BOLLETTINO AGROMETEOROLOGICO N 6 del 14/04/2017 SEGRETERIA TELEFONICA 0364/ : 1 MELO 2 VITE 4 PICCOLI FRUTTI

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1 BOLLETTINO AGROMETEOROLOGICO N 6 del 14/04/ uff.agricoltura@cmvallecamonica.bs.it SEGRETERIA TELEFONICA 0364/ : 1 MELO 2 VITE 4 PICCOLI FRUTTI DIVISIONE DELLE MACROZONE: ZONA 0: SEBINO ZONA 1: DA ARTOGNE A BRENO IN DESTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 2: DA DARFO BOARIO TERME A BRENO IN SINISTRA OROGRAFICA FIUME OGLIO; ZONA 3: DA BRENO A SELLERO; ZONA 4: DA SELLERO A EDOLO ZONA 5: DA EDOLO A PONTE DI LEGNO info@galvallecamonicavaldiscalve.it PREVISIONI METEOROLOGICHE (previsioni della rete meteorologica regionale: x ) VENERDI 7 MARZO SABATO 8 APRILE DOMENICA 9 APRILE Le condizioni meteo appaiono caratterizzate da tempo instabile.

2 PRECIPITAZIONI IN VALLE CAMONICA COMUNE MM/SETTIMANA MM/MESE MM/ANNO EDOLO 0 0,8 164,8 LOSINE 0 0,6 162 DARFO BOARIO TERME 1,8 2,8 118,4 PROVAGLIO D ISEO 0 0,5 121,7 FASE FENOLOGICA VITE Da inizio dell apertura delle gemme: le punte verdi dei germogli sono appena visibili (BBCH 07) Incrocio Manzoni a Capo di Ponte, a quinta foglia distesa e germogli lunghi 10 cm (BBCH 15) su Marzemino in zona 1. La fase fenologica risulta in anticipo di circa 6 giorni rispetto al PRATICHE COLTURALI Merlot a Capo di Ponte Marzemino a Erbanno PRATICHE COLTURALI SCACCHIATURE Nei vigneti dove i germogli hanno raggiunto i cm, ridurre il numero di germogli sul cordone speronato in modo da evitare eccessivo affastellamento in futuro. Su Guyot eliminare i germogli in eccesso sotto il filo di banchina. La densità ottimale di germogli per produzioni di qualità è di per metro lineare di banchina, uniformemente distribuiti. Si raccomanda la tempestività dell intervento, per non andare ad operare su germogli troppo lunghi che iniziano a legare tra di loro. Ridurre il numero di germogli sulle BARBATELLE E SULLE VITI DI DUE ANNI a duequattro germogli/pianta, lasciando quelli meglio sviluppati e soprattutto più diritti. GESTIONE DELL INERBIMENTO AD INIZIO STAGIONE L erba alta (purché che non tanto da coprire la vegetazione) SFAVORISCE la diffusione della Peronospora. Chi riesce ad arrivare a DOPO il primo trattamento senza tagliare l erba risparmia ed inoltre inquina meno. In vigneti dove l erba cresce molto, programmare il primo taglio in modo da avere nuovamente erba abbastanza alta nel periodo in cui possono avvenire le prime infezioni (presumibilmente verso la seconda decade di aprile nella zona 1 e fine aprile in zona 3). Negli altri casi (terreni più poveri ed essenze a crescita limitata) si può attendere a tagliare l erba fino a dopo il primo trattamento antiperonosporico. Al fine di prevenire la diffusione di Legno Nero è importante eliminare Convolvolo e Ortica dal vigneto a dalle bordure esterne AL PIU TARDI entro QUESTA SETTIMANA, questo modo si toglie nutrimento a Hyalesthes obsoletus, la cicalina vettrice del fitoplasma e le neanidi muoiono. Se si eliminano le ortiche più tardi, l insetto riesce ad anticipare il suo ciclo e a fuoriuscire ugualmente vanificando l intervento.

3 SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA La lettura dell etichetta di un prodotto fitosanitario è importantissimo per acquisire tutti gli elementi che è necessario conoscere prima dell esecuzione del trattamento, dato che numerose indicazioni sono OBBLIGATORIE: dosaggio, modalità di azione, metodi di distribuzione, zone di rispetto, indicazioni di sicurezza, tempi di rientro, ecc. PERONOSPORA (PLASMOPARA VITICOLA) Nella maggioranza dei vigneti i germogli non sono, al momento, soggetti al fungo. Anche dove i germogli hanno raggiunto la lunghezza di 10 cm, non sono state registrate, nei giorni scorsi, piogge infettanti, pertanto si consiglia di non intervenire ed attendere l aggiornamento del prossimo bollettino. N 9 - L angolo del Progetto TOPPS DEIAFA (Univ. TO) Sistemare i prodotti in magazzino in modo che i liquidi siano separati dai solidi oppure che siano SOTTO. Utilizzare vaschette a recupero da posizionare sotto i contenitori. Richiudere sempre i contenitori. OIDIO (OIDIUM TUCKERI F.C., UNCINULA NECATOR F.A) Nei vigneti in cui si sono verificate infezioni di notevole intensità lo scorso anno, su vigneti solitamente soggetti e su varietà sensibili quali Chardonnay e Marzemino, si consiglia di intervenire con zolfo in polvere alla dose di kg/h, già allo stadio di 4-5 cm di germoglio, intervenendo la sera, o con zolfo bagnabile a 3 Kg/ha (si ricorda che lo zolfo in polvere viene dilavato con pochi mm di pioggia). ESCORIOSI E una malattia fungina che si manifesta tipicamente in modo stanziale e progredisce costantemente se ignorata. Si evidenzia con tacche longitudinali lungo la base dei tralci, vagamente simili a traumi da grandine (vedi foto a fianco) Determina minor fertilità, ridotto germogliamento, fragilità dei germogli e dei tralci. In caso di presenza di forti danni, ASPORTARE TUTTO IL LEGNO DI POTATURA DAL VIGNETO (e bruciarlo se consentito dai regolamenti comunali, oppure compostarlo) per ridurre l inoculo. Rimarchiamo che va asportato TUTTO il legno e non solo il legno vecchio (il legno vecchio è buona norma che venga asportato anche dove non vi sono problemi di Escoriosi, dato che rappresenta una fonte di diffusione delle malattie del legno come il mal dell Esca). In caso di vigneti fortemente colpiti lo scorso anno, sarà necessario programmare due trattamenti utilizzando ZOLFO BAGNABILE 0,8-1 KG /HL, sempre bagnando bene, poiché il bersaglio deve essere il germoglio. Il primo intervento va eseguito quando i germogli più lunghi raggiungono i 2-3 cm. Ripetere il trattamento a 8-14 giorni di distanza, quando i germogli più corti saranno a 2 cm. Nella foto a fianco (foto 1) viene evidenziato il livello di danno su un tralcio colpito da escoriosi. ACARI E TRIPIDI Il monitoraggio effettuato nei vigneti campione, non evidenziano situazioni di attacchi. È importante non intervenire se non dopo specifico rilievo della presenza. Richiedere l intervento dei Tecnici se si notano germogliamenti stentati, foglie accartocciate o puntinate, sviluppo irregolare. Foto 1 DANNO MIN MAX MAX MED MED MIN

4 MELO FASE FENOLOGICA PIENA FIORITURA..INIZIO CADUTA PETALI FIORE CENTRALE ZONE TARDIVE ZONE PRECOCI Il melo nelle zone 4 e 5 e parzialmente la 3 è tra la fase di piena fioritura e inizio caduta petali del fiore centrale. Nelle zone precoci (0-1-2 e parzialmente la 3) è nella fase di caduta petali fiore centrale. PRATICHE COLTURALI DIRADO Il trattamento diradante con amide (es. prodotto commerciale Geramid neu 4% a 170 cc/hl) va eseguito a caduta petali sul legno vecchio. Si consiglia di intervenire solo su Golden delicius trattando solo la parte medio alta della pianta. E possibile aggiungere bagnante. Il trattamento diradante deve essere effettuato ad almeno 2-3 giorni di distanza da altri interventi fitosanitari. In caso si effettui l agricoltura biologica non è possibile utilizzare diradanti chimici. Si consiglia pertanto di attendere il raggiungimento di mm di diametro dei frutticini prima di iniziare il dirado manuale. Tendenzialmente, in situazioni normali, si consiglia di lasciare solo il fiore centrale di ogni mazzetto fiorale. L alternativa può essere l utilizzo di Polisolfuro di calcio (1.200 ml/hl), in questi giorni, che favorisce la cascola dei fiori e rende meno gravoso il lavoro manuale. ANTIGRANDINE A caduta petali si consiglia di distendere le reti antigrandine. SITUAZIONE FITOSANITARIA E DIFESA (IN VERDE PRINCIPI ATTIVI BIOLOGICI) TICCHIOLATURA Il tempo di copertura è pari a 3 giorni. Il rame e il metiram hanno una resistenza al dilavamento di mm di pioggia, tutti gli altri prodotti di mm. Non è necessario intervenire

5 RUGGINE Nelle zone dove sono presenti problematiche legate alla ruggine (vedi foto a lato) si consiglia di intervenire con prodotti a base di giberelline (es. prodotto commerciale: Gerlagib lg, regulex, Promalin, ecc). Le giberelline sono miscibili ai più comuni fungicidi e vanno utilizzate a cadenza di 7-10 giorni per 3 volte consecutive. Nel biologico, per limitare questa problematica, si consiglia l impiego di Zolfo in miscela con Caolino. Non utilizzare prodotti a base di zolfo con temperature superiori ai 25 C. PICCOLI FRUTTI FASE FENOLOGICA Fig. 1: Da sinistra, Foto 1 Ciliegio a fine fioritura-scamiciatura, Foto 2 Mirtillo alla fase di fioritura, Foto 3 Lampone con boccioli fiorali visibili MORA E LAMPONE RIFIORENTE sono alla fase tra distensione germogli e boccioli fiorali visibili. IL LAMPONE UNIFERO è tra la fase di distensione germogli e boccioli fiorali visibili IL RIBES ROSSO E BIANCO sono nella fase di piena fioritura. IL MIRTILLO e nella fase di fioritura. LA FRAGOLA e alla fase di fiori bianchi. IL RIBES NERO e tra la fase di fioritura e fine fioritura. IL CILIEGIO è tra la fase di caduta petali e scamiciatura PRATICHE COLTURALI FRAGOLA: In caso di nuovi impianti, se si hanno piante deboli, si consiglia di eliminare la prima emissione di fiori in modo da favorire la crescita vegetativa. CILIEGIO, LAMPONE, MORA E FRAGOLA: Alla fine della fioritura distendere i teli antipioggia.

6 INCONTRI TECNICI Nell ambito del progetto di Assistenza Tecnica in Frutticoltura promosso dalla Comunità Montana di Valle Camonica Servizio Agricoltura e dal GAL Sebino Valle Camonica Val Di Scalve in collaborazione con l Associazione per i Produttori Agricoli di Valle Camonica, sono previsti una serie di incontri rivolti a tutti gli interessati. Gli incontri si svolgeranno secondo il seguente calendario: 1. MERCOLEDI 19 APRILE ORE 20:30 AD ANGOLO TERME PRESSO LA SALA CIVICA DEL MUNICIPIO OLIVO: AVVERSITA FUNGINE CONOSCENZA E DIFESA Per informazioni: uff.agricoltura@cmvallecamonica.bs.it info@galvallecamonicavaldiscalve.it info@assoapav.it

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