Situazione e prospettive per l industria chimica
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- Iolanda Montanari
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1 Situazione e prospettive per l industria Dicembre 15 Sintesi Per informazioni: Direzione Centrale Analisi Economiche-Internazionalizzazione Tel. / Mail aei@feder.it Chimica mondiale a macchia di leopardo: vivace negli USA, frena in Cina, avanza solo gradualmente in Europa Nel 1 la domanda mondiale di manterrà un ritmo di espansione piuttosto stabile e pari al,5%. La Cina si conferma in rallentamento ma, al momento, non drammatico e le situazioni di possibile sovraccapacità riguardano solo alcuni settori specifici. Negli USA la crescita della produzione proseguirà a tassi robusti (+3,1%) beneficiando di una solida ripresa economica. Per la europea si prevede un miglioramento solo graduale (compreso tra l 1, e l 1,5%) dopo un 15 in modesta espansione (+,5%). La ripresa dell industria manifatturiera rimarrà condizionata dall incertezza, il cambio euro/$ sosterrà le esportazioni e mitigherà la pressione dell import insieme ai bassi corsi del petrolio che ridimensionano il vantaggio di costo delle produzioni alimentate a gas, nord-americane e medio-orientali. Calo contenuto del costo delle materie prime Il calo nei prezzi della petrol si è realizzato solo nei mesi più recenti, frenato da condizioni di offerta tese in relazione a fattori destinati a rientrare solo in parte in futuro: oltre alle fermate per force majeur, la definitiva chiusura di impianti conseguente alla crisi e flussi di import contenuti. I produttori italiani di delle specialità non hanno beneficiato di un calo significativo e generalizzato dei costi. Oltre alle già citate tensioni, bisogna tenere conto che il petrolio è una materia prima lontana dalla a valle di conseguenza il calo si manifesta con ritardo e in misura diluita e che non tutte le materie prime sono riconducibili al petrolio. Le recenti quotazioni del petrolio, inferiori ai $, sono da considerarsi temporanee in quanto generano rischi di instabilità per l economia mondiale così gravi da spingere, se necessario, tutti gli attori in gioco (OPEC e non) a trovare un accordo di restrizione dell offerta. Le previsioni per il 1 collocano il petrolio intorno ai 5$ presupponendo il ritorno nella seconda parte dell anno su livelli analoghi alla media 15, di conseguenza non si prospettano ulteriori forti spinte al calo dei costi. Proseguirà la moderata ripresa della in Italia, grazie al risveglio sempre più diffuso della domanda interna Nel 15 la produzione in Italia evidenzia un recupero ancora molto graduale che vede per la prima volta segnali di risveglio della domanda interna. L avvio della ripresa appare consolidato in alcuni settori clienti (auto, ma anche plastica, cosmetica e alimentare) mentre rimangono in negativo altri importanti comparti come il tessile-cuoio e le costruzioni. Nonostante la generale debolezza del commercio mondiale, l export chimico italiano mostra una crescita marcata (+3,9% in valore nonostante prezzi lievemente cedenti). Le vendite estere restano molto diversificate a livello geografico, risultando in espansione nel 1% dei paesi, in calo nel restante 39%. Nei mesi più recenti emerge un rallentamento, comunque non drammatico. La produzione in Italia è attesa chiudere il 15 in crescita dello,8% grazie all export in forte espansione (+,5% in volume) e al primo rialzo della domanda interna (+1,%), accompagnati da un consistente aumento dell import (+,3%). 1
2 Alla luce di uno scenario esterno denso di rischi, le previsioni per la nel 1 in Italia come altrove presentano un grado di incertezza molto maggiore che in passato. In Italia la crescita della produzione potrà consolidarsi all 1,% nell ipotesi che il quadro internazionale non porti a una più brusca frenata degli Emergenti o all arresto della ripresa europea. L incertezza non consentirà di vedere amplificati i frutti della Prospettive per l industria in Italia ripresa attraverso un consistente ciclo scorte. Previsioni per l industria in Italia La continua crescita dell export (+3,%), seppure a ritmi più contenuti del 15, si accompagnerà al consolidamento della domanda interna (+1,5%). Il miglioramento diffuso via via a tutti i settori clienti consentirà di mitigare il forte dualismo che ha caratterizzato gli anni recenti tra le imprese chimiche orientate all export e quelle dipendenti dal mercato interno. I livelli di attività rimarranno però inferiori a quelli pre-crisi per le PMI attive nei settori come le costruzioni più colpiti dalla crisi e a bassa proiezione internazionale. Posizionamento e ruolo dell industria in Italia Nonostante i pesanti condizionamenti derivanti da deficit di sistema (costi energetici, infrastrutture, oneri burocratici), il settore affronta la ripresa in condizioni migliori di tanti altri comparti. Infatti, l incidenza delle sofferenze sui prestiti bancari (,%) si conferma la più bassa del panorama industriale. Questo posizionamento deriva dal crescente impegno nella ricerca e dall upgrading tecnologico, testimoniato da un aumento della quota di valore aggiunto sulla produzione (+% nel 7-13 a fronte del moderato calo nel manifatturiero) non riconducibile al calo del costo delle materie prime. La performance all export risulta, inoltre, tra le migliori nel confronto europeo (+% dal 1 dietro solo alla Spagna e lievemente meglio della Germania). Domanda interna, Importazioni Esportazioni Produzione Laureati (% su addetti) La è un settore responsabile e cosciente del suo ruolo nella società quello di promotrice di sviluppo e benessere e rappresenta un modello di sostenibilità in tutte e tre le sue dimensioni (economica, sociale e ambientale). Offre opportunità di lavoro qualificate alle giovani generazioni (19% di laureati contro una media del 9%) e presenta Relazioni li avanzate, che hanno dato vita ai primi fondi settoriali per la previdenza integrativa e l assistenza sanitaria nel panorama industriale. Oltre ad avere drasticamente ridotto le emissioni in acqua (-5% dal 1989) e aria (-95%), ha già superato l obiettivo UE sui gas serra per il 3 (-% dal 199). Il settore è un infrastruttura tecnologica perché trasferisce innovazione basata sulla ricerca a tutti i settori manifatturieri, alimentandone non solo la competitività ma anche la sostenibilità, infatti ogni unità di CO emessa per la sua produzione consente un risparmio più che doppio di emissioni da parte degli utilizzatori. Valorizzare il ruolo dell industria significa essere consapevoli della sua importanza come strumento di politica industriale e adottare un approccio alla sostenibilità equilibrato nelle sue tre dimensioni oltre che fondato scientificamente. Significa, quindi, non ostacolarla, anzi sostenerla, attraverso un sistema istituzionale favorevole agli investimenti produttivi e all attività di ricerca. 1 Var. % in volume miliardi di ,3, 5,3 -,1,8,7 19% Personale R&S (% su addetti),% Imprese esportatrici (% su imprese) 55% 1,,3,5,8 1,5 3, 1, manifatturiera 9%,% 1% Domanda interna ed export di (indici in volume, 7=1) export domanda interna Fonte: Feder Upgrading tecnologico e una delle migliori performance all export Valore aggiunto su produzione, var. % ,1% -,7% ind. manifatturiera Export chimico dell Italia e dei principali produttori europei (var. % in valore, 1-15) Spagna Italia Germania Belgio UK Olanda Francia Fonte: elaborazioni su Istat ed Eurostat
3 Chimica mondiale a macchia di leopardo: vivace negli USA, frena in Cina, avanza solo gradualmente in Europa La domanda mondiale di mantiene un ritmo di espansione complessivamente stabile e pari al,5%, ma con situazioni fortemente differenziate tra aree geografiche. Il settore, pur essendosi lasciato alle spalle la debolezza, continua a risentire dell andamento sottotono dell industria manifatturiera. Nel 1 il quadro non è atteso subire modifiche sostanziali e porta a prevedere una crescita prossima al,5%. La Cina si conferma in rallentamento significativo ma, al momento, non drammatico (+5,9% nei primi 9 mesi del 15 dopo il +8,% dello scorso anno). Questa tendenza è Crescita stabile della mondiale, nonostante il rallentamento cinese Domanda mondiale di (var. % annuali in volume) Previsioni per la produzione mondiale (var. %) UE USA Altri Mondo 1 15 attesa proseguire nel 1 e, in chiave prospettica, desta preoccupazione soprattutto nei settori (petrol e fibre) caratterizzati da possibili situazioni di eccesso di capacità produttiva. Negli USA, invece, la chiuderà il 15 in espansione di un vivace +3,8% e la crescita proseguirà a tassi robusti anche nel 1 (+3,1%) beneficiando di una consolidata ripresa economica. +, +1, +3,1 +,5 +,5 +3,8 +,7 +,5 1 +1, +3,1 +, +,5 Produzione in Cina (var. % sullo stesso periodo dell anno precedente) gen-ott Note: per la Cina, inclusa farmaceutica Fonte: elaborazioni e stime su Eurostat, Cefic, American Chemistry Council La europea dopo un avvio promettente nei mesi centrali dell anno ha evidenziato una battuta d arresto dovuta a diversi fattori: la perdita di slancio dell industria manifatturiera e il generale clima di incertezza; il posticipo degli acquisti da parte dei clienti, in seguito alle attese di correzioni nei prezzi degli intermedi chimici generate dalla caduta delle quotazioni petrolifere; le fermate per force majeur nella di base, che hanno limitato la disponibilità di alcuni prodotti chimici con effetti a cascata lungo le filiere. La europea procede a piccoli passi Produzione e manifatturiera in Europa (indice 7=1) manifattura Aspettative di produzione della in Europa (saldi delle risposte) Media Fonte: elaborazioni su Eurostat Gli indicatori anticipatori segnalano, per i mesi più recenti, un moderato miglioramento che porterà la produzione europea a chiudere il 15 con un modesto +,5%. Ritmi di crescita più robusti caratterizzano la fine e specialistica a fronte di cali nella di base e nelle materie plastiche e di modesti incrementi nella detergenza e cosmetica. In chiave 1, le previsioni per la produzione europea sono orientate ad un graduale miglioramento (compreso tra l 1, e l 1,5%): proseguirà la graduale ripresa in atto nell industria manifatturiera europea, ma in un clima ancora condizionato dall incertezza; 3
4 le esportazioni rimarranno sostenute da un cambio euro/$ favorevole in presenza di una domanda extra-ue di attesa stabile o in lieve rallentamento; la pressione delle importazioni sarà parzialmente mitigata, oltre che dal cambio, anche dalle basse quotazioni del petrolio che ridimensionano il vantaggio di costo delle produzioni nordamericane e medio-orientali, alimentate a gas. Calo contenuto del costo delle materie prime A fronte del marcato calo delle quotazioni petrolifere, la riduzione nei prezzi dei prodotti petrolchimici di base si è realizzata solo nei mesi più recenti, risultando frenata da due ordini di fattori destinati a rientrare solo in parte nei prossimi mesi : condizioni di offerta tese in relazione a fermate temporanee per force majeur, ma anche alla definitiva chiusura di impianti conseguente alla crisi (in Europa si è concentrato oltre il % delle chiusure a livello mondiale); flussi di import contenuti, complici l euro debole e gli stessi bassi corsi del petrolio che mitigano il vantaggio competitivo delle produzioni alimentate a gas. Impatto duplice del calo del petrolio Prezzo del petrolio e degli organici di base in Europa petrolio (Brent, scala sx) organici di base (prezzi contratto, scala dx) Indice =1, Prezzo del petrolio e del gas naturale Previsioni sul prezzo del petrolio in $ e in euro (Brent) Petrolio in $ Petrolio in euro $ / barile $ / milioni di BTU petrolio (Brent, scala sx) gas naturale (Henry Hub, scala dx) Fonte: EIA, Eurostat, ICIS, Prometeia, Confindustria I produttori italiani di delle specialità non hanno beneficiato di un calo significativo e generalizzato dei costi per diverse ragioni: il petrolio è una materia prima lontana dai loro fattori di costo, A valle della filiera, di conseguenza il calo normalmente si manifesta con ritardo e calo dei costi contenuto e non generalizzato in misura diluita mano a mano Var. % dei costi delle materie prime Quota di energia e materie prime che si scende lungo la filiera; (in euro, gen-nov 15 su stesso periodo del 1) sui costi di produzione (%) in questo caso, l impatto è stato 1-5 ulteriormente frenato dalle citate tensioni nell offerta -% petrol europea; non tutte le materie prime sono riconducibili al petrolio, ad esempio le materie prime di origine naturale come l olio di palma hanno subito flessioni molto più contenute (in euro -1% a fronte del -37% del petrolio) % petrolio organici di base olio di palma Materie prime per delle specialità di base specialità chimiche di consumo Fonte: ICIS, EIA, Camera di Commercio di Milano, Bain & Company Le recenti quotazioni del petrolio inferiori ai $ sono da considerarsi temporanee in quanto generano rischi di instabilità per l economia mondiale così gravi da spingere, se necessario, tutti gli attori in gioco (OPEC e non OPEC) a trovare un accordo per la restrizione dell offerta. Le previsioni per il 1 collocano il petrolio intorno ai 5$ presupponendo il ritorno nella seconda parte dell anno su livelli analoghi alla media del 15, di conseguenza non si prospettano ulteriori forti spinte al calo dei costi.
5 Proseguirà la moderata ripresa della in Italia, grazie al risveglio sempre più diffuso della domanda interna La produzione in Italia evidenzia un recupero ancora molto graduale che vede per la prima volta segnali di risveglio della domanda interna. In particolare, l avvio della ripresa appare ormai consolidato in alcuni settori clienti (auto, ma anche plastica, cosmetica e alimentare); primi cenni di miglioramento sono emersi in corso d anno anche in settori gravemente colpiti dalla crisi, come il mobile; mentre rimangono in negativo importanti settori clienti come il tessile-cuoio e le costruzioni. Una ripresa molto graduale con segnali di risveglio del mercato interno Produzione e manifatturiera in Italia (indici destagionalizzati 7=1) manifattura Non solo export in forte espansione, ma anche risveglio del mercato interno non ancora esteso a tutti i settori clienti Comportamenti d acquisto prudenti e stock ridotti nei mesi estivi, attese di calo dei prezzi e shortage incertezza e vincoli di liquidità L andamento dell attività è comunque altalenante : Fonte: elaborazioni e stime su Istat nei mesi centrali dell anno, gli acquisti hanno subito una battuta d arresto a fronte di attese di ribasso nei prezzi di vendita della in seguito al calo delle quotazioni petrolifere; in generale le imprese clienti ancora condizionate da incertezza e vincoli di liquidità tengono gli stock molto bassi, facendo acquisti solo in presa diretta con il miglioramento della domanda finale. Nonostante la generale debolezza del commercio mondiale, l export chimico italiano mostra una crescita marcata (+3,9% in valore nonostante prezzi lievemente cedenti) in presenza di una ripresa anche dell import (+,%). Le vendite estere restano molto diversificate a livello geografico: sono in espansione nel 1% dei paesi, in calo nel restante 39%; brillano le vendite negli Stati Uniti (+15%), in Cina (+13%) e in India (+%); mostrano una certa debolezza nei principali partner europei (Germania -%, Spagna -%, Francia +1%); calano in Turchia (-%) e Russia (-1%) anche a causa della svalutazione delle monete locali. Nei mesi più recenti l export evidenzia un rallentamento significativo ma non drammatico sul mercato sia europeo, sia extra-europeo. Performance dell export positiva ma molto diversificata a livello geografico Export chimico italiano nel 15 (var. % in valore in gennaio-ottobre) Totale Intra-UE +,5 +3,9 Extra-UE +,3 Chimica di base e fibre Chimica fine e specialità + +5,3 Note: in rosso i mercati esteri in calo Fonte: elaborazioni e stime su Istat Andamento dei principali mercati esteri Germania Francia Spagna USA Regno Unito Turchia Paesi Bassi Polonia Belgio Cina Svizzera Russia Romania Austria Grecia Rep. Ceca Ungheria Quota % su export italiano 15,5 9,5, 5,3,,1 3,5 3,3 3,3,3,, 1,9 1,8 1,8 1,5 1, Var. % gen-ott Brasile 1, 5
6 La produzione in Italia è attesa chiudere il 15 in crescita dello,8% in presenza di un export in forte espansione (+,5%) e del primo rialzo della domanda interna (+1,%), accompagnati da un consistente aumento anche dei volumi di import (+,3%). Alla luce di uno scenario esterno denso di rischi, le previsioni per la nel 1 in Italia come altrove presentano un grado di incertezza molto maggiore che in passato. In Italia la crescita della produzione potrà consolidarsi all 1,% nell ipotesi che il quadro internazionale non porti a una più brusca frenata degli Emergenti o all arresto Prospettive per l industria in Italia Previsioni per l industria in Italia Domanda interna, Importazioni Esportazioni Produzione Laureati (% su addetti) 1 Var. % in volume miliardi di della ripresa europea. L incertezza rimarrà fonte di volatilità e non consentirà di vedere amplificati i frutti della ripresa attraverso un consistente ciclo scorte. La continua crescita dell export (+3,%) seppure a ritmi più contenuti del 15 si accompagnerà al consolidamento della domanda interna (+1,5%). Gli attesi miglioramenti della domanda interna diffusi via via a tutti i settori clienti consentiranno di mitigare il forte dualismo che ha caratterizzato gli anni recenti tra le imprese chimiche orientate all export e quelle dipendenti dal mercato interno. I livelli di attività rimarranno però inferiori a quelli pre-crisi per le PMI attive nei settori come le costruzioni più colpiti dalla crisi e a bassa proiezione internazionale. 3,3, 5,3 -,1,8,7 19% Personale R&S (% su addetti),% Imprese esportatrici (% su imprese) 55% 1,,3,5,8 1,5 3, 1, manifatturiera 9%,% 1% Domanda interna ed export di (indici in volume, 7=1) export domanda interna Fonte: Feder Posizionamento e ruolo dell industria in Italia Nonostante gli oggettivi pesanti condizionamenti sulla competitività derivanti da problematiche di sistema come il costo dell energia, la debolezza delle infrastrutture, gli oneri burocratici e le inefficienze istituzionali, il settore affronta la ripresa in condizioni migliori di tanti altri comparti industriali: l incidenza delle sofferenze sui L industria dopo la Grande Crisi prestiti bancari pari al,% si Non in crisi strutturale Upgrading tecnologico conferma la più bassa di tutto il panorama industriale italiano; la quota di imprese con livelli di redditività superiori al 1% è superiore di 7 punti % alla media manifatturiera; l occupazione ha tenuto meglio, contenendo le perdite a circa la metà della media. Incidenza delle sofferenze bancarie (% sui prestiti, ottobre 15) Costruzioni Legno-arredo Totale industria Mezzi di trasporto Questo posizionamento deriva Metalli e altri minerali 17, dal crescente impegno nella Gomma e plastica 1,1 Alimentare 1,9 ricerca e dal processo di Meccanica 13,5 -,7% upgrading tecnologico, testimoniato da un aumento della Chimica e farmaceutica, ind. manifatturiera Fonte: Banca d Italia, Istat quota di valore aggiunto sulla produzione (+% nel periodo 7-13 a fronte del moderato calo nella manifattura) non riconducibile al calo del costo delle materie prime, unito al forte orientamento ai mercati internazionali con una quota di imprese esportatrici più che doppia rispetto alla media manifatturiera (55% contro 1%). Moda Elettrotecnica Carta 18,7 18,3,3, 8,8 7,9 5,9 Valore aggiunto su produzione, var. % ,1%
7 In effetti, la performance all export della italiana è tra le migliori nel confronto con i principali produttori chimici europei (+% dal 1 dietro solo alla Performance all export Spagna e lievemente meglio della tra le migliori nel confronto europeo Germania) ed è il frutto degli sforzi di Export chimico italiano a confronto riposizionamento delle imprese chimiche italiane a seguito della profonda (var. % in valore, 1-15) con i principali produttori europei crisi del mercato interno. 35 Spicca, in particolare, la fine e specialistica che si conferma un area di specializzazione italiana con un progresso cumulato delle esportazioni del +33% dal 7 rispetto ad una media manifatturiera del 1% e un surplus commerciale che ha raggiunto i,5 miliardi di euro nel 1 e continua ad espandersi anche nell anno in Fonte: elaborazioni su Istat ed Eurostat corso (1,9 miliardi di euro nei primi 9 mesi del 15 contro gli 1,7 del corrispondente periodo del 1). La è un settore responsabile e cosciente del suo ruolo nella società, quello di promotrice di sviluppo e benessere. Infatti, l industria rappresenta un modello di riferimento di sostenibilità in tutte e tre le sue dimensioni, economica, sociale e ambientale; offre opportunità di lavoro qualificate alle giovani generazioni (con il 19% di laureati contro una media del 9% e, tra i neoassunti, il % rispetto alla media del 18%); presenta Relazioni li avanzate, che hanno dato vita ai primi fondi settoriali per la previdenza integrativa e l assistenza sanitaria nel panorama industriale; ha drasticamente ridotto le emissioni in acqua (-5% dal 1989) e in aria (-95%) e ha già superato l obiettivo dell UE di taglio delle emissioni di gas serra entro il 3 (-% dal 199); fornisce a tutti gli utilizzatori a valle soluzioni innovative per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, comportando per ogni unità di CO emessa per la produzione un risparmio più che doppio di emissioni da parte degli utilizzatori; rappresenta un infrastruttura tecnologica perché trasferisce tecnologia e innovazione basata sulla ricerca a tutti i settori manifatturieri utilizzatori, alimentandone la competitività e la sostenibilità. Valorizzare il ruolo dell industria significa essere consapevoli della sua importanza come strumento di politica industriale a sostegno del cambiamento, della competitività e della sostenibilità di tutti i settori portanti dell economia italiana; adottare un approccio alla sostenibilità equilibrato nelle sue tre dimensioni (economica, sociale e ambientale) e fondato scientificamente; non ostacolarla, anzi sostenerla, attraverso un sistema istituzionale favorevole agli investimenti produttivi e all attività di ricerca. Spagna Italia Germania Belgio Regno Unito Olanda Francia 7
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