IL Notiziario di Point of Care

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1 Cultura in Emogasanalisi IL Notiziario MAGGIO 2012 Numero 1 Anno II PUBBLICAZIONE DI INSTRUMENTATION LABORATORY SPA PER GLI UTILIZZATORI DI SISTEMI DI EMOGASANALISI A cura di Instrumentation Laboratory - Linea Critical Care Responsabile Pubblicazione: Francesco Ranieri La Cultura - in emogasanalisi - sempre al centro dell impegno di IL 2 Novità: Linee guida CLSI su Laboratory Quality Control 3 CQ interno con fiale tradizionali in Emogasanalisi: superfluo in presenza di controllo automatico di nuova generazione iqm? 8 Quale campione utilizzare in Emogasanalisi? 3 L Esperienza in Emogasanalisi presso l A.O.R.N. A. Cardarelli di Napoli 4 Point of Care Testing e sua integrazione nel LIS: il caso dell Emogas 10 L Esperienza in Emogasanalisi presso l Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) 6 Un anteprima dei congressi, convegni ed eventi da non perdere 12

2 IL Notiziario L La Cultura - in emogasanalisi - sempre al centro dell impegno di IL a copertina del n 0 de IL Notiziario si caratterizzava per una foto del Vi si rappresentava un momento di formazione per clienti, attraverso un seminario di 3 giorni, svoltosi nelle aule didattiche della sede di Instrumentation Laboratory. Attraverso questa immagine, si è inteso rappresentare simbolicamente l impegno storico di IL nei confronti della formazione, e più in generale della cultura che è connessa al mondo dell emogasanalisi (quella associata agli aspetti clinici, al governo dei processi diagnostici e della tecnologia al servizio dell emogasanalisi stessa). Analogamente, con l immagine riportata nel presente nuovo numero abbiamo inteso testimoniare il concreto impegno che nel 2011 Instrumentation Laboratory ha messo in campo per sostenere convegni, workshop ed altri eventi, svolti in diverse regioni del paese, la cui qualità - non di rado - è stata riconosciuta, preventivamente attraverso il patrocinio di autorevoli Società Scientifiche e/o da organizzazioni ospedaliere, e successivamente grazie alla convinta soddisfazione dei partecipanti. Corrado Santagati Naturalmente, questa ininterrotta attenzione di IL nei confronti della Cultura in Emogasanalisi è confermata anche per il 2012, attraverso una serie di eventi di cui vi daremo significativa testimonianza nei prossimi numeri. Con l attuale numero, abbiamo lanciato 2 nuove rubriche: Pillole di Preanalitica e Pillole di Controllo di Qualità. La finalità di entrambe è ben sintetizzata nel loro titolo. Trattasi di informazioni flash su questi due temi che, in generale, nella Medicina di Laboratorio hanno un importanza rilevante e che, spesso, in emogasanalisi assumono un importanza cruciale per una indagine diagnostica di qualità a supporto di valutazione/decisione cliniche congrue. Le due nuove rubriche si affiancano alle già nota La Testimonianza, in cui viene data voce attraverso specifiche interviste ad alcuni professionisti che si occupano di emogasanalisi, in rappresentanza di due differenti realtà ospedaliere del nostro paese. Segnaliamo inoltre : i due poster presentati al 1 Congresso Nazionale di Medicina di Laboratorio (svoltosi a Parma, lo scorso novembre 2011), che i professionisti di due diverse U.O. di Laboratorio Analisi ci hanno gentilmente concesso di pubblicare nella rubrica Lo Studio Scientifico ; alcuni tra i più importanti congressi, convegni ed altri eventi scientifici riportati nella rubrica Gli appuntamenti. Augurandomi che anche questo numero sia di vostro gradimento, vi rinnovo l invito a farmi conoscere i Vostri pareri ed offrire i Vostri commenti (mail: ilnotiziariopoct@mail.ilww.it) e Vi do appuntamento al prossimo numero de IL Notiziario. 2 IL sede di Milano Corrado Santagati Responsabile Linea Critical Care

3 MAGGIO 2012 Numero 1 Anno II Quale campione utilizzare in Emogasanalisi? Il campione emogasanalitico per eccellenza è quello arterioso. Il sangue prelevato da arteria o da catetere arterioso fornisce un istantanea precisa dello stato di ossigenazione e dell equilibrio acido-base del paziente. Il prelievo arterioso comporta però numerose criticità: la sua esecuzione è complessa e richiede competenze specifiche; si tratta di una procedura dolorosa per il paziente e non priva di rischi (ematoma, arteriospasmo, emboli, occlusione dell arteria, risposta vasovagale, per citarne alcuni). Tuttavia, le determinazioni volte a valutare la funzione di scambio polmonare (po2 e pco2) dovrebbero essere condotte esclusivamente su campioni di sangue arterioso. L arteria radiale è quella più comunemente utilizzata per il prelievo: si tratta infatti di un vaso di facile accesso, relativamente superficiale e dunque facile da pungere, e dotato di un circolo collaterale (in caso di danno, infatti, l arteria ulnare può portare sangue ai tessuti normalmente perfusi dall arteria radiale). E importante verificare l eventuale presenza di deficit dell arteria ulnare, eseguendo il Test di Allen prima del prelievo. Qualora non fosse possibile raccogliere un campione arterioso, un alternativa praticabile è quella di effettuare un prelievo di sangue capillare periferico. Affinché i parametri emogasanalitici del sangue capillare approssimino quelli di un campione arterioso, è necessario arterializzare il sangue. Questo si ottiene scaldando la pelle fino ad una temperatura di circa 42 C (applicando un termoforo oppure una pomata vasodilatante). Il prelievo di sangue capillare viene eseguito dal tallone (soprattutto nei neonati), dalla punta delle dita oppure dal lobo dell orecchio. E importante evitare di applicare eccessiva pressione per facilitare la fuoriuscita del sangue: in questo modo si rischia di contaminare il campione con fluido extracellulare, diluendolo ed alterandone quindi i valori. I campioni venosi non sono invece un valido sostituto di quelli arteriosi in emogasanalisi. Possono essere utilizzati esclusivamente per la valutazione di ph, pco2, elettroliti e disemoglobine (COHb o MetHb), ma non per po2, O2Hb e relativi parametri derivati. Fonte: Blood gas and ph Analysis and Related Measurements; approved Guideline -2nd edition (Feb. 2009)- CLSI Novità: Linee Guida CLSI su Laboratory Quality Control Sono state pubblicate negli scorsi mesi delle Linee Guida CLSI Laboratory Quality Control Based on Risk Management; Approved Guideline EP 23 (Ott. 2011). Questo documento rappresenta una guida basata sulla gestione del rischio clinico in Laboratorio per sviluppare piani di Controllo Qualità (QC) realizzati su misura considerando la specifica combinazione costituita dal sistema analitico, dall organizzazione del laboratorio e dall applicazione clinica del test. A proposito di quest ultimo aspetto, da una sezione specifica del documento, emerge quanto segue: Informazioni sulle applicazioni cliniche :... Quando è possibile che sulla base di un risultato si agisca immediatamente, come potrebbe verificarsi nei dipartimenti d emergenza, le terapie intensive, o le sale operatorie, si raccomanda di focalizzare la strategie del Quality Control Plan sulla prevenzione (dell emissione) di risultati NON corretti, perché non ci sarà tempo per intervenire attraverso una nuova analisi quando fosse stato rilasciato un risultato errato. Per esempio, il referto per un profilo di emogasanalisi /elettroliti, viene richiesto per assumere decisioni in tempi brevissimi. Se la decisione fosse frutto di un risultato errato, ciò potrebbe avere serie conseguenze sul paziente prima che la decisione possa essere corretta Non c è alcun dubbio che anche le tecnologie (ad esempio emogasanalitiche) debbano poter, per essere realmente innovative e al servizio della Medicina di Laboratorio, degli utilizzatori e del paziente, disporre di funzioni ispirate al principio della prevenzione (dell emissione) di risultati non corretti. A cura della Linea Critical Care 3

4 IL Notiziario L Esperienza in Emogasanalisi presso L A.O.R.N. A.CARDARELLI DI NAPOLI Intervista al Prof. Carlo Di Iorio Coordinatore Dipartimento di Anestesia e Rianimazione 4 Qual è il ruolo dell Ospedale Cardarelli nell ambito dell offerta sanitaria cittadina/regionale? E un ruolo fondamentale. E un pilastro dell emergenza regionale ed interregionale se si pensa che abbiamo tutte le specialità chirurgiche tranne la cardiochirurgia. Nella nostra Azienda sono presenti l unico Centro Grandi Ustionati della Regione, l unico Centro Anti-veleni, l unico centro di Terapia Iperbarica che funzioni h/24, un eli-porto attivo h24, attrezzato anche per i voli notturni. Siamo sede della centrale operativa regionale e territoriale. Inoltre, abbiamo l unico Trauma Center, deliberato come Struttura Complessa, anche se adesso è diventato una struttura dipartimentale. A questo si assommi il fatto che la chiusura di molti presìdi ospedalieri periferici legati al piano di rientro regionale ha fatto si che l affluenza al Cardarelli aumentasse in maniera notevole. Lo dimostrano il pieno di tutti i reparti e le numerose barelle che ci affliggono. Questo per quanto riguarda la parte d emergenza. Poi abbiamo l alta specializzazione, che spazia dalla trapiantologia epatica ad altre specialità come la Neurochirurgia, l Urologia, la Chirurgia Vascolare, le 3 divisioni di Chirurgia e le 3 divisioni di Ortopedia, giusto per fare qualche esempio. Quindi, fondamentalmente, Il Cardarelli nel momento in cui c è una contrazione della recettività ospedaliera del territorio, rimane ancora di più il fulcro di tutta la sanità regionale. E quello del suo Dipartimento di Anestesia e Rianimazione nell ambito dell Ospedale Cardarelli? Per la prima volta è stato deliberato, pur nell ambito di una riduzione del numero di Dipartimenti (prima erano 14, adesso sono diventati 8), l istituzione del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione. Ritengo che sia, nel meridione, l unico esempio in quanto la nostra disciplina spesso è presente, sia a livello ospedaliero che universitario, in altri dipartimenti: vedi nell emergenza, nelle chirurgie, nelle medicine di area medica. In effetti, noi invece abbiamo un dipartimento esclusivamente dedicato alla disciplina, che ho l onore di dirigere, e che serve a gestire con maggiori poteri rispetto al passato, il personale dirigente anestesista di Anestesia e Rianimazione del Cardarelli. Prof. Carlo Di Iorio Noi, in effetti, siamo 140 anestesisti, presenti all interno della struttura e la possibilità di gestire in maniera unitaria e coordinata tutte queste risorse mi consente un integrazione funzionale fra gli anestesisti dei vari servizi senza più quegli steccati di appartenenza che prima limitavano molto l operatività e la flessibilità dell organizzazione. D altra parte siamo in un momento di grossa carenza organica con una media mensile di circa 20 carenze, nell ambito di questi 140 anestesisti, che dobbiamo comunque coprire con l istituto dell auto-convenzionamento. Questo dopo che una razionalizzazione sull utilizzo del personale mi ha consentito di abbattere la storica pianta organica di 21 unità, portando da 161 a 140 il fabbisogno di anestesisti. Qualche tempo fa, per esempio, mi trovavo con 2 anestesisti giovani e poco esperti dell area, a gestire il filtro di Rianimazione che è l area di primo impatto dei pazienti critici che arrivano in ospedale. Naturalmente questo mi è stato possibile perché ho coinvolto in un ottica di integrazione funzionale e collegiale di collaborazione i 5 anestesisti che erano preposti alle urgenze chirurgiche e diagnostiche e le 2 guardie della Rianimazione vera e propria. La possibilità di utilizzare al meglio ed in modo rapido e flessibile le forze in campo è la ragione di vita del Dipartimento. Per quali ragioni l emogasanalisi è considerato un test diagnostico cruciale nell ambito del suo Dipartimento, in particolare per le Unità di Anestesia e Terapia Intensiva Post Operatoria? Immaginare un Area Intensiva, sia essa Post-Operatoria che di Rianimazione generale, poli-modale, Centro Ustioni o anche una TIN, o una UTIC senza la disponibilità del dato emogasanalitico significa far venire meno un requisito fondamentale che oltretutto è previsto per legge nei requisiti di accreditamento delle aree intensive: infatti esse è un requisito di base per poter parlare di Terapia Intensiva in senso lato, così come è cruciale il monitoraggio del dato pressorio o quello di un tracciato elettrocardiografico e di una saturimetria. Per me l emogasanalisi, ormai, rappresenta un elemento costante, obbligato e necessario per la gestione corretta del paziente critico.

5 MAGGIO 2012 Numero 1 Anno II Emogasanalizzatore GEM Premier 4000 con iqm Considerata la storia ultracinquantenaria dell emogasanalisi, quali sono gli aspetti dell innovazione tecnologica che negli ultimi 5-10 anni anni hanno contribuito a migliorare i processi nell ambito delle Unità Operativa che fanno capo al Dipartimento da Lei diretto e, più in generale, nell ambito del Vostro ospedale? Io ero abituato ai vecchi emogasanalizzatori, che ingombravano quasi un intero ambiente e che chiaramente, pur con la loro mole, la farraginosità della procedura di titolazione e spesso l ambiguità del dato rappresentavano già allora un elemento importante nella gestione del paziente. Oggi come oggi avere dei sistemi che, con minimo ingombro, consentono di avere dei dati estremamente corretti, il fatto di poter avere un implementazione di un parametro come il cloro nel modello GEM 4000 piuttosto che il dato della Co-Ossimetria che rappresenta anch essa un must per alcuni ambiti, come la camera iperbarica e il centro ustioni, sono degli step che si sono via via superati e che appunto fanno sì che il sistema per emogasanalisi risulti un elemento fondamentale nella gestione del paziente critico. Avere il controllo di qualità automatico e la possibilità di utilizzare l apparecchio anche quando un sensore sia guasto sono tutti elementi di implementazione che hanno reso tale tecnologia sempre più indispensabile nella nostra attività quotidiana. Perché la tecnologia emogasanalitica GEM con iqm è stata considerata qualitativamente vincente rispetto alle altre soluzioni presenti sul mercato? La soluzione GEM con iqm non solo qualitativamente ma anche economicamente è vincente. Io ho fatto uno studio, raffrontando il decennio precedente all avvento con il periodo d uso degli Emogasanalizzatori della linea GEM con iqm. Questo studio ci dimostra come attraverso questa soluzione siamo riusciti ad avere una disponibilità del sistema emogasanalitico per molte più ore (circa un centinaio di ore in più all anno di utilizzo dello strumento per ognuno dei 23 apparecchi Emogasanalizzatori presenti) rispetto alla soluzione precedente. La qualità dell assistenza è fondamentale. Noi abbiamo avuto sempre una risposta in tempo reale alle nostre esigenze di manutenzione, siano esse state legate alla fornitura delle cartucce che alla riparazione di un guasto, cosa che in verità è accaduta molto raramente: il tutto senza tener conto del giorno festivo, prefestivo o quant altro. Per me la gestione della qualità (del dato e non solo) rappresenta un ulteriore elemento di sicurezza nella gestione clinica del paziente. Perché sono sicuro di partire dati certi, certificati e qualitativamente controllati. L esperienza vissuta con la tecnologia emogasanalitica GEM con iqm è stata soddisfacente. Quali i motivi? Inoltre, ci sono stati altri aspetti che ritiene siano stati di particolare soddisfazione? In parte, credo di avere già risposto precedentemente alla domanda. Oggi, a causa della crisi economica, abbiamo dovuto ridurre la presenza dei sistemi emogasanalitici, anche se, a mio parere, non è che la cosa serva molto, perché bisognerà perdere del tempo con il personale in giro per i viali dell Ospedale, con i rischi associati ad una cattiva gestione della fase pre-analitica che vengono amplificati da questo diradamento delle apparecchiature. E stata un esperienza importante, esaltante in cui a parte la collaborazione clinico-tecnologica, abbiamo sviluppato anche una collaborazione scientifica che, debbo dire, è stata di prima qualità, con l organizzazione di convegni, corsi, e con la partecipazione a riunioni in ambiti nazionali, in cui la nostra esperienza, in termini di gestione del Point of Care Testing /emogasanalisi, è stata portata alla ribalta di tutti gli addetti ai lavori. Quali degli appena aspetti menzionati relativi alla tecnologia emogasanalitica e degli aspetti più specificamente associati ai servizi considera irrinunciabili per il futuro? L iqm è fondamentale a mio parere e rappresenta il traino del sistema. L implementazione di parametri ottenuti mediante l integrazione di nuovi sensori, il fatto di poter continuare a usare l apparecchio anche in condizioni di eventuali anomalie (ad esempio: singolo sensore disabilitato o deriva dell elettrodo o presenza di un micro-coagulo) è senza dubbio un elemento fondamentale. La qualità dell offerta manutentiva, la continuità, l assiduità della presenza non solo dei rappresentanti locali ma anche dei vertici aziendali alla ns. attività quotidiana è anche un elemento che ci gratifica. Cos altro ci vedrebbe? Sarebbe opportuno integrare il dato emogasanalitico con un indirizzo diagnostico che coinvolga anche, se possibile, la valutazione di altri elementi che possono essere misurati o calcolati quali il GAP anionico e la SID (Strong Ion Difference) che possono essere importanti nella diagnostica dei disturbi misti e complessi dell equilibrio acido-base ed idro-elettrolitico. 5

6 IL Notiziario L Esperienza in Emogasanalisi presso L OSPEDALE SACRO CUORE DON CALABRIA DI NEGRAR (VERONA) Intervista a: Dr. Stefano Ciaffoni, Direttore Laboratorio Analisi Sig. Augusto Franchetti, Capo Tecnico Laboratorio Analisi 6 Quale il ruolo dell Ospedale S. Cuore - Don Calabria nell ambito dell offerta sanitaria provinciale /regionale? L ospedale S. Cuore è attualmente il 5 ospedale del Veneto per attività. All anno vengono eseguiti interventi chirurgici. Ha tutte le specialità chirurgiche e un reparto di Terapia Intensiva particolarmente importante. Arrivano pazienti dalla provincia, da tutta la regione Veneto ed anche da fuori regione (questi ultimi pazienti costituiscono circa il 10% del totale) principalmente dal Trentino e dalla Lombardia. Ci sono varie specialità che fungono da polo d attrazione, tra queste la Chirurgia Pancreatica, l Ortopedia, l Oculistica, l Oncologia, Ginecologia e il reparto di Malattie Tropicali. E un ospedale che ha avuto una storia; che è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 15 anni, essendo prima praticamente nato come casa di accoglienza e trasformato nel corso degli anni in questa realtà. Di pari passo, si sono trasformati anche gli altri servizi, tra cui anche quello di Medicina di Laboratorio. Da quando siamo arrivati noi, circa 8 anni fa, si è cercato di dare un impulso innovativo a questo specifico servizio, per fare in modo che alcuni elementi fondamentali quali la sicurezza del dato e la sicurezza della gestione del campione avessero una particolare attenzione. E quello del servizio di Medicina di Laboratorio e più specificatamente, il proprio ruolo in rapporto all emogasanalisi? Anche qui vale la pena fare un excursus storico. Era una situazione piuttosto, come dire, demodé. Innanzitutto, il problema maggiore era quello della sicurezza del dato cioè quello dell accettazione e dell identificazione del campione. Dr. Stefano Ciaffoni Sig. Augusto Franchetti Il lavoro iniziale è stato quello di fare in modo che tutta la fase pre-analitica, dalla richiesta all accettazione dei campioni, fosse informatizzata, automatizzata e quindi resa la più sicura possibile. Quindi, ad oggi, le richieste vengono fatte informaticamente dal reparto, che si stampa le sue etichette, fa i suoi prelievi e poi invia i campioni al Laboratorio dove, in tempo reale vengono accettati e controllati. Questa sembrerà una cosa ovvia nel 2011, però da noi, fino ad alcuni anni fa, non era così ovvia. Questo ha richiesto un impegno organizzativo rilevante. Nello specifico, il laboratorio ha cercato di assumere quel ruolo centrale nella gestione del dato, lavorando dal momento dell accettazione fino a quello della refertazione. E stato un lavoro piuttosto oneroso e difficile anche per fare comprendere ai reparti l importanza di tutto questo ma, attualmente, da i suoi frutti.

7 MAGGIO 2012 Numero 1 Anno II Nello specifico, parlando dell emogasanalisi e dei Point Of Care in particolare, anche qui se ci guardiamo indietro, abbiamo dovuto fare i conti con una realtà assolutamente eterogenea. Parecchi reparti avevano delle soluzioni proprie, molto spesso l una diversa dall altra, che permettevano una gestione ad personam, specifica per quel reparto ma che non trovava riscontro nell attività svolta del laboratorio. Quindi il nostro compito iniziale è stato quello di convincere la Direzione che una uniformità di esecuzione di esami pur delegati ai singoli reparti aveva una sua ragionevolezza sia da un punto di vista clinico che, se vogliamo, da un punto di vista strettamente economico. Una volta che ci si è convinti tutti di questo si è proceduto nella direzione della soluzione attualmente identificata. Sulle tecnologie emogasanalitiche, quali sono le principali differenze tra la soluzioni precedentemente adottate e quella attuale? In passato nel nostro Ospedale c erano 5 diverse strumentazioni che implicavano 5 situazioni completamente diverse. La competenza delle strumentazioni era lasciata ai vari servizi/reparti. Da parte del laboratorio non c era nessun modo d intervenire, anche perché sarebbe stato quasi impossibile con la disponibilità del personale intervenire in 5 realtà con 5 situazioni diverse per cui, sia per dal punto di vista dell approvvigionamento dei materiali non c era garanzia che, al limite, l uno potesse sopperire all altro. Non si sapeva se i dati fossero tra loro correlabili e se lo stesso fosse correlabile con quello di laboratorio. Per cui c era disomogeneità e non c era garanzia che tutti quanti facessero controlli appropriati e accurati, che ci fosse una manutenzione appropriata e accurata. Questo era la realtà passata. Con la situazione attuale, si ha interscambiabilità da parte di tutti gli operatori - passando da un reparto all altro - per cui tutti sono in grado di utilizzare il sistema. Le responsabilità degli operatori, gli interventi del personale dei vari reparti sono molto diminuiti perché si tratta solo di validare la nuova cartuccia. Perché la tecnologia emogasanalitica GEM è stata considerata qualitativamente vincente rispetto alle altre soluzioni valutate? Le 2 tecnologie da noi valutate erano la tecnologia GEM e un altra proposta che riguardava una tecnologia mista (intesa come combinazione di tecnologia tradizionale e tecnologia a cartuccia). Abbiamo preferito la tecnologia GEM perché ci garantiva maggiore sicurezza del dato e maggiore sicurezza relativa ai pazienti, in quanto l altra tecnologia richiedeva personale più specializzato e in grado di seguire la tecnologia, in ultima analisi più operatore dipendente. Ma nel momento in cui questo personale non fosse stato presente, non avremmo avuto la stessa garanzia del dato che si poteva avere con qualsiasi operatore. Con il sistema GEM invece, tutti quanti gli operatori sono in grado di dare nello stesso modo e nella stessa tempistica identici risultati: quindi maggior sicurezza per il paziente e minor impegno per gli operatori che, diversamente, sarebbero stati distolti dalla loro attività assistenziale per fare operazioni non di loro competenza. Quali degli aspetti appena menzionati relativi alla tecnologia emogasanalitica e agli aspetti più specificamente associati ai servizi considera irrinunciabili per il futuro? A mio avviso risulta irrinunciabile il sistema unico e uguale per tutti che genera una formazione univoca e precisa per tutti, che crea una cultura del dato e della gestione univoca e condivisa da tutti e che produce una univocità del dato in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Infine la diffusione di tali sistemi da la possibilità di non distogliere gli operatori dall attività assistenziale per recarsi in laboratorio, lasciando la supervisione remota al Laboratorio che ha sempre sotto controllo la qualità del dato. Emogasanalizzatori della famiglia GEM con iqm 7

8 IL Notiziario L. Auriemma 1, G. Tiraboschi 1, C. Perani 1, A. Panna 1 1 Medicina di Laboratorio, A. O. Bolognini di Seriate CQ INTERNO CON FIALE TRADIZIONALI IN EMOGASANALISI: SUPERFLUO IN PRESENZA DI CONTROLLO AUTOMATICO DI NUOVA GENERAZIONE IQM? 8 Scopo del lavoro Valutare la necessità, l impatto e l opportunità dell esecuzione di controlli di qualità tradizionali in presenza di un controllo di qualità di nuova generazione: l iqm (intelligent Quality Management, Instrumentation Laboratory S.p.A.). Materiali e metodi Analiti monitorati: ph, pco 2, po 2, Na +, K +, Ca ++, Glu, Lact. Fiale di CQ ContrIL 9 (Instrumentation Laboratory): frequenza giornaliera 1 fiala - da gestire manualmente - ogni 12 ore, 3 livelli (low, normal, high) in: Laboratorio Analisi, Rianimazione, Unità Cardio Coronarica, Patologia Neonatale dell Ospedale di Seriate e Pronto Soccorso dell Ospedale di Piario. Periodo monitorato: dal 01 gennaio 2011 al 30 aprile Controllo di qualità (dell intero processo analitico) iqm: controllo di sistema integrato e automatico. Personale coinvolto: Infermieri Unità Operative, Tecnici di Laboratorio, Coordinatore Laboratorio e Responsabile Medico dei POCT. 5 Sistemi emogasanalitici monitorati modello Gem Premier 3000 IL installati in: Laboratorio Analisi, Rianimazione, Unità Cardio Coronarica, Patologia Neonatale e Pronto Soccorso Piario. Software gestionale GEMweb per il controllo remoto di tutti gli analizzatori da parte del Laboratorio Analisi di Seriate. Risultati periodo di osservazione quattro mesi (01/01/ /04/2011) Tabella 1 Unità N CQ N CQ N CQ N CQ operative programmati eseguiti validati rifiutati Laboratorio Analisi (low 62, normal 88, (low 3, normal 2) high 107) Rianimazione (low 126, normal 100, (low 42, normal 5, high 104) high 24) Patologia Neonatale (low 102, normal 73, (low 13, high 2) high 90) UCC (low 131, normal 53, (low 27) high 90) PS Piario (low 96, normal 92, (low 8, normal 1, high 69) high 3) Totali Dalla tabella 1 si evince che: N di controlli totali maggiore rispetto a quanto atteso dalla procedura N di controlli validati maggiore a quanto richiesto N di controlli rifiutati in quantità diversa a seconda del reparto utilizzatore N di controlli programmati: 80 fiale per livello, su tre livelli, su tutti gli strumenti. Attraverso l utilizzo del controllo remoto (GEMweb) si è documentato il rispetto della cadenza temporale del controllo di qualità (ogni 12 ore) in ciascuna Unità Operativa. Riflessioni: l utilizzo di un maggior numero di controlli di qualità rispetto a quanto richiesto dalla procedura è risultato compreso tra un minimo del 2% in Laboratorio Analisi ed un massimo del 21% in Rianimazione.

9 MAGGIO 2012 Numero 1 Anno II I controlli esterni risultano sempre effettuati in condizione di qualità analitica validata positivamente dall iqm; tale evidenza ci ha messo nella condizione di dover analizzare le motivazioni delle ripetizioni (tabella 2). Unità operative Fiale CQ Errore CQ* Errore CQ rifiutate miscelazione identificazione fiala fiala Laboratorio Analisi Rianimazione Patologia Neonatale UCC PS Piario Totali (53%) 61 (47%) 53% Tabella 2 ERRORE IDENTIFICAZIONE FIALA CQ ERRORE MISCELAZIONE FIALA CQ Legenda tabella 2: * inadeguata miscelazione della fiala di CQ: errore umano scambio sequenza CQ verso l assegnato (utilizzo di fiala di livello differente rispetto a quanto programmato ed atteso dal sistema): errore umano La tabella di cui sopra dimostra che l errore è operatore dipendente. La tabella 3 dimostra che tutte le fiale di CQ esterno risultano effettuate in condizioni di qualità analitica validata positivamente dall iqm (situazione di CQ ottimale). 47% Tipologie di non Conformità 0% ERRORE iqm (DELTA CHART) Tabella 3 Unità operative N CQ attesi N CQ validati Errore iqm (delta chart) Laboratorio Analisi Rianimazione Patologia Neonatale UCC PS Piario Totali % 4% Distribuzione non Conformità LABORATORIO ANALISI ALTRI REPARTI Discussione e Conclusioni Maggior consapevolezza dell utilizzo corretto delle fiale di CQ da parte degli utilizzatori di POCT Interazione con il personale di Laboratorio per quanto riguarda procedure, attività e problematiche strumentali Utilità del controllo remoto da parte del Laboratorio Analisi con tangibilità della modalità operativa e corretto utilizzo dei CQ nel rispetto delle procedure e attenzione alle ricadute economiche L utilizzo delle fiale esterne non ha dimostrato alcuna utilità né aggiunto alcun valore ai risultati, in quanto sempre correttamente validati dal controllo di qualità automatico di nuova generazione iqm. Situazione evidenziata dai risultati ottenuti con l esecuzione di controlli aggiuntivi in fiala, sempre superati positivamente quando eseguiti nel rispetto delle procedure La procedura di esecuzione di CQ esterni in fiala si è dimostrata soggetta a numerose ripetizioni, con ricadute economiche ed inappropriato impiego di tempo del personale. Verificato che in situazione strumentale di iqm ottimale non si è mai verificato un rifiuto del CQ fiala che non fosse dovuto ad errore dell operatore, si ritiene ridondante e dispendioso sia in termini energetici che economici l esecuzione del CQ tradizionale in fiale sugli analizzatori GEM Premier 3000 IL. Bibliografia Validation of iqm Active Process Control Technology J.O.Westgard, K. Fallon, S. Mansouri - Point of Care Vol. 2 No. 1 March 2003 Posizione SIMeL su POCT e diagnostica decentrata A. Villani, M. Caputo, D. Giavarina, P. Cappelletti - Notizie SIMeL - RIMeL / IJLaM 2010; 6 Raccomandazioni per l implementazione e la gestione del Pointof-Care testing (POCT). A cura del GdS Point-of-Care Testing SIBioC A New Quality Management Paradigm for POCT: Manufacturer- Assured Quality with the GEM Premier 3000 and iqm. - S. Ehrmeyer, R. Laessig, K. Fallon Presented at the 15 th IFCC-FESCC European Congress of Clinical Chemistry and Laboratory Medicine, June 1-5, 2003, Barcelona, Spain From Quality Control and Quality Assurance to Assured Quality- Kevin D. Fallon, Sharon S. Ehrmeyer, Ronald H. Laessig, Sohrab Mansouri, and John J. Ancy Point of Care Vol. 2 No. 3 September 2003 Approvazione FDA iqm GEM FDA 510(k) - K Poster scientifico presentato dagli Autori al 1 Congresso Nazionale della Medicina di Laboratorio 43 Congresso Nazionale SIBioC - 25 Congresso Nazionale SIMeL - Parma, Novembre

10 IL Notiziario L. Varraso, M. Petronelli, F. Di Serio U.O. Patologia Clinica I, Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico e Giovanni XXIII, Bari POINT OF CARE TESTING E SUA INTEGRAZIONE NEL LIS: IL CASO DELL EMOGAS Scopo del lavoro Linee Guida di Società Scientifiche di Medicina di Laboratorio raccomandano l Assicurazione di Qualità per i test eseguiti al di fuori del laboratorio e auspicano l archiviazione dei risultati nel Sistema Informatico di laboratorio (LIS), nel Sistema Informatico ospedaliero (HIS) e nel fascicolo sanitario elettronico (HEM) del Paziente. In accordo con le ISO , abbiamo voluto valutare la possibilità di connettere al LIS, gli emogasanalizzatori decentrati, al fine di garantire la tracciabilità del Total Testing Process (TTP), dalla fase di accettazione alla produzione del referto. Materiali e metodi Nel corso del 2010 sono stati installati in reparti critici del Policlinico, 17 emogasanalizzatori Famiglia GEM con IQM (Instrumentation Laboratory). Il network di 17 unità emogasanalitiche combinate con il sistema di supervisione e controllo remoto GEMweb Plus consentono la piena tracciabilità degli eventi (non conformità e altro), dello stato degli analizzatori, dei dati relativi ai pazienti e ai CQI in accordo a quanto previsto dalle Linee Guida di riferimento, assicurando la piena supervisione/controllo da parte del laboratorio centrale. Nel mese di gennaio 2011, con le Unità Operative di Rianimazione e di Neonatologia, è stato avviato un progetto pilota per il quale gli analizzatori interessati sono stati interfacciati direttamente con il LIS. Sono stati inoltre creati codici di accettazione identificativi del test decentrato e specifici per le diverse tipologie di campione (capillare, venoso). Sistema GEMweb Plus: schermata Report Azioni Correttive 10 Sistema GEMweb Plus: schermata di Selezione Report iqm

11 MAGGIO 2012 Numero 1 Anno II Risultati Nel periodo Marzo-Maggio 2011, n campioni di emogas sono stati eseguiti con la seguente modalità: gli operatori di reparto, con proprio ID e password, inseriscono nel LIS i dati anagrafici del Paziente e la richiesta d indagine; i dati sono trasmessi all emogas-poct di appartenenza; l etichetta barcode, stampata in tempo reale, garantisce l identificazione univoca del Paziente e campione; l operatore avvia la fase analitica, verifica, valida i risultati e, in assenza di errori (gestibili attraverso transcodifiche definite ad hoc), dà l OK per la trasmissione al LIS. Come previsto dalle Linee Guida, il dato così prodotto è immediatamente utilizzabile dal Clinico. Con la validazione finale, il dirigente di Laboratorio coordinatore dei POCT garantisce la produzione del referto completo. La tracciabilità dell intero processo è archiviata nel LIS. Le non conformità (NC) rilevate sono state 117 (5.29%) e come effetto di ciò i risultati del POCT non erano presenti nel LIS. Dei 117 casi di non conformità : in 61 casi (52%) questi erano riconducibili a esame programmato ma non eseguito in modalità LIS ; in 37 casi (32%) erano riferiti a esame programmato con codice di accettazione errato (Code. Lab) ; in 19 casi (16%) erano relativi a riutilizzo di barcode. Osservando l evoluzione mensile delle non conformità rilevate, partendo da un livello pari all 8% nel mese di Marzo 2011, a seguito del potenziamento dell azione formativa avvenuto nei reparti interessati nel mese di aprile, si osserva una riduzione significativa delle N.C sino a giungere a un valore pari al 2% nel mese di maggio L azione formativa e di sensibilizzazione sul valore del referto che ha coinvolto tutti gli operatori delle Unità Operative interessate, è stata tracciata ai fini dell aderenza ad un processo di certificazione presente. Tale azione si è espressa nel solco del più ampio processo di digitalizzazione e tracciabilità delle informazioni per la sicurezza del paziente. Conclusioni I nostri dati suggeriscono che, l interfacciamento del POCT al LIS, consente un migliore controllo del TTP, l archiviazione di tutti i dati Paziente nel LIS e la produzione di un referto completo, analogo a quello del laboratorio, ma specifico del POCT. Bibliografia Posizione SIMeL su POCT e diagnostica decentrata A. Villani, M. Caputo, D. Giavarina, P. Cappelletti - Notizie SIMeL - RIMeL / IJLaM 2010; 6 Raccomandazioni per l implementazione e la gestione del Point-of- Care testing (POCT) F. Di Serio, T, Trenti, P, Carraro, per il Gruppo di Studio SIBioC Point of care Testing - Biochimica Clinica 2011, Volume 35, n.3 Plebani M, Carraro P, Cremaschi A, et al. Il governo clinico del point of care testing: un documento aperto alla discussione. Biochim Clin 2004;28: Non Conformità verso il carico di lavoro (periodo Marzo-Maggio 2011) 5% 95% Classi e casi (%) di Non Conformità (periodo Marzo-Maggio 2011) 16% 52% 32% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% 0% 8% 4% 2% MARZO APRILE MAGGIO ESAMI CONFORMI ESAMI NON CONFORMI ESAME PROGRAMMATO MA NON ESEGUITO IN MODALITÀ LIS ESAME ACCETTATO DAL REPARTO CON CODICE ERRATO UTILIZZO DELLO STESSO BARCODE Non Conformità rilevate periodo Marzo-Maggio 2011 Poster scientifico presentato dagli Autori al 1 Congresso Nazionale della Medicina di Laboratorio 43 Congresso Nazionale SIBioC - 25 Congresso Nazionale SIMeL - Parma, Novembre

12 IL Notiziario MAGGIO 2012 Numero 1 Anno II il CONTROLLO QUALITÀ dei sistemi GEM Premier CQ Automatico ad intervallo di minuti Azioni correttive automatiche e mirate, in tempo reale Tracciabilità integrale di ogni evento CONGRESSI, CONVEGNI ED EVENTI DA NON PERDERE Nell ambito del 23 Congresso SMART: Workshop: Mercoledi 9 maggio 2012 Ore / Aula BLU 1 NUOVE PROSPETTIVE IN EMOGASANALISI 12 SIAARTI Congresso Nazionale Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione Terapia Intensiva ottobre 2012 Napoli, Palacongressi, Mostra d Oltremare, Piazzale Tecchio Per informazioni: Andromeda Eventi & Comunicazione Galleria Vanvitelli, Napoli Tel Fax SMART Simposio Mostra Anestesia Rianimazione e Terapia Intensiva Milano, 9-11 Maggio 2012 MiCo Milano Congressi Ala Nord Per informazioni: Segreteria Organizzativa Start Promotion srl Via Mauro Macchi, Milano Tel Fax Web: IL Notiziario - maggio 2012 Numero 1 Anno II Per la realizzazione della rivista, oltre agli autori degli articoli, hanno collaborato: Damiano Cappelli, Massimo Greco, Manuela Parravicini, Francesco Ranieri, Corrado Santagati, Martha Spizzi, Maurizio Santomassimo, Claudia Tartarotti. Per contattare la redazione della rivista IL Notiziario, scrivere a: ilnotiziariopoct@mail.ilww.it Relatori: Prof. L. GATTINONI U.O. Anestesia e Rianimazione Policlinico di Milano Ing. P. DERRICO Servizio Ingegneria Clinica - Osp. Pediatrico Bambin Gesù, Roma Per informazioni: Instrumentation Laboratory SpA Linea Critical Care Viale Monza Milano Tel Fax Tutti i diritti riservati - Stampato in Italia - Instrumentation Laboratory 2012

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