Prevalenza del disturbo affettivo stagionale in Italia

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1 Prevalence of seasonal affective disorder in Italy FRANCESCA PACITTI 1, DANIELE RUSSO 2, ANGELA IANNITELLI 2,3, GIUSEPPE BERSANI 2 1 Dipartimento di Medicina Interna e Sanità Pubblica, Università di L Aquila 2 Dipartimento di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica, Università La Sapienza, Roma 3 Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche, Università di L Aquila RIASSUNTO. Scopo. L obiettivo dello studio è di stimare la prevalenza del disturbo affettivo stagionale (SAD) nella popolazione italiana, valutando se il valore ottenuto è comparabile con quello emerso da altri lavori condotti in Italia e in diversi Paesi del mondo. Metodi. Lo studio è stato condotto somministrando a un campione di 2278 individui la versione italiana della SPAQ, per individuare i soggetti affetti da SAD e Subsyndromal-SAD (S-SAD). Il campione è stato suddiviso in base alle caratteristiche demografiche e l indagine è stata approfondita nel gruppo più numeroso: i residenti nel Centro Italia (1640 soggetti: 866 uomini e 774 donne). Dopo aver calcolato il valore della prevalenza nel campione complessivo, attraverso il test del 2 è stata valutata un eventuale differenza tra i due sessi nella prevalenza del SAD e S-SAD. Risultati. Nel campione totale la prevalenza del SAD è del 3,5%, la prevalenza del S-SAD è del 11,5%. Nel campione dei residenti nel Centro Italia la prevalenza del SAD è pari al 3,7%, quella del S-SAD pari al 11,8%. Nel Centro Italia la prevalenza del SAD è del 4,5% nelle donne e del 1,2% negli uomini; la prevalenza del S-SAD è del 13,5% nelle donne e del 6,6% negli uomini. Discussione. Dallo studio emerge che il SAD è una patologia sufficientemente diffusa nella popolazione italiana, in particolare modo negli individui di sesso femminile (rapporto F:M di circa 3:1). Conclusioni. Tuttavia, il valore della prevalenza, anche se assimilabile a quello di Paesi con la stessa latitudine, risulta minore rispetto a quello dei Paesi nordici. PAROLE CHIAVE: SAD, SPAQ, prevalenza. SUMMARY. Aim. The purpose of the study was to evaluate the prevalence of the Seasonal Affective Disorder (SAD) in the Italian population, by comparing the final result with those from other studies from Italy and from several other world countries. Method. The study was carried out by submitting the Italian version of the SPAQ to a sample of 2278 people, to identify subjects affected by SAD e Subsyndromal-SAD (S-SAD). The sample was split on the basis of demographic characteristics and a detailed survey was conducted on the largest group, those living in Central Italy (1640 individuals: 866 men and 774 women). After having calculated the prevalence in the global sample, a possible difference between the genders in the prevalence of SAD and S-SAD was checked by a 2 test. Results. In the global sample, the prevalence of the SAD was 3.5% the prevalence of S-SAD was 11.5%. In central Italy, the prevalence of SAD was 3.7%, (4.5% in females and 1.2% in males) while the prevalence of S-SAD was 11.8% (13.5% in females and 6.6% in males. Discussion. Our study shows that SAD is a widespread pathology in the Italian population particularly in women (F:M ratio, 3:1 approximately). Conclusions. The prevalence of SAD is lower than that in Northern Europe but it is similar to that of populations living at the same latitude as Italians. KEYWORDS: SAD, SPAQ, prevalence. INTRODUZIONE È noto fin dall antichità che le variazioni climatiche possono influenzare l andamento dei disturbi mentali. Tuttavia, è solo con la descrizione di Rosenthal del Disturbo Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder, SAD) che, nella metà degli anni Ottanta, viene identificato un disturbo psichiatrico specificamente correlato alle variazioni ambientali. Il SAD è un disturbo che si manifesta con sintomi af- rekord@tiscali.it 272

2 fettivi e comportamentali, le cui variazioni di intensità presentano una periodicità tipicamente circannuale. Nella forma classica del disturbo (Winter-SAD) le manifestazioni cliniche esordiscono o si aggravano all inizio della stagione autunnale, raggiungono la massima espressione nella stagione invernale e si risolvono o migliorano nel corso della stagione estiva. Nella forma meno diffusa del disturbo (Summer-SAD), che riguarda circa il 3% dei pazienti, la sintomatologia esordisce all inizio della stagione primaverile, peggiora nel corso della stagione estiva e si risolve o migliora nel corso dei mesi invernali (1). Clinicamente il SAD si configura come un disturbo dell umore caratterizzato da sintomi depressivi atipici. L umore dei pazienti affetti dal disturbo, infatti, è deflesso, ma comunque reattivo. Il tono affettivo, inoltre, tende a peggiorare nelle ore serali (a differenza delle sindromi depressive tipiche, in cui l umore è più deflesso al mattino). Il quadro depressivo atipico è arricchito anche da altri sintomi di natura più propriamente comportamentale, che comprendono: ipersonnia, aumento ponderale e assunzione compulsiva di cibi ricchi di carboidrati (1,2). Per quello che concerne l eziologia, il SAD sembrerebbe un disturbo caratterizzato da una forte connotazione organica: secondo la Ipotesi del Fotoperiodo di Rosenthal, infatti, la patologia sarebbe determinata da un aumento della suscettibilità individuale all accorciamento del fotoperiodo (il fotoperiodo si riduce naturalmente nella stagione invernale) (3,4). Alla base di tale ipotesi eziopatogenetica vi è l osservazione di una netta variabilità di presentazione del SAD nelle diverse aree geografiche: il dato di prevalenza, infatti, è massimo nei Paesi a elevata latitudine (fotoperiodo molto ridotto nei mesi invernali) e minimo nei Paesi a bassa latitudine (fotoperiodo meno ridotto nei mesi invernali) (5). SCOPI Gli obiettivi dello studio sono di indagare e quantificare la sensibilità della popolazione italiana ai cambiamenti stagionali e di stimare la prevalenza del SAD in Italia, per valutare se tale valore è comparabile con quello riportato in altri lavori condotti sulla popolazione italiana e su popolazioni residenti in altre aree geografiche. MATERIALI E METODI Per lo studio è stato intervistato una campione di 2278 individui, composto da studenti iscritti ai diversi corsi di laurea della Facoltà di Scienze della Formazione di L Aquila e da soggetti reclutati dagli stessi studenti. Poiché la prevalenza dei disturbi stagionali sembrerebbe influenzata dalla latitudine terrestre, è stata effettuata una suddivisione geografica del campione in base alla regione di residenza. La popolazione è stata suddivisa in residenti nel: Nord Italia (latitudine N), Centro Italia (latitudine N), Sud Italia (latitudine ). Poiché sono emerse disuguaglianze di carattere demografico tra gruppi, si è deciso di approfondire le indagini solamente nel sottocampione dei residenti nel Centro Italia, essendo quello con maggiore numerosità (1640 soggetti). Tale popolazione è risultata composta da 866 uomini e 774 donne di età superiore ai 18 anni (età media 27,1 anni, deviazione standard 8,9 anni) (Tabella 1). A ciascun soggetto è stato chiesto di compilare la traduzione italiana del Seasonal Pattern Assessment Questionnaire (SPAQ) (1,6). La SPAQ è un questionario per autosomministrazione realizzato da Rosenthal nel 1984 (1) e validato, a partire dal 1989, da studi condotti da diversi autori (7,8). Il questionario permette d indagare la sensibilità individuale, normale o patologica, alle variazioni ambientali stagionali. Attualmente rappresenta il più utilizzato strumento di ricerca negli studi epidemiologici sul SAD. La SPAQ è organizzata in quattro sezioni, che permettono rispettivamente di valutare: 1. il grado di variazioni stagionali dell umore e del comportamento (Seasonality Score); 2. il profilo dei cambiamenti stagionali; 3. la reattività ai cambiamenti climatici; 4. se i cambiamenti stagionali vengono percepiti come un problema. Il Seasonality Score è la sezione della SPAQ che presenta la maggiore sensibilità diagnostica. Fornisce un punteggio numerico che può variare da 0 (minima sensibilità alle variazioni stagionali) a 24 (massima sensibilità alle variazioni stagionali) e si ottiene sommando i punteggi di 6 item, che indagano rispettivamente le mutazioni nel corso delle stagioni de: il sonno, i rapporti sociali, l umore, il peso, l appetito e il livello di energia. In ogni item è richiesto d indicare se tali elementi cambiano: per nulla (0 pts), lievemente (1 pts), moderatamente (2 pts), in modo marcato (3 pts), in modo molto marcato (4 pts). Per effettuare la diagnosi di SAD sono stati utilizzati i criteri di Kasper, adottati dai principali studi epidemiologici basati sulla SPAQ (7). Per porre diagnosi di SAD i criteri richiedono: Seasonality Score maggiore di 10; cambiamenti stagionali percepiti come un problema almeno moderato ; peggioramento dei sintomi nei mesi invernali. 273

3 Pacitti F, et al. Per la diagnosi di SAD subsindromico (S-SAD) richiedono: Seasonality Score di 8 o 9; cambiamenti stagionali percepiti come un problema almeno lieve ; peggioramento dei sintomi nei mesi invernali. Successivamente, attraverso il test statistico del 2,è stato valutato se i valori di prevalenza del SAD e S-SAD ottenuti per i due sessi presentassero differenze statisticamente significative. Tabella 1. Caratteristiche demografiche del campione residente nel Centro Italia Uomini Donne Totale N Età media 27,9±8,5 28,9±9,2 27,1±8,9 Anni di residenza 25,77±9,1 20,45±9,9 22,48±7,3 Titolo di studio Media inferiore 12,8% 2,2% 7,9% Media superiore 66,6% 65,1% 65,7% Laurea 20,3% 32,6% 26,2% Stato civile Celibe/nubile 69,6% 58,4% 64,2% Coniugato/a 29,9% 39,7% 34,7% Divorziato/a 0,5% 1,8% 1,1% RISULTATI Seasonality Score Dal confronto delle risposte ottenute dai singoli item del Seasonality Score emerge che nel campione dei residenti nel Centro Italia variazioni da moderate a molto gravi sono riferite dal 65,31% delle donne e dal 44,41% degli uomini per quello che riguarda il Livello di energia (item 1); dal 21,79% delle donne e il 20,7% degli uomini nella Attività sociale (item 2); dal 60,37% delle donne e dal 40,84 degli uomini nello Umore (item 3); dal 37,63% delle donne e dal 26,6% nella Durata del sonno (item 4); dal 50,99% delle donne e dal 33,33% degli uomini nello Appetito (item 5); dal 37,19% delle donne e dal 25,81% degli uomini nel Peso (item 6) (Figura 1). Prevalenza Nel campione dei 2278 soggetti residenti in diverse regioni d Italia, 79 soddisfano i criteri per il SAD e 262 soddisfano i criteri per il S-SAD. La prevalenza del SAD, dunque, è risultata pari al 3,5%, mentre la prevalenza del S-SAD è risultata pari al 11,5%. Nel campione dei soggetti residenti nel Centro Italia, 61 soddisfano i criteri per il SAD e 194 per il S- SAD. Il dato di prevalenza, dunque, è risultato pari al 3,7% per il SAD e al 11,8% per il S-SAD (Figura 2). Considerando la distribuzione dei dati in funzione del sesso è emerso che la prevalenza del SAD nel Cen- Tabella 2. Prevalenza del SAD e S-SAD in diverse aree geografiche Sensibilità ai cambiamenti stagionali Paese Latitudine Prevalenza SAD Giappone N 4,8% Turchia N 3,76% Italia (Muscettola et al.) N 5-6% Livello di energia Attività sociale Umore 21,79 29,7 40,84 44,41 60,37 65,31 Centro Italia N 3,5% New York 41 N 4,7% UK N 10,7% Svezia N 8% Alaska 64 N 9,2% Finlandia N 7,1% Durata del sonno Appettito Peso 26,6 25,81 33,33 37,63 37,19 50,99 donne uomini Figura 1. Sensibilità ai cambiamenti stagionali. 274

4 Disturbo affettivo stagionale Prevalenza SAD e S-SAD donne uomini , ,5 10 3,7 10 6,6 5 0 Winter SAD Subsyndromal SAD 5 0 4,5 Winter SAD 1,2 Subsyndromal SAD Figura 2. Prevalenza del SAD e S-SAD nella popolazione del Centro Italia. Figura 3. Prevalenza SAD e S-SAD nelle donne e negli uomini. tro Italia è pari al 4,5% nelle donne e al 1,2% negli uomini. La differenza tra i gruppi è risultata essere statisticamente significativa (p<,001) essendo il valore del 2 pari a 7,3. Il valore di prevalenza del S-SAD, invece, nelle donne è risultato pari al 13,5% e negli uomini al 6,6%. La differenza riscontrata si è dimostrata statisticamente significativa (p<,001), con un valore del 2 pari a 10,6 (Figura 3). DISCUSSIONE Dallo studio emerge che i disturbi ad andamento stagionale sono patologie con un importante diffusione nella popolazione del Centro Italia (3,7% degli intervistati). Emerge, inoltre, che un numero elevato di soggetti (11,8% del campione totale, 13,5% nelle donne e 6,6% negli uomini), anche se non soddisfano tutti i criteri per essere considerati affetti dal SAD, riferiscono significativi disagi legati a un aumentata sensibilità ai cambiamenti stagionali. Per valutare correttamente la diffusione del SAD nella popolazione italiana, comunque, sembra necessario osservare indipendentemente i valori di prevalenza del disturbo nei due sessi. I dati, infatti, suggeriscono che il SAD rappresenti un disturbo nettamente più diffuso nelle donne (F=4,5%; M=1,2%), con un rapporto femmine-maschi di circa 3:1. La popolazione femminile, inoltre, presenta un punteggio più alto al Seasonality Score e un maggior grado di alterazioni legate ai mutamenti ambientali stagionali nell energia, l umore, il sonno, l attività sociale, il peso e l appetito. Secondo alcuni autori, tale disuguaglianza tra i sessi sembrerebbe correlata a fattori endocrini che coinvolgerebbero gli ormoni sessuali femminili (in particolare gli estrogeni), la cui secrezione presenterebbe fluttuazioni a carattere circannuale, oltre che circamensile (9). Al momento, l unico lavoro condotto sulla popolazione italiana con cui confrontare i risultati è quello di Muscettola, et al. del 1994 (6). Il valore di prevalenza riportato dagli autori risulta lievemente superiore a quello rilevato dalla nostra indagine, essendo compreso tra il 5 e il 6% della popolazione. La lieve discrepanza tra i dati, tuttavia, potrebbe essere giustificata da alcune caratteristiche demografiche che differenziano i due campioni analizzati e dal lasso di tempo, superiore a dieci anni, che intercorre tra i due studi. La frequenza del SAD rilevata nel nostro studio, comunque, appare complessivamente in linea con i dati di prevalenza riportati nella letteratura internazionale, ottenuti da studi condotti su popolazioni che vivono in regioni con latitudine analoga a quella del Centro Italia. In un lavoro condotto da Rosen, et al. (5), su soggetti residenti a New York (latitudine 41 N), infatti, è riportato un valore di prevalenza pari al 4,7% della popolazione per il SAD e a 12,4% per il S-SAD. 275

5 Pacitti F, et al. Imai, et al. (10), in un lavoro condotto in Giappone (latitudine 31,3-43,5 N), stimano la prevalenza del SAD al 4,8%. Elbi, et al. (11) riferiscono di avere osservato nella popolazione turca residente in località situate presso il 41 parallelo un valore di prevalenza pari al 3,76%. Il valore di prevalenza ottenuto dal nostro campione, invece, appare inferiore a quello riportato in Paesi con una latitudine maggiore a quella italiana. Thompson, et al. (12), infatti, in uno studio condotto nel Regno Unito (50-59 N) riportano un valore di prevalenza del SAD pari al 10,7%. Hagfors, et al. (13), in uno studio condotto in Finlandia (60-70 N), riferiscono di avere registrato una valore di prevalenza pari al 7,1% per il SAD e 11,8% per il S-SAD. Booker, et al. (14) hanno osservato nella popolazione residente in Alaska (64 N) un valore di prevalenza del 9,2% per il SAD e del 19,1% per il S- SAD. Rastad, et al. (15) riferiscono di avere ottenuto, da uno studio condotto sulla popolazione residente in Svezia (55-69 N), un valore di prevalenza del SAD pari allo 8% e del S-SAD pari al 10,8%. I risultati esposti nel presenti studio devono essere considerati con cautela e intesi come preliminari, avendo il lavoro alcuni limiti: essendo il campione, infatti, composto prevalentemente da studenti universitari, non presenta caratteristiche demografiche perfettamente sovrapponibili a quelle della popolazione generale. Inoltre, essendo stato effettuata la diagnosi di SAD attraverso l utilizzo di un questionario retrospettivo per autosomministrazione è possibile che la metodica d indagine abbia portato a una sovrastima del disturbo. CONCLUSIONI I dati emersi dallo studio evidenziano come una parte significativa della popolazione italiana percepisca la sensibilità ai cambiamenti stagionali come un elemento di disagio, se non come una condizione francamente patologica. Tale osservazione sottolinea come sia necessario rendere i medici in grado di riconoscere i soggetti affetti da SAD e S-SAD, in modo da trattarli con terapie adeguate. In una prospettiva più generale, comunque, il numero d individui affetti da disturbi ad andamento stagionale risulta proporzionalmente inferiore rispetto a quello osservato in regioni a maggiore latitudine. I dati emersi dal lavoro, dunque, interpretati alla luce degli studi pubblicati nella letteratura internazionale, sembrerebbero confermare le osservazioni di Rosenthal ( Ipotesi del fotoperiodo ), secondo cui l insorgenza e l andamento dei disturbi ad andamento stagionale sarebbero direttamente influenzati dal valore della latitudine terrestre (1). I risultati esposti, tuttavia, devono essere considerati con cautela e intesi come preliminari. Lo studio, infatti, presenta come limiti principali l impiego di uno strumento diagnostico per autosomministrazione e l utilizzo di un campione che, essendo composto prevalentemente da studenti universitari, potrebbe non presentare caratteristiche demografiche perfettamente sovrapponibili a quelle della popolazione generale. BIBLIOGRAFIA 1. Rosenthal NE, Sack DA, Gillin DC, Lewy AJ, Goodwin FK, Davenport Y, et al.: Seasonal affective disorder. A description of the syndrome and preliminary findings with light therapy. Archives of General Psychiatry, 1984, 41, Rosenthal NE, Sack DA, Jacobsen FM, Skwerer RG, Wehr TA: Seasonal affective disorder & light: past, present and future. Clinical Neuropharmacology, 1986, 9 suppl 4, Tauber E, Kyriacou CP: Molecular evolution and population genetics of circadian clock genes. Methods in Enzymology, 2005, 393, Falciatore A, Bowler C: The evolution and function of blue and red light photoreceptors. 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