UN ESEMPIO DI CLUSTER DA ESCHERICHIA COLI PRODUTTORE DI CARBAPENEMASI PRESSO L AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA NUOVA DI REGGIO EMILIA - IRCCS

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UN ESEMPIO DI CLUSTER DA ESCHERICHIA COLI PRODUTTORE DI CARBAPENEMASI PRESSO L AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA NUOVA DI REGGIO EMILIA - IRCCS"

Transcript

1 Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico LA DEFINIZIONE DI UN FOCOLAIO EPIDEMICO UN ESEMPIO DI CLUSTER DA ESCHERICHIA COLI PRODUTTORE DI CARBAPENEMASI PRESSO L AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA NUOVA DI REGGIO EMILIA - IRCCS Dott.ssa Laura Cavazzuti Direzione Medica Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia - IRCCS CONGRESSO NAZIONALE SIMPIOS RIMINI 9-11 MAGGIO 2016

2 DEFINIZIONE DI FOCOLAIO Un focolaio è il verificarsi di un numero di casi di malattia in eccesso rispetto a quello che ci si sarebbe normalmente aspettato in una determinata area, comunità o stagione. Può durare pochi giorni, settimane o anni

3 UN ESEMPIO PRATICO DI FOCOLAIO Nel periodo agosto - ottobre 2015, cluster di colonizzazioni/infezioni da Escherichia coli resistente ai carbapenemi, per cui le analisi genotipiche hanno documentato la presenza del gene blandm Complessivamente sono stati coinvolti 11 pazienti e 11 diversi reparti, prevalentemente internistici ma anche chirurgici (casi identificati in 7 reparti) Sorveglianza attiva coinvolgente Direzione Sanitaria e Laboratorio Microbiologia a partire dal terzo paziente risultato

4 PROFILO AZIENDALE IRCCS in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia dal 2011 Accreditato OECI nel 2014 Popolazione residente nel Distretto: Popolazione residente in Provincia: posti letto 53 unità operative ricoveri/anno 2900 Operatori Sanitari

5 LA GESTIONE AZIENDALE DEI CPE L Azienda segue le indicazioni regionali, disponibili dal 2011 Modalità di esecuzione dello screening: all ingresso in tutti i reparti: pazienti provenienti da altre strutture/ospedali pazienti con ricovero presso qualsiasi struttura sanitaria negli ultimi 3 mesi all ingresso per tutti i pazienti ammessi nei reparti di Rianimazione, Medicina Oncologia, Ematologia contatti di caso (pazienti seguiti dalla stessa équipe

6 LO SCREENING AZIENDALE PER CPE Tempistica di attivazione dello screening all ingresso: pazienti provenienti da altre strutture/ospedali pazienti con ricovero negli ultimi 3 mesi tutti i pazienti in Medicina Oncologica tutti i pazienti nei reparti di Rianimazione ed Ematologia contatti di caso MARZO 2014 MARZO 2014 MARZO 2014 AGOSTO 2011 AGOSTO 2011

7 LO SCREENING AZIENDALE PER CPE Da luglio 2011 a dicembre 2015 sono stati eseguiti tamponi rettali (costante crescita anno dopo anno, nel campioni) su 5903 pazienti 309 campioni di 142 diversi pazienti sono risultati positivi per enterobatteri con ridotta sensibilità ai carbapenemi, con una positività complessiva pari a 2,38% (pazienti)

8 LA GESTIONE AZIENDALE DEI CPE Dal 2013 è attivo un flag informatico, sui sistemi di accettazione/ricovero dei reparti e del Pronto Soccorso, che segnala la colonizzazione del paziente da germi multiresistenti in caso di pregressa positività da tamponi di sorveglianza o materiali clinici

9 LA GESTIONE AZIENDALE DEI CPE In caso di isolamento di CPE, le procedure aziendali prevedono inoltre: isolamento in stanza singola o funzionale verifica delle modalità di isolamento tramite visite programmate in reparto da parte del personale ICI (generalmente quotidiane) durante le verifiche, indagine contestuale di fattori di rischio, catena di trasmissione, possibile correlazione di casi mediante consultazione della documentazione clinica e domande dirette agli operatori

10 LA GESTIONE AZIENDALE DEI CPE comunicazione della colonizzazione/infezione in caso di trasferimento o invio ad altri reparti o servizi (radiologia, comparto operatorio), anche per iscritto nel campo note del quesito diagnostico indicazione della colonizzazione/infezione nella lettera di dimissione o trasferimento igiene del paziente mediante salviette imbevute di clorexidina al 2% (facoltativo)

11 LA DIAGNOSTICA AZIENDALE PER CPE Il Laboratorio di Microbiologia esegue sia le indagini colturali, che la caratterizzazione della genetica di resistenza (sia con metodiche homemade che con metodiche commerciali) È inoltre in grado di eseguire, in tempo reale, indagini molecolari per stabilire la clonalità degli isolati

12 RUOLO DEL LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA NELLA GESTIONE DI UN OUTBREAK Eseguire indagini microbiologiche adeguate e tempestive (es., screening CPE comunicato nell arco delle 48 ore) Comunicare immediatamente positività a reparto e Direzione Sanitaria Eseguire test supplementari per fornire in tempo reale informazioni utili sull isolato Conservare gli isolati, eseguire indagini molecolari per determinare eventuali clonalità

13 IL CLUSTER nella pratica Il primo outbreak, con trasmissione intraospedaliera in reparti diversi, coinvolgente un elevato numero di pazienti, è stato documentato tra agosto ed ottobre 2015 In precedenza, si erano verificati sporadicamente piccoli cluster, sostenuti da Klebsiella pneumonaie resistente ai carbapenemi. Per questi casi la possibile cross-infezione tra i diversi pazienti non è stata documentata con certezza (indagini molecolari)

14 IL CLUSTER: CASO INDICE (paziente 1) Il 31 luglio viene segnalato il primo isolamento da tampone rettale di un Escherichia coli resistente ai carbapenemi, con meccanismo di resistenza dovuto a una metallo-beta-lattamasi, identificata il giorno successivo come NDM Il paziente, proveniente da casa protetta, era ricoverato presso il reparto di Neurologia e il campione era stato raccolto come screening all ingresso Dopo la segnalazione iniziava la sorveglianza dei contatti e l isolamento in stanza singola

15 IL CLUSTER: CASO INDICE (paziente 1) Il paziente veniva quindi trasferito in altro reparto (alta intensità medica), con la comunicazione che doveva essere effettuato l isolamento funzionale Qualche giorno dopo era ulteriormente trasferito in altro reparto medico in degenza ordinaria, sempre mantenendo l isolamento funzionale Infine, veniva trasferito in Lungodegenza, ove era ammesso al reparto senza alcun isolamento o precauzione Nel corso del suo lungo ricovero,

16 da to e i a t z i iz nt ien r e az e t t am p a r st i a a c po tr è s li ti r i e os tip ol t s e r ul nv u l m m oi c c Il nu tti a t n o c

17 index patient male, 86 years old, positive swab on July 31 patient 2 male, 20 years old,positive swab on August 20, close contact of patient 1, shared room with patient 3 patient 3 male, 55 years old, positive sample on August 30, close contact of patient 1 and 2 patient 4 male, 94 years old, positive swab on August 31, shared room with patient 1 patient 5 female, 86 years old, positive swab on September 2, close contact of patient 1 microrganism mismatched patient 9 male, 75 years old, positive swab on September 19, close contact of patient 1 and 7 patient 10 female, 84 years old, positive sample on September 21, close contact of patients 1, 4, 5, 6 patient 11 female, 92 years old, positive swab on October 16, close contact of patient 5 (shared room), 1, 4, 6, 7 patient 6 female, 83 years old, positive swab on September 7, close contact of patient 1, 4, 5 patient 7 female, 71 years old, positive sample on September 11, close contact of patient 1 and 4 patient 8 female, 60 years old, positive swab on September 17, close contact of patient 7

18 TIPIZZAZIONE MICROBICA: RAPD

19 CRITICITÀ: IL CASO INDICE Il caso indice è entrato in contatto con altri 9 pazienti, senza mai generare la sorveglianza dei contatti Nonostante le indagini epidemiologiche, da un certo momento è rimasto ricoverato indisturbato in ospedale, finendo fuori dal radar della sorveglianza del personale ICI e di reparto Il flag informatico non è stato inserito, favorendo in questo modo la permanenza nei reparti senza isolamento o precauzioni adeguate

20 CRITICITÀ: LA COMUNICAZIONE DEI TRASFERIMENTI Tutti i pazienti sono stati trasferiti più volte, senza comunicazione al personale ICI ed agli operatori dei reparti coinvolti Al momento del trasferimento da un reparto all altro, la comunicazione rispetto alla colonizzazione/infezione si è persa o è passata in maniera edulcorata: è come una KPC non si era mai verificato un cluster di questa portata

21 CRITICITÀ: MISURE DI SORVEGLIANZA E ISOLAMENTO In Lungodegenza sono transitati 7 casi, ma solo a fine settembre è stata attivata la sorveglianza dei contatti in modo corretto L isolamento funzionale, in genere efficace sui CPE nella nostra realtà, potrebbe non essere stato sufficiente nel contenere il cluster da Escherichia Coli NDM+ Le precauzioni, a seguito delle criticità nelle comunicazioni al momento dei trasferimenti, non sono sempre state mantenute, come necessario, fino alla dimissione

22 CRITICITÀ: IL PERIODO ESTIVO Lo svilupparsi dell outbreak avviene in agosto, mese «critico» per definizione nell ambito delle infezioni associate all assistenza I flag informatici sono stati inseriti tutti con alcuni giorni di ritardo rispetto alla segnalazione del Laboratorio, contribuendo al ritardo nella corretta gestione dei pazienti, soprattutto in fase di trasferimento

23 AZIONI CORRETTIVE E PUNTI APERTI AZIONI CORRETTIVE Rimodulazione della procedura aziendale, con indicazione a effettuare tamponi rettali di sorveglianza anche in caso di isolamento del paziente in stanza singola e in caso di ingresso di paziente già noto portatore Programmazione di retraining degli operatori, con illustrazione del cluster, che evidenzia alcune importanti problematiche organizzative

24 AZIONI CORRETTIVE E PUNTI APERTI PUNTI APERTI Effettuazione di tamponi settimanali in ulteriori reparti a rischio, ad esempio Lungodegenza, a prescindere dalla presenza di casi? Effettuazione di tamponi settimanali nei reparti con isolamenti recenti?

Enterobatteri produttori di carbapenemasi: è possibile un controllo? L esempio della Regione Emilia-Romagna

Enterobatteri produttori di carbapenemasi: è possibile un controllo? L esempio della Regione Emilia-Romagna Enterobatteri produttori di carbapenemasi: è possibile un controllo? L esempio della Regione Emilia-Romagna Carlo Gagliotti - ASSR Emilia-Romagna SIMPIOS - Rimini 9 maggio 2016 Perché intervenire sugli

Dettagli

Overlapping areas that must be addressed together

Overlapping areas that must be addressed together Overlapping areas that must be addressed together Health-careassociated infections (HAI) Antimicrobial resistance (AMR) Usually associated with a weak health care system 359 Ospedali 114853 pazienti 6%

Dettagli

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA AZIENDA OSPEDALIERA S. CROCE E CARLE COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA (STAFILOCOCCO AUREO METICILLINO RESISTENTE) aggiornate ad Agosto 2001 DEFINIZIONE

Dettagli

RUOLO DELLA MICROBIOLOGIA

RUOLO DELLA MICROBIOLOGIA FOCUS KLEBSIELLA MULTIRESITENTE: RUOLO DELLA MICROBIOLOGIA DR.SSA MAIRA ZOPPELLETTO S.C. MEDICINA DI LABORATORIO OSPEDALE S. BASSIANO BASSANO DEL GRAPPA Ospedale S. Bassiano 8 maggio 2013 Evoluzione della

Dettagli

Misure di prevenzione e controllo delle infezioni da CPE Indicazioni del Ministero della Salute

Misure di prevenzione e controllo delle infezioni da CPE Indicazioni del Ministero della Salute Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi: un problema emergente di sanità pubblica Roma, 5 giugno 2012 - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA' Misure di prevenzione e controllo delle infezioni da CPE Indicazioni

Dettagli

CONGRESSO REGIONALE DI DIABETOLOGIA AMD-SID 6 NOVEMBRE Dott.ssa Elena Manca: Centri Diabetologici Distrettuali di Trieste

CONGRESSO REGIONALE DI DIABETOLOGIA AMD-SID 6 NOVEMBRE Dott.ssa Elena Manca: Centri Diabetologici Distrettuali di Trieste CONGRESSO REGIONALE DI DIABETOLOGIA AMD-SID 6 NOVEMBRE 2010 Dott.ssa Elena Manca: di Trieste A.S.S 1 Triestina : popolazione dei diabeticidati ARS 2008 Dati A.R.S. del 2008 : Diabetici 3137 A Trieste 13572

Dettagli

San Salvatore di Cogorno 18 Settembre 2015

San Salvatore di Cogorno 18 Settembre 2015 Sorveglianza e controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi Il percorso normativo regionale Roberto Carloni San Salvatore di Cogorno 18 Settembre 2015 Alle origini. Piano della Prevenzione:

Dettagli

Epidemiologia degli Ospedali veneziani ed efficacia delle misure di contenimento

Epidemiologia degli Ospedali veneziani ed efficacia delle misure di contenimento Epidemiologia degli Ospedali veneziani ed efficacia delle misure di contenimento Onofrio Lamanna 2 Congresso Triveneto di malattie infettive e microbiologia clinica I batteri MDR: problema alla base della

Dettagli

Sorveglianza microbiologica Regione Piemonte

Sorveglianza microbiologica Regione Piemonte Sorveglianza microbiologica Regione Piemonte Presentazione dati attività 2013 Dott.ssa Valeria Ghisetti Dott. Andrea Rocchetti Sorveglianza microbiologica Regione Piemonte ASL TO1 ASL TO2 ASL TO3 Pinerolo

Dettagli

Urinocoltura : dal prelievo all antibiogramma

Urinocoltura : dal prelievo all antibiogramma Urinocoltura : dal prelievo all antibiogramma antibiogramma Dott.ssa Franca Benini U.O.Microbiologia Centro Sevizi Laboratorio Unico Pievesestina Forlì 17 maggio 2011 Il campione microbiologico: il percorso

Dettagli

UN ANNO DI ATTIVITA SMI focus su Alert. Bologna, 14 ottobre 2013

UN ANNO DI ATTIVITA SMI focus su Alert. Bologna, 14 ottobre 2013 UN ANNO DI ATTIVITA SMI focus su Alert Bologna, 14 ottobre 2013 Sommario Sommario Segnalazioni rapide di casi di malattia infettiva (SSCMI/2006) Segnalazioni di cluster epidemici/epidemie di infezioni

Dettagli

Controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in Emilia-Romagna

Controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in Emilia-Romagna Controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in Emilia-Romagna 2013-2014 La redazione del documento è stata curata da Carlo Gagliotti Veronica Cappelli Maria Luisa Moro Agenzia sanitaria e

Dettagli

Indicazioni pratiche per la sorveglianza ed il controllo dei microrganismi sentinella nel territorio:strutture socio sanitarie,residenze private

Indicazioni pratiche per la sorveglianza ed il controllo dei microrganismi sentinella nel territorio:strutture socio sanitarie,residenze private Indicazioni pratiche per la sorveglianza ed il controllo dei microrganismi sentinella nel territorio:strutture socio sanitarie,residenze private Esami colturali, indicazioni all esecuzione,valutazione

Dettagli

I PROGRAMMI PER IL CONTROLLO DELLE IOS ED IL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI: UNO STATO, MOLTE REGIONI

I PROGRAMMI PER IL CONTROLLO DELLE IOS ED IL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI: UNO STATO, MOLTE REGIONI I PROGRAMMI PER IL CONTROLLO DELLE IOS ED IL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI: UNO STATO, MOLTE REGIONI Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti (Dipartimento POIT): 4 anni di sorveglianza degli Alert Organism

Dettagli

Ieri. storia. storia Il 15 maggio 1965 viene inaugurata la nuova sede. La nostra

Ieri. storia. storia Il 15 maggio 1965 viene inaugurata la nuova sede. La nostra Ieri Doman Oggi La nostra storia Ieri 1965 storia Il 15 maggio 1965 viene inaugurata la nuova sede dell Arcispedale Santa Maria Nuova. Composto dai tre corpi di fabbrica paralleli, l Ospedale ospita 14

Dettagli

Sorveglianza delle Batteriemie da Enterobatteri Produttori di Carbapenemasi

Sorveglianza delle Batteriemie da Enterobatteri Produttori di Carbapenemasi Attività di controllo delle Infezioni Correlate all Assistenza in Piemonte: Igiene delle mani e Antibioticoresistenza. Torino 5 maggio 2015 Sorveglianza delle Batteriemie da Enterobatteri Produttori di

Dettagli

La sorveglianza della legionellosi

La sorveglianza della legionellosi La sorveglianza ed il controllo della legionellosi: le linee guida regionali Flussi informativi per la sorveglianza ed il controllo della legionellosi Bianca Maria Borrini Dipartimento di Sanità Pubblica

Dettagli

Obiettivi. osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza %

Obiettivi. osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza % osservato atteso Indicatori * osservato differenza % Pianificazione isorisorse dell'organizzazione del blocco operatorio con l'apertura della sala ibrida chirurgia vascolare: 500 interventi annui che richiedono

Dettagli

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA Procedura di dimissione ed ammissione protetta e continuità delle cure a domicilio. Asl n.2 di Olbia Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA La dimissione

Dettagli

C m o e m ut u ilizzare l ant n ibi b og o r g amm m a Mario Sarti

C m o e m ut u ilizzare l ant n ibi b og o r g amm m a Mario Sarti APPROPRIATEZZA NELL ANTIBIOTICOTERAPIA L antibiotico giusto solo al momento giusto Come utilizzare l antibiogramma Mario Sarti Finalmente!! A quali antibiotici è Sensibile? Dottore, è arrivato l antibiogramma,

Dettagli

Obiettivi. osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza %

Obiettivi. osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza % osservato atteso Indicatori * osservato differenza % Riduzione richieste prestazioni per codici bianchi 256.101,00-5 % 12.805,05 15,00 233.218,00-22.883 15 OBIETTIVO 16 1. Rispetto dei tempi di consegna

Dettagli

La realtà piemontese. Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino

La realtà piemontese. Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino La realtà piemontese Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino ITALIANI STRANIERI 4 focolai in ambito scolastico; 56 casi in focolai epidemici;

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 521 DEL 14/06/2016

DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 521 DEL 14/06/2016 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 2 OLBIA DELIBERAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO N. 521 DEL 14/06/2016 OGGETTO: Attivazione Modulo Logistico Dipartimentale - Area Medica

Dettagli

La sorveglianza delle IOS. Dalla rete nazionale alle reti locali: l esperienza della Regione Marche

La sorveglianza delle IOS. Dalla rete nazionale alle reti locali: l esperienza della Regione Marche AOU Ospedali Riuniti Ancona SOD Igiene Ospedaliera Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Scienze Biomediche e Sanità Pubblica Sezione di Igiene La sorveglianza delle IOS. Dalla rete nazionale

Dettagli

Roberto Carloni. Genova, 24 febbraio 2015

Roberto Carloni. Genova, 24 febbraio 2015 La riorganizzazione delle attività di controllo delle infezioni correlate all assistenza quale esito della Commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle attività di gestione del rischio clinico

Dettagli

Gestione di un cluster ospedaliero

Gestione di un cluster ospedaliero Gestione di un cluster ospedaliero Elisa Mazzini Direzione Medica di Presidio-Comitato Infezioni Ospedaliere Azienda Ospedaliera ASMN di Reggio Emilia Percorso diagnostico-assistenziale delle infezioni

Dettagli

AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO IN EMILIA-ROMAGNA 1 GENNAIO 31 MAGGIO 2014

AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO IN EMILIA-ROMAGNA 1 GENNAIO 31 MAGGIO 2014 AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO IN EMILIA-ROMAGNA 1 GENNAIO 31 MAGGIO 2014 MORBILLO Il presente rapporto mostra i risultati del Sistema di Sorveglianza Integrata del Morbillo e della Rosolia

Dettagli

L igiene del paziente in terapia intensiva: perché cambiare metodo? Revisione della letteratura

L igiene del paziente in terapia intensiva: perché cambiare metodo? Revisione della letteratura L igiene del paziente in terapia intensiva: perché cambiare metodo? Revisione della letteratura Liviana Berluti Andrea Toccaceli* Clinica di Anestesia e Rianimazione Generale, Respiratoria e del Trauma

Dettagli

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente 1 di 6 LISTA DI DISTRIBUZIONE Direttori Presidi Ospedalieri Direttori di Dipartimento Servizio Infermieristico Direttori UU.OO. Coordinatori Infermieristici UU.OO. Rev. Data Causale Redazione Verifica

Dettagli

C O R S O D I L A U R E A I N I N F E R M I E R I S T I C A S E D E D I U D I N E

C O R S O D I L A U R E A I N I N F E R M I E R I S T I C A S E D E D I U D I N E C O R S O D I L A U R E A I N I N F E R M I E R I S T I C A S E D E D I U D I N E 1 anno Fondamenti di infermieristica e della 8 96 05.10.15 relazione assistenziale - Psicologia generale 1 12 M-PSI/01

Dettagli

Ottobre Controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in ambito territoriale, Ottobre 2011

Ottobre Controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in ambito territoriale, Ottobre 2011 Indicazioni pratiche per la sorveglianza e il controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in Sanità Pubblica e nel territorio: strutture socio-sanitarie, residenze private Ottobre 2011 1

Dettagli

C O R S O D I L A U R E A I N I N F E R M I E R I S T I C A S E D E D I U D I N E ATTIVITÀ FORMATIVE CFU S.S.D. DIDATTICO

C O R S O D I L A U R E A I N I N F E R M I E R I S T I C A S E D E D I U D I N E ATTIVITÀ FORMATIVE CFU S.S.D. DIDATTICO Medicina Laurea in Infermieristica 59 C O R S O D I L A U R E A I N I N F E R M I E R I S T I C A S E D E D I U D I N E 1 anno Fondamenti di infermieristica e della 8 06.10.2014 relazione assistenziale

Dettagli

Assessori Regionali alla Sanità delle Regioni a Statuto Ordinario e Speciale e delle Province Autonome di Trento e Bolzano PEC

Assessori Regionali alla Sanità delle Regioni a Statuto Ordinario e Speciale e delle Province Autonome di Trento e Bolzano PEC Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL INNOVAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE Ufficio 05 Ex DGPREV Viale Giorgio Ribotta, 5-00144 Roma Oggetto: Circolare Sorveglianza,

Dettagli

PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE

PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE STRUTTURA IGIENE OSPEDALIERA E GESTIONE Versione n.01 del 12/03/2009 Pagina 1 di 6 PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Redazione / Aggiornamento Verifica / Approvazione Autorizzazione

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 532 DEL 15/07/2013

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 532 DEL 15/07/2013 AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA DI SASSARI Via Coppino, 26-07100 SASSARI C.F. - P. IVA 02268260904 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE N. 532 DEL 15/07/2013 OGGETTO: Individuazione Unità Operative Semplici

Dettagli

Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico

Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico Nuovi orientamenti organizzativi del Pronto Soccorso Pediatrico Nicola Pirozzi DEA-ARCO Premessa Ruolo del PS Pediatrico nella rete regionale Nella Rete Regionale Pediatrica, la gestione dell emergenza

Dettagli

Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie

Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie Ogni giorno circa 80.000 pazienti in Europa contraggono un infezione in ospedale, circa uno ogni diciotto pazienti ricoverati; la

Dettagli

L Azienda Ospedaliera a gestione diretta. L esperienza dell A.O. S. Camillo - Roma

L Azienda Ospedaliera a gestione diretta. L esperienza dell A.O. S. Camillo - Roma L Azienda Ospedaliera a gestione diretta. L esperienza dell A.O. S. Camillo - Roma La Rete dei Grandi Ospedali Europei 25 Settembre 2015 Dott. Antonio D Urso Direttore Generale L offerta ospedaliera

Dettagli

Migliorare l assistenza l infermieristica in ematologia : un futuro possibile. Infermiera Boccadoro Roberta Reggio Emilia 17 novembre 2007

Migliorare l assistenza l infermieristica in ematologia : un futuro possibile. Infermiera Boccadoro Roberta Reggio Emilia 17 novembre 2007 Migliorare l assistenza l infermieristica in ematologia : un futuro possibile Infermiera Boccadoro Roberta Reggio Emilia 17 novembre 2007 Fra le azioni di miglioramento che presenterò, alcune hanno un

Dettagli

HALT 2. Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities. 1 Prof.ssa Carla M. Zotti

HALT 2. Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities. 1 Prof.ssa Carla M. Zotti HALT 2 Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities Dott.ssa 1 Michela Stillo Prof.ssa Carla M. Zotti Andamento della popolazione giovane e anziana nel

Dettagli

Lavoro da 20 anni come infermiere Professionale presso la il rep.anestesia. oggi A.S.P. n 5 Reggio Calabria, Ospedale Provinciale Polifunzionale.

Lavoro da 20 anni come infermiere Professionale presso la il rep.anestesia. oggi A.S.P. n 5 Reggio Calabria, Ospedale Provinciale Polifunzionale. INTRODUZIONE Lavoro da 20 anni come infermiere Professionale presso la il rep.anestesia e Rianimazione dell Ospedale di Polistena (R.C.) prima A.S.L.n 10 Palmi oggi A.S.P. n 5 Reggio Calabria, Ospedale

Dettagli

INDAGINE MULTICENTRICA

INDAGINE MULTICENTRICA INDAGINE MULTICENTRICA Incidenza delle infezioni associate a catetere perinervoso per il controllo del dolore postoperatorio in chirurgia ortopedica Responsabile Scientifico Dr. Ugo CUGINI Anestesia Rianimazione

Dettagli

Epidemiologia delle meningiti batteriche in Provincia di Bolzano

Epidemiologia delle meningiti batteriche in Provincia di Bolzano Epidemiologia delle meningiti batteriche in Provincia di Bolzano Richard Aschbacher, Innocenti Patrizia Laboratorio Aziendale di Microbiologia e Virologia Comprensorio Sanitario di Bolzano Direttrice f.f.

Dettagli

osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza %

osservato 2012 atteso 2013 Indicatori 2013* peso osservato 2013 differenza % Mantenimento produzione numero ricoveri ricoveri numero day surgery day surgery numero prestazioni esterni 8.451.447,90 ± 2% 169.028,96 15,00 9.220.262,34 768.814,44 9,10 15 1.452,00 1.417,00-35,00-2,41

Dettagli

INFEZIONI FUNGINE INVASIVE

INFEZIONI FUNGINE INVASIVE Corso di aggiornamento sulle INFEZIONI FUNGINE INVASIVE in Ematologia, 20-21 febbraio 2014 Best Western Hotel La Di Moret FACULTY Matteo Bassetti Clinica Malattie Infettive Lorenzo Cereser SOC Istituto

Dettagli

Linee Guida per la Profilassi Antimicrobica in Chirurgia

Linee Guida per la Profilassi Antimicrobica in Chirurgia Linee Guida per la Profilassi Antimicrobica in Chirurgia Manuela Pioppo Direttore, Direzione Medica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di Perugia APPROPRIATEZZA: Correttezza delle cure e dell uso delle risorse.

Dettagli

Percorso diagnostico-terapeutico del trauma cranico lieve e moderato: ruolo dell Ospedale Spoke Dr. Gabriele Ciucci

Percorso diagnostico-terapeutico del trauma cranico lieve e moderato: ruolo dell Ospedale Spoke Dr. Gabriele Ciucci Percorso diagnostico-terapeutico del trauma cranico lieve e moderato: ruolo dell Ospedale Spoke Dr. Gabriele Ciucci U.O. di Neurologia Dip. Medico-Internistico 2 AUSL RAVENNA Background Solo pochi traumi

Dettagli

A.O. Ordine Mauriziano S.C. CHIRURGIA GENERALE E ONCOLOGICA

A.O. Ordine Mauriziano S.C. CHIRURGIA GENERALE E ONCOLOGICA DIPARTIMENTO CHIRURGICO Scheda 2014 2013 osservato 2014 Obiettivo 2014 Peso Differenza % Peso A PRODUZIONE ± 2 30 20 n. dirigenti medici compreso il 12 12 direttore al 31 dicembre Produzione 8.310.820

Dettagli

I dati epidemiologici del network Micronet su Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi

I dati epidemiologici del network Micronet su Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi I dati epidemiologici del network Micronet su Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi Paolo Fortunato D Ancona Annamaria Sisto Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e promozione della

Dettagli

La prevenzione ed il controllo delle infezioni delle vie urinarie

La prevenzione ed il controllo delle infezioni delle vie urinarie La prevenzione ed il controllo delle infezioni delle vie urinarie Epidemiologia delle infezioni delle vie urinarie: i dati del laboratorio Dott.ssa Franca Benini Dott.ssa Giovanna Testa U.O.Microbiologia

Dettagli

LA GESTIONE DEL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO: AGGIORNAMENTO E ANALISI DELLE CRITICITA. Presentazione di un caso attivato dal SIAN di Forlì

LA GESTIONE DEL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO: AGGIORNAMENTO E ANALISI DELLE CRITICITA. Presentazione di un caso attivato dal SIAN di Forlì Bologna, 9 dicembre 2014 LA GESTIONE DEL SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO: AGGIORNAMENTO E ANALISI DELLE CRITICITA Presentazione di un caso attivato dal SIAN di Forlì M. Rosaria Gentili Responsabile SIAN Forlì

Dettagli

Progetto interaziendale di continutà assistenziale ospedale territorio AOUI e ULSS 20 di Verona

Progetto interaziendale di continutà assistenziale ospedale territorio AOUI e ULSS 20 di Verona Progetto interaziendale di continutà assistenziale ospedale territorio AOUI e ULSS 20 di Verona Gruppo progetto continuità assistenziale ospedale territorio: De Biasi Tiziana, Magagnotti Maria Cristina,

Dettagli

Regione del Veneto. Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO CARTA DEI SERVIZI VALDAGNO MONTECCHIO MAGGIORE

Regione del Veneto. Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO CARTA DEI SERVIZI VALDAGNO MONTECCHIO MAGGIORE Regione del Veneto Azienda Unità Locale Socio Sanitaria OVEST VICENTINO DISTRETTO SOCIO SANITARIO CARTA DEI SERVIZI OSPEDALE DI COMUNITA VALDAGNO MONTECCHIO MAGGIORE 1 Presentazione dell Ospedale di Comunità:

Dettagli

La centralizzazione come elemento di sicurezza per i pazienti

La centralizzazione come elemento di sicurezza per i pazienti INCONTRO REGIONALE Istituto Oncologico Veneto IRCCS PADOVA Aula magna 5 febbraio 2013 La centralizzazione come elemento di sicurezza per i pazienti Maria Giacobbo Direttore Sanitario Istituto Oncologico

Dettagli

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica. Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali 9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 Innovazione dei percorsi clinicoassistenziali in pneumologia: l accesso domiciliare

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Allegato n. 2 alla delibera n. 1429 del 30 dicembre 2004 REGIONE DEL VENETO UNITA LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 8 via Forestuzzo, n. 41, Asolo (TV) L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE ASSETTO ORGANIZZATIVO UNITÀ LOCALE

Dettagli

ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA. L offerta dei servizi sanitari sul territorio della Martesana

ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA. L offerta dei servizi sanitari sul territorio della Martesana ASST MELEGNANO E DELLA MARTESANA L offerta dei servizi sanitari sul territorio della Martesana Le novità previste all ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio 23 Settembre 2016 1 AZIENDA SOCIO SANITARIA

Dettagli

L Azienda Ospedaliera di Verona

L Azienda Ospedaliera di Verona Verona 11-12-09 L Azienda Ospedaliera di Verona in La Sanità Veronese e il Sistema Sanitario della Regione Veneto ATTIVITA ASSISTENZIALE ASSISTENZIALE POSTI LETTO ORDINARI: 1543 POSTI LETTO DAY HOSPITAL:

Dettagli

Percorso organizzativo: OBIETTIVO FRATTURA DI FEMORE ENTRO LE 48 ORE

Percorso organizzativo: OBIETTIVO FRATTURA DI FEMORE ENTRO LE 48 ORE Percorso organizzativo: OBIETTIVO FRATTURA DI FEMORE ENTRO LE 48 ORE A CURA DELLE UOC DI: ORTOPEDIA, MEDICINA D URGENZA, ANESTESIA E RIANIMAZIONE, CARDIOLOGIA REVISIONE 2015 E1: il paziente con sospetta

Dettagli

GESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE

GESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE GESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE ALLEGATO 1 INFORMAZIONI PER I PAZIENTI PORTATORI DI ENTEROBATTERI PRODUTTORI DI CARBAPENEMASI Che cosa sono gli enterobatteri

Dettagli

Implementazione buone pratiche di fine vita

Implementazione buone pratiche di fine vita Implementazione buone pratiche di fine vita ESPERIENZA UNITA OPERATIVA MEDICINA SEZIONE POST-ACUTI OSPEDALE DI PAVULLO NEL FRIGNANO (MO) MONICA MARIANI - GIOVANNI CARRIERI Buone pratiche di fine vita Ospedale

Dettagli

Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore

Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore Tecnologia, Sanità e Industria: uno sguardo sulla strategia di governance della relazione ospedale fornitore Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo Pavia 22 febbraio 2010 " L organizzazione L dipartimentale

Dettagli

Azienda USL 12 VIAREGGIO

Azienda USL 12 VIAREGGIO Settore OSPEDALE Scheda di udget Area/Dipart. AREA MEDICA Incontro del 30 Gennaio Responsabile Dott.ssa Paola Lambelet Retribuzione Indicatore Note Target Peso Obiettivo Peso Area A e Audit, M&M, C14.2

Dettagli

La gestione delle dimissioni complesse nell Azienda Sanitaria di Firenze

La gestione delle dimissioni complesse nell Azienda Sanitaria di Firenze Azienda Sanitaria Firenze Firenze 30 gennaio 2015 La gestione delle dimissioni complesse nell Azienda Sanitaria di Firenze Ing. Guarracino Antonio Indice argomenti Perchè gli ingegneri nel Coordinamento

Dettagli

Convegno CARD S. Bonifacio

Convegno CARD S. Bonifacio Convegno CARD S. Bonifacio 7-10-2016 La dimissione del paziente dall ospedale verso l ospedale di comunità. Valutazione di 6 anni di attività dell ospedale di comunità di Tregnago Dr. Roberto Borin Cure

Dettagli

AZIENDA OSPEDALIERA-UNIVERSITA DI PADOVA

AZIENDA OSPEDALIERA-UNIVERSITA DI PADOVA AZIENDA OSPEDALIERA-UNIVERSITA DI PADOVA http://www.sanita.padova.it/reparti/ostetricia-e-ginecologia-clinica,1001,29 Pagina 1 di 36 Presentazione Gentile Signora/e, il Personale Sanitario desidera fornirle

Dettagli

Curriculum Vitae Europass

Curriculum Vitae Europass Curriculum Vitae Europass Informazioni personali Nome / Cognome Indirizzo Luigi Seghezzi Via Campagna 10, 21041 Albizzate (VA) Telefono +39 0331.992026 Cellulare: +39 328.2026743 E-mail luigi.seghezzi@aogallarate.it

Dettagli

CAPITOLO 1.0. ANALISI SRUTTURALE 1.1.L AZIENDA Analisi strutturale del CIC

CAPITOLO 1.0. ANALISI SRUTTURALE 1.1.L AZIENDA Analisi strutturale del CIC PREMESSA Con la legge 833/78, che istituisce il Sistema Sanitario Nazionale, con il Decreto legislativo 502/92, definito la Riforma della Riforma e, in seguito, con il Decreto legislativo 517/93, s introduce

Dettagli

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni)

Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni) Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni) Dipartimento di Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Coordinatore Prof.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CDL IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO (abilitante all esercizio della professione di Tecnico di Laboratorio Biomedico) Presidente: Prof.

Dettagli

ATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

ATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA ATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Battistini Angela Talamini Antonella U.O. Igiene IRCCS AOU SAN MARTINO - IST Vi sono sempre

Dettagli

UNITA OPERATIVA. Chirurgia Maxillo Facciale SCHEDA INFORMATIVA UNITA OPERATIVE CLINICHE. PRESIDIO Ospedale Civile Maggiore. pag. 7

UNITA OPERATIVA. Chirurgia Maxillo Facciale SCHEDA INFORMATIVA UNITA OPERATIVE CLINICHE. PRESIDIO Ospedale Civile Maggiore. pag. 7 pag. 7 AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI VERONA SCHEDA INFORMATIVA UNITA OPERATIVE CLINICHE UNITA OPERATIVA Chirurgia Maxillo Facciale PRESIDIO Ospedale Civile Maggiore MA 28 Rev. 0 del 03/07/03

Dettagli

L esperienza degli ospedali in Campania

L esperienza degli ospedali in Campania SANIT Roma, 25 giugno 2008 L esperienza degli ospedali in Campania Dr. Renato Pizzuti Settore Assistenza Ospedaliera Regione Campania INDAGINE CONOSCITIVA 2006 SULLE ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO

Dettagli

ALLEGATO 1 alla Deliberazione Disciplina delle prestazioni di cataratta e liberazione del tunnel carpale in regime ambulatoriale

ALLEGATO 1 alla Deliberazione Disciplina delle prestazioni di cataratta e liberazione del tunnel carpale in regime ambulatoriale ALLEGATO 1 alla Deliberazione Disciplina delle prestazioni di cataratta e liberazione del tunnel carpale in regime ambulatoriale DISCIPLINARE TECNICO REGIONALE PER L INTERVENTO DI LIBERAZIONE DEL TUNNEL

Dettagli

Strutture pubbliche AO PG 30/12/ dic-16 Prestazioni di diagnostica per immagini e di laboratorio in regime

Strutture pubbliche AO PG 30/12/ dic-16 Prestazioni di diagnostica per immagini e di laboratorio in regime : Immagini e di Laboratorio Strutture pubbliche AO PG 30/12/2013 29-dic-16 Prestazioni di diagnostica per immagini e di laboratorio in regime 08/01/2014 PO 10563 ospedaliero come di seguito specificato:

Dettagli

Le malattie rare: esperienze a confronto Genova, 15 dicembre 2016

Le malattie rare: esperienze a confronto Genova, 15 dicembre 2016 Le malattie rare: esperienze a confronto Genova, 15 dicembre 2016 Il punto di vista dei clinici della rete Prof. Paola Mandich Direttore del Centro di Coordinamento Aziendale per le Malattie Rare - IRCCS

Dettagli

Dal mese di maggio non è più stato possibile definire nuovi focolai in quanto l epidemia si è estesa sull intero territorio regionale.

Dal mese di maggio non è più stato possibile definire nuovi focolai in quanto l epidemia si è estesa sull intero territorio regionale. Focolai di morbillo in Piemonte: la situazione al 9 luglio 10 A distanza di soli 2 anni dalla precedente, si sta manifestando in Piemonte una nuova epidemia di morbillo, che è esordita a gennaio 10, a

Dettagli

L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia. Dott.

L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia. Dott. L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia Dott.ssa Cannarile Rosa MORTALITA PER TUMORE: le dimensioni del problema 160.000 morti per tumore/anno

Dettagli

Dati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi

Dati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi Dati microbiologici I semestre 2016 Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA CHIRURGICA Dott. Simone Ambretti U.O.Microbiologia simone.ambretti@aosp.bo.it Come interpretare i dati TIPI DI TABELLE 1.

Dettagli

Progetto Libere di parlare

Progetto Libere di parlare Procedura per la gestione di fenomeni di violenza e maltrattamento in ambito familiare, a danno di adulti/minori afferenti al dea ospedale San Pietro Fatebenefratelli Progetto Libere di parlare (N.B.:

Dettagli

La sorveglianza delle infezioni. ospedaliere: approccio metodologico e criticità

La sorveglianza delle infezioni. ospedaliere: approccio metodologico e criticità La sorveglianza delle infezioni ospedaliere nella regione Veneto Mestre, 5 marzo 2004 La sorveglianza delle infezioni ospedaliere: approccio metodologico e criticità Dr. Michele Tessarin Sorveglianza Definizione

Dettagli

PROFILO PROFESSIONALE

PROFILO PROFESSIONALE ALLEGATO AVVISO PUBBLICO DIREZIONE DELLA STRUTTURA OPERATIVA COMPLESSA DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO PRESSO L AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA S. MARIA DELLA MISERICORDIA DI UDINE PROFILO PROFESSIONALE

Dettagli

NASI ANNAMARIA. 01/01/2004 al 31/12/2009. Infermiere - Ospedale di Castelnovo né Monti

NASI ANNAMARIA. 01/01/2004 al 31/12/2009. Infermiere - Ospedale di Castelnovo né Monti C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome NASI ANNAMARIA Indirizzo VIA ROMA N 91 CASTELNOVO NE MONTI ( RE ) Telefono 3391910969 Fax E-mail nasia@ausl.re.it Nazionalità italiana Data di

Dettagli

Regolamento Didattico. Scuola di Specializzazione in Chirurgia vascolare

Regolamento Didattico. Scuola di Specializzazione in Chirurgia vascolare Regolamento Didattico Scuola di Specializzazione in Chirurgia vascolare Piano degli studi I anno S.S.D. CFU Patologia clinica dell apparato cardiovascolare MED/07, MED/15, MED/08, BIO/16, 5 BIO/09, BIO/14,

Dettagli

DAI MATERNO-INFANTILE UOC PEDIATRIA Borgo Trento MA 28 SCHEDA INFORMATIVA UNITÀ OPERATIVE CLINICHE Rev. 1 del 22/10/2011 Pagina 1 di 11

DAI MATERNO-INFANTILE UOC PEDIATRIA Borgo Trento MA 28 SCHEDA INFORMATIVA UNITÀ OPERATIVE CLINICHE Rev. 1 del 22/10/2011 Pagina 1 di 11 pag. 7 DAI MATERNO-INFANTILE UOC PEDIATRIA Borgo Trento MA 28 SCHEDA INFORMATIVA UNITÀ OPERATIVE CLINICHE Rev. 1 del 22/10/2011 Pagina 1 di 11 PEDIATRIA DO OCM Ultimo aggiornamento 05/05/2014. pag. 1 Responsabile

Dettagli

Ospedale di Circolo Fondazione Macchi - Varese. Elenco Delibere adottate il 07/06/2012

Ospedale di Circolo Fondazione Macchi - Varese. Elenco Delibere adottate il 07/06/2012 Elenco adottate il 07/06/2012 533 07/06/2012 ACCETTAZIONE DI OBLAZIONE A FAVORE DELL'U.O. NEUROLOGIA E STROKE (INTROITO EURO 20.000,00). 534 07/06/2012 PROCEDIMENTO PENALE N. 3382/05 R.G.N.R.: RIMBORSO

Dettagli

F O R M A T O E U R O P E O INFORMAZIONI PERSONALI. Nome FIORILLO CESARE ESPERIENZA LAVORATIVA

F O R M A T O E U R O P E O INFORMAZIONI PERSONALI. Nome FIORILLO CESARE ESPERIENZA LAVORATIVA F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome FIORILLO CESARE ESPERIENZA LAVORATIVA - Dal 27 dicembre 2004 a tutto oggi in qualità di Infermiere per l

Dettagli

I dati del XVI rapporto PiT Salute

I dati del XVI rapporto PiT Salute I dati del XVI rapporto PiT Salute Il Rapporto rappresenta il punto di vista dei cittadini che nel corso del 2012 (01/01/2012 al 31/12/2012) si sono rivolti a Cittadinanzattiva al fine di ricevere informazione

Dettagli

Germi multiresistenti Profilo microbiologico

Germi multiresistenti Profilo microbiologico Germi multiresistenti Profilo microbiologico Valeria Gaia Servizio di microbiologia EOLAB Bellinzona Gli antibiotici Farmaci antibatterici - Battericidi (uccidono) - Batteriostatici (impediscono la crescita)

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E

PROTOCOLLO D INTESA MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E PROTOCOLLO D INTESA TRA IL COMUNE DI FORMIGINE ED IL COMANDO PROVINCIALE DI MODENA DELLA GUARDIA DI FINANZA AI FINI DEL COORDINAMENTO DEI CONTROLLI SOSTANZIALI DELLA POSIZIONE REDDITUALE E PATRIMONIALE

Dettagli

ORIGINALE. n. del. Dirigenza Medica Ospedaliera Su proposta del Direttore responsabile del Servizio: Dr. Mauro Bertassello

ORIGINALE. n. del. Dirigenza Medica Ospedaliera Su proposta del Direttore responsabile del Servizio: Dr. Mauro Bertassello ------------- REGIONE VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 21 Via Gianella, 1 37045 LEGNAGO(VR) ORIGINALE n. del Dirigenza Medica Ospedaliera Su proposta del Direttore responsabile del Servizio:

Dettagli

Ospedale Civile San Bortolo Vicenza. Unità operativa di Medicina Interna

Ospedale Civile San Bortolo Vicenza. Unità operativa di Medicina Interna Ospedale Civile San Bortolo Vicenza Unità operativa di Medicina Interna Cartella Integrata medico - infermieristica La documentazione integrata Medico - Infermieristica: Strumento per migliorare la qualità

Dettagli

AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO E DELLA ROSOLIA IN EMILIA-ROMAGNA AL 30 GIUGNO 2011

AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO E DELLA ROSOLIA IN EMILIA-ROMAGNA AL 30 GIUGNO 2011 AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO E DELLA ROSOLIA IN EMILIA-ROMAGNA AL 3 GIUGNO 211 MORBILLO Le segnalazioni trasmesse dalle Aziende Usl dal 1-1-211 al 3-6-211, attraverso i sistemi regionali di

Dettagli

Strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private in possesso dell'accreditamento Istituzionale al 16 settembre 2014.

Strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private in possesso dell'accreditamento Istituzionale al 16 settembre 2014. Strutture Pubbliche di Diagnostica per Immagini e di Laboratorio 060 Perugia AO PG n. 563 Prestazioni di diagnostica per immagini e di laboratorio in regime ospedaliero come di seguito specificato: Area

Dettagli

Osservatorio Epidemiologico Regionale Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali in Sardegna Stime di Incidenza e Prevalenza al 31 Dicembre 2011

Osservatorio Epidemiologico Regionale Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali in Sardegna Stime di Incidenza e Prevalenza al 31 Dicembre 2011 Direzione generale della Sanità Servizio Sistema informativo, Osservatorio epidemiologico umano, controllo di qualità e gestione del rischio Osservatorio Epidemiologico Regionale Le Malattie Infiammatorie

Dettagli

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda

Dettagli

FOCUS KLEBSIELLA 8 maggio 2013

FOCUS KLEBSIELLA 8 maggio 2013 LOGO FOCUS KLEBSIELLA 8 maggio 2013 Titolo Dott.ssa Chiara Berti Protocollo per la gestione dei batteri gramnegativi multi-farmacoresistenti nelle strutture sanitarie dalla Regione Veneto Le due forze

Dettagli

Workshop. Il ruolo del laboratorio di riferimento regionale. Maria Laura Garlaschi

Workshop. Il ruolo del laboratorio di riferimento regionale. Maria Laura Garlaschi Workshop Sorveglianza della Malattie Batteriche Invasive Il ruolo del laboratorio di riferimento regionale Maria Laura Garlaschi Agenda Esiste una nomina, identificazione ufficiale? Dispone di supporto

Dettagli

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011

PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, Ottobre 2011 PERCORSI DI INNOVAZIONE NELLE CURE PRIMARIE Convegno Nazionale Parma, 21-22 Ottobre 2011 Integrazione ospedale territorio come strumento per l accesso alle cure e garanzia di continuità dell assistenza

Dettagli

LABORATORI ANALISI. ad alto costo ad alta automazione. catalogo unico prestazioni. complessi urgenti. punti prelievo. appropriatezza prescrittiva

LABORATORI ANALISI. ad alto costo ad alta automazione. catalogo unico prestazioni. complessi urgenti. punti prelievo. appropriatezza prescrittiva catalogo unico prestazioni ad alto costo ad alta automazione complessi urgenti appropriatezza prescrittiva LABORATORI ANALISI ESAMI punti prelievo genetica di laboratorio anatomia patologica officine trasfusionali

Dettagli