Consulting MISURARE IL VALORE DEI CLIENTI PER COGLIERE LE NUOVE OPPORTUNITA. Pagina 1

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Consulting MISURARE IL VALORE DEI CLIENTI PER COGLIERE LE NUOVE OPPORTUNITA. Pagina 1"

Transcript

1 Consulting MISURARE IL VALORE DEI CLIENTI PER COGLIERE LE NUOVE OPPORTUNITA Pagina 1

2 Sistemi di customer profitability analysis Un possibile strumento di alimentazione di Emiliano Galbiati L a letteratura in merito ai criteri di valutazione dei risultati generati e generabili da un cliente è sicuramente alquanto consistente; tuttavia, buona parte dei contributi scritti a tal proposito tende a focalizzare l attenzione sulle strategie di marketing da realizzare al fine di gestire al meglio la relazione. Partendo da questa premessa, il presente contributo intende proporre un approccio sistematico di valorizzazione dei costi connessi alla gestione del cliente. Tale obiettivo nasce dalla considerazione dell attuale contesto competitivo, che rende la gestione del costo e dell investimento connessi alla relazione commerciale centrale nella sostenibilità aziendale; la concentrazione che il management aziendale deve porre sulle attività in grado di generare valore risulta essere elemento fondamentale per generare un possibile punto di forza nella competizione globale. Nello specifico il sistema proposto, basandosi sulla scomposizione dell attività aziendale in processi e sottoprocessi, si pone l obiettivo di proporre un possibile format di riferimento per la costruzione di un corretto costo di gestione del cliente finale sia con riferimento al possibile governo della relazione nel breve termine, sia nel medio-lungo periodo. Tale risultato viene perseguito proponendo un percorso di analisi strutturato in due step: il primo che consente l individuazione dei processi e dei sottoprocessi presenti nell impresa venditrice e il secondo che conduce alla costruzione del valore di costo necessario alla corretta valutazione delle strategie da attuare per la gestione della relazione con il cliente. (*) DGM Consulting. Sistemi di customer profitability analysis: una premessa L attuale evoluzione del contesto competitivo evidenzia una forte accelerazione dei ritmi di mutazione degli scenari economici e delle regole sottese ad essi. Tali alterazioni del mercato mettono in discussione la rilevanza degli indicatori di performance, dei metodi di rilevazione, dei sistemi di determinazione dei costi di prodotto e rendono inefficaci le tecniche di controllo. Nella realtà economica esistente, un unico elemento rimane invariato e costante: il cambiamento. La complessità delle relazioni competitive, la dinamica tecnologica, la trasformazione della domanda sono all origine dei processi di continua affermazione, distruzione e rigenerazione del vantaggio competitivo. Tali processi richiedono di affrontare la situazione e le criticità concernenti la gestione dell azienda attraverso una lettura integrata dei fenomeni che la caratterizzano. In altri termini, si fa riferimento al processo di analisi che coniuga le dimensioni interne all azienda (processi, competenze e costi) con quelle esterne (clienti e concorrenti). Una lettura integrata delle variabili indicate è necessaria sia a livello corporate, finalizzata alla definizione e alla scelta delle aree di business in cui operare, sia a livello operativo per la gestione delle singole aree individuate. Nello specifico, per il governo di ogni singolo business l integrazione delle dimensioni interne e di mercato è necessaria per il corretto bilanciamento tra l obiettivo di soddisfazione del cliente e quello di affermazione della superiorità competitiva versus l equilibrio reddituale e le capacità aziendali. L esigenza di integrazione tra le variabili di cliente e di efficienza è presente a livello teorico e anche nelle prassi manageriali; tuttavia, storicamente si è sviluppato un processo di gestione diametralmente opposto. Mentre, infatti, gli studi di marketing si sono focalizzati nell approfondimento delle politiche di conquista/gestione del cliente e nella definizione di strumenti atti al superamento dei concorrenti, le pratiche di controllo di gestione hanno concentrato l attenzione nell approfondimento delle logiche sottostanti la determinazione dei costi, tralasciando la relazione esistente tra costo e performance di mercato dell impresa Sistemi&Impresa N.4 - aprile 2009

3 Tale comportamento è riconducibile alle criticità connesse alla dualità tra fonti del vantaggio competitivo e leadership di costo, all abituale organizzazione aziendale basata su una struttura funzionale e, infine, al diverso linguaggio utilizzato nelle funzioni di marketing e di controllo di gestione. Nel contesto economico attuale, le imprese si trovano costrette a dover combinare strategie di differenziazione (ricerca di una maggior qualità dei prodotti e personalizzazione dell offerta) con l abbattimento dei costi, finalizzato al contenimento dei prezzi di vendita e alla generazione di marginalità. I fattori all origine di questo cambiamento sono riconducibili principalmente alla complessità competitiva. 1 In particolare si fa riferimento all intensificarsi della concorrenza trasversale, che si associa alla concorrenza settoriale e a quella intersettoriale, 2 alla globalizzazione e alla velocità di accadimento dei cambiamenti; 3 all evoluzione tecnologica che ha comportato lo sviluppo dei processi di mass-customization 4 (passaggio dalla produzione di massa alla produzione flessibile); alle dinamiche evolutive della domanda: nello specifico, l aumento della disponibilità di informazioni e la diffusione di esperienze di consumo determinano un accrescimento di conoscenza che si traduce, per molti prodotti, nella ricerca di offerte specifiche, che rende difficile stabilire una relazione biunivoca tra prodotto e bisogno. 5 Lo sforzo di ricercare un integrazione tra l ottica di analisi orientata al mercato e quella orientata al miglioramento dell efficienza richiede, in primo luogo, di definire un riferimento comune tra le due discipline. Tale riferimento può essere individuato nel concetto di valore per il cliente, determinato come rapporto tra valore d uso del prodotto e costi di acquisizione del valore d uso, che risulta essere l elemento centrale nella ricerca delle connessioni tra soddisfazione del cliente, competitività e redditività aziendale. 6 Infatti, se dal punto di vista del mercato l elemento prioritario risulta essere il perseguimento della massimizzazione del valore percepito al fine di acquisire la preferenza dei clienti, 7 anche nell ottica del controllo di gestione proprio l attenzione al valore può fornire le logiche per il corretto dimensionamento delle risorse aziendali e quindi per il governo dei costi. Questo contributo ha l obiettivo di fornire una metodologia attraverso la quale sviluppare un sistema di analisi della profittabilità di cliente (quantificazione del valore generato nel processo di acquisto/vendita) consentendo in questo modo di integrare la visione più correlata al mercato di riferimento con le logiche di assegnazione dei costi connessi alla gestione del cliente e alla ricerca di un continuo miglioramento dell efficienza ad essa correlata. Misurare il valore di un cliente: una visione di insieme Spesso, i sistemi di misurazione del valore generato da un impresa non utilizzano come criterio di aggregazione dei risultati il cliente (o aggregati omogenei di clienti). Tali sistemi sembrano non riconoscere che i ricavi attuali e attesi generati da un impresa (o brand) dipendano dal comportamento attuale e futuro dei suoi acquirenti. La solidità e la qualità della relazione tra i clienti finali e l impresa venditrice sono espressione del legame esistente tra quell impresa (o brand) e il cliente stesso; in altri termini, il valore è implicito più nel cliente che nel prodotto. Il valore di un impresa può infatti svilupparsi o decrescere in funzione dei cambiamenti che possono verificarsi nel comportamento degli acquirenti e nel rapporto relazionale e fiduciario che li lega. 8 A titolo esemplificativo si pensi ai cambiamenti che l attuale contesto competitivo genera sui fatturati di un impresa: la contrazione dei ricavi è connessa al cambiamento del comportamento del consumatore che in un momento di recessione presta particolare attenzione alle dinamiche di spesa. Infatti, il prezzo che il mercato è disposto a riconoscere all impresa è il premio per il riconoscimento di un differenziale rispetto a quanto proposto dalla concorrenza. Tale riconoscimento è influenzato dalla politiche di marketing che le imprese attuano sul mercato di riferimento; quindi il mantenimento del gap è ascrivibile anche alla capacità dell impresa di instaurare un rapporto di elevata qualità. La capacità di generare un rapporto di fiducia con la propria clientela non solo aumenta le probabilità di acquisto ma, secondo alcuni studi di settore, allunga il ciclo di vita della relazione stessa e incrementa la persuasività delle strategie di marketing attuate (passaparola). 1 Busacca B., Le risorse di fiducia dell impresa, Torino, Utet, La concorrenza intersettoriale evidenzia rapporti di competizione tra imprese non direttamente concorrenti, ma atte a ricercare la soddisfazione dei clienti con riferimento a necessità simili. 3 Valdani E., Il quadrifoglio del marketing per il valore, Economia & management n. 2, aprile Sul tema si vedano Cozzi G., Di bernardo B., Rullani E., Marketing e tecnologie dell informazione: dall economia di massa all economia della varietà, in Scritti in onore di L. Guatri, Milano, Bocconi Comunicazione, 1988; Valdani E., Dosi F., La personalizzazione di massa nelle imprese italiane. Un indagine esplorativa, Economia & management n. 3, maggio Podestà S., Prodotto, consumatore e politica di mercato, Milano, Etas Libri. 6 Carù A., Cugini A.,Valore per il cliente e controllo dei costi: una sfida possibile, Milano, Egea. 7 AA.VV., Putting the service-profit chain to work, Harvard business review. 8 Valdani E., Cliente & service management, Milano, Egea, Sistemi&Impresa N.4 - aprile

4 Misurare il valore di un cliente: il ciclo di vita Il processo di vendita può caratterizzarsi per un orientamento al lungo periodo e al riconoscimento dei benefici che una relazione di lungo termine può generare in qualità di flussi di ricavo e di profitti generati/generabili. In tal senso, il rapporto commerciale si qualifica come orientato alla gestione della relazione con il cliente. Alternativamente, l ottica di riferimento può essere quella di breve termine e di massimizzazione dei ricavi/profitti generati dalla singola attività di vendita. Si parla in questo caso di orientamento alla gestione della transazione. Tale duplice processo evidenzia che la qualità della relazione tra l impresa e la sua clientela è una fonte di vantaggio competitivo, che consente di prevedere il comportamento dell acquirente in termini di processo di rinnovo degli acquisti. In altri termini si fa riferimento al fatto che la relazione temporale con la clientela si sviluppa su un processo continuo, attraverso quattro specifiche fasi di sviluppo: 9 Prospecting: questa fase ha l obiettivo di identificare i clienti riconducibili al target individuato nel processo di definizione delle strategie di customer marketing dell impresa. Questa fase raccoglie tutte le attività di identificazione, ricerca e targeting rispetto agli obiettivi strategici prefissati. Tali clienti liberamente, o motivati dalle attività di comunicazione e pubblicità dell impresa, rispondono alle sollecitazioni dirette o indirette alle quali si espongono, sino a permetterne l identificazione da parte delle funzione commerciale dell impresa venditrice; Acquisizione: in questa fase il cliente, stimolato dall attività di marketing dell impresa, modifica il proprio coinvolgimento nell attività di acquisto, passando dalla posizione passiva a quella attiva. Infatti, procede nella ricerca di informazioni connessa all impresa/prodotto servito, al fine di valutare le diverse alternative presenti sul mercato di riferimento. In questa particolare situazione le attività svolte sono riconducibili ai processi di motivazione e coinvolgimento della clientela che conducono il compratore a esprimere la propria preferenza; Sviluppo: in questa fase, la relazione diventa più intensa e il compratore esprime sempre maggior fiducia nei confronti dell impresa. Questo processo di stima porta il cliente a riconoscere un adeguata soddisfazione delle aspettative e conseguentemente diventa sempre più disponibile ad acquisire prodotti/servizi offerti (cross selling) o a migrare verso offerte caratterizzate da un livello crescente di valore e di costo (up selling); Consolidamento: la quarta fase del processo del ciclo di vita si manifesta quando il cliente riconosce il vantaggio della relazione costruita con l impresa di riferimento. In questo step, l impresa attiva il processo di fidelizzazione della clientela, che le consente di costruire un rapporto duraturo nel medio-lungo periodo; Vulnerabilità e abbandono: a seguito del consolidamento del rapporto commerciale il ciclo di vita della relazione evolve nella fase di vulnerabilità. In tale circostanza, il cliente riduce la frequenza dei suoi acquisti e manifesta un principio di insoddisfazione, che lo conduce a prestare maggior attenzione alle attività di comunicazione delle imprese concorrenti. Nel caso in cui il marketing attivato dai competitor riesca ad attirare la preferenza del soggetto acquirente, la fase di vulnerabilità sfocia nell abbandono; Win back: l attività di gestione della relazione con il cliente non si conclude con il processo di abbandono, ma bensì, con il tentativo da parte dell impresa di recuperare i clienti persi. Infatti, la funzione commerciale, a seguito del distacco di un cliente, attiva il processo di ri-fidelizzazione di quei clienti che mostrano maggior possibilità e propensione all essere riconquistati. Figura 1 Il modello del ciclo di vita del cliente: una visione d insieme. 9 Cfr Valdani E., Op. Cit Sistemi&Impresa N.4 - aprile 2009

5 Figura 2 Il Life time value di un cliente. Lungo tutto il ciclo di vita descritto è necessario che l impresa monitori costantemente la capacità del cliente di generare valore. A tale fine esistono dei sistemi di customer profitability che consentono al management di valutare il rapporto esistente tra investimento effettuato e ritorno ottenuto. Misurare il valore di un cliente: i sistemi I sistemi di valutazione del valore generato da un cliente e le regole di alimentazione sono argomenti ampiamente trattati in letteratura. Inizialmente, i sistemi utilizzati si concentravano esclusivamente sul fatturato generato dall impresa acquirente. A titolo esemplificativo, si pensi al concetto di Life time value o Life time sales, che evidenzia il fatturato cumulato degli acquisti sostenuti da un cliente lungo tutto il ciclo di vita della sua relazione con l impresa. Tuttavia, pur essendo efficaci nel generare un senso di responsabilità verso il cliente, tali sistemi risultano essere riduttivi nel fornire le informazioni necessarie al management per sostenere le decisioni di investimento finalizzate alla costruzione-gestione della relazione commerciale. Con il concetto di Customer Life Value si introduce in letteratura la valutazione dei profitti cumulati, attuali e futuri, generati lungo tutto il ciclo di vita della relazione con l impresa. Tale modello consente di verificare l effettivo potenziale di redditività espresso da un cliente e, quindi, di guidare il processo di definizione delle politiche di investimento e di assegnazione delle risorse per lo sviluppo-mantenimento del rapporto. In letteratura, il terzo step evolutivo delle teorie connesse alla relazione con la clientela è il tentativo di fornire un sistema adeguato per il sostenimento delle decisioni di investimento relative al cliente. Il Customer Life Value introduce la prospettiva di analisi del compratore avendo a riferimento il vero contributo di redditività generata o distrutta nel corso del processo di acquisto. Nello specifico, il sistema Customer Life Value considera come redditività la differenza tra ricavi generati dal cliente (al tempo t) e i costi sostenuti per acquisirlo, svilupparlo e fidelizzarlo (al tempo t). Si precisa, tuttavia, che molte imprese considerano il concetto di redditività come il differenziale tra margine generato dal cliente considerato e il costo del capitale investito nella relazione. Le teorie riportate dalla letteratura classica generalizzano, considerando positivamente tutti i ricavi indotti dalla clientela e negativamente tutti i costi necessari per poter soddisfare i bisogni che vengono espressi dal compratore. Le prassi manageriali, al contrario, si concentrano sulla possibilità di classificare i clienti serviti in funzione della relazione costo-beneficio, rapportano i ricavi garantiti (attuali e futuri) alle risorse impegnate per identificare, sviluppare e consolidare la relazione commerciale. Sistemi&Impresa N.4 - aprile

6 Tale concetto consente di classificare la clientela servita nella matrice 10 di seguito riportata: La costruzione di un adeguata struttura aziendale deve avvalersi del concetto di catena del valore, che consente di costruire Figura 3 La matrice dei ricavi e dei costi cliente. Quanto affermato finora è sostenibile solo nel caso in cui l impresa venditrice disponga di un sistema contabile che permetta di generare un conto economico per cliente. Al fine di consentire la costruzione di un conto economico che tracci tutte le informazioni rilevanti per la gestione di un cliente, è necessario che il sistema contabile sia supportato da principi contabili che consentano di identificare e imputare alla clientela i costi di loro diretta pertinenza (si fa riferimento a sistemi di costing come activity based costing o process cost). Misurare il valore di un cliente: una possibile chiave di lettura Nella descrizione del ciclo di vita della relazione con il cliente (paragrafo 3) sono state individuate sei fasi evolutive: prospecting, acquisizione, sviluppo, consolidamento, vulnerabilità e abbandono, win back. In ogni singolo step è necessario che l azienda venditrice adotti un appropriato sistema di gestione della relazione, sia in termini di front office (struttura venditrice), sia in termini di struttura di back office (produzione, amministrazione, logistica). un sistema di misurazione dei costi, in grado di supportare le decisioni aziendali, basato sull individuazione di processi. In altre parole, il modello di catena del valore 11 descrive la struttura di un organizzazione come un insieme limitato di processi. Nello specifico, i processi individuati da Porter e tipicamente presenti in una realtà aziendale sono un insieme di attività interrelate, svolte all interno dell azienda, che creano valore trasformando delle risorse (input del processo) in un prodotto/ servizio (output del processo) destinato a un soggetto interno o esterno all azienda. Il processo è teso al raggiungimento di un obiettivo aziendale, determinato in sede di pianificazione, se questa è presente. Le attività connesse alla clientela sono diverse in ciascuna fase del ciclo di vita della relazione; a titolo esemplificativo si pensi alle attività di comunicazione pubblicitaria, direct marketing, visite del personale di vendita, materiale illustrativo, che vengono tipicamente utilizzate nella fase di prospecting e acquisizione; customer marketing, ricerca e sviluppo prodotto, progettazione, assistenza post vendita, che abitualmente si associano alle fasi di sviluppo e consolidamento. Le attività presenti in ciascun processo sono l unità 10 Cfr Valdani E., Op. Cit. 11 Porter M. E., Competitive Advantage: Creating and Sustaining Superior Performance, New York, Sistemi&Impresa N.4 - aprile 2009

7 Figura 4 Il modello della catena del valore. elementare che è possibile utilizzare per la costruzione di un sistema di conto economico per cliente. La valorizzazione dei costi connessi a ciascuna attività e l individuazione di un cost driver permettono di valorizzare gli sforzi attivati dalla struttura aziendale in ciascuna fase del ciclo di vita della relazione con il cliente e conseguentemente di fornire le informazioni al management aziendale per governare al meglio il processo decisionale connesso alla gestione del parco clienti. Misurare il valore di un cliente: la variabile costo Alla luce di quanto esposto nei paragrafi precedenti, è fondamentale quindi individuare le determinanti del valore per il cliente: quali le fonti che generano i costi per cui il cliente è disposto a pagare? Per rispondere a questo interrogativo, diventa essenziale comprendere quali siano le esigenze dei clienti e identificare i processi da svolgere per soddisfarle. Non è sempre facile individuare i processi presenti nell attività aziendale: una possibile soluzione a tale criticità si trova nella teoria Idef0, che analizza i processi aziendali individuando input, output, vincoli e risorse utilizzate. Secondo questa logica, l individuazione e la classificazione dei processi è definita dal valore aggiunto che le attività svolte generano nel processo di trasformazione. I vantaggi delle teoria Idef0 derivano soprattutto dall adozione di un linguaggio standard che garantisce la possibilità di analizzare con successo processi anche molto complessi, assicurando l omogeneità dei risultati e permettendo il coordinamento di gruppi di lavoro che debbano operare su sottoprocessi differenti. Il modello permette di focalizzare l attenzione sul processo evidenziandone i confini, le relazioni e le interfacce con il mondo esterno, le attività che lo compongono e come esse siano, debbano o possano essere tra loro collegate e interagenti allo scopo di ottenere come risultati i servizi attesi dal business. L applicazione della teoria Idef0 ai processi connessi alla gestione della relazione con il cliente permette di distinguere quali attività hanno capacità di generare valore rispetto a quelle che non sono riconosciute a valore aggiunto. Si pensi, a titolo esemplificativo, al processo di personalizzazione di un prodotto che un azienda meccanica deve attivare nelle fase di consolidamento del rapporto con il cliente finale. Tale processo può essere identificato, tramite la teoria Idef0, come caratterizzato dall input della richiesta del cliente e concludersi con il collaudo positivo del prodotto/servizio. Le attività che sottostanno al processo individuato sono molteplici e riconducibili alla relazione con il cliente, all analisi di fattibilità tecnica, all elaborazione dell offerta, alla progettazione specifica, alla realizzazione e al collaudo dell output realizzato. Tutte le attività descritte sono funzionali alla realizzazione di quanto richiesto, ma non tutte sono per il cliente stesso significative per il valore aggiunto percepito; ne sono un esempio la fase di elaborazione dell offerta e di progettazione, che non generano un vantaggio tecnico/economico. L identificazione dei processi secondo le logiche descritte sono il primo step per la valorizzazione dei costi sostenuti nelle diverse attività connesse alla gestione della relazione con il cliente. La seconda fase dell iter di costruzione del valore economico può essere affrontata attraverso la costruzione di una Sistemi&Impresa N.4 - aprile

8 Figura 5 Il modello IDEF0. scheda di processo. Tale documento raccoglie tutte le informazioni connesse ai processi individuati mediante la metodologia descritta in precedenza. Nello specifico, una scheda di processo deve contenere, oltre agli elementi descrittivi (nome processo, input, output e risorse dedicate), la valorizzazione dei centri di costo coinvolti e delle fasi/sottoprocessi che fanno riferimento al processo considerato. Al fine di consentire la valorizzazione di quanto indicato, è necessario che in azienda venga implementato: Un sistema di contabilità analitica, attraverso cui rilevare i costi dei centri di costo esistenti nella realtà aziendale, migrando così da una mera lettura delle informazioni economiche aziendali per natura (Contabilità Generale) a una lettura per destinazione (Contabilità Analitica); 12 Un sistema di rilevazione dei tempi di attività, attraverso cui i soggetti coinvolti nei diversi processi indichino i tempi impiegati nelle diverse attività, permettendo in questo modo di suddividere un intero processo di elaborazione in sottofasi dettagliate. Questi due sistemi consentono di ottenere le informazioni utili per il procedimento di costificazione dei processi rilevati. Nello specifico, la procedura di valorizzazione dei processi può avvenire attraverso (a) l individuazione del link esistente tra ogni singola attività presente nel sistema di rilevazione delle tempistiche e i processi identificati, (b) la suddivisione in fasi del processo considerato e il conseguente collegamento alle attività connesse al processo, (c) la moltiplicazione del costo orario di centro di costo per i tempi rilevati su ogni singola attività realizzata nei singoli centri presenti nel sistema di contabilità analitica, (d) l individuazione di un activity driver rispetto al quale analizzare il cambiamento dei valori registrati per ogni singola attività. Fase A Le attività collegate ai singoli centri di costo presenti nel sistema di contabilità analitica devono essere collegate ai processi individuati in azienda. Tale collegamento può essere attivato individuando il punto di intersezione tra l output finale del processo e la singola attività considerata. In altri termini, in questa fase è necessario rispondere alla domanda cosa fare per ottenere il risultato finale del processo?. Fase B A seguito del collegamento tra attività e processo è possibile raggruppare le singole attività individuate in sottoinsieme di processo. La costruzione di fasi e sottoprocessi consente al management aziendale di iniziare a intercettare quelle prassi aziendali che non risultano ripagate in quanto non generatrici di valore. Fase C Quanto costruito nelle due fasi precedenti consente di generare la vera valorizzazione del processo considerato. Tale iter di elaborazione può avvenire moltiplicando il costo orario dei centri costo 13 coinvolti (dato fornito dal sistema di contabilità analitica 14 calcolato come rapporto tra costo di centro e ore di periodo) per le ore di lavoro spese su ogni singola attività Si veda Meloni G., Galbiati E., Dalla progettazione al funzionamento dei sistemi di contabilità direzionale: verso una verifica sistematica delle condizioni di fattibilità I, n. 6, Controllo di Gestione, Ipsoa, Si fa riferimento al costo di centro comprensivo delle quote di allocazione dei centri indiretti. 14 Necessità che il sistema di contabilità analitica garantisca la quadratura, in termini di costi, con quanto rilevato dalla contabilità generale. 15 Il sistema informativo deve garantire il confronto e la quadratura tra le ore utilizzate per il calcolo del costo orari di centro con la sommatoria delle ore estraete dal sistema di rilevazione tempi Sistemi&Impresa N.4 - aprile 2009

9 Fase D Il link tra attività e processo garantisce al management aziendale di individuare quali sono le azioni che non generano valore aggiunto ma, tuttavia, non garantiscono ancora la governabilità del costo associato. A tal fine è necessario individuare un activity driver attraverso cui imputare tale costo al cliente finale e conseguentemente poter ridurre quelle attività non ripagate dal cliente. In altri termini, in questa fase è necessario rispondere al quesito quale elemento rende variabile il costo dell attività realizzata?. L individuazione di un activity driver permette di costruire una seconda sezione della scheda di processo. La sezione b della scheda consente di governare al meglio le attività individuate, concentrando l attenzione non tanto sul processo di cost saving generalizzato ma, come detto in precedenza, individuando le attività che permettono di contenere i costi aziendali senza inficiare quanto percepito dal soggetto compratore. Attraverso l utilizzo dei costi calcolati e degli activity driver individuati è possibile costruire, per ogni singola fase del processo, una tabella di monitoraggio dei costi e delle dinamiche ad essi connesse. Nello specifico si fa riferimento alla strutturazione di una matrice che riporti le informazioni delle risorse utilizzate (centri di costo coinvolti), la struttura del costo calcolato 16 e il costo unitario per activity driver. Tali informazioni forniscono al management aziendale la possibilità di governare i costi attraverso l analisi di quanto consuntivato nei periodi pregressi e di simulare eventuali risultati futuri ipotizzando possibili azioni di intervento finalizzate alla riduzione/riorganizzazione del processo considerato. Misurare il valore di un cliente: alcuni cenni conclusivi La valutazione del potenziale economico generato o generabile da un cliente risulta essere un prassi manageriale che deve includere tre diverse prospettive: Valore attuale: esprime il valore di un cliente sulla base del profitto garantito dai sui acquisti nel periodo oggetto di analisi; Valore atteso: esprime il valore cumulato del cliente, avendo a riferimento tutto il ciclo di vita della relazione con l impresa venditrice. Tale valorizzazione si base sull ipotesi di ripetitività degli acquisti secondo il suo attuale comportamento rilevato; Valore potenziale atteso: esprime il valore che il cliente potrebbe garantire nel caso di evoluzione dei comportamenti di acquisto lungo le fasi future del ciclo di vita della relazione. Come prospettato nel contributo, al fine di consentire un percorso di approfondimento della capacità di generare reddito in tutte e tre le fasi individuate, è necessario introdurre in azienda la prospettiva di processo. Tale concetto consente di quantificare i costi generati nella gestione della relazione con il compratore finale, attraverso la valutazione delle singole risorse occupate per ciascuna attività realizzata (scheda di processo) e fornisce le basi per la costruzione del conto economico di cliente, tramite l attribuzione dei costi sulla base degli activity driver individuati. L identificazione dei costi connessi alla relazione e la costruzione delle schede di processo sono l inizio del percorso di approfondimento della capacità di un cliente di generare redditività; infatti, elementi fondamentali nella costruzione di un sistema di customer profitability analysis sono da un lato l individuazione del legame tra singoli processi e le fasi del ciclo di vita della relazione e, dall altro, l identificazione dell oggetto ultimo di calcolo della profittabilità: singolo cliente o aggregati omogenei di clienti. Questi due step rappresentano la vera sfida nella costruzione di un sistema di profittabilità di cliente in ottica evoluta. Bibliografia AA.VV., Putting the service-profit chain to work, Harvard business review. Bean G., Contabilità per la produzione snella, Giappichelli, Busacca B., Le risorse di fiducia dell impresa, Torino, Utet, Carù A., Cugini A., Valore per il cliente e controllo dei costi: una sfida possibile, Milano, Egea. Cozzi G., Di bernardo B., Rullani E., Marketing e tecnologie dell informazione: dall economia di massa all economia della varietà, in Scritti in onoro di L. Guatri, Milano, Bocconi Comunicazione, Meloni G., Galbiati E., Dalla progettazione al funzionamento dei sistemi di contabilità direzionale: verso una verifica sistematica delle condizioni di fattibilità, n. 6 Controllo di Gestione, Ipsoa, Podestà S., Prodotto, consumatore e politica di mercato, Milano, Etas Libri. Porter M. E., Competitive Advantage: Creating and Sustaining Superior Performance, New York, Valdani E., Il quadrifoglio del marketing per il valore, Economia & management n. 2, aprile Valdani E., Dosi F., La personalizzazione di massa nelle imprese italiane. Un indagine esplorativa, Economia & management n. 3, maggio Valdani E., Cliente & service management, Milano, Egea, In questa fase è possibile ipotizzare che il costo di ogni singola attività, costruito con il costo orario dei diversi centri di costo, rispecchi la struttura di costo degli stessi costo variabile versus costi fissi. Sistemi&Impresa N.4 - aprile

10 CHI SIAMO: DGM Consulting nasce nel 2003 per volontà dei due soci fondatori, Andrea Dossi e Gianluca Consulting Meloni, con l'obiettivo di costruire un luogo in cui convogliare e sviluppare il bagaglio di conoscenze professionali, di ricerca e didattiche maturate nel corso degli anni nell'area del Planning, Control & Performance Evaluation. Nel tempo DGM è cresciuta ampliando progressivamente le competenze chiave attraverso una continua e sistematica attività di ricerca. Grazie a questo impegno, DGM ha avviato e concluso un numero crescente di progetti che ne testimoniano la sua evoluzione anche in termini di servizi offerti e di settori presidiati. Oggi DGM, pur volendo rimanere una realtà capace di garantire un servizio customizzato e rispettoso delle esigenze dei propri clienti, si propone come community professionale nel campo della Consulenza Direzionale a tutto tondo. RESPONSABILE AREA Mercati Roberto Nicolò Viganò roberto.vigano@dgmco.it Tel: DGM Consulting Via Ripamonti, Milano Tel info@dgmco.it Pagina 1 Copyright DGM Consulting. Tutti i diritti riservati. E' proibita la riproduzione, anche parziale, in ogni forma o mezzo, senza l esplicita concessione scritta da parte degli autori.

IL CALCOLO DEL COSTO DI PRODOTTO: IL CASO BENSON IL CALCOLO DEL COSTO DI PRODOTTO IL CASO BENSON. Pagina 1

IL CALCOLO DEL COSTO DI PRODOTTO: IL CASO BENSON IL CALCOLO DEL COSTO DI PRODOTTO IL CASO BENSON. Pagina 1 IL CALCOLO DEL COSTO DI PRODOTTO IL CASO BENSON Pagina 1 BUSINESS CHALLENGE LA SOCIETÀ DI RIFERIMENTO È UNA DELLE PRINCIPALI IMPRESE INDUSTRIALE NEL SETTORE DEL PACKAGING. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti

Il catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni

Dettagli

DGM CONSULTING UNA COMMUNITY PROFESSIONALE NEL CAMPO DELLA CONSULENZA DIREZIONALE MILANO, ANNO 2014. www.dgmco.it

DGM CONSULTING UNA COMMUNITY PROFESSIONALE NEL CAMPO DELLA CONSULENZA DIREZIONALE MILANO, ANNO 2014. www.dgmco.it DGM CONSULTING UNA COMMUNITY PROFESSIONALE NEL CAMPO DELLA CONSULENZA DIREZIONALE MILANO, ANNO 2014 www.dgmco.it CHI SIAMO DGM CONSULTING NASCE NEL 2003 PER VOLONTÀ DEI DUE SOCI FONDATORI, ANDREA DOSSI

Dettagli

Appendice 2 Piano di business preliminare

Appendice 2 Piano di business preliminare Appendice 2 Piano di business preliminare Sistema di valutazione di business idea e/o start-up innovative Piano di business preliminare DOCUMENTO DA RIEMPIRE A CURA DEL PROPONENTE Indice 1 Analisi tecnica

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Economia e gestione delle imprese - 06

Economia e gestione delle imprese - 06 Economia e gestione delle imprese - 06 Descrivere i concetti base del processo di gestione commerciale Delineare le principali relazioni con le altre gestioni Definire le attività principali del processo

Dettagli

Lo studio professionale quale microimpresa?

Lo studio professionale quale microimpresa? S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO 11 MEETING NAZIONALE EVOLUZIONE DEI SERVIZI PROFESSIONALI DELLA CONSULENZA ORGANIZZARE L IMPRESA STUDIO Lo studio professionale quale microimpresa? Giulio

Dettagli

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento

Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Lezione n. 5 Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Prof.ssa Clara Bassano Corso di Principi di Marketing A.A. 2006-2007 Verso la strategia aziendale Mission + Vision = Orientamento

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006

Marketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 Marketing relazionale Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 1. Gli obiettivi Gli obiettivi della presentazione sono volti a definire: 1. I presupposti del marketing relazionale 2. Le caratteristiche principali

Dettagli

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE

EFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad

Dettagli

Obiettivo della ricerca

Obiettivo della ricerca Obiettivo della ricerca ispondere al quesito: Cosa implica dal punto di vista gestionale ed organizzativo il passaggio dall ABC all ABM? Approccio Analisi di un caso: L evoluzione del modello ABC in DHL

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione

La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione Dott.ssa Teresa Caltabiano Area della Ricerca Catania, 15 luglio 2011 Agenda Il contesto di riferimento Le organizzazioni I processi Il

Dettagli

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni

GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3

Dettagli

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING

ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING ANTONELLA LAVAGNINO COMUNICAZIONE & MARKETING CREARE OPPORTUNITÀ PER COMPETERE Oggi le imprese di qualsiasi settore e dimensione devono saper affrontare, singolarmente o in rete, sfide impegnative sia

Dettagli

Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business

Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business Gianluca Meloni, Davide Brembati In collaborazione con 1 1 Le premesse del Progetto di ricerca Nella presente congiuntura

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

Segmentazione del mercato e scelta del target

Segmentazione del mercato e scelta del target Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELAZIONALI DEL PERSONALE INTERNO A CONTATTO CON IL CLIENTE La qualità del servizio passa attraverso la qualità delle persone 1. Lo scenario In presenza di una concorrenza

Dettagli

Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica

Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica ALLEGATO D.1 BANDO PUBBLICO APERTO RIVOLTO AD IMPRESE OPERANTI NEI SETTORI DELLE TECNOLOGIE

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE

IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE IDENTIFICAZIONE DEI BISOGNI DEL CLIENTE 51 Dichiarazione d intenti (mission statement) La dichiarazione d intenti ha il compito di stabilire degli obiettivi dal punto di vista del mercato, e in parte dal

Dettagli

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE

CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI UDINE FACOLTÁ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia Aziendale Esame di Laurea CRM: IL FUTURO DEL MARKETING ATTRAVERSO LA CONOSCENZA DEL CLIENTE Tutore: Prof. Maria Chiarvesio

Dettagli

Concetto e sistema di Marketing

Concetto e sistema di Marketing Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09

Dettagli

SERVIZI DI GESTIONE PATRIMONIALE

SERVIZI DI GESTIONE PATRIMONIALE SERVIZI DI GESTIONE PATRIMONIALE Annuncio Pubblicitario CONOSCERE I NOSTRI CLIENTI I bisogni, le aspettative ed il modo di interpretare gli investimenti sono differenti per ogni Cliente. Siamo certi che

Dettagli

MODELLO DI BUSINESS PLAN

MODELLO DI BUSINESS PLAN MODELLO DI BUSINESS PLAN Predisporre una copertina con i riferimenti dei proponenti ed il nome del progetto. Note per la compilazione: Utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile, possibilmente non

Dettagli

Strategie e Controllo

Strategie e Controllo Strategie e Controllo Consulenza di Direzione e Organizzazione Aziendale La nostra specializzazione: Un esperienza che risale al 1985 Un metodo perfezionato sulle caratteristiche delle piccole e medie

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

IL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva

IL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi Illustrare con esattezza la vostra vision e gli obiettivi dell iniziativa, può sembrare ovvio.in realtà molti

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

32 EDIZIONE 2014-2015

32 EDIZIONE 2014-2015 32 EDIZIONE 2014-2015 Il prossimo ottobre prenderà il via la diciannovesima edizione del master per capi negozio supermercati. Oramai un classico dell offerta formativa di Scuola Coop Hanno già partecipato

Dettagli

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ

INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Information summary: Il marketing

Information summary: Il marketing Information summary: Il marketing - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma

Dettagli

La gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo.

La gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo. La gestione dei rapporti con i fornitori è un tema cruciale per le grandi Aziende nello scenario attuale del mercato e delle sue logiche di sviluppo. Il perfezionamento delle relazioni operative tra grandi

Dettagli

PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE

PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE PIANIFICAZIONE ED ORGANIZZAZIONE un team di professionisti al servizio della tua banca La definizione degli obiettivi strategici e di sviluppo è da sempre un esigenza connaturata nella realtà di Cassa

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA

LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA LA GESTIONE DELL ATTIVITÀ FIERISTICA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO FIERE A MEDIDA A CURA DELLA CCI - BARCELLONA L evento fieristico si presenta come momento imprescindibile in modo particolare per le piccole

Dettagli

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi.

Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. 5. Processi Evidenziare le modalità con le quali l azienda agrituristica produce valore per i clienti attraverso la gestione dei propri processi. Il criterio vuole approfondire come l azienda agrituristica

Dettagli

Dalla qualità alla fidelizzazione: soddisfazione clienti e dipendenti

Dalla qualità alla fidelizzazione: soddisfazione clienti e dipendenti Le norme UNI 11097:2003 e 11098:2003 Dalla qualità alla fidelizzazione: soddisfazione clienti e dipendenti Giuseppe Cao APCO Associazione Consulenti di Direzione Le Norme alla base della fidelizzazione

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

MODELLO DI BUSINESS PLAN

MODELLO DI BUSINESS PLAN Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica Centro servizi di Ateneo per la valorizzazione dei risultati della ricerca e la gestione

Dettagli

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi

Dettagli

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...

Dettagli

IL CASO DELL AZIENDA. Perché SAP. www.softwarebusiness.it

IL CASO DELL AZIENDA. Perché SAP. www.softwarebusiness.it LA SOLUZIONE SAP FOR PROFESSIONAL SERVICES IL CASO DELL AZIENDA Perché SAP Grazie a SAP siamo riusciti a pianificare meglio e ad ottenere tempestive informazioni su tempi e costi delle nostre commesse.

Dettagli

Come sviluppare un marketing plan

Come sviluppare un marketing plan Come sviluppare un marketing plan Fasi del marketing plan 1. analisi della situazione; 2. definizione degli obiettivi; 3. individuazione del target; 4. sviluppo strategia di posizionamento 5. definizione

Dettagli

Cap.1 - L impresa come sistema

Cap.1 - L impresa come sistema Cap.1 - L impresa come sistema Indice: L impresa come sistema dinamico L impresa come sistema complesso e gerarchico La progettazione del sistema impresa Modelli organizzativi per la gestione Proprietà

Dettagli

Guida al colloquio d esame

Guida al colloquio d esame Guida al colloquio d esame Allegato A3 Requisiti e disposizioni per le candidate e i candidati così come indicatori e criteri per la valutazione dell esame orale: colloquio d esame (guida al colloquio

Dettagli

Scende in campo l esperienza

Scende in campo l esperienza Scende in campo l esperienza I percorsi Coach a 4 mani Sales nascono dall esperienza dei consulenti Opes nel supportare lo sviluppo delle competenze trasversali con la collaborazione di professionisti

Dettagli

Cos è la UNI EN ISO 9001?

Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? Cos è la UNI EN ISO 9001? è una norma che definisce i requisiti per un sistema di gestione per la qualità. Aiuta le organizzazioni ad essere più efficaci ed efficienti, assicurando

Dettagli

leaders in engineering excellence

leaders in engineering excellence leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Controllo di gestione budget settoriali budget economico

Controllo di gestione budget settoriali budget economico Controllo di gestione budget settoriali budget economico TEMA Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l impresa realizza

Dettagli

PROGETTO AUTONOMIA INDIRIZZO

PROGETTO AUTONOMIA INDIRIZZO PROGETTO AUTONOMIA INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO PIANO DI LAVORO PIANIFICAZIONE, FINANZA E CONTROLLO 5 AL PROF.SSA MARILINA SABA a.s 2010/2011 Moduli UNITA ORARIE 1. Il controllo della gestione

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

Foto indicativa del contenuto del modulo. Materiale Didattico Organizzazione Aziendale

Foto indicativa del contenuto del modulo. Materiale Didattico Organizzazione Aziendale Foto indicativa del contenuto del modulo Materiale Didattico Organizzazione Aziendale 3 Strategia d impresa (Introduzione al problema strategico) 4 Premessa Tema caratterizzato da ampispazi di indeterminatezza

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

Scaletta della lezione:

Scaletta della lezione: NATURA DELLA CONTABILITA DIREZIONALE Scaletta della lezione: 1. L approccio di Anthony al controllo di gestione 2. Natura e fini delle informazioni - informazioni per l esterno - informazioni per l interno

Dettagli

Corso di. Analisi e contabilità dei costi

Corso di. Analisi e contabilità dei costi Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE

Dettagli

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA

EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA http://www.sinedi.com ARTICOLO 3 LUGLIO 2006 EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA A partire dal 1980 sono state sviluppate diverse metodologie per la gestione della qualità

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Il nostro concetto di business

Il nostro concetto di business Il nostro concetto di business Il concetto di business GOANDPLY ruota attorno a tre elementi principali: la volontà di mettere a disposizione delle aziende le proprie idee, creatività, knowledge ed esperienza

Dettagli

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM PIANO DI LAVORO Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING Classe 5 Sezione CLM MODULI DURATA (IN ORE) L ambiente economico competitivo dell impresa 25 Il marketing operativo 30 Il piano di marketing

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

I sistemi di controllo di gestione. Nicola Castellano

I sistemi di controllo di gestione. Nicola Castellano I sistemi di controllo di gestione Nicola Castellano 1 Controllo di gestione e contabilità analitica Sommario: Controllo di gestione Definizione Il sistema di controllo Struttura organizzativa Processo

Dettagli

profilo dna team clienti

profilo dna team clienti CONSULENZA Organizzativa e Direzionale MS Consulting è una società di consulenza organizzativa e direzionale che, dal 1985, fornisce servizi legati alla valutazione dell efficienza aziendale e allo sviluppo

Dettagli

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario

L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi per flussi ed il rendiconto finanziario L analisi di bilancio si compone di due strumenti complementari per la valutazione delle condizioni di economicità delle aziende: gli indici ed il rendiconto

Dettagli

Incentive & La soluzione per informatizzare e gestire il processo di. Performance Management

Incentive & La soluzione per informatizzare e gestire il processo di. Performance Management Incentive & Performance Management La soluzione per informatizzare e gestire il processo di Performance Management Il contesto di riferimento La performance, e di conseguenza la sua gestione, sono elementi

Dettagli

Team building. 2 giornate

Team building. 2 giornate Team building 2 giornate La complessità e la dinamicità del contesto organizzativo implica sempre più spesso la necessità di ricorrere al gruppo come strumento di coordinamento e come modalità di gestione

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane

L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane L Integrazione dei Processi di Gestione delle Risorse Umane 1 L integrazione dei processi della gestione delle Risorse Umane 3 2 Come i Modelli di Capacità consentono di integrare i processi? 5 pagina

Dettagli

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito

Dettagli

TITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU

TITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU TITOLO DELL INSEGNAMENTO Strategia d Impresa e Marketing CFU 10 CFU Principali conoscenze e/o Abilità L American Marketing Association (1995) ha definito il marketing come il processo di pianificazione

Dettagli

ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE

ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE INDICE Direttore di Filiale... 3 Modulo Famiglie... 4 Coordinatore Famiglie... 4 Assistente alla Clientela... 5 Gestore Famiglie... 6 Ausiliario... 7 Modulo Personal

Dettagli

Piano di business preliminare

Piano di business preliminare Piano di business preliminare Sistema di valutazione di business idea e/o start-up innovative Piano di business preliminare DOCUMENTO DA RIEMPIRE A CURA DEL PROPONENTE Indice 1 Analisi tecnica del Prodotto/Servizio

Dettagli

Piano di marketing internazionale

Piano di marketing internazionale UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO CORSO DI MARKETING INTERNAZIONALE anno accademico 2004/2005 ISSUE 6: Piano di marketing internazionale Prof. Mauro Cavallone Dott.ssa Chiara Zappella Materiale didattico

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

Bosco&Co. STRATEGIE E SVILUPPO D IMPRESA AGENZIA DI COMUNICAZIONE ROMA - BATTIPAGLIA (SA)

Bosco&Co. STRATEGIE E SVILUPPO D IMPRESA AGENZIA DI COMUNICAZIONE ROMA - BATTIPAGLIA (SA) BoscoCo. STRATEGIE E SVILUPPO D IMPRESA AGENZIA DI COMUNICAZIONE BoscoCo. è il partner professionale che supporta le imprese nel governo e nella gestione del loro business, aiutandole a raggiungere le

Dettagli

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo

Capitolo XVII. La gestione del processo innovativo Capitolo XVII La gestione del processo innovativo Il ruolo dell innovazione nell economia dell immateriale L innovazione ha assunto un ruolo particolarmente significativo come variabile esplicativa della

Dettagli

Schema per la redazione di un business plan high tech

Schema per la redazione di un business plan high tech Schema per la redazione di un business plan high tech 1. Sintesi dell idea 2. Assessment dei fattori di rischio dell iniziativa 3. Strategia competitiva 3.1 Fonti del vantaggio competitivo 3.2 Posizionamento

Dettagli

Alta Formazione Manageriale

Alta Formazione Manageriale Rendere competitiva l azienda: dal al Sede Cisita Parma La difficile congiuntura di questi anni ha creato per molte aziende un forte stato di difficoltà e di tensione. Le garanzie che tutto torni come

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE

TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE LOGISTICHE STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DELLE INFRASTRUTTURE

Dettagli

IL CONTROLLO DI GESTIONE

IL CONTROLLO DI GESTIONE IL CONTROLLO DI GESTIONE CORSO BASE Milano, 20 e 21 maggio 2014 A cura di dottor Alessandro Tullio Studio di Consulenza dottor Alessandro Tullio Il controllo di gestione ed Il ruolo del Controller Docente:

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Programmazione e controllo

Programmazione e controllo Programmazione e controllo Capitolo 1 L attività di direzione e il sistema di misurazione dei costi Un quadro di riferimento 1.a. I tratti caratteristici dell attività di direzione nelle imprese moderne

Dettagli

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice.

Lezione 3. La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. Lezione 3 La macro struttura organizzativa: la struttura funzionale e le sue modifiche; la struttura divisionale; la struttura a matrice. 1 LA STRUTTURA FUNZIONALE ALTA DIREZIONE Organizzazione Sistemi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

L IT a supporto della condivisione della conoscenza

L IT a supporto della condivisione della conoscenza Evento Assintel Integrare i processi: come migliorare il ritorno dell investimento IT Milano, 28 ottobre 2008 L IT a supporto della condivisione della conoscenza Dott. Roberto Butinar AGENDA Introduzione

Dettagli

Contabilità e fiscalità pubblica

Contabilità e fiscalità pubblica Contabilità e fiscalità pubblica Corso 60 ore Negli ultimi anni è in corso un consistente sforzo - che partendo dal piano normativo si ripercuote sull ordinamento e sulla gestione contabile di tutte le

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli