La gestione dei cluster (epidemie)

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1 Torino, 30 settembre 2009 La gestione dei cluster (epidemie) Dott.ssa Lucina FOSSATI Settore sorveglianza microbiologica delle infezioni e tipizzazione biomolecolare (SSMI) S.C. Microbiologia Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino

2 Gestione dei cluster. Introduzione 2. Gestione dei cluster/epidemie 3. L esperienza San Giovanni Battista di Torino 4. Qualche riflessione

3 Concetti Epidemia Outbreak Cluster Gestione dei cluster Aumento statisticamente significativo di casi di infezione rispetto alla frequenza osservata precedentemente (frequenza endemica) = epidemia. Si distingue da un epidemia per il fatto che è più localizzata; termine utilizzato spesso che evoca meno panico pubblico Limitato numero di casi di infezione che condividono una fonte comune senza un aumento significativo della frequenza osservata in un area circoscritta

4 Gestione dei cluster I programmi di controllo prevedono l integrazione di strategie multiple: - Esame diagnostico tempestivo per CD in caso di diarrea - Sorveglianza ordinaria - Igiene ambientale - Lavaggio delle mani - Minimizzazione spostamenti dei pazienti - Comunicazione (clinico, microbiologo,infettivologo) - Politica antibiotica

5 Azienda Ospedaliero-Universitaria S. G. Battista Torino SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE INFEZIONI DIREZIONE SANITARIA Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO) D.SANITARIA I.C.I. Dir I livello Settore Sorveglianza Microbiologica delle Infezioni e tipizzazione biomolecolare (SSMI) SC MICROBIOLOGIA Dir I livello

6 Azienda Ospedaliero-Universitaria S. G. Battista Torino SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE INFEZIONI S.C. Batteriologia SSMI Sorveglianza Ordinaria Segnalazione I.C.I. Emergenza (tipizzazione)

7 Modalità di trasmissione Ambiente I ceppi in ospedale si trasmettono per contatto diretto o indiretto, prevalentemente attraverso le mani del personale Ambiente

8 Ambiente M.Rupnik, Nat.vol.7, pag. 527, July 2009

9 Gestione dei cluster. Introduzione 2. Gestione dei cluster/epidemie 3. L esperienza San Giovanni Battista di Torino 4. Qualche riflessione

10 Gestione dei cluster Il controllo dei cluster da C.difficile comprende un sinergismo di strategie :. Interrompere le vie di trasmissione mediante il lavaggio delle mani, l isolamento del paziente infetto e l attuazione delle precauzioni da contatto; 2. Ridurre il rischio di esposizione alle spore di C.difficile utilizzando disinfettanti per ambiente e/o equipaggiamenti monouso; 3. Ridurre la quantità di pazienti a rischio mediante una corretta politica di controllo sull uso degli antibiotici; 4. Ridurre i casi di colonizzazione/infezione attraverso una diagnosi tempestiva ed un efficace trattamento

11 Casi di diarrea associata a Clostridium difficile dal 990 al 30/08/ N casi ANNO

12 3 2 N casi Azienda Ospedaliera S.G. Battista - Torino Casi di diarrea di origine nosocomiale associati a Clostridium difficile nel 2008 suddivisi per U.O. e per mese Gen RIAN9 CardioCHTI MedGen4 MedGen7 Mar Oncologia Neurologia 4 MalMetOss Nefrologia Mag MedUrg MedGen6 MedGen5 MedGen3 MedGen0 Lug MedGen Geriatria Gastroent Dietetica Set Ematologia Ematologia 2 T.rene T.fegato Nov Reparti Urologia -2-3 Ch Gen 6 Mesi Neuro Ch Ch Urg ChGen 2 CHVascolare

13 Azienda Ospedaliero-Universitaria S. G. Battista Torino SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE INFEZIONI N pz positivi alla ricerca nelle feci delle tossin e A/B di C.difficile N CEPPI UTI CH.GEN CH.SPEC MED.GEN MED.SPEC Categoria Reparto

14 Gestione dei cluster. Introduzione 2. Gestione dei cluster/epidemie 3. L esperienza San Giovanni Battista di Torino 4. Qualche riflessione

15 Gestione dei cluster La tipizzazione molecolare negli ultimi anni ha sempre più supportato le indagini epidemiologiche, consentendo di fornire correlazioni genomiche tra ceppo e ceppo e modalità di trasmissione (pazientepaziente, ambiente-paziente).

16 Tipizzazione dei cluster Repetitive Element PCR typing (rep-pcr) Il Sistema DiversiLab è un sistema modulare basato sulla tecnologia di amplificazione rep-pcr che permette di eseguire la GENOTIPIZZAZIONE AUTOMATICA dei ceppi batterici, funghi e lieviti da colture

17 Tipizzazione dei cluster Di cinque ceppi segnalati, in realtà soltanto due appaiono altamente correlati.

18 Situazione del C.difficile NAP/027 in Italia In Italia, nessun caso era stato segnalato finora. Pareva infatti che nel nostro Paese, a differenza di tutta Europa, tale ceppo non si fosse ancora manifestato. Abbiamo quindi condotto uno studio, in collaborazione con il San Raffaele di Milano, per ricercare la presenza di C.difficile ribotype 027 e 078 (serbatoio origine animale?!), caratterizzando a livello molecolare i ceppi raccolti da gennaio 2008 a luglio Sono stati eseguiti su 259 isolati: - Ribotyping ed analisi dei fingerprints mediante sistema DiversiLab (biomerieux) - ricerca delle tossine A, B e binaria mediante multiplex-pcr (Persson et al.) - sequenziamento del tcdc

19 Situazione del C.difficile ribotype 027 Risultati: 8 ceppi C.difficile ribotype ceppi C.difficile ribotype 078

20 Situazione del C.difficile ribotype 027 Clinical Infectious Disease (CID) accepted

21 Gestione dei cluster. Introduzione 2. Gestione dei cluster/epidemie 3. L esperienza San Giovanni Battista di Torino 4. Qualche riflessione

22 Gestione dei cluster Dal 2004 molti paesi europei (Inghilterra, Olanda, Belgio, Germania), hanno messo in atto programmi di sorveglianza al fine di contenere il diffondersi di ceppi ipervirulenti emergenti quale il ribotype 027, che comprendevano: studio dei trend dell ultimo secolo, rilevazione dei ceppi multi-resistenti emergenti, studio degli outbreaks, raccolta dei dati sull efficacia del programma di controllo delle infezioni

23 Clinical Microrbiological Infection Journal 2009

24 Clinical Microrbiological Infection Journal 2009 I risultati di questo studio confermano l importanza di una adeguata stewardship nel controllo delle epidemie ospedaliere da C.difficile ribotype 027

25 CONCLUSIONI Non tutti i cluster sono microepidemie, Non tutte le epidemie sono cluster CDI in aumento Concorrono sia la trasmissione nosocomiale, sia la selezione microbica da antibiotici Necessaria una gestione globale Complessa ed onerosa la gestione standard delle singole epidemie

26 Grazie per l attenzionel

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