Agricoltura e sicurezza alimentare
|
|
- Andrea Bellucci
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università degli Studi di Torino DISAFA Dip. di Scienze Agrarie, Forestali e alimentari Agricoltura e sicurezza alimentare Torino 13 novembre 2015
2 L'aumento della popolazione non significa solo aumento della domanda alimentare, significa anche che parte del terreno produttivo sarà convertito dai processi di urbanizzazione in aree non produttive. Le Nazioni Unite s-mano che la conversione delle aree agricole all'urbanizzazione passerà dal 3,5% del 2000 al 5,1% del 2030 al 7% nel 2050.
3 E' importante sviluppare una strategia di gestione del territorio per il futuro, che consideri le diverse forze in gioco a diverse scale (locale, nazionale, globale).
4 La gestione dell'agricoltura va pensata in termini multicriteriali, considerando allo stesso tempo: Aspetto produttivo, produzione di alimenti (di qualità), sicurezza alimentare del futuro in condizioni di rischio, Aspetto ambientale, preservazione della biodiversità, conservazione delle risorse naturali, Aspetto sociale, salute degli operatori e dei cittadini/ consumatori, dignità del lavoro, fruizione del territorio-paesaggio, Aspetto economico, costo degli alimenti per la società, margini di guadagno dignitosi per i produttori,
5 Le filiere agroalimentari sono interessate da un processo di trasformazione ar-colato in tre assi di sviluppo fondamentali: globabilizzazione delle filiere, processi di concentrazione LA PRODUZIONE DI ORTOFRUTTA Il panorama delineato da CSO sui dati FAO Evoluzione del volume medio della produzione, confronto tra il e (in milioni di tonnellate) nelle macro aree mondiali (distribuzione in % riferita al ) Nord America da 47 a 45; 7% Altri Paesi americani da 15 a 19; 3% Sud America da 71 a 81; 13% UE 28 da 67 a 60; 9% Africa da 66 a 91; 14% MONDO: produzione di frutta compreso quella a guscio Medio Oriente da 34 a 38; 6% Europa Extra-UE 28 da 9 a 10; 2% Altri Paesi asiatici da 56 a 93; 14% Oceania da 6 a 7; 1% La produzione di frutta è passata a livello globale da circa 489 a 643 milioni di tonnellate (+31%). Estremo Oriente da 118 a 200; 31% MONDO: produzione ortaggi comprese radici e tuberi Nord America da 80 a 77; 4% UE 28 da 145 a 123; 7% Europa Extra-UE 28 da 88 a 92; 5% Medio Oriente da 63 a 77; 4% Estremo Oriente da 685 a 871; 46%
6 sviluppo di buyer-driven supply chains, una compe:zione basata sulla differenziazione di prodo<o e sugli a<ribu: di qualita.
7 Dal lato della domanda, le recen: crisi alimentari hanno contribuito ad accrescere la consapevolezza del consumatore riguardo alle tema:che della qualita e della sicurezza degli alimen: e la sfiducia nei meccanismi di controllo della sicurezza alimentare. Inoltre, l insieme degli a<ribu: rilevan: nelle decisioni di consumo, tende ad estendersi a cara<eris:che di :po credence, tra le quali, ad esempio, le modalita di produzione, gli effed sul benessere animale, la presenza di pes:cidi, l impa<o delle produzioni agro-alimentari sull ambiente e sulle condizioni di lavoro. Una serie di studi, infine, so<olinea un incremento della disponibilita a pagare del consumatore (WTP) per prodod cara<erizza: da un basso rischio di contaminazione.
8 La risposta delle autorita pubbliche europee alle crisi sanitarie degli ul:mi anni si è manifestata nello sviluppo delle cer:ficazioni di qualita e di origine e nella ristru<urazione dei disposi:vi di regolamentazione della sicurezza sanitaria. Questo quadro di regolamentazione i) iden-fica «obblighi sui risulta:», lasciando un certo grado di flessibilita sui mezzi, ii) riafferma il principio della tracciabilita, di responsabilita degli aqori lungo la catena agroalimentare, di lealta delle transazioni e dell informazione e iii) prevede lo sviluppo di guide di buone pra-che agricole e l applicazione dei principi HACCP. Il Reg. (CE) n.178/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002 cos-tuisce la base della legislazione alimentare. AQorno a questo Regolamento ruotano alcuni disposi-vi complementari, di caraqere obbligatorio, in par-colare, rela-vi all organizzazione dei controlli (Reg. (CE) 882/2004 e Reg.(CE) 852/2004) ed alle regole generali di igiene (Reg. (CE) 852/2004 e Reg. (CE) 853/2004 cos-tu-vi del paccheqo igiene ).
9 Accanto alla regolamentazione pubblica, numerosi disposi-vi priva- di normalizzazione sono implementa- dagli importatori di prodo\ agricoli, dalle grandi imprese di trasformazione o dalle grandi insegne della distribuzione alimentare. Maggiore un coinvolgimento crescente degli operatori priva-, in par-colare della grande distribuzione, nello sviluppo di inizia-ve volontarie finalizzate ad incrementare la sicurezza dei prodo\ agroalimentari.
10 1- Strategie individuali di differenziazione che favoriscono la valorizzazione del prodofo sul mercato finale effeqo: creazione di relazioni ver-cali privilegiate con i produqori a monte, basate sul rispeqo, da parte di ques- ul-mi, di condizioni specifiche di produzione (rela-ve alle tema-che di sicurezza, qualità e ambiente) spesso più restri\ve rispeqo a quelle definite dalla regolamentazione pubblica. Il marchio di filiera è specificatamente finalizzato alla differenziazione qualita:va del prodo<o (basata, ad esempio, sull origine geografica o su modalità di produzione specifiche) ed è cara<erizzato dalla segnalazione della qualità al consumatore finale (a<raverso il marchio). Le strategie di qualità influiscono sulla struqura dei merca- e sulle relazioni tra operatori, in par-colare sulle relazioni ver-cali tra operatore a valle (responsabile della creazione del marchio) e fornitori della materia prima. Tipologie di strategie perseguite dagli a<ori privato (GDO)
11 Il marchio di filiera, ad esempio, corrisponde alla costruzione di una relazione dire<a, tra un par:colare distributore e un insieme di fornitori, basata sull implementazione di un disciplinare di produzione che garan:sca il rispe<o di norme di qualità e pra:che agricole specifiche.
12 2. Norme private colleive prodofo di azioni coordinate di più distributori e ainenl, quindi, alle relazioni inter-impresa che vincolano le transazioni effefuate sui mercal intermedi al rispefo di un disciplinare di produzione prestabilito. A differenza dei disposi-vi pubblici di regolamentazione, le norme colle\ve definite dalla GDO cos-tuiscono «obblighi sui mezzi» piu<osto che «obblighi sui risulta:» e sono finalizzate a minimizzare il rischio di mercato (degradazione della reputazione dell impresa) e/o ad evitare una sanzione penale connessa alla responsabilità dell impresa conseguente a crisi sanitarie.
13 Per quanto riguarda il produfore agricolo, l implementazione di uno standard privato genera un processo di ada<amento delle condizioni di produzione, per i produ<ori che aderiscono all inizia:va. In linea generale nel contesto dell implementazione di una norma colle\va da parte di un gruppo di distributori, condizione necessaria per l accesso al mercato finale è l impegno da parte delle imprese a monte (siano esse aziende agricole o imprese di trasformazione) al miglioramento dei mezzi di produzione, delle condizioni di lavoro e di igiene. Tabella 5 processo di adattamento delle aziende agricole allo standard Fitofarmaci, servizi igienici 100% Fertilizzanti, qualità delle acque, analisi del rischio, fornitura della documentazione 87% Smaltimento rifiuti agricoli, sicurezza macchinari e strutture varie 13% Miglioramento delle competenze tecniche, organizzative e gestionali 3% Totale aziende certificate EurepGap Fonte: elaborazione sui risultati dell indagine 8. Malorgio, Grazia RISULTATO 4. L implementazione dello standard GlobalGap, a normalizzazione degli approvvigionamenti, può favorire un miglioramento del c
14 La conformità del processo produdvo alla norma colledva richiede inves:men: di lungo periodo, oltre che il rispe<o di vincoli organizza:vi e di ges:one impos: dal rispe<o delle procedure di tracciabilità e di cer:ficazione. Dal punto di vista dell operatore a monte, si traqa quindi di valutare se e in che misura i sovracos- associa- all implementazione dello standard siano sufficientemente compensa- dalla valorizzazione del prodoqo in sede di prima o seconda commercializzazione. La condizione di adesione dei produ<ori alla norma colledva è cos:tuita dalla possibilità di beneficiare di una remunerazione superiore rispe<o a quella che o<errebbero sul mercato intermedio di :po generico.
15 gli operatori a valle nel lungo periodo. Questo miglioramento è inteso, sia dal punto di vi organizzativo, che dal punto di vista della maggiore affidabilità dell approvvigionamento (per distributore) e del miglioramento dell accesso al mercato (per il produttore agricolo), quin maggiore continuità della relazione verticale tra produttore agricolo e GDO nel lungo perio (Figura 7). Figura 7 effetti della norma sull azienda agricola Normalizzazione degli approvvigionamenti, miglioramento dell'accesso al mercato Stabilizzazione dello sbocco commerciale Stabilizzazione del reddito, miglioramento (organizzativo) dei rapporti di lungo periodo con la GDO/operatori a valle Premio di prezzo (rispetto al prodotto non certificato EurepGap), contributo alle spese strutturali e di assistenza tecnica Fonte: elaborazione sui risultati dell indagine 9 0% 20% 40% 60% 80% 100% Questo risultato conferma che la normalizzazione Malorgio, degli Grazia - approvvigionamenti 2007 attraver l implementazione di standard privati di qualità rappresenta uno strumento di coordinamento de supply-chain (Henson e Reardon, 2005). I requisiti del prodotto vengono uniformati in funzio delle esigenze del distributore tra diversi prodotti/mercati. L armonizzazione dei prodotti e de specifiche di consegna, aumenta l efficienza e riduce i costi di transazione. Si realizza, pertanto
16 Dai programmi nazionali si evince che il 97,5% dei campioni alimentari analizzaconteneva residui di agrofarmaci compresi nei limi- ammessi dall'ue, nocome Livelli massimi di residui (Lmr). Gli alimen: biologici hanno mostrato una percentuale di eccedenza degli Lmr inferiore rispeqo ai prodo\ non biologici (0,5% contro 2,6%). Il tasso di non conformità degli alimenimporta- nell'ue, in Norvegia e in Islanda era invece quaqro volte superiore a quello degli alimen- prodo\ in ques- Paesi (3,7% contro 0,9%). Gli alimen- con le percentuali di eccedenza degli Lmr più elevate erano gli spinaci (6,5%), i fagioli con baccello (4,1%), le arance (2,5%), i cetrioli (2,1%) e il riso (2%). Gli alimen- con le più basse percentuali di eccedenza degli Lrm erano la farina di grano (0,3%) e le patate (0,6%). Fonte: LEGA AMBIENTE
17 E LA VENDITA DIRETTA E/ O NUOVE FORME DI COMMERCIALIZZAZIONE (AFNS)?
18 Ansaloni,2012
19 Grazie per l a<enzione Cris-ana Peano cris-ana.peano@unito.it
qualità e certificazione
Globalizzazione, standard di qualità e certificazione Maria Angela Perito INEA Istituto Nazionale di Economia Agraria Campobasso, 19 maggio 2008 Complessità del problema Cambiamenti delle esigenze del
DettagliCos è l Agricoltura Biologica?
Cos è l Agricoltura Biologica? La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull interazione tra le migliori pratiche ambientali,
DettagliL ESEPRIENZA DELLO SPORTELLO: DATI STATISTICI
L ESEPRIENZA DELLO SPORTELLO: DATI STATISTICI Pagina 1 di 5 1 QUADRO DI RIFERIMENTO Con il Reg. Ce 1169/2011, del 25 ottobre 2011, è stata varata la riforma comunitaria dell etichettatura dei prodotti
Dettaglirispetto a... La normativa Quadro normativo Quadro normativo Regolamento dell'unione Europea Regolamento rintracciabilità sicurezza
rispetto a... La normativa rintracciabilità sicurezza Quadro normativo COGENTE: disposizione di legge che impone l adozione di un sistema gestionale o di uno standard di qualità VOLONTARIO: regola tecnica
DettagliVADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ----------------
VADEMECUM Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- L attuale normativa sulle Organizzazioni di Produttori (O.P.) è disciplinata su base europea, per quanto riguarda il settore ortofrutta,
DettagliQuale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe?
Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe? Simona Gullace CERTIFICAZIONE Procedura volontaria mediante la quale una terza
DettagliCERTIFICAZIONE NEL SETTORE AGROALIMENTARE -Qualita - - Sicurezza - - Tracciabilita -
CERTIFICAZIONE NEL SETTORE AGROALIMENTARE -Qualita - - Sicurezza - - Tracciabilita - LA FIDUCIA DEL CONSUMATORE NEI CONFRONTI DEL COMPARTO PRODUTTIVO SI E NOTEVOLMENTE RIDOTTA NEGLI ULTIMI ANNI Industrializzazione
DettagliINTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Al Ministro dell Economia e delle Finanze Per
DettagliLA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA
LA CERTIFICAZIONE VOLONTARIA PREMESSA La certificazione volontaria di prodotto nasce dalla necessità da parte delle Organizzazioni che operano nel settore agroalimentare (Aziende produttrici, vitivinicole,ecc.)
DettagliRealtà e prospettive del biologico per un agricoltura sostenibile. Paolo Carnemolla Il Biologico verso l Expo 2015 Bologna 06 settembre 2013
Realtà e prospettive del biologico per un agricoltura sostenibile Paolo Carnemolla Il Biologico verso l Expo 2015 Bologna 06 settembre 2013 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita Serve un sistema agroalimentare
Dettagli8.2.1.2 Descrizione della Misura, inclusa la logica di intervento ed il contributo alle FA ed agli obiettivi trasversali
8.2 Descrizione della Misura 8.2.1 Codice e titolo della Misura Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari. Cod. Misura 3. 8.2.1.1 Basi giuridiche Base giuridica della Misura 3 è l Art. 16 del
DettagliVuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.
MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare
DettagliUniversità della Tuscia Dottorato in Economia e Territorio Tema: effetti degli standard nel settore agroalimentare
Università della Tuscia Dottorato in Economia e Territorio Tema: effetti degli standard nel settore agroalimentare Dott. Alessandro Brazzini Tutor: Prof. Andrea Marescotti (Università di Firenze) Prof.
DettagliALTRA AGRICOLTURA E SOSTENIBILITA URBANA. Ada Cavazzani Centro Studi Sviluppo Rurale Università della Calabria
ALTRA AGRICOLTURA E SOSTENIBILITA URBANA Ada Cavazzani Centro Studi Sviluppo Rurale Università della Calabria Presentazione 1. Quadro di riferimento 2. Rapporti città-campagna 3. Altra agricoltura 4. Reti
DettagliCompetitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure
Misura 4 - Investimenti materiali (art. 17) La misura punta al miglioramento delle prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole e delle imprese rurali Finalità: rendere più efficiente il
DettagliLe configurazioni di costo
SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Le configurazioni di costo Prof.ssa Monia Castellini Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1 Obie9vi forma
DettagliWorkshop 13 aprile 2011, Roma. Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società. Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA
Workshop 13 aprile 2011, Roma Filiere corte. Quale impatto sul mondo produttivo e sulla società RISULTATI DEL PROGETTO FILIERA CORTA Silvio Franco Università della Tuscia, CURSA Il progetto Filiere corte
DettagliAssociazione Industriali delle Carni - ASS.I.CA.
Associazione Industriali delle Carni - ASS.I.CA. I REGOLAMENTI SULL IGIENE DEGLI ALIMENTI : NUOVI SCENARI PER L INDUSTRIA DELLE CARNI FIERE DI CREMONA 28 OTTOBRE GIORGIO RIMOLDI Responsabile Ufficio Legislazione
Dettaglischede di approfondimento.
I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee
DettagliProgetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020
Progetto STABULUM e le filiere corte agroenergetiche nello sviluppo rurale 2014-2020 Obiettivi della Misura 124 (1) La Misura ha sostenuto progetti di cooperazione per lo sviluppo e la sperimentazione
DettagliMeeting. Gli alimenti cultura del vivere
Meeting Gli alimenti cultura del vivere Annibale Feroldi Direttore BMTI S.c.p.a. Nuove competenze professionali e nuovi modelli di vendita dei prodotti nei Paesi esteri 8 maggio 2015 PREMESSA SALUTI...
DettagliLAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DELL INGEGNERIA AGRARIA
LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE DELL INGEGNERIA AGRARIA Classe 77/S - Scienze e Tecnologie agrarie Coordinatore: prof. Pasquale Dal Sasso Tel. 0805442962; e-mail: dalsasso@agr.uniba.it Premessa In base
DettagliQuale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole
Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Consiglio dell'ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Alberto Giuliani Coordinatore dipartimento Sviluppo Rurale
DettagliFare Impresa. Ecco l alternativa. Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012
Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA Fare Impresa Ecco l alternativa Massimo Calzoni Finanza e Impresa Promozione, Sviluppo e Marketing Roma, 06 marzo 2012
DettagliFEASR SVILUPPO RURALE 2014-2020. dott. agr. Filippo Sbuelz Venerdì 3.10.2014 Sede EnAIP Gorizia Via del Boschetto, 37
FEASR SVILUPPO RURALE 2014-2020 dott. agr. Filippo Sbuelz Venerdì 3.10.2014 Sede EnAIP Gorizia Via del Boschetto, 37 1) DOTAZIONE FINANZIARIA UE 95,3 MILIARDI EURO Italia 10,4 MILIARDI EURO + cofinanziamento
DettagliLINEE GUIDA PER Il FINANZIAMENTO DI AREE ATTREZZATE DESTINATE ALLA VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI AGRICOLI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 19
LINEE GUIDA PER Il FINANZIAMENTO DI AREE ATTREZZATE DESTINATE ALLA VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI AGRICOLI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 19 GENNAIO 2010 N.1. INDICE 1. Premessa 2. Riferimenti normativi
DettagliMANIFESTO della green economy per l'agroalimentare
MANIFESTO della green economy per l'agroalimentare Del Consiglio Nazionale della green economy Roma, 30 giugno 2015 In occasione di Expo 2015 Consiglio nazionale della green economy, formato da 66 organizzazioni
DettagliRegolamento REACH Lo scambio di informazioni: il punto di vista delle imprese del commercio chimico
Regolamento REACH Lo scambio di informazioni: il punto di vista delle imprese del commercio chimico Dr. Renato Porta 3 Conferenza Nazionale REACH Roma, 14 novembre 2011 1 AssICC Associazione Italiana Commercio
DettagliAGENDA. q Gli obie0vi delle car policy mul@nazionali. q Evoluzione delle car policy mul@nazionali. q Evoluzione delle car list mul@nazionali
Analisi e scelte di car policy per le flotte multinazionali Laura Echino Membro del Comitato Dire0vo A.I.A.G.A. Corporate General Services Manager Lavazza A.I. A. G. A. Associazione Italiana Acquiren4
DettagliRassegna Stampa 13-14.4.2013
Rassegna Stampa 13-14.4.2013 Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica Assonime 2 il Sole 24 Ore 13/04/2013 "E' LA CRISI PEGGIORE DELLA STORIA" (C.Fotina) 2 Guida normativa il Sole
DettagliAlto livello igienico
La separazione fra aree che necessitano livelli igienici diversi viene definita zoning. Lo studio del zoning diventa molto importante nella prevenzione contro l entrata di potenziali contaminanti in specifiche
DettagliMERCATI E CONSUMI DEI VINI E DEI PRODOTTI ALIMENTARI DOP/IGP: SCENARIO E TENDENZE EVOLUTIVE. DENIS PANTINI Direttore Area Agroalimentare
11 ottobre 2014 MERCATI E CONSUMI DEI VINI E DEI PRODOTTI ALIMENTARI DOP/IGP: SCENARIO E TENDENZE EVOLUTIVE DENIS PANTINI Direttore Area Agroalimentare I TEMI DI APPROFONDIMENTO Vini e prodotti alimentari
DettagliLABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività di audit del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica LA MISSIONE Essere di ausilio alla Camera di Commercio di Torino ed alle altre
DettagliRisultati della Ricerca
Titolo Linee guida per la trasformazione casearia su piccola scala Risultati della Ricerca Descrizione estesa del risultato Il documento è stato redatto come frutto della ricerca sviluppata dalla UO CRA-FLC
DettagliCAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o
CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento
DettagliIndice. Prefazione... XI. Ringraziamenti... XV
Prefazione.............................. XI Ringraziamenti............................ XV 1 Elementi di analisi delle scelte del consumatore (Andrea Marchini) 1.1 Introduzione............................
DettagliCERTIQUALITY. Area Certificazione Qualità. Settore Agroalimentare. Cremona 27 Ottobre 2006
CERTIQUALITY Area Certificazione Qualità Settore Agroalimentare Cremona 27 Ottobre 2006 CERTIQUALITY S.r.l. Via. G. Giardino, 4 - MILANO 02.806917.1 CERTIQUALITY OPERA CON OLTRE 100 PROFESSIONISTI CON
DettagliLezione 1 Organizzazione, organi e relazioni
Lezione 1 Organizzazione, organi e relazioni Economia e Organizzazione Aziendale Modulo 4 - L organizzazione aziendale Unità didattica 1 Concetti base dell organizzazione Antonio Dallara Concetto di organizzazione
DettagliL importanza dell essere organizzati nel settore pataticolo. Gian Luca Bagnara. Bentivoglio (BO), Lunedì 3 Marzo 2014
L importanza dell essere organizzati nel settore pataticolo Gian Luca Bagnara Bentivoglio (BO), Lunedì 3 Marzo 2014 1 LA CATENA DEL VALORE la catena del valore è sempre più spostata verso i servizi aggiunti
DettagliPROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione
DettagliDal FEP al FEAMP: quale transizione
L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio
DettagliCapitolo XIV. La gestione della produzione
Capitolo XIV La gestione della produzione La funzione di produzione Approvvigionamenti La funzione di produzione riguarda il processo di trasformazione dei beni, ossia l insieme l di operazioni mediante
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliLe Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012
Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia
DettagliBandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it
Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione
DettagliQualità e valore del lavoro: le principali dinamiche di mercato degli ultimi anni.
Qualità e valore del lavoro: le principali dinamiche di mercato degli ultimi anni. Quali sono le aspettative delle imprese, come le imprese riconoscono e valorizzano la qualità dell'offerta: l'esperienza
DettagliComunicato Stampa. Venerdì 9 ottobre l Associazione festeggerà la Giornata Mondiale dell Uovo, nientemeno che ad Expo Milano 2015.
Milano 08 ottobre 2015 Comunicato Stampa Venerdì 9 ottobre l Associazione festeggerà la Giornata Mondiale dell Uovo, nientemeno che ad Expo Milano 2015. Questo importante appuntamento vedrà l associazione
DettagliIl mercato internazionale del macero: confronto tra India ed Europa. Jori Ringman, Responsabile del Riciclo, CEPI COMIECO, 12 ottobre 2006
Il mercato internazionale del macero: confronto tra India ed Europa Jori Ringman, Responsabile del Riciclo, CEPI COMIECO, 12 ottobre 2006 Confederazione delle Industrie Cartarie Europee I soci della CEPI:
DettagliL impatto della certificazione di Gestione Forestale FSC in Italia Elaborazione parziale dei risultati
12 dicembre 2014 1 FSC Italia L impatto della certificazione di Gestione Forestale FSC in Italia Elaborazione parziale dei risultati Ilaria Dalla Vecchia Collaboratrice ricerca@fsc-italia.it 12 dicembre
DettagliProgetto Atipico. Partners
Progetto Atipico Partners Imprese Arancia-ICT Arancia-ICT è una giovane società che nasce nel 2007 grazie ad un gruppo di professionisti che ha voluto capitalizzare le competenze multidisciplinari acquisite
DettagliLo Sviluppo Rurale in Abruzzo nel 2014-2020
Incontro con il Partenariato Lo Sviluppo Rurale in Abruzzo nel 2014-2020 Dall analisi alla costruzione della strategia Emanuele Blasi e Barbara Pancino Università degli Studi della Tuscia Viterbo Venerdì
DettagliLa politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia
La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica
DettagliÈ il regolamento quadro sulla sicurezza alimentare. Introduce la necessità di ges6re la rintracciabilità per tu6 gli alimen6 des6na6 all essere umano
È il regolamento quadro sulla sicurezza alimentare. Introduce la necessità di ges6re la rintracciabilità per tu6 gli alimen6 des6na6 all essere umano e per i mangimi per gli animali da reddito, per garan6re
DettagliISO 22000 SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
ISO 22000 SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ALIMENTARE Lo standard ISO 22000 si applica a tutte le organizzazioni direttamente o indirettamente coinvolte nella filiera alimentare. La norma è compatibile
Dettagli1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a
Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia SOMMARIO 1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo 2. Evoluzione della struttura dell Industria molitoria italiana 3. L approvvigionamento
DettagliProblematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario
Panel agroalimentare Indagini monografiche Panel Agroalimentare Ismea Problematiche di approvvigionamento e commercializzazione delle aziende di prima trasformazione del comparto oleario Novembre 2006
DettagliModulo 4: i bandi promossi dagli enti pubblici e privati
I BANDI PROMOSSI DAL GAL DELTA 2000 PROSSIME OPPORTUNITA - curiosando qua e la LA PROSSIMA PROGRAMMAZIONE CONSIGLI UTILI I BANDI PROMOSSI DAL GAL DELTA 2000 a favore del turismo Bando per le Microimprese
DettagliQUALITÀ E CERTIFICAZIONE NELL AGROALIMENTARE VENETO
QUALITÀ E CERTIFICAZIONE NELL AGROALIMENTARE VENETO Legnaro 16.05.2002 LA CERTIFICAZIONE Dr. Pietro Bonato DEI MANGIMI Cremona 29 Ottobre 2004 Pietro Cortiana CONTESTO IN CUI I MANGIMIFICI SI TROVANO AD
DettagliCertificazione del servizio di manutenzione di qualità nel settore antincendio. Federico Pasqui, Responsabile Area Gestione Sistemi ICIM S.p.A.
Certificazione del servizio di manutenzione di qualità nel settore antincendio Federico Pasqui, Responsabile Area Gestione Sistemi ICIM S.p.A. Padova, 27 novembre 2014 Scenario se+ore an,ncendio La legge
DettagliSOMMARIO LINEE GUIDA FILIERA CORTA
Pagina 1 di 5 SOMMARIO 1. SCOPO... 2 2. VANTAGGI DELLA... 2 3. ORGANIZZAZIONE DELLA... 2 4. BIOLOGICA... 2 5. MATERIALI DI CONFEZIONAMENTO... 3 6. I LUOGHI DELLA... 3 6.1. VENDITA DIRETTA... 3 6.2. MERCATI
DettagliLa Supply Chain nel settore dell ortofrutta.
La Supply Chain nel settore dell ortofrutta. Andrea Payaro Le regole della supply chain devono essere applicate anche al settore dell ortofrutta. Frammentazione degli operatori e dimensioni aziendali ridotte
DettagliCONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA
CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso
DettagliLa Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna
La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna Andrea Zuppiroli Regione Emilia-Romagna Servizio Rifiuti e bonifica siti, servizi pubblici ambientali e sistemi
DettagliVerso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana
Verso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana Roberto Pagni Regione Toscana Dirigente Settore Politiche Comunitarie e Regionali per la competitività Convegno Il sistema agroalimentare
DettagliProgramma di studio Economia e Politica Agraria CdL Produzioni Animali
Università degli Studi di Perugia Programma di studio Economia e Politica Agraria CdL Produzioni Animali Rossella Pampanini Dip. di Scienze Economico-estimative e degli alimenti, Università di Perugia
Dettagli1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO
Pagina 1 di 5 1.0 POLITICA AZIENDALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO (rif. punto 4.2 BS OHSAS 18001:2007) 1.1 SCOPO La dichiarazione di politica per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro,
DettagliPOLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
POLITICA DELLA QUALITA DELL AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Questo documento descrive le responsabilità della Direzione. Responsabilità che si esplicano nel comunicare
DettagliCorso di. Analisi e contabilità dei costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE
Dettagli[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI
Gestione del prodotto biologico nelle imprese della filiera [ ] GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA G D COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI In una stessa azienda agricola, azienda di
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliLinee di indirizzo nazionale per la ristorazione collettiva
Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione collettiva Tutela della salute dell utente e salvaguardia dell ambiente Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) Dipartimento di Prevenzione -ASUR Marche
DettagliMODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA
MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 1 OPERATORI FINANZIARI ATTIVI E PASSIVI Gli operatori finanziari possono essere divisi in quattro gruppi: Le famiglie; Le imprese; La pubblica amministrazione; il resto
DettagliInnovazione tecnologica e performance finanziaria nel settore agro-alimentare M. Baussola SIES Universita Cattolica
Innovazione tecnologica e performance finanziaria nel settore agro-alimentare M. Baussola SIES Universita Cattolica I fatti macroeconomici stilizzati del settore Perché l innovazione tecnologica Minacce
DettagliZola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia
Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia I sostegni alle imprese agricole per la competitività e la diversificazione dei redditi Zola Predosa 29 ottobre 2011 Zola fa agricoltura
DettagliROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio
ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più
DettagliRintracciabilità e tracciabilità strumenti di valorizzazione i del prodotto
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI Direzione generale della pesca marittima e dell acquacoltura Aggiornamento in acquacoltura Corso di formazione Firenze 12/04/2013 Rintracciabilità
DettagliIL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori. Milano 18 novembre 2014. A cura di: Luca Ghisletti
IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori Milano 18 novembre 2014 A cura di: Luca Ghisletti Compliance Aziendale Compliance è la conformità delle attività aziendali
DettagliGestione del rischio
FORUM INTERNAZIONALE DELL AGRICOLTURA E DELL ALIMENTAZIONE POLITICHE EUROPEE SVILUPPO TERRITORIALE MERCATI Gestione del rischio Roberto D Auria Workshop su La nuova Pac - Un analisi dell accordo del 26
DettagliRisultati della Ricerca
Risultati della Ricerca Titolo Linee guida per il trasporto e la vendita di prodotti alimentari deperibili a basso impatto ambientale Descrizione estesa del risultato La progettazione, realizzazione e
DettagliDistretto Rurale. Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM
Distretto Rurale Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM Introduzione I principali riferimenti normativi per l individuazione, l istituzione e la disciplina dei distretti agricoli sono: - A livello
DettagliIl Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali
RESPONSABILITA D IMPRESA D.lgs. 231/01 L EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI GESTIONE 27 maggio 2014 ore 14.00 Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali Ing. Gennaro
DettagliLa norma internazionale sulla gestione della sicurezza alimentare (ISO 22000) nell attuale contesto legislativo
La norma internazionale sulla gestione della sicurezza alimentare (ISO 22000) nell attuale contesto legislativo Il Pacchetto igiene : la normativa europea cogente in materia di sicurezza alimentare Maria
DettagliIspettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari
Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari Le attività dell Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari L Ispettorato è organo di
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliCITTA' DI TORINO DIREZIONE CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE SERVIZIO TERRITORIO E SICUREZZA URBANA NORD Ufficio Studi e Formazione Ufficio Studi
CITTA' DI TORINO DIREZIONE CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE SERVIZIO TERRITORIO E SICUREZZA URBANA NORD Ufficio Studi e Formazione Ufficio Studi CIRCOLARE N. 26 Informativa OGGETTO: Attività Produttive. Etichettatura.
DettagliLAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE, TECNOLOGIE E GESTIONE DEL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE
LAUREA SPECIALISTICA IN SCIENZE, TECNOLOGIE E GESTIONE DEL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE Classe 78/S - Scienze e Tecnologie agroalimentari Coordinatore: prof. Marco Gobbetti Tel. 0805442949; e-mail: gobbetti@ateneo.uniba.it
Dettagliprogredire con gli strumenti finanziari ESIF Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale Strumenti finanziari
progredire con gli strumenti finanziari ESIF Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale Gli strumenti finanziari co-finanziati dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale permettono di investire,
DettagliParco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD
Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI 2009-2011 Seriate, 29 Gennaio 2009 (modificato nell Assemblea dei Sindaci del 12/11/2009 verbale n. 51) Parco Locale
DettagliAspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati
Aspetti di sicurezza alimentare: manuali nazionali di corretta prassi operativa e piani di autocontrollo Carlo Donati Ufficio II Igiene generale degli alimenti Roma CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE Organizzazione
DettagliRidurre i rischi. Ridurre i costi. Migliorare i risultati.
Ridurre i rischi. Ridurre i costi. Migliorare i risultati. Servizi di approvvigionamento professionale. Essere più informati, fare scelte migliori. Supplier Management System delle Communities (CSMS) Prequalifiche
DettagliGRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria 2007-2013 PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER
GRUPPO AZIONE LOCALE BASSO TIRRENO COSENTINO PSR 2007-2013 - ASSE 4 APPROCCIO LEADER Programma di Sviluppo Locale BASSO TIRRENO COSENTINO SCHEDA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE ALLA PRESENTAZIONE DI PROGETTI
DettagliImplementazione della lean production. Cenni introduttivi. Metodo del free-pass: il caso Benelli Armi s.p.a.
Implementazione della lean production Metodo del free-pass: il caso Benelli Armi s.p.a. A.A. 2013-2014 Cenni introduttivi La Benelli Armi s.p.a. nasce nel 1967 ad Urbino per iniziativa dei fratelli Benelli,
DettagliCarlo Pirazzoli - Alessandro Palmieri La logistica delle pere: le nuove tecnologie ed i costi per affrontare i mercati del mondo
InterPera 2015 8 World Pear Forum Sessione Innovazione e Ricerca Carlo Pirazzoli - Alessandro Palmieri La logistica delle pere: le nuove tecnologie ed i costi per affrontare i mercati del mondo Ferrara,
DettagliEconomia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)
Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina
DettagliSISTEMA INFORMATIVO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE
SISTEMA INFORMATIVO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE Elementi distintivi QUALITÀ, EFFICIENZA, FLESSIBILITÀ, INNOVATIVITÀ sono gli elementi distintivi dei sistemi informativi-gestionali KeQualità sviluppati
DettagliPrima indagine sul rapporto tra assicurazioni e migran3 in Italia
Prima indagine sul rapporto tra assicurazioni e migran3 in Italia Giacomo Carbonari Segretario Generale Forum ANIA - Consumatori Forum CSR 2014 Roma 4 dicembre 2014 Rapporto tra migran3 e assicurazioni
DettagliPellet per il riscaldamento domestico: un gigante del consumo italiano
Pellet per il riscaldamento domestico: un gigante del consumo italiano Annalisa Paniz 1 Sommario I numeri del mercato italiano Il vantaggio competitivo del pellet Che numeri caratterizzano ENplus? Conclusioni
Dettagliper il miglior eco-packaging alimentare proposto all interno dell evento
per il miglior eco-packaging alimentare proposto all interno dell evento in collaborazione con Regolamento di partecipazione Art. 1 Enti organizzatori La Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus,
DettagliDirezione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure. Cosmetici e contraffazione
Direzione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure Cosmetici e contraffazione 20 dicembre 2013 Cosmetici e contraffazione Definizione Per cosmetico contraffatto
Dettagli