico.

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

Il dimensionamento della produzione e dell impianto

Il dimensionamento della produzione e dell impianto Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2007-08

Dettagli

COSTI, RICAVI E PROFITTI

COSTI, RICAVI E PROFITTI COSTI, RICAVI E PROFITTI L obiettivo dell impresa è la massimizzazione dei profitti. I profitti sono dati dalla differenza tra i ricavi e i costi. Al variare della quantità prodotta, q, variano sia i costi

Dettagli

Economia Politica. Il monopolio. Cap 15. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi

Economia Politica. Il monopolio. Cap 15. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi Economia Politica Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Cap 15 Il monopolio Inquadramento generale In questa sezione prenderemo

Dettagli

La Concorrenza Monopolistica

La Concorrenza Monopolistica La Concorrenza Monopolistica Caratteristiche Molteplicità di imprese Libertà di entrata (entreranno imprese finché vi sarà possibilità di profitti positivi). L entrata di nuove imprese favorisce i consumatori

Dettagli

I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl

I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl Corso di Economia Aziendale (esercitazioni) Università degli Studi di Palermo Agenda Caratteristiche delle aziende che

Dettagli

MINIMIZZAZIONE DEI COSTI

MINIMIZZAZIONE DEI COSTI Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2009/2010 MINIMIZZAZIONE DEI COSTI Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@univpm.it Web: http://docenti.unimc.it/docenti/fabio-clementi

Dettagli

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica

Capitolo 17. I mercati con informazione asimmetrica Capitolo 17 I mercati con informazione asimmetrica Introduzione L incertezza sulla qualità e il mercato dei bidoni I segnali di mercato Il rischio morale Il problema agente-principale L informazione asimmetrica

Dettagli

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1

2 + (σ2 - ρσ 1 ) 2 > 0 [da -1 ρ 1] b = (σ 2. 2 - ρσ1 σ 2 ) = (σ 1 1 PORTAFOGLIO Portafoglio Markowitz (2 titoli) (rischiosi) due titoli rendimento/varianza ( μ 1, σ 1 ), ( μ 2, σ 2 ) Si suppone μ 1 > μ 2, σ 1 > σ 2 portafoglio con pesi w 1, w 2 w 1 = w, w 2 = 1- w 1

Dettagli

I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM. Assunzione da rimuovere. Investimenti, I

I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM. Assunzione da rimuovere. Investimenti, I I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Assunzione da rimuovere Rimuoviamo l ipotesi che gli Investimenti sono una variabile esogena. Investimenti, I Gli investimenti delle imprese

Dettagli

Le ipotesi del modello

Le ipotesi del modello Modello IS-LM Le ipotesi del modello I prezzi sono dati gli aggiustamenti passano attraverso variazioni delle quantità prodotte e del tasso di interesse L investimento non è più esogeno (come nel modello

Dettagli

Programma delle Lezioni

Programma delle Lezioni UniversitàdegliStudidi Bologna Facoltà di Scienze Politiche Corsodi Laureain ScienzePolitiche, Sociali e Internazionali Microeconomia (A-E) Matteo Alvisi Parte 3 LA TEORIA DELL IMPRESA (b) CURVE DI COSTO

Dettagli

Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin

Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Corso di Economia e Politica economica nei mercati globali S. Papa spapa@unite.it Lezione 2: Teoria del commercio internazionale: Heckscher-Ohlin Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo

Dettagli

La teoria dell offerta

La teoria dell offerta La teoria dell offerta La decisione dell impresa circa il quanto produrre dipende sia dai costi di produzione sia dai ricavi che si possono ottenere dalla vendita dei prodotti Costi di produzione Ricavi

Dettagli

i criteri di valutazione

i criteri di valutazione La fattibilità economica dei progetti: i criteri di valutazione 14.XII.2011 I criteri di fattibilità del progetto La convenienza di un investimento t immobiliare per il promotore può avvenire attraverso

Dettagli

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esistono quattro principali tipi di strutture di mercato: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio.

Dettagli