rassegna stampa 23 Febbraio 2016

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1 Pagina 1 di 7 rassegna stampa 23 Febbraio 2016 IL CITTADINO Lodi Ospedali, mancano gli infermieri: «Faremo un secondo concorso» Arriva l influenza, è assalto agli ambulatori Leo non doveva nascere, salvato un altro bambino Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo IL GIORNO Lodi Codogno Sant Angelo Lodigiano Casalpusterlengo

2 Pagina 2 di 7 Il nuovo direttore amministrativo dell Asst: «servono 40 persone» Ospedali, mancano gli infermieri: «Faremo un secondo concorso» di Cristina Vercellone «Faremo un altro concorso per gli infermieri. Dobbiamo stabilizzare assolutamente 40 persone». Ha le idee chiare Salvatore Agnello, il nuovo direttore amministrativo dell Asst, l Azienda socio sanitaria territoriale istituita al posto dell Azienda ospedaliera dalla nuova riforma. Classe 1951, milanese, per oltre 40 anni Agnello è stato al Policlinico di Milano, nella gestione delle risorse umane, poi è diventato direttore del personale e capodipartimento amministrativo. Dal 14 gennaio è a Lodi. «Ho iniziato con grande entusiasmo - dice -, spero di continuare a lavorare molto bene come abbiamo iniziato. Sono stato molto contento di venire a Lodi, ho trovato un ambiente assai vivace e un ottima accoglienza». Qual è la sua area politica di appartenenza? «Non ne ho una, sono un tecnico puro. Ho sempre lavorato in ospedale e fatto il mio lavoro». Conosceva già il direttore generale Giuseppe Rossi? «No, non lo conoscevo. Conoscevo solo il direttore sanitario Roberto Riva. Rossi mi ha chiamato, mi ha fatto molto piacere». Che idea si è fatto di Lodi? «Ho trovato qua, un po della storia di Milano. C è una grande affettività. Come il Policlinico era l ospedale per eccellenza dei milanesi, l ospedale di Lodi lo è per i lodigiani. Qui la sede è bellissima». Intende l ospedale vecchio ceduto all Ats della Città metropolitana? «Sì, speriamo che resti a Lodi perché è patrimonio dei lodigiani. Lì resteranno gli uffici amministrativi con spazi dedicati magari per ricordare la storia ospedaliera della città Nella struttura c è sempre stata commistione tra ospedale e territorio. Per noi non è un problema ospitare anche altre attività». Quindi si batterà per far restare la struttura sul territorio?

3 Pagina 3 di 7 «Non credo ci sia bisogno di battersi. È una questione di logica. Si tratta di lasciare a Lodi il patrimonio di Lodi. Con l Ats, l ex Asl, abbiamo rapporti buoni, non credo sarà un problema di lotte. Basterà un rapporto di collaborazione». E il Fissiraga invece? «Beh, risolta quella questione vedremo di valorizzare anche gli altri spazi». Sarà anche responsabile del personale e capo dipartimento amministrativo? «No, ci sono rispettivamente Ernesto Treccani e Maurizio Bracchi. Io cercherò di dare il mio contributo. L importante è mantenere l equilibrio di bilancio e fare una gestione attenta e oculata delle risorse pubbliche, non un risparmio fine a se stesso, ma per indirizzare i fondi verso i servizi». Noi abbiamo scritto di un buco di migliaia di euro. Come pensate di rientrare? «Adesso vediamo tutte le voci di bilancio per capire dove rientrare. L importante è non tagliare i servizi». Ci sono delle voci dove gli sprechi sono maggiori? «Non saprei indicare quali». Investimenti previsti? «Non abbiamo ancora fatto il punto. Sono qua da un mese. Dobbiamo chiudere il bilancio». Qual è la prima idea che vi siete fatti di questa realtà? «Abbiamo 4 presidi, quindi la gestione è complessa. Bisogna rendere efficace la gestione mantenendo la presenza sul territorio. Non è semplice. Stamattina (ieri, ndr) abbiamo inaugurato con Riva l ambulatorio infermieristico che sostituisce il punto di Primo intervento al Delmati. A Sant Angelo quindi avremo un ottima assistenza infermieristica e a Lodi un ottima assistenza medica». Quattro ospedali sono onerosi? «Ci sono dei costi, bisogna garantire tutti i servizi, ma in sicurezza» Resteranno tutti e quattro? «Li manterremo, ma razionalizzando. L inaugurazione di oggi (ieri, ndr) va in questa direzione. Manterremo i servizi che si possono mantenere garantendo buoni e ottimi livelli di qualità». Quali sono gli altri servizi da razionalizzare?

4 Pagina 4 di 7 «Non ho ancora un idea precisa, ci stiamo lavorando. Adesso siamo impegnati ad assorbire le attività che erano dell Asl, migliorando se possibile la qualità dei servizi». Spesso emergono problemi di carenza di personale nei reparti. «Adesso vediamo la situazione». Qual è la situazione per la quale ha detto: Caspita che bello e, invece, quella che gli ha fatto pensare: Qua dobbiamo cambiare? «La cosa positiva è il clima, sulle criticità, mi lasci un po di tempo. Stiamo lavorando sul personale con attenzione per cercare soluzioni e stabilizzare gli operatori dove è possibile. Il personale è la risorsa più importante, è ciò che fa la differenza». Quante persone ci sono da stabilizzare? «Oltre cento». E i medici? «Sull assunzione dei medici non ci sono problemi. Vengono fatte. Bisogna cercare di non perdere le persone. È importante fidelizzarle. È meglio per loro e anche per noi». La ricetta per questo? Pensate a degli incentivi? «Intanto facendoli lavorare bene, in un buon ambiente. Sulle forme di riconoscimento cercheremo di usare al meglio gli strumenti che abbiamo». Ha già incontrato i sindacati? «Ho avuto incontri di cortesia». L indagine della magistratura sul concorso degli infermieri la preoccupa? «Non mi spaventa, ma è un problema da affrontare quanto prima. Vediamo di sbloccare la situazione. L inchiesta durerà molto, non possiamo stare fermi con le assunzioni, restare nella provvisorietà a lungo. Magari faremo un altro concorso». Di quante persone avete bisogno? «Dobbiamo trovare una soluzione per circa 40 infermieri dei 100 precari presenti. Non possiamo rischiare di perdere professionalità che abbiamo formato».

5 Pagina 5 di 7 Accessi raddoppiati, i malesseri però si curano facilmente con antipiretici e idratazione Arriva l influenza, è assalto agli ambulatori di Cri. Ver. L influenza ha raggiunto il picco. Febbre alta anche per 4 giorni, tosse secca, rinite e tanto mal di ossa sono i sintomi. Per non parlare del mal di pancia che attacca le persone con il virus gastrointestinale che colpisce di pari passo all influenza tradizionale. Le squadre sportive e le classi, in alcuni casi, si sono dimezzate. «Abbiamo raggiunto il picco - annota il pediatra Dario Zanoncelli, referente della guardia medica a Lodi -. Ieri, in ambulatorio, ho visitato 30 bimbi, la maggior parte con l influenza. Il 10 per cento poi ha forme più complicate che necessitano dell antibiotico. Anche in guardia medica tra sabato e domenica c è stata una bella affluenza di adulti, il 50 per cento in più del solito. Le chiamate sono raddoppiate. Sembrerebbe che il vaccino abbia funzionato, per fortuna, infatti, non ci sono casi gravi. La malattia evolve, nella maggior parte dei casi in maniera positiva con antipiretici e molta idratazione». Talvolta nei bambini, l influenza, annota Zanoncelli, «è associata a raffreddore e rinite con muco abbastanza chiaro e, a volte, a tosse secca che è indice di una forma virale. La forma gastrointestinale, invece, provoca dolori addominali e scariche di dissenteria, ma dura al massimo 36 ore. Per precauzione abbiamo ricoverato qualche anziano, ma con i bambini non c è stato bisogno». In Pronto soccorso, a Lodi e Codogno, il numero degli accessi è cresciuto, ma i casi di influenza non sono molti. «Già da un bel po ci capitano bambini con problemi gastroenterologici - annota da Codogno il primario Pierdante Piccioni -. Gli accessi, normalmente 100 al giorno, sono cresciuti del 10 per cento». Anche al Pronto soccorso di Lodi il numero degli accessi è cresciuto in questi giorni in modo esponenziale. «Stiamo visitando una quantità abnorme di gente, ma con diverse patologie - spiega il primario Stefano Paglia -. È aumentato anche il numero di quelli che accusano problemi respiratori e anziani compromessi. Quella di oggi (ieri, ndr) è stata una giornata di fuoco. Non abbiamo mai avuto meno di 35 persone presenti contemporaneamente in sala di attesa, senza contare il Pronto soccorso pediatrico. Lunedì della settimana scorsa è successo altrettanto. Stiamo proseguendo con un carico di lavoro significativo. Abbiamo pazienti fragili in grandi quantità».

6 Pagina 6 di 7 A Lodi il cav cerca spazi all ospedale maggiore Leo non doveva nascere, salvato un altro bambino di Cristina Vercellone A Sant Angelo l associazione Maria madre della provvidenza è intervenuta a sostegno della mamma. A Pasqua il battesimo di Lilie, nata grazie ai volontari Si chiama Leonardo ed è il secondo bambino salvato in poco tempo dall aborto. Sua mamma, infatti, una giovane di 27 anni, aveva scelto l interruzione di gravidanza solo per ragioni economiche. Quando si è rivolta ad Ester Fontana, infermiera e responsabile dell associazione Maria madre della provvidenza, ha capito che l aiuto economico per tenersi il suo bambino non sarebbe mancato. Così ha cambiato subito idea. A spiegarlo è proprio la referente dell associazione, che ha casa a Torino e diverse sedi dislocate in tutta Italia, Sant Angelo compresa. «La mamma non aveva mezzi - racconta Fontana -, si è rivolta a noi chiedendo un aiuto e noi siamo stati disponibili». Meno di un mese fa la stessa associazione aveva prestato il suo sostegno alla mamma di Lilie. La bambina ora è venuta alla luce e nella notte di Pasqua sarà battezzata, nella basilica di Sant Angelo. Da oggi, le donne che dovrebbero rinunciare controvoglia a un figlio, nel Lodigiano avranno un aiuto ulteriore. Sta per andare in porto al Delmati di Sant Angelo, con più difficoltà al Maggiore di Lodi, il progetto di dare una sede in ospedale all associazione di Fontana e al Cav. «L Asst ci ha assegnato la sede al piano terra del Delmati - precisa Fontana -, il primo marzo partiranno i corsi di formazione. Abbiamo reclutato 23 operatori. Apriremo due giorni a settimana, stiamo aspettando di siglare la convenzione con l amministrazione ospedaliera. Se firmano, in aprile i corsi saranno terminati e potremo partire a tutti gli effetti con l attività». (I genitori che avessero bisogno d aiuto o le persone che volessero dare una mano possono telefonare a Fontana, al 328/ ). A Lodi, invece, l attività è ferma. «Ci avevano assegnato una sede in condivisione con i diabetici - spiega per il Cav Paolo Melacarne -, ma poi l idea è saltata. Ne prevedono un altro nel piano della ginecologia, ma siamo in attesa di saperne di più. Ci darebbero la possibilità di essere presenti al pomeriggio, uno o due giorni alla settimana, dalle

7 Pagina 7 di in poi, ma non è esattamente quello che speravamo. Le visite delle donne, infatti, sono tutte alla mattina. Diciamo che è il primo passo per essere presenti in ospedale e per poi ampliarci successivamente. L Asst ha in mente di spostare la ginecologia. Aspettiamo di firmare la convenzione. Vogliamo capire anche se c è la possibilità di usare l atrio per lasciare dei volantini informativi o per incontrare le persone. In attesa della firma ci stiamo organizzando per far partire i corsi di formazione dei volontari».