CONGIUNTURA EDILE 2013 INDAGINE SUL SETTORE EDILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA. A CURA DELL UFFICIO STUDI in collaborazione con
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- Gilberto Santini
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1 CONGIUNTURA EDILE 2013 INDAGINE SUL SETTORE EDILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA A CURA DELL UFFICIO STUDI in collaborazione con
2 CONGIUNTURA EDILE 2013 Costruzioni: è ancora crisi, ma con qualche timido segnale di ripresa a partire dal 2015 Un anno all insegna delle criticità per il settore edile biellese: imprese registrate in ulteriore flessione e ancora in contrazione il fatturato Lo scenario nazionale Dopo il crollo degli investimenti manifestato nel 2012, anno nero per l edilizia, pare emergere qualche timido segnale a indicare che la crisi delle costruzioni sembra aver toccato il suo picco minimo. La ripresa è già iniziata ma è ancora debole e si concretizzerà negli anni a venire, rivelandosi fortemente selettiva e molto variabile sul territorio. A parte queste avvisaglie di speranza, il quadro permane però ancora negativo sotto alcuni punti di vista: dall indotto all occupazione, dagli investimenti nelle tecnologie e negli impianti verdi al mercato delle opere pubbliche, dall accesso al credito alla consistenza dei bilanci delle imprese. La previsione su scala nazionale per il 2014 sarà, infatti, ancora negativa ( 0,) a causa dell onda lunga del ciclo depressivo, mentre la ripresa si rafforzerà nel 2015 e nel 2016 (rispettivamente +1,2% e +1,9%) ma contribuirà a ridurre di poco la perdita di attività riscontrata nel corso degli anni di questa lunga crisi. Se si è perso per strada circa il 30 32% dal 2008 fino ad oggi, alla fine del 2016 potremo pensare di aver recuperato qualche punto e di stare a 25% rispetto ai picchi ormai lontani del mercato. In sette anni di crisi è andato in fumo quanto guadagnato nei precedenti 12 anni di espansione, tornando nell anno 2013 ai livelli del A questo proposito si rivelano particolarmente efficaci le parole pronunciate da Bellicini, amministratore delegato di Cresme Ricerche, utilizzate in occasione della presentazione del XXI Rapporto Cresme sul mercato delle costruzioni, avvenuta a Milano lo scorso novembre: Non tutte le tipologie di domanda e non tutti i territori si agganceranno allo stesso tempo e allo stesso modo alla ripresa: disegnare la nuova mappa del tesoro diventa un fattore strategico prioritario. In termini generali, possiamo dire che il settore delle costruzioni recupera più in fretta dove c è un sistema economico territoriale più solido. Non di rado i territori dove c è ripresa sono quelli dei distretti industriali che hanno già agganciato la ripresa con l export. Il dettaglio sui singoli segmenti di mercato fotografa però una realtà che si presenta più articolata e dinamica. Nel quarto trimestre 2012 si legge nel Rapporto Cresme un solo comune capoluogo era in crescita nel mercato immobiliare residenziale; nel primo trimestre 2013 diventano 17 e nel secondo 31. Nel comparto non residenziale, nel quarto trimestre 2012 c erano solo due capoluoghi di provincia in attivo, diventano 27 nel primo trimestre 2013 e 42 nel secondo trimestre. Sono comunque presenti le condizioni per ripartire nel campo immobiliare dopo una caduta dei prezzi complessiva del 32% e un ulteriore flessione del 3,7% attesa per il primo trimestre La nuova mappa del tesoro sarà relativa anche alla trasformazione dei singoli mercati, attraversati dalla crisi e condizionati da fattori esogeni. L Imu dice Bellicini ha già profondamente trasformato il mercato immobiliare, rivitalizzando il mercato dell affitto. Sul lato della domanda, invece, è da tenere in considerazione la crescente pressione demografica sul settore abitativo. Siamo stati criticati negli anni passati aggiunge Bellicini per aver stimato che un consistente flusso di immigrazione avrebbe aumentato la pressione abitativa. Non ci eravamo sbagliati, quel flusso continua. La domanda abitativa, infatti, non manca, anzi è in forte crescita e questo non contraddice il dato di un forte invenduto. Semplicemente afferma Bellicini domanda e offerta non si incontrano più. Bisogna aiutarle a incontrarsi. 2
3 Lo scenario biellese: dati strutturali Prima di esaminare i dati relativi all indagine campionaria, forniamo, come di consueto, alcune informazioni di struttura del settore. Secondo Movimprese, l analisi sulla nati mortalità condotta da InfoCamere sulla base dei dati del Registro Imprese della Camera di Commercio, tra il 31 dicembre 2012 e il 31 dicembre 2013, il saldo delle imprese registrate nel settore delle costruzioni è risultato negativo per 114 unità per un valore pari, in termini percentuali, a 3,4%, portando a unità lo stock complessivo. La maggior parte di queste imprese (l 83% del totale registrate) riveste carattere artigiano: le imprese classificabili al 31/12/2013 come industriali (o comunque come non artigiane) sono soltanto 551. Anche quest anno si assiste ad una diminuzione del numero delle imprese edili biellesi. Questo andamento negativo si verifica sia a livello piemontese che italiano, dove si registrano delle contrazioni pari, rispettivamente, al 2, e al 2,1%. La flessione del settore edile biellese è generata da quella riscontrata in tutti e tre i comparti: infatti quello dell Ingegneria civile subisce una contrazione del 7,1%, quello dei Lavori di costruzione specializzati 1 manifesta una diminuzione del 3,0% ed infine quello della Costruzione di edifici registra un calo pari al 4,7%. Grafico 1: Variazione di stock delle imprese edili registrate. Provincia di Biella, Piemonte e Italia. 31 dicembre 2013/31 dicembre 2012 Costruzione di edifici Fonte: Unioncamere Piemonte CCIAA di Biella su dati InfoCamere Per quanto concerne la composizione settoriale delle imprese edili, si nota che più della metà si concentra nei Lavori di costruzione specializzati, con una quota pari al 79,4%. Seguono le Costruzioni di edifici con il 19,8% e l Ingegneria civile con lo 0,8%. Grafico 2: Distribuzione per settore delle imprese edili biellesi al 31 dicembre 2013 Costruzione di edifici 19,8% -7,1% Ingegneria civile Lavori di costruzione specializzati Totale Costruzioni -8,0%-7,0%-6,0%-5,0%-4,0%-3,0%-2,0%-1,0%0,0% 1,0% 2,0% Ingegneria civile 0,8% -4,7% -3,3% -2,5% -1,5% -3,0% -2,4% -1,9% -3,4% -2, -2,1% Biella Piemonte Italia 0,8% Lavori di costruzione specializzati 79,4% Fonte: Unioncamere Piemonte su dati InfoCamere 1 Si ricorda che in questa categoria sono compresi la Demolizione e la preparazione del cantiere edile, l Installazione di impianti elettrici, idraulici, ed altri lavori di costruzione e installazione, il Completamento e la Finitura di edifici e gli Altri lavori specializzati di costruzioni (quali la realizzazione di coperture, la pulizia a vapore, sabbiatura e attività simili per pareti esterne di edifici, il noleggio di gru ed altre attrezzature con operatore per la costruzione o la demolizione). In calo il dato relativo all occupazione dei soli iscritti alla Cassa Edile del Biellese: gli operai delle aziende edili del Biellese sono scesi a quota 909 nel mese di dicembre, segnando una variazione rispetto allo stesso mese dell anno precedente del 1. 3
4 E in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell anno scorso il numero delle ore lavorate che, nel mese di dicembre, si attesta a quota Le ore di Cassa integrazione diminuiscono registrando una variazione su base annua pari al 27%. Grafico 5: Struttura delle imprese edili biellesi del campione per forma giuridica nel 2013 Srl 55% Ditta individuale 3% SPA 7% SNC 19% Grafico 3: Operai iscritti alla cassa edile biellese (anni Operai iscritti alla Cassa Edile biellese (anni ) SAS GFMAMGL ASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGL ASONDGFMAMGL ASOND Fonte: Collegio Costruttori Edili della Provincia di Biella anni I principali risultati dell indagine congiunturale Il campione dell indagine congiunturale è costituito da aziende strettamente industriali operanti per il 79% nel comparto delle Costruzioni, mentre il si occupa di Lavori stradali e il restante 4% opera nel settore Movimento terra. La composizione effettuata in base alla forma giuridica evidenzia la prevalenza di Società a responsabilità limitata (55%), di Società in nome collettivo (19%), di Società in accomandita semplice (1) rispetto alle Società per azioni (7%) e alle Ditte individuali (3%). Grafico 4: Struttura delle imprese edili biellesi del campione per attività svolta nel 2013 Costruzioni edili 79% Movimento terra 4% Lavori stradali 909 L occupazione Come di consueto, il questionario, contempla alcune domande riguardanti la struttura ed i flussi occupazionali delle aziende del campione: il quadro complessivo dell organizzazione delle imprese, rispetto allo scorso anno, mostra una situazione di riduzione, con un saldo di opinione negativo del (risulta, infatti, stabile per il 43% degli intervistati, in diminuzione per il 37% e in aumento per il 20%), mentre la dimensione media aziendale del campione risulta pari a 15,0 addetti (era 12,7 nel 2012, 11,3 nel 2011 e 14,9 nel 2010). Il 1 degli interpellati annovera la presenza di lavoratori extra comunitari nel proprio organico, per una quota del 2% sul totale dipendenti. Tabella 1: Struttura occupazionale delle imprese edili biellesi del campione nel 2013 Titolari e soci 1 Coadiuvanti/collaboratori 1% Impiegati amministrativi 9% Impiegati tecnici Operai qualificati 22% Operai specializzati 33% Operai comuni 12% Apprendisti 1% Totale 100% di cui extra-comunitari 2% Dimensione media aziendale 15,0 N imprese con almeno un dip extra-comunitario 1 Le condizioni di deterioramento del mercato del lavoro delle aziende edilizie industriali biellesi sembrano caratterizzare anche il 2014: le previsioni espresse dagli imprenditori intervistati, infatti, delineano un saldo (ottimisti pessimisti) occupazionale atteso nuovamente negativo e pari 4
5 a 18% (in miglioramento rispetto a quello dello scorso anno, che si attestava su un valore pari a 27%). E necessario, inoltre, sottolineare che solamente un azienda prospetta di aumentare il proprio organico nel corso del Attraverso un apposita domanda si è voluto indagare sul ricorso a manodopera esterna all azienda per il completamento delle opere di costruzione mediante strumenti quali il subappalto o l affidamento a lavoratori conto terzi. Il dato riepilogativo conferma l importanza del fenomeno, che riguarda il 68% delle imprese del campione (erano il 78% nel 2012) e raggiunge una quota media pari al 19% della manodopera complessiva da queste utilizzata. colpite dalla crisi sono quelle che si dedicano al movimento terra (il 100% ha dichiarato una diminuzione del fatturato), seguite da quelle che operano nel comparto lavori stradali (il 75% delle intervistate ha segnalato una flessione del fatturato in confronto al 2012). Grafico 6: Andamento del fatturato delle imprese edili biellesi nel 2013 rispetto all anno precedente (valori in percentuale, opinioni qualitative) Movimento terra Lavori stradali Costruzioni edili 0% 20% 40% 60% 80% 100% 120% 25% 50% 50% 75% 100% Tabella 2: Struttura occupazionale delle imprese edili biellesi del campione nel 2013 Totale 42% 58% Imprese del campione che ricorrono a manodopera esterna 68% Incidenza media della manodopera esterna sul totale 19% L andamento della produzione La tredicesima annualità dell Indagine Congiunturale sul Settore Edile Biellese, svolta in collaborazione col Collegio dei Costruttori Edili della Provincia di Biella e i Giovani Imprenditori Edili, su un campione rappresentativo delle sole imprese di costruzione a carattere industriale, evidenzia come le imprese edili biellesi, analogamente a quelle nazionali, risentano ancora le dinamiche negative innescate dalla crisi. Il settore edile biellese ha registrato una performance ancora negativa ma in miglioramento rispetto a quella rilevata nel 2012; il fatturato complessivo si caratterizza, infatti, per un saldo di opinione (ottimisti meno pessimisti) negativo pari a 1, contro il 54% dell anno precedente. L analisi per macro comparti ha messo in evidenza un andamento negativo per tutte le aziende, ad eccezione di quelle che si occupano di costruzioni edili (con un saldo di opinione nullo). Le imprese che risultano maggiormente Aumento Diminuzione n.b.: il valore Totale esprime la media algebrica delle risposte fornite, non è stata ponderata sul numero degli occupati a causa dell elevato numero di imprese che ricorrono a manodopera esterna Per quanto concerne le stime per l anno 2014, circa il 55% dei rispondenti prevede ancora una riduzione del proprio lavoro (quota in lieve diminuzione rispetto a quella dello scorso anno, quando si attestava al 72%). Volgendo l attenzione alla composizione del fatturato, si osserva come nel corso del 2013 i lavori ottenuti attraverso gli appalti rappresentino la maggior parte dei ricavi delle vendite (65%), mentre quelli in proprio costituiscano il restante 35% dei proventi. I lavori svolti sono in prevalenza a carattere privato (61%) e sono destinati in misura maggiore alle ristrutturazioni (59%), rispetto alle nuove costruzioni (41%). Viceversa, i lavori in proprio riguardano soprattutto le nuove costruzioni (il 64%). 5
6 Figura 1: Composizione del fatturato delle imprese edili biellesi per tipo di lavori svolti nel 2013 (valori in percentuale) Il 55% degli operatori ha effettuato nell anno lavori fuori provincia per una quota complessiva pari al 47% circa del fatturato. Pubblici 39% Appalti 65% Ristruttur. 59% Tabella 3: Lavori effettuati fuori provincia dalle imprese edili biellesi nel 2013 Privati 61% Nuove costr.41% Ristruttur. 3 Imprese operanti fuori provincia (sul totale campione) 55% Quota del fatturato per lavori fuori provincia 47% Gli aspetti finanziari In proprio 35% Nuove costr. 64% Al momento della compilazione del questionario il 38% delle aziende ha dichiarato di avere cantieri aperti per un valore inferiore ai 50 mila euro (quota in lieve aumento rispetto a quella riscontrata nella rilevazione precedente quando era del 3). Risulta in incremento anche la percentuale di chi segnala di avere cantieri aperti per un valore superiore ai 500 mila euro (dal 20% nel 2012 al 28% nel 2013), mentre è in calo quella delle imprese con un valore dei cantieri fra i 250 mila e i 500 mila euro (dal 22% nel 2012 al nel 2013) e fra i 50 mila e i 250 mila euro (dal 22% nel 2012 al nel 2013). Grafico 7: Valore dei cantieri aperti delle imprese edili biellesi al momento della compilazione (composizione percentuale) Nel 2013 i costi sono aumentati rispetto all anno precedente: il 73% degli interpellati, infatti, ha dichiarato di aver subìto rincari. Sul totale degli intervistati il 43% ha provveduto ad aumentare i prezzi, mentre il 40% li ha mantenuti stabili e il li ha addirittura diminuiti. Grafico 8: Andamento dei costi delle imprese edili biellesi nel 2013 rispetto all anno precedente Stabilità Diminuzione 10% Aumento 73% > % < % fra e euro fra e euro Il periodo medio di lavoro assicurato dal portafoglio ordini è di 6 mesi. 6
7 Grafico 9: Andamento dei prezzi delle imprese edili biellesi nel 2013 rispetto all anno precedente Grafico 11: Tempi medi di pagamento della committenza pubblica delle imprese edili biellesi Stabilità 40% Diminuzione Aumento 43% A 180 giorni 13% Oltre 180 giorni 19% A 30 giorni A 60 giorni A 90 giorni 25% A 120 giorni 31% Per quanto concerne la situazione complessiva dei tempi di pagamento, è opportuno effettuare una distinzione tra quelli inerenti la clientela privata e quelli relativi alla pubblica. Nei casi di committenza privata si nota una prevalenza degli incassi a 90 giorni (per il 35% delle imprese intervistate) e, a seguire, quelli a 120 giorni (23%) e a 60 giorni (15%). Nella committenza pubblica, invece, i tempi di pagamento prevalenti sono quelli a 120 giorni e a 90 giorni (rispettivamente per il 31% e il 25% delle aziende interpellate), cui seguono gli incassi oltre i 180 giorni (19%), a 180 giorni (13%), a 60 e 30 giorni ( in tutti e due i casi). Grafico 10: Tempi medi di pagamento della committenza privata delle imprese edili biellesi A 120 giorni 23% A 180 giorni 8% Oltre 180 giorni 8% A 90 giorni 35% A 30 giorni 11% A 60 giorni 15% Il 29% degli intervistati dichiara un incremento dell indebitamento bancario rispetto allo scorso anno, il 18% rileva una diminuzione, mentre per il restante 53% risulta sostanzialmente stabile. Tabella 4: Indebitamento bancario nel 2013 rispetto all anno precedente Aumento 29% Stabilità 53% Diminuzione 18% Gli investimenti Nell anno 2013 le imprese investitrici sono state circa il 24%, dato in riduzione rispetto all anno precedente (quando era pari al 30%). Risulta in lieve incremento la percentuale di coloro che investono in beni strumentali (24%), privilegiando in particolare l acquisto di macchinari (91%), altre tipologie di investimento (18%, in particolare, sono rivolte all acquisto di una nuova azienda e attrezzature) e il miglioramento della gestione aziendale (9%). Nessuna azienda, invece, ha dichiarato di aver investito in beni immobiliari, ma nel caso avesse potuto, avrebbe prediletto come finalità il rinnovo delle sedi aziendali, quella che rientra nella più ampia categoria altro (per il 40% in tutti e due i casi) e l edilizia residenziale (20%). 7
8 Grafico 12: Principali finalità degli investimenti non immobiliari (investimenti in beni strumentali) effettuati dalle imprese edili biellesi nel 2013 Grafico 14: Principali canali di finanziamento utilizzati dalle imprese edili biellesi nel % 20% 40% 60% 80% 100% Altro 19% Acquisto macchinari 91% Miglioramento gestione aziendale 9% Altro 18% Credito bancario 39% Autofinanziamento 42% n.b. la domanda prevedeva risposta multipla Grafico 13: Principali finalità degli investimenti immobiliari effettuati dalle imprese edili biellesi nel 2013 Rinnovo sedi aziendali Edilizia industriale / commerciale Altro 0% 10% 20% 30% 40% 50% 20% n.b. la domanda prevedeva risposta multipla 40% 40% Per quanto concerne i principali canali di finanziamento adottati, il 42% delle aziende interpellate ricorre all autofinanziamento, il 39% al credito bancario e il restante 19% agli altri canali. I principali problemi incontrati dall azienda Un ulteriore aspetto analizzato riguarda le principali problematiche riscontrate dagli imprenditori. I principali problemi emersi dall analisi dei questionari risultano quelli relativi alla pressione fiscale e i problemi finanziari/di liquidità (entrambi per il 73% delle interpellate), cui seguono i problemi legati all eccessiva burocrazia (67%). Sono, inoltre, considerati critici i problemi di mercato privato e i problemi di mercato della Pubblica Amministrazione (rispettivamente, per il 50% e per il 23% delle imprese intervistate). Grafico 15: Principali problemi riscontrati dalle imprese edili biellesi nel 2013 Problemi di mercato privato Problemi di mercato della PA Problemi finanziari/liquidità 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 23% 50% 73% Eccessiva burocrazia 67% Di reperimento del personale qualif icato 3% Pressione fiscale 73% n.b. la domanda prevedeva risposta multipla 8
9 Le azioni di responsabilità sociale d impresa (CSR) finora realizzate Inoltre, si è scelto di indagare sulle azioni concrete di responsabilità sociale d impresa (CSR) che le aziende hanno deciso di intraprendere. Dall analisi dei questionari, emerge che il 55% delle imprese intervistate dichiara di aver adottato particolari misure riguardo questo tema, sempre più sentito all interno della visione strategica aziendale. I principali strumenti utilizzati risultano essere quelli relativi alle policy sulla formazione delle risorse umane (82% delle aziende), all adozione di modelli organizzativi e codici di condotta (35%), all adozione di un codice etico aziendale (29%), alle azioni no profit per il territorio e alla certificazione sulla sicurezza Ohsas (entrambi per il 18% delle imprese intervistate). A seguire la certificazione ambientale ISO o EMAS (12%), la policy su orari flessibili di lavoro (12%), la redazione di un bilancio sociale, l autovalutazione CSR SC, le specifiche policy di approvvigionamento e la policy sulle agevolazioni per le donne lavoratrici ( in tutti e quattro i casi). Grafico 16: Azioni di responsabilità sociale d impresa (CSR) finora realizzate dalle imprese edili biellesi 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Il giudizio previsionale sull andamento dell economia biellese nell anno 2014 Infine, l ultimo aspetto che si è voluto analizzare concerne il giudizio previsionale complessivo sull andamento dell economia biellese nel corso del Il 45% delle imprese edili attende un andamento stazionario, il 41% ha espresso un giudizio positivo ed infine il 14% prospetta un andamento negativo dell economia biellese nel corso dell anno Grafico 17: Giudizio sull andamento dell economia biellese nel 2014 Stabilità 45% Diminuzione 14% Aumento 41% Redazione bilancio sociale Policy su formazione risorse umane 82% Policy su orari flessibili di lavoro 12% Policy su agevolazioni per donne lavoratrici Azioni no profit per il territorio 18% Adozione codice etico aziendale Adozione modelli organizzativi, codici di condotta 29% 35% Autovalutazione CSR - SC Certificazione ambientale ISO o EMAS Certificazione sicurezza Ohsas % 18% Specifiche policy di approvigionamento 9
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